SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA"

Transcript

1 SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA Prof.ssa Stefania Manfrellotti

2

3 IL DEBITO PUBBLICO NEGLI ANNI Nel 1945, per frenare l inflazione il Ministro del Tesoro, Marcello Soleri, decise l emissione del PRESTITO DELLA LIBERAZIONE in buoni del Tesoro quinquennali al saggio di interesse del 5%. Il Prestito della Liberazione fu un freno temporaneo, poiché nel 1946 l inflazione riprese fiato. Nel 1946, fu emesso, allora, un secondo prestito denominato PRESTITO DELLA RICOSTRUZIONE, in titoli redimibili trentennali, esenti dall istituenda imposta patrimoniale, al saggio di interesse del 3,5%. 3

4 4

5 Nel 1947 l inflazione continuava a rappresentare un problema 1947: Il Ministro del Bilancio Luigi Einaudi per arrestare l inflazione attuò una POLITICA DI STABILIZZAZIONE MONETARIA Le banche vennero obbligate a depositare, presso la Banca d Italia, come riserva, una quota dei propri depositi, che, di conseguenza, venne sottratta alla espansione del credito. CONSEGUENZE Riduzione dell emissione di cartamoneta Calo dell inflazione Stabilizzazione dei cambi Ripresa della produzione 5

6 Le banche potevano assolvere ai loro obblighi di riserva presso la Banca d Italia sottoscrivendo titoli pubblici a breve (BOT). Si verificò uno spostamento nella composizione del debito pubblico verso i titoli a breve termine (BOT). Ammontare del Buoni del Tesoro poliennali e dei Buoni del Tesoro ordinari dal 1945 al 1950 (milioni di lire) BOT BTP Fonte: S. Manfrellotti, Debito pubblico in Italia fra Ricostruzione e sviluppo. Analisi della ripartizione regionale dei buoni del Tesoro poliennali ( ), FrancoAngeli, Milano, 2008, p

7 Distribuzione dei titoli pubblici per categorie di investitori (miliardi di lire) Banca d'italia Cassa Depositi e prestiti Istituti speciali di credito Fonte: S. Manfrellotti, Debito pubblico in Italia, cit., p. 35. Aziende di credito Privati e Istituti non bancari Istituti di previdenza e di assicurazioni Maggiori detentori di debito pubblico: 1. privati (i quali investivano in titoli pubblici a lungo termine); 2. aziende di credito e Banca d Italia (che investivano principalmente in titoli pubblici a breve termine). 7

8 LE FINANZE DELLO STATO E IL MIRACOLO ECONOMICO ( ) Il periodo può considerarsi l età dell oro della finanza italiana per una coerente politica attuata dai governi di centro in armonia con la Banca d Italia : la produzione industriale crebbe del 160%, grazie ai finanziamenti statali ed all aumento della produttività conseguente all impiego di nuove tecnologie. L inflazione fu contenuta dalla crescita del PIL. L economia italiana crebbe: Dal 1951 al 1957 per lo stimolo ricevuto da fattori interni come la Cassa per il Mezzogiorno Dal 1958 al 1962 per lo stimolo ricevuto da fattori esterni come la creazione della CEE 8

9 Lo Stato, attraverso incentivi e sussidi agli investimenti delle imprese pubbliche e private, fece sì che la spesa pubblica diventasse il fattore essenziale della crescita economica attuata in Italia. Il Bilancio dello Stato, fino alla prima metà degli anni 50, registrò un modesto disavanzo che si ridusse nella seconda metà. Nel decennio in considerazione le spese aumentarono più delle entrate. La Banca d Italia attuò una politica volta ad assicurare la stabilità monetaria e il pareggio della bilancia dei pagamenti per mantenere piuttosto stabili i cambi con l estero. In questo modo favorì lo sviluppo economico del paese attraverso il sostegno agli investimenti. 9

10 Dal 1950 al 1962 si ebbe un ridimensionamento del debito pubblico Debito/Pil ( ) Ministero del Tesoro, (V. Zamagni e F. Osculati), Il debito pubblico in Italia , vol. I, 1988, Roma, p. 90. Il debito pubblico dello Stato nel periodo del miracolo economico finanziò principalmente le spese in conto capitale. 10

11 Debito fluttuante e debito patrimoniale dal 1951 al 1962 (milioni di lire) Debito fluttuante Debito patrimoniale Fonte: S. Manfrellotti, Debito pubblico in Italia, cit., p

12 Distribuzione dei titoli pubblici per categorie di investitori dal 1951 al (miliardi di lire) Banca d'italia Cassa Depositi e Prestiti Istituti speciali di credito Aziende di credito ed istituti di categoria Privati Istituti di previdenza e di assicurazioni Fonte: S. Manfrellotti, Debito pubblico in Italia, cit., p. 85. Maggiori detentori di debito pubblico: dal 1951 al 1957 i privati (i quali investivano in titoli pubblici a lungo termine); dal 1957 al 1963 gli Istituti di credito (che investivano in titoli pubblici a breve termine). 12

13 Negli anni 50 i BTP in circolazione crebbero rispetto al quinquennio precedente ed ebbero notevole importanza sia per lo Stato che per gli investitori. Lo Stato utilizzò i BTP principalmente per coprire i deficit di bilancio, per finanziare le spese straordinarie (ricostruzione delle ferrovie e della marina mercantile, sostegno alle popolazioni vittime dell alluvione del Polesine 1951). Gli investitori trovarono convenienza ad investire in BTP per: gli elevati saggi di interesse, le numerose esenzioni fiscali, i premi, il minore rischio rispetto ad investimenti in titoli azionari. 13

14 Ripartizione per aree regionali regionale dei buoni del Tesoro poliennali dal 1945 al 1963 (milioni di lire) Fonte: S. Manfrellotti, Debito pubblico in Italia, cit., p

