Le produzioni agroalimentari abruzzesi 1
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2 Le produzioni agroalimentari abruzzesi 1
3 2 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
4 Le produzioni agroalimentari abruzzesi 3
5 Il CRESA, Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali è stato istituito dalle Camere di Commercio d Abruzzo nel Svolge studi, indagini e ricerche sull economia della regione e sulle prospettive di sviluppo anche per conto delle Camere aderenti e di altri Enti Pubblici. Presidente Direttore Lorenzo Santilli Francesco Prosperococco Piergiorgio Landini, Giuseppe Mauro, Pierluigi Properzi Sede legale L Aquila, Corso Vittorio Emanuele II, 86 Sede provvisoria L Aquila, via Giosuè Carducci, 32 Tel Fax info@cresa.it sito web: Il Centro Regionale per il Commercio Interno è stato istituito dalle Camere di Commercio d Abruzzo nel 1971 per l adozione di iniziative tendenti a favorire la commercializzazione dei prodotti. Fin dalla sua costituzione organizza la partecipazione e valorizzazione delle produzioni locali soprattutto nei settori agro-alimentare e artigianato artistico. Presidente Direttore Silvio Di Lorenzo Innocenzo Chieffo Sede Chieti, piazza Gian Battista Vico, 3 Tel Fax centrointerno@ch.camcom.it La pubblicazione è stata redatta da Concettina Pascetta Si autorizza la riproduzione, la diffusione e l utilizzazione anche parziale del volume con l obbligo della citazione della fonte CRESA CENTRO REGIONALE DI STUDI E RICERCHE ECONOMICO SOCIALI L Aquila 4 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
6 INDICE Presentazione Introduzione pag LE PRODUZIONI AGROALIMENTARI ABRUZZESI: L INDAGINE CAMPIONARIA 1.1 Le produzioni agroalimentari abruzzesi 1.2 L indagine campionaria POSIZIONAMENTO DELLE INDUSTRIE AGROALIMENTARI ABRUZZESI 2.1 Analisi della competitività 2.2 Strategie di marketing adottate POSIZIONAMENTO DEI SINGOLI COMPARTI 3.1 Produzione di vino 3.2 Produzione di olio 3.3 Produzione di pasta 3.4 Produzione di salumi 3.5 Produzione di formaggi 3.6 Produzione di liquori ALCUNE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Siti internet consultati Indice delle tabelle Appendice Le produzioni agroalimentari abruzzesi 5
7 6 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
8 PRESENTAZIONE Il progetto congiunto del CRESA e del Centro Regionale Commercio notevole importanza che i due Centri, entrambi istituiti dalle Camere di Commercio dell Abruzzo, attribuiscono al settore agroalimentare. economica. Esso si fonda su una vocazione agricola di una certa rilevanza, evidente ancora ai nostri giorni non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo come comprovato dalle numerose produzioni tipiche, riconosciute e tutelate anche attraverso marchi di qualità europei. All agricoltura si lega una attività di trasformazione alimentare anch essa di lunga tradizione e di una certa importanza per il peso rappresentato nell economia regionale e per la risonanza raggiunta sulla stampa come testimoniato quasi giornalmente, dalle notizie lusinghiere manifestazioni nazionali e internazionali. Il lavoro si è posto lo scopo generale di fornire un contributo di conoscenza su questo comparto dell economia regionale attraverso l analisi delle caratteristiche del mercato e della capacità delle imprese di competere sui mercati domestici. Sono state indagate, in particolare, quelle produzioni agroalimentari che rispecchiano in modo peculiare e riconoscibile le caratteristiche dei luoghi e la cultura tradizionale locale, tanto da poter essere considerate olio, formaggi, pasta, salumi e liquori. Produzioni che contribuiscono a valorizzare l immagine del territorio l ambiente con i suoi caratteri naturali e socioculturali e lo sviluppo socioeconomico. Le produzioni agroalimentari abruzzesi 7
9 Nell esprimere viva soddisfazione per la capacità mostrata dai due Centri di lavorare sinergicamente ognuno per il proprio ambito di competenza, si ringraziano tutti gli operatori che hanno reso possibile, con la loro disponibilità e parte del loro tempo, la realizzazione di questo lavoro. Presidente Cresa Centro Regionale Studi e Ricerche Lorenzo Santilli Presidente Centro Regionale Commercio Interno Silvio Di Lorenzo 8 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
10 INTRODUZIONE CRESA Centro Regionale di Studi e Ricerche Economico Sociali e del Centro Regionale Commercio Interno, entrambi istituiti dalle Camere di Commercio dell Abruzzo, nato dall idea di realizzare un lavoro che potesse costituire un valido aiuto al mondo imprenditoriale. Il progetto si pone l obiettivo generale di comprendere e analizzare il ruolo attuale e le capacità competitive della realtà produttiva regionale all interno del mercato nazionale. Il campo di indagine è stato circoscritto alle sole imprese manifatturiere operanti nei settori alimentare e delle bevande alcoliche, che rappresentano una quota importante del manifatturiero abruzzese. Le ragioni che sostengono tale scelta sono diverse e legate alle particolari nell ambito di un andamento generalmente critico della realtà produttiva regionale e nazionale, hanno mostrato e continuano a mostrare una buona capacità di tenuta, attestata dall andamento positivo che i principali indicatori economici (quali ad es. produzione e fatturato) hanno manifestato nei momenti in cui la crisi ha assunto i caratteri di maggiore gravità; sono composti da imprese per la maggior parte autoctone che, riuscendo ad innovarsi e a managerializzarsi ma conservando, al sono legati più di altri al territorio di provenienza e, quindi, veicolano fortemente l immagine dell Abruzzo quale regione verde, cuore verde d Italia, regione dei Parchi e, pertanto, potrebbero attivare anche economie diverse, agendo come leve per la valorizzazione delle risorse locali. Nel comparto alimentare e delle bevande alcoliche abruzzese sono Le produzioni agroalimentari abruzzesi 9
