GUIDA ALLA CONTRATTAZIONE DECENTRATA DEL WELFARE AZIENDALE E DELLA CONCILIAZIONE

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1 GUIDA ALLA CONTRATTAZIONE DECENTRATA DEL WELFARE AZIENDALE E DELLA CONCILIAZIONE Premessa Nei prossimi anni ci aspetta una generalizzata restrizione delle risorse sia pubbliche che private. Infatti il bilancio pubblico sarà impegnato al rientro dal deficit e dal debito: non sarà possibile destinare ulteriori risorse all espansione della spesa pubblica, destinata a rispondere a bisogni sociali sempre più diversificati. Del resto già oggi la spesa pubblica non copre tutti i bisogni che hanno le famiglie: pensiamo alla decrescente copertura della spesa previdenziale, ai buchi nella spesa sanitaria (dentista e oculista), ai costi per sostenere il diritto allo studio, ai costi per allevare un figlio, o per accudire a un non autosufficiente. I bilanci delle aziende private saranno caratterizzati da una sempre maggior attenzione al contenimento dei costi per fronteggiare la concorrenza: ciò varrà sia per le aziende che andranno bene, che per le aziende che andranno male. La contrattazione si troverà di fronte a una fase non breve di restrizione delle risorse da redistribuire. Bisogna quindi porsi il problema di come sia possibile continuare a contrattare. Tre necessità nuove La prima necessità è un parziale abbandono della logica universalistica che ha, giustamente, caratterizzato il movimento sindacale riguardo alla spesa sociale: a certi interventi deve provvedere lo Stato, con la spesa pubblica e noi ci mobilitiamo perché ci sia la più ampia rispondenza possibile tra questa e i bisogni dei lavoratori. Questo approccio rischia di produrre molte lotte e pochi risultati, visto che la spesa pubblica deve ridursi e la sua capacità di copertura dei bisogni è inadeguata. Del resto la stessa contrattazione aziendale per sua natura non è universalistica perché coinvolge solo i dipendenti delle aziende che riescono a farla (che sono molto meno della metà del totale). Meglio, dunque difendere quello che abbiamo già conquistato con il tradizionale approccio universalistico, come diritto minimo per tutti,e offrire al maggior numero di lavoratori un di più tramite la contrattazione aziendale. Pensiamo ai costi degli asili e degli asili-nido, a quelli per l esercizio

2 effettivo del diritto allo studio, ad alcuni costi per l assistenza sanitaria, al calo di rendimenti (in prospettiva) delle pensioni, alle situazioni di famiglie monoreddito in cui il capofamiglia finisce in cassa integrazione, alla famiglie che devono assistere i non autosufficienti. La seconda necessità è un cambio di mentalità: bisogna passare da una contrattazione che distribuiva un po a tutti (salariale) a una contrattazione che sceglie di concentrare i benefici che produce sulle aree di forza lavoro che, in relazione a particolari bisogni, sono più deboli. Alcuni dei benefici di welfare sono destinati solo a una fascia di lavoratori, mentre altri coprono tutti. Sono del primo tipo le spese per mantenere i figli allo studio o quelle per sostenere la maternità, sono del secondo tipo la previdenza e la sanità integrative. Ciò può innescare resistenze in quei lavoratori che non sono destinatari dei servizi previsti. Una possibile soluzione a questo problema è quella adottata al Banco di Brescia e alla Lanfranchi di Brescia: quella cioè di welfarizzare una parte del premio di rusultato, dando al lavoratore la possibilità di scelta se incassare il premio nel modo tradizionale, ossia in salario, oppure optare, per le erogazioni esenti da tassazione e contribuzione (asili-nido, asili, spese per il diritto allo studio anche dei figli, spese per il trasporto) per il pagamento di questi servizi. In questo caso il lavoratore incasserebbe il 100% della spesa dell'azienda, anziché il 50% che gli spetterebbe in caso di scelta per il pagamento in denaro (30% per i contributi più il 20% medio per le tasse). Questa soluzione si può adottare o quando ci sono gli spazi per un incremento dei costi a carico dell'azienda, o quando c'è già in vigore un premio aziendale. Quando invece si tratta di un primo accordo, che non deve costare molto, bisogna invece convincere i lavoratori a tutelare di più chi ne ha più bisogno. La terza necessità è un occhio di riguardo ai costi delle aziende: bisogna operare con una crescente attenzione al rapporto costi (per l azienda) benefici (per i lavoratori). In altre parole occorre fare richieste per ottenere gli stessi benefici (seppur selezionati) a costi inferiori o più benefici a parità di costi. Le opportunità fiscali ha cui abbiamo fatto riferimento e gli incentivi regionali (tra cui l'ultimo previsto dal D.g.r. 25 ottobre 2012) possono essere un importante incentivo in questa direzione.

