LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
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- Gabriela Volpi
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1 LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA LA STRUTTURA CONTRATTUALE DEFINIZIONE: Rete relativamente stabile di rapporti di interdipendenza che intercorrono, in senso orizzontale, fra i diversi soggetti della contrattazione (con diversi ruoli socioeconomici) e, in senso verticale, all interno dei soggetti stessi (fra i livelli delle organizzazioni). negrelli/contrattazione collettiva 1
2 LA STRUTTURA CONTRATTUALE GRADO DI AUTONOMIA: ESTERNA: INTERNA: Struttura eteronoma (controllata da una fonte di regolazione esterna: stato); Struttura autonoma (senza controlli esterni); Struttura gerarchica (con rigidi rapporti funzionali tra i vari livelli contrattuali); Struttura autonoma (senza vincoli e norme procedurali). negrelli/contrattazione collettiva 2
3 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 1. ESTENSIONE 2. CENTRALIZZAZIONE 3. INCISIVITA -EFFICACIA 4. GRADO DI COINVOLGIMENTO 5. ISTITUZIONALIZZAZIONE negrelli/contrattazione collettiva 3
4 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 1. ESTENSIONE: Assoluta: quota di forza lavoro complessiva di un sistema economico coperta dalla contrattazione collettiva; Relativa: rilevanza dei singoli livelli contrattuali (decresce dai livelli più alti a quelli più bassi; negrelli/contrattazione collettiva 4
5 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 2. CENTRALIZZAZIONE: Numero dei livelli contrattuali effettivamente interessati dall attività negoziale; Livello dominante; Grado di controllo dei livelli superiori; negrelli/contrattazione collettiva 5
6 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 3. INCISIVITA -EFFICACIA: Grado di rispetto degli accordi; Tipo di materie; Adattabilità al mutamento delle condizioni di lavoro; Adeguatezza alla ripartizione funzionale delle materie fra i livelli; negrelli/contrattazione collettiva 6
7 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 4. GRADO DI COINVOLGIMENTO: Coinvolgimento dei responsabili sindacali nella applicazione degli accordi e nella gestione degli istituti ( profondità ); negrelli/contrattazione collettiva 7
8 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 5. ISTITUZIONALIZZAZIONE: Insieme di norme che regolamentano sia la contrattazione collettiva sia il conflitto. negrelli/contrattazione collettiva 8
9 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 1. SISTEMA PRODUTTIVO 2. ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI 3. MERCATO DEL LAVORO 4. SVILUPPO ECONOMICO 5. INTERVENTO STATALE negrelli/contrattazione collettiva 9
10 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE SISTEMA PRODUTTIVO: Dimensioni aziende; Caratteristiche tecnologico-organizzative dei settori (produzione di massa); Dualismi infra- e inter-settoriali (struttura bi-polare); negrelli/contrattazione collettiva 10
11 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI: Centralizzazione/frammentazione; Articolazione a livello di categoria; negrelli/contrattazione collettiva 11
12 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE MERCATO DEL LAVORO: Composizione oggettiva e soggettiva della forza lavoro; Tasso di disoccupazione; Lavori atipici ; negrelli/contrattazione collettiva 12
13 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE SVILUPPO ECONOMICO: Andamento del ciclo economico (centralizzazione/decentramento); negrelli/contrattazione collettiva 13
14 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE INTERVENTO STATALE: promozionale (centralizzazione, incisività); deregolativo (decentramento) negrelli/contrattazione collettiva 14
15 TENDENZE DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA (dimensioni) Estensione Centralizzazione Incisività-efficacia Coinvolgimento Istituzionalizzazione Ridotta (bassa sindacalizz.) Ruolo Confederaz. Crescita Massima Massima assoluta Parziale Decentram. Bipolare Massimo decentram. (cat./az.) Ridotte Crescita Massima (presenza capillare) Minimo (no decentram.) Bassa (marginal.) Crescita Clausole di rinvio e tregua Continuo (cat./deleg., Cdf) Dimensioni Anni 50 Anni Ricentralizzaz. Minori (caduta) Minore (dir. inform.) Cresce relativa Decentram. aziendale Basse Limitato Differenze assoluta/ relativa Decentram. controllato Media Crescita Minima Bassa Bassa Elevata negrelli/contrattazione collettiva 15