11 trasformazione delle produzioni agricole più importanti. Ricordiamo ad esempio, secondo quanto riportato dal Piano di Sviluppo Rurale e delle conserve vegetali, quella lattiero casearia, quella delle carni e quella del miele. Esse sono caratterizzate da livelli di sviluppo differenziati e da diversa capacità di competere sul mercato interno ed estero. Oltretutto ognuna di esse mostra una differente profondità del legame con la tradizione e con la cultura locale cosicché risulta espressione più o meno diretta e Pertanto, il campo di indagine è stato ristretto a quelle produzioni agroalimentari in cui fosse particolarmente evidente ed immediato il legame col territorio e con la cultura tradizionale locale, tanto da venire Per questo motivo sono stati scelti come oggetto dell indagine sei comparti agroalimentari, cioè la produzione di vino, olio, pasta, formaggio, salumi e liquori, nella piena consapevolezza di trascurare altre produzioni regionali, comunque importanti, che potranno essere Ad un campione di imprese operanti nei suddetti comparti è stato relative all attività prevalente da esse svolta, ai cambiamenti osservati nel mercato, al loro atteggiamento nei confronti del futuro, alle strategie di marketing attuate, ai rapporti con fornitori e clientela. Le risposte ottenute sono state sottoposte a un processo di elaborazione statistica che ne garantisce la rappresentatività rispetto all universo considerato. 10 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
12 1. LE PRODUZIONI AGROALIMENTARI ABRUZZESI: L INDAGINE CAMPIONARIA 1.1 LE PRODUZIONI AGROALIMENTARI ABRUZZESI Il territorio abruzzese è caratterizzato da una importante vocazione agricola che trae origine dalle sue vicende storico culturali e che si manifesta ancora attualmente se si considerano alcuni indicatori economici, quali il valore aggiunto, le imprese, l occupazione. Infatti, secondo le stime redatte lo scorso febbraio da Prometeia, il valore aggiunto prodotto nel 2010 (circa 700 milioni di euro in valori concatenati con anno di riferimento 2000) rappresenta il 3,6% di quello totale regionale, peso superiore a quello rilevato in Italia (2,6%). In realtà rispetto alle altre regioni italiane il contributo abruzzese alla formazione del valore aggiunto agricolo italiano non è particolarmente rilevante (2,5%) ma è maggiore di quello fornito al valore aggiunto totale nazionale (1,8%). Inoltre, secondo i dati Movimprese, la banca dati del sistema informativo Infocamere delle Camere di Commercio italiane, anche dal punto di vista imprenditoriale l agricoltura ha un peso considerevole: le imprese agricole costituiscono il 23,4% di quelle attive abruzzesi, percentuale sensibilmente maggiore di quella riscontrata a livello nazionale (16,1%). Esse costituiscono il 3,7% di quelle agricole italiane, più di quanto rappresenti l intero mondo imprenditoriale regionale su quello nazionale (2,5%). Nel primo decennio del XXI secolo l imprenditoria agricola abruzzese ha subito una contrazione notevole (-21,2%) e lievemente superiore a quella italiana (-18,8%), ma comunque connessa e conforme al processo di deruralizzazione tipico delle economie industrializzate. Anche riguardo all occupazione l agricoltura assorbe in Abruzzo una quota di occupati totali (4,0%) lievemente superiore a quella registrata in Italia (3,9%). Il peso della regione sull occupazione agricola italiana è molto limitato (2,2%) ma allineato con quello sull occupazione totale. Le produzioni agroalimentari abruzzesi 11
13 Tab 1 Peso % del settore agricolo in Abruzzo e Italia riguardo a valore aggiunto, imprese, occupati e esportazioni. Anno 2010 Indicatori Abruzzo Italia Valore aggiunto 3,6 2,6 Imprese 23,4 16,1 Occupati 4,0 3,9 Esportazioni* 0,7 1,6 * valore del 2009 Fonte: elaborazione CRESA su dati Prometeia, Movimprese e Istat Solo riguardo all interscambio commerciale di prodotti agricoli (codice Ateco 2007 AA) i dati dell Istat ci mostrano un importanza limitata delle esportazioni abruzzesi. Esse hanno raggiunto nel 2009 i 34,1 milioni di euro e costituiscono lo 0,7% delle esportazioni totali abruzzesi (rispetto all 1,6% rappresentato dalle esportazioni agricole sul totale italiano) e lo 0,7% delle esportazioni agricole italiane. La bilancia commerciale a 125 milioni di euro, corrispondenti al 4,4% delle importazioni totali abruzzesi e all 1,3% delle importazioni agricole italiane. Tab 2 Peso % dell Abruzzo sul totale italiano riguardo al settore agricolo e totale economia. Anno 2010 Indicatori Agricoltura Totale Valore aggiunto 2,5 1,8 Imprese 3,7 2,5 Occupati 2,2 2,2 Esportazioni* 0,7 1,8 * valore del 2009 Fonte: elaborazione CRESA su dati Prometeia, Movimprese e Istat L agricoltura abruzzese è rilevante dal punto di vista non solo quantitativo ma anche qualitativo, considerando che essa è caratterizzata da uno stretto legame con il comparto della trasformazione alimentare nel quale sono presenti numerose produzioni tipiche, la cui varietà è legata alla particolare capacità creativa impiegata durante i secoli scorsi 12 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
14 Tab 3 Peso % del comparto alimentare sul manifatturiero in Abruzzo e Italia riguardo a valore aggiunto, imprese, occupati e esportazioni. Anni vari Indicatori Abruzzo Italia Valore aggiunto* 10,8 9,7 Imprese** 11,2 9,8 Occupati* 15,9 10,9 Esportazioni** 6,6 7,2 * valore del 2007 **valore del 2010 Fonte: elaborazione CRESA su dati Movimprese e Istat nell utilizzazione delle produzioni rese disponibili da un agricoltura non particolarmente ricca, specie in alcune aree poco favorite dal punto di vista pedoclimatico. Anche il comparto della trasformazione alimentare riveste una certa importanza nell economia regionale in quanto, secondo gli ultimi dati disponibili dell Istat relativi al 2007, il valore aggiunto prodotto ha raggiunto 535,4 milioni di euro (a valori concatenati anno di riferimento 2000), pari al 10,8% di quello prodotto dall intero settore manifatturiero (9,7% in Italia) e al 2,4% del valore aggiunto alimentare nazionale Tab 4 Peso % dell Abruzzo sul totale italiano riguardo al settore alimentare e manifatturiero. Anno 2010 Indicatori Alimentari Manifatturiero Valore aggiunto* 2,4 2,2 Imprese** 3,5 2,4 Occupati* 2,8 2,5 Esportazioni** 1,7 1,9 * valore del 2007 **valore del 2010 Fonte: elaborazione CRESA su dati Movimprese e Istat (il contributo del manifatturiero abruzzese su quello italiano è pari al 2,2%). Riguardo all occupazione l industria alimentare, secondo gli stessi dati dell Istat, rappresenta in Abruzzo una quota percentuale degli occupati manifatturieri (11,2%) sensibilmente maggiore di quella osservata in Italia (9,8%). Le produzioni agroalimentari abruzzesi 13