15

16 LA CRISI ECONOMICA E LA CRESCITA DELLE SPESE SOCIALI DELLO STATO Nel 1963, la crescita economica subì una battuta d arresto causata da: una crescita dei salari maggiore della produttività del lavoro; una crescita delle importazioni di beni di consumo, con un conseguente aumento del disavanzo della bilancia dei pagamenti. 16

17 Per far fronte al rallentamento della crescita economica, i Governi di centrosinistra realizzarono una politica di programmazione, di ispirazione keynesiana, che si basava sull aumento della spesa pubblica corrente (soprattutto per prestazioni sociali, sanità e stipendi ai dipendenti pubblici). CONSEGUENZE Aumento delle spese correnti rispetto alle entrate Aumento del disavanzo del Bilancio Pubblico Aumento del debito pubblico 17

18 DAL DISAVANZO CORRENTE AL DISAVANZO STRUTTURALE DEL BILANCIO DELLO STATO ( ) 1970) CRESCITA DEL DISAVANZO DEL BILANCIO DELLO STATO CRESCITA DEL DEBITO PUBBLICO 18

19 Debito/Pil ( ) Ministero del Tesoro, (V. Zamagni e F. Osculati), Il debito pubblico in Italia , vol. I, 1988, Roma, p

20 45 Composizione del debito pubblico per tipologia di titoli dal 1963 al 1970 (valori percentuali) 40 Titoli a lungo termine Raccolta postale Altri debiti Bankitalia BOT 5 0 Debito estero - Altri debiti F. Balletta, Mercato finanziario, istituzioni e debito pubblico in Italia nella seconda metà del Novecento, Collana di studi, atti e documenti dell'isi, Napoli, 2004, p

21 Consistenza del debito di Stato ripartita per possessori dal 1963 al 1970 (valori percentuali) Eco no mia Intermediari finanziari 20 Altro ed es tero 15 Banca D Italia F. Balletta, Mercato finanziario, istituzioni e debito pubblico in Italia, cit., p

22 La Banca d Italia incrementò i suoi acquisti di titoli pubblici (soprattutto a lungo termine) per sostenere le spese dello Stato. Ci fu anche una crescita dei crediti a breve termine concessi al Tesoro. Si verificò un calo degli acquisti di titoli effettuati dal settore economico e dagli intermediari finanziari che, comunque, possedevano, in questo periodo, maggiormente titoli pubblici a lungo termine. Si può affermare che nella seconda metà degli anni 60 si assiste ad una modificazione della struttura del debito pubblico a favore della crescita dei titoli a più lunga scadenza. 22

23 23

24 LA STAGFLAZIONE, LA CRESCITA DEL DEBITO PUBBLICO Gli anni 70 sono stati caratterizzati dal disavanzo del bilancio dello Stato. Il Governo ha sostenuto la crescita economica attraverso l aumento della spesa pubblica corrente per gli stipendi agli impiegati, la sanità e la previdenza sociale. A livello internazionale due eventi hanno gravato sull economia mondiale e quindi su quella italiana 1971: inconvertibilità del dollaro in oro 1973: aumento del prezzo del petrolio da parte dei paesi dell OPEC 24

25 LA STABILIZZAZIONE DEL DEBITO PUBBLICO E LA CRESCITA DELL INFLAZIONE ( ) 1980) Gli anni che vanno dal 1975 al 1980 possono essere considerati di sviluppo per l aumento della produttività rispetto agli altri paesi Allo stesso tempo l economia italiana fu contrassegnata: dal disavanzo della bilancia dei pagamenti, dall inflazione, dalla crescita della spesa pubblica corrente (all incirca 36% del PIL rispetto al 4% delle spese per gli investimenti), dalla crescita del debito pubblico, che tuttavia si stabilizzò rispetto al quinquennio precedente. 25

26 Negli anni Settanta, la crescita del debito pubblico fu abbastanza contenuta, poiché fu supportata dall economia Il peso maggiore del debito pubblico derivò dal pagamento degli interessi, lievitati a causa della crescita del debito pubblico complessivo e del rialzo dei saggi d interesse dovuti alla difficoltà di collocare i titoli sul mercato. 26

27 45 Consistenza dei titoli del debito dello Stato per possessori dal 1971 al 1980 (valori percentuali) Banca d'italia Economia Intermed. finanziari Altro ed estero F. Balletta, Mercato finanziario, istituzioni e debito pubblico in Italia, cit., p

28 50 Composizione del debito pubblico per tipologia di titoli dal 1971 al 1980 (valori percentuali) Titoli a lungo termine Debito estero + Altri debiti Altri debiti Bankitalia Impieghi bancari BOT e BMT Raccolta postale F. Balletta, Mercato finanziario, istituzioni e debito pubblico in Italia, cit., p

29 1976: MATRIMONIO FRA IL TESORO E LA BANCA D ITALIA Il Governo per favorire il collocamento dei titoli pubblici sul mercato, impose alla Banca d Italia di acquistare tutti i titoli rimasti invenduti. La Banca d Italia fu costretta a inasprire la sua politica restrittiva del credito, provocando così, un danneggiamento del mercato finanziario. 29

30 Nella seconda metà degli anni 70 avvenne in Italia un cambiamento nella gestione della politica monetaria e del debito pubblico, per porre rimedio alle inefficienze che caratterizzavano i due sistemi e per contrastare il fenomeno inflazionistico Vennero introdotte nuove tipologie di titoli pubblici Certificati di Credito (CCT): Titoli a tasso variabile in funzione del rendimento ponderato dei BOT, subito acquistati in prevalenza dalle aziende di credito. Certificati di Credito in ECU (CCTE): furono collocati anche all estero. Certificati di sconto (CTS): comprendevano un tasso d interesse in parte fisso e in parte variabile. 30

