Genitorialità e generatività

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1 Genitorialità e generatività

2 La coniugalità è una dimensione soggetta a molte transizioni per la realizzazione degli obiettivi che di volta in volta è chiamata a raggiungere, soprattutto quando l'obiettivo riguarda la nascita dei figli e l accompagnamento nel lungo e affascinante cammino della loro crescita.

3 La coppia coniugale è l aurora della famiglia ed è da qui che passa il progetto generativo.

4 Il progetto generativo trasforma la coppia in coppia genitoriale in continuità rispetto al patto coniugale.

5 La generatività comprende la capacità biologica della coppia di procreare ma anche la capacità della coppia di una nuova modalità di organizzazione psicologica, sintesi di uno scambio affettivo a due per aprirsi ad una nuova vita: un investimento comune che porta alla nascita di una nuova identità.

6 Non è sufficiente avere figli con il corpo per dire che nella propria identità psichica si è realizzata una capacità generativa. Si genera solo con il corpo quando la procreazione assolve soltanto una necessità narcisistica legata ad una fissazione a identificazioni alienanti

7 Ogni individuo, nel diventare adulto, conserva nel proprio inconscio immagini di se stesso bambino e dei propri genitori che vanno a costituire delle identificazioni. Tali identificazioni si riattivano con la nascita del bambino, nel complesso processo trasformativo che Palacio Espasa definisce lutto evolutivo.

8 Questo processo implica che i coniugi, pur nella specificità della loro relazione, biologica, adottiva,affidataria, abbiano raggiunto alcune mete indispensabili per aprirsi ad una nuova vita.

9 Il figlio rappresenta il punto di arrivo, e nello stesso tempo di partenza, di una lunga storia radicata nel passato individuale dei suoi genitori e nel presente della loro realtà coniugale

10 La presenza reale o meno delle figure genitoriali dei due partner spinge la coppia a rivivere, in forma conscia o inconscia, conflitti arcaici, esperienze emotive aventi per oggetto i rapporti pre-edipici ed edipici interiorizzati con la madre e con il padre.

11 Per Freud il desiderio di un figlio si sviluppa a conclusione dello sviluppo psico sessuale, nella fase della pubertà e con il tramonto dell Edipo. Nella bambina il figlio rappresenta ciò di cui ella è mancante. nel maschietto la supremazia di una identificazione con la figura paterna in grado di garantire la conservazione della sua potenza attraverso la triangolarità e la continuazione della specie.

12 Solo negli scritti freudiani della piena maturità troviamo un'attenzione maggiore al rapporto affettivo madre-bambina/o nella fase pre-edipica. Il primo desiderio di un bambino nasce in questa fase e nel rapporto affettivo con la madre.

13 E con lei che vengono sperimentate le prime sensazioni di piacere-dispiacere, legate alla nutrizione, alle cure igieniche, ai divieti. Le prime intense fantasie del figlio nascono in questa relazione duale madre-bambino anziché in quella triangolare madre-padre-bambino

14 Per Melanie Klein il desiderio di un figlio si sviluppa dall invidia verso la madre che possiede il seno e la capacità di fare tanti bambini. Non più il pene del padre, ma il seno della madre e la sua capacità di procreare. Sia per il bambino che per la bambina dentro la madre c è tutto il mondo, c è l origine della vita.

15 Solo dopo aver superato la «fase femminile» del suo sviluppo, il maschietto rafforza la sua posizione eterosessuale identificandosi con il padre per riparare ai suoi attacchi invidiosi al corpo della madre, attraverso il desiderio di generare e di dare dei figli alla patner

16 La coppia che riesce a vivere una relazione affettiva, sessuale e genitale, è in grado di procreare dei figli sufficientemente percepiti come diversi, da amare sopportando il dolore della graduale separazione,integrando al proprio interno l'ambivalenza fra amore e aggressività che ogni relazione comporta.

17 Una relazione affettiva integrata tra i coniugi è in grado di essere generativa di quello spazio del desiderio necessario alla nascita del figlio come terzo potenziale e diverso.