15 Il peso della regione sull occupazione alimentare italiana è molto limitato (2,8%) ma maggiore della quota che la regione esprime nell occupazione totale manifatturiera (2,5%). Inoltre, i già citati dati Movimprese ci mostrano che le imprese alimentari attive in Abruzzo nel 2010 sono 2073, pari al 15,9% delle imprese manifatturiere regionali rispetto al 10,9% rilevato in Italia, e pari all 1,6% delle imprese totali regionali (contro l 1,1% registrato a livello nazionale). È interessante notare che le imprese alimentari abruzzesi pesano sulle italiane (3,5%) più di quanto facciano le imprese manifatturiere (2,4%). Relativamente all interscambio commerciale di prodotti alimentari (codice Ateco 2007 CA01) i dati dell Istat ci mostrano che le esportazioni abruzzesi hanno raggiunto i 338,7 milioni di euro. Esse costituiscono il 6,6% delle esportazioni manifatturiere abruzzesi (rispetto al 7,2% che rappresentano in Italia) e l 1,7% delle esportazioni alimentari italiane (il peso delle manifatturiere abruzzesi sulle italiane è dell 1,9%). Al contrario di quella agricola, la bilancia commerciale alimentare regionale è in attivo considerando che le importazioni sono state pari a 277,2 milioni di euro, corrispondenti al 10,2% delle importazioni manifatturiere abruzzesi e all 1,4% delle importazioni agricole italiane. 1.2 L INDAGINE CAMPIONARIA Premessa L indagine è stata rivolta a un campione di imprese appartenenti ai sei comparti della produzione agroalimentare regionale citati, cioè la produzione di vino, olio, pasta, formaggi, salumi e liquori. L universo considerato, costituito dalle industrie alimentari abruzzesi consistente di fonti nominative: - banca dati delle Camere di Commercio italiane denominata Ulisse contenente i nominativi delle imprese attive; 14 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
16 - elenco delle imprese contattate da Questlab per la realizzazione dell indagine congiunturale del Cresa; - Annuario Cresa; - elenco delle imprese agroalimentari abruzzesi fornito dall ARSSA (Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo); - elenco delle imprese che hanno partecipato alle ultime edizioni extravergine d oliva di qualità), fornito dal Centro Regionale per il Commercio Interno; - elenco delle imprese che hanno partecipato alle ultime edizioni di Cantine Aperte; - elenco delle imprese che hanno partecipato alle ultime edizioni di Cacio in Festa e Buongusto - Formaggi d Abruzzo, manifestazioni regionali annuali dedicate al formaggio e promosse dall ARSSA e dall Assessorato all Agricoltura della Regione Abruzzo; - sito internet delle Camere di Commercio Italiane; - elenco dei produttori facenti parte dei consorzi di tutela degli oli DOP Aprutino-Pescarese, Pretuziano delle Colline Teramane, Colline Teatine. Dalla fusione di queste banche dati è stato ottenuto un elenco generale dal quale sono stati estratti i nominativi delle aziende da contattare, depennando le unità locali di aziende aventi sede centrale al di fuori della regione, in considerazione del fatto che la loro produzione, pur avvenendo in Abruzzo, segue direttive di centri decisionali esterni ed è commercializzata con marchio non collegato al territorio. Questo elenco depurato ha costituito la popolazione di riferimento. adeguatamente l importanza di ciascun segmento nella composizione dell agroalimentare. Il campionamento adottato è di tipo non proporzionale, cioè le numerosità previste per ogni strato non sono proporzionali alle numerosità riscontrabili nell universo. Le produzioni agroalimentari abruzzesi 15
17 anche per gli strati relativamente meno numerosi, richiede l impiego di opportuni pesi utili per il riproporzionamento delle unità nei vari strati (riporto all universo). Sulla base del numero di osservazioni effettivamente ottenute, sono stati calcolati i pesi effettivi pari al rapporto fra le numerosità della popolazione per strato e le numerosità campionarie effettivamente ottenute per strato. La rilevazione è stata effettuata dalla società Questlab tra l 8 settembre e il 10 ottobre 2010, somministrando un questionario strutturato alle imprese del campione. Le domande rivolte agli operatori sono state ispirate dall indagine sul sistema competitivo dell industria agroalimentare italiana svolta da Ismea nel 2005 con l intento di confrontare i risultati abruzzesi con quelli italiani. La raccolta delle informazioni è stata effettuata con una tecnica mista telefono-fax-web. Il 62% dei rispondenti ha compilato i questionari attraverso il web, il 36,6% ha utilizzato il fax e il restante 1,4% il telefono. Caratteristiche del campione Il campione oggetto di analisi è costituito da 68 imprese. Esse si concentrano soprattutto in provincia di Chieti, dove se ne localizza quasi il 40% del totale, mentre quella di Pescara è la meno rappresentata (13,5%). Come già detto, le aziende intervistate operano in sei comparti del settore agroalimentare, quali la produzione di formaggi, liquori, salumi, olio, vino e pasta, scelti perché considerati tra quelli più rappresentativi dello stretto legame tra la produzione agroalimentare regionale e i caratteri della cultura locale, cioè esempi della tipicità e peculiarità dei prodotti alimentari abruzzesi. Le imprese del campione sono variamente distribuite tra i singoli comparti produttivi: salumi (24,5%), vino (21,9%), formaggi (18,4%), olio (16,3%). I comparti meno rappresentati sono la produzione di liquori (10,2%) e di pasta (8,7%). 16 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
18 Fig. 1 Imprese del campione per provincia (val. %) 21,2 25,4 L'Aquila Chieti 13,5 39,9 Pescara Teramo Tale composizione campionaria è il risultato di situazioni provinciali distribuiti in maniera pressoché uniforme sul territorio, essendo presenti in tutte le province seppure con sensibili differenze quantitative, nel campione sono assenti produttori di olio e di pasta in provincia dell Aquila, di salumi in provincia di Pescara, e di liquori nelle province di Pescara e Teramo. Fig. 2 Imprese del campione per comparto produttivo e provincia (val. %) L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% formaggi liquori olio pasta salumi vino Le produzioni agroalimentari abruzzesi 17
