COMUNE DI CERVIA RU 04 PIANO URBANISTICO DI INIZIATIVA PRIVATA RELATIVO ALLA SCHEDA E5 RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA STRADE

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1 COMUNE DI CERVIA PIANO URBANISTICO DI INIZIATIVA PRIVATA RELATIVO ALLA SCHEDA E5 PROGETTO GENERALE: PROPRIETA : ARCH. MARCO GAUDENZI ARCH. GIOVANNI SENNI BAGNARA PAOLO BAGNARA ALFREDO BAGNARA ANNA ALESSI ANDREA E VINCENZO CAPONIGRI PAOLO TORRICELLI CHIARA, MARCO E STEFANO CONSULENZE SPECIALISTICHE: SERIE: TAV. ARREDO URBANO PROGETTAZIONEDEL VERDE RETI TECNOLOGICHE E VIABILITA RU 04 DESIGNER PIETRO MANUZZI STUDIO ARCLAB ARCH. AIDA MORELLI ENERECO ING. CLAUDIO SARDELLA DATA: FEBBRAIO 2013 REVISIONE: OGGETTO: RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA STRADE

2 INDICE 1. NORME DI RIFERIMENTO CARATTERISTICHE FUNZIONALI E GEOMETRICHE DELLE STRADE TIPOLOGIE STRADALI DIAGRAMMA DELLE VELOCITA NEGLI ASSI PRINCIPALI ANDAMENTO PLANIMETRICO DEGLI ASSI PRINCIPALI... 4 Rettifili... 4 Curve circolari... 4 Clotoidi PENDENZA TRASVERSALE DELLA PIATTAFORMA STRADALE Rettifili Curve circolari Clotoidi CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE RILEVATI MARCIAPIEDI PISTA CICLABILE PARCHEGGI ROTATORIE Rotatoria centrale Rotatoria su Via di Vittorio Rotatoria su Via XXII Ottobre Velocità di progetto sulla corona giratoria Raggi di deflessione Verifica della deviazione delle traiettorie Criterio della visibilità a sinistra di 27

3 1. NORME DI RIFERIMENTO MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI - DECRETO 5 novembre 2001 Normefunzionali e geometriche per la costruzione delle strade. MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI - DECRETO 19 aprile 2006 Normefunzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali. D.M. 30/11/1999 n.557 Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili. D. Lgs. 30 aprile 1992 n.285 Nuovo Codice della strada (e s.m.i.) D.P.R. 16 dicembre1992 n.495 Regolamento di esecuzione edi attuazione del nuovo codice della strada. 2. CARATTERISTICHE FUNZIONALI E GEOMETRICHE DELLE STRADE 2.1 TIPOLOGIE STRADALI Il progetto prevede due tipologie stradali: assi principali A, B, C ed F : strade urbane di quartiere di categoria E limite di velocità 50 km/h intervallo di velocità di progetto km/h larghezza della carreggiata 8.00 m (due corsie di larghezza 4 m) larghezza delle banchine laterali 0.50 m assi secondari D, E, G, H e I : strade locali a servizio dei lotti larghezza della carreggiata 6.00 m con corsia asfaltata centrale di 4.00 e n.2 fasce laterali carrabili da 1 m ciascuna, pavimentate con masseli in cls drenanti 2 di 27

4 2.2 DIAGRAMMA DELLE VELOCITA NEGLI ASSI PRINCIPALI Asse A CLOTOIDE DI ROTATORIA CLOTOIDE DI CONTINUITA' CURVA CIRCOLARE CONTINUITA' CURVA CIRCOLARE ROTATORIA SEZIONE DISTANZE PARZIALI A1 A2 A3 A4 A VELOCITA' PUNTUALE [km/h] Asse B ROTATORIA CLOTOIDE DI TRANSIZIONE RETTIFILO CLOTOIDE DI TRANSIZIONE CURVA CIRCOLARE CLOTOIDE DI TRANSIZIONE RETTIFILO ROTATORIA SEZIONE B1 B2 B3 B4 B5 B6 B7 DISTANZE PARZIALI VELOCITA' PUNTUALE [km/h] Asse C SEZIONE CURVA ROTATORIA RETTIFILO CIRCOLARE CLOTOIDE DI CLOTOIDE DI TRANSIZIONE TRANSIZIONE RETTIFILO CURVA CIRCOLARE ROTATORIA C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 DISTANZE PARZIALI VELOCITA' PUNTUALE [km/h] di 27

