Il progetto InterPARES
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- Gianluca Santi
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1 CENTRO DI ECCELLENZA ITALIANO SULLA CONSERVAZIONE DIGITALE Il progetto InterPARES MARIA GUERCIO Università degli Studi di Roma La Sapienza CINI- Consorzio Interuniversitario Nazionale per l Informatica maria.guercio@uniroma1.it Work supported by the European Community under the Information Society Technologies (IST) program of the 7th FP for RTD project APARSEN, ref SILVIO SALZA - Università di Roma La Sapienza 1
2 LICENZA DI DIRITTO D AUTORE Questo materiale è rilasciato sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-ND Questa licenza implica che: È possibile copiare e distribuire liberamente questo materiale, a patto che non vengano apportate modifiche e che vengano mantenute le indicazioni di chi è l'autore dell'opera. Ciò è però consentito esclusivamente quando avvenga per scopi non commerciali. Non è consentito di distribuire opere derivate, cioè contenenti qualsivoglia modifica rispetto al materiale originale. Per maggiori dettagli si rimanda direttamente alla licenza: Riassunto della licenza: Licenza completa: SILVIO SALZA - Università di Roma La Sapienza 2
3 le sezioni 1. Le nuove tassonomie per il documento digitale 2. I requisiti funzionali 3. I risultati principali (Chain of preservation; linee guida e raccomandazioni)
4 Sezione 1 Le nuove tassonomie per il documento digitale 30/12/2014 4
5 il concetto di documento: contenuto stabile e forma fissa - 1 Se lo stesso contenuto può essere presentato sul monitor in modi diversi secondo una serie limitata di possibilità, possiamo avere viste diverse dello stesso documento memorizzato con contenuto stabile e forma fissa (presentazioni documentarie diverse di una presentazione digitale unica, ad esempio una lista di dati statistici presentati come un diagramma o una tabella) o diversi documenti espressi con contenuto stabile e forma fissa, tutti derivati dallo stesso documento immagazzinato
6 il concetto di documento: contenuto stabile e forma fissa - 2 InterPARES utilizza il concetto di variabilità limitata per trattare le nuove forme documentarie create in ambienti interattivi. Si riferisce al caso in cui non esista un documento memorizzato in archivio ma solo dati relativi al contenuto, alla forma e alla composizione completamente separati e connessi solo in quanto risultati di una ricerca (ad esempio all interno di in un database), le variazioni di forma siano limitate e controllate da regole fisse, in modo che la stessa richiesta o interazione generi sempre lo stesso risultato. In questo caso esistono viste diverse di parti diverse del contenuto, definibili in base all intenzione dell autore o ai diversi sistemi operativi o applicazioni utilizzati
7 distinzione tra documento manifestato e documento memorizzato Il documento digitale è costituito da componenti digitali connesse tra di loro (il documento manifestato (manifested) è diverso nella sua presentazione documentaria dal documento archiviato o memorizzato (stored) nella sua formazione originaria nel deposito di conservazione) Non è possibile mantenere o conservare il documento digitale, ma solo la capacità di ri-produrlo (a partire dalle componenti archiviate) o ri-crearlo/assemblarlo (da dati o da componenti digitali non connesse) La maggior parte dei sistemi che dovrebbero contenere documenti archivistici in realtà include entità che non hanno contenuto stabile e forma fissa prive di contesti identificabili e di un vincolo archivistico esplicito
8 i sistemi dinamici - 1 In sistemi dinamici il contenuto dei documenti dipende da dati estratti da una varietà di altri sistemi che possono avere valori variabili: Esempio: caso di studio VanMap, un database di dati del Comune di Vancouver, mantenuto dal Dipartimento di tecnologia informatica del Comune. I dati sono forniti e aggiornati regolarmente (ma non storicizzati e documentati per ogni componente del sistema) dai dipartimenti di Ingegneria civile, Pianificazione, Pianificazione sociale, Permessi e licenze, Servizi immobiliari in parte da uffici della Provincia e della Corona. Lo scopo principale di VanMap è offrire il necessario supporto informativo (dinamico) ai dipendenti del Comune e fornire servizi ai cittadini e alle imprese che operano nel territorio di Vancouver. Il sistema crea documenti o informazioni?
