IPresidenti Pugliesi delle

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IPresidenti Pugliesi delle"

Transcript

1 20-24 Linee Gastroenterologia.qxp 03/04/ Pagina 1 Linee guida in Gastroenterologia Proposta Organizzativa per la Gastroenterologia nell ambito del P.R.S. per il triennio Michele Dicillo (AIGO), Gianfranco Fregola (SIED), Carmine Panella (SIGE) IPresidenti Pugliesi delle tre Società Scientifiche che rappresentano gli Specialisti Ospedalieri ed Universitari della Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (AIGO, SIED e SIGE), hanno elaborato alcune indicazioni riguardo una migliore distribuzione della Gastroenterologia in Puglia, che tenga conto del nuovo ruolo che nell ambito della riorganizzazione sanitaria regionale assumeranno gli istituendi Distretti Sanitari. Premessa La Gastroenterologia è la disciplina che affronta le problematiche dell apparato digerente nella sua totalità sotto i molteplici aspetti dello studio, della ricerca, dell insegnamento, della prevenzione, dell assistenza e della riabilitazione. Questi compiti vengono assolti con il supporto fondamentale delle conoscenze professionali specialistiche e delle metodiche diagnostiche e terapeutiche dell Endoscopia Digestiva, nonché delle tecniche strumentali di indagine fisiopatologia ed ultrasonografica, che completano la disciplina. Sulla base di queste considerazioni, il Ministero della Salute sta considerando la possibilità di riconoscere la Gastroenterologia come una Disciplina a complessità di cura medio-alta. Le tre Società Scientifiche ritengono opportuno sottolineare alcuni punti fondamentali: in Italia, la domanda di ricovero per le malattie dell apparato digerente ed epatobiliopancreatico di tipo medico rappresenta il 60% di tutti i ricoveri, ma solo l 8% trova risposta nelle Unità Operative (U.O.) di Gastroenterologia con gravi conseguenze in termini di inappropriatezza (ricoveri, prestazioni, tecnologie, strutture, ecc..), inefficienza (degenza media elevata) ed incapacità di riconoscere e affrontare la complessità (peso inferiore a 0,5 1). Ciò non avviene ad esempio nella Cardiologia, che, pur avendo un grado di complessità simile, riesce invece a gestire quasi il 50% dei ricoveri di pazienti affetti da patologie cardiologiche di tipo medico per 3 motivi fondamentali: 1- la presenza di servizi ambulatoriali territoriali, 2- il maggior numero di posti-letto, 3- il coinvolgimento culturale degli operatori e dei pazienti, da cui discende la necessità che le cardiopatie, essendo di pertinenza specialistica, vanno trattate nelle U.O. di Cardiologia; in Italia, le UU. OO. di Gastroenterologia rispetto alle altre Unità Operati-ve che gestiscono pazienti con patologie gastroenterologiche hanno una maggiore efficienza (degenza media più bassa), una capacità di affrontare ricoveri ad elevata complessità (peso medio >1,5 nel 22% dei ricoveri), la possibilità di endoscopia operativa, la possibilità di effettuare Day Hospital ed attività ambulatoriale specialistica, caratteristiche queste che possono consentire una riduzione delle giornate di degenza, un aumento dei benefici per il paziente e per i familiari, nonché un aumento dell appropriatezza di tali ricoveri con conseguente riduzione dei costi; la Gastroenterologia è coinvolta attivamente non solo negli aspetti di diagnosi e cura, ma anche in quelli legati alla prevenzione primaria e secondaria. Infatti, si sta organizzando e diffondendo sempre di più in questi anni lo screening del cancro del colon- 20

2 20-24 Linee Gastroenterologia.qxp 03/04/ Pagina 2 retto, il terzo grande screening italiano oncologico, che coinvolge fondamentalmente le UU.OO.CC. di Gastroenterologia ed i Servizi di Endoscopia Digestiva; Situazione della Regione Puglia In Puglia, attualmente, l assistenza ai pazienti con patologie gastroenterologiche si eroga quasi esclusivamente in ambiente ospedaliero in generale, ed in particolare si avvale della presenza di UU.OO.CC. di Gastroenterologia, alcune con posti letti attivi (4 nella prov di Foggia, compresa Manfredonia, 1 nella BAT, 4 nella prov. di Bari, 2 nella prov di Lecce), altre senza posti letto attivi ma previste nel precedente PSR (2 in quella di Bari, 1 in quella di Taranto) ed infine UU.OO.CC. previste, ma non ancora istituite (1 a Brindisi). Pertanto, su un totale di circa 360 posti letto, ne risultano attivi 270, con la seguente distribuzione: - nella Prov di FG: 10 posti letto/ abitanti; - nella Prov di BARI (comprensiva di Andria, Barletta e Trani): 9 p.l./ abitanti; - nella Prov di Lecce: 4 p.l./ abitanti; - nelle prov di TA e BR: 0 p.l./ abitanti. Inoltre nella Regione è presente un discreto numero (25-30) di Ambulatori di Endoscopia Digestiva (o di I livello), allocati nei vari Presidi Ospedalieri ed afferenti a UU.OO. di Medicina o Chirurgia. Si assiste pertanto ad un inopportuno ed esagerato ricorso alle prestazioni diagnostico-strumentali negli ambulatori ospedalieri e ad una ospedalizzazione, spesso senza adeguata indicazione e senza il rispetto dei dettami contenuti nelle linee guida riguardanti le varie patologie, elaborate dalle società scientifiche nazionali ed internazionali. Questa gestione dei pazienti è causata sia dalla spartizione della patologia gastroenterologica fra figure professionali di estrazione non specialistica (MMG, Internista, Infettivologo, Chirurgo, etc) sia da una anarchia delle strutture ambulatoriali (endoscopiche ed ecografiche) presenti in quasi tutti i presidi ospedalieri. Queste infatti sono gestite senza alcun coordinamento, senza un preciso riferimento ad una struttura competente (UU.OO. complessa di Gastroenterologia) e spesso da personale medico non specialista in gastroenterologia. Proposta di Organizzazione Territoriale Al fine di utilizzare al meglio le risorse e per garantire una più elevata qualità dell assistenza all utenza, si ritiene che il nuovo PSR debba mettere il cittadino al centro del sistema, interessandosi dei soggetti sani (prevenzione delle principali patologie neoplastiche e non), degli ammalati acuti, sia in emergenza che in elezione, degli ammalati cronici e terminali. Il raggiungimento di tali obiettivi è possibile, senza sostanziale aggravio di spesa, attraverso una riorganizzazione del sistema -Territorio che veda nell U.O.C di Gastroenterologia (o di II livello) il riferimento del territorio come elemento centrale di coordinamento, con il quale devono interagire tutte le istituende strutture specialistiche ambulatoriali del Distretto nonché gli ambulatori di Endoscopia Digestiva di I livello esistenti nei presidi ospedalieri, al fine di assicurare continuità nel passaggio del paziente tra le diverse unità operative e/o tra i diversi ambiti assistenziali. Ciò al fine di poter garantire il trattamento migliore e la sede di fruizione più adeguata, in modo da selezionare quei casi che dovrebbero, per gravità e/o complessità della patologia, afferire in ospedale, in regime di ricovero, in D.H. o ordinario. Nell ambito del Distretto devono quindi essere istituiti Ambulatori di Gastroenterologia, gestiti da specialisti, con il compito di fornire la prima risposta alle esigenze dei cittadini affetti da disturbi o patologie che il MMG ritenga di pertinenza gastroenterologica. Tali ambulatori devono essere in grado di assicurare una corretta applicazione di protocolli diagnostici e linee guida delle Società Scientifiche, concordate e condivise con le altre strutture di Gastroenterologia (di I e II livello) del territorio, nonché assicurare una diagnostica di base non invasiva e di limitato peso economico (esame ecografico, breath test, valutazione parametri nutrizionali). Queste strutture territoriali potrebbero più facilmente e responsabilmente esercitare il giusto filtro, individuando il soggetto da sottoporre ad accertamenti ambulatoriali più semplici (in ospedali di I livello) oppure ad accertamenti più complessi in ambulatori di U.O.C. di Gastroenterologia o, per la severità della patologia, da meglio studiare in regime di ricovero nelle stesse U.O. Inoltre gli ambulatori dovrebbero assicurare l assistenza per pazienti cronici e terminali, sia nel loro domicilio che nelle RSA, anche attraverso un coordinamento con l U.O.C. di Gastroenterologia di riferimento, fornendo un assistenza continuativa a pazienti con patologie croniche invalidanti o patologie acute in via di risoluzione, per le quali il ricovero tradizionale o la continuazione oltre i limiti del ricovero risulterebbe inappropriato. Si avrebbe così una vera integrazione tra l ospedale ed il distretto, che consentirebbe di raggiungere il miglior outcome del paziente. In tal maniera il cittadino utente seguirebbe un appropriato percorso diagnostico all interno della stessa struttura sanitaria (da un punto di vista funzionale o di coordinamento) e potrebbe perfino ritrovare, in alcune fasi del proprio iter ambulatoriale-ospedaliero, lo stesso medico che lo ha per primo visitato, rendendo reale l idea di continuità assistenziale. In questo iter gli ambulatori di endoscopia digestiva di I livello, presenti nei presidi ospedalieri, gestiti da personale qualificato e con le risorse necessarie, devono assicurare le prestazione endoscopiche di routine e/o con un grado di complessità lieve-moderato (EGDS diagnostiche, Colonscopie anche nell ambito dello screening del CCR, metodiche operative fruibili in ambito ambulatoriale e che non necessitano di ricovero, ad es. polipectomie semplici), inviando successivamente alla U.O.C. di Gastroenterologia di riferimento quei pazienti che abbisognano di esami endoscopici più invasivi o a più elevata complessità: polipectomie difficili, ERCP, capsula, posizionamento di stent, etc. Proposta di Organizzazione della Rete Ospedaliera La Gastroenterologia interessa patologie a larga diffusione nel nostro Paese, con conseguenze importanti sul piano sociale ed economico. Come già detto, i ricoveri ospedalieri vengono eseguiti non solo nelle U. O. di Gastroenterologia ma anche in altre U.O. È dimostrato che allorché l intero percorso di diagnosi terapia - riabilitazio- 21