31 Attraverso questi cambiamenti si ebbe una promozione della creazione di un mercato secondario per i titoli del debito pubblico e si ridusse la monetizzazione del debito pubblico. Ciò permise alla Banca d Italia di cominciare a distruggere, attraverso la vendita dei titoli sul mercato, la base monetaria che essa era costretta a creare attraverso il canale del finanziamento del disavanzo pubblico. Il risultato della creazione di un attivo mercato secondario dei titoli pubblici comportò un calo dei titoli posseduti dalla Banca d Italia e il consistente aumento di quelli posseduti dagli intermediari finanziari e dall economia, in special modo a medio e breve termine (CCT e BOT). 31

32 Ripartizione per aree regionali regionale dei buoni del Tesoro poliennali dal 1964 al 1975 (milioni di lire) Milioni di lire Anni Italia nord-occidentale Italia nord-orientale Italia centrale Italia meridionale Italia insulare Fonte: S. Manfrellotti, Le dinamiche della distribuzione regionale dei buoni del Tesoro poliennali tra la fine del miracolo economico e l accelerazione del deficit spending ( ), in Studi su Nord e Sud a 150 anni dall Unità d Italia, Quaderni Svimez, Numero speciale, Roma, 2012, pp

33 Per il periodo compreso viene confermato quanto già delineato per il periodo compreso fra il 1945 e il 1963 e cioè il persistente carattere dualistico dell economia italiana, con una prevalenza degli investimenti in buoni del Tesoro poliennali nelle principali regioni settentrionali, rispetto a quelle centro-meridionali. 33

34 34

35 LA POLITICA MONETARIA PER IL CONTENIMENTO DEL DEBITO PUBBLICO ( ) 1991) Gli anni che vanno dal 1981 al 1991 sono stati caratterizzati da un lato da una politica monetaria restrittiva, che ha posto un freno alla crescita dell inflazione, e dall altro dalla crescita degli interessi sul debito pubblico. Negli anni 80, la guida del Governo fu affidata ai partiti di centro e al partito Socialista. Questi seguitarono ad attuare una forte politica sociale, continuando a far crescere il debito pubblico, al fine di espandere il loro consenso sociale.

36 Una svolta significativa ha condizionato i rapporti fra le istituzioni negli ultimi decenni del Ventesimo secolo 1981: IL DIVORZIO TRA IL TESORO E LA BANCA D ITALIA La Banca d Italia non fu più costretta ad acquistare i titoli del debito pubblico che non venivano venduti La Banca d Italia stabilì autonomamente la quota di titoli pubblici da acquistare, la quale si andò progressivamente riducendo. Il calo maggiore si ebbe per i titoli a lungo termine. Alla riduzione dei titoli posseduti dalla Banca d Italia corrispose un aumento di quelli posseduti dall economia, in special modo titoli a lungo termine.

37 70 Consistenza dei titoli del debito dello Stato per possessori dal 1981 al 1995 (valori percentuali) Economia Intermed. finanziari Banca d'italia 10 0 Altri ed estero

38 Il Tesoro, con il divorzio dalla Banca d Italia, era convinto che sarebbe riuscito a collocare i titoli pubblici senza alcuna difficoltà. Invece, incontrò molte difficoltà nella gestione del debito pubblico, poiché fu costretto a preoccuparsi di stabilire la quantità e il prezzo dei titoli che emetteva e il relativo interesse. Il Tesoro per collocare sul mercato i titoli che la Banca d Italia non acquistava più, durante la prima metà degli anni 80, aumentò i saggi d interesse al 20% sia per i titoli a breve che per quelli a lungo termine. Sottrazione del risparmio dal Mercato azionario Aumento delle spese dello Stato (per le pensioni, gli stipendi e gli interessi) e di conseguenza aumento del debito pubblico

39 Negli anni 80 c è stata l esplosione del debito pubblico. Il rapporto debito pubblico rispetto al PIL Il rapporto debito pubblico rispetto al PIL è passato dal 56%, nel 1981, al 95%, nel 1991, per poi continuare a salire negli anni successivi.

40 Percentuale del debito dello Stato sul PIL ( )

41 Negli anni Ottanta, il Tesoro avviò un processo di sostituzione dell indebitamento a breve con quello a medio e lungo termine, che diverrà più intenso negli anni Novanta Composizione del debito pubblico per tipologia di titoli dal 1981 al 1995 (valori percentuali) Titoli a lungo termine BOT e BMT 10 Impieghi bancari Raccolta postale 0 Debito estero Altri debiti Altri debiti Bankitalia

42 LA POLITICA DI FRENO ALLA CRESCITA DEL DEBITO PUBBLICO DOPO L ADESIONE AL TRATTATO DI MAASTRICHT ( ) 1995) Gli anni dal 1992 al 1995 sono stati caratterizzati da una politica fiscale atta a ridurre il disavanzo pubblico, per rientrare nei parametri di Maastricht Nel febbraio del 1992, l Italia aderì al TRATTATO DI MAASTRICHT, che portò alla costituzione dell Unione Monetaria Europea (UME)

43 Il Trattato, attraverso il PATTO DI STABILITA, prevedeva dei rigidi parametri finanziari per entrare a far parte dell UME: 1. Il disavanzo pubblico non doveva superare il 3% del PIL. 2. Il debito pubblico non doveva superare il 60% del PIL. 3. Bisognava contenere l inflazione nei limiti dell 1,5% in più rispetto alla media dei tre paesi europei con minore tasso d inflazione. 4. Bisognava contenere le oscillazioni del tasso di cambio fino all entrata in circolazione della nuova moneta europea (euro). 5. Il saggio d interesse nominale sui titoli pubblici non doveva superare di due punti percentuali il tasso medio dei paesi con minor saggio d interesse.