9 i sistemi dinamici - 2 L aggregazione di informazioni nel sistema VanMap è trattata dal produttore come un documento (ovvero come rappresentazione di atti giuridicamente rilevanti, utilizzati nell esercizio dell attività pratica dell ente per lo svolgimento delle sue funzioni) è legata da un vincolo concettuale agli altri documenti nell ambito di ciascuna procedura che la utilizza I dati non esistono altrove in una aggregazione simile presenta caratteristiche di un documento archivistico (imparzialità, autenticità, unicità). Tuttavia non è assicurata la forma fissa né viene gestito e mantenuto il contenuto stabile
10 i sistemi interattivi Nel caso dei sistemi interattivi, ciascun intervento di un utente o ciascun input derivante da un altro sistema determina un cambiamento di contenuto e/o forma Anche in questo caso provenienza e forma e contenuti stabili non sono assicurati
11 allargamento del concetto di documento: conclusioni preliminari di InterPARES 2-1 Un oggetto digitale dinamico interattivo può essere solo un documento potenziale Se il produttore nel corso della propria attività tratta l entità come un documento, associandolo ad altre entità identificate come documenti, questo oggetto è un documento solo a condizione e allorché il suo contenuto e la sua forma vengano stabilizzati per mano dell archivista dell ente produttore e per gli scopi del produttore, che usa il documento nel corso delle proprie attività amministrative, Il risultato del procedimento di stabilizzazione è la produzione di un documento archivistico
12 allargamento del concetto di documento: conclusioni preliminari di InterPARES 2-2 Non è sempre possibile determinare in un ambiente corrente se un entità digitale è un documento E talvolta possibile determinare solo quali sistemi, sulla base delle loro funzioni amministrative, siano in grado di produrre documenti Il concetto di documento è un concetto che in contesti dinamici e interattivi può avere valenza retrospettiva, ed è strettamente legato al concetto di testimonianza e memoria
13 nuove tassonomie di InterPARES per la definizione di documenti Documenti statici: non possono essere modificati nel contenuto o nella forma Documenti interattivi: presentano contenuto e/o forma variabili e le regole che ne gestiscono il contenuto e la presentazione possono essere stabili o variabili
14 nuove tassonomie di InterPARES per la definizione di documenti: i documenti interattivi Documenti interattivi non dinamici: le regole di contenuto e forma sono stabili e il contenuto presentato in qualunque momento è selezionato da un deposito definito di dati (es. documenti predisposti nell ambito di un database gestito in modalità conservativa: il registro di protocollo informatico) Documenti interattivi dinamici: le regole che governano il contenuto e la forma possono variare in quanto includono dati che cambiano frequentemente ricevono dati da fonti esterne al sistema sono prodotti da sistemi applicativi dinamici che dipendono da insiemi diversi di regole applicative o di componenti e definiscono contenuti diversi in base alle scelte degli utenti o ad altre caratteristiche sono prodotti da applicazioni evolutive per cui il software genera documenti che possono cambiare autonomamente
15 nuove tassonomie di InterPARES per la definizione di documenti: i documenti interattivi effettivi, potenziali e abilitanti Se la forma documentaria digitale include necessariamente elementi variabili è necessario ripensare la natura del documento in ambiente digitale come suggerito da InterPARES2 Un documento immagazzinato/memorizzato (stored) digitalmente non deve includere soltanto gli elementi (le componenti digitali) necessari alla riproduzione del documento ma anche le regole per trattare i dati rilevanti e le indicazioni che rendono possibili e controllano le modifiche di contenuto e di forma del documento visualizzabile dall utente o materializzato (manifested): deve includere i dati di contenuto e i dati di forma e le regole per trattare i dati incluse quelle che attivano le variazioni (ad esempio i dati per la composizione del documento) Sotto questo profilo le stesse componenti digitali potrebbero essere considerate documenti è comunque essenziale che si memorizzino e si gestiscano i dati e le istruzioni in modo da identificare coerentemente ogni componente digitale e ricomporla al fine di riprodurre i documenti digitali conservati.