16 TENDENZE DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA (determinanti) Determinanti Anni 50 Anni Sistema produttivo Imprenditori Mercato del lavoro Ciclo economico Stato Fragile (agricolt.) Sfavorevole all offerta (7% disoccup.) Crescita lenta (piccole imprese) Assente (Pp.Ss., Fiat) Favorevole all offerta (+20% manif.) Riduzione occupazione (aziende MG) Iniziativa minima Tensioni (operai comuni) Boom Recupero salariale Centro-sin. sostegno al sindacato Sostegno senza istituzionalizz. (Statuto) Sfavorevole all offerta (mdl second.) Crisi (1982: inflaz. +16%; disocc. 9%) Pressioni su salari e mercato politico (Cig) Ristrutturaz. razionalizz. Procentralizz. Rafforzam. (industria di massa) Prodecentram. Procentralizzaz. Prodecentram. Flessibilità del lavoro Calo occupati grandi imprese manifatturiere Adesione alla centralizzaz. decentrata Disoccup. 12% Lavori atipici Ripresa Svalutazione e criteri Trattato di Maastricht Non intervento Interventismo pro-europa Patto sociale negrelli/contrattazione collettiva 16
17 LA CONTRATTAZIONE INTERCONFEDERALE STRUTTURA Estensione Centralizzazione Incisività/efficacia Coinvolgimento Istituzionalizzazione Molto elevata (tutti i settori) Elevata (o bi-polarità): Sostitutiva (anni 50-60); Integrativa categoria ( 60-90) Alte (regolazione rigida: scala mobile) Basso (materie di carattere generale, non di gestione) Bassa (Assenza di periodicità, procedure, ecc.) negrelli/contrattazione collettiva 17
18 LA CONTRATTAZIONE INTERCONFEDERALE DETERMINANTI Sistema produttivo Imprenditori Mercato del lavoro Ciclo economico Intervento statale Dualismo Grandi imprese con salari e norme delle imprese marginali Frammentazione Contrattazione dei tempi di crisi ( ; ; ; ; ) Attitudine interventista Regolatore dei minimi Moderatore dinamiche retributive negrelli/contrattazione collettiva 18
19 LA CONTRATTAZIONE INTERCONFEDERALE PROCEDIMENTO E ATTORI Al limite delle relazioni industriali (confine del mercato politico); Contrattazioni: * bilaterali (1975; 1977; 1985; 1986); * trilaterali (1983; 1993; 1996; 1998); Potere pubblico non solo arbitro, ma influisce sugli esiti anche con promesse e minacce; Interventi sistema politico (partiti); Informalità delle procedure. negrelli/contrattazione collettiva 19
20 LA CONTRATTAZIONE INTERCONFEDERALE CONTENUTI SALARIALI (1) Accordo 1975 Unificazione punto di contingenza Significato ugualitario; Effetti distorsivi di appiattimento; Garanzia salario e Cig; Accordo sul costo del lavoro e sulle condizioni di lavoro (esclusione scatti di anzianità; abolizione scale mobili anomale; 7 festività lavorative; ferie; turni; straordinari; mobilità; assenteismo); Revisione scala mobile: Accordo ; Protocollo ; Accordo (pubblico impiego): scala mobile su due fasce: base indicizzata; quote residue indicizzazione %; Accordo : sui decimali maturati dopo il 1983 e non pagati; negrelli/contrattazione collettiva 20
21 LA CONTRATTAZIONE INTERCONFEDERALE CONTENUTI SALARIALI (2) 1990 Confindustria denuncia l accordo sulla scala mobile Accordo luglio 1990: revoca denuncia e impegno alla riforma (entro 1991); Accordo : impegno alle trattative entro giugno 1992; Accordo : - abolizione scala mobile; - congelamento contrattazione aziendale per 18 mesi; *** ACCORDO 23 LUGLIO 1993: - conferma abolizione scala mobile; - sessioni di politica dei redditi con definizione tasso di inflazione programmata; - contrattazione di categoria entro tasso di inflazione programmata; - eventuale correzione inflazione programmata con inflazione effettiva; - contrattazione aziendale collegata a indicatori di produttività, qualità e redditività; - indennità di vacanza contrattuale. negrelli/contrattazione collettiva 21
22 LA CONTRATTAZIONE INTERCONFEDERALE CONTENUTI SUL MERCATO DEL LAVORO Accordo 1965: Accordo 1975: Licenziamenti collettivi; Cassa integrazione guadagni; ** LEGGI CONTRATTATE: Statuto dei lavoratori (licenziamenti individuali); Mobilità per ristrutturazioni (L. 675/1977); Occupazione giovanile (L. 285/1977); Formazione professionale; Lavoro a domicilio (1973); Politiche attive del lavoro (Accordi 1983; 1985; 1993; 1996); Collocamento (richieste numeriche ridotte) Accordo : - Contratti di formazione (procedura accelerata); - Salario di ingresso; - Inquadramento inferiore; Accordo : Accordo : Accordo 22 dicembre 1998: * politiche attive del lavoro * patto per il lavoro * patto sociale per lo sviluppo e l occupazione negrelli/contrattazione collettiva 22