3 Questo quadro d insieme delinea una nuova strada per la contrattazione aziendale, quella di fare richieste che mirano a ridurre gli oneri per i lavoratori che devono fronteggiare uno o più della emergenze di cui abbiamo fatto un primo, incompleto, elenco. Gli incentivi fiscali La legislazione italiana prevede la totale decontribuzione e detassazione per diversi tipi di spesa aziendale a favore dei propri dipendenti: contributi a carattere previdenziale (comma 2a dell'art.51 del TUIR) contributi di tipo sanitario, fino a 3.615,20 euro l'anno (comma 2a dell'art.51 del TUIR) le erogazioni liberali fino a 250 euro l'anno, che possono coprire una grande varietà di spese a partire dal carrello della spesa (comma 2b dell'art.51 del TUIR) buono in sostituzione della mensa fino a 5,29 euro al giorno (comma 2c dell'art.51 del TUIR) prestazioni di servizio di trasporto, anche in convenzione con società di trasporto pubblico o privato (comma 2d dell'art.51 del TUIR) somme erogate dall'azienda a favore dei dipendenti per la frequenza ad asili-nido, a colonie climatiche o per il sostegno del diritto allo studio dei familiari (comma 2fbis dell'art.51 del TUIR) valore delle azioni fino a euro a condizione che non siano cedute prima di tre anni (comma 2g dell'art.51 del TUIR). la lettera f del comma 2 dell'art.51 richiama benefici per spese sostenute per finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria e culto (rif. Art. 100 del TUIR); impone però, a fronte di un estesissimo campo di intervento due limitazioni pesanti: che si tratti di spese volontariamente sostenute cioè non rientranti in un accordo sindacale (di qualsiasi livello) e che l'ammontare della spesa sia deducibile per un importo non superiore al 5 per mille delle spese per prestazioni di lavoro dipendente. Ci sono più di un'interpretazione di questo comma ma, prudenzialmente, è bene prendere per buona la più restrittiva che assume i due vincoli detti come validi. C'è un interessamento di una parte dei parlamentari che si propone di

4 far dare un'interpretazione meno restrittiva alla norma nei prossimi provvedimenti governativi. Ciò significa che la stessa somma spesa dall azienda, se è finalizzata all aumento dei salari ha un rapporto costi-benefici di circa uno a due (spendo 100 e il lavoratore ne incassa 50), se è indirizzata su uno dei capitoli che abbiamo illustrato ha il rapporto di uno a uno (spendo 100 e il lavoratore ne incassa 100). A questo va aggiunto un robusto quadro di incentivazioni regionali, previste da diverse leggi, che spingono nella direzione di facilitare la stipula di accordi di questo genere, prevedendo soprattutto premi in denaro per coprire le fasi di start-up di questi provvedimenti. Il sindacato dovrebbe impegnarsi per allargare ad altre spese sociali, questi benefici fiscali, pensiamo a contributi per l assistenza ai non autosufficienti, o per i cassintegrati, o per la maternità. Ma già oggi ci sono ampi spazi di azione per rivendicare, nelle piattaforme aziendali, benefici per i lavoratori che costino meno alle aziende. Pensiamo, per esempio a contributi per il pagamento degli asili o degli asili-nido, o all intervento dell azienda per pagare le tasse scolastiche o i libri di testo per i figli dei dipendenti, o allo stanziamento a favore di un maggior contributo aziendale per le pensioni integrative rispetto a quello già previsto in numerosi contratti nazionali, o alla stipula di convenzioni con le assicurazioni per pagare quello che che la sanità pubblica non copre (cure dentistiche e oculistiche, per esempio). Due strade per contrattare welfare e conciliazione Per percorrere questa strada si possono delineare due vie. Per le grandi aziende accordi aziendali che prevedano che l azienda eroghi contributi mirati ai lavoratori, per esempio stabilire che a tutti i lavoratori che certificano di avere un figlio al nido l azienda paga in tutto o in parte la retta ( come è già stato fatto alla Roche, alla Roche Diagnostic, alla Patheon della Brianza e alla Fondazione Poliambulanza di Brescia). Oppure, facendosi carico dei problemi dei costi aziendali, tramutare il vecchio premio aziendale in benefici di altra natura, come è stato fatto alla Tecnofar di Sondrio, in cui si è negoziata l erogazione di un ticket di 5,29 euro per il pasto e l adesione a un fondo di sanità integrativo. Oppure elevando il trattamento di maternità (ad esempio all AFM di

5 Cremona), o concedendo permessi per le visite medico-specialistiche, come si è fatto in Rete Salute a Lecco. Per le piccole aziende si può pensare a istituire, tramite la contrattazione interconfederale territoriale dei fondi che erogano questo tipo di servizi, cui le aziende aderiscono tramite accordo aziendale. Questa è una via, tra l altro, per estendere la contrattazione integrativa alle piccole aziende in una condizione di accentuata frammentazione produttiva, problema più volte denunciato, ma mai risolto dal movimento sindacale italiano. Lo stato dell'arte L archivio degli accordi aziendali, istituito da tre anni dalla CISL regionale riporta, su circa 1500 accordi registrati, 250 accordi che affrontano, in svariate forme il tema del wlfare integrativo o della conciliazione. Questi temi sono in aumento percentuale negli ultimi due anni. Si tratta di un campione non certo rappresentativo, ma sufficientemente significativo di quanto si può fare, di una nuova direzione che la contrattazione aziendale dovrà prendere. Questo è quanto è stato fatto fin qui. Ma le potenzialità di questo approccio contrattuale sono veramente tante. Si pensi, per esempio, al tema della non-autosufficienza: da anni i pensionati, unitariamente rivendicano il finanziamento di un fondo nazionale che intervenga su questo tema, e da anni, al dunque, facendo i conti, mancano le risorse pubbliche per fare questo intervento. Oppure al tema dell integrazione al reddito per le famiglie che contano su una sola entrata e il percettore di questa entrata è colpito da cassa integrazione o, peggio, da licenziamento. Oppure al tema del carrello della spesa, sempre più caro, che è stato efficacemente affrontato nell accordo Luxottica dove, grazie ai risparmi derivanti dall acquisto di grandi quantità, l azienda spende 100 per acquistare un pacco e il lavoratore ne ha per beneficio più di 100, se paragona il vantaggio al costo che dovrebbe sostenere per comprare da solo la stessa quantità di beni. Dunque una nuova sfida si prospetta per il sindacato. E profondamente cambiato il contesto entro cui abbiamo fatto per sessant anni la contrattazione. Dobbiamo fronteggiare un periodo lungo di magra quanto a risorse disponibili da ridistribuire: facendo tesoro dell esperienza fin qui fatta e di un po di fantasia possiamo provare a cambiare direzione e a continuare a fare, seppur in modo nuovo, il nostro mestiere di sempre.