19 Se si considerano anche quelle fondate durante gli anni Novanta si può evidenziare che negli ultimi due decenni è stata istituita circa la metà (48,7%) delle imprese intervistate, ammontare più che doppio rispetto a quelle fondate nel ventennio precedente (dal 1970 al 1989). È interessante sottolineare, inoltre, che del campione fanno parte anche alcune imprese fondate nell Ottocento, localizzate prevalentemente nella provincia di Chieti. Fig. 3 Imprese del campione per anno di fondazione e provincia (val. %) L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% fino al 1969 dal 1970 al 1989 dal 1990 al 1999 dal 2000 in poi non disponibile Nella provincia di Chieti le imprese di più antica fondazione (risalenti a prima del 1990) fanno registrare il peso maggiore (50,3%) mentre in quella di Teramo si registra la maggiore percentuale di aziende istituite negli ultimi 10 anni (43,4%). Nella provincia dell Aquila si riscontra il minor numero di imprese fondate prima del 1970 mentre in quella di Pescara le informazioni relative al periodo di fondazione sono meno disponibili. Le imprese intervistate sono generalmente caratterizzate da dimensioni minime: quasi un terzo di esse (31,4%) occupa, infatti, meno di 2 addetti mentre una percentuale lievemente superiore (32,9%) ne impiega un numero poco maggiore (tra 3 e 5). In sintesi, circa tre quarti delle aziende intervistate contano meno di 10 addetti, mentre quelle con più di venti addetti sono in numero molto limitato (4,3%). 18 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
20 Tab. 5 Imprese del campione per anno di fondazione e comparto produttivo (val. %) Comparto dal 1970 al 1989 dal 1990 al 1999 dal 2000 in poi non disp. Formaggi 7,1% 14,3% 42,9% 35,7% Liquori 33,3% 33,3% 16,7% 16,7% Olio 11,1% 11,1% 44,4% 22,2% 11,1% Pasta 33,3% 33,3% 33,3% Salumi 10,0% 20,0% 30,0% 30,0% 10,0% Vino 31,8% 18,2% 9,1% 18,2% 22,7% Fonte: dati CRESA-QUESTLAB A livello provinciale le imprese con meno di 10 dipendenti sono ovunque le più numerose, con pesi percentuali che vanno dal 74,7% riscontrato a L Aquila all 82,4% di Chieti. La provincia di Teramo si discosta sensibilmente da tale composizione dato che esse costituiscono poco più della metà del totale (54,4%) mentre quelle più grandi (con un numero di addetti compreso tra 10 e 19) superano addirittura il 45%. È interessante notare che nella provincia di Pescara le imprese con più una piccola parte delle imprese intervistate nella regione è costituita con la forma giuridica di cooperativa (11,3%), mentre la rimanente è caratterizzata dalla presenza di tutte le tipologie giuridiche. Tab. 6 Imprese del campione per numero di addetti e comparto produttivo (val. %) Comparto 1-2 add. 3-5 add. 6-9 add add. 20 add. e più non disp. Formaggi 21,4% 42,9% 14,3% 21,4% Liquori 50,0% 16,7% 33,3% Olio 55,6% 11,1% 22,2% 11,1% Pasta 33,3% 33,3% 33,3% Salumi 20,0% 60,0% 20,0% Vino 22,7% 27,3% 13,6% 18,2% 9,1% 9,1% Fonte: dati CRESA-QUESTLAB Le produzioni agroalimentari abruzzesi 19
21 Fig. 4 Imprese del campione per numero di addetti e provincia (val. %) L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo 0% 20% 40% 60% 80% 100% 1-2 add. 3-5 add. 6-9 add add. 20 add. e più non disponibile A livello provinciale si evidenzia la mancanza di cooperative nel campione relativo a Teramo mentre a Chieti se ne registra il maggior peso percentuale (19,6%). Circa i tre quarti delle imprese intervistate producono un fatturato annuo inferiore a 1,5 milioni di euro. Solo il 7,1% di esse effettua un ammontare di vendite compreso tra 1,5 e 3 milioni di euro. La percentuale sale al 14% relativamente alle aziende che producono un volume d affari superiore a 3 milioni di euro. Fig. 5 Imprese del campione per forma di gestione e provincia (val. %) L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo 0% 20% 40% 60% 80% 100% cooperativa non cooperativa 20 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
22 L analisi provinciale vede la prevalenza delle aziende con ammontare minimo di fatturato (inferiore a 1,5 milioni) in tutte le province con pesi che vanno dal 60% di Teramo al 90% dell Aquila. Tab. 7 Imprese del campione per forma di gestione, e comparto produttivo (val. %) Comparto cooperativa non cooperativa Formaggi 7,1% 92,9% Liquori 100,0% Olio 11,1% 88,9% Pasta 100,0% Salumi 100,0% Vino 40,9% 59,1% Fonte: dati CRESA-QUESTLAB Nella provincia teramana le imprese che producono da 1,5 a 6 milioni raggiungono il peso più consistente, mentre solo in quella di Chieti sono presenti aziende che superano i 13 milioni annui. I dati ottenuti attraverso la somministrazione del questionario permettono di affermare che circa la maggior parte delle aziende del campione (63,2%) è specializzata in Fig. 6 Imprese del campione per classe di fatturato e provincia (val. %) L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fino a 1,5 milioni 1,5-3 milioni 3-6 milioni milioni non risponde Le produzioni agroalimentari abruzzesi 21
23 Tab. 8 Imprese del campione per classe di fatturato e comparto produttivo (val. %) Comparto Fino a 1,5 milioni 1,5-3 milioni 3-6 milioni milioni non risponde Formaggi 71,4% 7,1% 7,1% 14,3% Liquori 83,3% 16,7% Olio 100,0% Pasta 33,3% 66,7% Salumi 90,0% 10,0% Vino 54,5% 9,1% 27,3% 4,5% 4,5% Fonte: dati CRESA-QUESTLAB si dedica a un ambito di attività più ampio che interessa anche altri settori. Dal punto di vista territoriale non si osservano differenze particolarmente rilevanti tra le province considerando che il peso delle imprese specializzate varia dal 55,2% rilevato a Teramo al 69,4% osservato a Pescara. I settori produttivi più specializzati risultano il vitivinicolo (77,3%) e quello lattiero-caseario (71,4%) mentre quello pastaio sembra effettuare Fig. 7 Imprese del campione per ambito di attività e provincia (val. %) L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo 0% 20% 40% 60% 80% 100% solo in questo settore anche in altri settori 22 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
