GESTIONE DEI CATETERI
|
|
- Annibale Rosso
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Regione Piemonte AO S. Croce e Carle - Cuneo Gruppo di Lavoro Aziendale GESTIONE DEI CATETERI VENOSI PERIFERICI Dr.ssa Elide AZZAN Presidente C.I.O. Data emissione: 10/01/2012 Rev. n. 1 Dr Riccardo Dutto Dirigente S.C. Farmacia Stesura Verifica e Approvazione Emissione Firmato in originale INDICE INTRODUZIONE 3 CATETERI VENOSI PERIFERICI 3 TIPOLOGIE DI CATETERE 3 MATERIALI E COMPATIBILITA 4 PROCEDURE D INSERZIONE E GESTIONE 4 SEDE DI INSERZIONE 4 INSERZIONE 5 MATERIALE OCCORRENTE 5 SEQUENZA INTERVENTI 5 MEDICAZIONE DEL SITO DI INSERIMENTO 6 PREMESSE 6 MATERIALE OCCORRENTE 6 SEQUENZA INTERVENTI 6 GESTIONE DEL SISTEMA 6 a) SOSTITUZIONE DEI DISPOSITIVI INTRAVASCOLARI 6 b) SOSTITUZIONE DEI SISTEMI DI INFUSIONE 7 c) SOLUZIONI DI LAVAGGIO 7 COMPLICANZE INFETTIVE 8 MICROBIOLOGIA 8 FATTORI DI RISCHIO 8 BIBLIOGRAFIA 9
2 GRUPPO DI LAVORO anno 2004 DR. Riccardo Dutto Vilma Giordanengo Chiara Landra Cristina Unnia Laura Braghin Maurizia Ercolano Chiara Peirano Arianna Bottero Cristina Melchio Ada Menardi Marisa Bellisio Paola Occelli S.C. Farmacia S.C. UTIC S.C. Pneumologia S.C. Cardiologia S.C. Neurologia S.C. Medicina d Urgenza S.C Cardiochirurgia S.C. Ortopedia II S.C RT/ONCO S.C. Chirurgia Vascolare S.C. Urologia S.C. Direzione Sanitaria Aggiornamento 2011: Dr. Riccardo Dutto Paola Occelli S.C. Farmacia S.C. Direzione Sanitaria A.O. S.Croce e Carle Cuneo Pagina 2 di 9 Gestione CVP 2011 revisione n. 1
3 INTRODUZIONE Si tratta di dispositivi che vengono inseriti con tecnica percutanea in vene superficiali. Sono indicati in pazienti che devono essere sottoposti a terapia infusiva estemporanea e/o per un tempo limitato. Scopo di queste procedure aziendali è quello di fornire indicazioni generali sul corretto posizionamento e sulla corretta gestione di tali dispositivi al fine di ridurre l incidenza delle complicanze. Per la stesura del documento sono state prese in considerazione le seguenti categorie dei Center for Desease Control di Atlanta: Categoria IA: misure fortemente raccomandate per tutti gli ospedali e sostenute da studi sperimentali, clinici o epidemiologici ben disegnati e da un forte razionale teorico. Sono considerate efficaci da esperti nel campo chirurgico, infettivologico e del controllo delle infezioni. Categoria IB: misure fortemente raccomandate per tutti gli ospedali e sostenute da alcuni studi sperimentali clinici o epidemiologici, si basano su un forte razionale teorico e su evidenze che ne suggeriscono l uso, anche se queste evidenze sono meno significative che per la categoria IA. Sono considerate efficaci da esperti nel campo. CATETERI VENOSI PERIFERICI I cateteri venosi periferici, inseriti nelle vene dell avambraccio o della mano, rappresentano i dispositivi intravascolari più comunemente utilizzati. Questi cateteri raramente vengono associati a batteriemie data la breve durata di cateterizzazione attuata con questi dispositivi. La più importante complicanza associata all uso dei cateteri periferici, è la comparsa di flebiti per la maggior parte di origine fisico-chimica o meccanica più che infettiva. Un certo numero di fattori, inclusi il tipo di liquidi infusi, il materiale e il diametro del catetere, influenzano il rischio di sviluppare le flebiti. TIPOLOGIE DI CATETERE Vi sono dispositivi diversi utilizzati per l accesso venoso periferico: 1) AGO A FARFALLA DI SICUREZZA da usare per la somministrazione di terapie infusive sporadiche e/o di breve durata; possono essere utilizzati anche per i prelievi in campo pediatrico o in caso di accesso venoso difficoltoso. Deve essere rimosso alla fine dell infusione. Ve ne sono di diametro diverso (19, 21, 23,25 gauge) identificabili tramite il codice colore. 2) AGHI CANNULA con guida in acciaio e cannula, impiegati per terapie infusive continue o ripetute più volte nell arco della giornata. Possono essere di diametro e lunghezza diverse. Sono costituiti da materiali differenti più o meno biocompatibili. A.O. S.Croce e Carle Cuneo Pagina 3 di 9 Gestione CVP 2011 revisione n. 1
4 AGHI CANNULA AD UNA VIA: in poliuretano con tempo di permanenza > 72 ore; AGHI CANNULA A DUE VIE: in poliuretano con sito di infusione\bolo perpendicolare, con tempo di permanenza >72 ore AGHI CANNULA A DUE VIE DI SICUREZZA CON PROLUNGA: combinazione tra ago epicranico ed ago cannula con tubo di estensione e racccordo ad y. Catetere corto in poliuretano con tempo di permanenza > 10 giorni MATERIALI E COMPATIBILITA POLIURETANO Termoplastico Ritorno dal piegamento TEFLON Non termoplastico Rigido, scarso ritorno dal piegamento POLIETILENE Non termoplastico Rigido, scarso ritorno dal piegamento PVC Flessibile Scarso ritorno dal piegamento >Biocompatibilità <Colonizzazione microbica <Trombogenicità Biocompatibile >Colonizzazione microbica >Trombogenicità Biocompatibile >Colonizzazione microbica >Trombogenic ità Rilascio di plastificanti >Colonizzazione microbica >Trombogenicità Evitare l uso di aghi a farfalla per la somministrazione di farmaci che potrebbero causare necrosi tessutale se si verifica uno stravaso (Categoria IA). PROCEDURE D INSERZIONE E GESTIONE Alle seguenti procedure, deve attenersi tutto il personale Medico ed Infermieristico dei Reparti che utilizzano questi dispositivi. SEDE DI INSERZIONE Criteri da seguire per scegliere il sito di inserzione: Prediligere le vene degli arti superiori, in quanto i cateteri inseriti nelle vene degli arti inferiori si associano ad un maggior rischio di complicanze; Il calibro dell ago deve essere compatibile con quello della vena. Un ago di calibro maggiore è in proporzione meno traumatico e garantisce una migliore infusione dei farmaci; A.O. S.Croce e Carle Cuneo Pagina 4 di 9 Gestione CVP 2011 revisione n. 1
