Struttura e classificazione dei virus:
|
|
- Damiano Ferrara
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Struttura e classificazione dei virus: Morfologia: i virus mancano di tutte quelle complesse strutture proprie delle cellule, si compongono essenzialmente di una acido nucleico e di un rivestimento proteico detto capside. Poiché il menoma virale può codificare un numero molto limitato di proteine, il capside è spesso costituito da unità ripetute, secondo due motivi ricorrenti: a) simmetria elicoidale.le proteine strutturali vengono dette protomeri, formano un canale entro il quale è accolto a spirale il materiale nucleico (es Virus del mosaico del tabacco). L associazione dell acido nucleico ai protomeri origina il nucleocapside. Spesso virus con tale morfologia per gemmazione assumono l involucri pericapsidico per gemmazione ed acquisizione di parte della membrana citoplasmatica dell ospite. b) simmetria icosaedrica..le subunità proteiche vengono dette capsomeri disposte a formare un solido di 20 facce e 12 vertici, virus con tale morfologia si differenziano per numero e distribuzione dei capsomeri. I capsomeri sono organizzati in ultrstrutture del tipo esoni e pentoni (a 5 triangolo o a 6 traingoli) con una conformazione simile a quella dei palloni da calcio. Alcuni virus icosaedrici vengono liberati nudi nell ambiente per lisi cellulare, altri tramite gemmazione acquisiscono un rivestimento come per gli elicoidali (envelope). Struttura del genoma: il genoma virale può essere rappresentato da RNA o DNA mono catenario o bicatenario, lineare o circolare; nei virus ad RNA il menoma è sempre lineare. L RNA può essere positivo (del tipo m-rna) e quindi immediatamente trascrivibile dall apparato proteino sintetico dell ospite, o RNA negativo (complementare all m-rna) che non può essere trascritto immediatamente, ma necessita di una RNA-trascrittasi virale per essere copiato in m-rna utile alla sintesi proteica. Virus a RNA ven gono detto ribovirus, quelli a DNA deossiribovirus.
2 Moltiplicazione virale: La replicazione virale può avvenire solo in cellule sensibili ( in grado di fare esprimere completamente in genoma virale. La replicazione attraversa le fasi di: a) adsorbimento.ancoraggio di una specifica proteina superficiale del virione (antirecettore) ad una struttura altrettanto specifica della membrana della cellula ospite. Gli antirecettori virali sono in linea di massima glicoproteine nei virus con envelope e proteine semplici nei virus nudi. Alcuni virus possono trovare il recettore su molti tipi di cellule, altri invece possono trovare il recettore su un gruppo limitato di cellule condizionando lo spettro d ospite e la potogenicità virale. L adsorbimento richiede una certa concentrazione ionica, ma è indipendente dai valori di temperatura e disponibilità di energia. L adsorbimento è irreversibile determina un cambiamento nella morfologia strutturale del virus che generalmente fa sperdere al capside le proprietà di involucro protettivo. b) Penetrazione...è la fase seguente l adsorbimento in cui il virus, o alcune sue parti penetrano nella cellula ospite; avviene per: -transolcazione: l intero virione ntra nel citoplasma oltrepassando la membrana citoplasmatica; -endocitosi: l adesione del virus alla membrana citoplasmatica comporta la formazione di un vacuolo in cui il virus è trasportato all interno della cellula; -fusione: i virus che presentano envelope possono fondere il loro rivestimento lipoproteico con la membrana cellulare e riversarsi dentro la cellula ospite. c)scapsidazione consiste nella separazione del genoma virale dalle proteine che lo ricoprono. Per molti virus il procedimento avviene spontaneamente, per altri grazie all azione degli enzimi lisosomiali. Il meccanismo non è ancora stato chiarito del tutto. d)maturazione e liberazione la maturazione avviene secondo due modalità principali: - nella matrice (virus nudi): i capsomeri si assembla per formare il capside che include l acido nucleico; il processo non è esente da errori; i virioni maturi vengono liberati simultaneamente all esterno per lisi della cellula ospite. - e sulla membrana (virus con envelope): i capsomeri si assemblano nel capside, ma altre proteine virali vanno ad interarsi con la membrana citoplasmatica e quella dell ER.
3 A tali aree si avvicinano i capside e per gemmazione vengono inglobate in un vacuolo che sarà l envelope. Generalmente la maturazione coincide con la maturazione. La maturazione per gemmazione può avvenire solo in cellule vive in quanto richiede dispendio di energia; per tale motivo la replicazione di questi virus tende a d essere meno citocida. L infezione virale può essere: 1) produttiva.nel caso in cui la cellula ospite non sia solo sensibile, ma anche permissiva, favorendo la completa espressione del menoma viarle. 2) abortiva...nel caso in cui il virus infettante sia difettivo, o quando la cellula ospite consenta l espressione di solo alcuni geni virali. 3) latente...caso strettamente collegato alle infezioni abortive in cui il menoma virale sia in grado di interagire con in DNA della cellula dell ospite. Tali virus possono essere potenzialmente oncogeni. L espressione di una parte del menoma virale a cui non segue la lisi della cellula ospite favorisce la trasformazione cellulare. Espressione del genoma virale e strategie replicative: gli m-rna virali debbono essere trascritti e tradotti sul menoma virale in maniera tale da avere sia l espressione sia la duplicazione dell intero genoma virale. Una volta trascritti gli m-rna i virus si servono dell apparato biosintetico dell ospite per la traduzione. In queste fasi iniziali i virus si trovano in competizione con la cellula ospite. Molti virus citocidi bloccano rapidamente le sintesi macromolecolari della cellula modificando l ambiente citoplasmatico e rendendo la membrana insensibile ai messaggeri cellulari; es: -herpesvirus -picornavirus -rabdovirus -reovirus la cellula ospite comunque offre altre restrizioni alla replicazione del virus; in quanto essa sintetizza i propri m-rna nel nucleo e da uno stampo di DNA con successive modifiche di splicing. Ne consegue che gli enzimi necessaria alla trascrizione dell m-rna sono presenti solo nel nucleo e sono in grado di trascrivere solo in DNA. Possono quindi utilizzare le trascrittasi cellulari per la produzione di m-rna virale solo i virus a DNA che sono in grado di raggiungere il nucleo; gli altri virus devono possedere una trascrittasi virale per sintetizzare m-rna da RNA virale. Inoltre le cellule hanno la capacità di tradurre solo gli m-rna monocistronici, ne consegue che i virus devono sintetizzare un m-rna per ciascun gene, o un m-rna con l informazione di più geni che porta alla formazione di una
4 sola proteina (poliproteina) che verrà scissa da una proteasi a formare le proteine finali. Virus a DNA: seguono 4 strategie replicative (3 per i virus a genoma bicatenario e 1 per genoma monocatenario). 1) primo gruppo: herpesvirus, adenovirus e papovavirus: possono utilizzare le RNA polimerasi DNA-dipendenti della cellula ospite, iniziano la trascrizione nel nucleo della cellula ospite con produzione di m-rna. 2) secondo gruppo: poxvirus: nei quali l intero ciclo di replicazione si compie nel citoplasma, utilizzando per la trascrizione una polimerasi veicolata dal virione. 3) terzo gruppo: parvovirus: sono virus che possiedono DNA monocatenario che ad opera di enzimi cellulari viene trascritto prima in cdna e poi in m-rna. Tali eventi hanno luogo nel nucleo della cellula. 4) quarto gruppo: hepadnavirus: l unico patogeno per l uomo è il virus dell epatite B. questi virus hanno un DNA bicatenario circolare con una interruzione nel filamento positivo. Con enzimi cellulari del proof-rading con produzione di una molecola intera di DNA bicatenario. Successivamente ad opera di enzimi nucleari vengono trascritti un serie di m-rna subgenomici per la codifica di proteine, ed un RNA gnomico che verrà incorporato nel nucleocapside e quindi retrotrascritto da DNA polimerasi virale. Virus a RNA: seguono 4 strategie replicative; due delle quali con significative variazioni a seconda dei gruppi di virus. 1)primo gruppo: virus con RNA+ monocatenario, monofilamento; non hanno bisogno di trascrivere il proprio genoma in quanto può essere tradotto in proteine direttamente dai ribosomi della cellula: - picornavirus e flavivirus producono un unica proteina che viene successivamente scissa nelle varie proteine virali da proteasi virali.