18 Il figlio del desiderio appare un'apertura verso nuove esperienze e relazioni, una continuità rispettosa non prevaricatrice verso una vita che si forma in un contesto simbiotico per avviarsi alla separazione e all'autonomia

19 Il figlio non viene identificato semplicemente come il prodotto delle proprie proiezioni e dei propri vissuti, ma anche come persona, informazione, dotata di un progetto autonomo verso il futuro.

20 Nel punto più vulnerabile del sistema narcisisticol'immortalità dell' Io che la realtà mette radicalmente in forse - si ottiene sicurezza rifugiandosi nel bambino. L'amore parentale,così commovente e in fondo così infantile, non è altro che il narcisismo dei genitori tornato a nuova vita; tramutato in amore oggettuale esso rivela senza infingimenti la sua antica natura.

21 In quest'ottica il figlio assume su di se il ruolo di continuità e proiezione verso il futuro. Egli diventa in qualche modo il prodotto finale dell'elaborazione del lutto rispetto al desiderio di immortalità dei genitori

22 Freud afferma che se consideriamo l'atteggiamento dei genitori particolarmente teneri verso i loro figli, dobbiamo riconoscere che tale atteggiamento è la reviviscenza e la riproduzione del proprio narcisismo al quale i genitori stessi hanno da tempo rinunciato

23 Secondo Freud, i genitori attribuiscono al bambino ogni sorta di perfezioni: le leggi della natura e della società, la malattia, la morte, la rinuncia al godimento, non devono valere per lui.

24 Per i suoi genitori, il bambino diventa His Majesty the Baby, il centro e il nocciolo del creato, quel bambino che i genitori sono stati un tempo, che deve appagare i loro sogni e desideri irrealizzati.

25 Quando questo bisogno narcisistico appare esclusivo, il figlio rischia di essere immaginato ancora prima di nascere, come un prolungamento puro e semplice di sé, privo di valenze o potenzialità progressive autonome

26 Il figlio del bisogno è immaginato come un sostituto delle proprie figure genitoriali o di una parte di sé, o come la soluzione magica di conflitti coniugali in atto. Il figlio del bisogno rischia di non nascere mai psicologicamente e di restare in una dimensione di vita non autonoma ed irreale.

27 Il principio vitale della realizzazione di sé attraverso il figlio si trasforma nel processo anti-vitale della compensazione di tutte le frustrazioni subite o dai singoli genitori o dalla coppia (Bertini,1972)

28 Un buon narcisismo è fondamentale non soltanto per la conservazione della specie ma anche per un buon accudimento dei figli. Generare significa ripetere ciò che hanno fatto i nostri genitori.

29 Il generare si esprime primariamente nel desiderio di procreare e di prendersi cura dei propri nati, per trasmettere loro il proprio patrimonio genetico e valoriale, ma si esprime anche in tutte quelle attività produttive e creative che sono mosse dalla tensione di accrescere il potenziale delle generazioni successive alla propria e che vanno a beneficio dell intera umanità. Erik Erikson

30 Per Erikson lo stadio della GENERATIVITA è l aspetto evolutivo più importante dello sviluppo psicosessuale e psicosociale. La mancanza di questo stadio rinchiude la persona in un bisogno ossessivo di intimità che porta ad un senso di stagnazione.

31 Il modo in cui la coppia risolve al suo interno l equilibrio tra separatezza-confini-segreti-spazi individuali e intreccio-spazi vissuti insiemepensieri ed emozioni verbalizzati e condivisi, l equilibrio tra solitudine ed intimità è il presupposto dinamico, la forza, da cui prende sviluppo la generatività. (Erikson)

32 E il trasferimento del legame di attaccamento dalle figure genitoriali verso il partner e il passaggio da una modalità unidirezionale (essere oggetto di cura) ad una modalità reciproca(mi prendo cura di te come tu ti prendi cura di me)che rappresenta il ponte verso la generatività cioè la capacità di dare origine ad un altra vita, ad un nuovo essere di cui mi prendo cura in modo unidirezionale (io mi prederò sempre cura di te, qualsiasi persona tu sarai )

33 La generatività, nella concezione dello psicoanalista americano, è anzitutto la preoccupazione di creare e dirigere una nuova generazione e quindi ha un significato eminentemente sociale e culturale

34 Dalla generatività alla genitorialità

35 Genitorialità è uscire dalle metafore della coppia per accedere alla realtà. La relazione a tre(padre-madre-figlio), secondo Giannakoulas, ha anch essa un certo grado di processualità nel senso che, se all inizio vi è una fantasia condivisa del bambino, che è ciò che permette di concepirlo, da questa poi per giungere all esperienza del bambino reale, al bambino che non è la fantasia che l ha concepito, i genitori devono fare il lutto della propria fantasia.