6 Come si fa Il pericolo maggiore è che questo spazio sia occupato o dalle aziende (prevalentemente medio-grandi) che concedono alcuni di questi benefici ai loro dipendenti, scavalcando il sindacato, o da società specializzate nell'organizzare l'offerta e l'erogazione di questi servizi e che contattano direttamente le aziende offrendo pacchetti preconfezionati, che prescindono da una necessaria indagine sui fabbisogni effettivi della manodopera impiegata in azienda. Dunque ecco una piccola guida a come si può procedere in questo particolare, ma interessantissimo, percorso contrattuale. 1 a fase: analisi della domanda Si può procedere tramite indicatori indiretti (età, sesso, carichi familiari, ecc.) e farsi un'idea su quali siano i bisogni a cui è più urgente rispondere. Ad esempio: se la maggioranza dei lavoratori è giovane sarà più probabile che sia forte la richiesta di servizi per la tutela della maternità o la cura dei figli piccoli; se invece la maggioranza dei lavoratori ha una età matura è più probabile che la domanda si focalizzi sulla cura dei genitori. Più consigliabile è l'indagine diretta, con la preparazione di questionari o altri strumenti di rilevazione, per stabilire con più precisione quali siano i bisogni più sentiti. 2 a fase: analisi dei vincoli-opportunità Si deve procedere a un'analisi dell'impegno che una soluzione o un'altra possono comportare all'azienda, da almeno tre punti di vista: vincoli economici: quanto costa un intervento (tenendo anche conto delle agevolazioni fiscali) vincoli organizzativi, in relazione sia all'organizzazione del lavoro, sia alla presenza o meno di spazi inutilizzati in azienda impegno organizzativo-amministrativo che comporta la gestione di un accordo da parte dell'azienda 3 a fase: pianificazione Si deve procedere a una pianificazione dell'intervento, prevedendo, nel modo più dettagliato possibile:

7 come l'azienda saprà programmare le varie attività necessarie alla gestione dell'accordo come l'azienda saprà tener conto dei vincoli organizzativi come l'azienda saprà affrontare i vincoli tecnologici 4 a fase: informazione ai lavoratori Ci sono parecchi casi in cui i lavoratori non sono sufficientemente informati dei benefici che derivano loro da accordi di questo genere. E' bene quindi predisporre campagne informative (e, se necessario, formative) per sensibilizzarli adeguatamente. 5 a fase: verifica e ritaratura E' un bene prevedere, trascorso un po' di tempo, delle fasi di verifica del gradimento dell'accordo ed eventualmente prevedere una sua ritaratura. Vantaggi e rischi Questi accordi comportano parecchi vantaggi, ma anche qualche rischio, che è bene tener presente. Vantaggi per le aziende: si abbassa l'assenteismo si abbassa il turn-over migliora l'immagine aziendale aumenta la produttività diminuiscono i conflitti interni si abbassa l'uso dello straordinario aumenta la sicurezza sul lavoro aumenta il benessere organizzativo aumenta la fidelizzazione dei lavoratori Vantaggi per i lavoratori: aumenta la soddisfazione per il lavoro aumenta la possibilità di conciliare il tempo di vita con quello per il lavoro aumenta la possibilità di autogestirsi l'uso del tempo migliora il clima aziendale

8 aumentano le motivazioni aumentano le possibilità di autogestione e l'autoresponsabilità Rischi da tener presente: sia in progettazione che in gestione è necessario saper gestire al meglio i vincoli organizzativi e amministrativi alcune posizioni organizzative non possono beneficiare del servizio offerto alcuni servizi sono offerti solo a una parte dei lavoratori curare bene le campagne informative alcune soluzioni possono, alla lunga, creare isolamento e/o limitazioni delle possibilità di carriera alcune soluzioni (soprattutto quelle che prevedono convenzioni con società specializzate) richiedono un efficace controllo aziendale sulla qualità del servizio offerto occorre definire con precisione i criteri di accesso al servizio offerto, onde evitare recriminazioni o senso di ingiusta esclusione da parte del personale.