44 L Italia accettò di entrare nell UME, ma aveva nel 1991 un disavanzo del bilancio pubblico del 10% e un debito pubblico pari al 95% del PIL. Alla crisi finanziaria si aggiunse quella politica legata allo scandalo di Tangentopoli Dal 1992, il Governo presieduto da Giuliano Amato inaugurò una politica di riforme strutturali della finanza pubblica, portata avanti dal suo successore Carlo Azeglio Ciampi.

45 OBIETTIVI REALIZZATI Formazione di avanzi primari nel bilancio pubblico Contenimento dell inflazione Calo dei saggi d interesse Questi elementi furono sufficienti a far entrare l Italia nell Unione Monetaria Europea Purtroppo il tasso di crescita dell economia restava basso e l indebitamento pubblico non riusciva a scendere al di sotto del 100% del PIL.

46 Nel 1993, ci fu la definitiva SEPARAZIONE FRA LA BANCA D ITALIA E IL TESORO, realizzata attraverso l abolizione del conto corrente di Tesoreria. In questo modo, la Banca d Italia ridusse notevolmente il suo sostegno al finanziamento del disavanzo del bilancio pubblico

47 L ATTUAZIONE DEL PIANO DI STABILITA ( ) Il 1996 può essere considerato l anno di svolta per la realizzazione dell Unione Monetaria Europea poiché furono compiuti una serie di passi in avanti nell attuazione del Patto di Stabilità: calo dell inflazione; riduzione del disavanzo del bilancio dello Stato; riduzione del costo del denaro a lungo termine. Il debito pubblico, nel 1996 e 1997, restava elevatissimo, raggiungendo un livello pari al 123% del PIL

48 Nel 1997, l economia italiana tornò a crescere beneficiando del ciclo favorevole a livello internazionale e della caduta dell inflazione. Si verificò una crescita nell avanzo primario del bilancio dello Stato, grazie alla diminuzione dell indebitamento delle pubbliche amministrazioni, all aumento delle entrate tributarie e dei contributi sociali. Nel 1998, il debito pubblico diminuì di 5 punti, passando al 118% del PIL. Diminuirono gli interessi sul debito, grazie alla riduzione dei saggi d interesse e al contenimento dell indebitamento del Tesoro con la Banca d Italia.

49 LA TRASPARENZA DEL MERCATO FINANZIARIO ( ) Negli ultimi anni del Ventesimo secolo, sono stati effettuati interventi importanti da Ciampi e Fazio, al fine di rendere il mercato dei titoli pubblici più efficiente E stata allungata la vita media dei titoli pubblici, cioè sono stati emessi più titoli a lungo termine (BTP) e meno titoli a breve termine (BOT). I saggi d interesse dei titoli a lungo termine furono più elevati di quelli a breve termine, dei depositi bancari e del risparmio postale.

50 50

51 Le difficoltà di inizio secolo ( ) 2007) I nuovi governanti credevano che un clima di fiducia istaurato nell economia da un governo: di chiara ispirazione orientata al mercato, favorevole all iniziativa imprenditoriale, deciso a proseguire sulla strada delle privatizzazioni Si sarebbe trasformato in un accelerazione della crescita economica, alla quale sarebbe seguita un ulteriore riduzione del rapporto tra debito pubblico e Pil senza bisogno di forzare troppo con una politica di riequilibrio delle finanze ma promuovendo un ulteriore riduzione della pressione fiscale. 51

52 Invece si verificò: una riduzione del tasso di crescita del Pil, un peggioramento del disavanzo pubblico, una crescita dell indebitamento netto del settore pubblico. Per rilanciare l economia era necessario un piano di riforme strutturali. Il governo invece si affidò a misure di condono fiscale e di dismissioni immobiliari che si rivelarono inefficaci. Ma il disavanzo pubblico sul Pil e la spesa pubblica sul Pil continuavano a crescere. 52

53 2005 La situazione italiana della finanza pubblica continuava a essere peggiore di quella europea. Il Consiglio dell Unione europea riconobbe per l Italia una situazione temporanea di disavanzo eccessivo di due anni per porre rimedio alla difficile situazione dei conti pubblici Il governo mise in atto una manovra di bilancio che consisteva per quasi due terzi in minori spese e per poco più di un terzo in maggiori entrate. Si trattò di una manovra insufficiente azzeramento avanzo primario, aumento del disavanzo pubblico. Il debito pubblico in rapporto al Pil ricominciava a salire 53

54 Verso la fine del 2006 la crescita economica mondiale investì anche l Italia. Nel 2007 la situazione della finanza pubblica in Italia migliorò sensibilmente, soprattutto per un consistente aumento delle entrate. Vi fu anche una riduzione del debito pubblico. La Commissione europea decise di abrogare la procedura per disavanzi eccessivi. 54

55 LE CONSEGUENZE DELLA CRISI FINANZIARIA SULL ITALIA La crisi finanziaria si diffuse rapidamente a livello internazionale. Le autorità monetarie (Federal Reserve e BCE) intervennero in maniera coordinata per immettere liquidità nel sistema. In Italia La caduta del governo Prodi portò a nuove elezioni con la vittoria di Berlusconi che previde una manovra finanziaria affidata per due terzi ad aumenti di entrate e per un terzo a riduzioni di spesa. I risultati furono deludenti vi fu un aumento della spesa pubblica, un aumento della spesa per interessi. Il rapporto tra debito pubblico e pil tornò a salire dal 103,5% del 2007 al 106,1 del

56 I paesi dell area euro entrarono in recessione. Molti di essi intrapresero misure espansive di bilancio che portarono a disavanzi del bilancio pubblico. In Italia il governo intervenne con vari decreti anticrisi volti al sostegno dell economia al fine di sostenere famiglie ed imprese. I programmi di ripresa portarono a consistenti disavanzi di bilancio e ad aumenti del debito pubblico. In Italia il rapporto tra debito e pil subì un aumento dal 106,1% del 2008 al 115,8% del