36 La nascita del bambino comporta l inclusione di una neoformazione nella personalità del genitore: il bambino reale, diverso da quello immaginato ma anche, per il genitore, la perdita dello statuto esclusivo di figlio. Il bambino reale non è mai solo il bambino ma anche il bambino che i genitori avrebbero voluto essere e specularmente i genitori si identificano con i genitori che avrebbero voluto avere.

37 Per molti autori la genitorialità costituisce uno stadio evoluto della mente umana poiché nelle sue funzioni è in grado di promuovere, attraverso l integrazione, cambiamento lungo l asse del tempo nell alternarsi di stabilità e regressione tipico dello sviluppo.

38 E uno spazio psicodinamico che inizia a formarsi nell infanzia quando a poco a poco interiorizziamo i comportamenti, i messaggi verbali e non-verbali, le aspettative, i desideri, le fantasie dei nostri genitori.

39 Ovviamente, l evento reale della nascita di un figlio, attiva in un modo particolare e molto intenso questo spazio mentale e relazionale, rimettendo in circolo tutta una serie di pensieri e fantasie legati in particolare al proprio essere stati figli, alle modalità relazionali ritenute più idonee, ai modelli comportamentali da avere.

40 Eric Berne afferma che abbiamo un Genitore Interno che è formato da tutte le interazioni reali e/o fantasmatiche con le figure adulte significative che si sono occupate di noi. Da questo Genitore Interno dipendono i modelli relazionali che usiamo Il costrutto di Internal Working Model ridefinisce con altre parole lo stesso concetto: le esperienze reali con le figure di attaccamento vengono interiorizzate in modelli mentali.

41 Ciascun genitore svolge la sua funzione genitoriale se può fare riferimento ad un duplice referente materno e paterno, che gli consente di svolgere funzioni paterne e funzioni materne. La funzione materna di contenimento e rispecchiamento consente al bambino di sperimentare una continuità del sé e di raggiungere uno stato di coesione. La funzione paterna, introduce separatezza, profondità e processualità, favorendo la costruzione di un sé separato La disposizione genitoriale affettiva favorisce la capacità di amare,di sostenere la speranza, di contenere la sofferenza,la capacità di pensare

42 Genitorialità è il processo dinamico attraverso il quale si impara a diventare genitori capaci di prendersi cura e di rispondere in modo sufficientemente adeguato ai bisogni dei figli; bisogni che sono estremamente diversi a seconda della fase evolutiva.

43 Un modo per capire la complessità di ciò che definiamo genitorialità è analizzare le sue funzioni. una funzione protettiva a) Affettiva b) Regolativa c) Normativa, d) Predittiva, e) Rappresentativa f) Significante g) Fantasmatica h) Proiettiva i) Differenziale j) Triadica k) Transgenerazionale

44 Funzione PROTETTIVA: è la funzione tipica del caregiver che consiste nell offrire cure adeguate ai bisogni del bambino affinchè si sviluppi un fiducioso legame di attaccamento al suo ambiente. funzione AFFETTIVA : Sintonizzazione affettiva (Stern), capacità di entrare in risonanza affettiva con l altro senza esserne inglobato. Funzione REGOLATIVA : La regolazione va intesa come la capacità che il bambino possiede fin dalla nascita di regolare appunto i propri stati emotivi e organizzare l esperienza e le risposte comportamentali adeguate che ne conseguono. Le strategie per la regolazione sono inizialmente fornite dal caregiver. La funzione regolativa genitoriale può avere un funzionamento iper (con risposte intrusive che non danno tempo al bambino di segnalare i suoi bisogni o i suoi stati emotivi), ipo (quando vi è una mancanza d risposte). Funzione NORMATIVA : consiste nella capacità di dare dei limiti, una struttura di riferimento, una cornice e corrisponde a quel bisogno fondamentale del bambino che è i bisogno di avere dei limiti, di vivere dentro una struttura di comportamenti coerenti. Funzione PREDITTIVA :E la capacità del genitore di prevedere il raggiungimento della tappa evolutiva imminente. La funzione predittiva non è solo la capacità di intuire e facilitare lo sviluppo del bambino ma soprattutto la capacità di cambiare modalità relazionali con il crescere del bambino e con l espandersi del suo mondo e delle sue competenze