5 2.3 ANDAMENTO PLANIMETRICO DEGLI ASSI PRINCIPALI Rettifili Per evitare il superamento della velocità consentita, la monotonia, le difficoltà connesse alla valutazione delle distanze e all abbagliamento nella guida notturna, i rettifili devono avere una lunghezza L < 22 VpMax = = 1320 m. Inoltre, per poter essere percepito dall utente, un rettifilo deve avere una lunghezza non inferiore ai valori riportati in tabella: Dal momento che tutti i rettifili si trovano in prossimità di incroci e rotatorie, è lecito considerare che la velocità in quei tratti si avvicini al limite inferiore di progetto di 40 km/h. Come si può vedere dalla tabella seguente, entrambe le verifiche sono soddisfatte. sezione L [m] B2 B B6 B C1 C C5 C Curve circolari Tra un rettifilo di lunghezza LR ed il raggio più piccolo fra quelli delle due curve collegate alrettifilo stesso, anche con l'interposizione di una curva a raggio variabile, è rispettata larelazione, per LR< 300 m: R > LR 4 di 27

6 Clotoidi CLOTOIDI ASSE A Clotoide di continuità A1 A2 (rad) (grad) x (m) y (m) R(m) s(m) infinito 0.00 Parametro della clotoide A= Tangente Lunga = T L = x y*cotg(t) T L = Tangente Corta = T L = y/sen(t) T K = ,00 7,00 6,00 5,00 Asse y 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 Asse x 5 di 27

7 CRITERI PER LA VERIFICA DEL PARAMETRO DI SCALA (A) 1) Limitazione Contraccolpo A 0,021 V Max 2 > A ) Sovrappendenza longitudinale delle linee di estremità della carreggiata A (((q i + q f )*B i *R*100)/ i max ) Pendenza trasversale iniziale q i = [%] Pendenza trasversale finale q f = [%] Distanza tra l'asse di rotazione e l'estremità della carreggiata B i = 4.50 [m] Sovrapendenza longitudinale massima del ciglio esterno rispetto all'asse di rotazione i max = Bi/V Max * [%] > A ) Percezione ottica del raccordo angolo di deviazione minimo min = 1/18 rad ~ 3 A R/3 > A A R > A 100 VERIFICA PARAMETRO DI SCALA A= VERIFICA 6 di 27

8 Clotoide di continuità A3 A4 (rad) (grad) x (m) y (m) R(m) s(m) infinito 0.00 Parametro della clotoide A= Tangente Lunga = T L = x y*cotg(t T L = Tangente Corta = T L = y/sen(t) T K = ,40 1,20 1,00 Asse y 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 Asse x 7 di 27

9 CRITERI PER LA VERIFICA DEL PARAMETRO DI SCALA (A) 1) Limitazione Contraccolpo A 0,021 V Max 2 > A ) Sovrappendenza longitudinale delle linee di estremità della carreggiata A (((q i + q f )*B i *R*100)/ i max ) Pendenza trasversale iniziale q i = [%] Pendenza trasversale finale q f = [%] Distanza tra l'asse di rotazione e l'estremità della carreggiata B i = 4.50 [m] Sovrapendenza longitudinale massima del ciglio esterno rispetto all'asse di rotazione i max = Bi/V Max * [%] > A ) Percezione ottica del raccordo angolo di deviazione minimo min = 1/18 rad ~ 3 A R/3 > A A R > A 200 VERIFICA PARAMETRO DI SCALA A= VERIFICA 8 di 27