5 La vena non deve presentare sclerosi, ematomi, dolorabilità o segni di infiammazione; Preferire le vene del terzo distale dell avambraccio; Se l infusione è protratta, la sede di inserimento deve essere lontana da articolazioni mobili (polso, gomito) ed il braccio scelto non deve essere quello dominante, al fine di ridurre il disagio nel paziente; Evitare vene di arti edematosi e con alterazioni del drenaggio linfatico, arti plegici, zone escoriate o ustionate. INSERZIONE E preferibile preparare il set di infusione (flebo da infondere, deflussore e prolunga) ed eseguire la cacciata dell aria dal dispositivo non al letto del paziente, ma in locale apposito. MATERIALE OCCORRENTE Aghi cannula di diverso calibro Disinfettante: Clorexidina (in soluzione alcoolica a 70 ) o Iodopovidone Telino salvaletto non sterile Batuffoli e garze Laccio emostatico Guanti monouso Prolunga 10 cm con rubinetto a tre vie e tappini sterili non perforabili Cerotti di carta e/o seta Medicazione di poliuretano trasparente specifica per catetere periferico Forbici a punta ricurva Soluzione infusionale con deflussore Contenitore per taglienti SEQUENZA INTERVENTI Informare il paziente Valutare le condizioni igieniche della zona e, se necessario provvedere alla detersione con acqua e sapone ed all eventuale rimozione dei peli con forbici ricurve Posizionare il telino sotto il braccio del paziente Eseguire il lavaggio antisettico delle mani Individuare il sito di inserimento Eseguire antisepsi con Clorexidina o Iodopovidone lasciar asciugare Applicare il laccio emostatico Indossare i guanti Procedere all inserimento del catetere senza palpare la zona trattata Collegare il set di infusione-prolunga al catetere Applicare la medicazione trasparente e fissare la prolunga alla cute Riportare sulla medicazione la data di inserzione dell ago Negli aghi cannula a due vie (INTIMA), la prolunga è già parte integrante del dispositivo IL RISCHIO DI INFEZIONE AUMENTA QUANDO L INSERZIONE PRESENTA DIFFICOLTA E SONO NECESSARI VARI TENTATIVI PRIMA DI A.O. S.Croce e Carle Cuneo REPERIRE UN ACCESSO Pagina 5 di 9 VASCOLARE. Gestione CVP 2011 revisione n. 1
6 MEDICAZIONE DEL SITO DI INSERIMENTO PREMESSE La medicazione trasparente, consente di visualizzare quotidianamente il sito di inserzione e rilevare tempestivamente eventuali processi infiammatori locali. La medicazione non deve essere rimossa, salvo problemi, fino alla sostituzione del catetere venoso ogni 72 ore. (Categoria IB) Rimuovere o sostituire la medicazione solo se si presenta sporca, bagnata o staccata. (Categoria IB) Cambiare la medicazione più frequentemente nei pazienti che presentano una abbondante sudorazione. (Categoria IB) Evitare la contaminazione da contatto del sito di inserimento quando si procede al rinnovo della medicazione (categoria IA) MATERIALE OCCORRENTE Antisettico: Clorexidina (in soluzione alcoolica a 70 ) o Iodopovidone Acqua ossigenata e Soluzione fisiologica Telino salvaletto non sterile Batuffoli e garze sterili Pinza sterile Guanti monouso Cerotti di carta e/o seta Medicazione di poliuretano trasparente SEQUENZA INTERVENTI Informare il paziente Posizionare il telino sotto il braccio Effettuare il lavaggio antisettico delle mani Indossare i guanti Rimuovere la vecchia medicazione Se si rileva presenza di sangue coagulato, asportarlo con tampone sterile imbevuto di acqua ossigenata usando la pinza sterile Detergere la zona con fisiologica e asciugare bene Disinfettare con Clorexidina in sol. Alcoolica o Iodopovidone, lasciare asciugare Applicare la medicazione trasparente e fissare la prolunga alla cute Registrare l avvenuta procedura Non applicare routinariamente pomate antimicrobiche topiche sul sito di inserimento dei cateteri venosi periferici (Categoria IA) GESTIONE DEL SISTEMA a) SOSTITUZIONE DEI DISPOSITIVI INTRAVASCOLARI A.O. S.Croce e Carle Cuneo Pagina 6 di 9 Gestione CVP 2011 revisione n. 1
7 Rimuovere ogni dispositivo intravascolare non appena il suo uso non sia più indicato clinicamente (categoria IA) Sostituire il catetere e cambiare la sede a rotazione ogni 72 ore (Categoria IB), ogni 10 giorni il catetere intima Sostituire i cateteri inseriti in emergenza entro 24 ore in altra sede Rimuovere il catetere ogni qualvolta compaiono segni di flogosi locale b) SOSTITUZIONE DEI SISTEMI DI INFUSIONE Per la sostituzione delle linee infusionali seguire le indicazioni della seguente tabella: TEMPI DI SOSTITUZIONE Tipo di infusione Dispositivo Tempo di sostituzione Continua Deflussori PVC DEHP-FREE Standard Deflussori PVC DEHP-FREE con regolatore di flusso 24 ore Deflussori vari per pompa 24 ore Sangue Deflussore dedicato Ogni fine infusione Soluzioni contenenti lipidi Deflussore e prolunga 24 ore Considerare le prolunghe/rubinetto connesse con il catetere come parte integrante del dispositivo stesso. Sostituire tale prolunga quando si sostituisce il dispositivo Durante il cambio della linea infusionale utilizzare tecnica asettica. Nel caso in cui la prolunga presenti evidenti segni di incrostazioni e/o contaminazioni a livello del rubinetto, si consiglia la sua sostituzione. c) SOLUZIONI DI LAVAGGIO Soluzione di lavaggio: fisiologica sterile Dopo il loro uso, tutti i cateteri venosi periferici con la relativa prolunga, richiedono un regolare lavaggio per prevenire la formazione di coaguli ematici o precipitati di farmaci all interno del lume. Effettuare un lavaggio con 5 ml di soluzione fisiologica (NaCl 0,9%) quando si prevede di non utilizzare il sistema occorre effettuare di frequente il lavaggio del catetere e della prolunga con fisiologica Non è più consigliato l uso di soluzione al 2% di eparina (blocco di eparina) A.O. S.Croce e Carle Cuneo Pagina 7 di 9 Gestione CVP 2011 revisione n. 1