45 Funzione RAPPRESENTATIVA.E ciò che ben ha descritto Stern e che possiamo definire lo schema di essere con e che presuppone un insieme di interazioni reali con il bambino. Lo schema di essere con infatti si basa sull esperienza interattiva di essere con una persona particolare in un modo specifico Funzione FANTASMATICA Nella stanza di ogni bambino ci sono dei fantasmi. Sono i visitatori del passato non ricordato dai genitori. Il bambino che nasce si inserisce all interno dei fantasmi familiari dei genitori. Ogni individuo ha un proprio romanzo familiare costruito attorno alle proprie fantasie infantili, un mondo immaginario fatto di fantasmi consci e preconsci. Vi è un gioco di specchi tra quello che i genitori sono stati come bambini, quello che avrebbero voluto essere, quello che i loro genitori sono stati, quello che vorrebbero che fossero stati, quello che è il bambino reale, quello che è il bambino desiderato e fantasticato. Un genitore sano vive questa ricca vita fantasmatica. Infatti solo questa può favorire la nascita di una nuova identità che è appunto il connubio tra fantasia e realtà. Funzione PROIETTIVA Vi è una mutualità psichica tra genitori e bambino all interno della quale occupa un posto fondamentale la proiezione. Riprendendo un immagine utilizzata da Manzano, Palacio Espansa e Zilkha l ombra dei genitori è caduta sui figli sia, come spiegano gli autori, direttamente ( ad esempio proiettando sul figlio l immagine ideale del figlio che avrebbe voluto essere) sia attraverso l ombra degli oggetti interni ((intendendo con questi parti di sé). Tali modalità sono quindi narcisistiche nel senso che ciò che viene visto, amato, sognato, desiderato non è l oggetto esterno (che è sempre diverso da sé) ma parti di sé o immagini di sé. E ciò che gli autori chiamano scenari narcisistici della genitorialità.

46 Funzione TRIADICA : La funzione triadica è la capacità dei genitori di avere tra loro un alleanza cooperativa fatta di sostegno reciproco, capacità di lasciare spazio all altro o di entrare in una relazione empatica con il partner e con il bambino. E un gioco di squadra. Questo presuppone la capacità del genitore di vedere il bambino dentro una relazione dove esiste un terzo. La presenza del terzo, che può essere anche solo percepita, dà al bambino un orizzonte molto più aperto dove collocarsi, e offre al bambino possibilità di adattamento e di interazione molto maggiori. Funzione DIFFERENZIALE : Al suo interno la genitorialità ha due modalità di esprimersi attraverso la modalità materna (maternalità) e attraverso la modalità paterna (paternalità).va tuttavia riconosciuto che all interno di una coppia genitoriale entrambe le funzioni devono essere presenti per permettere un gioco relazionale sano. In tutte le fasi evolutive del bambino il gioco tra le diverse modalità genitoriali diventa essenziale per uno sviluppo psichico sano. Funzione TRANSGENERAZIONALE : Potremmo definire questa funzione come l immissione del figlio dentro una STORIA, una narrazione, che appare reale e anche un po sognata. E la storia della propria famiglia, è il continuum generazionale dove si inserisce la nascita. Questa funzione rimanda ovviamente ai rapporti tra generazioni. Come si collocano i genitori dentro le rispettive storie familiari e come si colloca la nascita dentro quel particolare momento della storia generazionale. E quali sono gli intrecci tra le due storie familiari del padre e della madre, le relazioni tra le due famiglie. ci vogliono tre generazioni per fare un figlio Talmud

47 Quanto più ognuno dei coniugi avverte la fiducia dell altro nelle proprie capacità di essere genitore, tanto più entrambi i membri della coppia saranno in grado di affrontare la complessità emotiva ed etica intrinseca alla cura responsabile.