24 Tab. 9 Imprese del campione per ambito di attività e comparto produttivo (val. %) Comparto solo in questo settore anche in altri settori Formaggi 71,4% 28,6% Liquori 66,7% 33,3% Olio 55,6% 44,4% Pasta 33,3% 66,7% Salumi 60,0% 40,0% Vino 77,3% 22,7% Fonte: dati CRESA-QUESTLAB Se si considera il tipo di lavorazione si osserva che le imprese intervistate nella quasi totalità dei casi (98,7%) svolgono la loro attività a marchio proprio o senza marchio, mentre solo una piccolissima parte di esse (1,3%) appone il marchio del cliente. Queste ultime sono tutte concentrate nel comparto dei formaggi del quale costituiscono il 7,1% di quelle totali. Tra le province si distingue quella dell Aquila, l unica nella quale viene svolta anche l attività con marchio del cliente. In questo caso essa rappresenta il 4,5% delle imprese facenti parte del campione e riguarda la produzione lattiero-casearia. Fig. 8 Imprese del campione per tipo di lavorazione e provincia (val. %) L'Aquila Chieti Pescara Teramo Abruzzo 93% 94% 95% 96% 97% 98% 99% 100% a marchio proprio o senza marchio a marchio cliente Le produzioni agroalimentari abruzzesi 23
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26 2. POSIZIONAMENTO DELLE INDUSTRIE AGROALIMENTARI ABRUZZESI 2.1 ANALISI DELLA COMPETITIVITÀ L 80% delle imprese del campione ha osservato cambiamenti nella situazione di mercato nel corso dell ultimo triennio. La produzione lattiero-casearia è il comparto in cui tale percezione è stata più diffusa (92,9%) mentre nella produzione di liquori non è sembrata particolarmente frequente considerando che solo la metà delle imprese intervistate ha osservato cambiamenti. Fig. 9 Imprese che hanno osservato cambiamenti nella situazione di mercato negli ultimi tre anni per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 100,0% Le tipologie di cambiamento maggiormente osservate dagli operatori intervistati sono state 1 : - la diminuzione dei prezzi (56,1%); 1 La domanda rivolta agli operatori prevedeva una risposta multipla per cui la somma delle percentuali attribuite alle singole risposte risulta superiore a 100. Le produzioni agroalimentari abruzzesi 25
27 - la diminuzione della domanda (40,2%); - la crescita del potere della distribuzione (28,3%); - la concorrenza straniera (24,8%); - la crescita della domanda di prodotti pronti (22,3%). La diminuzione dei prezzi è stata percepita dagli operatori di tutti i comparti. In particolare, essa è stata indicata da tutti i produttori di liquori, da tre quarti dei produttori di olio e poco meno di due terzi degli operatori vinicoli. Fig.10 Tipologie di cambiamento nella situazione di mercato osservate dalle imprese (val. %) Concentrazione dell'offerta Integrazione verticale Diminuzione della domanda Crescente domanda di prodotti pronti Presenza di prodotti sostitutivi Concorrenza straniera Nuovi produttori nazionali Crescita del potere della distribuzione Diminuzione dei prezzi Altro 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% La diminuzione della domanda è stata osservata da tutti i comparti, in particolare dai produttori di olio (62,5%), con la sola eccezione delle imprese produttrici di pasta. La crescita del potere della distribuzione è stata rilevata soprattutto dai produttori di liquori (66,7%) mentre non ha interessato la produzione della pasta. La crescente concorrenza straniera è stata rilevata soprattutto dai produttori di olio (50%) e di salumi (37,5%) mentre non ha riguardato i produttori né di liquori né di pasta. 26 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
28 Anche gli altri cambiamenti, che pure hanno un peso limitato a livello generale, rivestono una certa importanza nei singoli settori. Ad esempio, nel comparto della pasta assumono un ruolo fondamentale la crescente domanda di prodotti pronti (rilevata da tutte le imprese intervistate), la concentrazione dell offerta e l integrazione verticale (50%). Poco meno dei due terzi (63,2%) degli operatori intervistati mostra preoccupazioni relative alla situazione di mercato per i prossimi anni. La situazione risulta molto differenziata tra i vari comparti perché i produttori di pasta non sembrano mostrare alcun timore per il futuro, mentre i produttori di vino e di formaggi che nutrono preoccupazioni sono in numero sensibilmente superiore alla media (rispettivamente 81,8% e 78,6%). Tab. 10 Tipologie di cambiamento nella situazione di mercato per comparto produttivo (val. %) Comparto Concentrazione dell offerta Integrazione verticale Diminuzione della domanda Crescente domanda di prodotti pronti Presenza di prodotti sostitutivi Concorrenza straniera Nuovi produttori nazionali Crescita del potere della distribuzione Diminuzione dei prezzi Formaggi 7,7 7,7 30,8 30,8 7,7 15,4 15,4 30,8 38,5 Liquori 33,3 33,3 33,3 66,7 100,0 Olio 12,5 12,5 62,5 25,0 50,0 12,5 12,5 75,0 Pasta 50,0 50,0 100,0 50,0 Salumi 12,5 37,5 12,5 12,5 37,5 37,5 50,0 Vino 21,1 42,1 5,3 10,5 15,8 21,1 31,6 63,2 Totale 17,6 7,2 40,2 22,3 8,3 24,8 13,5 28,3 56,1 Fonte: dati CRESA-QUESTLAB I timori più diffusi per il futuro sono principalmente legati a: - la persistente crisi economica (85% degli intervistati); - la diminuzione della domanda (49,1%). Le produzioni agroalimentari abruzzesi 27
29 Fig. 11 Imprese che manifestano preoccupazioni riguardo alla situazione di mercato nei prossimi anni per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% Altri timori sono molto meno diffusi, considerando che coinvolgono meno di un quinto degli operatori, ma tra loro emergono quelli relativi agli investimenti commerciali e marketing (19,4%), alla concorrenza Fig. 12 Preoccupazioni riguardo alla situazione di mercato nei prossimi anni manifestate dalle imprese (val. %) Persistente crisi economica Diminuzione della domanda Riforma della PAC Concorrenza estera Rafforzamento del potere della Investimenti per lancio dei prodotti Investimenti nel metodo di produzione Investimenti commerciali e marketing Costi per la sicurezza dei consumatori Nuovi prodotti sostitutivi 0% 20% 40% 60% 80% 100% 28 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