5 - togavirus, coronavirus, calicivirus, l RNA + parentale viene tradotto all estremità 5 per la produzione di proteine non strutturali; quindi viene trascritto in RNAche serve da stampo per un m-rna+ che verrà tradotto dall estremità 3 (estremità che codifica per proteine strutturali). La catena di RNA- serve da stampo anche per la produzione di RNA+ genomico per la progenie virale. La replicazione avviene interamente nel citoplasma, l RNA virale è direttamente infettan te. 2) secondo gruppo: virus con RNA- possiedono un menoma che non può essere tradotto, debbono produrre m-rna utilizzando una trascrittasi che deve essere veicolata dal virione. - paramixovirus, rabdovirus, filovirus; hanno come produzione vari m-rna uno dei quali complementare a tutto l RNA gnomico che serve per la produzione di RNA- per la progenie. Avendo bisogno di trasscrittasi associate al virione l RNA di tali virus non è infettante ed avviene interamente nel citoplasma. altri virus hanno RNA- diviso in 3-8 frammenti che devono essere trascritti separatamente da un trascrittasi associata al virione. - bunyaviorus, ortomixovirus, arenavirus; gli m-rna di tali virus contengono all estremità 5 sequenze non virali che vengono legate al cap (capping degli m-rna nel nucleo) che viene sottratto agli m-rna cellulari. Seguono quindi tutte le fasi di riproduzione citoplasmatica caratteristiche dei virus a RNA-. Alcuni virus come gli arenavirus hanno RNA-/+ che in un primo momento si comporta come RNA- in un secondo momento come RNA+ per la produzione di proteine (anche un RNA- intermedio è in grado di dirigere la sintesi di alcune proteine virali). 3) terzo gruppo: virus con RNA bicatenario diviso in segmenti. : - rotavirus, reovirus, orbivirus; in questi virus il capside è generalmente formato da due strati di capsomeri, qundo il virus entra nella cellula ospite perde uno strato del capside con la conseguente attivazione di RNA trascrittasi virale con produzione di m-rna, uno per segmento, talim-rna si estroflettono dal capside ed in un primo momento vengono tradotti in proteine, quindi vengono associati alle proteine virali ove vengono trascritti i catena a polarità negativa per formare la struttura bicatenaria definitiva. 4) quarto gruppo: strategia replicatici adottata dai retrovirus, che possiedono due molecole di RNA+ identiche; queste vengono trascritte in DNA inizialmente monocatenio che
6 diventa successivamente bicatenario. Questa operazione è detta retrotrascrizione; è resa possibile da una trascrittasi inversa, da primer fungono alcune molecole di t-rna del virione. Una volta prodotto il c-dna migra nel nucleo e si integra con il DNA cellulare; può quindi essere tranquillamente trascritto dalle polimerasi cellulari assieme al momento della trascrizione del DNA cellulare. In caso non vengatrascritto il DNA svirale da luogo ad una infezione latente, oppure come accade negli oncovirus essere espresso parzialmente e trasformare la cellula. Genetica dei virus: Le mutazioni dei virus Le mutazioni del genoma di un virus, si verificano durante il processo di sintesi del nuovo genoma nel processo di replicazione virale. I virus con menoma a DNA sono stabili (dato il processo semiconservativo di duplicazione del DNA che consente di contenere gli errori a livelli bassi). I virus con menoma RNA hanno maggior frequenza di mutazioni: sono considerati quasispecie. Questa caratteristica impone ai ribovirus rigorose restrizioni all ampiezza del genoma. Una mutazione virale presenta, solitamente, un unica mutazione rispetto allo stipite originario. Questo però si traduce nella comparsa di più variazioni fenotipiche nel mutante. (una modificazione di una sola proteina del capside o del pelops può riflettersi in modificazioni delle proprietà antigeni, delle proprietà emoagglutinati e delle capacità di infettare determinate cellule). Alla presenza di differenti modificazioni fenotipiche in seguito ad una mutazione interessante una sola proteina, si da il nome di pleotropismo. Alcuni mutanti virali presentano un diminuito potere patogeno e possono essere utilizzati come vaccini. Quando virioni differenti si ritrovano nella stessa cellula possono interagire tra i geloni(interazioni genetiche) o tra i loro prodotti terminali(interazioni non genetiche).
7 Interazioni genetiche 1.Ricombinazione Scambio di segmenti di acido nucleico fra il genoma di due virus, ambedue attivi, differenti in qualche carattere fenotipico, con produzione di una progenie virale che ha i caratteri fenotipici dei due virus parentali. - virus con genoma a DNA = avviene tramite rottura e ricombinazione di catene polinucleotidiche neosintetizzate - virus con genoma a RNA = avviene durante la replicazione per un salto dell enzima replicativi con trascinamento di parte della catena neosintetizzata sul tample costiuito sull altro genoma virale, con sintesi finale di un filamento ibrido. 1.Riassorbimento Possibile solo tra i virus a genoma segmentato. Consiste nello scambio di segmenti di genoma fra virus della stessa specie, con caratteri diversi (virus influenzali). Interazioni non genetiche 1.Mescolamento Fenotipico A) Il genoma di un virus viene incorporato nel capside di un altro virus della stessa specie, ma con caratteri antigeni diversi, infettando la stessa specie: transapsidazione. B) Quando il nucleo-capside di un virus provvisto di peoplos venga incorporato nell involucro lipoproteico di un altro virus correlato, presente nella stessa cellula, assumendo proprietà fenotipiche dell ultima. I virus prodotti hanno i caratteri fenotipici del virus che fornisce il capside o il peplos ma poi, alla 1 generazione, la progenie avrà i caratteri di superficie codificati dal genoma, caratteristici del virus originale. 2.Interferenza Quando la presenza di un virus in una cellula, impedisce la moltiplicazione di un altro virus superinfettante. L interferenza può essere conseguenza di : - produzione di interferon; - occupazione o soppressione di sti recettoriali di superficie; - blocco di vie metaboliche indispensabili alla replicazione del secondo virus.
