Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali
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- Donato Zanetti
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1 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali Tesi di Laurea in Gestione e Valorizzazione della Documentazione Scritta e Multimediale Analisi e ordinamento della documentazione Flc (Federazione lavoratori costruzioni) presso l Archivio Nazionale Filca-Cisl Relatore: Prof. Luciano Osbat Correlatore: Dott.ssa Gilda Nicolai Laureanda Claudia Traina Matricola 6924 Anno Accademico
2 Introduzione pag. 1 L Unità di Cgil Cisl e Uil ( ) Parte I La Federazione Lavoratori Costruzioni (Flc): nascita, struttura, competenze e attività La nascita dell Flc 9 1. La Struttura Gli Organi nazionali Flc Gli Organi periferici: le federazioni regionali e provinciali Il Centro operativo unitario, l ufficio studi e l ufficio stampa propaganda La rivista Sindacato Nuovo Le Competenze unitarie Contrattazione e controparti L attività di tesseramento La formazione 33 Parte II La documentazione Flc presso l Archivio Nazionale della Filca Cisl Premessa La documentazione della sezione amministrativo-contabile Consistenza Descrizione e stato conservativo dei 38 faldoni ab origine della nascitura sottosottoserie Corrispondenza in entrata Flc/Filca-Cisl Analisi della documentazione condizionata nei 38 faldoni Struttura grafica e iter formativo di un significativo documento unitario: la Comunicazione Alcuni dati sul funzionamento del sistema di protocollo unitario 47
3 1.6. Il recupero di circolari, circolari protocollate e altro materiale protocollato di corrispondenza dalle carte sciolte e l integrazione nei 38 faldoni ab origine La sottosottoserie Corrispondenza in entrata Flc/Filca-Cisl La sottosottoserie Contabilità Flc La documentazione della sezione storico-organizzativa Identificazione e descrizione dei condizionatori ab origine Analisi dei documenti, raccolta e schedatura della documentazione condizionata ab origine L attività di ordinamento: individuazione dei documenti storico/organizzativi Flc tra le carte sciolte, accorpamento e schedatura del materiale recuperato Formazione e ordinamento complessivo della sottosottoserie Organizzazione Flc 57 Inventario delle schede delle sottosottoserie Corrispondenza Flc/Filca-Cisl 59 Contabilità Flc 84 Organizzazione Flc 87 Riunioni Flc 127 Riferimenti bibliografici 131 Fonti 135 Sitografia 136
4 Introduzione L Unità di Cgil Cisl e Uil ( ) Gli anni 48-50, successivi alla prima stagione unitaria, meglio conosciuta come Patto di Roma 1, sono caratterizzati dalla ricerca e dall affermazione da parte delle confederazioni sindacali, la Cisl, la Cgil e la Uil, della propria identità ideologicorappresentativa. La Cgil si afferma come espressione di tre correnti 2, una comunista, corporativistica e rivendicativa, dominata dall indifferenza ideologica, dalla tendenza all azione e alla pressione diretta sui pubblici poteri e sulle controparti 3 ; una socialista 4 a connotazione riformista, caratterizzata da contenuti rivendicativi 5 e infine una socialista di sinistra 6. Tale identità fa si che la Cgil trovi il riferimento politico ideale per il decennio 60-70, nella sinistra comunista e socialista 7. Profondamente diversa è la Cisl, con un numero di sostenitori più eterogeneo, rappresentato da lavoratori cattolici, non sempre democristiani, e dai lavoratori non cattolici 8. Essa concepisce la lotta 9, ma propende all affermazione della negoziazione, all utilizzo del confronto critico, all applicazione del dissenso e/o della convergenza con la maggioranza di governo e con le istituzioni 10, all utilizzo della contrattazione collettiva per la tutela del lavoro e dell azione sindacale 11. La Uil ha un anima 1 Il patto viene firmato il 3 giugno del 1944 da Giuseppe Di Vittorio per il Pci, Achille Grandi per la Dc ed Emilio Canevari per i socialisti. Con esso si diede importanza all'unità di tutti i lavoratori italiani indipendentemente dalle opinioni politiche e dalle credenze religiose e fu costituita formalmente la Cgil unitaria. L'unità sindacale di tutti i lavoratori doveva essere senza distinzione di opinioni politiche e fede religiosa, doveva essere lo strumento più efficace per il potenziamento dell'organizzazione del lavoro, per assicurare la più efficace difesa degli interessi economici e morali dei lavoratori. Nel patto si dichiara di realizzare l'unità sindacale, mediante la costituzione, per iniziativa comune, di un solo organismo confederale per tutto il territorio nazionale, denominato Confederazione generale italiana del lavoro. L intento è quello di realizzare una sola Federazione nazionale per ogni ramo di attività produttiva; una sola Camera confederale del lavoro in ogni provincia, di un solo sindacato locale e provinciale per ogni categoria d'attività produttiva. Cfr., V. Saba, Il Patto di Roma: dichiarazione sulla realizzazione dell Unità sindacale, 3 giugno 1994: il movimento sociale cattolico alla ricerca della III via, ed. Lavoro, Roma 1994, p. 74 a seg. 2 Cfr. A. Accornero, La parabola del sindacato, ed. il Mulino, Bologna 1992, p Cfr. A. Pepe, Il Sindacato nell Italia del 900, ed. Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ), 1996, pp Cfr. A. Accornero, La parabola, op. cit., p Cfr. A. Pepe, Il Sindacato, op cit., pp Cfr. A. Accornero, La parabola, op. cit., p Cfr. G. Baglioni, Fare sindacato oggi, ed. Lavoro, Roma 2004, p Cfr. G. Acocella, Storia della Cisl, ed. Lavoro,Viterbo 1993, p Accetta la lotta nella diversità delle posizioni politiche. Cfr. G. Acocella, Storia, op. cit., p Cfr. G. Baglioni, Fare sindacato, op. cit., p Ivi, p
5 repubblicana, non è né filocomunista né confessionale, rappresentanza i lavoratori di idee laiche, democratiche e socialiste e, nell idea rivendicativa assomiglia alla Cisl 12. L idea di una unificazione tra i tre organismi, manifesta fin dalla fine degli anni 50 come unità d azione 13, (ossia azioni e scelte comuni federali nel pieno rispetto dell autonomia del singolo sindacato), si riavvia con il ciclo di proteste e sollevazioni operaie del 1969, in interazione con il movimento studentesco. Tale commistione, sollecitata dal contributo organizzativo dei sindacati 14 e dei partiti, innesca un pluralismo culturale e politico che spinge all incontro e al confronto dell anima cattolica con quella marxista e al dialogo tra le confederazioni, limitato fino a quel momento, alle vertenze contrattuali e agli scioperi 15. Il grande spirito unitario dimostrato soprattutto dalle sollevazioni dei lavoratori della produzione di massa 16, penetra nei nuclei più forti della classe operaia, ossia i metalmeccanici che, organizzati nelle categorie della Fim-Cisl e della Fiom-Cgil 17, sono tra i primi a costituire, a partire dal 1970, organismi e attività unitarie intercategoriali 18. Essi decidono per riunioni periodiche unitarie di organismi direttivi e deliberano per la costituzione di comitati comuni e permanenti, atti alla delineazione della politica rivendicativa. Le manifestazioni sempre più numerose e coese 19, indette per la realizzazione delle riforme 20 quali sanità, casa, fisco, occupazione, trasporti e 12 La Uil è l organizzazione sindacale che, dopo le scissioni dalla Cgil, dava rappresentanza ai lavoratori di idee laiche, democratiche e socialiste e che poteva rivendicare l'eredità riformista di Bruno Buozzi, leader sindacale ucciso dai nazisti nel Cfr L unità doveva essere considerata come un unità federativa tra i tre diversi sindacati, essi sarebbero arrivati a scelte comuni, nel mantenimento della loro autonomia. Cfr. G. Lauzi, Per L unità Sindacale, dal Patto di Roma ad oggi, ed. Coines, Roma 1974, p. 42 a seg. 14 Si registra una crescita e una valorizzazione della democrazia di base e dei consigli come organi di rappresentanza diretta. I sindacati avevano conosciuto un aumento del numero di iscritti e avevano conquistato maggiori diritti. Cfr. G. Acocella, Storia, op. cit., p L avvicinamento avrebbe portato all obiettivo dell unità organica. Cfr. A. Accornero, La parabola, op. cit., p Saranno loro a sostenere il grosso delle lotte. Cfr. A. Accornero, La parabola, op. cit., p Già a partire dalla prima metà degli anni 60. Cfr. L. Romagnoli T. Treu, I Sindacati in Italia: storia di una strategia ( ), ed. Il Mulino, Bologna 1977, p Il 10 e l 11 dicembre 1970 i Consigli generali di categoria dei metalmeccanici, Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, riunitisi a Sesto San Giovanni decidono l unificazione delle attività e dei servizi a tutti i livelli, dall informazione alla stampa, all attività di formazione. Cfr. A. Forbice, La Federazione Cgil Cisl Uil fra Storia e Cronaca, ed. Bertani, Verona 1973, p A titolo esemplificativo si ricorda quella di Roma del 19 novembre Cfr. G. Lauzi, Per L unità, op. cit., p Tra le riforme ottenute nei primi anni 70, la legge sull equocanone. Cfr. A. Accornero, La parabola, op. cit., p