16 nuove tassonomie di InterPARES per la definizione di documenti: retrospective e prospective record Retrospective record: risponde alla funzione tradizionale di testimonianza o memoria (InterPARES 1: il documento si conserva come insieme di componenti digitali capaci di assicurare la riproduzione del documento originario in forma di copia autentica) Prospective record: guarda al futuro in quanto costituito da insiemi di istruzioni da seguire; è definibile come documento abilitante (InterPARES 2: il documento si conserva nella forma di insieme di istruzioni e descrizioni delle componenti delle attività per il cui svolgimento era stato originariamente formato)
17 nuove tassonomie di InterPARES per la definizione di documenti: indicazioni per la conservazione L unico modo per conservare un documento dinamico e interattivo non più corrente è predisporre una copia autentica della sua ultima manifestazione in quanto documento del soggetto produttore (la traduzione in pdf dell offerta formativa di ateneo gestita nel database ESSE3: il documento in pdf viene firmato digitalmente dal rettore e protocollato) L archivista deve essere coinvolto sia nella valutazione dell autenticità dei documenti elettronici che nel mantenimento di tale autenticità nel corso del loro intero ciclo di gestione
18 le condizioni dell affidabilità e dell autenticità dei documenti (InterPARES 1) Un sistema documentario affidabile nel tempo richiede: organizzazione e controllo delle responsabilità per la produzione e tenuta dei documenti sviluppo di procedure e strumenti che identifichino in modo certo nel tempo e nello spazio i documenti prodotti e conservati e il collegamento con le attività cui partecipano. L autenticità è assicurata dalla integrità e dalla identificazione univoca e certa dei documenti e delle informazioni per la loro formazione e gestione che ne consentono la comprensione con riferimento al contesto originario di produzione L autenticità è verificabile se il sistema documentario e i modi concreti di gestione sono documentati in modo completo.
19 il nodo dell autenticità e degli strumenti di verifica (InterPARES 1) - 1 La produzione di documenti informatici si traduce nella conservazione a lungo termine esclusivamente di copie autentiche di componenti digitali in grado di riprodurre (a richiesta dell utente) copie autentiche di documenti informatici Il problema dell autenticità è centrale per i documenti attivi oggetto di migrazione tecnologica per il mantenimento dei documenti versati negli istituti di conservazione: le condizioni di autenticità devono essere verificabili per i documenti nella fase critica di trasferimento dall ambiente di produzione originario a quello di consultazione a fini di ricerca La verifica dell autenticità di un documento è possibile solo ricostruendo la storia (anche gestionale) del documento medesimo a condizione, quindi, che il documento ne abbia mantenuto le tracce (come avviene nel caso di documenti cartacei durevoli e stabili): è indispensabile perciò mantenere anche la documentazione relativa agli interventi di migrazione effettuati nel tempo e ai trattamenti subiti
20 il nodo dell autenticità e degli strumenti di verifica (InterPARES) - 2 Centralità del concetto di provenienza, della sua documentazione e del custode fidato Inutilità della firma digitale a fini di conservazione a lungo termine: difficoltà di valutare a distanza di tempo la semantica delle firme utilizzate (per funzioni e fini diversi da persone diverse), rischi nella durata delle Public Key Infrastructure; il documento perduto non può essere ricostituito e non ci sono garanzie sul fatto che anche il valore dell impronta non sia stato manipolato: la firma digitale è un meccanismo molto fragile Nel deposito digitale sono necessari numerosi sistemi di garanzia e sicurezza anche con riferimento alla conservazione dei metadati
21 la garanzia dell accesso nel tempo (InterPARES) Mantenere, a costi accettabili, la possibilità di accesso e la fruizione efficiente implica la definizione di metodi per affrontare l evoluzione delle tecnologie Non ci sono metodi oggi accettati e fattibili che non implichino (sia pure con frequenza diversificata) modifiche al flusso di bit dei documenti Diversi approcci sono possibili e spesso complementari nelle diverse fasi di tenuta di una risorsa digitale: emulazione, incapsulamento, virtual machine software, migrazione evolutiva o in formati standard persistenti (es. XML) La fattibilità della tenuta delle fonti digitali nel tempo costituisce un parametro molto significativo e di difficile valutazione (in tempi utili). E indispensabile; preparare per tempo la transizione utilizzare gli standard per gestire formati dei dati compatibili con l interoperabilità e la conservazione, escludendo formati binari, formati proprietari, formati orientati all applicazione