48 È molto importante il sostegno reciproco e la condivisione di responsabilità tra i coniugi, necessarie per una cura più funzionale per i figli. La cogenitorialità è una variabile di mediazione tra la qualità della relazione coniugale e la qualità della relazione genitoriale.

49 All interno del patto genitoriale si manifesta la capacità/volontà di ciascun genitore di sostenere e aiutare il proprio partner nell esplicitare il suo ruolo genitoriale, rispettando il suo modo di essere e di vivere la genitorialità.

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51 LA FAMIGLIA NASCE E VIVE SOLO SE VI È UN PATTO-LEGAME TRA UOMO E DONNA, SOCIALMENTE RICONOSCIUTO E UN LEGAME RESPONSABILE TRA LE GENERAZIONI.

52 LA FAMIGLIA, E PIÙ PRECISAMENTE LA RELAZIONE FAMILIARE, È QUELLA SPECIFICA RELAZIONE NON INFINITA NÉ INDEFINITA CHE LEGA INSIEME IN MODO UNICO I GENERI (IL PATTO CONIUGALE TRA UOMO E DONNA) E LE GENERAZIONI (IL LEGAME TRA GENITORI E FIGLI E PIÙ PROFONDAMENTE IL LEGAME TRA LE STIRPI E LE GENEALOGIE PATERNA E MATERNA).

53 AFFETTI E LEGAMI SONO IL NUTRIMENTO E IL COLLANTE DELLE FAMIGLIA. LA FAMIGLIA HA IN ESSA UNA LOGICA GENERATIVA; DANDO VITA A UN CORPO GENERATIVO,CHE A SUA VOLTA SARÀ IN GRADO DI PREN- DERSI CURA DEI FIGLI PROPRI E DELLE NUOVE GENERAZIONI, La GENERATIVITÀ FAMILIARE DIVENTERÀ GENERATIVITÀ SOCIALE

54 Donald W. Winnicott ( ), pediatra e psicoanalista inglese, definì la famiglia come un elemento essenziale della nostra civiltà, e la forma di assetto che attribuiamo alla nostra famiglia rivela i tratti caratteristici della nostra cultura

55 Ogni individuo deve percorrere un lungo cammino dallo stato di fusione con la madre a quello di persona separata, in relazione con la madre, e con la madre e il padre insieme. A partire da questo,il viaggio attraversa il territorio chiamato famiglia con il padre e la madre come principali caratteristiche strutturali

56 ( ) è probabile che sia la madre di un bambino piccolo ad essere deputata a fare tutto ciò che gli è necessario dal punto di vista ambientale, per il semplice fatto che è in una relazione totale con lui. Nello stesso modo, è la famiglia quella più adatta a fornire ciò che corrisponde a questi bisogni in relazione alla vita più complessa del bambino più grande e poi dell adolescente.

57 ( ) una delle funzioni della madre, dei genitori e della famiglia è quella di offrire uno specchio, metaforicamente parlando, in cui il bambino possa guardarsi. Il bambino non può utilizzare i genitori e la famiglia come specchio se non è chiaro questo principio di permettergli di essere comunque egli sia, di essere se stesso, completamente accettato senza giudizi o pressioni al cambiamento. ( ) (1960, il lavoro degli altri analisti)

58 ( ) i genitori, costruendo la loro famiglia, hanno un enorme influenza sullo sviluppo emozionale dei loro figli. Possono fare degli errori, ma fanno anche dei progetti e pensano molto a come presentare le cose ai bambini piccoli in un linguaggio adatto a loro; in mille modi i genitori proteggono i loro figli dai traumi.

59 Il funzionamento della famiglia, nel caso in cui la famiglia non è veramente troppo malata, può essere visto come una prevenzione dal trauma, assodato che il significato della parola trauma deve poter cambiare con la crescita del bambino, dall infanzia alla prima maturità, dalla dipendenza all indipendenza,perché è proprio all interno della famiglia che il bambino ha più possibilità di essere curato.