8 COMPLICANZE INFETTIVE Le complicanze infettive legate ai cateteri vascolari periferici sono meno gravi rispetto a quelle associate a cateteri venosi centrali. La via periferica rappresenta comunque una potenziale porta di accesso dei microrganismi nel torrente circolatorio. MICROBIOLOGIA Gli stafilococchi coagulasi-negativi, in particolare Staphylococcus epidermidis, sono diventati i patogeni più frequentemente isolati nelle infezioni associate a catetere. La prevalenza di questi patogeni dimostra che la mani del personale sanitario, la flora cutanea dei pazienti possono essere la fonte predominante di patogeni per la maggior parte delle infezioni associate a catetere. FATTORI DI RISCHIO FONTI DI INFEZIONE Il catetere venoso può colonizzarsi in seguito a contaminazione: - del catetere venoso stesso durante il posizionamento - del punto di emergenza cutanea - dei punti di raccordo lungo la linea di infusione (catetere-deflussore, prolunghe, rubinetti, deflussore-sacca) - del liquido di infusione (in sede di preparazione dei flaconi) ESOGENI: colonizzazione della cute pericatetere da: - mani del personale sanitario - non rispetto delle norme di asepsi al momento dell inserimento e/o della successiva gestione ENDOGENI: - durata del cateterismo - sito d inserzione - modalità di utilizzo del catetere vascolare I fattori che possono determinare flebite di origine fisico-chimico e quindi le eventuali complicanze infettive sono: TIPO DI MATERIALE PVC POLIETILENE > TEFLON > POLIURETANO DIAMETRO DEL CATETERE DIAMETRO MAGGIORE > DIAMETRO MINORE SITO DI INSERIMENTO ARTI INFERIORI > ESTREMITA SUPERIORI > VENE DEL BRACCIO > POLSO > MANO A.O. S.Croce e Carle Cuneo Pagina 8 di 9 Gestione CVP 2011 revisione n. 1
9 LIQUIDI INFUSI SOLUZIONI IPERTONICHE FERRO- ANTIBLASTICI Le infezioni più comunemente associate al catetere venoso sono le INFEZIONI LOCALI ed in particolare: - INFIAMMAZIONE DEL SITO DI INSERZIONE Si presenta con dolore, eritema, edema, presenza di una vena palpabile. E generalmente un fenomeno chimico (da soluzioni infuse) o meccanico (presenza della cannula). Solo nel 20% circa dei casi, l infiammazione è sostenuta da un infezione. - FLEBITE PURULENTA Si manifesta con presenza di secrezione purulenta del sito di inserzione del catetere. Si associa frequentemente ad infezione sistemica per trasmissione diretta dei microrganismi al circolo. BIBLIOGRAFIA Giornale Italiano delle Infezioni Ospedaliere, vol.9 n 3, luglio - settembre 2002: Linee guida per la prevenzione delle infezioni associate a catetere intravascolare : 1 147; CIO, Azienda Ospedaliera S.Croce e Carle Cuneo Linee guida per la prevenzione delle infezioni correlate alla presenza di cateteri venosi centrali : 6 e 13 Compendio delle principali misure per la prevenzione e il controllo delle Infezioni correlate all assistenza- Progetto INF-OSS; CCM 2009 A.O. S.Croce e Carle Cuneo Pagina 9 di 9 Gestione CVP 2011 revisione n. 1
CATETERE VENOSO PERIFERICO
I.R.C.C.S. POLICLINICO S. MATTEO DI PAVIA REPARTO DI MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO CATETERE VENOSO PERIFERICO INSERIMENTO GESTIONE COMPLICANZE EPARINIZZAZIONE COMPOSITORE TESTO ABELA SEBASTIANO MATRICOLA
DettagliLa nutrizione parenterale totale e la gestione del CVC
Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara La nutrizione parenterale totale e la gestione del CVC I.P. Serena Mazzini, Sez. di Medicina Interna, Gerontologia e Geriatria Dr. Massimo Gallerani, U.O. Complessa
DettagliGESTIONE DEI CATETERI VENOSI PERIFERICI.
GESTIONE DEI CATETERI VENOSI PERIFERICI. Definizione e scopo: Consiste nell inserimento percutaneo di un ago di plastica o in metallo in una vena. I cateteri venosi periferici si usano per: Ottenere campioni
DettagliGESTIONE PORT VENOSO
GESTIONE PORT VENOSO Il port è un catetere venoso centrale appartenente alla famiglia dei dispositivi totalmente impiantabili composto da una capsula impiantata sottocute e da un catetere introdotto in
DettagliTricotomia pre-operatoria
Tricotomia pre-operatoria Introduzione La corretta preparazione pre-operatoria della cute del paziente è uno degli elementi chiave nel controllo delle infezioni del sito chirurgico. La tricotomia, considerata
DettagliCATETERE VENOSO PERIFERICO POSIZIONAMENTO E GESTIONE
1 REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N 16 C.F. e P.I. 00349050286 Unità Operativa Anestesia e Rianimazione Direttore dr. Claudio Mongiat Tel.: 049/97188334 Fax: 049/9718368 e-mail:claudio.mongiat@sanita.padova.it
DettagliGESTIONE DEI CATETERI VENOSI PERIFERICI
ASO S. Croce e Carle di Cuneo C.I.O. COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE DOCUMENTO DESCRITTIVO TITOLO GESTIONE DEI CATETERI VENOSI PERIFERICI Data di emissione: 26 maggio 2004 revisione n 0 pag. 1 di 12 DOCUMENTO
DettagliGESTIONE DEL CATETERE VENOSO CENTRALE PROCEDURA AZIENDALE 0...
