28% Dalle analisi merceologiche condotte sui rifiuti si è rilevato che la carta e i cartoni contenuti nei R.S.U. costituiscono circa il
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- Bernardo Di Lorenzo
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1 Dalle analisi merceologiche condotte sui rifiuti si è rilevato che la carta e i cartoni contenuti nei R.S.U. costituiscono circa il 28% Ciò significa che, su 1 kg di rifiuti solidi urbani prodotti ogni giorno da ciascun cittadino, circa 280 grammi sono rappresentati da materiali cartacei. Mediamente in Italia la carta e il cartone costituiscono la tipologia di rifiuto solido urbano maggiormente prodotto.
2 La carta e il cartone sono prodotti che si ricavano dalla cellulosa, ossia la componente fibrosa che si estrae dal legno degli alberi e di altre specie vegetali una volta che ne sia stata asportata la lignina, che è la sostanza che conferisce durezza e rigidità al legno. La resa del legname utilizzato nella produzione di pasta di cellulosa è bassa: per produrre una tonnellata di carta ci vogliono da due a due tonnellate e mezzo di legname. 2,5 t 1 t
3 Tutto o quasi il legno che si produce in natura può essere utilizzato per produrre cellulosa, ma oggi la stragrande maggioranza della cellulosa utilizzata per produrre carta deriva da colture di piante a rapida crescita coltivate appositamente e sfruttate secondo piani di coltivazione che ne garantiscono il rinnovo permanente: soprattutto conifere; poi pioppo, betulla, eucaliptus e faggio; ma anche arbusti, piante annuali, paglia e alghe.
4 La separazione della cellulosa dalla lignina può avvenire principalmente in due modi: Processi meccanici (macinazione e vapore) Processi chimici (reazioni controllate) Pasta di cellulosa meccanica Pasta di cellulosa chimica (più inquinante per il ricorso a prodotti chimici a base di zolfo) L operazione successiva nel ciclo di produzione è la sbianca, che fino a poco tempo fa - e ancora in molti Paesi - si faceva con il cloro, con grave inquinamento delle acque di scarico e che ora si tende a fare sempre più con l acqua ossigenata, recuperando poi le acque di scarico per utilizzarle nel ciclo successivo.
5 La carta è sostanzialmente una sottile pellicola di cellulosa e di collanti (per lo più amidi) che si ottiene facendo filtrare attraverso un telo permeabile una miscela di acqua e cellulosa e poi pressando con una serie di rulli ed essiccando con degli aspiratori e dei rulli riscaldati il deposito che si è formato dopo che l acqua è scorsa via. La miscela di acqua e cellulosa da cui si ottiene la carta viene preparata in appositi contenitori detti pulper, dove sempre più, per preparare svariati tipi di carta, si immette anche una percentuale più o meno elevata di carta da macero (in molti casi il 100%), liberata dalle impurità e, se il prodotto finale deve essere carta bianca, deve essere anche disinchiostrata (mediante processi a vapore).
6 Alla miscela ottenuta viene aggiunta una quantità di colla proporzionale alla resistenza che si vuole ottenere e, nel caso di molte carte grafiche, una carica inerte (in genere carbonato di calcio ricavato dalla lavorazione del marmo o dai sottoprodotti dell estrazione del calcare) per migliorarne il colore ed aumentarne il peso (grammatura). Molti tipi di carta sono composti da diversi strati che poi vengono sovrapposti prima del loro essiccamento. Il cartone ondulato cartone ondulato si ottiene sovrapponendo ed incollando tre o più nastri di carta, di cui quello o quelli intermedi subiscono un processo di ondulazione.
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8 Raccogliere i rifiuti in forma differenziata e riciclarli o avviarli al recupero energetico risponde a una duplice finalità. 1) Si riduce il consumo di risorse (rinnovabili o non rinnovabili) dall ambiente benché, nel caso degli imballaggi di carta e cartone, la materia prima, cioè la cellulosa, si ricava dal legno, che è una risorsa rinnovabile. 2) Con il riciclo si riduce il fabbisogno di smaltimento finale dei rifiuti in discariche. La stessa termovalorizzazione - che con gli imballaggi di carta e cartone è possibile, mentre è impossibile con gli imballaggi di materiali non combustibili, come il vetro o i metalli - avrebbe comunque dei rendimenti energetici inferiori al risparmio di energia che si realizza con il riciclo.
9 L industria cartaria italiana ricava ormai più della metà della propria materia prima dalla carta da macero (il 59% contro il 41% di utilizzo di fibre vergini). Nel 2001 oltre un 1,5 milioni di tonnellate di macero proveniva dalle raccolte differenziate.