57 L A CRISI DEI DEBITI SOVRANI Inizi 2010 Tensioni sui mercati dei titoli pubblici di alcuni paesi fra cui la Grecia, il Portogallo, la Spagna e l Irlanda. All inizio di maggio i paesi dell area dell euro si accordarono per un programma di aiuti alla Grecia eventualmente con la partecipazione del FMI. A livello internazionale furono presi accordi per l adozione di politiche di bilancio volte alla riduzione dei disavanzi e alla stabilizzazione del rapporto fra debito pubblico e pil anche l Italia, alla fine del 2010, approvò una manovra orientata in tal senso attraverso aumenti delle entrate e riduzioni della spesa. In Italia il rapporto tra debito e pil salì al 119%. 57

58 Nel 2010 e anche negli anni successivi, i timori degli investitori internazionali per la situazione del debito sovrano dei paesi a rischio insolvenza dell area euro continuavano ad aumentare. Lo SPREAD (il differenziale di interesse tra i titoli di Stato decennali e il corrispondente titolo tedesco) saliva in Grecia, in Portogallo, in Spagna, in Irlanda. Diversi sono stati gli interventi dell Unione europea in particolare per Grecia, Irlanda e Portogallo. Le tensioni sui titoli dei debiti pubblici dei paesi in difficoltà dei paesi dell Eurozona sono state più volte poste a bada dagli acquisti di titoli sul mercato secondario da parte della BCE. 58

59 2011 Dimissioni governo Berlusconi nuovo governo tecnico guidato da Monti Adozione di una manovra di finanza pubblica di oltre 20 miliardi di euro basata su: aumenti delle entrate (aumenti delle accise e dell IVA, introduzione dell IMU), riduzioni fiscali a favore delle imprese per favorire la ripresa dell occupazione, interventi sulle pensioni (innalzamento dei requisiti di pensionamento sia per vecchiaia che per anzianità. Di notevole importanza è stata l adesione un anno fa al FISCAL COMPACT con il quale l Italia si è impegnata a raggiungere e a mantenere come obiettivo di medio termine il pareggio di bilancio. 59

60 POSSIBILI SOLUZIONI DEL PROBLEMA DEL DEBITO ITALIANO Combinazione tra una politica di bilancio che mantenga un equilibrio strutturale e la ripresa della crescita economica. La ripresa della crescita economica è ostacolata da una crisi di competitività e di imprenditorialità da risolvere ad esempio con: diverso impiego delle risorse pubbliche (più spazio al rilancio degli investimenti nel campo delle infrastrutture), ripresa delle esportazioni, maggiore efficienza della pubblica amministrazione. ristrutturazione del mercato del lavoro. 60

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

MERCATO FINANZIARIO E DEBITO PUBBLICO IN ITALIA FRA RICOSTRUZIONE E SVILUPPO

MERCATO FINANZIARIO E DEBITO PUBBLICO IN ITALIA FRA RICOSTRUZIONE E SVILUPPO UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA DEL PROF. FRANCESCO BALLETTA Anno accademico 2010/2011 MERCATO FINANZIARIO E DEBITO PUBBLICO IN ITALIA FRA RICOSTRUZIONE

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 1 GIUGNO 2015 Il primo trimestre del 2015 ha portato con sé alcuni cambiamenti nelle dinamiche di crescita delle maggiori economie: alla moderata ripresa nell Area euro

Dettagli

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011 ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011 1. QUADRO MACROECONOMICO INTERNAZIONALE Negli ultimi mesi del 2011 si è verificato un peggioramento delle prospettive di crescita nelle principali economie

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di 1 di 5 11/09/2011 14:52 LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE A cura di Roberto Praderi. Come nelle elaborazioni precedenti ci siamo basati su documenti ufficiali, in questa facciamo riferimento allo 2

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA

SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA Prof.ssa Stefania Manfrellotti 2 LA I GUERRA MONDIALE Con lo scoppio della prima guerra mondiale, le spese dello Stato

Dettagli

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 869 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 29 maggio 2014 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE SUMMARY 2 Lo scorso 28 maggio l Istat ha rilasciato

Dettagli

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario Inquadramento generale In questa unità didattica analizzeremo come i risparmi delle famiglie affluiscono alle imprese per trasformarsi in investimenti.

Dettagli

ECONOMIC OUTLOOK 2013 OCSE: LA CRISI ITALIANA CONTINUA

ECONOMIC OUTLOOK 2013 OCSE: LA CRISI ITALIANA CONTINUA 423 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com ECONOMIC OUTLOOK 2013 OCSE: LA CRISI ITALIANA CONTINUA 30 maggio 2013 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 Le previsioni sull economia Alcuni grafici

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Moneta e Tasso di cambio

Moneta e Tasso di cambio Moneta e Tasso di cambio Come si forma il tasso di cambio? Determinanti del tasso di cambio nel breve periodo Determinanti del tasso di cambio nel lungo periodo Che cos è la moneta? Il controllo dell offerta

Dettagli

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni La congiuntura italiana N. 3 FEBBRAIO 2014 Il Pil torna positivo nel quarto trimestre ma il dato è sotto le attese. La crescita si prospetta debole, penalizzata della mancanza di credito e per ora sostenuta

Dettagli

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE 75 i dossier www.freefoundation.com COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE NEL RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA MISSIONE IN ITALIA DEL 3-16 MAGGIO 17 maggio 2012 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE

Dettagli

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA 1 OPERATORI FINANZIARI ATTIVI E PASSIVI Gli operatori finanziari possono essere divisi in quattro gruppi: Le famiglie; Le imprese; La pubblica amministrazione; il resto

Dettagli

ISSIS DON MILANI LICEO ECONOMICO SOCIALE Corso di DIRITTO ed ECONOMIA POLITICA. Liceo Don Milani classe I ECONOMICO SOCIALE Romano di Lombardia 1