23 ACCORDO INTERCONFEDERALE 23 LUGLIO 1993 ACCORDO TRIPARTITO DI RIFORMA DEL SISTEMA ITALIANO DI RELAZIONI INDUSTRIALI, FONDATO SU QUATTRO PRINCIPALI OBBIETTIVI: Politica dei redditi; Riforma della struttura e delle procedure contrattuali; Modifica delle forme di rappresentanza sindacale aziendale; Politiche del lavoro e misure di sostegno al sistema produttivo. Pertanto, nel suo complesso, l Accordo è basato sullo scambio tra la politica dei redditi, che implica costi immediati per i lavoratori, e la politica dell impiego, che potrebbe giustificare tali costi salariali con benefici occupazionali nel lungo periodo. negrelli/contrattazione collettiva 23
24 ACCORDO INTERCONFEDERALE 23 LUGLIO ) la politica dei redditi Aggiustamento rispetto ai criteri del Trattato di Maastricht: tasso di inflazione in linea con la media dei paesi europei economicamente più virtuosi; riduzione del deficit e del debito pubblico; Gli incrementi salariali devono essere al di sotto del tasso di inflazione programmata (stabilito quale obbiettivo comune nelle sessioni di consultazione tripartita centralizzata di politica dei redditi). Il tasso di inflazione effettiva è usato quale indicatore di riferimento per il rinnovo biennale delle tariffe minime salariali negoziate nei contratti nazionali di categoria, se differisce dal tasso di inflazione programmato; negrelli/contrattazione collettiva 24
25 ACCORDO INTERCONFEDERALE 23 LUGLIO ) la politica dei redditi: effetti Stabilità monetaria (parzialmente fallita dopo la svalutazione della lira nel settembre 1993); Effetti di moderazione salariale nelle fasi successive di contrattazione di categoria. In media, gli incrementi salariali contrattuali sono stati ben al di sotto del tasso di inflazione effettiva: 2,7% nel 1993 (contro 4,2% di inflazione) e 1,9% nel 1994 (contro 4% di inflazione). Questo trend è stato influenzato soprattutto dalla più moderata crescita salariale nel settore della pubblica amministrazione: 0,8% nel 1993; 0,4% nel 1994; che ha rappresentato un segnale forte del ruolo del governo quale terzo attore delle relazioni industriali. L Accordo ha subordinato la effettiva tutela del potere d acquisto dei salari all obbiettivo congiunto dei tre grandi attori di migliorare le opportunità di impiego solo attraverso il rafforzamento dell efficienza e della competitività delle imprese, con particolare riferimento ai settori non esposti alla concorrenza internazionale, e della pubblica amministrazione. negrelli/contrattazione collettiva 25
26 ACCORDO INTERCONFEDERALE 23 LUGLIO ) la struttura contrattuale Fissati due soli livelli, anziché le numerosi e frammentate sedi negoziali del passato: 1. Contrattazione di categoria, a livello nazionale, con accordi di durata quadriennale per la parte normativa e biennali per la parte retributiva; 2. Contrattazione a livello decentrato, aziendale o territoriale, di durata quadriennale su materie e istituti diversi e non ripetitivi rispetto a quelli retributivi propri del Ccnl. Erogazioni salariali legate esclusivamente agli indicatori di produttività, qualità e redditività aziendali. negrelli/contrattazione collettiva 26
27 ACCORDO INTERCONFEDERALE 23 LUGLIO ) la struttura contrattuale: livello aziendale Previsione di un apposito provvedimento legislativo per una limitata de-contribuzione relativa agli aumenti a livello decentrato. Modalità e ambiti di applicazione della contrattazione aziendale e territoriale definiti dal contratto nazionale di categoria. Sostegno (non formalizzato) alla partecipazione a livello aziendale, così come esiste nella tradizione contrattuale italiana ( procedure di informazione, consultazione, verifica o contrattazione previste dalle leggi, dai Ccnl, dagli accordi collettivi e dalla prassi negoziale vigente, per la gestione degli effetti sociali connessi alle trasformazioni aziendali quali le innovazioni tecnologiche, organizzative ed i processi di ristrutturazione che influiscono sulle condizioni di sicurezza, di lavoro e di occupazione, anche in relazione alla legge sulle pari opportunità ). negrelli/contrattazione collettiva 27
