D.P.I. Dispositivi medici

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1 D.P.I. Dispositivi medici

2 Dispositivi Medici

3 Dispositivi Medici I Dispositivi Medici sono regolamentati dalla direttiva CEE n 93/42 recepita con D.Lgs 46/97 e s.m.i ( D.Lgs 37/10)

4 Dispositivi Medici I dispositivi medici proteggono il prodotto manipolato, il paziente e sono caratterizzati: dalla marcatura CE dalla classe di appartenenza

5 Marcatura di un D.M.

6 Sono D.M.? La mascherina chirurgica con visiera

7 Sono D.M.? La cuffia chirurgica

8 Sono D.M.? Il camice in T.NT.

9 Sono D.M.? I guanti sterili

10 Norma tecnica I guanti sanitari (DM) devono rispondere ai requisiti delle norme tecniche delle norme di riferimento UNIEN 455 parte 1,2,3. Il possesso di tali requisiti è deve essere debitamente certificato.

11 D.P.I.

12 D.P.I. I DPI sono regolamentati dal D.Lgs 81/08 al: Titolo III Allegato VIII

13 Che cosa sono i DPI? Comprendono qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro

14 Non sono D.P.I. Le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio

15 Non sono D.P.I. Gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore

16 Non sono D.P.I. Le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell'ordine pubblico;

17 Quando si usano i D.P.I.? I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da: misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.

18 Requisiti dei D.P.I. La fabbricazione e la commercializzazione dei D.P.I. è regolamentata dalla direttiva CEE n 89/686 recepita con D.Lgs 475/92 s.mi.

19 Caratteristiche I DPI proteggono l operatore e sono caratterizzati: dalla marcatura CE dalla categoria di appartenenza dai pittogrammi di riferimento nota informativa

20 Categoria Prima categoria: vi appartengono i DPI, più semplici, che salvaguardano dai rischi di danni fisici di lieve entità e facilmente reversibili Seconda categoria: comprende tutti i DPI che non rientrano nelle altre due categorie Terza categoria: vi appartengono i DPI, più complessi, che salvaguardano dai rischi di morte o di lesioni gravi e permanenti

21 D.P.I. di 1 cat.

22 D.P.I. di 2 cat.

23 D.P.I. di 3 Cat.

24 Pittogrammi

25 La nota informativa Questa nota deve essere redatta nella lingua originale del paese e deve contenere: L istruzioni di impiego L istruzioni pulizia L istruzioni manutenzione Etc.

26 Marcatura di un D.P.I.

27 Scelta dei D.P.I. Nel Decreto 2/5/01 sono riportati i criteri per l individuazione e l uso dei D.P.I. In caso di rischi multipli che richiedono l uso simultaneo di più D.P.I., questi devono essere tra di loro compatibili

28 Come si scelgono i D.P.I. Analisi e valutazione del rischio non eliminabili con forme di prevenzione collettiva o organizzazione del lavoro Identificazione dei D.P.I. Verifica periodica

29 Regole generali sull utilizzo dei D.P.I. Conservazione Rispettare le indicazioni del fabbricante sia durante lo stoccaggio che in esercizio. Manutenzione Va dal semplice esame visivo, al lavaggio, alla sterilizzazione. Formazione, informazione e addestramento - Obbligatoria e per i D.P.I. di 3 cat. è obbligatorio l addestramento

30 Responsabilità ai sensi della Determina Aziendale n 328/12 Datore di Lavoro acquisto a norma Dirigente fornitura Preposto vigilanza

31 Obblighi del lavoratore sottoporsi al programma di informazione e formazione e addestramento; utilizzare i DPI che gli vengono messi a disposizione; conservare con cura e senza apportarvi delle modifiche i DPI messi a disposizione; segnalare qualsiasi difetto o anomalia rilevata nei D.P.I. utilizzati al Responsabile dell attività di ricerca e di didattica in laboratorio

32 Cos'è una norma? Secondo la Direttiva Europea 98/34/CE del 2 giugno 1998 : "norma"è la specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa e che appartenga ad una delle seguenti categorie: Norma internazionale (ISO) Norma europea (EN) Norma nazionale (UNI)

33 Protezione delle mani

34 I guanti monouso utilizzati nell ambito ospedaliero sono in: Lattice Vinile Nitrile

35 Requisiti generali I guanti sono realizzati secondo la norma UNI EN 420, la quale stabilisce i requisiti generali di progettazione

36 Protezione dai rischi meccanici UNI EN 388

37 Requisiti di progettazione dei guanti per la protezione meccanica I guanti per la protezione contro i rischi meccanici fanno riferimento alla UNI EN 388 e presentano 4 livelli di prestazione con graduatoria che va da 0 a 4/5 relativi: All abrasione Al taglio da lama Allo strappo Alla perforazione

38 Protezione da micro organismi e chimico UNI EN 374 1,2,3

39 Requisiti di progettazione dei guanti per la protezione da rischio chimico e microbiologico La UNI EN Resistenza chimica La UNI EN Resistenza alla penetrazione prodotti chimici e/o microrganici. La UNI EN riguarda la determinazione della resistenza di materiali con cui sono stati fatti i guanti alla permeabilità rispetto a prodotti chimici.