9 ELENCO DEGLI ARGOMENTI A Area previdenziale 1) Potenziamento della previdenza integrativa. La totalità dei CCNL ha istituito dei fondi di previdenza complementare che hanno lo scopo di integrare le pensioni pagate dall'inps, che hanno subito negli ultimi venti anni un robusto peggioramento, a seguito dei tagli introdotti per riportare i conti in ordine. Alla contrattazione integrativa resta lo spazio di aumentare i contributi che devono versare le aziende o di far pagare alle aziende, in tutto o in parte, i contributi a carico dei lavoratori. Mall Herlan Fim Bg 2012 Detassazione e decontribuzione completa Rif.TUIR art.51 comma 2a

10 B) Area tutela della salute 2) Attivazione o potenziamento assistenza sanitaria integrativa. In questo campo alcuni CCNL hanno istituito fondi di assistenza sanitaria integrativa, con lo scopo di coprire i buchi dell'assistenza pubblica (cure dentistiche, oculista, lunghe liste d'attesa per le visite specialistiche, ecc.), altri no. Nel primo caso la contrattazione integrativa può alzare i contributi a carico dell'azienda, allargando nel contempo le prestazioni previste dal fondo nazionale, o far pagare all'azienda, in tutto o in parte, i contributi eventualmente previsti a carico del lavoratore. Nel secondo caso si può istituire un fondo aziendale o territoriale che intervenga su questo problema. La gestione di questi fondi può essere diretta o indiretta, affidandola a compagnie specializzate (in genere assicurative). SPM Fim Va 2012 Clariant Femca Bz 2012 La Provincia Fistel Co 2010 FIC Fim So 2011 Detassazione e decontribuzione fino a 3.615,20 Euro rif. TUIR art.51 comma 2a 3) Concessione di permessi per varie cause (visite mediche, malore in azienda, donazione sangue o organi, morte parenti, ecc.). Tramite la contrattazione integrativa l'azienda può concedere permessi retribuiti o non per varie cause, legate all'ambito sanitario. Ciò contribuisce certamente al miglioramento della possibilità di conciliare i tempi di lavoro con i tempi di vita e a creare un clima più favorevole nei rapporti lavoratore-azienda. Archimica Femca Va 2010

11 4) Estensione del periodo di copertura della malattia. Si può negoziare un incremento dei tassi di copertura della malattia o un prolungamento dei periodi di conservazione del posto di lavoro. Questi accordi agevolano molto soprattutto i malati cronici o di lunga durata. Unes Maxi Fisascat Bg ) Realizzazione diretta, o sovvenzioni, o convenzioni per visite specialistiche o ospedaliere. Si può concordare che l'azienda organizzi in proprio o tramite convenzioni, visite mediche periodiche, legate alle patologie più frequenti che si riscontrano nei lavoratori, magari legate alla tipologia di lavoro che questi svolgono. L'azienda può anche limitarsi a sovvenzionare, in tutto o in parte, visite mediche che i lavoratori decidono di effettuare dove lo ritengono più opportuno. Euctals Origgio Femca Va 2012 Se con realizzazione diretta o con convenzioni (no se con sovvenzioni) rif. TUIR art. 51 comma 2f

12 C) Area non autosufficienti e anziani 6) Agevolazioni o convenzioni per servizi di assistenza a persone anziane. L'azienda può pagare, in tutto o in parte, le spese sostenute per servizi di assistenza a persone anziane, o fornire, direttamente o tramite apposite convenzioni questo servizio. Se con realizzazione diretta o con convenzioni (no se con sovvenzioni) rif. TUIR art. 51 comma 2f 7) Permessi retribuiti e non per assistenza. L'azienda può concedere permessi, retribuiti o non, per consentire al dipendente di assistere familiari (figli ammalati, figli non autosufficienti, genitori anziani e/o non autosufficienti) bisognosi di cure. Istituto Sacra Famiglia Fp Co 2010

13 D) Area handicap e tossicodipendenze 8) Contributo aziendale alle spese di cura. L'azienda può contribuire, in tutto o in parte, a pagare spese di cura, sostenute dal dipendente, per familiari affetti da handicap o tossicodipendenza. Banca Italease Fiba Mi ) Permessi retribuiti e non per assistere o accompagnare diversamente abili o tossicodipendenti L'azienda può concedere permessi, retribuiti e non, per assistere o accompagnare (a visite di controllo, a fare certificati, ecc.) familiari affetti da handicap o tossicodipendenza. Assimoco Fiba Mi 2009 Marcegaglia Fim Mn 2007

14 E) Area maternità 10) Integrazioni al trattamento di maternità obbligatoria o facoltativa. Si può concordare negli accordi decentrati un pagamento maggiore di quanto previsto da Leggi e CCNL dei periodi di maternità obbligatoria o facoltativa. AFM Fisascat Crm ) Buono nascita o per l'acquisto di prodotti per la prima infanzia Il buono per la nascita consiste nell'erogazione, da parte dell'azienda di un buono in denaro e/o di alcuni doni (carrozzella, passeggino, seggiolone, biberon, ecc.) al genitore del neo-nato. Flowserve Fim Bz ) Formazione di reinserimento al rientro della maternità Per facilitare il rientro dall'assenza per maternità l'azienda può predisporre degli affiancamenti o della formazione, personalizzati in base alle esigenze della lavoratrice. Lindt Fai Va ) Concessione di permessi per la nascita (o l'adozione) del figlio Per contribuire a una paternità responsabile l'azienda può concedere permessi, oltre quanto previsto dalla legge (1 giorno) al padre, anche in occasione di adozioni.