6 Mezzogiorno 21, fanno si che i sindacati diventino portavoce delle esigenze dei lavoratori e maturino la consapevolezza che l ottenimento dei mutamenti sociopolitici può essere raggiunto solo ed esclusivamente attraverso lo strumento unitario 22. Presupposto fondamentale perché esso si realizzi è l adozione del principio di autonomia da parte delle confederazioni, consistente nella rinuncia dei sindacalisti alle cariche politiche-partitiche nazionali, regionali e provinciali. Tale rinuncia rende la nascitura Federazione autonoma dai partiti, interna all azienda e in relazione diretta con i lavoratori 23. La formazione di un grande sindacato federale rimane una specificità solo italiana, che affonda le radici nella lunga consuetudine dell unità d azione, nell elevata forza dei sindacati italiani rispetto a quelli degli altri paesi europei e in una maggiore indipendenza degli organismi italiani dall ideologia comunista rispetto a quella degli omologhi latino-mediterranei 24. Gli aspetti, le formule, i meccanismi e i problemi organizzativi della Federazione vengono affrontati all interno delle singole strutture. Ad esempio nel VI Congresso Cisl, del luglio 1969, incentrato sulla questione della fase costituente dell unità 25, si discute di questioni organizzative, che si risolvono principalmente con la valorizzazione delle strutture di base, quali i consigli dell industria e/o le iniziative unitarie delle categorie 26. La Cgil considera la futura Federazione come un grande, unico contenitore, di cui essa sarebbe stata protagonista indiscussa e assoluta e nell ambito della quale le posizioni eventualmente contrarie delle altre due consorelle e soprattutto della Cisl sarebbero state più facilmente controllate 27. Il futuro sindacato avrebbe avuto un forte potere contrattuale e una 21 Cfr. A. Forbice, La Federazione, op. cit., p Cfr. G. Lauzi, Per L unità, op. cit., p Il sindacato con la sua struttura piramidale aveva un intrinseco potere e una specifica valenza politica. Cfr. A. Pepe, Il Sindacato, op. cit., p Cfr. G. Baglioni, Fare sindacato, op. cit., pp Nel corso della seduta del Congresso di Roma, C. Romei sostiene che l unità è l unica vera forza dei lavoratori contro il capitale, durante lo stesso appuntamento si prende la decisione di attuare l unità entro una fase costituente, che si sarebbe avviata dallo stesso Congresso. Cfr. G. Acocella, Storia, op. cit., p La spinta dal basso fu ascoltata a livello confederale dalla matrice cattolica. Cfr. G. Acocella, Storia, op. cit., p Cfr. G. Baglioni, Fare sindacato, op. cit., p
7 solida autorevolezza rappresentativa, legittimata dal rapporto profondamente democratico con i lavoratori 28. Uno dei primi importanti appuntamenti unitari è l assemblea generale federale (Cgil Cisl e Uil) del 26 ottobre 1970, che si tiene presso il palazzo dei Congressi a Firenze: qui si vara la prima forma unitaria, battezzata Firenze 1 e basata sul principio del mantenimento dell identità confederale di ciascuna delle tre organizzazioni 29. Nel corso della riunione, sulla base di un documento presentato da un gruppo di 48 sindacalisti appartenenti a tutte e tre le confederazioni, si delibera sull indizione di riunioni comuni ad ogni livello, (categoria, province e luoghi di lavoro), sulla costituzione di gruppi di lavoro unitari, sulla creazione di un centro operativo comune per la politica delle riforme 30. Nel maggio dello stesso anno la legge n. 300 sullo Statuto dei Lavoratori, riconosce al lavoratore più ampi diritti sindacali. Il secondo appuntamento ufficiale è la riunione delle Segreterie confederali dell 1 e 2 febbraio 1971 (Firenze 2), nell ambito della quale si discute dell avvio della fase conclusiva del processo unitario. L esito della riunione è positivo e il 1971 si annuncia come l anno della svolta del processo unitario 31. La successiva assemblea interconfederale del novembre 1971 (Firenze 3), che vede la partecipazione di 405 dirigenti, si chiude con una serie di appuntamenti importanti, quali la convocazione entro la primavera del 1972 di un grande incontro unitario dei delegati e delle strutture di base di tutte le categorie, la convocazione dei congressi di scioglimento delle tre confederazioni del 21 settembre (Firenze 4) e la riunione del congresso costitutivo della nuova organizzazione entro il mese di febbraio del 1973 (Firenze 5) 32. Al reciproco avvicinamento dei tre sindacati, che si manifesta con la partecipazione a diversi appuntamenti di piazza, quali lo sciopero del 7 aprile 1971 e i convegni sul 28 Tale rapporto si sarebbe istituito con i lavoratori dei maggiori settori industriali. Cfr. A. Pepe, Il Sindacato, op. cit., pp Cfr. G. Acocella, Storia, op. cit., p Cfr. A. Forbice, La Federazione, op. cit., p Ivi, p Ivi, p. 196.