10 CLOTOIDI ASSE B Clotoide di transizione B1 B2 (rad) (grad) x (m) y (m) R(m) s(m) infinito 0.00 Parametro della clotoide A= Tangente Lunga = T L = x y*cotg(t T L = Tangente Corta = T L = y/sen(t) T K = ,00 8,00 7,00 6,00 Asse y 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 Asse x 9 di 27

11 CRITERI PER LA VERIFICA DEL PARAMETRO DI SCALA (A) 1) Limitazione Contraccolpo A 0,021 V Max 2 > A ) Sovrappendenza longitudinale delle linee di estremità della carreggiata A (((q i + q f )*B i *R*100)/ i max ) Pendenza trasversale iniziale q i = [%] Pendenza trasversale finale q f = [%] Distanza tra l'asse di rotazione e l'estremità della carreggiata B i = 4.50 [m] Sovrapendenza longitudinale massima del ciglio esterno rispetto all'asse di rotazione i max = Bi/V Max * [%] > A ) Percezione ottica del raccordo angolo di deviazione minimo min = 1/18 rad ~ 3 A R/3 > A A R > A VERIFICA PARAMETRO DI SCALA A= VERIFICA 10 di 27

12 Clotoide di transizione B3 B4 = (rad) (grad) x (m) y (m) R(m) s(m) Clotoide di transizione B5 B infinito Parametro della clotoide A= Tangente Lunga = T L = x y*cotg(t) T L = Tangente Corta = T L = y/sen(t) T K = ,60 0,50 0,40 Asse y 0,30 0,20 0,10 0,00 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 Asse x 11 di 27

13 CRITERI PER LA VERIFICA DEL PARAMETRO DI SCALA (A) 1) Limitazione Contraccolpo A 0,021 V Max 2 > A ) Sovrappendenza longitudinale delle linee di estremità della carreggiata A (((q i + q f )*B i *R*100)/ i max ) Pendenza trasversale iniziale q i = [%] Pendenza trasversale finale q f = [%] Distanza tra l'asse di rotazione e l'estremità della carreggiata B i = 4.50 [m] Sovrapendenza longitudinale massima del ciglio esterno rispetto all'asse di rotazione i max = Bi/V Max * [%] > A ) Percezione ottica del raccordo angolo di deviazione minimo min = 1/18 rad ~ 3 A R/3 > A A R > A VERIFICA PARAMETRO DI SCALA A= VERIFICA 12 di 27

14 CLOTOIDI ASSE C Clotoide di transizione C2 C3 = (rad) (grad) x (m) y (m) R(m) s(m) Clotoide di transizione C4 C infinito Parametro della clotoide A= Tangente Lunga = T L = x y*cotg T L = Tangente Corta = T L = y/sen(t) T K = ,60 1,40 1,20 Asse y 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 Asse x 13 di 27

15 CRITERI PER LA VERIFICA DEL PARAMETRO DI SCALA (A) 1) Limitazione Contraccolpo A 0,021 V Max 2 > A ) Sovrappendenza longitudinale delle linee di estremità della carreggiata A (((q i + q f )*B i *R*100)/ i max ) Pendenza trasversale iniziale q i = [%] Pendenza trasversale finale q f = [%] Distanza tra l'asse di rotazione e l'estremità della carreggiata B i = 4.50 [m] Sovrapendenza longitudinale massima del ciglio esterno rispetto all'asse di rotazione i max = Bi/V Max * [%] > A ) Percezione ottica del raccordo angolo di deviazione minimo min = 1/18 rad ~ 3 A R/3 > A A R > A VERIFICA PARAMETRO DI SCALA A= VERIFICA 2.4 PENDENZA TRASVERSALE DELLA PIATTAFORMA STRADALE Rettifili Nei rettifili deve essere garantita la pendenza trasversale minima del 2.5%. Curve circolari In curva la carreggiata è inclinata verso l interno. La pendenza trasversale è la stessa su tutta la lunghezza dell arco di cerchio. La pendenza massima vale 3.5% per le strade di tipo E ed F urbane. Per la determinazione della pendenza in funzione del raggio è indispensabile stabilire il legame tra la velocità di progetto Vp, la pendenza trasversale in curva ic e la quota parte del coefficiente di aderenza impegnato trasversalmente ft. Dallo studio dell equilibrio di un veicolo transitante su una curva circolare si ottiene: 2 Vp q ft R 127 dove: Vp = velocità di progetto della curva [km/h] 14 di 27