Pag. 1 di 9 PROCEDURA AZIENDALE Revisione Data Approvato da Firma 0... Pag. 2 di 9 PREMESSA Il cateterismo venoso centrale (CVC ) consiste nell introduzione di un catetere lungo, mono o multilume nel sistema
DettagliProcedure per il posizionamento di un catetere venoso periferico:
Catetere Venoso Centrale e Periferico, Presidi necessari alla gestione. Dott. Nicola Torina*, Infermiere di Sala Operatoria presso l Ospedale Buccheri La Ferla FBF di Palermo. *Indirizzo per la corrispondenza:
DettagliGIORNATA ATL «ONCOLOGIA PEDIATRICA E ALTRO»
GIORNATA ATL «ONCOLOGIA PEDIATRICA E ALTRO» ASSISTENZA OSPEDALIERA/DOMICILIARE SIENA 8 NOVEMBRE 2014 A cura di Michela Vittori Veronica Di Maro DEFINIZIONE E CENNI STORICI L assistenza domiciliare è stata
DettagliPOSIZIONAMENTO ECO-GUIDATO DI PICC E MIDLINE
2. Vene Brachiali Seconda scelta Vicine all arteria brachiale Vicine al nervo brachiale Aspetto a mickey mouse Vena brachiale Arteria brachiale Vena brachiale Vena basilica 2. Vene Brachiali Seconda scelta
DettagliE.O Ospedali Galliera Genova. PICC e MIDLINE Indicazioni per una corretta gestione
E.O Ospedali Galliera Genova DIREZIONE SANITARIA Direttore Sanitario: Dott. Roberto Tramalloni S.S.D. CURE DOMICILIARI Dirigente Medico Responsabile Dott. Alberto Cella PICC e MIDLINE Indicazioni per una
DettagliCorso di Laurea in Infermieristica sede di
Corso di Laurea in Infermieristica sede di ABILITA PRATICHE( SKILLS ) Igiene delle mani: lavaggio sociale Fasi e sequenza operativa Corretto Non IRR Materiale occorrente: detergente in flacone con dispenser,
DettagliCLASSIFICAZIONE DEI LIVELLI DI RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI, IN RELAZIONE ALLE DIVERSE MANOVRE INVASIVE
Pagina 1 di 1 Emissione: 10.11.2000 PROCEDURA N. 69 Aggiornamento: 27.9.2001 CLASSIFICAZIONE DEI LIVELLI DI RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI, IN RELAZIONE ALLE DIVERSE MANOVRE INVASIVE Destinatari
DettagliPICC e Midline. Guida per il Paziente. Unità Operativa di Anestesia
PICC e Midline Guida per il Paziente Unità Operativa di Anestesia INDICE Cosa sono i cateteri PICC e Midline Pag. 3 Per quale terapia sono indicati Pag. 4 Quando posizionare un catetere PICC o Midline
DettagliTraining per l'incannulazione
Training per l'incannulazione Per tutte le controindicazioni, avvertenze, precauzioni, eventi avversi e per istruzioni complete, consultare le istruzioni per l'uso. 00274 IT Rev F 12Set2014 Introduzione
DettagliU.O.A. PREVENZIONE RISCHIO INFETTIVO SCHEDA DI VALUTAZIONE DELL APPLICAZIONE DELLE PRINCIPALI MISURE PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
U.O. DATA Rilevatori Sono presenti i seguenti DPI: PRECAUZIONI STANDARD ED ISOLAMENTI GENERALI SPECIFICI in rapporto alla prevalenza del rischio infettivo Mascherine chirurgiche triplo/quadruplo strato
DettagliTEST DI SCREENING: MANTOUX
TEST DI SCREENING: MANTOUX Ciriè 2 Aprile 2012 LIVIA DEMICHELIS ASSISTENTE SANITARIA S.S. MEDICO COMPETENTE A.O.U. SAN LUIGI ORBASSANO SCREENING (selezione) Strumento di lavoro per attuare prevenzione
DettagliDecontaminazione alcolica delle mani
E.O. OSPEDALI GALLIERA - GENOVA Decontaminazione alcolica delle mani PREPARATO VERIFICATO APPROVATO ARCHIVIATO Nadia Cenderello Paola Fabbri Carla Fraguglia Mauro Nelli Ufficio Qualità Servizio Prevenzione
DettagliUNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA "A. GEMELLI" - ROMA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA. Protocollo n...
UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA "A. GEMELLI" - ROMA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Protocollo n... Preparazione della Terapia Endovenosa OBIETTIVI Garantire un
DettagliDispositivo di assistenza meccanica al circolo. Consigli per la prevenzione delle infezioni
Dispositivo di assistenza meccanica al circolo Consigli per la prevenzione delle infezioni Gentile questo e il vademecum del dispositivo di assistenza meccanica al circolo che le è stato applicato. Lo
DettagliPercorso del paziente sottoposto ad indagine diagnostico/interventistica
Percorso del paziente sottoposto ad indagine diagnostico/interventistica 118 Territorio 118 PS Spoke UO cardiologia Spoke PS Hub Reparti di degenza Azienda AUSL UO cardiologia Hub Oggetto Scopo Campo di
DettagliPulizia e disinfezione endoscopi flessibili
Pulizia e disinfezione endoscopi flessibili Carlotta Annunziata ENDOSCOPI Specifiche apparecchiature che permettono di esplorare visivamente l interno di alcuni organi e cavità del corpo allo scopo di
DettagliGestione pratica dell allestimento e della somministrazione dei farmaci ad alto rischio per l operatore
Gestione pratica dell allestimento e della somministrazione dei farmaci ad alto rischio per l operatore OFFICINE H IVREA 25 GENNAIO 2012 Anna Paola Canori Carla Varola S.C. Farmacia Ospedaliera Ivrea/Ciriè
DettagliLA GESTIONE DELLA PERSONA CON CATETERE VESCICALE A PERMANENZA
OPUSCOLO INFORMATIVO LA GESTIONE DELLA PERSONA CON CATETERE VESCICALE A PERMANENZA SERVIZIO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA DOMICILIARE AZIENDA USL 12 VERSILIA Questa guida è stata pensata per aiutarla a
DettagliLink al documento: http://www.cdc.gov/hicpac/pdf/guidelines/bsi-guidelines-2011.pdf
Link al documento: http://www.cdc.gov/hicpac/pdf/guidelines/bsi-guidelines-2011.pdf Traduzione Angela Corbella 1 LINEEGUIDA PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE AL CATETERE INTRAVASCOLARE Abbreviazioni
DettagliCattedra e Divisione di Oncologia Medica. Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Il Port
Cattedra e Divisione di Oncologia Medica Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Il Port Dott. Roberto Sabbatini Dipartimento Misto di Oncologia ed Ematologia Università degli Studi di Modena
DettagliPer una rapida e sicura rimozione endovenosa delle vene varicose e delle varici
Per una rapida e sicura rimozione endovenosa delle vene varicose e delle varici Dove passione e tecnologia si incontrano, nasce l'innovazione... Le vene varicose influenzano la qualità della vita di milioni
DettagliPROCEDURA DEL CATETERISMO VESCICALE LAURA DA RE
PROCEDURA DEL CATETERISMO VESCICALE LAURA DA RE RESPONSBILITA DELL INFERMIERE E RIFERIMENTI LEGISLATIVI SULLA PRATICA DELL INSERIMENTO DEL CATETERE VESCICALE TALE TECNICA E DI COMPETENZA INFERMIERISTICA
DettagliFigura Professionale codice FP233 INFERMIERE / A PROFESSIONALE
settore Comparto descrizione SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE Persona che garantisce l assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, di natura tecnica,
DettagliCAPITOLATO TECNICO PER LA FORNITURA DI CATETERI PER TERAPIA ENDOVENOSA PICC E MIDLINE E ACCESSORI DI POSIZIONAMENTO
CAPITOLATO TECNICO PER LA FORNITURA DI CATETERI PER TERAPIA ENDOVENOSA PICC E MIDLINE E ACCESSORI DI POSIZIONAMENTO Gara (cottimo annuale) per la fornitura di cateteri a media permanenza per la terapia
DettagliLA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI ASSOCIATE A CATETERE INTRAVASCOLARE INDICE
LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI ASSOCIATE A CATETERE Pag. 1 di Pag. 30 TIPO DI DOCUMENTO PROCEDURA GENERALE ELABORAZIONE D. Ballardini, M. Bonfanti, C. Fanton, A. Macor Data: INDICE 1. Introduzione pag.
DettagliPROTOCOLLO PER LA GESTIONE DEL CATERERE VENOSO CENTRALE (CVC)
PROTOCOLLO PER LA GESTIONE DEL CATERERE VENOSO CENTRALE (CVC) Revisione effettuata nel 2005 a cura di Gattel Tamara e Noacco Massimo SCOPO Questo documento descrive le implicazioni operative nell assistenza
DettagliINFORMAZIONI SULL INSERIMENTO DI PICC E MIDLINE COS E ILPICC
REGIONE LAZIO AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE RIETI Via del Terminello 42 02100 RIETI Tel. 0746 2781 Codice Fiscale e Partita IVA 00821180577 UNITA OPERATIVA SEMPLICE DIPARTIMENTALE TERAPIA ANTALGICA Responsabile
DettagliServizio di Prevenzione e Protezione Tel. 095/7262177 Tel/Fax 095/7262170
1 Introduzione La puntura e il taglio accidentale rappresentano per diffusione, frequenza e rischio di infezione, le modalità di esposizione al rischio biologico più preoccupante e devono essere, conseguentemente,
DettagliLe nuove regole del pronto soccorso nei luoghi di lavoro
NUOVE NORME SUL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE Obbligatorio in tutte le aziende dal 3 febbraio 2005 1 Sintesi degli obblighi del datore di lavoro Il datore di lavoro deve adeguare la documentazione del sistema
DettagliPROTOCOLLO EMOCOLTURE NEL NEONATO
E.O. OSPEDALI GALLIERA - GENOVA PROTOCOLLO EMOCOLTURE NEL NEONATO PREPARATO VERIFICATO APPROVATO ARCHIVIATO D. Ibba, S. Longo, A. Formisano, M. Monti Cenderello N Crisalli M.P. Fabbri P. Mazzella M. Sansone
DettagliCosa fare e cosa non fare per la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico e delle vie urinarie
Evento formativo Prevenire le infezioni correlate all assistenza sanitaria: un impegno condiviso dei professionisti del Dipartimento POIT 1 Cosa fare e cosa non fare per la prevenzione delle infezioni
DettagliASSISTENZA AL MEDICO
SERVIZIO OPERATIVO SANITARIO COMMISSIONE FORMAZIONE SONA - VR CORSO PER SOCCORRITORI ASSISTENZA AL MEDICO pag. 1 ATTENZIONE Questo manuale deve essere associato ad uno specifico corso teorico e pratico,
DettagliLa gastrostomia può essere realizzata per via chirurgica, endoscopica, radiologica o laparoscopica.