30 estera (18,2%), ai costi per la sicurezza dei consumatori (15,6%), agli investimenti nei metodi di produzione (14,1%).L analisi per comparto mostra che la persistente crisi economica è fonte di preoccupazione per le imprese di tutti i comparti e, in particolare, per la totalità delle aziende produttrici di olio e di salumi, mentre raggiunge la diffusione minima, seppure elevatissima, tra i produttori di liquori (75%). Tab. 11 Preoccupazioni riguardo alla situazione di mercato nei prossimi anni manifestate dalle imprese per comparto produttivo (val. %) Comparti Persistente crisi economica Diminuzione della domanda Riforma della PAC Concorrenza estera Rafforzamento potere della distribuz. Investimenti per lancio prodotti Investimenti nel metodo di produz. Investimenti commerc. e marketing Costi per la sicurezza dei consumatori Nuovi prodotti sostitutivi Formaggi 81,8 27,3 18,2 27,3 9,1 18,2 9,1 18,2 9,1 Liquori 75,0 50,0 25,0 25,0 50,0 25,0 Olio 100,0 66,7 50,0 50,0 33,3 Salumi 100,0 60,0 20,0 40,0 20,0 20,0 Vino 77,8 44,4 5,6 11,1 16,7 5,6 16,7 5,6 16,7 Totale 85,5 49,1 5,5 18,2 9,1 13,1 14,1 19,4 15,6 9,1 Fonte: dati CRESA-QUESTLAB Anche la diminuzione della domanda interessa tutti i comparti e, in misura maggiore, quello dell olio (66,7%). Altre fonti di preoccupazione, che a livello generale non incidono in misura molto consistente, assumono invece notevole importanza in alcuni comparti. Ad esempio, metà degli intervistati del comparto oleario è preoccupata anche per la crescente concorrenza estera e per gli investimenti commerciali e marketing, metà dei produttori di liquori teme gli investimenti riguardanti i metodi di produzione. Specularmente a quanto rilevato precedentemente, poco meno della metà degli operatori intervistati (45,8%) pensa che nei prossimi anni si manifesteranno aspetti positivi nel mercato, evidenziando come la Le produzioni agroalimentari abruzzesi 29
31 I comparti che sembrano più ottimisti sono soprattutto quello pastaio, dei salumi in cui più di due terzi degli intervistati hanno individuato possibili evoluzioni positive nel mercato. Fig. 13 Imprese che prevedono aspetti positivi della situazione di mercato nei prossimi anni per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0% 20,0% 40,0% 60,0% 80,0% 100,0% Gli altri comparti mostrano valori tutti inferiori alla media del campione e tra di essi si evidenzia come meno ottimista quello vinicolo (18,2%). Gli aspetti positivi più frequentemente individuati dagli operatori sono 2 : - la crescente richiesta di qualità (73,0%); - l apertura di nuovi mercati di sbocco (59,9%); - - la ripresa dei consumi (27,3%); - la diffusione di politiche di rintracciabilità (26,4%). La crescente richiesta di qualità viene prevista dagli operatori di tutti i comparti, in particolare da tutti i produttori di liquori, e raggiunge la diffusione minima tra i produttori di vino (50%). 2 La domanda rivolta agli operatori prevedeva una risposta multipla per cui la somma delle percentuali attribuite alle singole risposte risulta superiore a Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
32 Fig. 14 Aspetti positivi riguardo alla situazione di mercato previsti per i prossimi anni dalle imprese (val. %) Sviluppo di nuovi modelli imprenditoriali Apertura di nuovi mercati di sbocco Crescente richiesta di qualità Maggiore tutela del made in Italy Maggiore attenzione delle istituzioni Sviluppo di nuove abitudini di consumo Ripresa dei consumi Diffusione di politiche di rintracciabilità 0% 20% 40% 60% 80% 100% L apertura di nuovi mercati di sbocco è prevista da tutte le aziende produttrici di liquori, olio e pasta, mentre non viene presa in considerazione dagli operatori vinicoli e lattiero-caseari. Tab. 12 Aspetti positivi riguardo alla situazione di mercato previsti per i prossimi anni dalle imprese per comparto produttivo (val. %) Comparti Sviluppo nuovi modelli imprendit. Apertura di nuovi mercati di sbocco Crescente richiesta di qualità Maggiore tutela Maggiore attenzione delle istituzioni Sviluppo di nuove abitudini di consumo Ripresa dei consumi Diffusione politiche di rintracciabilità Formaggi 33,3 83,3 33,3 16,7 16,7 50,0 Liquori 100,0 100,0 100,0 Olio 33,3 100,0 66,7 66,7 33,3 Pasta 100,0 66,7 33,3 33,3 Salumi 14,3 57,1 71,4 14,3 14,3% 42,9 14,3 28,6 Vino 50,0 75,0 25,0% 25,0 75,0 50,0 Totale 14,4 59,9 73,0 30,5 8,5% 20,2 27,3 26,4 Fonte: dati CRESA-QUESTLAB Le produzioni agroalimentari abruzzesi 31
33 eccezione della produzione di liquori, raggiunge la diffusione massima tra i produttori di vino (75,0%) e di olio (66,7%). Anche la ripresa dei consumi fa registrare una certa diffusione tra i vari comparti: massima per la produzione di liquori (100%) e di vino (75%) mentre è nulla per la produzione di olio. 2.2 STRATEGIE DI MARKETING ADOTTATE Alle imprese del campione sono state rivolte anche domande relative all adozione di una serie di strategie di marketing. In analogia con il già citato studio realizzato dall Ismea, le strategie prese in considerazione sono state: - la specializzazione sui prodotti classici dell azienda; - la qualità dei prodotti; - il controllo accurato dei costi; - l ampliamento del portafoglio prodotti; - la differenziazione dei propri prodotti da quelli della concorrenza; - la crescita dimensionale; - l appalto all esterno di alcune fasi della trasformazione; - l integrazione verticale. L analisi delle strategie adottate è stata svolta prendendo in considerazione l indice di propensione verso la singola strategia, calcolato come somma della percentuale di imprese che hanno dichiarato di attuare quella strategia con metà della percentuale di operatori che hanno dichiarato di realizzare solo in parte quella strategia. Le risposte ottenute indicano che le strategie perseguite dalle imprese si caratterizzano per un grado di diffusione molto differenziato: - qualità dei prodotti (indice di propensione pari a 92,7%); - specializzazione sui prodotti classici dell azienda (70,7%); - differenziazione dei propri prodotti da quelli della concorrenza (59,7%); 32 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