16 R = raggio della curva [m] i c q 100 ft = quota parte del coefficiente di aderenza impegnato trasversalmente e ricavabile dalla tabella seguente: Per una strada di assegnato intervallo di velocità di progetto, il raggio minimo Rmin è quello calcolato con l espressione citata e con la velocità al limite inferiore dell intervallo di progetto, per una pendenza trasversale pari alla qmax, e per un impegno di aderenza trasversale pari a ft,max = 0.21 (strade tipo E). Per raggi maggiori di Rmin si utilizza l abaco seguente: Per Rmin< R < R*, la velocità di progetto Vp è data dall'espressione citata, sempre con ft,max e la pendenza trasversale dovrà essere mantenuta costante e pari al valore massimo. La pendenza trasversale 2.5 % deve essere impiegata quando il raggio di curvatura è uguale omaggiore ai valori del raggio R2.5 riportati in figura. Per valori del raggio non inferiori a quelli R indicati nella Tabella seguente, è possibileconservare la sagoma in contropendenza al valore 2.5 %. La pendenza geodetica J risultante dalla combinazione della pendenza trasversale ic e diquella longitudinale il, pari a: J i i 2 2 c L 15 di 27

17 non deve superare il valore del 12%. Clotoidi Lungo le curve a raggio variabile, inserite fra due elementi di tracciato a curvatura costante, si realizza il graduale passaggio della pendenza trasversale dal valore proprio di un elemento a quello relativo al successivo. Nelle strade ad unica carreggiata a due o più corsie, la cui sagoma in rettifilo è a doppia falda, il passaggio dalla sagoma propria del rettifilo a quella della curva circolare avviene generalmente in due tempi: in una prima fase ruota soltanto la falda esterna intorno all asse della carreggiata fino a realizzare una superficie piana, successivamente ruota l intera carreggiata, sempre intorno al suo asse. In curva gli elementi che fiancheggiano la carreggiata (banchine, piazzole di sosta ecc.) presentano pendenza uguale e concorde a quella della carreggiata Per ragioni dinamiche (cioè per limitare la velocità di rotazione trasversale dei veicoli velocità di rollio) la sovrapendenza longitudinale i [%] delle estremità della carreggiata non può superare il valore massimo che si calcola con la seguente espressione: B imax 18 i [%] V dove: Bi = distanza (in m) fra l asse di rotazione e l estremità della carreggiata all inizio della curva a raggio variabile V = velocità di progetto [km/h] Quando lungo una curva a raggio variabile la pendenza trasversale della carreggiata cambia segno, durante una certa fase della rotazione la pendenza trasversale è inferiore a quella minima del 2.5% necessaria per il deflusso dell acqua. In questi casi, allo scopo di ridurre al minimo la lunghezza del tratto di strada in cui può aversi ristagno di acqua, è necessario che la pendenza longitudinale i dell estremità che si solleva sia non inferiore ad un valore imin [%] dato da: imin 0.1 B i [%] Se la pendenza i è inferiore a imin, è necessario spezzare in due parti il profilo longitudinale di quella estremità della carreggiata che è esterna alla curva, realizzando un primo tratto con pendenza maggiore o uguale a imin, fino a quando la pendenza trasversale della via ha raggiunto il 2.5%; la pendenza risultante per il tratto successivo potrà anche essere inferiore a imin. L andamento dei cigli è descritto nelle tavole allegate. 16 di 27