22 requisiti e linee guida di InterPARES Il quadro metodologico richiede strumenti ulteriori di guida agli sviluppi operativi: requisiti funzionali per l autenticità in uso presso il soggetto produttore (benchmark requirements) requisiti funzionali per la conservazione (baseline requirements) un quadro coerente dei metadati e della documentazione da acquisire a fini di conservazione nei sistemi di gestione (metadata framework) linee guida per il soggetto produttore e per il soggetto conservatore (Creator guidelines, Preserver guidelines)
23 Riferimenti bibliografici L. Duranti, K.Thibodeau, The concept of record in interactive, experiential and dynamic environments: the view of InterPARES, in Archival Science VI, 2006, 1, pp , k_appendix_02.pdf Interpares, Rapporto dell Authenticity task force, traduzione a cura di Monica Grossi, in Archivi & Computer, 2002, 3 Interpares, Rapporto dell Appraisal task force, traduzione a cura di Maria Guercio, in Archivi & Computer, 2003, 1-2 Interpares, Rapporto della Preservation task force, traduzione a cura di Maria Guercio, in Archivi & Computer, 2003, 1-2 H. MacNeil, Trusting Records. Legal, historical and diplomatic perspectives, Dordrecht, Kluwer Academic Publishers, 2000
24 Sezione 2 I requisiti funzionali 30/12/
25 i requisiti per la verifica dell autenticità presso l ente produttore (benchmark) I requisiti di autenticità si basano sulla possibilità di: identificare (utilizzando la metodologia sviluppata dalla diplomatica) uno schema generale delle componenti del sistema documentario (di cui la firma digitale è solo un elemento): elementi identificativi del documento stabilire quali componenti del documento e del contesto siano essenziali per la conservazione di documenti autentici (gestione dei privilegi di accesso, audit trail, misure protettive, gestione in sicurezza dei supporti, controllo dell obsolescenza, backup, ecc.)
26 i requisiti di benchmark - 1 dati di provenienza (organizzazione responsabile, autore), le informazioni che identificano in modo univoco il documento e il legame con le altre entità del sistema documentario la registrazione/identificazione univoca e con data certa che testimoni in modo incontrovertibile l avvenuta acquisizione, le relazioni documentarie che identificano le modalità di accumulazione, formazione e organizzazione stabile dell'archivio tra cui in particolare i dati di classificazione e fascicolazione, le informazioni rilevanti a fini di integrità nel sistema attivo gli uffici che sono intervenuti nel trattamento della pratica, la presenza di annotazioni, le modifiche tecniche
27 i requisiti di benchmark - 2 i dati relativi ai controlli che sono stati impiegati per proteggere le risorse digitali: privilegi di accesso, procedure di protezione tra cui i sistemi di tracciamento, le copie di sicurezza, la certificazione della qualità in relazione agli ambienti e alle procedure di ripristino del sistema, il controllo e il monitoraggio dei supporti, le regole di validazione per tipologia di documento tra cui ad esempio le diverse modalità di firma elettronica utilizzata, la gestione delle diverse copie e versioni del documento e, naturalmente, i dati relativi alle procedure di trasferimento all interno del sistema con particolare attenzione a quelli relativi alle responsabilità, ai luoghi e agli strumenti che li accompagnano
28 INTERPARES: REQUISITI DI BENCHMARK MOREQ: REQUISITI (SEZIONI) Req. A.1. Identificazione del documento d archivio, attributi e relazioni A.1.a. Identità del documento A.1.a.i. Nomi delle persone che concorrono alla formazione del documento A.1.a.ii. Oggetto o materia, atto rappresentato A.1.a.iii. Date A.1.a.iv. Rappresentazione del vincolo archivistico ( indice di classificazione, numero di repertorio del fascicolo) A.1.a.v Indicazione di allegati 6.1. Identificazione/acquisizione del documento 6.1. Identificazione/acquisizione del documento 6.1. Identificazione/acquisizione del documento 3.2. Classificazione e fascicolazione 3.3. Identificazione dei volumi/unità di confezione e dei sottofascicoli 6.1. Identificazione/acquisizione del documento A.1.b. Integrità del documento A.1.b.i. e A.1.b.ii. Nome dell ufficio responsabile per il trattamento dei documenti A.1.b.iii. Indicazione di tipi di annotazioni A.1.b.iv. Indicazione di modifiche tecniche A.2. Privilegi di accesso (formazione, modifica, annotazione e distruzione di documenti) A.3. Procedure di protezione: perdita e corruzione (per prevenire, scoprire e correggere perdite e corruzioni) A.4. Procedure di protezione: supporti e tecnologie (persistenza dell identità e integrità dei documenti rispetto a problemi di obsolescenza) A.5. Definizione di forme documentarie (associate a ciascuna procedura in