15 Rivolta Carmignani Femca Bz ) Concessione di permessi per la frequenza a corsi pre-parto Si può concordare la concessione di permessi, retribuiti e non, per facilitare la frequenza a corsi di preparazione al parto delle dipendenti. Ecolab Femca Bz 2008

16 F) Area della cura dei figli 15) Asili aziendali L'azienda può costruire un asilo o un asilo-nido e aprirlo ai propri dipendenti a prezzi scontati o gratuitamente. Può, tramite accordo con le istituzioni locali, anche riservare una parte dei posti al territorio. Può scegliere se gestirlo direttamente o affidarne la gestione a società specializzate, operanti sul territorio o da costituire appositamente. Trenord Fit Mi 2012 Detassazione e decontribuzione completa Rif. TUIR art.51 comma 2f bis 16) Contributo aziendale al pagamento della retta dell'asilo-nido Le aziende che non hanno la disponibilità alla costruzione e gestione di un asilo o un nido possono, per accordo sindacale, contribuire, in tutto o in parte, al pagamento della retta a carico del dipendente. Fondazione poliambulanza Fp Bs 2010 Detassazione e decontribuzione completa Rif. TUIR art.51 comma 2f bis 17) Centri estivi o colonie nei periodi di chiusura delle scuole Nei periodi di chisura delle scuole, che spesso creano problemi ai genitori, che non sanno a chi lasciare i figli, l'azienda può aprire degli appositi spazi all'accoglienza di questi minori, organizzando varie attività di carattere ludico o formativo. Aimeè Femca Mn 2008 Sì, se in gestione diretta o convenzione Rif. TUIR art.51 comma 2f

17 18) Servizio dopo-scuola, aiuto ai compiti Nelle fasce orarie non coperte da servizio scolastico, durante le quali è però richiesta la prestazione lavorativa al dipendente, l'azienda può organizzare, a proprie spese, degli ambienti che accolgono i bambini e li aiutano anche a fare i compiti, assumendo direttamente personale adeguatamente preparato o affidando questo compito a società specializzate. A questo servizio si accompagna spesso anche quello di trasporto dalla scuola alla sede dove è previsto il servizio (che può coincidere o meno con quella dell'azienda). Lubiam Femca Mn 2008 Sì, se in gestione diretta o convenzione Rif. TUIR art.51 comma 2f 19) Agevolazioni o convenzioni con baby-sitter L'azienda può offrire direttamente servizi di baby-sitter o pagare, in tutto o in parte, questo servizio alle lavoratrici/lavoratori che ne hanno bisogno per favorire la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di vita. Aimeè Femca Mn 2008 Sì, se in gestione diretta o convenzione Rif. TUIR art.51 comma 2f 20) Agevolazioni o convenzioni con strutture sportive o viaggi all'estero per il lavoratore o i familiari L'azienda può convenzionarsi o pagare, in tutto o in parte, le spese sostenute dai propri dipendenti per viaggi all'estero (di studio o altro) o di natura sportiva (con centri sportivi, palestre, ecc.) Sì, se in gestione diretta o convenzione Rif. TUIR art.51 comma 2f

18 21) Servizi di orientamento ai ragazzi per la scelta del corso di studi L'azienda può pagare il costo di servizi di orientamento dei figli dei propri dipendenti alla scelta del corso di studi o ad organizzare stages all'estero per migliorare il curriculum. Sì, se in gestione diretta o convenzione Rif. TUIR art.51 comma 2f 22) Borse di studio per i figli L'azienda può predisporre borse di studio per i figli dei propri dipendenti per qualsiasi corso di studio (dalle elementari all'università) per contribuire alle spese sostenute dalle famiglie. Patheon Femca Bz 2012 Detassazione e decontribuzione completa Rif. TUIR art.51 comma 2f bis 23) Contributo in denaro per l'iscrizione dei figli a corsi di studio L'azienda può contribuire a pagare l'iscrizione di figli dei dipendenti a corsi di studio Banco Desio Fiba Bz 2011 Detassazione e decontribuzione completa Rif. TUIR art.51 comma 2f bis 24) Partecipazione dell'azienda all'acquisto dei libri di testo o al pagamento di tasse scolastiche L'azienda può, dietro presentazione delle pezze giustificative (scontrino fiscale, ricevuta o fattura) partecipare, in tutto o in parte, al pagamento, da parte del dipendente, dei libri di testo o di tasse scolastiche per sé o per i figli. Henkel Femca reg 2011

19 Detassazione e decontribuzione completa Rif. TUIR art.51 comma 2f bis 25) Concessione di permessi per assistere a figli ammalati Per conciliare meglio gli oneri di cura con gli obblighi di lavoro l'azienda può concedere permessi, retribuiti o non, per assistere i figli ammalati. M&M Fim Bg ) Concessione di permessi per l'inserimento del figlio all'asilo o a scuola L'azienda può concedere permessi per accompagnare i figli nei primi giorni di inserimento all'asilo o a scuola.