3 20-24 Linee Gastroenterologia.qxp 03/04/ Pagina 3 ne si svolge all interno delle U.O. di Gastroenterologia, ne deriva una maggiore efficienza ed appropriatezza globale del ricovero. A tal fine sarebbe utile prevedere la presenza di almeno una U.O. di II livello per ognuna delle attuali ASL, ciascuna con almeno 15 posti letto ordinari, 2 p.l. di DH e 2 p.l. di terapia subintensiva, oltre alle storiche realtà gastroenterologiche Universitarie e Ospedaliere e quelle presenti nell ambito degli IRCCS ed Enti Ecclesiastici. Per poter affrontare al meglio alcune fra le patologie più severe, tale disciplina deve poter avere un rapporto organico, di continua collaborazione e scambio, con specialità quali la Chirurgia generale, la Radiologia e l Anestesia. Bisogna sottolineare la necessità assoluta di localizzare le U.O. complesse di Gastroenterologia in presidi ospedalieri che abbiano tutte o la maggiore parte delle specialità su citate. Inoltre è essenziale cercare di riequilibrare la distribuzione regionale di p.l. di Gastroenterologia a favore di quelle Province che attualmente ne sono del tutto prive. Per poter assicurare il miglior outcome ai pazienti, soprattutto a quelli severi e/o acuti, si suggerisce di creare, nell ambito di almeno un presidio ospedaliero per ogni ASL, un Dipartimento di Malattie Digestive, costituito da: - la U.O. di Gastroenterologia con aggregati un ambulatorio di nutrizione clinica, un ambulatorio di ecografia diagnostica ed interventistica, un ambulatorio di fisiopatologia digestiva ed una unità di Endoscopia Digestiva con personale dedicato e qualificato, anche per far fronte ad un attività endoscopica d urgenza che rappresenta circa il 6% dell intera attività endoscopica di routine. Tale U.O.S. deve essere in grado di eseguire tutte le metodiche interventistiche di endoscopia, sia in regime di routine che di urgenza (Endoscopia di II livello). - la U.O. di Chirurgia Generale. - radiologi, anatomo-patologi ed anestesisti dedicati. Un Dipartimento così organizzato permetterebbe la gestione ottimale dei pazienti con patologie severe in emergenza (pazienti sanguinanti attraverso la presenza di una Bleeding Unit, pazienti in coma epatico o con epatite fulminante, pazienti con pancreatite acuta biliare severa, con gravi insufficienze intestinali, con IBD severe) nonché in elezione (attraverso le varie metodiche diagnostiche disponibili, quali l ecografia, l endoscopia, la TC o RMN, l angiografia, etc) Si auspica che con la riorganizzazione della Rete Ospedaliera venga anche riorganizzata la Rete dell Emergenza Sanitaria, in collaborazione e coordinamento con il 118 ed, in particolare, vengano identificate nelle Endoscopie delle U.O.C, le Strutture in grado di assicurare omogeneamente su tutto il territorio regionale l Endoscopia d Urgenza, indispensabile per affrontare e risolvere problemi acuti, attraverso l istituzione di una reperibilità 24/24 ore ed un percorso in grado di gestire il paziente dal suo domicilio alla struttura idonea più vicina, nel giro di poche ore. Nell ambito di tale progetto di riorganizzazione, una parte importante dell attività verrà svolta dagli ambulatori su citati (aggregati alle U.O.C. di Gastroenterologia) e soprattutto dai ricoveri in DH che vanno attivati in tutte le sedi e potenziati li dove funzionano poco. Infatti attraverso tale strumento si potrebbero gestire un numero importante di pazienti che hanno bisogno di esami specialistici o metodiche invasive ma gestibili nell ambito del DH (polipectomie endoscopiche, biopsie epatiche, etc). I vantaggi attesi da una simile organizzazione sono: - offerta omogenea su tutto il territorio regionale delle prestazioni professionali di elevato livello; - facilitazione del percorso diagnosticoterapeutico con ottimizzazione delle risorse; - riduzione degli esami ambulatoriali inappropriati; - riduzione delle liste di attesa; - istituzione di accessi urgenti alla diagnostica ambulatoriale; - riduzione dei ricoveri ordinari; - riduzione dei ricoveri impropri; - aumento dei ricoveri in DH. Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) Le Società Scientifiche Pugliesi si impegnano a stimolare la collaborazione delle strutture e dei professionisti nei confronti della Programmazione Regionale e dell applicazione dei LEA attraverso un analisi critica della domanda e dell offerta (strutture, posti letto, attività ambulatoriale, rete integrata di funzioni, ecc..) per partecipare a migliorare i LEA stessi attraverso la razionalizzazione e l appropriatezza, con l identificazione di standard minimi di qualità di strutture, attività e risultati. A tale riguardo, il Piano Regionale di Prevenzione , cosi come a livello nazionale, prevede un progetto di Screening del Carcinoma del Colon-Retto articolato in due sottoprogetti, uno a specificità regionale (colonscopia a tutti i parenti di 1 grado di pazienti affetti da carcinoma del colon-retto) e l altro pilota che interessa unicamente la Provincia di Bari (sangue occulto fecale ed eventuale colonscopia a tutti i soggetti di età compresa tra 50 e 70 anni). Per svolgere tale screening, è necessario coinvolgere le strutture endoscopiche di I e II livello già esistenti. Si ritiene opportuno richiedere di estendere il sottoprogetto pilota anche alle altre Province, essendo ormai dimostrato da studi internazionali l utilità di tale screening. L esecuzione di questo sottoprogetto nelle altre Province si gioverà della riorganizzazione della rete ospedaliera, con strutture di I livello ed almeno una struttura di II livello per ogni ASL, come enunciato in precedenza. Ricerca e Formazione Il miglioramento dello stato di salute della popolazione è in gran parte correlato ai risultati della Ricerca che ha messo a punto nuovi procedimenti diagnostico-terapeutici. È tuttavia opportuno che, a livello regionale, la ricerca venga finalizzata alla risoluzione dei bisogni di salute di più frequente riscontro. Questo presuppone lo studio delle malattie gastroenterologiche di maggiore rilevanza epidemiologica (malattie oncologiche, malattie infiammatorie croniche intestinali, epatopatie croniche e pancreatopatie croniche), anche tramite l istituzione di Registri di Malattia. Si auspica che dai risultati di tali studi epidemiologici prendano avvio adeguati programmi di prevenzione, di diagnosi precoce e di terapia. Il coinvolgimento di tutto il personale sanitario a questi nuovi programmi e procedimenti diagnostico-terapeutici, potrà compiersi unicamente tramite processi di formazione che dovranno essere attuati nelle istituzioni universi- 22