Gestione della PEG Lo IEO pubblica una collana di Booklets al fine di aiutare il paziente a gestire eventuali problematiche (quali ad esempio le terapie svolte, l alimentazione da seguire, gli esercizi
DettagliPreparazione pre operatoria del paziente. Dott. Garofoli Rosamaria
Preparazione pre operatoria del paziente Dott. Garofoli Rosamaria Per fase pre operatoria si intende quel periodo che va dal momento in cui si stabilisce che è necessario procedere con un intervento chirurgico
DettagliKPC Le domande piùfrequenti. Cristina Disconzi Infermiera Controllo Infezioni Correlate Assistenza
KPC Le domande piùfrequenti Cristina Disconzi Infermiera Controllo Infezioni Correlate Assistenza Perchédobbiamo adottare le misure di controllo? A parità di criticità aumento mortalità Lasciano poche
DettagliDipartimento di Prevenzione U.O.C. HACCP- RSO
La presente istruzione operativa dettaglia una specifica attività/fase di un processo descritto dalla procedura Piano Interno di Intervento Emergenza Migranti. La sanificazione ambientale viene intesa
DettagliAZIENDA USL ROMA H Borgo Garibaldi,12 00041 Albano Laziale (Roma) Tel. 06 93.27.1 Fax 06 93.27.38.66
AZIENDA USL ROMA H Borgo Garibaldi,12 00041 Albano Laziale (Roma) Tel. 06 93.27.1 Fax 06 93.27.38.66 UO RISK MANAGEMENT PROCEDURA PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE NEI PRESIDI OSPEDALIERI DELLA
DettagliGESTIONE DEI CATETERI VENOSI PERIFERICI E POMPE PER INFUSIONE
Pag. 2 di 10 La presente Procedura Dipartimentale è stata elaborata a cura di 3 infermieri operanti nelle corsie di degenza del DIPARTIMENTO di CHIRURGIA GENERALE: Boggia Michele - 2 Venuti Alessia - Urologia
DettagliMisericordia di Empoli Centro Formazione. Primo Soccorso. Eventi e Lesioni di Origine Traumatica
Misericordia di Empoli Centro Formazione Primo Soccorso Eventi e Lesioni di Origine Traumatica Il Trauma E detto trauma un evento violento che reca un danno psico-fisico ad un individuo. Incidente SI Infarto
DettagliWHO GUIDELINES ON HAND HYGIENE IN HEALTH CARE: A SUMMARY FIRST GLOBAL PATIENT SAFETY CHALLENGE. CLEAN CARE IS SAFER CARE
WHO GUIDELINES ON HAND HYGIENE IN HEALTH CARE: A SUMMARY FIRST GLOBAL PATIENT SAFETY CHALLENGE. CLEAN CARE IS SAFER CARE LINEE-GUIDA OMS SULL IGIENE DELLE MANI NEI CONTESTI DI ASSISTENZA SANITARIA: VERSIONE
DettagliSISTEMI MECCANICI DI INFUSIONE
SISTEMI MECCANICI DI INFUSIONE Infusione di liquidi Infusione rapidacontrollata Infusione controllata nelle 24h I sistemi di Infusione meccanica in uso sono: Pompa volumetrica Pompa elastomerica Pompa
DettagliIL PICC. Catetere venoso centrale ad inserimento periferico. Guida per il paziente e l infermiere
IL PICC Catetere venoso centrale ad inserimento periferico Guida per il paziente e l infermiere Indice Introduzione Pag. 2 Dati paziente e Picc Pag. 3 Paziente Cos è il Picc? Pag. 4 Quando è utile tale
DettagliCODICE ASO CODICE ASL AT QUANTITA' ANNUA PRESUNTA ASO ASLAT ASLAL
DISPOSITIVI ELASTOMERICI E CATETERI VENOSI LOTTO DESCRIZIONE GRUPPO A: DISPOSITIVI ELASTOMERICI DISPOSITIVO DI TIPO ELASTOMERICO MONOUSO PER TERAPIA INFUSIONALE CONTROLLATA E CONTINUA requisiti minimi:
DettagliLA TERAPIA ENDOVENOSA A DOMICILIO: PROTOCOLLO OPERATIVO INFERMIERISTICO
giugno Pag. 1 di 20 : giugno Pag. 2 di 20 INDICE PREMESSA, ATTORI, RIFERIMENTI LEGISLATIVI...3 1. SISTEMA DELLE RESPONSABILITA 4 2. PERCORSO DI ATTIVAZIONE TERAPIA ENDOVENOSA A 5 2.1 PROCEDURA DI ATTIVAZIONE
DettagliProtocollo Pulizia Ambientale Gruppo Operatorio
Gruppo Operativo per la Lotta alle Infezioni Ospedaliere Protocollo Pulizia Ambientale Gruppo Operatorio Data 1^ stesura: 02:07.98 Edizione: 1 PROTOCOLLO PULIZIA AMBIENTALE GRUPPO OPERATORIO AUTORI: Gruppo
DettagliAZIENDA OSPEDALIERA S.CROCE E CARLE CUNEO C.I.O. COMITATO PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
AZIENDA OSPEDALIERA S.CROCE E CARLE CUNEO C.I.O. COMITATO PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALLA PRESENZA DI CATETERI VENOSI CENTRALI
DettagliPROTOCOLLO COMPORTAMENTALE a SEGUITO di ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE a RISCHIO BIOLOGICO
ASS 4 MEDIO FRIULI PROTOCOLLO COMPORTAMENTALE a SEGUITO di ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE a RISCHIO BIOLOGICO Dr.ssa Mauro Katia Dipartimento di Prevenzione DEFINIZIONI Incidente a Rischio Biologico: si definisce
DettagliIgiene e Prevenzione delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali IL LAVAGGIO DELLE MANI
Igiene e Prevenzione delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali IL LAVAGGIO DELLE MANI Le infezioni nelle organizzazioni sanitarie Ospedali. Ambulatori medici. R.S.A. / Lunghe Degenze / Case
DettagliAO VALTELLINA VALCHIAVENNA AO LEGNANO AO MACCHI VARESE Q.TA' BIENNALE BIENNALE BIENNALE BIENNALE
LOTTO GR DESCRIZIONE SET PER CVC 1 Set catetere venoso centrale monolume in poliuretano sterile e radiopaco, non tunnellizzabile metodo Seldinger per adulti (CND: C01020201) 300 500 2 Set catetere venoso
