ACCESSO A NUOVA FINANZA PER LE IMPRESE

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1 MINI BOND ACCESSO A NUOVA FINANZA PER LE IMPRESE

2 CONTESTO DI RIFERIMENTO Nelle imprese italiane sono sovente riscontrabili bassi livelli di patrimonializzazione. Questo fenomeno porta quasi sempre a una dipendenza dal credito bancario per le fonti di finanziamento. Questo fattore rappresenta un elemento di fragilità e un freno alle potenzialità di sviluppo delle imprese e a volte limita o addirittura impedisce il finanziamento di progetti di sviluppo a lungo termine. L attuale crisi della zona Euro ha determinato una stretta creditizia che ha messo in seria difficoltà le aziende Banca dipendenti portandole a volte alle estreme conseguenze, il default. Per contro la crisi sta portando un cambio di mentalità nel progettare il futuro, obbligando le imprese a cercare strumenti di finanziamento alternativi al canale bancario per gestire l attività ordinaria e, al contempo, effettuare investimenti finalizzati ad un più generale processo di ammodernamento e recupero di competitività. La liquidità disponibile, in questo momento, nel mercato dei capitali favorisce indubbiamente chi entra in questa nuova ottica. Gli investitori, anche internazionali, sono alla ricerca di nuove opportunità d investimento ad alto rendimento, e questo potrebbe essere soddisfatto proprio dalle emissioni delle nostre PMI. Il ricorso ai corporate bond previsti dal Decreto Sviluppo 2012 (DL n.83/2012) rappresenta, dunque, un occasione unica per riequilibrare la struttura finanziaria delle imprese Italiane. Obiettivo di tale decreto è: la sollecitazione del mercato monetario e finanziario da parte di emittenti finora esclusi quali le imprese non quotate, medie e piccole; l ampliamento delle opportunità di investimento per gli operatori istituzionali nell economia nazionale; l apertura di canali alternativi al sistema bancario come elemento di integrazione del funding tradizionale. 2

3 EFFETTI DEL DECRETO SVILUPPO I Benefici Fiscali Eliminazione delle restrizioni speciali alla deducibilità degli interessi passivi sui prestiti obbligazionari le società emittenti non devono possedere lo status di banche o di micro imprese né devono aver emesso strumenti finanziari rappresentativi del capitale sociale quotati su mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione; le obbligazioni debbono essere negoziate in mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione degli Stati membri dell Unione Europea e degli Stati aderenti all Accordo sullo Spazio Economico Europeo; i titoli sono sottoscritti da investitori qualificati che non detengano più del 2% del capitale della società; quando le obbligazioni sono convertibili. Esenzione dall applicazione della ritenuta del 20% sugli interessi ed altri proventi derivanti dalle obbligazioni le obbligazioni sono negoziate in mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione degli Stati membri dell Unione Europea e degli Stati aderenti all Accordo sullo Spazio Economico Europeo; Le spese di emissione delle obbligazioni sono deducibili nell esercizio in cui sono sostenute indipendentemente dal criterio d imputazione utilizzato a bilancio. 3

4 STRUMENTI DI DEBITO ALTERNATIVI Il Decreto Sviluppo consente alle società non quotate di accedere alle seguenti forme di finanziamento alternativo: obbligazioni(titoli di debito a medio-lungo termine) cambiali finanziarie(titoli di debito a breve termine) obbligazioni subordinate e partecipative(strumenti finanziari a medio termine). Per le cambiali finanziarie e le obbligazioni il Decreto Sviluppo modifica ed integra strumenti già istituiti in precedenza, consentendo alle società non quotate di beneficiare di vantaggi legali e fiscali analoghi a quelli delle società quotate. Le obbligazioni subordinate e partecipative, invece, sono state introdotte dal Decreto Sviluppo, con lo scopo di finanziare anche le start-up, i turnaround tecnologici o in logica di restructuring e rilancio aziendale. I sottoscrittori di obbligazioni, di prassi, richiedono un credit rating, cioè un opinione emessa da una società indipendente sulle capacità dell emittente di rimborsare il debito. Le obbligazioni, in funzione di questo giudizio, si dividono in due categorie: Investment Grade e Sub- Investment Grade. Investitori Capacità Creditizia Rating S&P Extremely strong AAA Investment Grade Very strong AA+, AA, AA- Strong A+, A, A- Adequate Less vulnerable BBB+, BBB, BBB- BB+, BB, BB- Sub-Investment Grade More vulnerable B+, B, B- Currently vulnerable CCC+, CCC, CCC- Fonte: Standard& Poor s 4