18 3. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE 3.1 RILEVATI Rilevato stradale con materiali appartenenti ai gruppi A1, A2-4, A2-5 e A3 secondo CNR UNI 10006, previo scotico superficiale minimo 20 cm e compattazione del piano di appoggio. Formazione e compattazione meccanica del corpo del rilevato a strati di spessore non superiore a 30 cm. Controllo del modulo di deformazione mediante prove di carico su piastra secondo C.N.R. Bollettino Ufficiale n.146/1992. Sovrastruttura stradale con misto granulometrico frantumato meccanicamente con legante naturale 0-70 mm (spessore minimo 30 cm) e soprastante misto granulometrico 0-25 mm (stabilizzato) spessore minimo 20 cm. Controllo del modulo di deformazione mediante prove di carico su piastra secondo C.N.R. Bollettino Ufficiale n.146/1992 e misure di densità in sito secondo CNR 69/1978 per la verifica del grado di addensamento definito dalle norme AASHO. Finitura superficiale con binder e tappetino di usura (7+3 cm). In alternativa: rilevato stradale con terreno stabilizzato a calce da realizzare secondo B.U. CNR n.36 (1973) Stabilizzazione delle terre con calce e UNI EN (2006) Terreno trattato con calce. Impiego di terreno con granulometria compresa nel fuso granulometrico di cui alla norma CNR B.U. n.36, indice di plasticità >10, sostanze organiche < 2%, solfati totali <0.25%, nitrati < 0,1% e di Calce aerea idrata in polvere in quantità indicativamente compresa tra il 3% ed il 7%, da determinare più esattamente mediante analisi di laboratorio o dai risultati del campo prova. Fasi di lavorazione: scotico superficiale e, a strati di spessore non superiore a 30 cm, preparazione del terreno (frantumazione e sminuzzamento); spandimento della calce; miscelazione mediante una serie di passate del Pulvimixer; compattazione meccanica. Controllo del modulo di deformazione mediante prove di carico su piastra secondo C.N.R. Bollettino Ufficiale n.146/1992 e misure di densità in sito secondo CNR 69/1978 per la verifica del grado di addensamento definito dalle norme AASHO. Sovrastruttura in misto granulometrico 0-25 mm (stabilizzato) spessore minimo 20 cm. Finitura superficiale con binder e tappetino di usura (7+3 cm). Pendenza trasversale minima 2.5%. Pendenza trasversale come da andamento dei cigli allegato (minimo 2,5%). 17 di 27

19 3.2 MARCIAPIEDI Realizzati con masselli autobloccanti in calcestruzzo su letto di sabbia; sottostante soletta in calcestruzzo armato spessore 15; misto granulometrico 0-25 mm (stabilizzato) spessore minimo 15 cm; misto granulometrico 0-70 spessore minimo 30 cm Delimitati da cordoli in calcestruzzo, grigi o con cemento bianco. I cordoli di calcestruzzo, dovranno essere marcati CE e conformi alla norma UNI EN 1340:2004 Cordoli di calcestruzzo - Requisiti e metodi di prova, in particolare per quanto riguarda forma e dimensioni, le tolleranze, la durabilità, l assenza di amianto, la resistenza agli agenti chimici, la resistenza a flessione, la resistenza all abrasione, la resistenza allo scivolamento/slittamento. Dovranno inoltre essere conformi alla UNI 7087:2002 Calcestruzzo. Determinazione della resistenza alla degradazione per cicli di gelo e disgelo. 3.3 PISTA CICLABILE Realizzata con tappeto bituminoso verniciato spessore 5 cm poggiante su soletta in calcestruzzo armato spessore 15 cm; misto granulometrico 0-25 (stabilizzato) spessore 20 cm; misto granulometrico 0-70 spessore minimo 30 cm 3.4 PARCHEGGI Di tipo permeabile, realizzati con grigliati autobloccanti in calcestruzzo posati su letto di ghiaietto spezzato e intasati con terra di coltura mista a torba. Delimitati su ogni lato da cordoli in calcestruzzo con cemento bianco Superficie filtrante, destinata al passaggio delle acque meteoriche dall area di calpestio alla sezione di sottofondo, pari al 40% dell intera area pavimentata. I grigliati dovranno essere marcati CE ed avere tutte le caratteristiche di cui alla normativa UNI EN 1338:2004 Masselli di calcestruzzo per pavimentazione - Requisiti e metodi di prova 18 di 27