4 20-24 Linee Gastroenterologia.qxp 03/04/ Pagina 4 tarie, ospedaliere ed IRCCS di eccellenza della Regione. A tal fine sarebbe necessario il riconoscimento di almeno 1-2 strutture gastroenterologiche a cui affidare: - pazienti con malattie particolarmente complesse o rare o che necessitano di professionalità e/o tecniche diagnostiche non presenti in tutti gli ospedali (trapianto di fegato ed intestino, gravi insufficienze intestinali, epatiti fulminanti mortali, oppure particolari metodiche diagnostiche; - il coordinamento di ricerche sul territorio regionale aventi come finalità il miglioramento del percorso diagnostico terapeutico - la formazione e l aggiornamento del personale ospedaliero e territoriale di tutta la Regione Puglia. Congiuntamente a tale problematica occorre sottolineare che per le patologie gastroenterologiche e soprattutto per quelle epatobiliari, grazie agli interventi di endoscopia operativa, si è avuta nel corso degli anni una modifica sostanziale dell approccio diagnostico e terapeutico, con una significativa ricaduta sull impiego delle risorse. Ad esempio, interventi di endoscopia operativa sulle vie biliari altamente complessi vengono remunerati in maniera assolutamente insufficiente rispetto ai costi sostenuti e possono generare in regime di ricovero ordinario in ambiente gastroenterologico un DRG (208) ad alto rischio di inappropriatezza, mentre se la stessa patologia viene trattata in ambiente chirurgico, genera un DRG (194) appropriato e con una remunerazione maggiore. Allo stesso modo bisognerebbe rivedere le tariffe regionali dei ricoveri in DH, che attualmente non sono remunerativi e spingono le U.O. e le Direzioni Generali a ridurre le prestazioni in tale regime, spesso in perdita gestionale. Tutte queste discrasie impongono alle Società Scientifiche di richiedere il giusto riconoscimento per la Gastroenterologia come una Disciplina a intensità di cura medio-alta. Conclusioni I Presidenti delle Sezioni Pugliesi delle 3 Società Scientifiche (AIGO-SIED-SIGE) Revisione del Tariffario delle Prestazioni in Gastroenterologia Una esigenza condivisa da tutte le U.O.C. ed i Centri di Gastroenterologia distribuiti sul territorio regionale è quella di ottenere al più presto l effettiva valorizzazione delle prestazioni specialistiche di gastroenterologia attraverso l abbattimento dell attuale notevole differenza esistente tra il reale costo delle prestazioni (endoscopia diagnostica ed operativa, ecografia diagnostica ed operativa e fisiopatologia digestiva) e la quota rimborsata dalla Regione Puglia, in linea con quanto accade su tutto il rimanente Territorio Nazionale. Ad esempio, per ogni EGDS eseguita (costo rimborsato dal SSN = 53 ) l U.O. è in perdita di 43, mentre per ogni colonscopia (rimborso SSN = 58 ) la perdita arriva a 90. Pertanto lo squilibro fra costi reali e rimborso aumenta progressivamente con l aumentare della complessità delle prestazioni, soprattutto di quelle operative. Al fine di uniformare i rimborsi a livello nazionale e regionale il GLAT (Gruppo di Lavoro a Termine) della SIED Nazionale ha prodotto uno studio sulla revisione del tariffario delle prestazioni in gastroenterologia. 23

5 20-24 Linee Gastroenterologia.qxp 03/04/ Pagina 5 si augurano con questa proposta, di essere riusciti a contribuire attivamente alle funzioni di programmazione e di applicazione degli obiettivi del nuovo Piano Sanitario Regionale, ridisegnando nel modo più esaustivo possibile l attività e le strutture della Gastroenterologia in Puglia. Si esprime quindi la volontà di assumere una responsabilità verso i cittadini, le istituzioni ed i professionisti per migliorare la qualità dei servizi e garantire elevati standard di assistenza, attraverso la promozione del Territorio quale primaria sede di assistenza e di governo dei nuovi percorsi socio-sanitari, sviluppando la capacità di bilanciare la qualità ed i costi. Le caratteristiche e dotazioni dell U.O.S. di Endoscopia: - sala di aspetto 1 - sale Endoscopiche a norma (di cui 1 con schermatura per Rx) 2 - sala di decompressione anestesiologica 1 - sistema di Video-Endoscopia ( video, fonte, ecc) 2 - video-gastroscopi (+ accessori) 5 - video-colonscopi (+ accessori) 5 - video-duodenoscopi laterali (+ accessori) 2 - video-eco-endoscopio diagnostico (a sonda rotante) 1 - video-eco-endoscopio operativo (settoriale) 1 - videocapsula endoscopica 1 - letti per endoscopia (di cui almeno uno compatibile per RX) 2 - APC + elettrobisturi 2 - lavaendoscopi 2 - consolle per anestesia e rianimazione 1 - defibrillatore 1 - amplificatore di brillanza 1 9. Sintesi Le tre Società Scientifiche (sezione- Puglia) AIGO, SIED e SIGE, al fine di conseguire gli obiettivi di salute e l ottimale funzionamento dei Servizi Sanitari nell ambito delle patologie gastroenterologiche ed epatobiliopancreatiche di tipo medico, tenuto conto dell esistente ed in relazione alla ridefinizione dei Distretti Sanitari, prospettano ai competenti Organi Regionali, i seguenti obiettivi: creazione di ambulatori di Gastroenterologia nell ambito dei Distretti; integrazione tra gli ambulatori specialistici del Distretto e la Rete Ospedaliera Regionale; coinvolgimento del personale del territorio e di quello delle Unità di Gastroenterologia nell Ospedalizzazione Domiciliare o nell di Comunità; riconoscimento e promozione dell attività riabilitativa, anche a livello domiciliare, nei confronti degli invalidi digestivi ; riduzione dei ricoveri ordinari a favore di un incremento dell attività di D H e ambulatoriale da parte di tali UU.OO. complesse; potenziamento delle strutture ambulatoriali endoscopiche di I livello, allocate nei Presidi Ospedalieri; omogenea distribuzione dei posti-letto sull intero territorio regionale, anche mediante l attivazione delle UU.OO. previste e non ancora istituite; preferenziale organizzazione dipartimentale nei Presidi Ospedalieri principali ( Dipartimenti di Malattie dell Apparato Digerente ); nell ambito della Rete dell Emergenza potenziare le U.O.C. di Gastroenterologia ed Endoscopia per garantire su tutto il territorio regionale un assistenza specialistica d urgenza, 24 ore su 24 (Bleeding Units, Unità di Terapia Subintensiva ecc.); riconoscimento come sede ottimale di ricovero dei pazienti affetti da malattie dell apparato digerente di tipo medico le U.O.C. di Gastroenterologia, piuttosto che le U.O. di specialità affini, quali la Medicina Generale, la Chirurgia, la Geriatria, ecc. (incremento di appropriatezza ed efficienza, riduzione delle liste di attesa e dei costi); identificazione di Centri di alta specializzazione aventi il compito di promozione e di coordinamento delle attività di ricerca a livello regionale; miglioramento dei LEA attraverso un analisi critica della domanda e dell offerta ( strutture, posti letto, attività ambulatoriale, rete integrata di funzioni, ecc.); controllo, monitoraggio e verifica dei risultati della Programmazione e dell'eventuale riprogettazione dell'offerta, attraverso l'identificazione e l'utilizzo di indicatori di qualità e di esito (outcome); istituzione dei Registri di Malattia; progettazione e svolgimento di specifici programmi di prevenzione, di diagnosi precoce e di terapia; elaborazione e svolgimento di corsi di formazione per tutto il personale sanitario. Ivan Cavicchi AUTONOMIA E RESPONSABILITÀ un libro verde per medici e operatori della sanità pubblica edizioni Dedalo 24