DettagliBocca e Cuore ooklets
Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari
DettagliLa rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida
Azienda Ospedaliera di Verona Pronto Soccorso Policlinico G.B. Rossi Primario: Dott. C. Pistorelli La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida Dott. Adriano Valerio Centro Nazionale
DettagliLA GESTIONE DEL PAZIENTE PORTATORE DI CVC. Sonia Zamboni UOC Oncologia Medica
LA GESTIONE DEL PAZIENTE PORTATORE DI CVC Sonia Zamboni UOC Oncologia Medica Negrar, 14 settembre 2015 Infusione Prelievi ematici Manutenzione Medicazione Educazione sanitaria INFUSIONI Il CVC va utilizzato
DettagliDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
1 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE L informazione e la formazione all uso corretto dei mezzi di protezione individuale (DPI) assumono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle patologie e degli
Dettaglidella Valvola Mitrale
Informazioni sul Rigurgito Mitralico e sulla Terapia con Clip della Valvola Mitrale Supporto al medico per le informazioni al paziente. Informazioni sul Rigurgito Mitralico Il rigurgito mitralico - o RM
Dettaglielenco prodotti detergenti Igienizzanti PRATIKA LAVAMANI Lavamani liquido pag 138 ROSè Lavamani liquido profumato pag 139
134 elenco prodotti detergenti PRATIKA LAVAMANI Lavamani liquido pag 138 ROSè Lavamani liquido profumato pag 139 LILLIMAN Lavamani delicato profumato pag 140 Igienizzanti LILLIGEN Lavamani igienizzante
DettagliRACCOLTA DEL SANGUE E DEL TESSUTO CORDONALE ISTRUZIONI PER OPERATORI SANITARI
RACCOLTA DEL SANGUE E DEL TESSUTO CORDONALE ISTRUZIONI PER OPERATORI SANITARI Informazioni importanti per Medici ed Ostetriche per la raccolta del sangue cordonale Questa è una procedura molto semplice,
DettagliAzienda sanitaria Provinciale Enna PROCESSO DI GESTIONE DELLA TERAPIA ANTITUMORALE IN UFA ONCOLOGIA - EMATOLOGIA SMALTIMENTO. Nome/Funzione Data Firma
Pagina 1 di 6 SMALTIMENTO Nome/Funzione Data Firma Redazione Verifica Approvazione Adozione Dott.ssa Giuseppa Cinzia Di Martino Responsabile UFA Dott.ssa Maria Teresa Perricone Direttore U.O.C. Farmacia
DettagliGuida all utilizzo della PEG
Guida all utilizzo della PEG INDICE INTRODUZIONE PAG. 3 COSA E LA PEG E A COSA SERVE PAG. 4 MATERIALE NECESSARIO PAG. 5 COME PROCEDERE PER L ALIMENTAZIONE PAG. 6 PREPARAZIONE DELLA NUTRIZIONE PAG. 7 AL
DettagliCaso clinico: Gli accessi vascolari e lo stravaso di farmaco tra linee guida, protocolli e responsabilità dell infermiere. Bologna 10-11 Maggio 2014
Caso clinico: Gli accessi vascolari e lo stravaso di farmaco tra linee guida, protocolli e responsabilità dell infermiere Bologna 10-11 Maggio 2014 Antonio Negro 1 Il sottoscritto ANTONIO NEGRO ai sensi
DettagliCORSO DI FORMAZIONE GESTIONE PRIMA DELLA MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI GESTIONE DURANTE LA MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI
CORSO DI FORMAZIONE FASI DI GESTIONE E PULIZIA DELLA CAPPA A FLUSSO LAMINARE GESTIONE PRIMA DELLA MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI GESTIONE DURANTE LA MANIPOLAZIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI PULIZIA
DettagliISTRUZIONE DI PRESIDIO INERENTE LE COMPETENZE E LE RESPONSABILITA DELL INFERMIERE DI SALA E DELL INFERMIERE STRUMENTISTA
Pag. 1/6 ISTRUZIONE DI PRESIDIO INERENTE LE COMPETENZE E LE RESPONSABILITA DELL INFERMIERE DI SALA E DELL INFERMIERE STRUMENTISTA REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 23 gennaio 2003
DettagliBS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series
BS OHSAS 18001: 2007 Occupational Health Safety Assesments Series Prefazione La Norma è stata sviluppata per essere compatibile con le Norme: ISO 9001:2000 (Qualità) ISO 14001:2004 (Ambiente) Dr.ssa Carlotta
DettagliCURE DOMICILIARI ASL AVELLINO
REGIONE CAMPANIA AZIENDA SANITARIA LOCALE AVELLINO www.aslavellino.it DIRETTORE GENERALE: Ing. Sergio Florio CURE DOMICILIARI ASL AVELLINO PROTOCOLLO GESTIONE ACCESSI VENOSI PERIFERICI A cura dell UOC.
DettagliDIPARTIMENTO MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO UNITA OPERATIVA COMPLESSA NEUROLOGIA PROCEDURA OPERATIVA RACHICENTESI
DIPARTIMENTO MALATTIE DEL UNITA OPERATIVA COMPLESSA NEUROLOGIA Gruppo di lavoro - Coordinatore Dipartimento CPSE Dott.ssa Danila Massenti - CPS infermiere Susanna Bellavia - CPS infermiere Annalisa Massei
DettagliGESTIONE ACCESSI VENOSI AD INSERZIONE PERIFERICA (PICC - MIDLINE)
E.O. OSPEDALI GALLIERA - GENOVA GESTIONE ACCESSI VENOSI AD INSERZIONE PERIFERICA PREPARATO VERIFICATO APPROVATO C. Alessandrini, A. Francese, L..Gabelli, C. Garreffa, M. Giuliano, M.L. Poggi, S. Tipa Data
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA
LT 0 Pag. : 1 di 6 Redatta da: Giancarlo Paganico Verificata da: Giancarlo Paganico Approvato da: DUO COPIA N... N. REV. PAGG. PRINCIPALI MODIFICHE DATA 1 2 3 4 5 Pag. : 2 di 6 INDICE 1. PREMESSA 3 2.