40 Permeabilità Per permeazione si intende il tempo che un prodotto impiega per passare dalla superficie esterna alla superficie interna del guanto

41 Protezione dal calore UNI EN 407

42 Protezione dal calore Questa norma specifica i requisiti termici Livello A da 1 a 4 resistenza all infiammabilità Livello B da 1 a 4 resistenza al calore da contatto livello 2 > 15s 100 C livello 3 > 15s 200 C livello 4 > 15s 350 C livello 5 > 15s 500 C Livello C Resistenza al calore convettivo Livello D - Resistenza al calore radiante Livello E Resistenza a piccoli spruzzi Livello F Resistenza a grandi proiezioni di metallo fuso

43 Protezione da freddo UNI EN 511

44 Protezione da freddo Definisce i requisiti Livello A 0-4 resistenza al freddo convettivo Livello B 0-4 resistenza al freddo da contatto Livello C 0-1 impermeabilità all acqua

45 Protezione da elettrocuzione EN 60903

46 Protezione da elettrocuzione Classi: Classe V Classe V Classe V Classe V Classe V Classe V 1.

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48 Tabella della resistenza dei materiali impiegati in funzione dell agente chimico manipolato

49 Aggiornamento normative La DIRETTIVA 2007/47/CE del Parlamento Europeo del , recepita in Italia col D.Lgs. 37/2010 (modifica della Direttiva 93/42/CE-Dispositivi Medici) indica: se un prodotto è destinato dal produttore ad essere utilizzato sia in conformità delle disposizioni in materia di dispositivi di protezione individuale di cui al decreto legislativo 10/97, sia in conformità del presente decreto, sono rispettati anche i requisisti essenziali in materia di sanità e sicurezza stabiliti nel decreto legislativo 10/97

50 Protezione delle vie respiratorie

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52 Protezione delle vie respiratorie Autorespiratori a ciclo chiuso e aperto. Elettroventilatori Maschera a pieno facciale Semimaschera a filtro Facciali filtranti

53 Autorespiratori indipendenti dall atmosfera Si usa quando: Non si conosce la concentrazione dell O2 Gas e vapori hanno bassa soglia olfattiva Non si conoscono i contaminati

54 Autorespiratori a ciclo Con gli autorespiratori a ciclo aperto l operatore è isolato dall ambiente in cui si trova, l aria fornita viene prelevata dalla bombola. La bombola contiene aria compressa aperto

55 L autonomia L autonomia viene calcolato, moltiplicando la pressione della bombola, per la capacità, diviso il consumo in litri minuto.

56 Autorespiratori a ciclo Sono autorespiratori in cui l aria emessa viene integrata con ossigeno e nuovamente respirata La bombola contiene solo ossigeno Hanno una grande autonomia chiuso

57 Respiratori con filtro dipendenti dall atmosfera Presenza di ossigeno > 17% in volume Conoscenza dei contaminanti Conoscenza della concentrazione dei contaminanti

58 Facciali filtranti I facciali filtranti sono contrassegnate dalla sigla FFP, seguita da un numero, che rappresenta il grado di efficienza di filtrazione e quindi di protezione

59 Facciali filtranti I facciali filtranti sono conformi alle norme EN 149 L efficienza filtrante è di P1-78% P2-92% P3-98%

60 Facciali filtranti Per quanto riguarda il rischio biologico per i facciali filtranti si rende necessario acquisire la certificazione CE che attesti la protezione da agenti biologici del gruppo 2 e 3 ai sensi della direttiva 54/2000 CE. I facciali filtranti non devono essere riutilizzati dopo l uso.

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62 Facciali filtranti

63 Facciali filtranti

64 Istruzioni per l uso

65 Prova di tenuta Verificare la tenuta del respiratore prima di entrare nell area di lavoro con la prova di tenuta, inspirando profondamente. Se il filtro si deve contrarre tutto significa che il facciale è indossato correttamente, se il filtro non si contrae, ripristinare la maschera o regolare la tensione degli elastici.

66 Difesa degli occhi e del viso da eventuali contaminazioni ( gocce o spruzzi)

67 Protezione I D.P.I. oculari vanno riferimento alle norme EN 166, 165 e proteggono da agenti: meccanici chimici biologici termici da radiazioni UV, IR, ionizzanti e laser

68 Protezione I D.P.I. oculari proteggono da agenti: meccanici chimici biologici termici da radiazioni UV, IR, ionizzanti e laser

69 Calzari antinfortunistici Le calzature di sicurezza rientrano nella cat. II e III I riferimenti normativi sono in funzione delle caratteristiche i principali sono: EN requisiti generali EN sono dotati di puntale rinforzato

70 Protezione dell udito I protettori antirumore possono essere suddivisi in principalmente in: inserti cuffie

71 L attenuazione Negli inserti auricolari l attenuazione è generalmente di : alle basse frequenze ( 250 Hz) alle medie frequenze ( 1000 Hz) alle alte frequenze ( 4000 Hz)

72 L attenuazione Nelle cuffie l attenuazione è generalmente di : alle basse frequenze ( 250 Hz) alle medie frequenze ( 1000 Hz) alle alte frequenze ( 4000 Hz)

73 Nel caso in cui l esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione (LEX,8h=80 db(a) devono essere messi a disposizioni dei lavoratori i D.P.I. ; Nel caso in cui l esposizione sia pari o superiore dei valori superiore d azione (LEX,8h=85 db(a) i D.P.I. devo essere indossati.

74 Camice /grembiule Gli indumenti che devono essere utilizzati in manipolazioni con reagenti chimici devono essere sottoposti alle prove indicate nella norma UNI EN

75 Camici per antiblastici I camici devono essere classificati come DPI, possedere la marcatura CE e le indicazioni di conformità alle norme tecniche di tipo generale e specifico, che precisano i requisiti per la protezione da agenti chimici (EN 340, EN 465) ed appartenere alla Categoria 3 tipo 4 (secondo la EN 465)

76 Grazie dell attenzione

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