IBD Unit: modello multidisciplinare e multiprofessionale in continua evoluzione Daniela Valpiani GASTROENTEROLOGIA ed ENDOSCOPIA FORLI

IBD Unit: modello multidisciplinare e multiprofessionale in continua evoluzione Daniela Valpiani GASTROENTEROLOGIA ed ENDOSCOPIA FORLI IBD Unit: modello multidisciplinare e multiprofessionale in continua evoluzione Daniela Valpiani GASTROENTEROLOGIA ed ENDOSCOPIA FORLI La domanda di salute del paziente IBD Il paziente IBD, affetto

Dettagli

TERRITORIO OSPEDALE RESIDENZ.

TERRITORIO OSPEDALE RESIDENZ. continuità posti letto appropriatezza risorse cure intermedie presidi cure primarie Sanità di iniziativa e CCM rete gestita volumi minimi mediabassa compless. osp. di giorno osp. di notte centri elevata

Dettagli

Ferrara 23 settembre 2016

Ferrara 23 settembre 2016 IBD UNIT L'esperienza forlivese del «CASE MANAGEMENT» Verso un modello gestionale multiprofessionale Ferrara 23 settembre 2016 Deborah Tumedei U.O. Gastroenterologia Ausl della Romagna 1 Direttore Prof.

Dettagli

L analisi dell offerta ospedaliera per le malattie digestive

L analisi dell offerta ospedaliera per le malattie digestive L analisi dell offerta ospedaliera per le malattie digestive a cura di Giovanna Baraldi Sub Commissario per l attuazione del Piano di Rientro della Regione Abruzzo Società Scientifiche AIGO, SIGE e SIED

Dettagli

ASR Abruzzo STATO DELL ARTE DELL ASSISTENZA ALLE MALATTIE DIGESTIVE NELLA REGIONE ABRUZZO RICOVERI ANNO 2010

ASR Abruzzo STATO DELL ARTE DELL ASSISTENZA ALLE MALATTIE DIGESTIVE NELLA REGIONE ABRUZZO RICOVERI ANNO 2010 2011 ASR Abruzzo STATO DELL ARTE DELL ASSISTENZA ALLE MALATTIE DIGESTIVE NELLA REGIONE ABRUZZO RICOVERI ANNO 2010 Fonte dati L analisi condotta nella presente relazione è stata effettuata utilizzando la

Dettagli

Nuovi orientamenti organizzativi del Pronto Soccorso Pediatrico

Nuovi orientamenti organizzativi del Pronto Soccorso Pediatrico Nuovi orientamenti organizzativi del Pronto Soccorso Pediatrico Nicola Pirozzi DEA-ARCO Premessa Ruolo del PS Pediatrico nella rete regionale Nella Rete Regionale Pediatrica, la gestione dell emergenza

Dettagli

CONVEGNO. Dott. Claudio Pilerci. Venezia 27 novembre Direzione Servizi Sanitari

CONVEGNO. Dott. Claudio Pilerci. Venezia 27 novembre Direzione Servizi Sanitari CONVEGNO Ospedale ed innovazione organizzativa: Il ruolo della Day Surgery La Day Surgery e la Chirurgia Ambulatoriale nella Regione Veneto Dott. Venezia 27 novembre 2008 Contesto aumento della domanda

Dettagli

Rete Pneumologica. PSR nessun riferimento alle Malattie Respiratorie

Rete Pneumologica. PSR nessun riferimento alle Malattie Respiratorie Rete Pneumologica PSR 2008-2010 nessun riferimento alle Malattie Respiratorie Aree tematiche di interesse. Una analisi accurata dell incidenza delle Malattie Respiratorie in Liguria, in termini di severità,

Dettagli

Accettazione del paziente in U.O. di chirurgia

Accettazione del paziente in U.O. di chirurgia ACCOGLIENZA DEL PAZIENTE IN U.O. di CHIRURGIA Accettazione del paziente in U.O. di chirurgia Ricovero in emergenza ed urgenza Ricovero ordinario programmato Day Hospital Day Surgery Il ricovero in U.O.

Dettagli

PDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg).

PDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg). ASSICURARE LA PRESA IN CARICO DELL ASSISTITO NELL INTERO PERCORSO ASSISTENZIALE GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE PRESTAZIONI AL PAZIENTE, STRETTAMENTE CORRELATA ALL EXPERTISE CLINICA E AD UNA ADEGUATA ORGANIZZAZIONE

Dettagli

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento Salute e Servizi Sociali Programmazione, Controllo Direzionale e Politiche del Farmaco - Settore

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimento Salute e Servizi Sociali Programmazione, Controllo Direzionale e Politiche del Farmaco - Settore OGGETTO : Potenziamento dell'offerta territoriale. Adeguamento dell'offerta ospedaliera agli standard nazionali. Dimensionamento della rete e delle componenti del sistema di emergenza. RELAZIONE/ 1. Quadro

Dettagli

IL NUOVO OSPEDALE UNICO DELL AZIENDA SANITARIA LOCALE VCO. 2 dicembre 2016

IL NUOVO OSPEDALE UNICO DELL AZIENDA SANITARIA LOCALE VCO. 2 dicembre 2016 IL NUOVO OSPEDALE UNICO DELL AZIENDA SANITARIA LOCALE VCO dicembre 016 I riferimenti normativi Dgr n. 1-600 del 19/11/014 e dgr. n. 1-94 del 3/01/015 Indirizzi per la riorganizzazione della rete ospedaliera:

Dettagli

PRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative

PRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative PRP 2010-2012 Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative Cagliari maggio 2011 Premessa Obiettivo: Prevenzione e riduzione

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PROPOSTA DI RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA DI BORDIGHERA E SANREMO

COMUNICATO STAMPA PROPOSTA DI RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA DI BORDIGHERA E SANREMO PROPOSTA DI RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA DI BORDIGHERA E SANREMO Considerando i presupposti storici relativi ai presidi dell Asl è intenzione dell Azienda individuare in ogni stabilimento ospedaliero

Dettagli

PROGETTO INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA UROLOGICA NELL AREA DEL NORD SARDEGNA

PROGETTO INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA UROLOGICA NELL AREA DEL NORD SARDEGNA PROGETTO INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA UROLOGICA NELL AREA DEL NORD SARDEGNA (AOU SASSARI & ASL OLBIA) Avvio fase Sperimentale A cura di: AOU SS ASL 2 OLBIA (BOZZA) Febbraio 2016 1 Premessa:

Dettagli

Strategie applicate in ASL Biella

Strategie applicate in ASL Biella Strategie applicate in ASL Biella Ida Grossi Direttore Sanitario Angelo Penna Responsabile Programmazione Sanitaria Azienda Sanitaria Locale Biella 180.000 abitanti 82 comuni 1 Ospedale 450 posti letto

Dettagli

RIDEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CURA DEL NOCSAE

RIDEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CURA DEL NOCSAE RIDEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CURA DEL NOCSAE Ann Marie Pietrantonio Modena 16-05 - 2014 Perché cambiare? Direzione Sanitaria NOCSAE Il modello organizzativo è coerente rispetto al contesto attuale e prevedibile

Dettagli

6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ

6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ 176 6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ 6.1 177 Questa sezione del D.A. 890/2002 comprende 13 requisiti identificati dalla sigla SVQM.1.1A che richiedono: - la pianificazione dell attività

