Rischi e sfide per le Banche Italiane
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1 Rischi e sfide per le Banche Italiane Basilea 3 e la nuova definizione di Capitale CAREFIN Milano 2 dicembre 2010 Cristiano Zazzara, Ph.D. Global Head of Banking Business Morgan Stanley Capital International RiskMetrics (MSCI)
2 Agenda ASSETS-LIABILITIES MANAGEMENT e RISCHIO DI LIQUIDITA TASSI BCE e CURVA DEI RENDIMENTI RISCHIO DI CREDITO NEL BANKING BOOK ATTIVITA CREDITIZIA TASSI DI INSOLVENZA NEI PORTAFOGLI PRESTITI DELLE BANCHE RISCHI DI CREDITO, MERCATO E LIQUIDITA NEL TRADING BOOK ESPOSIZIONI VERSO CREDITI STRUTTURATI RISCHIO REGOLAMENTARE IMPATTO DI BASILEA 3 SULLE BANCHE ITALIANE CONSIDERAZIONI FINALI 2
3 ASSETS-LIABILITIES MANAGEMENT e RISCHIO DI LIQUIDITA 3
4 TASSI BCE e CURVA DEI RENDIMENTI (1) In seguito alla politica di Monetary Easing della BCE, il tasso principale di rifinanziamento rimane all 1% Previsioni di mercato (fonte: consenso analisti): Tassi BCE Attese di tassi costanti nei prossimi trimestri. In particolare, gli analisti prevedono che un primo (e unico) rialzo di 25 punti base possa verificarsi nel secondo semestre del Tassi a Lungo Termine in leggera crescita la parte lunga della curva nei prossimi 2 trimestri Tabella 1 -- Tassi BCE e a Lungo Termine: Valori correnti e previsti Area Euro Attuale 4 Trimestre Trimestre 2011 "REFI" BCE 1% 1% 1% 10-year Yield (Bund) 2,29% 2,43% 2,68% Fonte: nostre elaborazioni sul consenso degli analisti (dati al 30 settembre 2010) 4
5 TASSI BCE e CURVA DEI RENDIMENTI (2) Figura 1 -- Evoluzione della Curva dei Rendimenti Euro nell ultimo anno Fonte: nostre elaborazionni su dati BCE e Eurostat. QUALI IMPLICAZIONI PER LE BANCHE ITALIANE? PRESTITI e RACCOLTA sotto pressione 5
6 TASSI BCE e CURVA DEI RENDIMENTI (3) IMPATTO CURVA RENDIMENTI DURATION GAP: impatto negativo dalla distribuzione delle scadenze dei prestiti. Rispetto alle controparti europee, le Banche italiane soffrono maggiormente dai bassi tassi di interesse a breve termine Figura 2 -- Distribuzione per scadenze dei presti delle Banche Italiane (in % del PIL) Dati al 31 Dicembre % 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 25.93% 17.49% 13.29% 13.80% 46.85% 71.45% up to 1 year 1 to 5 year over 5 years Fonte: nostre elaborazioni su dati Banca d Italia e BCE. Italy Euro Area VOLUMI: i prestiti potrebbero aumentare sulla scia dei bassi tassi di interesse e della futura (benche lenta) ripresa economica MARK-DOWN sulla RACCOLTA: continuera ad essere contenuto per via delle previsioini di tassi di interesse a breve costanti 6
7 IL RISCHIO DI CREDITO NEL BANKING BOOK 7
8 ATTIVITA CREDITIZIA (1) Sulla scia della crisi creditizia globale, nel 2008 la crescita dei prestiti ha iniziato a decelerare, un trend che sembra invertirsi all inizio del 2010 Figura 3 Crescita annuale dei prestiti nel settore privato (Italia e Area Euro) Legenda -Curva nera (con punti): Italia - Curva blu: Area Euro Fonte: Banca d Italia, Relazione Annuale (maggio 2010). Domanda: minore domanda da parte dei Clienti o minor credito dalle Banche? Risposta: una combinazione di entrambi i fattori, a causa della crisi economica 8