DettagliSCTA 00 PROCEDURA SCTA. DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome. DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome. DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome
Pagina 1 di 9 Documento Codice documento SCTA 00 DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome Pagina 2 di 9 1. Generalità... 3 1.1 Scopo
DettagliL ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA
L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Dott.ssa Cristina Matranga Coordinamento Regionale Rischio Clinico INCIDENZA DI PAZIENTI INFETTI 5,2% IN ITALIA
DettagliCATALOGO GENERALE. COM.MED Di Nola G. Via Madonna delle Grazie, 10 82016 Montesarchio (BN) Italia
CATALOGO GENERALE COM.MED Di Nola G. Via Madonna delle Grazie, 10 82016 Montesarchio (BN) Italia Strutture Produttive Camere bianche certificate classe ISO 7 e ISO 8 sorvegliate e validate in accordo con
DettagliDESCRIZIONE LOTTO 0,77000 308,00
ALLEGATO A6 - Procedura aperta per l affidamento della fornitura biennale in somministrazione, prorogabile di un ulteriore anno, di dispositivi medici non aggiudicati da SO.RE.SA. - Importo biennale a
DettagliOggetto: Accordo per la MEDICINA DI GRUPPO. CHIEDONO. Al Direttore Generale dell Azienda ULSS ----------- Via --------------------- e per conoscenza:
Al Direttore Generale dell Azienda ULSS ----------- Via --------------------- e per conoscenza: Al Presidente dell Ordine dei Medici di Verona Via S. Paolo 16-37129 Verona Oggetto: Accordo per la MEDICINA
DettagliLA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Definizioni Agente Biologico (a.b.) Qualsiasi microorganismo
DettagliLA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE
LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni
DettagliDATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome. DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome. DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome
Pagina 1 di 11 Documento Codice documento TFA01 DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome Pagina 2 di 11 1. Generalità... 3 1.1 Scopo
DettagliLa TC. e il mezzo di. contrasto
Istituto Scientifico di Pavia Sede di Via Salvatore Maugeri 10 La TC e il mezzo di contrasto INFORMATIVA PER PAZIENTI IS PV AL6-0 03/10/2011 INDICE Che cosa è la TAC o meglio la TC? 4 Tutti possono essere
DettagliSICUREZZA ED IGIENE SUL LAVORO NELLE AUTOCARROZZERIE
SICUREZZA ED IGIENE SUL LAVORO NELLE AUTOCARROZZERIE INDICE 2. LE PRINCIPALI FIGURE INDIVIDUATE DAL T.U. SICUREZZA..... pag 3 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE..... pag 3 ADDETTI ALL
DettagliCONTRATTO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013 2014 Elaborato da: Coordinatori e Tutori del Corso di Laurea in Infermieristica
Università Politecnica delle Marche Corso di Laurea in Infermieristica Ancona Ultima revisione: 15.01.2013 CONTRATTO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013 2014 Elaborato da: Coordinatori e Tutori del
Dettagli2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994
2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza
DettagliVALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ACARICIDA DI UN DISPOSITIVO ELETTRONICO AD EMISSIONE DI ULTRASUONI (A BATTERIA/ A RETE) DENOMINATO D-MITE AWAY
62024 Matelica Via Circonvallazione, 93/95 Tel. 0737.404001 Fax 0737.404002 vincenzo.cuteri@unicam.it www.cuteri.eu Matelica, 2 febbraio 2012 VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ACARICIDA DI UN DISPOSITIVO ELETTRONICO
DettagliLA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Definizioni Agente Biologico (a.b.) Qualsiasi microorganismo
DettagliSono di importanza fondamentale:
La Pandemia influenzale H1N1 2009 Misure di protezione per operatori sanitari Paola Bertoli - Resp. Servizio Prevenzione Protezione Azienda USL di Parma Sono di importanza fondamentale: 1) Per tutta la
DettagliPROT. 20140080037/02 Lì 04/06/2014
PROT. 20140080037/02 Lì 04/06/2014 OGGETTO: GARA MEDIANTE PROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DELLA FORNITURA IN MODALITÀ SERVICE DI SISTEMI INFUSIONALI, OCCORRENTI PER LE NECESSITA DEI PRESIDI OSPEDALIERI
DettagliEW1051 Lettore di schede USB
EW1051 Lettore di schede USB 2 ITALIANO EW1051 Lettore di schede USB Contenuti 1.0 Introduzione... 2 1.1 Funzioni e caratteristiche... 2 1.2 Contenuto della confezione... 2 2.0 Installazione del EW1051
DettagliIGIENE DELLE MANI METROLOGIKA HANDS. Tecnologia innovativa di osservazione dell igiene delle mani NELL ASSISTENZA SANITARIA
IGIENE DELLE MANI NELL ASSISTENZA SANITARIA METROLOGIKA HANDS Tecnologia innovativa di osservazione dell igiene delle mani. SOMMARIO - Cosa sono le infezioni correlate all assistenza sanitaria e qual è
Dettagli- Apparato Cardiovascolare: cateteri venosi centrali / accessi vascolari a medio e a lungo termine, terapia anticoagulante;
Allegato B Progetto formativo di educazione ai pazienti portatori di malattie croniche, rare o con percorsi di particolare complessità e ai rispettivi assistenti relativo alle eseguite a domicilio Il razionale
DettagliIgiene delle mani negli ambienti sanitari
LISTA DI DISTRIBUZIONE Direttori Presidi Ospedalieri Direttori UU.OO. Servizio Infermieristico Coordinatori Infermieristici UU.OO. Rev Causale Redazione Verifica Approv. DG 01 14.02.2012 Revisione Gruppo
DettagliGestione dei fattori di rischio
Quale rischio? Gestione dei fattori di rischio Infezioni correlate ai dispositivi di accesso venoso centrale Settore Igiene Ospedaliera Gruppo Sorveglianza Epidemiologica Azienda Ospedaliero-Universitaria
DettagliCHECK LIST - CHIRURGIA REFRATTIVA CON LASER AD ECCIMERI
ENTE DI CERTIFICAZIONE DI QUALITA S.O.I. S.r.l. con socio unico V.I. del c/o 1-REQUISITI STRUTTURALI 1.1-Generali 1.1.1 E' garantita una facile accessibilità dall'esterno sia per quanto concerne l'ingresso
DettagliIl rischio cancerogeno e mutageno
Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato
Dettagliadozione di tutte le misure necessarie per impedire o ridurre la possibilità di contatto con il pericolo
PREVENZIONE PROTEZIONE individuazione ed eliminazione dei pericoli alla fonte adozione di tutte le misure necessarie per impedire o ridurre la possibilità di contatto con il pericolo 2 NORME GENERALI DI
DettagliE.O. Ospedali Galliera di Genova
E.O. Ospedali Galliera di Genova (L.833/1978, art. 41; D.lgs n.517/1993 art. 4 c. 12) Ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione (D.P.C.M. 14 luglio 1995) Gruppo Operativo della Commissione
DettagliProcedura sanitaria specifica. Gestione medicazione della ferita chirurgica Pagina di 1/11
Gestione medicazione della ferita chirurgica Pagina di 1/11 ORIGINALE N CONSEGNATO A 1. Scopo... 2 2. Campo di applicazione... 2 3. Diagramma di flusso (omesso)... 2 4. Responsabilità... 2 5. Descrizione
Dettagli