Dettagli

Gastroenterologia 2 ed Endoscopia Digestiva AO Papa Giovanni XXIII Bergamo. Il Libro Bianco della Gastroenterologia Italiana

Gastroenterologia 2 ed Endoscopia Digestiva AO Papa Giovanni XXIII Bergamo. Il Libro Bianco della Gastroenterologia Italiana Paolo Ravelli Gastroenterologia 2 ed Endoscopia Digestiva AO Papa Giovanni XXIII Bergamo Il Libro Bianco della Gastroenterologia Italiana DEFINISCE gli ambiti di attivita della gastroenterologia g l impatto

Dettagli

Un modello di gestione avanzata ed integrata delle epatopatie croniche. PAOLO TUNDO U.O.C. Malattie Infettive P.O. GALATINA

Un modello di gestione avanzata ed integrata delle epatopatie croniche. PAOLO TUNDO U.O.C. Malattie Infettive P.O. GALATINA Un modello di gestione avanzata ed integrata delle epatopatie croniche PAOLO TUNDO U.O.C. Malattie Infettive P.O. GALATINA DI COSA PARLEREMO... 1. EPATOLOGIA: natura ed entità del problema 2. STORIA NATURALE

Dettagli

ASST MELEGNANO E DELLA MARTESANA. L offerta dei servizi sanitari sul territorio della Martesana

ASST MELEGNANO E DELLA MARTESANA. L offerta dei servizi sanitari sul territorio della Martesana ASST MELEGNANO E DELLA MARTESANA L offerta dei servizi sanitari sul territorio della Martesana Le novità previste all ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio 23 Settembre 2016 1 AZIENDA SOCIO SANITARIA

Dettagli

L integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia. Dott.

L integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia. Dott. L integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia Dott.ssa Cannarile Rosa MORTALITA PER TUMORE: le dimensioni del problema 160.000 morti per tumore/anno

Dettagli

Integrazione ospedale territorio: l esperienza di una Azienda Ospedaliero Universitaria e una Azienda Sanitaria Locale Romana.

Integrazione ospedale territorio: l esperienza di una Azienda Ospedaliero Universitaria e una Azienda Sanitaria Locale Romana. Integrazione ospedale territorio: l esperienza di una Azienda Ospedaliero Universitaria e una Azienda Sanitaria Locale Romana Assunta De Luca IL CONTESTO L aumento dell aspettativa di vita nei paesi industrializzati

Dettagli

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE -

REGIONE SICILIANA Universitaria Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino Catania ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE - I PARTE - 187 6. GESTIONE, VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ 6.3 188 Le attività da svolgere per soddisfare i requisiti relativi alla gestione, valutazione e miglioramento della qualità consistono nella:

Dettagli

La continuità assistenziale

La continuità assistenziale Le reti oncologiche regionali Presente, problematiche e prospettive future La continuità assistenziale Giuseppe Nastasi U.O.C. Oncologia Medica A.O. Bolognini - Seriate (BG) Camera dei Deputati - Palazzo

Dettagli

HPH nella governance delle strutture sanitarie

HPH nella governance delle strutture sanitarie GOVERNO CLINICO DEI PERCORSI RIABILITATIVI IN ESITI DI INTERVENTO DI ELEZIONE DI HPH nella governance delle strutture sanitarie ASS1: S.S.D. Riabilitazione Casa di Cura Salus: Ornella Livic, R. I. U.O.

Dettagli

Fotografia Valdese al 31 dicembre 2012

Fotografia Valdese al 31 dicembre 2012 Fotografia Valdese al 31 dicembre 2012 LE AZIONI Riallocazione delle attività del Presidio Valdese con mantenimento dei volumi di attività. Patologia oncologica mammaria Gastroenterologia (tratto digestivo)

Dettagli

La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est

La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est Rossella Emanuele Dipartimento Cure Primarie Distretto Sud Est Modena 26 Gennaio 2013 La mappa delle case della salute del Distretto Sud

Dettagli

!!!!!!!! UNIVERSITA +DEGLI+STUDI+DI+PISA+

!!!!!!!! UNIVERSITA +DEGLI+STUDI+DI+PISA+ UNIVERSITA DEGLISTUDIDIPISA FACOLTA DIMEDICINAECHIRURGIA CORSODILAUREAININFERMIERISTICA (abilitanteallaprofessionesanitariadiinfermiere) Relatore: Prof.ssaAnnaFornari See & Treat una possibile soluzione

Dettagli

SEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica

SEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica SEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica Il PDTA nelle demenze: una proposta innovativa Intervento dott.ssa Fausta Podavitte Direttore Dipartimento Assi Brescia 16 Dicembre 2011 dal progetto regionale alla

Dettagli

Pronto Soccorso AO Fondazione Macchi di Varese

Pronto Soccorso AO Fondazione Macchi di Varese Pronto Soccorso AO Fondazione Macchi di Varese Considerazioni generali Le criticità della AO sono da riferirsi esclusivamente al PS del presidio Macchi per la sua attrattività, che determina un eccessiva

Dettagli

MINISTERO DELLA SANITA DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE

MINISTERO DELLA SANITA DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE MINISTERO DELLA SANITA DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE Aggiornamento delle tariffe delle prestazioni di assistenza ospedaliera, di cui al decreto ministeriale 14 dicembre 1994. IL MINISTRO DELLA SANITÀ

Dettagli

Costi e benefici nelle sale operatorie del futuro

Costi e benefici nelle sale operatorie del futuro Sostenibilità ed organizzazione tecnologica ospedaliera: guardare con altri occhi costi, indicatori di efficienza ed esiti Costi e benefici nelle sale operatorie del futuro DOT T. LUCA CARPINELLI 1 Strutture

Dettagli

G E N AI N2011 IL PAZIENTE CON ITTERO. Quaderni ASRI. SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Rimini

G E N AI N2011 IL PAZIENTE CON ITTERO. Quaderni ASRI. SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Rimini G E N2011 SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Rimini N AI O IL PAZIENTE CON ITTERO IL PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO AZIENDALE Quaderni ASRI 132 a cura di: Dipartimento

Dettagli

EQUIPE TERRITORIALE. DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso Matera Tel. 0835/ Fax 0835/253538

EQUIPE TERRITORIALE. DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso Matera Tel. 0835/ Fax 0835/253538 SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE U.O. ASSISTENZA SANITARIA Via Montescaglioso - 75100 Matera Tel. 0835/253630 - Fax 0835/253538 EQUIPE TERRITORIALE L ACN che

Dettagli

BPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara

BPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara BPCO: l avvio di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nell Azienda USL di Ferrara Carlotta Serenelli *, Sandro Bartalotta **, Mauro Manfredini*** *Dipartimento Cure Primarie Azienda

Dettagli

Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali

Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Teresa Petrangolini 23 giugno 2014

Dettagli

Indice - Rapporto Ospedale Venosa Annuale - v8.0

Indice - Rapporto Ospedale Venosa Annuale - v8.0 Indice - Rapporto Ospedale Venosa 2015 - Annuale - v8.0 SEZ. 1 SEZ. 2 SEZ. 3 SEZ. 4 SEZ. 5 SEZ. 6 SEZ. 7 SEZ. 8 SEZ. 9 SEZ. 10 Ospedale - Dati Economici Distrettuali (OR1) Ospedale Posti Letto per Unità

Dettagli

INFRASTRUTTURA DELLA RETE

INFRASTRUTTURA DELLA RETE INFRASTRUTTURA DELLA RETE RETE DELLA GASTROENTEROLOGIA ITALIANA Vantaggi Condivisione delle informazioni e dei documenti Standardizzazione delle procedure Diminuzione dei tempi per la realizzazione degli

Dettagli

Il malato al centro dell'ospedale per intensità di cura. M. Feri -Arezzo-

Il malato al centro dell'ospedale per intensità di cura. M. Feri -Arezzo- Il malato al centro dell'ospedale per intensità di cura M. Feri -Arezzo- Ospedale per intensità di cura da dove nasce? In Toscana la legge n. 22 (8/3/2000) e la successiva n. 40 (24/2/2005) prevedono