9 ATTIVITA CREDITIZIA (2) Tuttavia, i prestiti dalle Banche Italiane di minori dimensioni continuano a crescere a tassi elevati Figura 4 -- Crescita annuale dei prestiti per Banche Italiane di diverse dimensioni Legend -Curva nera (con punti): i primi 5 grandi gruppi bancari -Curva blu: altre grandi banche -Curva verde: banche piccole -Curva marrone: banche di credito cooperativo Fonte: Banca d Italia, Relazione Annuale (maggio 2010). Questa e la forza del mercato del credito italiano: le Banche regionali sono meno esposte ai costi volatili del funding (dovuti alla turbolenza di mercato) e sono in grado di finanziare agevolmente i prestiti con i depositi 9
10 ATTIVITA CREDITIZIA (3) In Italia, i mutui potrebbero tornare a crescere nei prossimi trimestri, non solo per via dei bassi tassi di interesse ma anche per l elevato grado di sostenibilita da parte delle famiglie italiane rispetto a quelle degli altri paesi 200% 180% Figura 5 -- La sostenibilita dei Mutui in Italia, EU e US (Mutui in % del Reddito Disponibile) 182.8% 160% 153.7% 140% 120% 100% 90.6% 101.2% 80% 60% 63.3% 52.5% 40% 20% 0% 26.0% ITALY GERMANY FRANCE SPAIN NETHERLANDS UK USA Fonte: nostre elaborazioni su dati BCE e OCSE (fine 2008) 10
11 TASSI DI INSOLVENZA NEI PORTAFOGLI PRESTITI DELLE BANCHE Il Rischio di Credito e piuttosto evidente a causa del difficile contesto economico, in due anni il tasso di decadimento si e quasi raddoppiato Tabella 2 -- Tasso di Default Annuale nel mercato del credito italiano (Nuove Sofferenze Rettificate / Impieghi anno precedente) Anno Retail Corporate Totale % 1.25% 0.97% % 2.48% 1.85% 40.00% 98.40% 90.72% Fonte: nostre elaborazioni su Banca d Italia (2010), Appendice alla Relazione Annuale. In particolare, e il settore industriale a soffrire maggiormente a causa della contrazione della produzione e delle minori esportazioni. Il tasso di default ha registrato un incremento di quasi il 100% nel periodo Sul lato del Retail, il rischio di credito delle banche puo comunque trarre beneficio dall elevato grado di sostenibilita e dal minore loan-to-value dei mutui 11
12 E per il futuro? L evidenza storica non e incoraggiante. Figura 6 -- Tassi di Default e di Recupero durante il Business Cycle Stock Market Crash (October 1987) Gulf Crisis (Aug Febr. 1991) Twin Towers (Sept. 2001) Fonte: dati Moody s (default) e stime del Prof. Altman (tassi di recupero) Questa crisi potrebbe ancora lasciare qualche segno 12
13 RISCHI DI CREDITO, MERCATO E LIQUIDITA NEL TRADING BOOK 13
14 ESPOSIZIONI VERSO CREDITI STRUTTURATI Le banche italiane hanno riportato esposizioni modeste o nulle in questo segmento (Unicredit, Intesa Sanpaolo) Tabella 3 -- Totale Svalutazioni e Perdite su Crediti durante la crisi supbrime (campione delle maggiori banche europee; periodo: Q Q1 2009) BANK COUNTRY Total Writedowns & Credit Losses* (a) Of which : Subprime or Structured Losses*** (as a percentage of Total Writedowns & Credit Losses) Total Capital Raised* (b) Total Shareholders' Equity* (c) Total Assets* (d) Asset-To- Equity "Leverage" (e) = (d) / (c) Dexia Belgium % 0% Deutsche Bank Germany % , Commerzbank Germany % , Deutsche Postbank Germany % Barclays UK % , ING Netherlands % , BNP Paribas France % , Credit Agricole France % , Royal Bank of Scotland UK % , Societe Generale France % , HSBC** UK % , KBC Belgium % BBVA Spain % Santander Spain % , Unicredit Italy % , Intesa Sanpaolo Italy % * Amounts are in billions of local currencies. ** HSBC amounts are expressed in US dollars. *** Asset classes considered are: ABS, CDO, CLO, Supbrime RMBS, CMBS, Monolines, Alt-A securities, SIVs, ABCPs. Fonte: nostre elaborazioni sui bilanci delle Banche in questione. Le altre Banche Italiane non appaiono in questa tabella perche non esposte su questi prodotti. Inoltre, il grado di leva finanziaria e piuttosto contenuto, in media inferiore a 10 (Tot. Attivi / Capitale e Riserve) 14