20 Dovranno inoltre essere conformi alla UNI 7087:2002 Calcestruzzo. Determinazione della resistenza alla degradazione per cicli di gelo e disgelo Le superfici a parcheggio da realizzare con grigliati sanno delimitate sui 4 lati da cordoli in cls. Parcheggi per disabili su superficie in conglomerato bituminoso (binder minimo 7 cm + tappetino di usura 3 cm). 19 di 27

21 CABINA ENEL a 14b LOTTO COMMERCIALE 4. ROTATORIE Il progetto prevede la realizzazione di tre rotatorie nell area oggetto dell intervento; una in posizione centrale, che consente l intersezione tra gli assi viari principali A, B, C e F, un altra che permette l intersezione tra l asse A e la esistente Via di Vittorio e una minirotatoria all intersezione dell asse C con via XXII Ottobre. VIA XXII OTTOBRE Asse "H" ISOLA ECOLOGICA VIA DI VITTORIO Asse "I" Asse "C" Asse "E" Asse "G" ROTONDA PERTINI Asse "F" Rotatoria su Via di Vittorio Asse "D" ISOLA ECOLOGICA ISOLA ECOLOGICA Asse "B" Asse "A" Rotatoria centrale Figura 1: Planimetria generale del nuovo assetto viario La progettazione delle rotatorie è stata effettuata in osservanza al D.M. 19 aprile 2006 Normefunzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali, il quale al cap.4.5 classifica le intersezioni a rotatoria in 3 tipologie principali, ne definisce la geometria e indica le principali verifiche da effettuare. La ROTATORIA CENTRALEè una di tipo convenzionale in quanto il diametro esterno è pari a 42 m. La ROTATORIA SU VIA DI VITTORIO è una rotatoria compatta visto che il diametro esterno è di 40 m. La ROTATORIA SU VIA XXII OTTOBREè una mini rotatoria, essendo il diametro esterno pari a 25 m. La larghezza delle corsie nella corona rotatoria e nei bracci di ingresso ed uscita è stata definita in base alla tabella 6 del paragrafo del D.M. 19 aprile 2006 riportata di seguito. 20 di 27

22 Figura 2: Tabella 6 del paragrafo del D.M. 19 aprile 2006 Altri parametri geometrici importanti nel progetto delle rotatorie sono i raggi di curvatura di entrata e di uscita e le isole divisionali sui vari rami stradali che convergono nella rotatoria: tali parametri devono rispettare determinate dimensioni in modo da garantire le prestazioni operative e i requisiti di sicurezza. Per ogni rotatoria si riportano i parametri geometrici principali in Figura e in Tabella. 21 di 27

23 Rotatoria centrale 13 ASSE "D" 14b ASSE "C" ASSE "F" R10.0 ASSE "D" R12.0 R12.0 R12.0 R R ASSE "B" ASSE "A" 3.5 R12.0 R Figura 3: Parametri geometrici Rotatoria centrale Diametro della corona giratoria esterno 42 m Diametro dell isola centrale 26 m Larghezza dell anello 6 m Caratteristiche dei rami Asse A Asse B Asse C Asse F Larghezza della corsia di entrata 3.5 m 3.5 m 3.5 m 3.5 m Larghezza della corsia di uscita 4.5 m 4.5 m 4.5 m 4.5 m Curva di entrata 10 m 10 m 10 m 10 m Curva di uscita 12 m 12 m 12 m 12 m Larghezza dell isola divisionale 7 m 6.8 m 6.9 m 4.2 m Lunghezza dell isola divisionale 27.5 m 29.5 m 31 m 9.2 m Tabella 1: Parametri geometrici Rotatoria centrale 22 di 27