10 I materiali ricavati dal riciclo possono essere utilizzati come input in nuovi cicli produttivi al posto di un quantitativo corrispondente di materie prime vergini. Il riciclo comporta sempre un certo degrado del materiale recuperato. Quando la fibra della carta riciclata non ha più la consistenza indispensabile per produrre altra carta, può sempre essere utilizzata come combustibile per produrre energia e calore.
11 La carta da macero non è tutta uguale e il suo valore aumenta quanto più è selezionata per tipologia e qualità. Questa selezione è per lo più svolta dagli operatori del recupero, che nel segmento specifico della carta e del cartone, si chiamano anche cartacciai. I recuperatori di carta spesso fanno anche la raccolta, soprattutto presso i grandi produttori di macero (tipografie, distributori di giornali, supermercati, banche e uffici, ecc.); ma sono anche il recapito dove viene conferita la carta raccolta da altri: imprese pubbliche e private di igiene urbana, associazioni benefiche, imprese di trasporto in conto terzi, piccoli operatori indipendenti, ecc.
12 La selezione ordinaria è un processo meccanico, mentre quella spinta viene fatta a mano, facendo scorrere la carta su un nastro trasportatore lungo cui sono allineati alcuni operatori che prelevano determinati tipi di carta e la depositano in contenitori separati. Alle operazioni di selezione segue l adeguamento volumetrico, ossia la pressatura e legatura in balle della carta selezionata.
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14 Dalle analisi merceologiche condotte sui rifiuti si è rilevato che l alluminio contenuto nei R.S.U. costituisce circa il 4% Ciò significa che, su 1 kg di rifiuti solidi urbani prodotti ogni giorno da ciascun cittadino, circa 40 grammi sono rappresentati da materiali in alluminio.
15 L'alluminio deriva il suo nome da Alum, più tardi allume, un solfato di alluminio conosciuto ed utilizzato sin dall antichità per la preparazione di tinture e medicinali. E il terzo elemento più abbondante sulla Terra dopo l ossigeno e il silicio. Si trova sempre combinato con altri elementi e il principale minerale da cui si ricava è la bauxite, un elemento che costituisce circa l 8% della crosta terrestre. Da 4 tonnellate di bauxite si può ricavare solo 1 tonnellata di alluminio e, per questo, è un materiale piuttosto pregiato.
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17 E leggero: pesa circa 1/3 del rame e dell acciaio. Questa proprietà permette all alluminio di essere utilizzato nella costruzione di aeroplani, automobili, navicelle spaziali come nell arredamento. E resistente alla corrosione (non arrugginisce): si ossida immediatamente a contatto con l aria creando una protezione superficiale che lo rende resistente all acqua e ad alcune sostanze chimiche, inoltre non forma sostanze tossiche di alcun genere, per questi motivi è molto utilizzato nella fabbricazione degli imballaggi alimentari (lattine, scatolette ), e degli utensili da cucina.
18 L alluminio è inoltre: duttile e malleabile conduttore elettrico, termico, sonoro riflettente amagnetico riciclabile
19 Il riciclaggio dell alluminio Le fasi principali del processo di riciclaggio Pre-riscaldamento: Una volta formati, i dischetti Fusione: di Per frammenti fondere i dischi lattine di non frammenti vengono di inviati lattine viene direttamente utilizzato al forno un forno di fusione; con crogiolo. prima passano Prima della per il fusione forno di e preriscaldamento del delaccaggio che si porta provvede la loro a porre temperatura il crogiolo, da quella contenente ambiente una a 600 F determinata (cioèquantità 315 C), di grazie sali fondenti, ai gas nel di scarico forno. provenienti dal forno di delaccaggio. Delaccaggio: Macinazione: le Questa balle di lattine fase provenienti prevede dai la Compattazione: I frammenti delaccati combustione centri di raccolta per differenziata decomporre vengono la laccatura sballate di vengono poi compattati in dischetti di 4 pollici rivestimento ed Colata: inviate in un presente trituratore sulla per la superficie frantumazione delle di diametro Esistono (circa molti 10 cm) e differenti ed aventi processi una massa di lattine. colata modo Solitamente, da agevolare le infatti, successive alla lattina operazioni. sono di circa per 2 l'alluminio. libbre (circa Prima 0.9 della kg). colata Questa è applicati necessario fino a 4-5 rivestimenti, (compreso il operazione predisporre permette di la aumentare forma in l'efficienza cui verrà sottile colato strato di vernice), il cui tipo e spessore di fusione. il fuso dipendono dal prodotto e dal fabbricante.
20 Come possiamo contribuire anche noi al riciclaggio dell alluminio? Ma è semplice: con il riciclaggio delle lattine!!!!!!!!!!!!!
21 Il riciclaggio dell'alluminio necessita solo del 5-10% di energia notevolmente inferiore a quella richiesta per ottenere alluminio primario da minerale.