34 - controllo accurato dei costi (56,3%); - crescita dimensionale (26,1%); - integrazione verticale (15,3%); - appalto all esterno di alcune fasi della trasformazione (7,4%). Fig. 15 Propensione delle imprese alla realizzazione delle strategie di marketing (val. %) Specializzazione sui prodotti classici Qualità dei prodotti Controllo accurato dei costi Ampliamento del portafoglio prodotti Differenziaz. da concorrenza Crescita dimensionale Appalto all'esterno di alcune fasi della Integrazione verticale Ad una prima analisi si osserva che solo il 2,6% delle imprese intervistate ha dichiarato di non aver messo in atto alcuna strategia. Le strategie più frequentemente adottate sono quelle che riguardano i prodotti esistenti, che agiscono sulla loro qualità, sui costi da sostenere per la loro produzione, sulla differenziazione e specializzazione dell attività svolta. Al contrario, le strategie che implicano grandi trasformazioni nell organizzazione della produzione, quali la crescita dimensionale, l integrazione verticale e l appalto esterno di fasi della lavorazione, incontrano limitato favore da parte delle imprese. Se si scende al dettaglio delle singole strategie si osserva che hanno prestato particolare attenzione alla qualità dei prodotti la totalità delle aziende che producono formaggi, olio e pasta. Le produzioni agroalimentari abruzzesi 33
35 Fig. 16 Propensione delle imprese alla realizzazione di strategie di qualità dei prodotti per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 I comparti che hanno adottato meno tale strategia mostrano, comunque, indici di propensione elevatissimi, pari all 83,3% per i produttori di liquori, all 84,1% per i produttori di vino e al 90% per i produttori di salumi. Fig. 17 Propensione delle imprese alla realizzazione di strategie di specializzazione sui prodotti classici dell azienda per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 34 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
36 La specializzazione sui prodotti classici dell azienda, che nell ambito dell intero campione si colloca al secondo posto per indice di singoli comparti analizzati. Infatti, viene attuata dalla totalità delle aziende produttrici di pasta e fa registrare un indice elevatissimo nel comparto lattiero-caseario (92,9%). Risultano meno propense a effettuare questo tipo di azione le imprese che producono salumi e liquori, entrambe caratterizzate da un indice pari al 50%. Fig 18 Propensione delle imprese alla realizzazione di strategie di differenziazione dei propri prodotti da quelli della concorrenza per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 La strategia che punta alla differenziazione dei propri prodotti da quelli della concorrenza, che risulta al terzo posto nella graduatoria tra le più attuate nell ambito del campione, mostra gradi di preferenza Innanzitutto si nota che in nessuno di essi viene attuata dalla totalità delle imprese ma il valore massimo ottenuto è pari al 78,6% nel comparto dei formaggi. Valori elevati vengono registrati per le aziende produttrici di olio (72,2%) mentre i valori minimi vengono rilevati per la produzione di liquori (33,3%) e di vino (38,6%). Le produzioni agroalimentari abruzzesi 35
37 La strategia basata sul controllo dei costi, pur totalizzando un valore generale dell indice di propensione di minore entità (56,3%), risulta comunque di una certa importanza. Tra i comparti spiccano quello della produzione della pasta, nel quale la totalità delle aziende intervistate attua questo tipo di strategia, e quello vinicolo (68,2%). Tra i comparti con minore propensione si contraddistinguono la produzione di salumi, di olio e di liquori (rispettivamente 40,0%, 44,4% e 50,0%). Fig. 19 Propensione delle imprese alla realizzazione di strategie di controllo dei costi per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 La strategia che si fonda sul lancio di nuovi prodotti, che fa registrare un indice di propensione generale poco inferiore al 40%, mostra una pastaie raggiunge la diffusione massima (66,7%), quelle produttrici di olio e di salumi ottengono i valori minimi (rispettivamente 16,7% e 20,0%), dimostrando che l innovazione di prodotto sembra abbastanza strategia alla quale gli operatori del campione risultano particolarmente orientati, considerando che fa registrare un indice di propensione complessivamente inferiore al 30%. 36 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
38 Fig. 20 Propensione delle imprese alla realizzazione di strategie di ampliamento del portafoglio prodotti per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 La situazione dei comparti mostra sensibili differenze per il fatto che si va da un massimo di 40% registrato dalle aziende produttrici di salumi, ad un minimo di 7,1% rilevato dai produttori di formaggi. Fig 21 Propensione delle imprese alla realizzazione di strategie di crescita dimensionale per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 Le produzioni agroalimentari abruzzesi 37
39 Solo i comparti dei salumi, della pasta e del vino fanno rilevare valori dell indicatore superiori alla media del campione. L integrazione verticale è tra le strategie meno preferite dalle aziende del campione, considerando che l indice di propensione complessivo raggiunge appena il 15,3%. quote molto limitate di imprese produttrici di olio (11,1%) e salumi (10,0%).Valori superiori alla media del campione vengono registrati dai soli comparti della produzione di pasta (33,3%) e della produzione lattiero-casearia (25,0%). Fig. 22 Propensione delle imprese alla realizzazione di strategie di integrazione verticale per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 Esternalizzare alcune fasi della trasformazione risulta la strategia meno appetibile tra le imprese del campione in quanto l indicatore ha raggiunto un valore complessivo pari a solo il 7,4%. Essa non è stata attuata da nessuna impresa produttrice di olio né di pasta mentre ha raggiunto i valori più elevati nella produzione di vino (11,4%) e di salumi (10,0%). L indagine svolta permette di fare alcune considerazioni anche sulle politiche di prezzo adottate dalle imprese appartenenti al campione. 38 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