Dettagli

Chiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale

Chiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale Chiara Volpone I PDTA: A come Assistenziale in un contesto ad elevata complessità e con risorse limitate come quello del SSN, la Pianificazione e la Programmazione sono di estrema rilevanza ai fini del

Dettagli

INAUGURAZIONE del Corpo C

INAUGURAZIONE del Corpo C INAUGURAZIONE del Corpo C dell Ospedale Franchini di Montecchio gennaio 2018 1 Introduzione Insieme agli altri cinque ospedali del territorio, l Ospedale E. Franchini di Montecchio Emilia è parte integrante

Dettagli

LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI

LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI GIAMPIETRO GASPARINI U O C Oncologia Medica A.C.O. San Filippo Neri Roma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA:OBIETTIVI Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimento

Dettagli

Il gruppo Giovani. Collaborazione tra Consiglio Direttivo Unigastro e la Consulta degli Specializzandi

Il gruppo Giovani. Collaborazione tra Consiglio Direttivo Unigastro e la Consulta degli Specializzandi Il gruppo Giovani Collaborazione tra Consiglio Direttivo Unigastro e la Consulta degli Specializzandi Francesco Paolo Russo, Gianluca Ianiro, Ludovico Abenavoli Editoriale sito Unigastro Libretto di formazione

Dettagli

DA INSERIRE A PAGINA 41

DA INSERIRE A PAGINA 41 DA INSERIRE A PAGINA 41 OSPEDALE SACRO CUORE BENEVENTO PIANO REGIONALE OSPEDALIERO PROPOSTA MODIFICA PIANO ATTUATIVO AZIENDALE OSPEDALE DI ELEZIONE ED EMERGENZA DI II LIVELLO A Storico P.A.A. 1999 B ESISTENTE

Dettagli

Scheda per la stesura dei piani attuativi aziendali ASL RMB Piano Regionale di Prevenzione e Proroga 2013

Scheda per la stesura dei piani attuativi aziendali ASL RMB Piano Regionale di Prevenzione e Proroga 2013 Scheda per la stesura dei piani attuativi aziendali ASL RMB Piano Regionale di Prevenzione 2010-12 e Proroga 2013 LINEA DI ATTIVITA E TITOLO DEL PROGETTO: 20-3.5.1 Prevenzione della progressione dell artrite

Dettagli

FRONTESPIZIO PROTOCOLLO GENERALE

FRONTESPIZIO PROTOCOLLO GENERALE FRONTESPIZIO PROTOCOLLO GENERALE AOO: REGISTRO: NUMERO: DATA: OGGETTO: AOU_FE Protocollo generale 0018219 03/08/2017 Si trasmettono i profili del Direttore di U.O. di Gastoenterologia e di Chirurgia Vascolare

Dettagli

Organizzazione per intensità di cure: l esperienza dell azienda Usl di Reggio Emilia

Organizzazione per intensità di cure: l esperienza dell azienda Usl di Reggio Emilia Organizzazione per intensità di cure: l esperienza dell azienda Usl di Reggio Emilia L Esperienza della AUSL di Reggio Emilia : modello e prototipo 5 Ospedali di piccole medie dimensioni con caratteristiche

Dettagli

LABORATORI ANALISI. ad alto costo ad alta automazione. catalogo unico prestazioni. complessi urgenti. punti prelievo. appropriatezza prescrittiva

LABORATORI ANALISI. ad alto costo ad alta automazione. catalogo unico prestazioni. complessi urgenti. punti prelievo. appropriatezza prescrittiva catalogo unico prestazioni ad alto costo ad alta automazione complessi urgenti appropriatezza prescrittiva LABORATORI ANALISI ESAMI punti prelievo genetica di laboratorio anatomia patologica officine trasfusionali

Dettagli

Inaugurazione nazionale della rete della Gastroenterologia Italiana Gastroepatonet.org

Inaugurazione nazionale della rete della Gastroenterologia Italiana Gastroepatonet.org L organizzazione, in senso economico, è un sistema che elabora informazioni e risolve problemi essa si esprime Intervento a cura di Giovanna Baraldi con la capacità di trasformare le informazioni dei suoi

Dettagli

Efficienza gestionale appropriatezza in sanità

Efficienza gestionale appropriatezza in sanità Efficienza gestionale appropriatezza in sanità La Diagnostica per Immagini nella presa in carico del paziente oncologico Dr. Giorgio Benea Dipartimento di Radiologia Clinica Diagnostica ed Interventistica

Dettagli

CENTRI DI ASSISTENZA PRIMARIA, PARTE DA ARONA IL PERCORSO DI SPERIMENTAZIONE

CENTRI DI ASSISTENZA PRIMARIA, PARTE DA ARONA IL PERCORSO DI SPERIMENTAZIONE COMUNICATO STAMPA Arona, 20 settembre 2012 CENTRI DI ASSISTENZA PRIMARIA, PARTE DA ARONA IL PERCORSO DI SPERIMENTAZIONE Parte da Arona il percorso di sperimentazione dei Centri di Assistenza Primaria (CAP)

Dettagli

CRESCERE e MIGLIORARE insieme

CRESCERE e MIGLIORARE insieme un percorso per CRESCERE e MIGLIORARE insieme Monza, 29 marzo 2014 Dr.ssa Désirée Merlini 1 NUOVI COMPITI DEL MMG RUOLO DEL MMG NELLE CURE DOMICILIARI DEL FUTURO LE MEDICINE DI GRUPPO CRITICITA LA SCENA

Dettagli

VERSO IL NUOVO OSPEDALE DI CESENA Avvio del percorso partecipato di progettazione. 30 maggio 2017 direzione sanitaria

VERSO IL NUOVO OSPEDALE DI CESENA Avvio del percorso partecipato di progettazione. 30 maggio 2017 direzione sanitaria VERSO IL NUOVO OSPEDALE DI CESENA Avvio del percorso partecipato di progettazione 30 maggio 2017 direzione sanitaria UN OSPEDALE NEL VERDE SPAZIO INSUFFICIENTE Il modo di vivere l ospedale è profondamente

Dettagli

PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto. Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD)

PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto. Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD) PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD) La Regione Veneto ha approvato le Linee Guida del Ministero della Sanità per

Dettagli

DIPARTIMENTO CHIRURGICO Scheda Obiettivi A.O. Ordine Mauriziano S.C. CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA

DIPARTIMENTO CHIRURGICO Scheda Obiettivi A.O. Ordine Mauriziano S.C. CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA dirigenti medici compreso il direttore S.C. CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA Osservato anno 2014 Osservato anno 2015 Peso Verifica 6 A.O. Ordine Mauriziano A PRODUZIONE Importi n. Importi n. diff. %

Dettagli

Piano dei Centri di Costo

Piano dei Centri di Costo Piano dei Centri responsabilità 1 GOVERNO STRATEGICO 10 DIREZIONE STRATEGICA 1001 DIREZIONE STRATEGICA 100101 10010100 DIREZIONE GENERALE 100102 10010200 DIREZIONE AMMINISTRATIVA 100103 10010300 DIREZIONE

Dettagli

L Azienda Ospedaliera a gestione diretta. L esperienza dell A.O. S. Camillo - Roma

L Azienda Ospedaliera a gestione diretta. L esperienza dell A.O. S. Camillo - Roma L Azienda Ospedaliera a gestione diretta. L esperienza dell A.O. S. Camillo - Roma La Rete dei Grandi Ospedali Europei 25 Settembre 2015 Dott. Antonio D Urso Direttore Generale L offerta ospedaliera

Dettagli

ECOGRAFIA CLINICA UNA DIAGNOSTICA SOSTENIBILE DANIELA CATALANO

ECOGRAFIA CLINICA UNA DIAGNOSTICA SOSTENIBILE DANIELA CATALANO ECOGRAFIA CLINICA UNA DIAGNOSTICA SOSTENIBILE DANIELA CATALANO Università di Catania Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale PRECISION MEDICINE PER UNA ONCOLOGIA SOSTENIBILE DALLA DIAGNOSTICA ALLA