8 3.Complementazione Quando in un infezione virale doppia, la moltiplicazione di un virus è resa possibile dalla utilizzazione di uno o più prodotti (proteine) del genoma di un virus confettante. Si verifica tra virus della stessa specie o strettamente correlati; o tra virus molto diversi (alcuni parvo virus: adeno-associati o adenosatelliti). Patogenesi delle infezioni virali: - - L azione patogena dei virus deve essere valutata in relazione a due eventi: la realizzazione dell infezione; la produzione e l estrinsecazione delle lesioni. Questi eventi sono condizionati dal virus e dalle caratteristiche e modalità di risposta dell ospite. Infezione La realizzazione dell infezione prevede la penetrazione del virus nell ospite e la sua replicazione in organi tessuti. Penetrazione Passiva Immissione diretta del virus nel circolo linfo-ematico per via transcutanea (morsi, eventi traumatici, uso d siringhe infette, punture da antropodi, ustioni, ecc ) Inalazione Superamento di barriere mucose Ingestione Per penetrare il virus deve possedere adeguati caratteri di resistenza (virulenza) che gli permettono di sfuggire ad un inattivazione ad opera di fattori di difesa aspecifici presenti nelle mucose stesse. L effettiva penetrazione attraverso le mucose avviene per effetto di una diretta replciazione nelle cellule con cui è venuto inizialmente a contatto. C è la possibilità di un attraversamento passivo mediato da cellule epiteliali specializzate (cellule M, microfold) che ricoprono accumuli di cellule linfoidi in contatto con l epitelio mucoso e che sono dotate di attività fagocitarla nei confronti di vari materiali estranei che trasferiscono al tessuto linfoide sottostante tramite processi citoplasmatici. Il virus, ingolbato in vacuoli, viene trasferito al tessuto linfoide sottostante che. Oltre ad attivare la
9 risposta immunitaria, può diventare sede di replicazione virale o area di ulteriore transito verso il circolo linfoematico. Replicazione Avvenuta la penetrazione il virus va in contro ad una replicazione primaria nelle cellule permissive. La replicazione primaria può assumere estensione tale da divenire causa di malattia e il processo infettivo può rimanere localizzato. In altre situazioni la replicazione primaria è limitata e asintomatica. Il virus ha il tempo di diffondersi e di andare in contro a cilci di esplicazione secondaria. Nelle infezioni disseminate, la diffusione virale può avvenire per vie differenti e con differenti modalità. La diffusione è condizionata dalla capacità del virus di esprimere caratteri di virulenza che gli consentono di superare i meccanismi di difesa dell ospite. Organi Bersaglio Il coinvolgimento d organo può dipendere dalle modalità di penetrazione del virus e dalle sue capacità diffusive; è condizionato dal tropismo cellulare del virus e dalla permissività dell organo alla replicazione virale. Il tropismo cellulare e tissutale del virus è in dipendenza dalla presenza di strutture complementari sulla superficie del virus e su quella delle cellule bersaglio. Lesioni Realizzatasi l infezione, neglio organi interessati possono venirsi a determinare vari tipi di lesioni anatomo-funzionali, possono derivare dall azione citopatogena del virus o essere conseguenze dell attivazione delle risposte immunitarie dell ospite; queste possono agire modificando il tipo di rapporto tra virus e cellule infette; le risposte immunitarie vengono, a volte, depresse e la malattia si manifesta per effetto delle conseguenti gravi compromissioni delle difese dell ospite. Lesioni direttamente provocate dal virus Gli organi sede del processo replicativi virale vanno incontro a danni direttamente provocati dal virus, in correlazione con il rapporto instaurato dal virus con le cellule infette. Tale rapporto può essere quello dell : 1.Infezione Citocide Il virus si replica produttivamente nelle cellule infette e determina in esse modificazioni irreversibile e la morte cellulare. Le malattie sono acute e caratterizzate da brevi periodi di incubazione. Le vere cause di citocidia vanno ricercate in eventi precoci capaci di vanificare il meccanismo di difesa cellulare (produzione di interferon) e di favorire l uso di una larga parte del macchinario proteino-sintetico cellulare per sintesi virus-specifiche. Questi eventi consistono in blocchi delle sintesi macrolecolari cellulari; in alterazioni della membrana citoplamasatica; in alterazioni delle membrane lisosomiali.
10 - - L inibizione delle sintesi macromolecolari cellulari può verificarsi a vari livelli durante varie infezioni da virus citocidi. Le inibizioni sono provocate da proteine precoci virus-indotte. Le modificazioni della membrana citoplasmatica possono determinare precoci turbe metaboliche e alterazioni irreversibilmente evolutive. In seguito a contatto con virus nudi e inviluppati,la membrana va incontro a un incremento del suo grado di fluidità. Seguono depolarizzazioni e liberazione di metabolici nel mezzo di coltura con fuoriuscita di potassio intracellulare e influsso di altri ioni:sodio,potassio,colina e deossiglucosio. In alcune infezioni,l elevata concentrazione intracellulare da Na+ può favorire le traduzioni virali a scapito di quelle cellulari. Le alterazioni lisosomiali appaiono dopo ma sono più rilevanti nell evoluzione del processo degenerativo cellulare. Proteine virali tardive sono responsabili di alterazioni di questi orfanelli cellulari;ne consegue la liberazione degli enzimi idrolitici contenuti negli orfanelli stessi e il definitivo danneggiamento delle strutture cellulari. 2. Infezioni Latenti I virus animali possono realizzare un rapporto di parassitismo controllato che consente alle cellule stesse di sopravvivere e di duplicarsi secondo modalità,in apparenza,normali. Nella latenza vi è integrazione del genoma virale in quello dell ospite.il virus permane nella cellula in forma criptica senza neoproduzione di virioni infettanti e senza formazione di larghe quantità di antigeni virus-specifici.in vivo si instaurano infezioni asintomatiche. Sono comunque possibili riprese moltiplicative virali(ritrattazioni).a queste si possono accompagnare cicli produttivi di infezione citocida ed episodi di malattie recdivanti. Le cause della latenza sono oscure;le sedi variano. 3. Infezioni persistenti Rappresentano una condizione di parassitismo virale controllato.però, a differenza della latenza, c è continua produzione di notevoli quantità di antigeni virali e di virus infettante. Le cellule non subiscono danni letali ad opera del virus ma sono esposte,a causa della presenza di antigeni virus-specifici sulla superficie,a azioni lesive esercitate da riposte immunitarie dell ospite. Ne possono conseguire malattie cronicamente evolutive(epatite cronica attiva da virus dell epatite B) o malattie lente (con lunghi periodi di incubazione asintomatica:virus del morbillo). Le cellule persistentemente infettate vanno incontro a modificazioni capaci di determinare inibizioni di funzioni di lusso (specificatmente deputate alla formazione di prodotti specializzati come ormoni,mielina,ecc.).ne possono derivare forme morbose.