5 SOCIETÀ EMITTENTI Le Società interessate dal Decreto Sviluppo 2012 Piccole imprese Medie imprese < 50 persone dipendenti fatturatoannuoountotaledibilancioannuononsuperioria10milionidieur; < 250 dipendenti fatturatoannuoinferiorea50milionidieuroppuretotaledibilancioannuosottoi43milionidieur. Opportunità accesso diretto al mercato dei capitali; quotazione in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione(mtf); soluzione del problema del credit crunch; diversificazione delle fonti di finanziamento; vantaggi di tipo fiscale attraverso la deducibilità degli interessi passivi; allungamento della vita media del debito finanziario; disponibilità di nuova finanza per gli investimenti ed il finanziamento del circolante. Potenziali criticità target: piccole e medie imprese, vengono richiesti requisiti diversi da quelli cui sono abituate forte indebitamento delle imprese italiane, incidenza sul giudizio di rating governance, privilegiata la realtà interna, meno l apertura all esterno trasparenza, massima trasparenza per essere attrattivi anche verso investitori stranieri 5

6 SOCIETÀ EMITTENTI ATTIVITÀ due diligence - finanziaria, business e legale - valutazione sistemi di pianificazione & controllo, reporting e di governance -certificazione del bilancio istruttoria - analisi dei dati finanziari e revisione di un piano industriale -analisi del prospetto informativo relativo agli obblighi di emissione collocamento - predisposizione del documento di emissione - incontri personalizzati con gli investitori istituzionali -sottoscrizione da parte dello sponsor dei titoli da tenere in portafoglio post collocamento -valutazione periodica, almeno semestrale, del valore dei titoli emessi 6

7 SOGGETTI COINVOLTI Advisor: supporta la società nella predisposizione del business plan e nella individuazione della tipologia e delle caratteristiche delle obbligazioni/titoli similari(cedola, tasso, durata) più adatte allo specifico modello di business ed alle relative esigenze finanziarie; collabora con la società nella predisposizione del prospetto informativo/documento di quotazione. Banca arranger: procede alla strutturazione ed all organizzazione dell operazione di emissione nonché a reperire gli investitori disposti a sottoscrivere gli strumenti obbligazionari; effettua un attività di analisi e verifica circa la fattibilità economico finanziaria dell operazione; redige il c.d. information memorandum in cui viene illustrato il progetto da presentare agli investitori qualificati interessati all operazione. Studio legale: effettua la due diligence legale sull emittente; coadiuva la società nella redazione del prospetto informativo/documento di quotazione; fornisce assistenza legale durante tutto il processo di emissione delle obbligazioni. Agenzia di rating: assegna ed aggiorna periodicamente il rating del prestito obbligazionario. 7

8 FASI DEL PROCESSO Studio di Fattibilità Analisi piano industriale di sviluppo e individuazione fabbisogni finanziari Business Plan e Offering Memorandum Determinazione rating ADVISOR -BANCA SPONSOR - AGENZIA RATING Strutturazione Prestito Obbligazionario Definizione caratteristiche MiniBond(tipologia, durata, tasso) Elaborazione prospetto, regolamento e documenti per la quotazione BANCA SPONSOR - STUDIO LEGALE - ADVISOR Funding Contatti e rapporti con gli investitori professionali Quotazione DematerializzazioneTitolo e Quotazione (ExtraMot Pro Borsa Italiana) BANCA SPONSOR ADVISOR BANCA SPONSOR ADVISOR BANCA D ITALIA- MONTE TITOLI BORSA ITALIANA 8

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