Dettagli

U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività

U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività Emergenza cronicità in Campania: nuovi modelli organizzativi AFT e UCCP U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività Dott. Alessandro Cataffo Resp.le UOC Assistenza Sanitaria Distretto

Dettagli

Evoluzione del sistema sociosanitario

Evoluzione del sistema sociosanitario Evoluzione del sistema sociosanitario Patto per la Salute 2014-2016 Regolamento per la definizione degli standard dell assistenza ospedaliera Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo Il Patto per

Dettagli

Contenuti CONSENSUS CONFERENCE. Andrea Mortara Andrea Di Lenarda. 1. Modelli di gestione esistenti

Contenuti CONSENSUS CONFERENCE. Andrea Mortara Andrea Di Lenarda. 1. Modelli di gestione esistenti CONSENSUS CONFERENCE Contenuti 1. Modelli di gestione esistenti La struttura, l organizzazione e il percorso di cura Il target di paziente da gestire (capitoli consensus) Ruolo dell ASL e dei Distretti

Dettagli

SOSTENIBILITA E LEA. IL PDTA NELL ARTRITE REUMATOIDE Stato dell arte del progetto RADAR e obiettivi futuri. Dott. Roberto Delfino

SOSTENIBILITA E LEA. IL PDTA NELL ARTRITE REUMATOIDE Stato dell arte del progetto RADAR e obiettivi futuri. Dott. Roberto Delfino SOSTENIBILITA E LEA IL PDTA NELL ARTRITE REUMATOIDE Stato dell arte del progetto RADAR e obiettivi futuri Dott. Roberto Delfino 26 maggio 2017 L Artrite Reumatoide: il Progetto regionale Nell ambito delle

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE SANITARIA ED I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA

LA PROGRAMMAZIONE SANITARIA ED I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA LA PROGRAMMAZIONE SANITARIA ED I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA Programmazione Programmare significa adattare od orientare un sistema organizzato affinché produca determinati risultati: predisponendo

Dettagli

Azienda ULSS 20 di Verona DIRETTORE GENERALE DIRETTORE DEI SERVIZI SOCIALI E DELLA FUNZIONE TERRITORIALE DIRETTORE AMMINISTRATIVO DIRETTORE SANITARIO

Azienda ULSS 20 di Verona DIRETTORE GENERALE DIRETTORE DEI SERVIZI SOCIALI E DELLA FUNZIONE TERRITORIALE DIRETTORE AMMINISTRATIVO DIRETTORE SANITARIO Azienda ULSS 20 di Verona Accredited - Agréé DIRETTORE GENERALE DIRETTORE AMMINISTRATIVO DIRETTORE SANITARIO DIRETTORE DEI SERVIZI SOCIALI E DELLA FUNZIONE TERRITORIALE DIREZIONE GENERALE: Unità Organizzative

Dettagli

Tecnologia, Sanità e Industria: uno sguardo sulla strategia di governance della relazione ospedale fornitore

Tecnologia, Sanità e Industria: uno sguardo sulla strategia di governance della relazione ospedale fornitore Tecnologia, Sanità e Industria: uno sguardo sulla strategia di governance della relazione ospedale fornitore Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Pavia 22 febbraio 2010 " L organizzazione L dipartimentale

Dettagli

IL CASO DELL OSPEDALE BEL COLLE- ASL VITERBO

IL CASO DELL OSPEDALE BEL COLLE- ASL VITERBO Formule istituzionali, modelli organizzativi e gestionali per i servizi nefrologici IL CASO DELL OSPEDALE BEL COLLE- ASL VITERBO 1 Cosa ci insegna il caso 1. Interdipendenze pubblico-privato: Il ruolo

Dettagli

DGR VII/ /12/00.

DGR VII/ /12/00. DGR VII/2800 22/12/00. INTEGRAZIONE DEL NOMENCLATORE TARIFFARIO DI ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE CON PRESTAZIONI EROGABILI DALLE UNITA OPERATIVE DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E DEFINIZIONE DELLE

Dettagli

Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA

Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA Procedura di dimissione ed ammissione protetta e continuità delle cure a domicilio. Asl n.2 di Olbia Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA La dimissione

Dettagli

Ma ste r. Malattie dell apparato digerente nelle dimensioni assistenziali ospedaliera e territoriale. Master universitario di primo livello

Ma ste r. Malattie dell apparato digerente nelle dimensioni assistenziali ospedaliera e territoriale. Master universitario di primo livello Malattie dell apparato digerente nelle dimensioni assistenziali ospedaliera e territoriale Ma ste r Cattolica FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA A. GEMELLI a.a. 2017/2018 - I edizione Roma, gennaio-giugno

Dettagli

2. STRUTTURA ORGANIZZATIVA

2. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 42 2. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 2.1 43 Questa sezione del D.A. 890/2002 comprende 7 requisiti identificati dalla sigla SROR1.1A, i cui contenuti essenzialmente rappresentati dalla richiesta di definire e

Dettagli

Azienda per i Servizi Sanitari n.3 Alto Friuli-Collinare Medio Friuli

Azienda per i Servizi Sanitari n.3 Alto Friuli-Collinare Medio Friuli Azienda per i Servizi Sanitari n.3 Alto Friuli-Collinare Medio Friuli IL CONTESTO AZIENDALE Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Autonomia sancita dall art. 116 della Costituzione Italiana Statuto speciale

Dettagli

L Azienda Ospedaliera di Verona

L Azienda Ospedaliera di Verona Verona 11-12-09 L Azienda Ospedaliera di Verona in La Sanità Veronese e il Sistema Sanitario della Regione Veneto ATTIVITA ASSISTENZIALE ASSISTENZIALE POSTI LETTO ORDINARI: 1543 POSTI LETTO DAY HOSPITAL:

Dettagli

L ERBA DEL VICINO... GLI SCREENING ONCOLOGICI NELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. Marino Migazzi Dipartimento di Prevenzione APSS Trento

L ERBA DEL VICINO... GLI SCREENING ONCOLOGICI NELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. Marino Migazzi Dipartimento di Prevenzione APSS Trento L ERBA DEL VICINO... GLI SCREENING ONCOLOGICI NELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Marino Migazzi Dipartimento di Prevenzione APSS Trento Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Provincia Autonoma di

Dettagli

INTRODUZIONE. La rete per l infarto miocardico acuto rappresenta pertanto lo standard di cura attuale per lo STEMI.

INTRODUZIONE. La rete per l infarto miocardico acuto rappresenta pertanto lo standard di cura attuale per lo STEMI. INTRODUZIONE E ormai acquisito che per la gestione ottimale del paziente con STEMI è necessario un modello organizzativo coordinato di assistenza territoriale in rete. La rete per l infarto miocardico

Dettagli

26/03/2009 EMERGENTI DA AFFRONTARE. Tale aspetto metodologico riguarda in modo

26/03/2009 EMERGENTI DA AFFRONTARE. Tale aspetto metodologico riguarda in modo LA SALUTE PER TUTTI Il raggiungimento della "salute per tutti" è "mandatorio" per il XXI secolo da parte dell'organizzazione Mondiale della Sanità (WHO). Documento ufficiale pubblicato nel 1999: La "Public

Dettagli

COLLEGIO SINDACALE. Direttore Sanitario. Dipartimenti funzionali interaziendali. Staff Direzione Sanitaria

COLLEGIO SINDACALE. Direttore Sanitario. Dipartimenti funzionali interaziendali. Staff Direzione Sanitaria DIRETTORE GENERALE COLLEGIO SINDACALE Organismi Consultivi, di valutazione e di Vigilanza Organismi Paritetici e di Partecipazione Direttore Amministrativo Staff Direzione Generale Direttore Sanitario

Dettagli

Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute. Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014

Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute. Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014 Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014 INDICE Contesto ed epidemiologia Il percorso del paziente Gestione appropriata e sostenibilità: - Requisiti

Dettagli

Lidiana Baldoni U.O. Chirurgia Generale e Trapianti di Fegato Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana Pisa. Pisa, 16 Gennaio

Lidiana Baldoni U.O. Chirurgia Generale e Trapianti di Fegato Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana Pisa. Pisa, 16 Gennaio Lidiana Baldoni UO Chirurgia Generale e Trapianti di Fegato Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana Pisa Pisa, 16 Gennaio 2009 Moderni orientamenti nella gestione dell assistenza L assistenza dei pazienti

Dettagli

2.MAD: DISTRIBUZIONI RICOVERI PER SPECIALITÀ DI DIMISSIONE, REGIME DI RICOVERO e tipo di DRG.