24 Rotatoria su Via di Vittorio VIA DI VITTORIO R10.0 R R10.0 ASSE "D" ISOLA ECOLOGICA R R R ASSE "A" Figura 4: Parametri geometrici Rotatoria su Via di Vittorio Diametro della corona giratoria esterno 40 m Diametro dell isola centrale 22 m Larghezza dell anello 7 m Caratteristiche dei rami Via di Vittorio Via di Vittorio nord-est nord-ovest Asse A Larghezza della corsia di entrata 3.5 m 3.5 m 3.5 m Larghezza della corsia di uscita 4.5 m 4.5 m 4.5 m Curva di entrata 10 m 10 m 10 m Curva di uscita 12 m 12 m 12 m Larghezza dell isola divisionale 5.5 m 6.5 m 6.5 m Lunghezza dell isola divisionale 19 m 25 m 26 m Tabella 2: Parametri geometrici Rotatoria su Via di Vittorio 23 di 27

25 ASSE "C" Rotatoria su Via XXII Ottobre 0.5 R R10.0 VIA XXII OTTOBRE R10.0 R10.0 R12.0 R Figura 5: Parametri geometrici Rotatoria su Via XXII Ottobre Diametro della corona giratoria esterno 25 m Diametro dell isola centrale 8 m Larghezza dell anello 8 m Caratteristiche dei rami Via XXIIOttobre Via XXIIOttobre nord sud Asse C Larghezza della corsia di entrata 3.5 m 3.5 m 3.5 m Larghezza della corsia di uscita 4.5 m 4.5 m 4.5 m Curva di entrata 10 m 10 m 10 m Curva di uscita 12 m 12 m 12 m Larghezza dell isola divisionale 3.6 m 3.6 m 3.7 m Lunghezza dell isola divisionale 18.1 m 18.1 m 14.6 m Tabella 3: Parametri geometrici Rotatoria su Via XXII Ottobre 24 di 27

26 Velocità di progetto sulla corona giratoria. Raggi di deflessione Per determinare la velocità di progetto sulla corona giratoria si individuano per ogni percorso le traiettorie percorribili più velocemente possibile dal veicolo. Per il corretto tracciamento della traiettoria percorsa da un veicolo in attraversamento si utilizzano le seguenti distanze dagli elementi geometrici: 1 m dal margine sinistro della corsia di entrata, 1.5 m dal ciglio destro in ingresso, 1.5 m dal bordo dell isola centrale, 1.5 m dal ciglio destro in uscita e 1 m dal margine sinistro della corsia di uscita. Nel caso della manovra di svolta a destra la traiettoria è definita considerando 1 m dal margine sinistro della corsia di entrata, 1.5 m dal ciglio destro in ingresso e 1 m dal margine sinistro della corsia in uscita. Il raggio R più piccolo che compone ogni traiettoria è definito raggio di deflessione ed è quello cui è associata la velocità di progetto così calcolata: 127 it ft dove è espressa in Km/h, it è la pendenza trasversale (m/m) pari a 2.5%, e ft è il coefficiente di aderenza trasversale funzione della velocità, che è assunto pari a 0.28 in base alla velocità di progetto. Per ciascuna rotatoria si riportano i raggi di deflessione principali e la velocità di progetto ad essi associata. Raggi di deflessione Velocità di progetto Percorrenza rotatoria Asse A Asse B 29.0 m 33.5 Km/h Asse B Asse A 23.2 m 30.0 Km/h Asse B Asse C 18.0 m 26.4 Km/h Svolta a destra Asse C Asse F 17.8 m 26.3 Km/h Asse F Asse A 23.5 m 30.2 Km/h Tabella 4: Raggi di deflessione e relative velocità della Rotatoria centrale Velocità di progetto assunta: 30 Km/h Raggi di deflessione Velocità di progetto Via di Vittorio nord-est Via di Vittorio nord-ovest 52.5 m 44.7 Km/h Via di Vittorio nord-ovest Asse A 51 m 44.1 Km/h Asse A Via di Vittorio nord-est 28.5 m 33.0 Km/h Tabella 5: Raggi di deflessione e relative velocità della Rotatoria su Via di Vittorio Velocità di progetto assunta: 30 Km/h All interno della rotatoria inoltre è opportuno garantire che vi sia uniformità tra le velocità relative ad elementi geometrici consecutivi. In particolare deve risultare che R1<R2<R3, dove R1,R2 e R3 sono rispettivamente i raggi minimi delle traiettorie di immissione nella corona giratoria, di percorso attorno all isola centrale e di uscita dalla rotatoria, in modo tale che anche le velocità V1,V2 e V3 risulteranno crescenti nell attraversamento del nodo. In particolare la verifica per la Rotatoria centrale riguarda l attraversamento dall asse A all asse B e viceversa, come riportato in figura e in tabella. 25 di 27