11 Trasformazione - - Con il termine trasformazione si indicano le modificazioni cui vanno incontro alcune cellule in vitro in seguito a infezioni da virus oncogeni. Tali virus sono responsabili di alterazioni non degenerative ma condizionanti la proliferazione anomala e incontrollata delle cellule infette(trasformate). Le cellule trasformate perdono la capacità di controllo dei loro processi moltiplicativi e acquisiscono caratteristiche peculiari quali:irregolare morfologia,anomalie cromosomiche,elevata agglunabilità da lectine,difetti nel trasporto di membrana,elevata attività gli colitica,assenza di inibizione da ontatto,capacità di originare colonie in strato di agar. Nelle cellule trasformate si evidenziano nuove specificità antigeniche capaci di determinare il rigetto in seguito a un trapianto in animali immunocompetenti consanguinei. La trasformazione cellulare viene considerata l equivalente in vitro dell oncogenicità in vivo. Lesioni dipendenti dl coinvolgimento del sistema immunitario dell ospite Le risposte immunitarie dell ospite contribuiscono alla guarigione e/o limitazione di molte infezioni virali,condizionando l instaurarsi di periodi di immunità alle reinfezioni;però esse partecipano in misura rilevante al processo patologico instaurato dal virus e alle manifestazioni cliniche conseguenti. Le modalità di coinvolgimento sono riconducibili: Alla stimolazione antigenic costantemente esercitata dai virus infettanti: Alla capacità di alcuni virus di essi di infettare le cellule immunocompetenti. Nel primo caso possono essere attivati diversi meccanismi patogenetici responsabili di lesioni a carico sia delle cellule infette che di organi non direttamente interessati dal processo replicativi virale e possono verificarsi fenomeni di aumentata replicazione di virus (nella dengue) capaci di moltiplicarsi i cellule macrofagiche; Nel secondo caso,per danni apportati a singole sottopopolazioni linfocitarie possono manifestarsi alterazioni dei sistemi di controllo e di espressione della stessa risposta immunitaria. Lisi immunitaria di cellule infette In molte infezioni virali,da virus inviluppati e da virus nudi,si assiste alla comparsa di antigeni virus-codificati sulla membrana citoplasmatica delle cellule infette; in altri si può avere lo smascheramento,per effetto dell infezione virale,di antigeni cellulari pre-esistenti allo stato criptico; In altre l infezione virale può indurre la sintesi di neo-antgeni cellulari. Nei confronti di questi antigeni può intervenire il sistema immunitari dell ospite determinando la lisi delle cellule infette. Questa citolisi contribuisce a delimitare la diffusione del virus nell organismo infetto;a volte è protettiva quando si realizza in fasi precoci dl processo replicativi virale. La citolisi immunitaria è momento di patogenicità nel determinismo delle manifestazioni cliniche.
12 Profilassi e terapia delle infezioni virali: le infezioni virali possono essere prevenute attraverso: a) bonifica.qualora l infezione virale sia trasmessa attraverso il circuito orofecale, o tramite un insetto vettore (generalmente artropode ematofago), è possibile con l impiego di pesticidi e altre sostanze chimiche indurre uno squilibrio nell habitat del vettore, oppure smaltire correttamente i rifiuti. b) Immunizzazione passiva con somministrazione di immunoglobuline contenenti anticorpi neutralizzanti, indispensabile che il virus attraversi il torrente circolatorio e che l immunoglobulina venga somministrata prima dell evento di viremia. c) Immunizzazione attiva.con somministrazione di vaccini ricavati da virus morti o vivi attenuati detti vaccini inattivati e vaccini viventi attenuati. Tale profilassi stimola la formazione di anticorpi nell individuo a cui sarà conferita un immunità duratura se non permanente. La terapia antivirale si fonda su: a) Farmaci antivirali è difficile trovare chemioterapici con assoluta specificità, tutti i farmaci antivirali ad uso prolungato sono tossici. In oltre inducono la formazione di mutanti virali resistenti. b) Immunomodulanti..sostanze in grado di stimolare una reazione immunitaria dell ospite (cellulo-mediata e umorale) senza agire minimamente sul virus. c) Interferon..sostanza che esplica sia un azione sul virus (impedendo la replicazione della maggior parte dei virus animali) ma stimola e potenzia anche la risposta immunitaria dell ospite. d) Agenti fisico-chimici..sono elementi che non hanno alcuna applicazione terapeutica data la loro nocività per le stesse cellule dell ospite. Farmaci antivirali attivi contro virus a DNA: Zanamivir e oselatamivir: sono farmaci in grado inibire la neuroaminidasi dei virus influenzali A e B; l inibizione di tale enzima determina l inibizione dell ingresso del virus all interno della cellula ospite. Aciclovir: farmaco attivo su virus a DNA; è un analogo della guanosina, attivo sugli HSV-1 e 2 e sul virus della varicella zoster VZV. Il farmaco una volta fosforilata nella cellula viene integrato
13 nel DNA virale non consentendo alcun ulteriore allungamento. Vidarabina: analogo dell adenina, attivo sui membri della famiglia degli herpesvirus e degli hepadnavirus. Il farmaco è un inibitore della sintesi del DNA virale. Gancilovir: anlogo acilico della guanina attio su tutti imembi della famiglia delle herpesviridae. Cidofovir: è un nucleoside fosfonato, una volta incorporato nella catena di DNA virale non ne consente un ulteriore allungamento. Foscarnet: è un anlogo inorganico del pirofosfato, in grado d inibire i vitro la replicazione di HIV, herpesvirus, hepadnavirus. Farmaci antivirali attivi contro virus a RNA: Amantadina: impedisce la replicatone del virus dell influenza di tipo A.il farmaco provoca un innalzamento del ph cellulare impedendo la fuoriuscita del materiale genetico virale al di fuori dei lisosomi. Rimantadina: simile all amantadina, raggiunge però livelli citoplasmatici più elevati ha tempo di dimezzamento doppio rispetto all amantadina. Ribavirina: è un nucleotide sintetico simile alla guanosina. È efficace contro le infezioni da virus respiratorio sinciziale. La ribavirina in associazione con interferon è indicata nella terpaia contro l epatite C. Farmaci antiretrovirali: sono farmaci sviluppati per la terapia contro l HIV;; si fondano sull inibizione della trasrittasi inversa virale; ve ne sono due categorie: i nucleosidici che fungono da terminatori di catena ed i non nucleosidici derivati dalle benzodiazepine che si complessano direttamente con la TI impedendone la funzionalità. AZT ( azitotimina) un analogo dei nucleosidi, con affinità par la polimerasi virale elevata. Nevirapina: farmaco non nucleosidico. Efavirenz: farmaco non nucleosidico attivo solo su HIV-1 Inibitori biologici: sono gli interferon; il sistema di comunicazione cellulare delle infezioni; una cellula infetta libera determinate proteine che inducono resistenza nelle cellule non parassitate, impedendo il propagarsi dell infezione. I maggiori successi si sono avuti nelle epatiti croniche da virus B e C; risultati modesti si sono avuti anche nella cura delle infezioni da papovavirus e cheratiti erpetiche.