2.MAD: DISTRIBUZIONI RICOVERI PER SPECIALITÀ DI DIMISSIONE, REGIME DI RICOVERO e tipo di DRG. EMBARGO ALLE ORE 15 DEL 18 FEBBRAIO 2016 I dati di seguito descritti sono stati ottenuti dalla elaborazione di 4.823.569 schede di dimissione di strutture ospedaliere pubbliche o private delle regioni

Dettagli

INNOVAZIONE TECNOLOGICA ED ORGANIZZATIVA NEI PROCESSI DI LAVORO NELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: RIFLESSI SUL WORKFLOW. Elisabetta Borello

INNOVAZIONE TECNOLOGICA ED ORGANIZZATIVA NEI PROCESSI DI LAVORO NELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: RIFLESSI SUL WORKFLOW. Elisabetta Borello INNOVAZIONE TECNOLOGICA ED ORGANIZZATIVA NEI PROCESSI DI LAVORO NELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: RIFLESSI SUL WORKFLOW Elisabetta Borello INNOVAZIONE TECNOLOGICA Passaggio da sistemi analogici a sistemi

Dettagli

F o r m a t o e u r o p e o p e r i l c u r r i c u l u m v i t a e

F o r m a t o e u r o p e o p e r i l c u r r i c u l u m v i t a e F o r m a t o e u r o p e o p e r i l c u r r i c u l u m v i t a e Informazioni personali Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail Nazionalità Pirone Zenia Italiana Data di nascita 14/05/1960 Esperienza lavorativa

Dettagli

La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche

La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche Percorso di approfondimento, confronto e formazione per medici con ruoli organizzativi Presentazione: Dr. Claudio Garbelli

Dettagli

PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, Ottobre 2011

PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, Ottobre 2011 PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, 21-22 Ottobre 2011 Integrazione ospedale territorio come strumento per l accesso alle cure e garanzia di continuità dell assistenza

Dettagli

Presentazione della nuova. Unità Operativa Complessa Cure Palliative, del Direttore. e dei dati di attività della rete hospice

Presentazione della nuova. Unità Operativa Complessa Cure Palliative, del Direttore. e dei dati di attività della rete hospice Conferenza Stampa Presentazione della nuova Unità Operativa Complessa Cure Palliative, del Direttore e dei dati di attività della rete hospice Parma, 17/12/2010 ore 10.00 Sala Riunioni Direzione Generale

Dettagli

Antonio Correra. Società Italiana di Pediatria

Antonio Correra. Società Italiana di Pediatria Antonio Correra Società Italiana di Pediatria PEDIATRI IN ITALIA ~12.500 Ricambio minimo 5 % / anno 800 ~ 600-700 n. Specializzandi 600 400 200-400/-500 Pediatri anno ~ 180 In 10 anni -5000 / -4000 0

Dettagli

Un mondo: l Ospedalel

Un mondo: l Ospedalel Un mondo: l Ospedalel Seminario interaziendale Nel problema c e c e Dott. Francesco Vercilli Direzione Medica di Presidio, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia qualche dato di attività ANNO 2006 Degenza

Dettagli

L appropriatezza dei servizi sanitari e l opzione per la non autosufficienza di fronte ai tagli di risorse finanziarie

L appropriatezza dei servizi sanitari e l opzione per la non autosufficienza di fronte ai tagli di risorse finanziarie Genova, 23 ottobre 2012 Anziani e disabili: per un approccio riabilitativo alla non autosufficienza L appropriatezza dei servizi sanitari e l opzione per la non autosufficienza di fronte ai tagli di risorse

Dettagli

Nuovo polo chirurgico dell Ospedale civile maggiore di Borgo Trento a Verona

Nuovo polo chirurgico dell Ospedale civile maggiore di Borgo Trento a Verona Michele Ambrosin Allen Dudine Valentina Fernetti Nuovo polo chirurgico dell Ospedale civile maggiore di Borgo Trento a Verona Presentazione generale Committente: Progettisti: Azienda Ospedaliera Regione

Dettagli

ASL VC VERCELLI PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ORGANIGRAMMA

ASL VC VERCELLI PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ORGANIGRAMMA ASL VC VERCELLI PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ORGANIGRAMMA 1 ASL VC - VERCELLI LEGENDA AL PIANO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DIREZIONE GENERALE FUNZIONE DIPARTIMENTO relazione gerarchica -----------------

Dettagli

Definizione del Fabbisogno della Struttura Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Forlì-Cesena

Definizione del Fabbisogno della Struttura Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Forlì-Cesena Definizione del Fabbisogno della Struttura Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Forlì-Cesena Profilo Oggettivo Caratteristiche della struttura complessa relativa all incarico di direzione

Dettagli

I PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione

I PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione I PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione Dott. Lorenzo Antonio de Candia Direttore Dipartimento Medicina Fisica

Dettagli

Rete Emergenza. Il paziente giusto all ospedale giusto nel tempo giusto

Rete Emergenza. Il paziente giusto all ospedale giusto nel tempo giusto AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA Maggiore della Carità - Novara Torino, 14.6.2012 Il paziente giusto all ospedale giusto nel tempo giusto Rete Emergenza Esperienze e riflessioni sulle applicazioni presso

Dettagli

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE

L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 477

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 477 Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 477 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore MASSIDDA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 12 MAGGIO 2008 Disposizioni in materia di cure palliative domiciliari integrate

Dettagli

Regolamento Didattico. Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia

Regolamento Didattico. Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia Regolamento Didattico Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia Piano degli studi I anno S.S.D. CFU Scienze di base BIO/16; BIO/09; BIO/14 5 Scienze chirurgiche interdisciplinari 1 MED/09; MED/22;

Dettagli

INFORMAZIONI PERSONALI ESPERIENZA LAVORATIVA CURRICULUM VITAE

INFORMAZIONI PERSONALI ESPERIENZA LAVORATIVA CURRICULUM VITAE CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome MUSCATIELLO NICOLA Indirizzo VIA DEI GRANCHI 4 MANFREDONIA, FOGGIA Telefono 334 7564736-3383936877 Fax 0881733849 E-mail nmuscatiello@libero.it, eusfoggia@gmail.com

Dettagli

IL POLICLINICO TOR VERGATA. Tiziana Frittelli 25/02/2015

IL POLICLINICO TOR VERGATA. Tiziana Frittelli 25/02/2015 IL POLICLINICO TOR VERGATA Tiziana Frittelli 25/02/2015 Chi siamo La Fondazione PTV è stata costituita dalla Regione Lazio e dall Università di Roma-Tor Vergata in base alle previsioni del Protocollo d

Dettagli

FRANCESCO MIGLIO. Data di nascita Dirigente medico a tempo indeterminato ASL FG Dipartimento di Prevenzione

FRANCESCO MIGLIO. Data di nascita Dirigente medico a tempo indeterminato ASL FG Dipartimento di Prevenzione Nome Data di nascita 10-06-1963 Qualifica Amministrazione Incarico attuale FRANCESCO MIGLIO Dirigente medico a tempo indeterminato ASL FG Dipartimento di Prevenzione Numero tel. Uff. 0882200566-200572

Dettagli

Il paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione

Il paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione Il paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione Angela S. Ribecco Dipartimento Oncologico- SOS Oncologia Medica Osp. S. Giovanni di Dio Azienda Sanitaria

Dettagli