60 Il legame tra fratelli, troppo spesso trascurato dalla tradizione e dalle valutazioni psicodinamiche, è un vertice importante per capire la famiglia e il suo funzionamento. Sono rari, lavori sulla problematica specificamente psicoanalitica del complesso fraterno. Tuttavia Freud nel caso del piccolo Hans( 1908) affronta lo sviluppo di una nevrosi infantile partendo proprio dal sentimento di gelosia sperimentato da Hans subito dopo la nascita della sorellina

61 Si tratta del primo laboratorio sociale in cui i figli possono cimentarsi nelle loro relazioni tra coetanei. In questo contesto i figli si appoggiano, si isolano, si accusano reciprocamente ed imparano l uno dall altro. In questo mondo di coetanei i figli imparano a negoziare, a cooperare ed a competere (Minuchin, 1974).

62 Il processo di differenziazione tra sé e l altro inizia in anticipo: il bambino sperimenta costantemente e quotidianamente altro da sé aiuta. La presenza di un fratello/sorella riduce l idealizzazione e la visione onnipotente che si ha nei confronti dei genitori, la mamma e il papà sono moderatamente visti e percepiti come coloro che non sbagliano mai. L ordine di nascita è importante. La nascita del primo figlio può avere particolare significato per le aspettative della coppia. Diversa sarà la posizione e lo spazio occupato dagli altri figli.

63 Nel film La Famiglia di E. Scola (1987), due fratelli, Carlo e Giulio,diversamente amati: uno come onesto e sincero, l altro cattivo e bugiardo finirà per condizionare i due fratelli nel rapporto fra di loro e con il mondo familiare. Carlo diverrà professore universitario, sposerà una donna saggia, resterà nella casa familiare prendendosi in carico la famiglia estesa. Giulio, disadattato, proverà numerosi lavori, riuscendo sempre a fallire. Solo a settanta anni Carlo riconoscerà di aver sottovalutato il fratello.

64 Infine non va dimenticato il sempre più frequente caso delle cosiddette famiglie allargate: la presenza di figli appartenenti a più matrimoni di uno o dell altro genitore o di entrambi, crea delle dinamiche familiari differenti. L integrazione di figli frutto di altri legami tra i genitori è una funzione che spetta alla coppia genitoriale. L educazione impartita aiuterà ad accettare meglio presenze di fratelli che non sono biologicamente naturali. Se la differenza tra fratellastri è minima potrà essere più semplice creare un buon rapporto in cui si possano condividere esperienze; se invece la differenza è notevole, potrebbe essere più difficile entrare in sintonia ed empatia reciproca.

65 Meltzer e Harris (1983), hanno delineato le caratteristiche principali di una famiglia sana e cioè di una famiglia che permette di nutrire lo sviluppo dei suoi componenti.

66 generare amore, aiutando i figli a tollerare la sofferenza legata alla dipendenza, favorendo così il senso di sicurezza e di dipendenza infondere speranza, conservando anche in presenza di eventi imprevedibili e drammatici con l obiettivo di incoraggiare nei figli le aspirazioni, stimolando il desiderio di imparare; contenere la sofferenza, i genitori devono modulare la sofferenza entro confini tollerabili affinché i figli siano in grado di apprendere dall esperienza; aiutare a pensare, la capacità di pensiero esercitata dai membri della famiglia trasmette al bambino abitudini alla verità, all ordine, all organizzazione, alla trasparenza di comportamento.

67 Il corrispettivo negativo di queste funzioni sono il diffondere odio, seminare disperazione, trasmettere ansia, produrre menzogne e confusione Queste funzioni negative sono tipiche di un nucleo familiare autoritario, conflittuale, distruttivo, ansiogeno, disordinato e confusivo, che causa spesso danni sensibili ai componenti più giovani e più deboli. Influenza naturalmente la formazione della rappresentazione di sé e dell altro, il legame di attaccamento e i conseguenti modelli operativi interni.

68 Sognare per fare famiglia - Viaggio Apostolico nelle Filippine, gennaio 2015 Non è possibile una famiglia senza il sogno. Quando in una famiglia si perde la capacità di sognare, i bambini non crescono e l amore non cresce, la vita si affievolisce e si spegne. Per questo vi raccomando che la sera, quando fate l esame di coscienza, ci sia anche questa domanda: oggi ho sognato il futuro dei miei figli? Oggi ho sognato l amore della mia sposa, del mio sposo? Oggi ho sognato i miei nonni, i miei genitori che hanno portato avanti la storia fino a me. Per questo è molto importante recuperare l amore attraverso il progetto di tutti i giorni. Non smettete mai di essere fidanzati!

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