20 G) Area del diritto allo studio 27) Concessione di permessi per sostenere esami Si può ampliare l'area del diritto allo studio prevista dai CCNL con la concessione di ulteriori permessi per sostenere esami. Assimoco Fiba Mi ) Concessione di permessi per frequentare corsi L'azienda può concedere permessi, per il dipendente, in più di quelli previsti dai CCNL, per partecipare a corsi di formazione. Schindler Fim Bg ) Contributo aziendale al sostegno di spese per la formazione L'azienda può contribuire, in tutto o in parte, a sostenere spese per la formazione dei propri dipendenti o dei loro figli. Equitalia Fiba Mi 2008

21 H) Area della spesa familiare e del tempo libero 30) Agevolazioni o convenzioni con servizi di trasporto Si possono, per accordo sindacale, stabilire convenzioni tra azienda e trasportatori pubblici o privati, per agevolare il tragitto casa-lavoro dei dipendenti, gratis o comunque a tariffe inferiori di quelle praticate sul mercato. Detassazione e decontribuzione completa Rif. TUIR art.51 comma d 31) Buoni mensa, almeno fino a 5,29 euro al giorno, o servizio mensa L'azienda può rilasciare buoni in sostituzione della mensa, fino al tetto di 5,29 euro al giorno, o erogare direttamente o tramite convenzione con società specializzate, i pasti. In entrambi i casi può beneficiare della completa esenzione contributiva e fiscale. Tecnofar Fim So 2011 Detassazione e decontribuzione fino a 5,29 euro al giorno Rif. TUIR art.51 comma c 32) Carrello della spesa fino a 250 euro l'anno L'azienda può, in esenzione contributiva e fiscale, dare ai propri dipendenti un buono, fino a 250 euro l'anno, che consenta di acquistare quasiasi bene di consumo. E' la conseguenza delle vecchie lire che erano previste dalla normativa fiscale. Se poi l'azienda acquista direttamente dei beni di prima necessità e li distribuisce ai propri dipendenti, spunta sulla quantità acquistata dei prezzi più convevienti di quelli che il dipendente da solo sarebbe in grado di ottenere e può, in questo modo spendere cento e offrire ai dipendenti, in termini di valore, più di quello che ha speso. Ghioldi femca co 2010

22 Detassazione e decontribuzione fino a 250 euro all'anno Rif. TUIR art.51 comma b 33) Buono carburante E' un esempio, particolarmente efficace in tempi di alto prezzo dei carburanti auto, di come si può spendere il buono di cui alla voce N 32. Sircatene fim le 2012 Detassazione e decontribuzione fino a 250 euro all'anno Rif. TUIR art.51 comma b 34) Agevolazioni o convenzioni per realizzare i controlli dell'auto, con i negozi del territorio, per l'acquisto della casa, per l'acquisto dell'auto, per la stipula di contratti assicurativi L'azienda può agevolare i propri dipendenti realizzando convenzioni o pagando, in tutto o in parte, i servizi che questi usano per fare acquisti, soprattutto di beni di lunga durata. Allianz 3 Fiba reg 2010 Italiana assicurazioni Fiba Mi ) Convenzioni con strutture sportive, per vacanze, con strutture formative, finanziamento aziendale a CRAL o circoli ricreativi L'azienda può convenzionarsi con strutture sportive, formative, di vacanza per agevolare, con tariffe ridotte, i propri dipendenti. Oppure può impegnarsi a finanziare il CRAL aziendale o circoli ricreativi. Trenord Fit reg 2012 Sì, se in gestione diretta o convenzione

23 Rif. TUIR art.51 comma 2f 36) Costituzione di fondi per aiuti a famiglie bisognose Si può, per accordo decentrato, far finanziare all'azienda un fondo che ha lo scopo di intervenire per aiutare famiglie di dipendenti in stato di bisogno. Tino Sana Filca bg ) Risparmio di tempo (servizio lavanderia, maggiordomo aziendale, ecc.) L'azienda può organizzare servizi vari a favore dei propri dipendenti (pagamento di bollette, lavanderia, disbrigo pratiche amministrative, fare la spesa, meccanico, ecc.) aiutandoli a risparmiare tempo e a conciliare meglio tempo di lavoro e di vita.

24 I) Area del lavoro straniero 38) Concessione di permessi per festività non previste dal calendario italiano Si può concordare il diritto, per i non aderenti alla religione cattolica, a usufruire di permessi, retribuiti e non, in occasione di festività previste da altre religioni. Cifa mixers Fim Mn ) Agevolazioni nella frequenza di corsi di italiano L'azienda può concedere varie agevolazioni (permessi retribuiti e non, partecipazione alle spese, ecc.) per agevolare la frequentazione di corsi per imparare l'italiano per i lavoratori stranieri. Italfaro Fit reg ) Agevolazioni nella possibilità di accorpare ferie e permessi per il rientro a casa Si possono concordare particolari agevolazioni per facilitare il rientro a casa per i lavoratori che provengono da lontano e per i quali anche il costo del biglietto può costituire un problema, come l'accorpamento in un unico periodo di ferie e permessi. Pibiplast femca le ) Previsione di menù compatibili con le prescrizioni di altre religioni Si può concordare la predisposizione di menù compatibili con i