22 RIASSUMENDO: L alluminio possiede caratteristiche ottimali per il riciclo: è una materia che può essere riutilizzata all infinito per dare vita ogni volta a nuovi prodotti. Circa il 40% dell alluminio attualmente circolante, infatti, proviene dal riciclo di manufatti in alluminio utilizzati. L alluminio ottenuto dal riciclo, detto secondario, non differisce per nulla da quello ottenuto dal minerale poiché le caratteristiche fondamentali del metallo rimangono invariate.
23 I VANTAGGI: energia: il riciclaggio dell'alluminio permette di risparmiare il 95% dell'energia necessaria per produrre l alluminio dalla materia prima. materia: il riciclo degli imballaggi in alluminio permette di recuperare materia prima preziosa, riutilizzabile per la produzione di nuovi prodotti. economia: il riciclaggio dell'alluminio è un'attività particolarmente importante per l'economia del nostro paese in cui non sono presenti miniere di bauxite e i costi energetici sono alti. L Italia è infatti il primo produttore europeo di alluminio secondario ed occupa una posizione di assoluta eccellenza nel panorama mondiale. ambiente: il riciclo riduce il quantitativo di rifiuti immessi nelle discariche e i conseguenti effetti nocivi per l ambiente e, riducendo l'estrazione della bauxite, è anche un prezioso contributo alla salvaguardia dei territori interessati dalle escavazioni del minerale
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25 Le caffettiere, oggetto al 100% in alluminio, sono uno dei prodotti ad uso quotidiano più diffusi in Italia. Rappresentano un simbolo dell Italian Style, ma in pochi sanno che per la sua realizzazione viene impiegato alluminio riciclato al 92%. La caffettiera è l oggetto che coniuga al meglio tradizione e innovazione, tecnologia e ambiente.
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28 Dalle analisi merceologiche condotte sui rifiuti si è rilevato che il vetro contenuto nei R.S.U. costituisce circa il 9% Ciò significa che, su 1 kg di rifiuti solidi urbani prodotti ogni giorno da ciascun cittadino, circa 90 grammi sono rappresentati da prodotti in vetro. In Italia, una bottiglia su due viene prodotta utilizzando esclusivamente vetro recuperato di provenienza nazionale.
29 L esigenza del riciclo non è di questi anni: da secoli per fare nuovo vetro si è utilizzato altro vetro. La testimonianza di ciò è il ritrovamento in fondo al mare della nave Julia Felix, imbarcazione romana di circa 1800 anni fa, che insieme a varie merci trasportava un carico di cocci di vetro da rifondere e plasmare. La Julia Felix era una piccola nave da carico di circa 18 metri di lunghezza per 6 di larghezza, il cui equipaggio doveva essere composto da 3 4 persone. Le anfore stipate nella nave, circa 560, dovevano contenere olio, vino e una grande quantità di garum, la famosa salsa di pesce con cui si condivano svariate pietanze.
30 Ma il ritrovamento più significativo, da un punto di vista archeologico, è senz altro quello dei resti di una botte lignea con otto doghe superstiti, che doveva essere alta circa 140 centimetri e contenere frammenti di vetro da riciclare e rifondere. I frammenti testimoniano chiaramente che in epoca romana si raccoglieva il vetro per riciclarlo. L ipotesi più concreta è che i marinai-commercianti della Julia Felix comprassero vecchi vetri nei porti dove facevano scalo, per poi rivenderli. Perché vetro? gli antichi romani riciclavano il
31 Semplicemente perché il vetro fonde a una temperatura più bassa dei suoi componenti. Di conseguenza il processo di rifacimento dei contenitori risulta più rapido e meno costoso. Con il decadere dell Impero romano ed il ridursi dei commerci di Soda (materia prima necessaria per ottenere il vetro) con l Oriente, il già noto ricorso alla rifusione del rottame di vetro divenne la naturale soluzione al difficile reperimento di questa materia prima, facilitando il risparmio di imponenti risorse del territorio.
32 L EDITTO DI NAPOLI (1832) Il 3 maggio 1832 la Prefettura di Polizia di Napoli emette un ordinanza il cui scopo è regolamentare lo spazzamento e l innaffiamento delle strade. Allo stesso tempo, invita la cittadinanza a provvedere alla raccolta dei rifiuti all esterno delle abitazioni, dividendoli dai frantumi di vetro che devono invece essere separati. Tutti i possessori, o fittuarj di case, di botteghe, di giardini, di cortili, e di posti fissi, o volanti, avranno l obbligo di far ispazzare la estensione di strada corrispondente al davanti della rispettiva abitazione, bottega... Questo spazzamento dovrà essere eseguito in ciascuna mattina prima dello spuntar del sole, usando l avvertenza di ammonticchiare le immondizie al lato delle rispettive abitazioni e di separarne tutt i frantumi di cristallo, o di vetro che si troveranno, riponendoli in un cumulo a parte.