ISSIS DON MILANI LICEO ECONOMICO SOCIALE Corso di DIRITTO ed ECONOMIA POLITICA. Liceo Don Milani classe I ECONOMICO SOCIALE Romano di Lombardia 1 ISSIS DON MILANI LICEO Corso di DIRITTO ed ECONOMIA POLITICA 1 Tutti i soggetti economici quando si trovano a risparmiare si trovano di fronte a due opzioni : TESOREGGIAMENTO Processo attraverso il quale

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re Relazione Semestrale al 30.06.2012 Fondo Federico Re Gesti-Re SGR S.p.A. Sede Legale: Via Turati 9, 20121 Milano Tel 02.620808 Telefax 02.874984 Capitale Sociale Euro 1.500.000 i.v. Codice Fiscale, Partita

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 12 Gennaio 2012 CERCASI LIQUIDITÁ DISPERATAMENTE Mentre prosegue l azione di allentamento delle condizioni monetarie internazionali, il mercato interbancario italiano soffre

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 2 LUGLIO 2015 Il momento del commercio mondiale segna un miglioramento ad aprile 2015, ma i volumi delle importazioni e delle esportazioni sembrano muoversi in direzioni

Dettagli

Risparmio, investimenti e sistema finanziario

Risparmio, investimenti e sistema finanziario Risparmio, investimenti e sistema finanziario Una relazione fondamentale per la crescita economica è quella tra risparmio e investimenti. In un economia di mercato occorre individuare meccanismi capaci

Dettagli

MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA

MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA RELAZIONE SEMESTRALE AL 29/06/2007 80 MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA NOTA ILLUSTRATIVA SULLA RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO AL 29 GIUGNO 2007 Signori Partecipanti,

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

8. Dati finanziari e bancari

8. Dati finanziari e bancari 8. Dati finanziari e bancari Roma rappresenta dopo Milano il principale Centro finanziario del Paese con 46 Istituti creditizi, 1.988 sportelli bancari, 91 miliardi di euro depositati in banca (pari al

Dettagli

Il contesto attuale e le prospettive dei mercati

Il contesto attuale e le prospettive dei mercati Il contesto attuale e le prospettive dei mercati Petrolio, progressivo rialzo... Brent dal 2010 Fonte: Bloomberg 2 Tassi, in aumento l interbancario... Euribor 3 mesi e tasso Bce a confronto Fonte: Bloomberg

Dettagli

PAS 2014 Mishkin Eakins Forestieri, Istituzioni e mercati finanziari, Pearson, 2010. Il mercato obbligazionario

PAS 2014 Mishkin Eakins Forestieri, Istituzioni e mercati finanziari, Pearson, 2010. Il mercato obbligazionario PAS 2014 Mishkin Eakins Forestieri, Istituzioni e mercati finanziari, Pearson, 2010. Il mercato obbligazionario 1 Anteprima In questo capitolo analizzeremo i titoli di debito a lungo termine, cioè le obbligazioni.

Dettagli

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia Francesco Daveri 1 Le componenti del Pil nel 2008-09 (primo tempo della crisi).. (1) G ha svolto funzione anticiclica; (2) C diminuiti meno del Pil;

Dettagli

IV. ANALISI DI SENSITIVITÀ

IV. ANALISI DI SENSITIVITÀ IV. ANALISI DI SENSITIVITÀ IV.1 SENSITIVITÀ ALLA CRESCITA ECONOMICA La sensitività della finanza pubblica italiana alla crescita economica è valutata simulando il comportamento dell indebitamento netto

Dettagli

SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA. Prof.ssa Stefania Manfrellotti

SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA. Prof.ssa Stefania Manfrellotti SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA Prof.ssa Stefania Manfrellotti DEBITO PUBBLICO! Debito dello Stato nei confronti di altri soggetti, individui, imprese,

Dettagli

Per saperne di più. L evoluzione del sistema pensionistico in Italia

Per saperne di più. L evoluzione del sistema pensionistico in Italia Nel corso degli ultimi trent anni il sistema previdenziale italiano è stato interessato da riforme strutturali finalizzate: al progressivo controllo della spesa pubblica per pensioni, che stava assumendo

Dettagli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Quesiti a risposta breve

Quesiti a risposta breve Quesiti a risposta breve Le domande proposte in questo elenco sono una raccolta dei quesiti a risposta breve contenuti nella domanda 1 degli esami di Istituzioni di Economia Politica II degli ultimi anni.

Dettagli

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003 NOTA METODOLOGICA I dati elaborati per la presente pubblicazione sono quelli riportati nell allegato D ed F al rendiconto finanziario, rilevati dall Istat non più con un suo proprio modello ma a partire

Dettagli

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano

Dettagli

Corso di Macroeconomia. La contabilità nazionale

Corso di Macroeconomia. La contabilità nazionale Corso di Macroeconomia La contabilità nazionale 1 La produzione TremetodidicalcolodelPIL 1. Il metodo della spesa 1. Il consumo, la spesa per beni di consumo effettuata dalle famiglie, sia per beni non

Dettagli

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila). COMUNICATO STAMPA Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (IRPEF) relative all'anno d'imposta 2010, a sei mesi dal termine di presentazione (settembre

Dettagli

I DATI SIGNIFICATIVI IL CONTO TECNICO

I DATI SIGNIFICATIVI IL CONTO TECNICO L ASSICURAZIONE ITALIANA Continua a crescere ad un tasso elevato la raccolta premi complessiva, in particolare nelle assicurazioni vita. L esercizio si chiude in utile soprattutto grazie alla gestione

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

Strategia di finanziamento della Repubblica Italiana L emissione sindacata del BTP trentennale. Direzione del Debito Pubblico Dipartimento del Tesoro