15 RISCHIO REGOLAMENTARE IMPATTO DI BASILEA
16 BASILEA 3 penalizza meno le Banche Regionali Qualita del Capitale e Leverage Ratio: Banche di minori dimensioni con migliore qualita del capitale rispetto ai grandi gruppi e leverage ratio decisamente minore Requisito sulla prociclicita : queste misure verranno applicate dalle Autorita di vigilanza solo in caso di un elevata crescita dei prestiti in funzione del PIL (pertanto, nessun ostacolo all attivita creditizia in fase di ripresa economica) Nuovi Requisiti sul Trading Book : lo Stress sul VaR di Mercato, la quantificazione del rischio specifico dell emittente (Incremental Risk Charge) e i maggiori requisiti sui derivati OTC avranno impatti limitati sulle banche italiane. Queste ultime, infatti, non hanno portafogli Trading che generano questo tipo di rischi Requisiti sulle istituzioni soggette a rischio sistemico: solo 2 grandi banche interessate. Inoltre, le Banche di minori dimensioni non hanno di solito esposizioni significative verso questi soggetti (Lehman, AIG, etc...) Rischio Liquidita : Basso rischio di Liquidity Mismatching nelle Banche Italiane, cosi come evidenziato dalle Regole sulla Trasformazione delle Scadenze della Banca d Italia (molto simili a quelle proposte da Basilea 3) 16
17 CONSIDERAZIONI FINALI La crisi creditizia e chiaramente visibile nei bilanci bancari Le Banche Italiane sono state meno colpite dalla crisi rispetto ai grandi gruppi bancari Inoltre, le Banche Italiane sono meno esposte al rischio di liquidita per via dell ampia e stabile base di depositi da clientela Il rischio di credito verso le imprese e significativo, specialmente nel settore industriale. Elevata correlazione con le condizioni i i macroeconomiche ih Gestione attenta del rischio da parte delle banche italiane, e di quelle regionali in particolare. Nessuna esposizione verso attivita tossiche e bassa leva finanziaria. Basilea 3 impattera maggiormente sui grandi gruppi bancari, piu attivi nelle attivita di Trading rispetto alle banche regionali. Il modello di banca tradizionale, basato sul credito e fondato sul territorio, ritornera a prevalere nei prossimi anni 17
18 PER APPRONDIMENTI Basel Committee on Banking Supervision (2009), Strengthening the Resilience of the Banking Sector, BIS, December ( Basel Committee on Banking Supervision (2009), Analysis of the Trading Book Quantitative Impact Study, BIS, October ( Basel Committee on Banking Supervision (2009), Revisions to the Basel II Market Risk Framework, BIS, July ( Basel Committee on Banking Supervision (2009), Guidelines for Computing Capital for Incremental Risk in the Trading Book, BIS, July ( C. Finger (2009), IRC Comments, Research Monthly, February, RiskMetrics Group, New York ( ik ti C. Finger, C. Zazzara (2009), Comment on the Basel Committee s Consultative Document on the IRC, RiskMetrics Group, New York ( C. Finger, C. Zazzara, N. Powell (2010), Comment on the Basel Committee s Consultative Document on Strengthening the Resilience of the Banking Sector, RiskMetrics Group, New York ( Gupton G., C. Finger, M. Bhatia (1997), CreditMetrics, Technical Document, RiskMetrics Group, New York ( 18
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