base ai requisiti del sistema giuridico o alle regole del produttore) A.6. Validazione dei documenti (regole specifiche relative ai documenti da validare, alle responsabilità e agli strumenti di validazione) A.7. Identificazione dei documenti di riferimento (nel caso di esemplari o copie multiple) A.8. Trasferimento di documentazione rilevante 3. Schema di classificazione e fascicolazione 6.1. Identificazione/acquisizione del documento 9.1. Amministrazione 9.3. Modifica, eliminazione ed elaborazione dei documenti. Schema di classificazione e fascicolazione 6.1. Identificazione/acquisizione del documento; 9.1. Amministrazione 9.3. Modifica, eliminazione ed elaborazione dei documenti 9.3. Modifica, eliminazione ed elaborazione dei documenti 4.1. Accesso 4.2. Audit trails Tecnologie per la sicurezza 4.3. Backup e recovery 6.4. Tipi di documenti Firme elettroniche Cifratura 2.2. Concetti chiave 5. Tenuta e decisioni sulla destinazione finale dei documenti
29 i requisiti per la verifica dell autenticità presso gli archivi di conservazione (baseline) Dopo che i documenti sono stati dichiarati autentici nel corso del processo di selezione e sono stati trasferiti dal produttore alla persona giuridica responsabile per la conservazione, la loro autenticità deve essere mantenuta riproducendo i documenti stessi e autenticando le copie La produzione di copie autentiche è regolata da un secondo gruppo di requisiti concettuali per i quali si sono sviluppati standard internazionali finalizzati alla creazione di procedure di certificazione (ad esempio le linee guida europee MoReq)
30 baseline requirements : B1 Controlli su trasferimento, mantenimento e riproduzione dei documenti Le procedure e i sistemi usati per trasferire i documenti all archivio storico, mantenerli e riprodurli devono includere controlli adeguati ed efficaci a garantire l identità e l integrità dei documenti, e specificatamente devono assicurare che: sia mantenuta e documentata la qualità della custodia dei documenti; siano rispettati i requisiti previsti nella fase di formazione siano messe in atto e monitorate procedure di sicurezza e controllo; e il contenuto dei documenti rimanga inalterato dopo la riproduzione
31 baseline requirements : B2 Documentazione del processo di riproduzione e dei suoi effetti L attività di riproduzione a fini conservativi deve essere documentata e la documentazione deve includere: la data della riproduzione e il nome della persona responsabile; una descrizione della relazione tra i documenti acquisiti dal produttore e le copie prodotte dall archivista; una descrizione dell impatto del processo di riproduzione sulla forma, il contenuto, l accessibilità e l uso dei documenti; e nei casi in cui la copia non riproduca pienamente e fedelmente gli elementi che esprimono l identità e integrità del documento, tale informazione deve essere documentata dall archivista e questa documentazione deve essere facilmente accessibile all utente.
32 baseline requirements: B3 Descrizione/documentazione degli archivi e dei processi conservativi La descrizione archivistica del fondo che contiene i documenti elettronici deve includere - oltre all informazione sui contesti giuridico-amministrativo, di provenienza, procedurale e documentario - anche le informazioni sui cambiamenti che i documenti hanno subito a partire dalla fase di formazione
33 alcuni punti fermi - 1 Il problema della conservazione non è riducibile alla gestione del supporto E necessario distinguere due classi di documenti digitali: i documenti memorizzati (stored record) e i documenti resi accessibili/esibiti temporaneamente, ogni volta che sia necessario, in quanto copie autentiche (manifested record) Con riferimento ai dati digitali memorizzati (componenti digitali) da conservare per riprodurre i documenti conservati si distinguono tre tipologie: content data, form data, composition data
34 alcuni punti fermi - 2 Il processo di conservazione richiede un numero crescente e impegnativo di informazioni sulla rappresentazione da acquisire: è destinato ad avere peso e successo se gestito automaticamente, strettamente correlato ai processi di formazione dei documenti e alla gestione delle informazioni di contesto, utilizzato come componente specifica di una catena della conservazione
35 alcuni punti fermi - 3 I metadati resi disponibili nei processi di formazione dei documenti e rilevanti a fini conservativi sono finalizzati anche ad acquisire informazioni significative sugli aspetti gestionali e sulle transazioni che hanno per oggetto i documenti, soprattutto nel caso di documenti archivistici la cui principale funzione è quella di testimonianza di attività giuridicamente rilevanti e non di contenitore di informazioni E necessaria una mediazione descrittiva da parte dell archivista.