Strategia di finanziamento della Repubblica Italiana L emissione sindacata del BTP trentennale. Direzione del Debito Pubblico Dipartimento del Tesoro Strategia di finanziamento della Repubblica Italiana L emissione sindacata del BTP trentennale Direzione del Debito Pubblico Dipartimento del Tesoro Settembre 2003 2 Introduzione Rafforzamento del quadro

Dettagli

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI GLI INVESTIMENTI FINANZIARI SONO ACQUISTI DI ATTIVITA FINANZIARIE EFFETTUATE NELL ASPETTATIVA DI RICEVERNE UN RENDIMENTO. I PIU IMPORTANTI SONO: - I DEPOSITI

Dettagli

Come funziona il Patto di

Come funziona il Patto di Come funziona il Patto di Stabilità per i Comuni SOMMARIO 1. Il Patto di Stabilità esterno (Italia Vs Europa) 2. Il Patto di Stabilità interno (Stato Vs Autonomie Locali) 2.1. Come si calcola il saldo

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Lezione 27: L offerta di moneta e la LM

Lezione 27: L offerta di moneta e la LM Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 27: L offerta di moneta e la LM Facoltà di Economia Università di Roma Sapienza Offerta di moneta Offerta di moneta. È la quantità di mezzi di pagamento

Dettagli

Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo. UD 8.1. Il sistema monetario

Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo. UD 8.1. Il sistema monetario Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo Questo modulo si occupa dei problemi della moneta e dei prezzi nel lungo periodo. Prenderemo in esame gli aspetti istituzionali che regolano il controllo del

Dettagli

è la manovra del bilancio dello Stato che ha per obiettivo una variazione del reddito e dell occupazione nel breve periodo

è la manovra del bilancio dello Stato che ha per obiettivo una variazione del reddito e dell occupazione nel breve periodo Politica fiscale Politica fiscale è la manovra del bilancio dello Stato che ha per obiettivo una variazione del reddito e dell occupazione nel breve periodo polit fiscale 2 Saldo complessivo B s Entrate

Dettagli

Promuovere gli investimenti per la crescita e l occupazione

Promuovere gli investimenti per la crescita e l occupazione Promuovere gli investimenti per la crescita e l occupazione Presentazione del VI rapporto sulla coesione economica, sociale e territoriale in Europa 6 ottobre2014 Massimo Sabatini Politiche regionali e

Dettagli

Politica Monetaria, Politica Fiscale e prospettive per la crescita in Italia. Marco Lossani (Università Cattolica di Milano)

Politica Monetaria, Politica Fiscale e prospettive per la crescita in Italia. Marco Lossani (Università Cattolica di Milano) Politica Monetaria, Politica Fiscale e prospettive per la crescita in Italia Marco Lossani (Università Cattolica di Milano) Scenario internazionale Economia globale sconta ancora l eredità della crisi

Dettagli

Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio

Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio La definizione di moneta: un breve riassunto L offerta di moneta La domanda individuale di moneta La domanda aggregata di moneta Il tasso di interesse d equilibrio:

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Reddito Fisso. Per la negoziazione degli strumenti del reddito fisso Borsa Italiana organizza e gestisce. I mercati del

Reddito Fisso. Per la negoziazione degli strumenti del reddito fisso Borsa Italiana organizza e gestisce. I mercati del I mercati del Reddito Fisso Per la negoziazione degli strumenti del reddito fisso Borsa Italiana organizza e gestisce due comparti: il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato (Mot)

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

Sempre meno auto private

Sempre meno auto private Sempre meno auto private La struttura del vede ancora un rilevante calo del segmento dei privati: le immatricolazioni in maggio sono scese del 10,7% a 81.121 unità, con una quota che perde altri due punti

Dettagli

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu Milano, 14 aprile 2011 La crisi finanziaria e i suoi riflessi sull economia reale La crisi internazionale Riflessi sull economia Italiana 2008

Dettagli

Risparmio Investimenti Sistema Finanziario

Risparmio Investimenti Sistema Finanziario 26 Risparmio Investimenti Sistema Finanziario Il Sistema Finanziario Il sistema finanziario è costituito dalle istituzioni che operano per far incontrare l offerta di denaro (risparmio) con la domanda

Dettagli

Fondo Raiffeisen Strategie Fonds

Fondo Raiffeisen Strategie Fonds Relazione Semestrale al 30.06.2013 Fondo ADVAM Partners SGR S.p.A. Sede Legale: Via Turati 9, 20121 Milano Tel 02.620808 Telefax 02.874984 Capitale Sociale Euro 1.903.000 i.v. Codice Fiscale, Partita IVA

Dettagli

La Moneta e i Mercati Monetari. Introduciamo una nuova definizione della domanda di moneta (domanda di moneta di tipo keynesiano)

La Moneta e i Mercati Monetari. Introduciamo una nuova definizione della domanda di moneta (domanda di moneta di tipo keynesiano) La Moneta e i Mercati Monetari In questa lezione: Determiniamo le funzioni e l origine della moneta Introduciamo una nuova definizione della domanda di moneta (domanda di moneta di tipo keynesiano) Data

Dettagli

Il MOT: il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato

Il MOT: il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato Il Mot: il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato Apartire dal 1994, anno della sua nascita, il Mot ha conosciuto un continuo processo di innovazioni strutturali che si è assestato

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 4 OTTOBRE 2015 Il commercio mondiale risente del rallentamento dei paesi emergenti, ma allo stesso tempo evidenzia una sostanziale tenuta delle sue dinamiche di fondo.