28 ACCORDO INTERCONFEDERALE 23 LUGLIO ) le rappresentanze sindacali Riconoscimento della rappresentanza sindacale aziendale unitaria (Rsu), basata sul canale unico di una struttura mista elettorale/associativa, definita dalle tre organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil con l intesa dell 1 marzo 1991; Definito necessario il raccordo tra le organizzazioni che stipulano i contratti nazionali e le Rsu titolari delle deleghe assegnate da questi stessi contratti di livello superiore; Composizione delle Rsu derivante per 2/3 dalla elezione da parte di tutti i lavoratori e per 1/3 dalla designazione o elezione da parte delle organizzazioni stipulanti il ccnl, che hanno presentato liste, in proporzione ai voti ottenuti; Il referendum nazionale dell 11 giugno 1995 e varie proposte di legge orientati ad abolire la percentuale di 1/3 riservata ai sindacati. negrelli/contrattazione collettiva 28
29 ACCORDO INTERCONFEDERALE 23 LUGLIO ) le politiche del lavoro e il sostegno al sistema produttivo Impegno per una politica attiva del lavoro, per una nuova legge in materia di gestione del mercato del lavoro e delle crisi occupazionali (revisione delle norme sulla Cassa integrazione; innalzamento del 40% del trattamento ordinario di disoccupazione; riconsiderazione del sistema degli sgravi contributivi in alcune aree e del sistema di fiscalizzazione degli oneri sociali). Occupazione giovanile e formazione: valorizzazione del contratto di apprendistato; ridefinizione della disciplina del contratto di formazione e lavoro; verifica dei risultati formativi raggiunti. Riattivazione del mercato del lavoro: pacchetti di misure di politica attiva, di flessibilità e di formazione contrattati dalle parti sociali con la collaborazione delle Agenzie per l impiego e delle Regioni; azioni positive; modernizzazione della normativa vigente in materia di regimi di orario; disciplina del lavoro interinale; forme particolari di lavoro a tempo determinato. Sostegno al sistema produttivo: ricerca ed innovazione tecnologica; istruzione e formazione professionale; finanza per le imprese e internazionalizzazione; riequilibrio territoriale, infrastrutture e domanda pubblica; politica delle tariffe. negrelli/contrattazione collettiva 29
30 IL PATTO SOCIALE PER LO SVILUPPO E L OCCUPAZIONE 22 DICEMBRE 1998 Strategia integrata tra politiche macroeconomiche, politiche del mercato del lavoro e politiche dell occupazione (vedi patto per il lavoro del 1996). Conferma degli obiettivi di contenimento dell inflazione e del controllo del deficit pubblico (criteri di convergenza Emu). Conferma delle regole previste nel protocollo del 23 luglio 1993 (inflazione programmata; sessioni di politica dei redditi, più sessione Piano Nazionale d Azione per l occupazione (Consiglio Europeo di Lussemburgo, novembre 1997); doppio livello contrattuale. Impegno del governo di proseguire nell azione di ammodernamento, semplificazione e innovazione organizzativa dell'attività delle PA (regolamenti per leggi Bassanini e federalismo amministrativo). negrelli/contrattazione collettiva 30
31 IL PATTO SOCIALE PER LO SVILUPPO E L OCCUPAZIONE 22 DICEMBRE 1998 Procedure coerenti con quelle previste nel Trattato di Amsterdam: metodo e struttura della concertazione esteso anche a livello locale, in materia di: politica sociale con spesa statale (confronto preventivo con le parti sociali); rapporti tra imprese e dipendenti, incluse le discipline comunitarie (sviluppo rapporti bilaterali per la ricerca di soluzioni coerenti con gli obiettivi della concertazione). Politiche per lo sviluppo e l occupazione: riconoscimento degli effetti del protocollo del 23 luglio 1993 nel risanamento dell economia italiana, ma anche del parziale fallimento delle politiche del lavoro. Decreti sbloccacantieri ; proroga fiscalizzazione oneri sociali per il Mezzogiorno; sostegno a contratti di riallineamento ; attivazione degli strumenti esistenti della programmazione negoziata, per attuare gli impegni del Patto per il lavoro del 1996 (patti territoriali; contratti d area; contratti di programma) e istituzione della società Sviluppo Italia con funzioni di coordinamento e controllo. Impegno del governo per l organizzazione di un offerta integrata di istruzione, formazione, ricerca e trasferimento tecnologico. negrelli/contrattazione collettiva 31
