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1 sistema agenzie lo stato delle acque sotterranee nell area a nord di milano madela torretta, michele busnelli, massimiliano confalonieri ARPA Lombardia, Dipartimento di Monza La Pianura lombarda è caratterizzata da un ricco patrimonio rappresentato delle proprie acque sotterranee che garantiscono la gran parte dell approvvigionamento idrico del territorio. Per questo motivo risulta fondamentale conoscere la struttura idrogeologica del sottosuolo al fine di definirne lo stato qualitativo e la conseguente predisposizione di interventi miranti a uno sfruttamento razionale delle risorse idriche. In questo contesto, relativamente all area metropolitana a nord di Milano, che si estende tra il torrente Seveso a ovest e il fiume Adda a est, un ruolo di primo piano è svolto dal Dipartimento di Monza dell ARPA Lombardia che, accanto agli altri compiti, esercita anche una funzione di monitoraggio e controllo. Tra i principali risultati emersi nel corso dei più recenti studi, un analisi dettagliata ha evidenziato come si riveli una priorità il risanamento qualitativo degli acquiferi più superficiali per garantirne l utilizzo come principale riserva idrica destinata al consumo umano, senza dover ricorrere allo sfruttamento delle falde più profonde. Solo questa soluzione, infatti, permetterà di assicurare una seria salvaguardia delle riserve idriche del sottosuolo lombardo. Le acque sotterranee costituiscono la principale fonte di approvvigionamento idrico vorito lo sviluppo sul territorio dell agricoltura e dell industria manifatturiera, soprattutto quella del bilimenti ACNA e SNIA, la fabbrica della FIAT-Autobianchi di Desio, le zone di Arcore e Villasanta e l area in tutta la pianura lombarda. comparto tessile (seta, cotone, lino) del Vimercatese. L area che comprende la cintura me- agli inizi del 900, quindi quella del Il quadro ambientale della Brianza, tropolitana a nord di Milano e si legno, della meccanica e della chimi- della quale Monza può esserne estende tra il torrente Seveso a ovest ca nei tempi più recenti. Tra le zone idealmente considerata il capoluogo e il fiume Adda a est, deve buona par- a forte vocazione industriale vale la della futura provincia, si caratteriz- 22 te della propria crescita economica e sociale alla presenza, alla qualità e alla facilità di utilizzo dell acqua. In questo settore della provincia milanese la ricchezza d acqua nel sottosuolo, unitamente alla fertilità dei terreni, hanno fin dall antichità fa- pena ricordare Sesto San Giovanni, immediatamente alle porte di Milano, con presenza di grossi insediamenti produttivi quali le Acciaierie Falck, la Breda e la Marelli, il polo chimico-tessile di Cesano Maderno e Varedo un tempo occupato dagli sta- za pertanto per il forte impatto antropico legato al sistema produttivo e alla fitta rete di servizi e infrastrutture presenti sul territorio. In questo contesto si inserisce l intensa attività svolta dal Dipartimento di Monza dell ARPA Lombar-

2 sistema agenzie dia che, nell ambito delle funzioni il primo, più superficiale, è formato l interno di lenti sabbiose, risultano esercitate in materia di risorse idri- da terreni a granulometria prevalen- tuttavia meno produttive e possono, che e naturali, idrogeologia, geologia temente grossolana, il secondo è con- a partire da una certa profondità, ambientale e bonifiche dei siti con- traddistinto dal prevalere di terreni presentare sostanze tipiche di am- taminati, opera il controllo e il moni- a granulometria più fine sabbioso-ar- biente riducente come H 2 S, Fe e Mn toraggio dello stato quali-quantitati- gillosi, mentre il terzo presenta pre- che determinano la necessità di un vo delle acque sotterranee. valentemente materiali fini argillosi. trattamento delle acque prelevate la struttura del sottosuolo Questo modello fisico del sottosuolo, caratteristico delle zone di pianura, risulta solo in minima parte applica- nel caso di utilizzo idropotabile. Alla luce di queste considerazioni, è quindi evidente l importanza di assi- La conoscenza della struttura idro- bile alle aree terrazzate della Brian- curare il risanamento qualitativo de- geologica del sottosuolo è fondamen- za settentrionale, dove i processi di gli acquiferi più superficiali affinché tale per la comprensione delle dina- deposizione dovuti all azione dei gli stessi possano prioritariamente miche di flusso delle acque sotterra- ghiacciai più antichi hanno dato luo- svolgere la funzione di riserva idrica nee, nonché per la modellizzazione go a colline rilevate rispetto alla pro- destinata al consumo umano. dello stato qualitativo delle falde acquifere e per la predisposizione di interventi miranti a uno sfruttamento spiciente pianura; in queste zone la presenza di suolo tipicamente rossastro, noto in letteratura come ferret- i consumi di acque di falda nei comuni razionale delle risorse idriche. to dello spessore di 3-4 m e costituito Il censimento realizzato dal Diparti- Nella fascia settentrionale della pro- da materiali argillosi, poco permeabi- mento di Monza delle opere di capta- vincia di Milano il sottosuolo è gene- li, rende la falda meno vulnerabile. zione delle acque sotterranee nel ter- ralmente costituito da materiali al- Il corpo idrico sotterraneo di mag- ritorio di competenza (Brianza e cin- luvionali grossolani (sabbie e giore importanza è denominato ac- tura nord milanese) ha permesso di ghiaie), molto permeabili e, pertan- quifero tradizionale, storicamente individuare complessivamente 2810 to, scarsamente protettivi nei con- sfruttato dai pozzi per l approvvigio- pozzi esistenti, 1739 dei quali attivi e fronti delle acque sotterranee; ogni namento idrico; quest ultimo è gene- differentemente sfruttati per usi po- sostanza dotata di sufficiente mobi- ralmente contenuto nei materiali tabile, industriale, irriguo e altro. lità può infatti raggiungere senza grossolani sopradescritti e nei con- Tra i pozzi attivi, numerosi sono ostacoli la falda freatica sottostante. glomerati presenti a maggiore quelli utilizzati per il monitoraggio I terreni dell area a nord di Milano profondità. ambientale, normalmente localizzati sono caratteristici del settore indica- Come già accennato, l elevata per- in corrispondenza di aree industriali to come media pianura lombarda, meabilità dei terreni costituenti l ac- dismesse o ex discariche sottoposte a caratterizzato da una pianura allu- quifero tradizionale, se da un lato procedura di bonifica ai sensi del vionale degradante verso sud con consente la ricarica delle riserva DM n. 471/1999. pendenza media dello 0.4%, corri- idrica da parte delle acque meteori- In percentuale minore vi sono quin- spondente al Livello Fondamentale che che si infiltrano nel terreno, dal- di i pozzi ancora aperti ma non della Pianura. l altro espone la falda stessa a po- sfruttati (353) e i pozzi cementati Lo studio delle relazioni tra le caratteristiche geologiche del sottosuolo e le modalità di circolazione delle acque sotterranee nell area in esame ha permesso, in generale, di individuare in profondità la presenza di tre principali livelli a differente litologia: tenziali pericoli di contaminazione da eventuali sorgenti superficiali. È proprio a causa del degrado qualitativo dell acquifero tradizionale che negli ultimi decenni ha avuto inizio lo sfruttamento delle falde più profonde; quest ultime, confinate al- (678). La chiusura dei pozzi non più utilizzati costituisce un operazione di fondamentale importanza per evitare la presenza incontrollata sul territorio di potenziali vie d accesso alle acque del sottosuolo di inquinanti provenienti dalla superficie. 23

3 sistema agenzie tabella 1 - prelievo di acque da pozzi comune pubblico industriale civile totale % consumi (mc/anno) (mc/anno) (mc/anno) (mc/anno) autonomi AGRATE BRIANZA ,5 AICURZIO ,9 ALBIATE ,3 ARCORE ,3 BARLASSINA ,0 BASIANO ,3 BELLUSCO ,7 BERNAREGGIO ,1 BESANA BRIANZA ,5 BIASSONO ,4 BOVISIO MASCIAGO ,0 BRESSO ,6 BRIOSCO ,6 BRUGHERIO ,4 BURAGO MOLGORA ,2 BUSNAGO ,8 CAMPARADA ,0 CAPONAGO ,6 CARATE BRIANZA ,3 CARNATE ,3 CAVENAGO BRIANZA ,1 CESANO MADERNO ,6 CINISELLO BALSAMO ,0 COLOGNO MONZESE ,9 CONCOREZZO ,8 CORMANO ,1 CORNATE D'ADDA ,8 CORREZZANA ,0 CUSANO MILANINO ,9 DESIO ,1 GIUSSANO ,2 GREZZAGO ,0 LENTATE SUL SEVESO ,2 LESMO ,8 LISSONE ,1 MACHERIO ,6 MASATE ,0 MEDA ,3 MEZZAGO ,3 MONZA ,3 MUGGIO' ,7 NOVA MILANESE ,4 ORNAGO ,2 POZZO D'ADDA ,7 RENATE ,0 RONCELLO ,0 RONCO BRIANTINO ,0 SEREGNO ,4 SESTO SAN GIOVANNI ,8 SEVESO ,0 SOVICO ,4 SULBIATE ,0 TREZZANO ROSA ,0 TREZZO D'ADDA ,4 TRIUGGIO ,3 USMATE VELATE ,9 VAPRIO D'ADDA ,3 VAREDO ,0 VEDANO AL LAMBRO ,8 VEDUGGIO CON COLZANO ,4 VERANO BRIANZA ,1 VILLASANTA ,7 VIMERCATE ,3 24