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli

Rapporto sulla Stabilità Finanziaria. Fabio Panetta Vice Direttore Generale - Banca d Italia. Università Bocconi, 12 Novembre 2015

Rapporto sulla Stabilità Finanziaria. Fabio Panetta Vice Direttore Generale - Banca d Italia. Università Bocconi, 12 Novembre 2015 Rapporto sulla Stabilità Finanziaria Fabio Panetta Vice Direttore Generale - Banca d Italia Università Bocconi, 12 Novembre 2015 Indice o I rischi macroeconomici o I rischi settoriali: famiglie e imprese

Dettagli

L attività degli intermediari finanziari

L attività degli intermediari finanziari L economia del Friuli Venezia Giulia L attività degli intermediari finanziari Aula Magna del Dipartimento di Scienze Giuridiche, Del Linguaggio, dell Interpretazione e della Traduzione Università di Trieste

Dettagli

Le infrastrutture strategiche per lo sviluppo nella programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013

Le infrastrutture strategiche per lo sviluppo nella programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013 Le infrastrutture strategiche per lo sviluppo nella programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013 Anna Maria Fontana Responsabile divisione VII DPS-DGPRUN Investimenti pubblici in infrastrutture

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

A cura di Gianluca Antonecchia (gianluca.antonecchia@studio.unibo.it)

A cura di Gianluca Antonecchia (gianluca.antonecchia@studio.unibo.it) Macroeconomia, Esercitazione 9 A cura di Gianluca Antonecchia (gianluca.antonecchia@studio.unibo.it) 1 Esercizi 1.1 ) Al primo gennaio 2070 l Italia ha un debito di 900 miliardi di euro in titoli pubblici

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

Corso di Politica Economica

Corso di Politica Economica Anno accademico 2014/2015 Corso di Politica Economica Docente: Claudio Di Berardino Informazioni sito docente: http://claudiodiberardino.jimdo.com mail: c.diberardino@unich.it 1 lezione - Le teorie degli

Dettagli

Risparmi e debiti delle famiglie italiane: la forbice

Risparmi e debiti delle famiglie italiane: la forbice MERCATO IMMOBILIARE: CRISI FINANZIARIA? L indebitamento delle famiglie italiane Giorgio Gobbi Servizio Studi di Struttura Economica e Finanziaria della Banca d Italia 1 Risparmi e debiti delle famiglie

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia

ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia 16/06/2005 Corso unico VERSIONE 11 ISTRUZIONI Riempire i campi relativi a nome, cognome (IN STAMPATELLO), matricola e corso

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA - report gennaio-giugno 2009 - Anche nella prima metà del 2009 Cofidi Veneziano si conferma la struttura di garanzia del credito più importante nella provincia

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE NOTA A CURA DELLA DIVISIONE SALUTE, ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO (OCSE), A SEGUITO DI RICHIESTA

Dettagli

ALTRO CHE SALVA ITALIA!

ALTRO CHE SALVA ITALIA! 79 i dossier www.freefoundation.com ALTRO CHE SALVA ITALIA! Panorama, 18 ottobre 2012 18 ottobre 2012 a cura di Renato Brunetta 2 All inizio del disastro è stato l anticipo del pareggio di bilancio al

Dettagli

Introduzione alla macroeconomia

Introduzione alla macroeconomia Corso di Economia italiana AA 2013-2014 Prima parte Introduzione alla macroeconomia Prof. Silvia Nenci silvia.nenci@uniroma3.it Cosa cerca di spiegare la macroeconomia Mentre la microeconomia ci mostra

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 167 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Il credito in Toscana. III trimestre 2015 Il credito in Toscana III trimestre 215 Firenze, Febbraio 21 8.3 9.3 1.3 11.3 L andamento dei prestiti 1 I prestiti a imprese e famiglie Continuano anche nel periodo in esame i segnali di miglioramento

Dettagli

RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO

RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2009/2010 RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@univpm.it

Dettagli

Grande Depressione e Grande Recessione: una prospettiva storica. Lezione 16_2 Mauro Rota mauro.rota@uniroma1.it

Grande Depressione e Grande Recessione: una prospettiva storica. Lezione 16_2 Mauro Rota mauro.rota@uniroma1.it Grande Depressione e Grande Recessione: una prospettiva storica Lezione 16_2 Mauro Rota mauro.rota@uniroma1.it Il Quadro attuale Anche prima della crisi le economie europee avevano bassi tassi di crescita

Dettagli

Tasse e imposte fra Governo e Governi Sintesi dell analisi Cisl e Caf Cisl sulle dichiarazioni dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati

Tasse e imposte fra Governo e Governi Sintesi dell analisi Cisl e Caf Cisl sulle dichiarazioni dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori Dipartimento Democrazia Economica, Economia Sociale, Fisco, Previdenza e Riforme Istituzionali Tasse e imposte fra Governo e Governi Sintesi dell analisi Cisl

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2014

Il credito in Toscana. III trimestre 2014 Il credito in Toscana III trimestre 2014 Firenze, Febbraio 2015 Il contesto di riferimento Prosegue il rallentamento dei prestiti concessi dalle banche al settore privato italiano (-1,7% il dato di agosto

Dettagli

US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000.

US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000. Recensione US SECURITY AND EXCHANGE COMMISSION, Division of Investment Management, Report on Mutual Fund Fees and Expenses, December 2000. Si tratta di un rapporto sui fondi statunitensi riferito al periodo

Dettagli

Situazione indebitamento al 31.12.2009

Situazione indebitamento al 31.12.2009 Situazione indebitamento al 31.12.2009 Situazione indebitamento al 31.12.2009 A cura del Servizio Credito dell Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio Cagliari, Dicembre

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI PRIMO TRIMESTRE 2013

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI PRIMO TRIMESTRE 2013 ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI PRIMO TRIMESTRE 2013 1. IL QUADRO MACROECONOMICO I primi dati delle indagini congiunturali indicano una ripresa della crescita economica mondiale ancora modesta e disomogenea

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

LA SPESA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

LA SPESA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI LA SPESA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PER INVESTIMENTI FISSI: CONFRONTO EUROPEO ESTRATTO DALL OSSERVATORIO CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI GIUGNO

Dettagli

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni Daria Vigani Maggio 204. In ciascuna delle seguenti situazioni calcolate risparmio nazionale,

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 158 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli