2^ Esercitazione CLES IRES, attività finanziarie

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1 2^ Esercitazione CLES IRES, attività finanziarie Esercizio 1 - Tassazione società di capitali e persone fisiche Il contribuente X lavora come dipendente nella società di A. È inoltre socio, al 30%, della società di capitali B. Nel corso dell anno 2008 il contribuente ha percepito i seguenti redditi: Stipendio Interessi su conto corrente Dividendi su partecipazioni non qualificate di società con sede in Italia La società B ha conseguito nel corso del 2008: Ricavi Interessi su titoli di Stato Ha inoltre sostenuto i seguenti costi: Acquisti materie prime Stipendi ai dipendenti Acquisto di un bene strumentale (coeff. ammort. ord. 20%) Interessi passivi La società B, inoltre, ha distribuito tutto l utile netto ai soci euro 30 euro 500 euro euro euro euro euro euro euro Il contribuente X, non sposato, vive da solo in un trilocale di proprietà con rendita catastale pari a euro. Sapendo che il contribuente X ha diritto ad una detrazione per lavoro dipendente pari a 1318 euro, e considerando la seguente scala delle aliquote IRPEF per scaglioni, calcolate: Scaglioni di reddito Aliquote % % % % Oltre % a) il reddito di impresa della società B nel b) il reddito complessivo ai fini IRPEF del contribuente X nel c) l IRPEF dovuta nel 2008 dal contribuente X. a) Gli interessi passivi deducibili si calcolano nel seguente modo: Ricavi Stipendi Materie prime Reddito operativo lordo (ROL) % del ROL interessi su titoli di Stato Quota deducibile interessi passivi

2 Poiché la quota deducibile di interessi passivi è pari all ammontare di interessi passivi, questi saranno totalmente deducibili. Il reddito d impresa della società di capitali B nel 2008 è dato da: Ricavi interessi sui titoli di Stato interessi passivi acquisto di materie prime stipendi ammortamento** (0,10x30.000) =Base Imponibile **L ammortamento ordinario, nel suo importo massimo, risulta dall applicazione di coefficienti stabiliti dal Ministero dell Economia al costo dei beni. Nel primo esercizio la quota è dimezzata. b) Il reddito complessivo ai fini IRPEF si determina sommando i singoli redditi classificati nelle seguenti categorie: 1) redditi fondiari; 2) redditi di capitale; 3) redditi di lavoro dipendente; 4) redditi di lavoro autonomo; 5) redditi d impresa (imprenditore individuale e società di persone); 6) redditi diversi. Reddito complessivo IRPEF = (reddito di lavoro dipendente) (rendita catastale abitazione principale) + 0,3 x 0,4972 x x (1-0,275) (reddito di capitale da partecipazione qualificata nella società B) = = ,54 c) Reddito complessivo = ,54 Reddito Imponibile IRPEF = Reddito complessivo oneri deducibili = , (Rendita Catastale abitazione Principale) = ,54 Applicando gli scaglioni alla base imponibile si ottiene: IRPEF lorda = 0,23 x ,54= 2.977,7 Il contribuente X ha diritto a detrazioni da lavoro dipendente pari a euro, e quindi: IRPEF netta = IRPEF lorda detrazioni = 2.977, = 1.659,7 Esercizio 2 IRES La società per azioni Beta ha conseguito nel 2008 i seguenti redditi: - ricavi: dividendi da partecipazioni azionarie in società italiane: interessi su titoli di Stato: 20 - interessi passivi: Nello stesso anno ha inoltre sostenuto spese per acquisto di beni intermedi per 200 e per stipendi di 180. L anno precedente aveva acquistato macchinari per 100 (coeff. di ammortamento ordinario 15%). Si calcolino per l impresa Beta: a) la base imponibile IRES per il 2008; b) il debito di imposta IRES per il 2008.

3 a) Gli interessi passivi deducibili si calcolano nel seguente modo: Ricavi acquisto di beni intermedi stipendi ammortamenti 15 + ammortamenti 15 Reddito operativo lordo (ROL) % del ROL Interessi su titoli di stato 20 Quota deducibile interessi passivi 1106 Poiché gli interessi passivi (1.200) sono maggiori della loro quota deducibile (1.106), la differenza (94) non sarà deducibile, ma potrà essere dedotta negli esercizi successivi se risulteranno esserci dei ROL capienti. La base imponibile IRES è data da: Ricavi % dividendi 5 + interessi su titoli di stato 20 - acquisto di beni intermedi stipendi ammortamento (0,15x100) 15 - interessi passivi =Base Imponibile b) Il debito di imposta si ottiene moltiplicando la base imponibile per l aliquota IRES (27,5%): 0,275 x = 694,1 Esercizio 3 - Imposta societaria e distribuzione degli utili Nel Paese X vige un imposta societaria con aliquota t = 30% ed un imposta personale con aliquota t P = 20%. Nell anno corrente, l impresa Beta, operante in X, ha prodotto utili (U) per 200, distribuendone tra i soci una percentuale d. 1. Si calcoli il carico fiscale complessivo nei seguenti casi: a. Sistema classico - In caso di distribuzione totale degli utili (d=1) - In caso di ritenzione totale degli utili (d=0) b. Integrazione completa degli utili di impresa nella base imponibile personale c. Esenzione totale d. Credito d imposta totale - In caso di distribuzione totale degli utili (d=1) - In caso di ritenzione totale degli utili (d=0)

4 2. In quale dei casi precedenti vi è neutralità rispetto alle scelte distributive delle imprese? Come varierebbe la vostra risposta se fosse t P = 30%? 1. a. Nel sistema classico l imposta societaria si applica a tutto l utile di impresa, mentre l imposta personale si applica solo agli utili distribuiti (D). Il carico fiscale complessivo (T) è: Con d = 1, sostituendo i valori, otteniamo: T = tu + t P D = tu + t P d (1 - t)u Con d = 0 sarà: T = 0,3 x ,2 x 0,7 x 200 = = 88 T = 0,3 x 200 = 60 b. Nel sistema con integrazione completa l utile di impresa rientra nella base imponibile dell imposta personale indipendentemente dalle scelte distributive. Sarà quindi: T = t P U = 0,2 x 200 = 40 c. Nel sistema con esenzione totale gli utili dell impresa sono tassati esclusivamente presso l impresa. Il carico fiscale complessivo è: T = t U = 0,3 x 200 = 60 d. Con il sistema del credito d imposta totale l imposta societaria sugli utili distribuiti costituisce un credito da utilizzare nella liquidazione dell imposta personale: T = tu + t P d U t d U dove t d U è il credito di imposta riconosciuto sugli utili distribuiti. - Nel caso di distribuzione totale degli utili (d=1), avremo quindi: - Nel caso di non distribuzione (d=0) sarà invece: T = 0,2 x 200 = 40 T = 0,3 x 200 = L imposta sui redditi societari è neutrale rispetto alle scelte distributive se il carico fiscale non varia al variare della quota di utili distribuita, cioè al variare di d. Gli unici sistemi completamente neutrali sono dunque quelli di integrazione completa ed esenzione totale. Se l aliquota dell imposta personale fosse uguale a quella dell imposta sui redditi d impresa, il meccanismo del credito d imposta garantirebbe la neutralità distributiva. Anche nel caso d = 1, si avrebbe infatti: risultato identico al caso d = 0. T = 0,3 x ,3 [140 (1 + 0,43)] 0,43 x 140 = = 60

5 Esercizio 4 - Effetti dell imposta societaria su investimenti e scelte di finanziamento Il profitto di un impresa dipende dal livello degli investimenti secondo la seguente funzione: π (I) = 2log(I/2) Siano i = 5% il tasso di interesse sull indebitamento dell impresa, ρ il rendimento richiesto sull investimento azionario, δ = 5% il tasso di deprezzamento economico, t = 27,5% l aliquota d imposta societaria, t x = 12.5% l aliquota sostitutiva applicata a livello personale sia sugli interessi che sui dividendi. a) Calcolate il livello ottimale degli investimenti nell ipotesi che l impresa si finanzi con debito e non vengano applicate imposte. b) Mostrate che, nel caso di finanziamento con debito, il livello degli investimenti ottimali non cambia introducendo un regime di tassazione con deducibilità totale degli interessi passivi e assumendo che l ammortamento coincida con il tasso di deprezzamento economico. c) Mostrate che l introduzione delle imposte, nel caso di finanziamento con emissione di nuove azioni, riduce il livello degli investimenti ottimali (assumete anche in questo caso che l ammortamento coincida con il tasso di deprezzamento economico). d) Tenendo conto dei risultati ai punti b e c, mostrate che l impresa ha convenienza a finanziarsi con debito. a) Il livello ottimale degli investimenti si ottiene derivando il profitto dell impresa al netto del deprezzamento e degli interessi passivi e ponendo la derivata uguale a zero. La funzione obiettivo è: Derivando rispetto ad I ed eguagliando a 0: f ( I ) = π ( I ) δi ii [ π ( I) δi ii] I = 0 Nel nostro caso, con π (I) = 2log(I/2) e considerando che π ( I) I = 21 2 : I 2 2 (2/I) δ i = 0 I* = δ + i Sostituendo nell equazione i valori assegnati a δ e a i otteniamo: I* = 2/ 0.1 = 20 b) In caso di tassazione con interessi passivi interamente deducibili, la funzione obiettivo per la generica impresa diviene: f(i) = π(i) δ I ii t[π (I) δ I ii] f(i) = [π (I) δ I ii] (1 t) Derivando rispetto ad I ed uguagliando a 0: 2 [(2/I) δ i] (1 t) = 0 I* = δ + i che è uguale al valore trovato nel caso precedente. Quindi l imposta è neutrale e I* = 20.

6 I profitti complessivi si riducono con l introduzione dell imposta: P NT > P T [π (I) δ I ii] > [π (I) δ I ii] (1 t) c) In questo caso: il costo del finanziamento azionario è ρ, con ρ = i;dato che deve valere la condizione di non arbitraggio: ρ(1 t x ) = i(1 t x ); la funzione di profitto al lordo delle imposte diventa: π (I) δ I ρ I; il valore del profitto al netto delle imposte è, quindi, definito dalla seguente formula: f(i) = π (I) δ I ρ I t[π (I) δ I ] Derivando rispetto ad I ed uguagliando a 0 la derivata, si ottiene: Nel nostro caso, dato che π ' (I) = 2/I, ρ π '( I) δ = 1 t (2/I) δ = ρ 1 t I* = 2(1 t) ρ + (1 t) δ Sostituendo nell equazione i valori assegnati a δ, ad ρ e a t, otteniamo: I*= 16,81 L investimento ottimale è in questo caso inferiore (I*=16,81) rispetto ai due casi precedenti (I*=20). d) Calcolando i profitti netti nel caso di finanziamento con debito e nel caso di finanziamento tramite emissione di nuove azioni, si ottiene: 20 P netto = 2 log 0,05* * 20 ( 1 0,275) = 1, ,81 16,81 P netto = 2 log 0,05*16, *16,81 0,275 2log 0,05*16,81 = 1, Di conseguenza il finanziamento con emissione di nuove azioni è meno conveniente per l impresa. Esercizio 5 - Risparmio individuale e risparmio gestito All inizio del 2008 il signor Rossi possiede le seguenti attività finanziarie (espresse in euro): - titoli di Stato azioni di società italiane (partecipazione non qualificata): (valore di acquisto) - quote di fondi comuni: Durante l anno, dopo aver percepito dividendi lordi per 4000, vende le azioni possedute per per finanziare l acquisto di un automobile. Percepisce nel corso dell anno interessi lordi sui titoli di Stato per 2000 e proventi netti da fondi comuni per Alla fine dell anno, il valore dei titoli di Stato nel portafoglio del signor Rossi è salito a Si calcolino le imposte gravanti su tutti i redditi percepiti dal signor Rossi a seconda che egli opti per il risparmio individuale o per il risparmio individuale gestito.

7 Risparmio individuale Dividendi: 12,5% x 4000 = 500 Interessi sui titoli di Stato: 12,5% x 2000 = 250 Plusvalenze realizzate (vendita azioni): 12,5% x 8000 = 1000 Le plusvalenze maturate ma non realizzate sui titoli di Stato non entrano nella base imponibile. Totale imposte (escluse quelle pagate dal fondo) = = 1750 Nel totale delle imposte non abbiamo considerato le imposte pagate a monte dal fondo. Per determinarle calcoliamo l ammontare lordo dei proventi da fondi comuni: 6000 Proventi lordi da fondi comuni = = ,5% Imposte pagate dal fondo = = 857 Imposte totali del signor Rossi= = 2607 Risparmio individuale gestito Indichiamo con RG, PF e PI rispettivamente il Risultato di Gestione, il Patrimonio Finale ed il Patrimonio Iniziale. Il signor Rossi pagherà il 12,5% del risultato di gestione. RG = PF + prelievi - conferimenti - proventi fondi comuni - PI PI = (titoli) (azioni) (fondi) = PF = (titoli) (fondi) (interessi lordi sui titoli) (proventi netti da fondi) (dividendi lordi) = Prelievi (vendita azioni) = Redditi già tassati (proventi fondi) = 6000 Risultato di gestione = = Totale imposte (escluse quelle pagate dal fondo) = 12,5% x = 2250 Anche in questo caso non abbiamo considerato le imposte pagate dal fondo, pari a 857. Imposte totali del signor Rossi = = Esercizio 6 - Risparmio individuale e risparmio gestito All inizio del 2007 il sig. A possiede: - titoli di Stato, acquistati in quell anno, per un valore di euro; - azioni di società italiane (partecipazioni non qualificate), sempre acquistate quell anno, del valore di euro. Nel corso dell anno 2007 il signor A percepisce interessi lordi sui titoli di Stato per 400 euro e dividendi lordi per euro. Al 31/12/2007 il valore dei titoli di Stato è di euro, mentre quello delle azioni è salito a euro. 1. Si calcoli a quanto ammonterebbe il debito d imposta per l anno 2007 del sig. A, sia nel caso in cui opti per il regime di risparmio individuale, sia nel caso in cui scelga il regime di risparmio individuale gestito. Nel corso dell anno 2008 i titoli di Stato continuano a fruttare interessi per 400 euro, mentre le azioni non pagano alcun dividendo; i redditi da capitale (interessi e dividendi) percepiti nel 2007, al netto delle imposte complessive pagate nello stesso anno, vengono detenuti in forma liquida. Dato il forte calo dei valori dei titoli azionari, il sig. A decide di cedere le proprie azioni che vengono vendute a euro, mentre i titoli di Stato detenuti nel suo portafoglio alla fine dell anno valgono euro. 2. Si calcolino le imposte dovute nei due regimi per il 2008.

8 3. Quale dei due regimi determina, ex post, un minore carico fiscale per il Sig. A? (Si consideri un tasso di interesse del 4%). 1. Patrimonio iniziale, inizio anno 2007: Titoli di stato: (valore d acquisto) Azioni (partecipazioni non qualificate): (valore d acquisto) Nell anno 2007 il sig. A percepisce: - Interessi lordi: 400; - Dividendi lordi: Matura inoltre una plusvalenza di 200 sui titoli di Stato e di sulle azioni. a) Risparmio individuale Gli interessi sui titoli di stato e i dividendi da partecipazione non qualificata sono sottoposti a tassazione sostitutiva con aliquota del 12,5%. Il debito d imposta relativo ai dividendi è quindi pari a: T d = 0,125x1.000=125 Il debito d imposta relativo agli interessi è dato da: T i =0,125x400=50 Plusvalenze: T p =0 (la tassazione è sul realizzato, non sul maturato). Debito d imposta complessivo: T=175. b) Risparmio individuale gestito Indichiamo con RG, PF e PI rispettivamente il Risultato di Gestione, il Patrimonio Finale ed il Patrimonio Iniziale. Il signor A pagherà il 12,5% del risultato di gestione. PF = (titoli) (azioni) (interessi) (dividendi) = PI = (titoli) (azioni) = RG = = Debito d imposta complessivo: T=0,125x3.600 = Nel 2008, il sig. A percepisce: - interessi: 400; - dividendi: 0. Plusvalenze realizzate: su azioni (prezzo vendita: prezzo acquisto: ) Plusvalenze maturate: 700 su titoli di Stato (valore fine anno: valore ad inizio anno: ) a) Risparmio individuale Interessi: 0,125x400=50 Plusvalenze realizzate su azioni: 0,125x1.000=125 Debito d imposta complessivo: T=175 b) Risparmio individuale gestito PF = (titoli) (interessi) (interessi 2007) (dividendi 2007) 450 (imposte 2007) = PI = (titoli) (azioni) (interessi 2007) (dividendi 2007) 450 (imposte 2007) = = Prelievi (vendita azioni) = RG = = 100 Debito d imposta complessivo: T=0,125x100 = 12,5

9 3. Scontiamo al 2007 le imposte pagate dal sig. A, nei due periodi di imposta, con i due regimi di risparmio: a) Risparmio individuale 175 Valore scontato nel 2007 delle imposte pagate: = % b) Risparmio individuale gestito 12,5 Valore scontato nel 2007 delle imposte pagate: = % Da una valutazione ex post, risulta più conveniente per il sig. A il regime del risparmio individuale. Osserviamo tuttavia che, prima di conoscere l ammontare dei guadagni nei due periodi, il sig. A non può discernere quale dei due regimi risulterà più conveniente. Esercizio 7 - Risparmio individuale e risparmio gestito Il Signor X all inizio del 2008 detiene: euro in titoli di Stato (valore di acquisto) euro in azioni della società italiana A (partecipazione non qualificata, valore di acquisto) euro in azioni della società italiana B (partecipazione non qualificata, valore di acquisto). Nel corso dell anno percepisce interessi lordi sui titoli di Stato per 500 euro e dividendi sulle azioni della società B per 200 euro. Il Signor X decide di vendere le azioni della società B al prezzo di euro per acquistare un automobile e di mantenere in portafoglio le altre attività. A fine anno il valore delle sue attività è il seguente: euro per i titoli di Stato euro per le azioni della società A. a) Calcolate le imposte complessive a carico del Signor X a seconda che si trovi in regime di risparmio individuale o di risparmio individuale gestito. Supponete ora che la partecipazione detenuta nella società B sia qualificata e che l aliquota marginale IRPEF del Signor X sia 43%. b) Calcolate le imposte complessivamente a carico del Signor X sulle attività finanziarie detenute nell anno a seconda che si trovi in regime di risparmio individuale o di risparmio individuale gestito. a) Risparmio individuale Sui redditi di capitale: 12,5% x 500 (interessi su titoli) + 12,5% x 200 (dividendi azioni soc. B) = 87,5 Sui redditi diversi: 12,5% x 800 (plusvalenza realizzata su vendita azioni soc. B) = 100 Totale imposte = 87, = 187,5 Risparmio individuale gestito PF = (titoli) (azioni soc. A) (interessi lordi su titoli) (dividendi lordi su azioni soc. B) = PI = (titoli) (azioni soc. A) (azioni soc. B) = Prelievi (vendita azioni soc. B) = Risultato di gestione = (PF) (prelievi) (PI) = 900 Totale imposte = 12,5% x 900 = 112,5

10 Mentre nel regime di risparmio individuale la tassazione avviene alla realizzazione, nel regime di risparmio individuale gestito il momento rilevante per la tassazione è quello della maturazione. Nel caso in esame, la possibilità di compensare immediatamente la minusvalenza maturata sui titoli di stato porta a un carico fiscale complessivo inferiore con il regime di risparmio individuale gestito che con quello di risparmio individuale. b) Risparmio individuale Sui redditi di capitale: IRPEF sul 49,72% dei dividendi da partecipazione qualificata nella soc. B: 43% x 49,72% x 200 = 42,76 Tassazione sostituiva sugli interessi sui titoli di stato: 12,5% x 500 = 62,5 Sui redditi diversi: IRPEF sul 49,72% della plusvalenza realizzata dalla vendita della partecipazione qualificata nella soc. B: 43% x 49,72% x 800 = 171,04 Totale imposte = 62,5 + 42, ,04 = 276,3 Risparmio individuale gestito PF = (titoli di stato) (azioni società A) (interessi su titoli di stato)= PI = (titoli di stato) (azioni società A)= Risultato di gestione = PF PI = -100 Il risultato di gestione negativo può essere portato in avanti nei periodi d imposta successivi fino al quarto, generando un credito di imposta pari a: 12,5% x 100 = 12,5. Totale imposte = 0 (imposta sul risultato di gestione) + 43% x 49,72% x (IRPEF su dividendi e plusvalenza realizzata su partecipazione soc. B) = 213,8 Esercizio 8 - Tassazione delle attività finanziarie in contesto internazionale Il signor X risiede nel paese A dove vige un imposta sui redditi derivanti da attività finanziarie con aliquota pari al 5%. Il signor Z risiede nel paese B dove vige un imposta sui medesimi redditi con aliquota del 10%. Il rendimento lordo in entrambi i paesi è pari al 20%. a) Se in entrambi i paesi vale il principio di residenza, dove investono i signori X e Z? b) Se in entrambi i paesi vige il principio della fonte, dove investono i signori X e Z? c) Nell ipotesi che l ammontare dell investimento del signor X sia pari a 100 e quello del signor Z pari a 200, a quanto ammonta il gettito raccolto dai due paesi nei due casi sopra considerati? a) Se vige il principio di residenza, poiché i rendimenti lordi ottenibili nei due paesi sono uguali, i due individui saranno indifferenti tra investire nel paese A e nel paese B. Infatti, il fatto che tutti i redditi afferenti ad uno stesso individuo siano assoggettati alla stessa aliquota (l aliquota vigente nel paese di residenza dell investitore) assicura, data l uguaglianza dei rendimenti lordi, l uguaglianza dei rendimenti netti. b) Se vige il principio della fonte, entrambi gli individui investiranno nel paese A in cui, grazie all esistenza di un aliquota più contenuta, il rendimento netto ottenibile è più alto (dato che i rendimenti lordi nei due paesi sono uguali).

11 c) Indipendentemente dal paese in cui investe: - il rendimento lordo dell investimento del signor X è: r X = 100 0,20 = 20 - il rendimento lordo dell investimento del signor Z è: r = 200 0,20 = 40 Z Con il principio di residenza: il paese A riscuote le imposte sul rendimento del signor X; il gettito ottenuto dal paese A sarà: T t r = 0,05 20 = 1 A = A X Il paese B, invece, riscuoterà le imposte sul rendimento del signor Z; il gettito per il paese B sarà: T t r = 0,10 40 = 4 B = B Z Con il principio della fonte, abbiamo visto che entrambi gli individui scelgono di investire in A. Il gettito del paese B sarà quindi nullo: T = 0 B Il gettito del paese A sarà: T t ( r + r ) = 0, = A = A A B ( ) 3 Esercizio 9 - Tassazione attività finanziarie in un contesto internazionale a) In riferimento alla tassazione internazionale dei redditi, si definiscano i concetti di imposizione in base al principio di residenza e imposizione in base al principio della fonte. Il signor X risiede nel paese A dove vige un imposta sul rendimento degli investimenti con aliquota t a =15%. Il signor Y, invece, risiede nel paese B in cui l aliquota della stessa imposta è t b =10%. Si ipotizzi che il rendimento lordo di qualsiasi investimento nei due paesi sia rispettivamente R a =R b =25%. b) Quale dei due principi realizza la Capital Export Neutrality (CEN) e quale la Capital Import Neutrality (CIN)? Dimostrate analiticamente la risposta. c) In quale paese investiranno i signori X e Y se in entrambi i paesi vale il principio di residenza? E se in entrambi i paesi vale il principio della fonte? a) In base al principio di residenza tutti i redditi (qualunque siano la natura e il luogo di produzione) afferiscono immediatamente e integralmente al loro titolare e sono oggetto di tassazione nel paese di residenza del percettore. In base al principio della fonte (o principio di territorialità) i redditi sono tassati nel paese di produzione del reddito, prescindendo dal luogo di residenza e dalla posizione reddituale complessiva del percettore. b) Capital Export Neutrality. Un sistema di imposizione verifica la CEN quando i fattori fiscali non influiscono sulle scelte di localizzazione degli investimenti. Il principio di residenza realizza la CEN, infatti: Signor X: Rendimento netto nel Paese A: Ra (1- ta) = 0,25 (1-0,15) = 21,25% Rendimento netto nel Paese B: Rb (1- ta) = 0,25(1-0,15) = 21,25%

12 Signor Y: Rendimento netto nel Paese A: Ra (1-tb) = 0,25 (1-0,1) = 22,5% Rendimento netto nel Paese B: Rb (1- tb) = 0,25 (1-0,1) = 22,5% Applicando il principio di residenza, i rendimenti netti degli investimenti in A e in B sia del Signor X che del Signor Y sono uguali e i due investitori continuano ad essere indifferenti tra investire in A o in B (come in assenza di imposte). Capital Import Neutrality. Un sistema di imposizione verifica la CIN quando all interno di ogni paese si ottiene lo stesso rendimento dopo le imposte, qualunque sia la nazionalità dell investitore. Il principio della fonte realizza la CIN, infatti: Signor X: Rendimento netto nel Paese A: Ra (1- ta) = 0,25 (1-0,15) = 21,25% Rendimento netto nel Paese B: Rb (1- tb) = 0,25 (1-0,1) = 22,5% Signor Y: Rendimento netto nel Paese A: Ra (1-ta) = 0,25 (1-0,15) = 21,25% Rendimento netto nel Paese B: Rb (1- tb) = 0,25 (1-0,1) = 22,5% Come si può facilmente notare, all interno di ogni paese il rendimento netto è il medesimo per i due investitori: Paese A: Signor X = 21,25% Signor Y = 21,25% Paese B: Signor X = 22,5% Signor Y = 22,5% c) Nel caso di applicazione in entrambi i paesi del principio di residenza, i due signori saranno indifferenti rispetto al paese in cui investire, questo perché, data l uguaglianza dei rendimenti lordi, il rendimento netto dell investimento ottenibile dai due investitori è lo stesso nei due paesi (21,25% per il signor X e 22,5% per il signor Y). Nel caso invece di applicazione del principio della fonte, entrambi gli investitori avranno convenienza a investire nel paese B dove il rendimento netto dell investimento risulta essere più elevato. Domanda 1 - Imposta societaria e distribuzione degli utili (tratto dal testo d esame del 10 Novembre 2008) La funzione di profitto di una generica impresa è rappresentata da: π(i) δi ri dove δ rappresenta il coefficiente di deprezzamento degli investimenti in capitale fisico e r il generico costo del finanziamento (tasso di interesse o remunerazione degli azionisti a seconda del tipo di finanziamento). L impresa è assoggettata ad un imposta con aliquota t su una base imponibile che dipende dalla modalità di finanziamento: nel caso in cui l impresa si finanzia con debito, gli interessi sono completamente deducibili; nel caso in cui l impresa si finanzia attraverso l emissione di azioni, la remunerazione degli azionisti non è deducibile. a) Si individui analiticamente il livello di investimento ottimale nel caso in cui l impresa si finanzi con debito e nel caso si finanzi con azioni.

13 b) Si commentino i risultati ottenuti con riferimento ai concetti di neutralità dell imposta societaria rispetto alle scelte di finanziamento e di investimento. Supponete ora che la legislazione tributaria non conceda alcuna forma di deducibilità per gli interessi passivi: c) L imposta sarebbe neutrale rispetto alle scelte di finanziamento e di investimento? Giustificate la vostra risposta. Domanda 2 - Tassazione attività finanziarie in un contesto internazionale (tratto dal testo d esame del 12 Settembre 2008) a) Con riferimento alla tassazione internazionale dei redditi delle attività finanziarie, definite i concetti di imposizione in base al principio di residenza e imposizione in base al principio della fonte. b) Elencate i problemi che si possono porre in sede di tassazione internazionale dei redditi delle attività finanziarie. c) Rispetto a quali dei problemi elencati il principio di residenza risulta preferibile? Giustificate accuratamente la risposta.

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