GENERALITA PARASSITA INTRACELLULARE OBBLIGATO
GENERALITA A causa della natura di PARASSITA INTRACELLULARE OBBLIGATO, il virus può esprimere la sua attività biologica solo all interno di una CELLULA OSPITE che permetta la completa espressione del suo
DettagliLa regolazione genica nei virus
La regolazione genica nei virus Lic. Scientifico A. Meucci Aprilia Prof. Rolando Neri I VIRUS INDICE Caratteristiche dei virus: il capside e il genoma virale Classificazione virale Fasi del ciclo riproduttivo
DettagliLA MOLTIPLICAZIONE DEI VIRUS
LA MOLTIPLICAZIONE DEI VIRUS I virioni, rappresentano la fase biologicamente inattiva, dei singoli virus. Le diverse famiglie di virus utilizzano strategie replicative a causa della differente organizzazione
DettagliReovirus. Stabili in svariate condizioni di ph, T e negli aerosol.
Orthoreovirus, Rotavirus, Orbivirus, Coltivirus Caratteri generali: Privi di mantello. Due involucri capsidici. 10-12 segmenti di RNA genomico a doppio filamento. Reovirus Stabili in svariate condizioni
DettagliDal DNA all RNA. La trascrizione nei procarioti e negli eucarioti
Dal DNA all RNA La trascrizione nei procarioti e negli eucarioti DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA MOLECOLARE Gene Regione di DNA che porta l informazione (= che CODIFICA) per una catena polipeptidica o per
DettagliDNA - RNA. Nucleotide = Gruppo Fosforico + Zucchero Pentoso + Base Azotata. Le unità fondamentali costituenti il DNA e l RNA sono i Nucleotidi.
DNA - RNA Le unità fondamentali costituenti il DNA e l RNA sono i Nucleotidi. Nucleotide = Gruppo Fosforico + Zucchero Pentoso + Base Azotata. Esistono 4 basi azotate per il DNA e 4 per RNA Differenze
DettagliLE MOLECOLE INFORMAZIONALI. Lezioni d'autore Treccani
LE MOLECOLE INFORMAZIONALI Lezioni d'autore Treccani Introduzione (I) I pionieri della biologia molecolare, scoperta la struttura degli acidi nucleici, pensarono di associare al DNA una sequenza di simboli,
DettagliREPLICAZIONE DEL DNA
REPLICAZIONE DEL DNA La replicazione (o anche duplicazione) è il meccanismo molecolare attraverso cui il DNA produce una copia di sé stesso. Ogni volta che una cellula si divide, infatti, l'intero genoma
DettagliSINTESI DELL RNA. Replicazione. Trascrizione. Traduzione
SINTESI DELL RNA Replicazione Trascrizione Traduzione L RNA ha origine da informazioni contenute nel DNA La TRASCRIZIONE permette la conversione di una porzione di DNA in una molecola di RNA con una sequenza
DettagliDal DNA alle proteine: La trascrizione e la traduzione
Dal DNA alle proteine: La trascrizione e la traduzione DNA RNA Trascrizione RNA PROTEINE Traduzione Dove avvengono? GLI EUCARIOTI I PROCARIOTI Cambell, Reece Biologia ZANICHELLI Trascrizione Sintesi di
DettagliStruttura e funzione dei geni. Paolo Edomi - Genetica
Struttura e funzione dei geni 1 Il DNA è il materiale genetico La molecola di DNA conserva l informazione genetica: topi iniettati con solo DNA di batteri virulenti muoiono 2 Proprietà del DNA Il DNA presenta
DettagliLA GENETICA: DNA e RNA LA GENETICA. DNA e RNA. Prof. Daniele Verri
LA GENETICA DNA e RNA Prof. Daniele Verri L'acido desossiribonucleico o deossiribonucleico (DNA) è un acido nucleico che contiene le informazioni necessarie per la formazione di RNA e proteine. LA GENETICA:
DettagliKIR EVOLUZIONE RAPIDA E DIVERSIFICATA DEI RECETTORI DELL IMMUNITA INNATA E ADATTATIVA
KIR EVOLUZIONE RAPIDA E DIVERSIFICATA DEI RECETTORI DELL IMMUNITA INNATA E ADATTATIVA C.Vilches, P. Parham Natural Killer Cellule di origine linfoide la cui funzione è lisare le cellule infettate da virus
DettagliRNA polimerasi operone. L operatore è il tratto
La regolazione genica nei procarioti Alcune proteine vengono prodotte dalla cellula ad un ritmo relativamente costante e l attività dei geni che codificano queste proteine non è regolata in modo sofisticato.
DettagliIl rischio cancerogeno e mutageno
Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato
DettagliStrategie per lo sviluppo di antivirali
Strategie per lo sviluppo di antivirali Attacco del virus al recettore Ingresso Spoliazione Trascrizione e traduzione Modifiche post-traduzionali Replicazione del genoma virale Assemblaggio/maturazione
DettagliLa regolazione genica nei eucarioti
La regolazione genica nei eucarioti Lic. Scientifico A. Meucci Aprilia Prof. Rolando Neri Differenziamento negli eucarioti pluricellulari Negli eucarioti le cellule specializzate dei vari tessuti contengono
DettagliCELLULE EUCARIOTICHE
CELLULE EUCARIOTICHE Le cellule eucariotiche sono di maggiori dimensioni, rispetto a quelle procariotiche (almeno 10 volte più grandi) Oltre a: membrana plasmatica, citoplasma, DNA e ribosomi (comuni a
Dettagliaggregati di macromolecole dato virus contiene un solo tipo di acido nucleico (DNA o RNA)
Virus Virus Non sono classificati fra gli organismi viventi in quanto non sono cellule, bensì aggregati di macromolecole (acidi nucleici, proteine, talvolta rivestite da membrana fosfolipidica) Non possono
DettagliLa catena Epidemiologica
La catena Epidemiologica STORIA NATURALE DELLE MALATTIE esposizione al/ai fattori di rischio insorgenza della malattia esito guarigione cronicizzazione decesso Principali differenze tra malattie infettive
Dettagliin Terminazione Neurone Dendriti Soma Fessura sinaptica sinaptica Nucleo dendrite Segmento iniziale Sinapsi inibitoria Segmento mielinico Assone
Le funzioni del sistema nervoso si basano sull attività dei neuroni che consiste nel generare, trasmettere ed elaborare informazioni nervose, che dipendono da modificazioni del potenziale di membrana,
DettagliRNA non codificanti ed RNA regolatori
RNA non codificanti ed RNA regolatori RNA non codificanti ed RNA regolatori Piccoli RNA non codificanti RNA regolatore microrna RNAi e sirna Piccoli RNA non codificanti Gli RNA non codificanti (ncrna)
DettagliIl flusso dell informazione genetica. DNA -->RNA-->Proteine
Il flusso dell informazione genetica DNA -->RNA-->Proteine Abbiamo visto i principali esperimenti che hanno dimostrato che il DNA è la molecola depositaria dell informazione genetica nella maggior parte
DettagliNOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA. GENERE:Cytomegalovirus DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO TERAPIA
Citomegalovirus NOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA GENERE:Cytomegalovirus SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA TERAPIA DIMENSIONI: 25-35 MICRON DIAGNOSI SIMMETRIA: ICOSAEDRICA
DettagliCHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA?