4 05_acque/Confalonieri_22_ :29 Pagina 25 insediamenti produttivi idroesigenti. La quota percentuale di acqua utilizzata a scopo industriale, rispetto al totale dei prelievi, risulta per Biassono e Cesano Maderno rispettivamente pari al 66,8% e 73,6%. Limitatamente ai prelievi idrici dalla rete acquedottistica, è possibile orientativamente ricavare, rapportando il dato al numero della popolazione residente, i consumi domestici per abitante al giorno. Nell area a nord di Milano si registra un consumo medio pro-capite pari a 500 litri al giorno (litri/ab.*g). Questo valore deve considerarsi comprensivo, oltre che dei consumi quotidiani per i bagni e le docce, per la pulizia dei grandi appartamenti, per il funzionamento degli elettrodomestici, per l innaffiamento dei giardini e anche di possibili perdite dalla rete di distribuzione. Si ricorda che i dati forsistema agenzie tabella 2 - classi di prelievo CLASSE n comuni CLASSE I < m 3 /anno/km 2 0 CLASSE II m 3 /anno/km 2 1 CLASSE III m 3 /anno/km 2 56 CLASSE IV > m 3 /anno/km 2 6 Nell ambito delle proprie attività di controllo, ARPA Lombardia verifica le proposte tecniche di chiusura dei pozzi e presenzia alle attività di cantiere per vigilare sul rispetto delle prescrizioni tecniche di messa in sicurezza dell opera. Come già accennato, il prelievo di acque dal sottosuolo costituisce la principale fonte di approvvigionamento idrico nell area a nord di Milano. La maggior parte dell acqua prelevata è fornita da pubblici acquedotti: risultano limitate le utenze Sesto San Giovanni, Cologno Monzese e Cusano Milanino tutti distribuiti nella cintura metropolitana. Per essi risulta evidente la correlazione tra tipologia dei consumi, prevalentemente ad uso pubblico, l alta densità di popolazione e l attività industriale. Per quanto riguarda i Comuni di Biassono e Cesano Maderno, anch essi rientranti in classe 4, i dati indicano che l elevato quantitativo di acqua prelevata è fondamentalmente legato alla locale presenza di autonome (v. Tabella 1). Nel territorio in esame operano 16 acquedotti a servizio di 63 Comuni, per un totale di 417 pozzi gestiti e per un sollevato totale annuo pari a m 3 di acqua. La distribuzione areale dei prelievi idrici evidenzia che i maggiori quantitativi vengono erogati dal pubblico acquedotto, con un prelievo totale del 80.09% rispetto a quello autonomo del 19.91%. Il rapporto dato dal consumo totale di acqua per unità di superficie riferito a ciascun Comune ha portato alla suddivisione dei valori ottenuti nelle classi di prelievo totale annuo riportate in Tabella 2. I Comuni che registrano i consumi idrici più alti per unità di superficie (classe 4) sono Cinisello Balsamo, figura 1 - carta con distribuzione dei consumi totali

5 05_acque/Confalonieri_22_ :29 Pagina 26 sistema agenzie to delle acque sotterranee, l art. 4 prevede l individuazione degli obiettivi minimi di qualità ambientale per i corpi idrici significativi, caratterizzati da accumuli d acqua nel sottosuolo di consistente interesse idrogeologico e significato ecologico. Obiettivi che dovranno essere raggiunti attraverso l attuazione dei Piani di tutela delle acque, elaborati a stralcio dei Piani di Bacino previsti dall art. 17 della Legge 18 maggio 1989, n. 183 in materia di difesa del suolo. La Regione Lombardia, con propria deliberazione n. VII/12127 del 14 febbraio 2003, ha recentemente individuato nel nostro territorio tre acquiferi come corpi idrici significaniti da numerosi studi in questo campo sono molto variabili, in quanto il volume di acqua consumato per giorno e per utente è sottoposto a fluttuazioni orarie, giornaliere, stagionali e annuali. monitorare la falda nell attuale quadro normativo La disciplina in materia di tutela delle acque dall inquinamento dettata dal Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e successive modifiche, individua le acque sotterranee quali corpi idrici destinatari delle misure di prevenzione e tutela contenute nel decreto stesso. Al fine della tutela e del risanamen- I dati sullo stato qualitativo degli acquiferi nell area a nord di Milano evidenziano un chiaro stato di degrado delle riserve idriche sotterranee meno profonde. L acquifero tradizionale, intensamente sfruttato per il prelievo di acque e idrogeologicamente vulnerabile, si