25 divieti di altre religioni (ebraica, mussulmana, ecc.). Alstom fim mi ) Predisposizione di luoghi per pregare L'azienda può predisporre appositi spazi per la prghiera prescritta da altre religioni. Aima fit mi 2005

26 L) Area della conciliazione dei tempi 43) Flessibilità entrata-uscita La possibilità di entrare e uscire in tempi flessibili costa poco o nulla all'azienda e risolve molti problemi ai lavoratori, soprattutto a quelli con figli. Un esempio classico è che, anziché entrare alle 8.00 si può entrare dalle 7.30 alle 8.30 e recuperare il ritardo o l'anticipo in giornata, o in settimana, o anche in periodi più lunghi. Sono da escludere i lavoratori legati alla presenza di altri per poter svolgere il proprio lavoro (ad esempio gli addetti a una catena di montaggio), ma per tutti gli altri (e sono la stragrande maggioranza) questa è una possibilità molto interessante. Parmalat Fai reg 2012 Mediaset Fistel Mi ) Part-time E' la risposta più classica ai problemi di conciliazione, adottata in prevalenza dalle donne. Può però rispondere a problemi di flessibilità in misura maggiore di quanto fino ad ora realizzato (ricordiamo che, in Italia, la percentuale di lavoratori part-time è inferiore a quella dei principali paesi europei nostri concorrenti). n esiste infatti solo il part-time classico, cioè un lavoro di 20 ore la settimana, spalmato su 5 giorni (part-time orizzontale), ma esistono part-time anche per un numero di ore inferiore o superiore, che spesso risolvono meglio sia i problemi dell'azienda che quelli del lavoratore. Inoltre esiste il cosiddetto part-time verticale, che concentra l'orario stabilito di lavoro in un numero limitato di giorni alla settimana, o al mese, o addirittura all'anno. Per cui le potenzialità di questa soluzione sono ancora in parte inesplorate. Va perciò fatto un attento esame delle esigenze dell'azienda e del lavoratore, per definire le forme di parttime più adatte a rispondere al meglio a entrambi. Ospedale Valduce fp co 2010

27 45) Banca ore Si tratta di uno strumento di flessibilità oraria molto interessante, perché permette di recuperare le ore di lavoro straordinario in giornate di riposo compensativo, affiancandosi in questo modo alle ore di riduzione d'orario previste dai vari CCNL. Anche questo strumento non ha mostrato ancora tutte le sue potenzialità. C'è una normativa nazionale ancora troppo rigida, che pretende di stabilire in modo unico la divisione tra ore di straordinario recuperate e ore pagate. La contrattazione aziendale può intervenire a rendere più flessibile questo strumento, ad esempio assegnandone una parte all'azienda, che può comandare i riposi in periodi di scarso lavoro. Koch Heat Transfer fim crm ) Job sharing Questo strumento prevede che due lavoratori coprano l'orario di uno, accordandosi tra di loro su come farlo. E' uno strumento di flessibilità poco diffuso, anche per le complicazioni normative che fa nascere quando uno dei due è malato. Se ben contrattato però contribuisce sicuramente a diminuire l'assenteismo e a migliorare il senso di appartenenza all'azienda. Cargil fai reg ) Telelavoro L'informatizzazione consente che un numero crescente di lavori si possano fare senza recarsi in azienda; a questo serve questo strumento che regola il rapporto di lavoro permettendo che il

28 lavoratore lo svolga, in tutto o in parte, a casa. ST Microelectronics fim bz ) Orari personalizzati In certi casi il lavoratore può mettersi d'accordo col diretto superiore su una modulazione dell'orario che vada bene per lui e per l'azienda, lasciando quindi a entrambi un'ampia discrezionalità a riguardo. Comune di Caiolo fp so 2010

29 ALLEGATO 1 Il bando regionale su welfare e conciliazione Il 29 ottobre scorso è stato pubblicato sul BURL la dgr IX/ Misure a sostegno del welfare aziendale ed interaziendale e della conciliazione Famiglia - Lavoro in Lombardia il bando per il sostegno a iniziative di welfare aziendale e interaziendale e per l estensione della dote conciliazione servizi alla persona sull intero territorio regionale. Il dispositivo è definito in coerenza con quanto previsto dalla legge regionale 18 aprile 2012 n. 7 «Misure per la crescita, lo sviluppo e l occupazione» ed in particolare l articolo 6 che prevede che Regione, nel rispetto dell'autonomia delle parti sociali in materia di contrattazione collettiva, possa sostenere accordi o intese sul territorio regionale che introducano modelli virtuosi ed innovativi, finalizzati fra l altro a realizzare forme organiche e stabili di welfare aziendale. Il bando per il sostegno al welfare prevede un finanziamento di 5 milioni di euro finalizzato a promuovere progetti di welfare aziendale ed interaziendale volti a favorire il benessere sociale della persona e della famiglia, incentivare l adozione di piani di flessibilità aziendale per una miglior conciliazione famiglia lavoro, per promuovere modelli per la previdenza integrativa, e favorire il mantenimento dell occupazione, in particolare di quella femminile, dopo la nascita di un figlio, sostenendo la famiglia nei suoi compiti di cura. Possono richiedere il finanziamento le Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI), le Grandi Imprese (in aggregazione con MPMI) e la Grande distribuzione che abbiano concluso o avviato contrattazione di secondo livello. I progetti rivolti a lavoratrici e lavoratori dipendenti presso le imprese beneficiarie e loro familiari, in somministrazione, i titolari di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa nella modalità a progetto, avranno una durata di 12 mesi, e potranno