MALATTIE INFETTIVE CHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA? E IL RISULTATO DEL CONTATTO TRA UN SOGGETTO SANO E UN MICRORGANISMO I MICRORGANISMI POSSONO ESSERE DI DIVERSI TIPI: BATTERI VIRUS FUNGHI BATTERI Posseggono
DettagliDiversità tra i viventi
Diversità tra i viventi PROPRIETÀ della VITA La CELLULA CLASSIFICAZIONE dei VIVENTI Presentazione sintetica Alunni OIRM Torino Tutti i viventi possiedono delle caratteristiche comuni Ciascun vivente nasce,
DettagliMediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula
Mediatore chimico Recettore Trasduzione del segnale Risposta della cellula I mediatori chimici sono prodotti da cellule specializzate e sono diffusi nell organismo da apparati di distribuzione Sistemi
DettagliIl genoma dinamico: gli elementi trasponibili
Il genoma dinamico: gli elementi trasponibili Anni trenta: studi sul mais ribaltano la visione classica secondo cui i geni si trovano solo in loci fissi sul cromosoma principale Esistono elementi genetici
DettagliScuola Media Piancavallo 2
LA CELLULA Una caratteristica di quasi tutti gli esseri viventi è quella di possedere una struttura più o meno complessa in cui parti diverse, gli organi, sono adatte a svolgere funzioni specifiche. Il
Dettagliwww.fisiokinesiterapia.biz TRASCRIZIONE
www.fisiokinesiterapia.biz TRASCRIZIONE TRASCRIZIONE Processo mediante il quale una sequenza di DNA (un gene) viene copiata in una sequenza di RNA Dalla trascrizione derivano gli mrna, che verranno tradotti
Dettagli- Polimeri biodegradabili
POSSIBILI PRODOTTI - Anticorpi - Proteine di interesse farmaceutico - Vaccini edibili - Metaboliti secondari - Polimeri biodegradabili Produzione di Anticorpi SISTEMI DI ESPRESSIONE - Cellule di mammifero
DettagliIl metabolismo dell RNA. Prof. Savino; dispense di Biologia Molecolare, Corso di Laurea in Biotecnologie
Il metabolismo dell RNA I vari tipi di RNA Il filamento di DNA che dirige la sintesi dello mrna è chiamato filamento stampo o filamento antisenso. L altro filamento che ha sequenza identica a quella dello
DettagliPRINCIPALI TIPI DI PCR a) PRINCIPALI TIPI DI PCR b)
PRINCIPALI TIPI DI PCR a) RT-PCR: serve a valutare l espressione di un gene tramite l amplificazione dell mrna da esso trascritto PCR COMPETITIVA: serve a valutare la concentrazione iniziale di DNA o RNA
DettagliDOMANDA FREQUENTE: QUALE E LA FUNZIONE DI UNA CERTA PROTEINA? SI AUMENTA O SI DIMINUISCE L ESPRESSIONE DELLA PROTEINA
DOMANDA FREQUENTE: QUALE E LA FUNZIONE DI UNA CERTA PROTEINA? OVERESPRESSIONE DELLA PROTEINA ESPRESSIONE ECTOPICA CON UN VETTORE DI ESPRESSIONE ABOLIZIONE DELLA ESPRESSIONE DELLA PROTEINA INTERFERENZA
DettagliIL RISCHIO BIOLOGICO
LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA IL RISCHIO BIOLOGICO protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale del Lavoro Ufficio Scolastico
DettagliLE PIANTE COME BIOREATTORI
LE PIANTE COME BIOREATTORI POSSIBILI PRODOTTI - Anticorpi - Proteine di interesse farmaceutico - Vaccini edibili - Metaboliti secondari - Polimeri biodegradabili Produzione di Anticorpi SISTEMI DI ESPRESSIONE
DettagliLo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali
Tumore Cos è il tumore? Il tumore o neoplasia (dal greco neo,, nuovo, e plasìa,, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune
DettagliSulla base del tipo di acido nucleico e delle modalità di trascrizione del mrna, il virologo
Classificazione dei virus Sulla base del tipo di acido nucleico e delle modalità di trascrizione del mrna, il virologo David Baltimore ha proposto una divisione che raggruppa i virus in 7 classi. Classe
DettagliGENOMA. c varia da pochi kb nei virus a milioni di kb in piante e animali
GENOMA Insieme del materiale genetico presente in una cellula (DNA nucleare, plastidiale e mitocondriale) Contiene tutte le informazioni necessarie per consentire la vita alla cellula e all individuo Nei
DettagliCaratteristiche generali dei virus
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA ANNO ACCADEMICO 2013-2014 Corso Integrato di Microbiologia Agroalimentare e Microbiologia Applicata Caratteristiche generali dei virus Dr.ssa Claudia
Dettagliwww.zampadicane.it Guida alle Vaccinazioni
VACCINAZIONI Le vaccinazioni da fare al proprio cane sono parecchie, alcune sono obbligatorie ed alcune facoltative e possono essere consigliate dal veterinario in casi specifici. Vediamo nel dettaglio
DettagliLa traduzione: dall mrna alle proteine
La traduzione: dall mrna alle proteine Le infezioni batteriche sono una grave causa di malattie e morte in Europa e negli USA. Le infezioni batteriche si curano con antibiotici che colpiscono l espressione
DettagliSTRUMENTI ORGANIZZATIVI
STRUMENTI ORGANIZZATIVI IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (spp) IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (rspp) IL RAPPRESENTANTE DELLA SICIREZZA DEI LAVORATORI (rls) IL MEDICO COMPETENTE
DettagliCome funzionano gli oligo Antisenso? RNA WORLD. mrna. Regolare l espressione genica tramite molecole di RNA. Come funzionano gli oligo antisenso?
RNA WORLD RNA Come funzionano gli oligo Antisenso? mrna Non coding RNA AAAAAAA rrna trna snrna snorna RNA Antisenso sirna Arresto della traduzione Proteina incompleta o nessuna sintesi MECCANISMO PASSIVO
DettagliIl DNA: la molecola della vita
Il DNA: la molecola della vita Gli acidi nucleici comprendono il DNA (acido desossiribonucleico) e l RNA (acido ribonucleico). Sono costituiti da molecole molto grandi, formate da unità dette nucleotidi,
DettagliBiomarkers per la diagnosi precoce di tumori
Università degli Studi di Bari Aldo Moro Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica Biomarkers per la diagnosi precoce di tumori Dott.ssa Maria Luana Poeta Cos è un Tumore Omeostasi Tissutale
DettagliChe cos è l AIDS. Il virus H.I.V. è la causa dell immunodeficienza acquisita
HIV e AIDS Che cos è l AIDS L A.I.D.S. o S.I.D.A. è una sindrome da immunodeficienza acquisita. E una malattia del sistema immunitario che ne limita e riduce le funzioni. Le persone colpite sono più suscettibili
DettagliIgiene ed autoprotezione
Igiene ed autoprotezione Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Creative Commons BY-NC-SA Obiettivi: Conoscere le
DettagliCapitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.
Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).
DettagliProf.ssa Gamba Sabrina. Lezione 7: IL DNA. Duplicazione e sintesi delle proteine
Prof.ssa Gamba Sabrina Lezione 7: IL DNA Duplicazione e sintesi delle proteine concetti chiave della lezione Costituzione fisico-chimica del DNA Basi azotate Duplicazione Concetto di geni Rna Trascrizione
DettagliDIFFERENZIAMENTO E COMUNICAZIONE TRA CELLULE - LE CELLULE STAMINALI. www.fisiokinesiterapia.biz
DIFFERENZIAMENTO E COMUNICAZIONE TRA CELLULE - LE CELLULE STAMINALI www.fisiokinesiterapia.biz sito dell NIH sulle cellule staminali in genere http://stemcells.nih.gov/info/basics/basics4.asp sito completo
DettagliLa reazione a catena della polimerasi (PCR) di Ofelia Leone e Vincenzo Mandarino
La reazione a catena della polimerasi (PCR) di Ofelia Leone e Vincenzo Mandarino La Polymerase Chain Reaction (PCR) o reazione di amplificazione a catena è una tecnica che permette di amplificare una specifica
DettagliINFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI
INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI Alcune malattie infettive ad eziologia virale e andamento benigno nei soggetti immunocompetenti, se sono contratte durante la gravidanza, possono rappresentare
DettagliProteine integrali di membrana legate sul versante esterno a gruppi di carboidrati. Formati da diverse subunità che circoscrivono un poro acquoso che
Canali ionici Proteine integrali di membrana legate sul versante esterno a gruppi di carboidrati. Formati da diverse subunità che circoscrivono un poro acquoso che permette il passaggio selettivo di ioni.
DettagliLegami chimici. Covalente. Legami deboli
Legami chimici Covalente Legami deboli Legame fosfodiesterico Legami deboli Legami idrogeno Interazioni idrofobiche Attrazioni di Van der Waals Legami ionici Studio delle macromolecole Lipidi
DettagliLe PROTEINE sono i biopolimeri maggiormente presenti all interno delle cellule, dal momento che costituiscono dal 40 al 70% del peso a secco.
Le PROTEINE sono i biopolimeri maggiormente presenti all interno delle cellule, dal momento che costituiscono dal 40 al 70% del peso a secco. Svolgono funzioni biologiche di fondamentale importanza e possono
DettagliAlberto Viale I CROMOSOMI
Alberto Viale I CROMOSOMI DA MENDEL ALLA GENETICA AL DNA ALLE MUTAZIONI I cromosomi sono dei particolari bastoncelli colorati situati nel nucleo delle cellule. Sono presenti nelle cellule di ogni organismo
DettagliPCR. PCR o reazione di polimerizzazione a catena. Amplificazione esponenziale di DNA. Puo amplificare un tratto di DNA per piu di 1 milione di volte
PCR Prof.ssa Flavia Frabetti PCR o reazione di polimerizzazione a catena Fine anni 80 Amplificazione esponenziale di DNA. Puo amplificare un tratto di DNA per piu di 1 milione di volte Permette di estrarre
DettagliOrganizzazione del genoma umano II
Organizzazione del genoma umano II Lezione 7 & Pseudogeni I Pseudogeni non processati : convenzionali ed espressi * Copie non funzionali del DNA genomico di un gene. Contengono esoni, introni e spesso
DettagliModulo di Patologia Generale
A.A. 2009/2010 Modulo di Patologia Generale dott.ssa Vanna Fierabracci ricevimento: su appuntamento Tel 050 2218533 e-mail: v.fierabracci@med fierabracci@med.unipi.itit Dipartimento di Patologia Sperimentale,
DettagliRiprendiamo ora il cosiddetto dogma centrale della biologia: dal gene alla proteina
Riprendiamo ora il cosiddetto dogma centrale della biologia: dal gene alla proteina trascrizione traduzione L mrna lascia il nucleo e si posiziona sugli organelli chiamati ribosomi, contenenti rrna Trascrizione
DettagliBiosintesi non ribosomiale di metaboliti peptidici bioattivi
Biosintesi non ribosomiale di metaboliti peptidici bioattivi Principali bersagli degli antibiotici Gli antibiotici derivano per la maggior parte da composti naturali Strutture di alcuni peptidi bioattivi
DettagliCHEMIOTERAPICI ANTIVIRALI
CHEMIOTERAPICI ANTIVIRALI Farmaci contro i virus erpetici (analoghi nucleosidici = ANTIMETABOLITI) ACICLOVIR (herpes simplex e herpes zoster) VALACICLOVIR (profarmaco dell aciclovir) PENCICLOVIR (herpes
DettagliGENETICA seconda parte
GENETICA seconda parte I cromosomi sono lunghe molecole di una sostanza l acido desossiribonucleico. DNA Il DNA è una lunga catena fatta da due lunghi fili avvolti su se stessi a doppia elica. Sembra una
DettagliPrefazione Capitolo 1 Introduzione Capitolo 2 Struttura dei virioni
INDICE Prefazione XI Capitolo 1 Introduzione I virus sono diversi dagli altri organismi viventi 2 Storia della virologia 4 Ospiti viventi animali e vegetali 6 Le colture cellulari 9 Metodi sierologici
DettagliCaratteristiche generali dei virus
I virus 1898: Beijerinck e Iwanowsky dimostrano che il mosaico del tabacco è una malattia infettiva sostenuta da un agente filtrabile; Loeffler e Frosch isolano da animali il virus dell'afta epizootica
DettagliStruttura e funzioni della cellula. Corso di Biofisica, Università di Cagliari 1
Struttura e funzioni della cellula 1 Riferimenti Books and others Biological Physics (updated 1 st ed.), Philip Nelson, Chap. 2 Physical Biology of the Cell, Phillips et al., Chap. 2 Movies Exercise 2
DettagliIndice. pagina 2 di 10
LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA
DettagliOrthomyxovirus. G. Di Bonaventura Università di Chieti-Pescara
G. Di Bonaventura Università di Chieti-Pescara Caratteri generali I virus dell influenza A, B, C sono gli unici membri della Famiglia Orthomyxoviridae Tutti patogeni per l uomo (A anche per animali) Virione
DettagliI Microrganismi. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational. Relatore: Nicola Bruno prof.
Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational I Microrganismi Relatore: Nicola Bruno prof. Casadei mail: nicola.casadei@cucinaverarte.eu Per uso personale e di
DettagliSINTESI PROTEICA. Replicazione. Trascrizione. Traduzione
Replicazione SINTESI PROTEICA Trascrizione Traduzione 61 codoni codificanti 3 triplette non senso (STOP) AUG codone di inizio codone per Met Caratteristiche del codice genetico Specificità Il codice genetico
DettagliOrganismi Geneticamente. Vademecum sugli OGM Cosa sono e quali sono le loro caratteristiche ed effetti
Organismi Geneticamente Modificati Estratto da FederBio 2014 Vademecum sugli OGM Cosa sono e quali sono le loro caratteristiche ed effetti In Italia è vietata la coltivazione di OGM, anche se non ne è
DettagliMorfologia virale. I virus, nella loro forma extracellulare (virione), hanno una struttura cristallizzata tipica
Morfologia virale Morfologia virale I virus, nella loro forma extracellulare (virione), hanno una struttura cristallizzata tipica Per contro, all interno delle cellule in cui si replicano, non sono mai
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliCOME VIENE REALIZZATA UNA RICERCA SPERIMENTALE IN BIOLOGIA MOLECOLARE?