8 Mezzogiorno del maggio dello stesso anno e del dicembre , si alternano divisioni e spaccature interne ai sindacati. Nel corso del 1972, per esempio, l anima cattolica maggioritaria della Cisl, favorevole all unità, contrasta con la parte laica del sindacato, contraria all unità e sospettosa verso i congressi di scioglimento 34. La preminenza della prima sulla seconda si attuerà solo nel 1973, a processo unitario già compiuto. La Federazione Cgil Cisl e Uil nasce ufficialmente il 25 luglio 1972, presso la Domus Mariae a Roma, con la firma del patto federativo. Il nuovo organismo si mostrerà coeso e solidale nelle decisioni esterne, come le negoziazioni con le controparti, e autonomo a livello di singole confederazioni, le quali continueranno ad esercitare il diritto al dissenso e alla libera manifestazione. La Federazione, benché abbia un potere d azione delegato dalle singole confederazioni, nasce con una sovranità limitata 35, senza poteri definiti e con una incertezza progettuale che l avrebbe caratterizzata fino all atto del suo scioglimento nel L organizzazione si presenta come uno strumento di stabilizzazione dell unità d azione piuttosto che come una struttura effettivamente organica 37 ; essa risulta unita all esterno e diversa al suo interno, come afferma Luigi Macario, Segretario generale della Cisl, al Consiglio generale del 27 ottobre La possibile soluzione all incompiuta unità sostanziale viene individuata dalla stessa Federazione in una nuova forma organizzativa proposta dalla Cisl e da Mario Colombo nell ambito del Convegno federale (Cgil-Cisl-Uil) di Montesilvano (PE) che si svolge dal 5 al 7 novembre La nuova formula, che non avrà applicazione, consiste nell articolazione delle strutture orizzontali e verticali in cinque livelli, ossia il consiglio dei delegati, i consigli di zona, i consigli comprensoriali, regionali e il consiglio nazionale. I primi due livelli sarebbero divenuti strutture unitarie, i tre livelli successivi comprensoriale (che supererà le 33 La manifestazione unitaria si tenne a Piazza del Popolo. Cfr. G. Acocella, Storia, op. cit., p L anima cattolica del partito nel corso del VII Congresso di Roma del giugno 1972 ottenne la maggioranza dei voti, ad essa facevano riferimento i settori industriali e una parte delle categorie del pubblico impiego. Cfr. G. Acocella, Storia, op. cit., p Cfr. L. Romagnoli T. Treu, I Sindacati, op. cit., p Cfr. V. Saba, Il problema storico della Cisl, ed. Lavoro, Roma 2000, pp Cfr. L. Romagnoli T. Treu, I Sindacati, op. cit., pp Cfr. V. Saba, Il problema, op. cit., p. 233.
9 attuali strutture provinciali), regionale e nazionale sarebbero divenuti strutture di organizzazione e federativi 39. Il mancato accordo per una nuova struttura è ulteriormente rappresentativo dell effettiva assenza di coesione e unità interna. Inoltre, il fatto che la Cgil abbandoni intorno alla fine del decennio 70 uno dei principi fondativi e legittimanti dell unità, ossia l autonomia dai partiti, fa cadere l idea del sindacato come rappresentante in proprio degli interessi della classe lavoratrice e prelude al fallimento del progetto unitario. all Assemblea dei delegati dell Eur del 14 febbraio 1978, infatti la Cgil accoglie la tesi del sindacato come soggetto politico e il fallimento dell unità è reso evidente il 14 febbraio 1984 con il patto di San Valentino, quando la Cisl e la Uil si accordano con il governo per ridurre di tre punti il meccanismo della scala mobile 40. Il patto si basa sull ipotesi che si possa realizzare un contenimento dell inflazione predeterminando gli scatti di scala mobile accettabili. L intesa lascia fuori la Cgil e causa una profonda spaccatura all interno, che si manifesta con la separazione dei socialisti, sostenitori del decreto, dalla sinistra sindacale e con l accordo di questi ultimi con la Cisl e la Uil. Il patto fa cadere l assunto federativo degli accordi comuni e paritari, determina la fine dell ordine federativo e avvia l inizio di una nuova fase unitaria definita unità competitiva Ivi, p Cfr. G. Acocella, Storia, op. cit. p Cfr. A. Accornero, La parabola, op. cit., p. 152.
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