40 Fig. 23 Propensione delle imprese alla realizzazione di strategie di esternalizzazione di fasi della trasformazione per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 Nel questionario, infatti, è stato chiesto agli operatori se ritengono di praticare prezzi più alti, leggermente più alti, in linea, più bassi o leggermente più bassi rispetto a quelli della concorrenza. Risulta così che circa metà del campione globale (48,8%) ha dichiarato di posizionarsi su prezzi più alti o leggermente superiori a quelli della concorrenza. Si riscontra una situazione eccezionale nel comparto della pasta nell ambito del quale tutti gli operatori praticano prezzi superiori al resto del mercato. Punte particolarmente elevate di pricing sostenuto si rilevano nella produzione di salumi e di olio (rispettivamente 70,0% e 66,7%). La percentuale più bassa di imprese che ritengono di praticare prezzi più alti della concorrenza si riscontra nella produzione di vino (13,6%). Al contrario, prezzi più bassi della concorrenza sono praticati da una parte molto limitata di imprese interpellate (8,4%), che tocca il valore più elevato nella produzione vinicola (22,7%). In generale i prezzi in linea con il mercato sono praticati dal 38,3% delle imprese intervistate e si raggiunge il valore più elevato nella produzione di formaggi (57,1%) e di vino (50%). Le produzioni agroalimentari abruzzesi 39
41 Fig. 24 Valutazione dei prezzi praticati dalle imprese rispetto a quelli della concorrenza per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0% 20% 40% 60% 80% 100% più alti in linea più bassi non so Inoltre, è stato chiesto agli operatori se durante gli ultimi due anni hanno realizzato attività di comunicazione e servizio alla distribuzione. È risultato che il 60% delle imprese del campione ha investito in tale attività, con un picco rilevato nel comparto della pasta (100%). Solo le aziende produttrici di liquori e di olio hanno mostrato una propensione a realizzare tali attività inferiore alla media (rispettivamente 33,3% e 44,4%). Tab. 13 Valutazione dei prezzi praticati rispetto a quelli della concorrenza per comparto produttivo (val. %) Comparto Più alti Leggermente più alti Più o meno in linea Leggermente più bassi Più bassi Formaggi 35,7% 57,1% 7,1% Non so Non risp. Liquori 33,3% 50,0% 16,7% Olio 33,3% 33,3% 33,3% Pasta 33,3% 66,7% Salumi 20,0% 50,0% 20,0% 10,0% Vino 4,5% 9,1% 50,0% 4,5% 18,2% 13,6% Totale 14,3% 34,6% 38,3% 3,3% 5,1% 4,5% Fonte: dati CRESA-QUESTLAB 40 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
42 Fig. 25 Imprese che hanno realizzato attività di comunicazione e servizio alla distribuzione per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0% Una domanda successiva ha permesso di analizzare con maggiore dettaglio le tipologie di attività di comunicazione e servizio alla distribuzione realizzate dalle imprese intervistate. Si osserva che in e produzione di materiale informativo (62,6%), poco meno di un quarto in attività di comunicazione (23,5%). Il peso minore è rappresentato da Al dettaglio dei singoli settori si nota che le degustazioni e distribuzione di materiale informativo hanno riguardato tutte le imprese produttrici di pasta e di liquori mentre sono risultate meno diffuse tra quelle produttrici vino (46,2%). Al contrario le attività di comunicazione sono (50%) tra i produttori di olio. Gli interventi di sponsorizzazione sono stati attuati solo da alcune imprese produttrici di formaggi (10%) e di salumi (33,3%). Gli operatori appartenenti al campione sono stati successivamente interrogati sull importanza che essi attribuiscono all attività di comunicazione e di servizio alla distribuzione. Le produzioni agroalimentari abruzzesi 41
43 È risultato che essi complessivamente attribuiscono: - molta importanza (32,7%); - abbastanza importanza (51,6%); - poca importanza (13,1%); - per niente (1,6%). Fig 26 Tipologia di attività di comunicazione e servizio alla distribuzione per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0% 20% 40% 60% 80% 100% Attività di comunicazione Interventi di sponsorizzazione Degustazioni-materiale informativo Servizi alla distribuzione Gli operatori appartenenti al campione sono stati successivamente interrogati sull importanza che essi attribuiscono all attività di comunicazione e di servizio alla distribuzione. È risultato che essi complessivamente attribuiscono: - molta importanza (32,7%); - abbastanza importanza (51,6%); - poca importanza (13,1%); - per niente (1,6%). La grande percentuale che nel campione complessivo (84,3%) attribuisce molta o abbastanza importanza a tali attività è originata da osservati tra i produttori di olio (100%), pasta (100%), salumi (90,0%) 42 Il posizionamento dell industria agroalimentare abruzzese
44 produttori di formaggi (71,4%) e di liquori (50%). In quest ultimo comparto accade addirittura che il 16,7% degli operatori non attribuisca alcuna importanza a tali attività. Fig. 27 Importanza attribuita all attività di comunicazione e servizio alla distribuzione per comparto produttivo (val. %) Formaggi Liquori Olio Pasta Salumi Vino Totale 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 Riguardo alle modalità con le quali vengono acquistate le materie prime necessarie per la realizzazione del ciclo produttivo risulta che: - il 28,6% le acquista presso aziende agricole; - il 26,4% delle imprese del campione è integrata a monte; - il 20,1% le acquista presso industrie; - il 11,9% delle imprese si rifornisce attraverso i conferimenti dei soci della cooperativa; - il 7,6% le acquista presso grossisti. Il rifornimento presso le aziende agricole è quello diffuso in tutti i comparti anche se raggiunge il valore massimo in quello dell olio (55,6%) e minimo in quello dei salumi (10%). È interessante notare che l integrazione a monte è completamente assente nel comparto dei liquori mentre assume i valori più elevati in quelli dei salumi (50%) e dei formaggi (35,7%). Le produzioni agroalimentari abruzzesi 43
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