33 Grazie alle sue innumerevoli qualità come la resistenza alle alte temperature di lavaggio, la robustezza indispensabile per il loro riempimento e richiudibilità, la totale garanzia di non assorbimento di sapori e odori, il contenitore in vetro è uno dei prodotti più sicuri dal punto di vista igienico-sanitario. Inoltre, in virtù di un riciclo che può risultare infinito, poiché i contenitori usati possono essere fusi e rifusi senza perdere nulla delle proprietà originarie, si ottiene un notevole risparmio di materie prime e di energia.
34 Recuperare e riciclare il vetro, dunque, riduce il consumo delle materie prime necessarie. Infatti, da 100 Kg di rottame di vetro si ricavano 100 Kg di prodotto nuovo. Mentre occorrono 120 Kg di materie prime vergini per avere 100 Kg di prodotto nuovo.
35 COMPOSIZIONE DEL VETRO Interamente costituito da sostanze naturali, il vetro ha un illimitata possibilità di riciclo, essendo uno dei pochi prodotti ad assoluta compatibilità ecologica. Ottenuto mediante fusione a temperatura elevata (1500 C circa) di vari silicati, nello specifico sabbie silicee mescolate a carbonato di calcio e sodio, il vetro può essere modellato a caldo nelle forme più svariate e innovative.
36 Il rottame di vetro depurato è introdotto nel ciclo produttivo in una percentuale che va dal 10% del peso dell impasto fino a quasi sostituire le altre componenti primarie. Grazie alla sua natura può essere rifuso infinite volte, consentendo un significativo risparmio energetico e di materie prime.
37 Prima del riciclaggio, il vetro raccolto deve essere sottoposto a un operazione di selezione presso un impianto di trattamento specializzato. Qui il rottame vetroso proveniente dalle campane di raccolta viene scelto, pulito e reso idoneo alla fusione in vetreria. I passaggi fondamentali per riciclare il vetro sono i seguenti:
38 OPERAZIONI PRELIMINARI 1) alimentazione dell impianto mediante pala meccanica che carica una tramoggia polmone; un vibroalimentatore e un nastro trasportatore provvedono a caricare, senza interruzione, il materiale da trattare; 2) cernita manuale per eliminare i corpi estranei di grosse dimensioni; 3) vagliatura e suddivisione granulometrica del materiale; 4) nuova cernita manuale per rimuovere i frammenti di ceramica, porcellana, pietre, corpi metallici, plastica, ecc.; 5) frantumazione delle frazioni grossolane su impianti che operano senza produrre eccessive quantità di polvere vitrea e che garantiscono la completa assenza di frammenti di grosse dimensioni;
39 6) trattamento del materiale con elettrocalamite o con magneti per rimuovere i corpi magnetici presenti; OPERAZIONI PRELIMINARI 7) selezione del materiale tramite aspirazione per allontanare i corpi leggeri come carta, alluminio, legno, ecc.; 8) ulteriore cernita tramite macchine automatiche capaci di individuare e scartare i corpi metallici non ferrosi come alluminio, piombo, rame e corpi opachi presenti, consentendo quindi lo scarto di prodotti infusibili quali ceramica, porcellana, sassi, ecc.; 9) definitiva selezione manuale per eliminare i piccoli residui di ceramica, pietre e metalli ancora presenti malgrado le precedenti operazioni;
40 LA FUSIONE E LA PRODUZIONE DI NUOVI CONTENITORI Le materie prime e il rottame di vetro trattato e selezionato vengono trasportati nell impianto di produzione (vetreria) per la fusione nel forno. Quindi, invio della massa vetrosa alle macchine dove, tramite soffiatura negli appositi stampi, il materiale è trasformato in un nuovo contenitore. Dallo stampo finitore le bottiglie passano nel forno di ricottura forno di ricottura, per essere poi sottoposte a un attento controllo qualitativo prima del confezionamento.
41 Dalle analisi merceologiche condotte sui rifiuti si è rilevato che l acciaio contenuto nei R.S.U. costituisce circa il 4% Ciò significa che, su 1 kg di rifiuti solidi urbani prodotti ogni giorno da ciascun cittadino, circa 40 grammi sono rappresentati da prodotti in acciaio.
42 L'acciaio è totalmente riciclabile. Il riciclaggio è una tradizione ben radicata nell'industria siderurgica, per l'esistenza di una solida industria del rottame e di validi procedimenti di riutilizzo (forni elettrici). L'acciaio è il materiale più riciclato del mondo: 350 milioni di tonnellate all'anno, circa il 50% della produzione mondiale.
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