32 LA CONTRATTAZIONE DI CATEGORIA STRUTTURA Estensione Diversificata (metalmeccanici: 6 settori e 1,5 milioni) Centralizzazione Tendenza accorpamento contratti (da 150 nel 1947 a: - 5 industria - 3 agricoltura - 8 pubbl. amm.) Incisività/efficacia Alte (riferimento alla giurisprudenza per fissare minimi retributivi ex art. 36 Cost.) Coinvolgimento Basso (per materie da legislazione; maggiore per inquadramento, orari e d.i.) Istituzionalizzazione Bassa (ma con nuovi elementi di regolarità dopo il 23 luglio 1993 e nella PA) negrelli/contrattazione collettiva 32
33 LA CONTRATTAZIONE DI CATEGORIA DETERMINANTI Sistema produttivo Imprenditori Frammentazione Centralità in Italia e in Europa Mercato del lavoro Riflessi del dualismo produttivo Ciclo economico Elemento unificante delle condizioni di lavoro del settore e garanzia disciplina minima Intervento statale Ruolo irrilevante negrelli/contrattazione collettiva 33
34 LA CONTRATTAZIONE DI CATEGORIA PROCEDIMENTO E ATTORI Elaborazione piattaforma sindacale (prima della scadenza: 3 mesi); Consultazione (assemblee lavoratori/informalità); 1969: - non sospensione degli scioperi durante le trattative; - irrigidimento mandato per i negoziatori; Costituzione ampie delegazioni al tavolo delle trattative; Durata variabile delle trattative; Ipotesi di accordo da sottoporre a ratifica delle assemblee dei lavoratori; Intervento (eventuale) di mediazione del Ministro del lavoro (dal 1969); Durata quadriennale del contratto; Prassi di differire salario e orario. negrelli/contrattazione collettiva 34
35 LA CONTRATTAZIONE DI CATEGORIA CONTENUTI Qualifiche e inquadramenti ( ); Salario; Orario e tempo di lavoro; Diritti sindacali; Diritti di informazione; Diritti di consultazione e controllo. negrelli/contrattazione collettiva 35
36 CONTRATTAZIONE DECENTRATA (AZIENDALE) STRUTTURA Estensione inferiore a categoria Centralizzazione (gruppi di imprese: Fiat) Incisività/efficacia variabile Coinvolgimento elevato Istituzionalizzazione in crescita (Protocollo Iri; accordo 23/7/93) negrelli/contrattazione collettiva 36
37 CONTRATTAZIONE DECENTRATA (AZIENDALE) DETERMINANTI Sistema produttivo Imprenditori Dimensioni Settori Territori Asap Intersind Mercato del lavoro Primi anni 70 Primi anni 90 Ciclo economico limitata in tempi di crisi Intervento statale accordo 23/7/93 (parametri aumenti) negrelli/contrattazione collettiva 37
38 CONTRATTAZIONE DECENTRATA (AZIENDALE) PROCEDIMENTO E ATTORI Informalità (fino al 1993) Tra plant bargaining Usa e custom and practice inglese Formalizzazione accordo 23 luglio 1993 Periodicità quadriennale Piattaforma rivendicativa assemblee Conflittualità meno anomala Soggetti interni/esterni: RSU Sindacati provinciali Associazioni imprenditoriali negrelli/contrattazione collettiva 38
39 LA PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA DECENTRATA Politica pubblica di nuova programmazione : per le aree depresse (8 regioni del Sud, quindi aree nazionali del Centronord con difficoltà economiche). Dalla azione di compensazione (con incentivi alle imprese) alla azione di rimozione degli svantaggi territoriali mediante: Investimenti pubblici di nuova qualità; Rafforzamento del livello decentrato di governance; Nuovo ruolo di assistenza tecnica e controllo centrali; Accelerata realizzazione dei patti territoriali ; Rilancio dei contratti di programma. negrelli/contrattazione collettiva 39
40 LA PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA DECENTRATA Principale obiettivo: ridurre gli svantaggi della localizzazione economica e realizzare, a livello locale, progetti congiunti tra i soggetti pubblici e privati, le autorità locali e gli attori sociali. 61 patti territoriali all ottobre 2000: comuni coinvolti 18,4% sul totale nazionale (12,3% nel Centro-nord; 31,6% nel Sud); superficie coperta 25,7% (18,4% e 36,3%); popolazione interessata 21,7% (10,3% e 41,7%). Caratteristiche medie dei patti territoriali: 24 comuni (34 e 20); kmq (1.639 e 1.090); abitanti coinvolti ( e ) (dati Ministero del Tesoro, 2001). Valutazioni ampiamente positive degli imprenditori interni ed esterni ai patti. negrelli/contrattazione collettiva 40
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