36 Sezione 3 I risultati principali (Chain of preservation; linee guida e raccomandazioni) 30/12/
37 metadati e conservazione digitale: una funzione essenziale Per quanto riguarda le finalità conservative, InterPARES 2 stabilisce la centralità dei metadati (cui dedica un lungo rapporto). I metadati sono necessari: alla identificazione certa e univoca della risorsa (ad esempio i dati di protocollazione/classificazione, ecc.) a documentarne l integrità in fase di trasmissione nello spazio e nel tempo: dati di contesto in relazione al processo di lavoro documentazione sulle attività per la tenuta dei documenti (selezione, collocazione fisica, protezione, migrazione )
38 quali metadati per gestire la conservazione? Metadati di formazione dei documenti (benchmark) : Medati di identità Metadati di integrità Metadati sul processo di formazione Metadati di trasferimento: Metadati per la verifica del trasferimento Metadati di conferma della sostenibilità del processo di conservazione Metadati di acquisizione Metadati sulle attività di conservazione Metadati descrittivi Metadati per la ricerca Metadati di visualizzazione Metadati di impacchettamento Metadati relativi agli interventi di conservazione (baseline) - audit trail o altre procedure protettive che prevengano perdite o corruzione - controllo/monitoraggio relativo al deterioramento dei supporti e ai cambiamenti tecnologici (obsolescenza delle tecnologie) - sistemi di validazione - esistenza di privilegi di accesso concernenti la produzione, la modificazione, l annotazione, il movimento e la distruzione dei documenti - identificazione di procedure di trasferimento: indicazione dei documenti trasferiti, delle strutture e persone responsabili per il trasferimento e l acquisizione, data e identificativi degli eventi, relazioni archivistiche con gli altri documenti e archivi collegati, documentazione di autorizzazione
39 la chain of preservation definisce le relazioni di continuità fra le attività di formazione e conservazione dei documenti include le fasi rilevanti nella vita dei documenti digitali e le informazioni rilevanti che devono essere catturate e conservate nelle successive fasi di tenuta e conservazione identifica i vincoli e i controlli per il processo di conservazione è un sistema di modellazione che utilizza il linguaggio IDEF0 e consiste in una serie di diagrammi che suggeriscono un flusso ideale con cui confrontare i processi reali, un glossario e una descrizione narrativa dei processi medesimi Prevede tre fasi: record making, record keeping e record preservation
40 gestire la chain of preservation
41 le linee guida per i soggetti produttori utilizzare hardware, software e file format che favoriscano l accessibilità ai documenti digitali nel lungo periodo assicurare forma fissa e contenuto (stabilità) assicurare che le risorse digitali siano adeguatamente identificati (identità) assicurare che le risorse includano elementi in grado di verificarne l integrità organizzare logicamente i documenti utilizzare tecniche di validazione per favorire la tenuta e la conservazione dei documenti digitali proteggere le risorse digitali da interventi non autorizzati, da perdite accidentali agire per contrastare l obsolescenza tecnologica
42 le linee guida per i soggetti conservatori definire una infrastruttura per la gestione della chain of preservation (policy, risorse, responsabilità) gestire la valutazione e selezione delle risorse digitali anche dal punto di vista della verifica dell autenticità e della sostenibilità delle soluzioni di conservazione gestire i versamenti conservare e descrivere i materiali digitali gestire adeguatamente la fruizione
43 riferimenti bibliografici InterPARES 2 - International research on permanent authentic records in electronic systems, 2: experiential, interactive and dynamic records, L. Duranti, Randy Preston editors, k_part_5_modeling_task_force.pdf, pp e Creator Guidelines. Making and maintaining digital materials: guidelines for individuals Preserver Guidelines. Preserving digital records: guidelines for organizations Chain of preservation (COP) model, l=cop
44 Authenticity Management: soluzioni Definire un modello concettuale in grado di descrivere il profilo dinamico dell autenticità in termini di processi e di procedure Le procedure sono organizzate nella forma di authenticity protocol ovvero un insieme di fasi interrelate (authenticity step) a loro volta organizzate sulla base di workflow avviati a partire da eventi rilevanti 44
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