30 beneficiare di un contributo pari all'80% della spesa, in relazione al numero dei lavoratori destinatari delle iniziative di welfare, fino ad un massimo di euro. I progetti al fine di poter essere visionati dall'apposito Nucleo di Valutazione dovranno essere presentati con la compilazione della domanda a partire dal 29 ottobre 2012, data di pubblicazione del bando sul Burl, attraverso il Sistema Informativo ( Finanziamenti Online ) raggiungibile all indirizzo Internet: La medesima delibera, in continuità con quanto previsto nella dgr 381/2010, e visto il positivo esito della sperimentazione della Dote conciliazione, individua una linea di azione per l'estensione all intero territorio regionale della dote conciliazione servizi alla persona, ma inserendo alcuni correttivi rispetto al precedente dispositivo. Le risorse per la dote conciliazione servizi alla persona ammontano complessivamente a euro, assegnate alle Asl ( in relazione della distribuzione dei nati nei rispettivi territori negli anni 2010, 2011 e primo semestre 2012) affinché possano successivamente provvedere al rimborso agli aventi diritto secondo le modalità indicate dalla delibera. Possono beneficiare della dote prioritariamente lavoratrici e lavoratori che rientrano da un congedo effettivo e continuativo di maternità/ paternità e parentale della durata minima di un mese, che fanno richiesta di dote entro il terzo anno di vita del figlio e non oltre due mesi dal rientro al lavoro, dipendenti da Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI), da Grandi Imprese (in aggregazione con MPMI), e da imprese della Grande distribuzione, che abbiano avviato azioni per l introduzione di misure di welfare in riferimento alla lr 7/2012 art 6 comma 1 diverse dalla facilitazione dell accesso ai servizi di cura tramite un sostegno economico. La dote conciliazione è costituita da un rimborso delle spese (per un valore massimo di 200 euro mensili per 8 mesi, durata massima della dote) sostenute per l accesso a servizi e unità di offerta aderenti alla filiera conciliazione nelle seguenti aree di cura:

31 - Area prima infanzia - Area socio educativo assistenziale ai minori DI 14 ANNI - Area servizi a persone con disabilità o non autosufficienti, a persone affette da documentata grave infermità Area mobilità: trasporto I lavoratori che intendono richiedere la dote conciliazione servizi alla persona dovranno presentare domanda per mezzo del Sistema Informativo raggiungibile all indirizzo Internet: gefo.servizirl.it/ La delibera rappresenta un'opportunità per rafforzare la contrattazione aziendale ed estenderla anche in ottica di rete, attraverso percorsi di interazione nel territorio, che possono coinvolgere molteplici sia privati che istituzionali, per rispondere ai bisogni delle persone e delle famiglie con strumenti innovativi.

32 Allegato 2 Istruzioni per consultare gli accordi 1) Entrare nel sito della CISL Lombardia digitando Nella testata della home page cliccare sul banner La Cisl contratta 3) Nel sommario della sezione cliccare su consulta contratti (in alto a sinistra) 4) Se è la prima volta cliccare su Registrati e attendere la password sull indirizzo di posta elettronica. 5) digitare la password e poi cliccare su accedi 6) Scegliere i filtri con cui consultare l archivio (almeno 1): Federazione Cliccare sullo spazio bianco per avere l elenco delle federazioni; per avere la CISL scegliere USR; Territorio Cliccare sullo spazio bianco per avere l elenco dei territori; Area contratti Cliccare sullo spazio bianco per avere l elenco delle aree contrattuali; Anno sottoscrizione Cliccare sullo spazio bianco per avere l elenco degli anni a disposizione (sono a disposizione gli anni che vanno dal 2005 al 2020); Numero dipendenti Spazio, in genere, non compilato; Argomento Cliccare sullo spazio bianco per avere l elenco degli argomenti in base ai quali sono state fatte le valutazioni; sono in tutto 15: - salario - orario - inquadramento - welfare integrativo - mercato del lavoro - formazione professionale - pari opportunità - ambiente - organizzazione del lavoro - partecipazione e diritti - accordi internazionali - responsabilità sociale dell impresa

33 - decentramento produttivo e acquisizioni - contrattazione delle crisi - salvaguardia impianti Valutazione Il programma seleziona gli accordi che hanno riportato un punteggio uguale o superiore (da 0 a 5) a quello indicato; Seleziona Ad ogni argomento il programma mostra i sottoargomenti (da 2 a 7, a seconda dei casi) che lo compongono; si può anche selezionare uno di questi sotto-argomenti: in questo caso il programma selezionerà solo gli accordi corrispondenti al sottoargomento. 7) Terminato il lavoro di scelta dei filtri cliccare su cerca. Dopo pochi secondi il programma fornirà un elenco, nello spazio sottostante la maschera iniziale, di tutti gli accordi che rispondono ai requisiti richiesti, riportando per ciascun accordo le valutazioni ottenute in ciascuno dei 15 argomenti. 8) E possibile scaricare uno o più accordi, cliccando su scarica (prima casella a sinistra di ogni accordo) e stamparli con la normale procedura.

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