27 13 ASSE "D" 14b ASSE "C" ASSE "F" ASSE "D" R11.5 R29.8 R23.2 ASSE "B" R29.0 ASSE "A" R33.0 R22.6 Figura 6: Raggi delle traiettorie A-B e B-A nella Rotatoria centrale R1(m) R2 (m) R3 (m) V1(km/h) V2 (km/h) V3 (km/h) Asse A Asse B Asse B Asse A Tabella 6: Raggi e velocità nelle traiettorie A-B e B-A nella Rotatoria centrale Verifica della deviazione delle traiettorie II criterio principale per definire la geometria delle rotatorie riguarda il controllo della deviazione delle traiettorie in attraversamento del nodo. Infatti,perimpedire l'attraversamento di un'intersezione a rotatoria ad una velocità nonadeguata, è necessario che i veicoli siano deviati per mezzo dell'isola centrale. La valutazione dell efficacia della deflessione deve essere effettuata, come suggerito dal D.M. 19 aprile 2006, per mezzo dell angolo di deviazione b. Tale angolo è generato dall intersezione dei due seguenti segmenti: il segmento tangente contemporaneamente al ciglio dell isola centrale ed alla curva che delimita il margine dell isola divisionale in entrata, ottenuta aggiungendo al raggio di entrata Re un incremento be (pari a 3,50 m); il segmento tangente al ciglio dell isola centrale e simultaneamente alla curva delimitante il bordo dell isola divisionale in uscita, ottenuta aggiungendo al raggio di uscita Ru un incremento bu (pari a 4,50 m). Per ciascun braccio di immissione la Normativa italiana raccomanda un valore dell angolo di deviazione bdi almeno di 27

28 Criterio della visibilità a sinistra L adeguatezza delle visuali offerte dalle rotatorie è verificata mediante il criterio della visibilità a sinistra, come previsto dalle Norme italiane. Il soddisfacimento di tale criterio serve ad assicurare agli utenti prossimi all immissione in rotatoria la percezione dei veicoli all interno della corona in tempo per modificare la propria velocità e quindi cedere il passaggio o eventualmente immettersi nell anello. Tale verifica si articola in tre passaggi fondamentali: si pone il punto di osservazione dell utente in ingresso ad una distanza di 15 m dalla linea di dare precedenza coincidente con il bordo della circonferenza esterna; si fissa la posizione planimetrica del veicolo in immissione sulla mezzeria della corsia di entrata in rotatoria (a una distanza minima di 1,5 m dal bordo laterale della carreggiata) e l altezza di osservazione si colloca a 1,0 m sul piano viabile; la zona di cui è necessaria la visibilità completa corrisponde alla porzione di corona giratoria posta a sinistra del ramo di accesso fino al primo ramo di entrata che si incontra, con l aggiunta dell area compresa tra il cerchio esterno della rotatoria e la retta tangente a questo passante per l osservatore. In generale non vengono considerati ostacoli visivi gli elementi discontinui (pali per l illuminazione, segnaletica, alberi) aventi larghezza orizzontale inferiore a 0,80 m. 27 di 27

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