cafigura 2 - andamento locale della falda freatica tivi, conseguentemente oggetto di monitoraggio e classificazione al fine del raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale. Il monitoraggio della falda si inserisce nell ambito delle misure di tutela previste dal già citato D.Lgs. n. 152/1999 ed è finalizzato alla caratterizzazione dei corpi idrici sotterranei e alla definizione dei relativi obiettivi di tutela. ARPA Lombardia effettua, in corrispondenza dei punti di controllo della rete regionale, il monitoraggio qualitativo delle acque sotterranee attraverso il campionamento e l analisi semestrale delle acque di falda e il monitoraggio quantitativo, con cadenza mensile, attraverso le misure dei livelli piezometrici. A supporto delle attività di monitoraggio effettuate in applicazione del D.Lgs. n. 152/1999, intervengono le misure di controllo periodico annuale previste dalla LR n. 62/1985 che, attraverso la DGR IV/4752 del 20 dicembre 1985, sottopone i pozzi privati ad uso non potabile (e quindi ad uso prevalentemente produttivo e/o di servizio), con portata superiore a mc/anno attingenti a falde idriche comprese fra i 30 e i 100 m di profondità, a un controllo analitico. 26 la qualità delle acque sotterranee

6 05_acque/Confalonieri_22_ :29 Pagina 27 sistema agenzie ratterizza per la presenza di composti organoalogenati, sostanze dotate di scarsa solubilità in acqua e resistenza alla biodegradazione che ne conferisce un elevato grado di persistenza; queste stesse sostanze sono presenti sul territorio come pennacchi variamente localizzati. Contaminazioni da percloroetilene sono state per esempio identificate nelle zone a nord di Milano, Cormano, Sesto San Giovanni e Cologno Monzese. Significativa è altresì la presenza di questa sostanza nella zona di Biassono. Altro inquinante presente in concentrazione significativa è il parametro nitrati, sostanza tipicamente proveniente dalle attività agricole e dalle perdite delle reti fognarie. La distribuzione dei nitrati nel nostro territorio, come riportato in Figura 3, indica la presenza nella falda freatica di concentrazioni superiori ai 50 mg/l, nelle aree più orientali dove sono più diffuse le pratiche agricole rispetto alle attività industriali. Ci sono inoltre alcune contaminazioni relative a sostanze farmaceutiche e metalli dovute all attività industriale, oltre ai fitofarmaci provenienti dalle aree ad uso agricolo. Ferro, manganese, ammoniaca e idrogeno solforato sono invece inquinanti naturalmente presenti nelle falde profonde che, come già accennato, sono caratteristici di ambienti confinati e scarsamente ossigenati. Il Dipartimento di Monza studia le contaminazioni riscontrate effettuando delle indagini idrogeochimiche al fine di definire l estensione delle contaminazioni Gli interventi nell area a nord di Milano finalizzati al controllo delle opere di captazione, al monitoraggio della falda acquifera e alla verifica delle conoscenze idrogeologiche e idrochimiche costituiscono un processo fondamentale per assicurare la tutela e salvaguardia delle riserve idriche presenti nel nostro sottosuolo; risorse necessarie a garantire livelli di sviluppo economico e sociale ormai elevati ma semfigura 3 - concentrazione massima di nitrati nella falda tradizionale (2000) stesse e definire quindi gli interventi di disinquinamento. Si sottolinea che le acque erogate dagli acquedotti risultano controllate e a norma; le contaminazioni sono infatti da riferirsi alle acque grezze di falda. i controlli ambientali e la prevenzione pre più dipendenti dalle ricchezze naturali del nostro territorio. Lo sfruttamento delle acque sotterranee dovrà sempre più essere orientato a un uso razionale delle risorse idriche, dando priorità, come già prevede la Legge n. 36/1994, agli utilizzi più nobili e, comunque, riservando gli acquiferi più profondi e protetti ai prelievi per uso idropotabile. In Lombardia questo principio è espressamente richiamato nella DGR VI/47582 del 29 dicembre 1999 che riporta: la ricerca, l estrazione e l utilizzazione delle acque sotterranee da falde profonde è riservata all uso idropotabile ed al consumo umano. Rimane obiettivo fondamentale il risanamento della falda superficiale, risorsa fondamentale per un futuro ambientalmente sostenibile. 27

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