COME VIENE REALIZZATA UNA RICERCA SPERIMENTALE IN BIOLOGIA MOLECOLARE? A Flusso di attività B - INPUT C Descrizione dell attività D RISULTATO E - SISTEMA PROFESSIONALE 0. RICHIESTA DI STUDIARE E/O INDIVIDUARE
DettagliEsposizione ad agenti biologici
Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall
DettagliLEUCEMIE tessuto ematopoieitico MIELOMI. più precisamente!
LEUCEMIE tessuto ematopoieitico MIELOMI più precisamente! TUMORI EVOLUZIONE E SELEZIONE CLONALE Cambiano: Velocita proliferazione Velocità di mutazione Stabilità genetica Attività telomerasica Vantaggi
DettagliNORMATIVA OGM IN ALIMENTI, SEMENTI E COLTURE AGRARIE
NORMATIVA OGM IN ALIMENTI, SEMENTI E COLTURE AGRARIE Che cosa sono le piante transgeniche? Transgenesi indica il trasferimento di geni mediante la tecnologia del DNA ricombinante. Il gene viene trasferito
DettagliLe cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata di eventi che costituiscono il Ciclo Cellulare
Le cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata di eventi che costituiscono il Ciclo Cellulare Interfase comprende le fasi G 1, S, and G 2 Sintesi di macromolecole durante la
DettagliL adattamento dei batteri. Strategie di adattamento
L adattamento dei batteri Strategie di adattamento mutazione trasferimento genico orizzontale regolazione dell espressione genica regolazione della trascrizione regolazione della traduzione regolazione
DettagliFarmacodinamica II. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare
Farmacodinamica II Mariapia Vairetti Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Processo di riconoscimento fra farmaco e recettore TIPI DI
DettagliInfezione da HIV e AIDS in Piemonte
Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,
DettagliClassificazione dei virus
Classificazione dei virus Criteri di classificazione International Committee on Taxonomy of Viruses Ospiti: animali, piante, batteri. Natura dell acido nucleico nel virione : RNA o DNA Simmetria del capside:
DettagliDiapositiva 3: CASPASI IAP inibitor of apoptosis
Diapositiva 1: Diapositiva 2: Nella presente presentazione vengono trattate le correlazioni scoperte e studiate tra la tecnica dei microrna e l apoptosi. Innanzitutto l apoptosi è il processo che porta
DettagliLa cellula è l unità fondamentale di tutti gli organismi viventi ed è la più piccola struttura ad essere classificabile come vivente.
CHE COS E LA CELLULA? La cellula è l unità fondamentale di tutti gli organismi viventi ed è la più piccola struttura ad essere classificabile come vivente. DA COSA SONO COSTITUITE LE CELLULE? Tutte le
DettagliIl Bilancio di esercizio
Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il
DettagliINFEZIONE DA HIV ED AIDS WWW.SLIDETUBE.IT
INFEZIONE DA HIV ED AIDS HIV 1 ed HIV 2 appartengono alla famiglia dei Retroviridae, genere lentovirus. L infezione da HIV provoca nell ospite una progressiva compromissione delle difese immunitarie, soprattutto
DettagliLA DIAGNOSTICA MOLECOLARE E I TUMORI DEL SANGUE
LA DIAGNOSTICA MOLECOLARE E I TUMORI DEL SANGUE UNA NUOVA FRONTIERA NELLA DIAGNOSI DI ALCUNI TUMORI La diagnostica molecolare ha l obiettivo di accertare un ampia varietà di patologie (infettive, oncologiche
DettagliSUPERAVVOLGIMENTO DEL DNA (ORGANIZZAZIONE TERZIARIA DEL DNA)
SUPERAVVOLGIMENTO DEL DNA (ORGANIZZAZIONE TERZIARIA DEL DNA) ORGANIZZAZIONE TERZIARIA DEL DNA Il DNA cellulare contiene porzioni geniche e intergeniche, entrambe necessarie per le funzioni vitali della
DettagliI GRUPPI TRANSFRONTALIERI.
I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate
DettagliIl pirodiserbo in frutti-viticultura:
Il pirodiserbo in frutti-viticultura: l innovazione tecnologica per favorire la sostenibilità ambientale. www.pirodiserbo.it La nuova Organizzazione Comune di Mercato per il settore ortofrutticolo (Reg.
DettagliLa gestione aziendale, il reddito e il patrimonio
1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA. Facoltà di Medicina e Chirurgia anno accademico 2007/2008 VIROLOGIA GENERALE T.G.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA Facoltà di Medicina e Chirurgia anno accademico 2007/2008 VIROLOGIA GENERALE T.G. La scoperta dei virus Prima descrizione di patologia di origine virale: Vaiolo
DettagliSISTEMI ENERGETICI. L ATP privato di uno dei suoi 3 radicali fosforici diventa ADP (adenosindifosfato).
SISTEMI ENERGETICI LE FONTI ENERGETICHE MUSCOLARI I movimenti sono resi possibili, dal punto di vista energetico, grazie alla trasformazione, da parte dei muscoli, dell energia chimica ( trasformazione
DettagliEnergia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti
Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di
DettagliI Papillomavirus sono tutti uguali?
Cos è il Papillomavirus? Il Papillomavirus è un microscopico nemico della tua salute. Attento, però, a non sottovalutare la pericolosità di questo microrganismo lungo solo 55 milionesimi di millimetro.
DettagliCorso di Biologia Molecolare
Corso di Biologia Molecolare Dott.ssa Renata Tisi Dip. Biotecnologie e Bioscienze Ed. U4 Tel. 02 6448 3522 renata.tisi@unimib.it Acidi nucleici Il ruolo degli acidi nucleici è quello di custodire e trasmettere
DettagliVettori di espressione
Vettori di espressione Vengono usati per: 1.Generare sonde di RNA 2.Produrre la proteina codificata Per fare questo viene utilizzato un promotore che risiede sul vettore, modificato per ottimizzare l interazione
DettagliCome si traccia un alimento di origine animale? Dalle lasagne con carne di cavallo. alla realtà di ogni giorno
Editoriale n.10 Newsletter aprile 2013 Come si traccia un alimento di origine animale? Dalle lasagne con carne di cavallo alla realtà di ogni giorno Identificare la specie, un obiettivo fondamentale quando
DettagliIndice. Capitolo 1 Introduzione alla terapia genica... 1. Capitolo 2 Acidi nucleici con funzione terapeutica... 11
Romane Giacca 4b 17-02-2011 11:14 Pagina XI Capitolo 1 Introduzione alla terapia genica........................... 1 Geni come farmaci...................................... 1 Terapia genica: una visione
Dettagli