Verso il Quarto aggiornamento del Piano provinciale dei rifiuti Verso la filiera ottimale per la sua gestione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Verso il Quarto aggiornamento del Piano provinciale dei rifiuti Verso la filiera ottimale per la sua gestione"

Transcript

1 Verso il Quarto aggiornamento del Piano provinciale dei rifiuti Verso la filiera ottimale per la sua gestione Conferenza stampa del 4 novembre 2008 A cura di Nimby trentino Onlus e Italia Nostra Onlus - Sezione di Trento Tale lavoro sarà elaborato e prodotto da cittadini e presentato agli Amministratori comunali e provinciali, agli organi di stampa e d informazione e divulgato sul territorio provinciale. La decisione di procedere alla stesura del Quarto aggiornamento si è resa improrogabile, nostro malgrado, a causa delle chiusure sia della Giunta provinciale che del Comune di Trento al ripensamento della filosofia e degli obiettivi del Piano provinciale in vigore. Sarà articolato sulla dimostrabile fattibilità - visti anche i diversi ottimi risultati raggiunti nella gestione dei rifiuti solidi urbani - di poter disporre di una filiera trentina che autonomamente può fare a meno del ricorso all incenerimento. Anche per questo saremo all avanguardia in campo europeo; perché, se anche l Europa ci guarda, sarà nostra premura tenerla costantemente aggiornata sulle evoluzioni in corso. Non solamente quelle legate ad operazioni di finanza di progetto, rapportabili a un solo tipo di bando di gara. Questa nuova proposta di aggiornamento sarà oggetto di allargati e strutturati momenti di dibattito e valutazioni a cui saranno invitati cittadini e amministratori comunali e provinciali. Con queste premesse il confronto non potrà che rimanere aperto e suscettibile di ulteriori contributi e miglioramenti. Con questo Quarto aggiornamento dimostreremo che è possibile un altro ciclo dei rifiuti che non preveda alcuna produzione di rifiuto pericoloso e tossico-nocivo con suo conseguente stoccaggio, sul territorio trentino, in discariche speciali e piene di rischi. Pertanto, oltre a proporre alle amministrazioni comunali che detengono per legge importanti competenze in materia di gestione dei rifiuti (art. 64, comma 1 del Testo unico delle leggi provinciali in materia di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti) la condivisione e l adozione del sistema presentato, si suggerisce a quei candidati che nei loro programmi scrivono sulla necessità di puntare sulla riduzione, sulla differenziazione dei rifiuti ecc., di dimostrare con la loro prassi politica di voler realmente ridiscutere l'opzione incenerimento, attivandosi per portare nelle sedi deputate (Consiglio e Giunta provinciale) la presente proposta di aggiornamento. Proponiamo inoltre l istituzione di un gruppo di studio provinciale che periodicamente s incontri per proseguire negli approfondimenti sulla soluzione di filiera proposta, nell ottica di una reale democrazia partecipata. Una volta avviato questo nuovo metodo di condivisione sulla gestione del ciclo dei rifiuti, il gruppo aperto di studio potrebbe monitorare l avanzamento del progetto, la reale applicazione delle metodologie proposte e impegnarsi a diffondere le informazioni e la filosofia stessa del progetto, al fine di coinvolgere la cittadinanza. Chiediamo infine che i futuri consiglieri si attivino affinché su un numero del mensile "Il Trentino", rivista della Provincia autonoma di Trento, possa trovare adeguato spazio questo progetto, la sua fattibilità, le sue prospettive e la sua filosofia.

2 Perché serve questo Quarto aggiornamento? Nell estate 2006, in occasione della stesura del Terzo Aggiornamento del Piano provinciale dei rifiuti, Nimby trentino e Italia Nostra avevano evidenziato numerosi elementi critici presenti nel piano e avevano proposto di stralciare i capitoli relativi allo smaltimento finale dei rifiuti, incentrato sull incenerimento. Dopo 26 mesi dall entrata in vigore sono evidenti i fallimenti di quel piano, che comportano una revisione urgente degli obiettivi, delle linee strategiche, delle modalità e delle azioni da intraprendere per una corretta politica di gestione dei rifiuti. Elenchiamo di seguito alcuni degli obiettivi mancati o non rispettati del piano e della normativa in materia di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti: Mancata autonomia del Trentino per la trattazione dell organico. La nostra provincia continua a non essere autosufficiente per quanto riguarda il trattamento finale della frazione organica (segue nota). Il Terzo Aggiornamento prevedeva un aumento di potenzialità dell impianto di Campiello di Levico (da t/anno a ). Al contrario si è giunti alla chiusura dell impianto della Trentino Recycling srl. A questo riguardo andrebbero accertate le responsabilità tecniche e politiche sul mancato funzionamento dell impianto e sulla destinazione di notevoli risorse pubbliche per compensare l imprenditore dell anticipata chiusura. Mancato coinvolgimento di 222 Comuni (su 223). A cui le normative vigenti affidano le competenze in materia nella definizione delle politiche dei rifiuti con sostanziale delega al Comune di Trento per la definizione degli indirizzi e delle linee guida in merito al trattamento e allo smaltimento finale dei rifiuti, ivi comprese la realizzazione e la gestione degli impianti necessari (articolo 72, comma 1 del testo Unico) e per la preparazione del bando di gara per la costruzione dell inceneritore; Mancata stesura della Convenzione tra i Comuni. Prevista dal 2004 per l individuazione del comune capofila, dell'assetto proprietario relativo agli impianti, per la definizione delle modalità di determinazione della quota di tariffa relativa allo smaltimento con recupero energetico, assicurando comunque la copertura dei costi di esercizio ivi compresi gli oneri di ammortamento (art. 72, comma 2 del DPGP, 26 gennaio 1987, n.1-41/legisl), ma anche per stabilire le modalità di smaltimento - nelle discariche esistenti - delle scorie prodotte dall impianto in misura proporzionale ai rifiuti urbani prodotti sul proprio territorio al netto delle raccolte differenziate (art. 72, comma 9). Mancata informazione periodica e approfondita. dei Cittadini sullo stato di attuazione del piano e sui buoni risultati della raccolta differenziata e sulla diminuzione della produzione dei rifiuti in molte località della Provincia. A questo riguardo va segnalata la mancata convocazione della Conferenza d Informazione richiesta da tre gruppi di minoranza del Consiglio Provinciale inizialmente prevista per il 9 febbraio 2007; Mancata creazione di un unico Consorzio e Sistema provinciale con il superamento dell attuale situazione frammentaria dei 18 Enti Gestori; Mancato raggiungimento di risultati concreti e visibili in merito alla prevenzione e riduzione degli imballaggi con la stipulazione di vincolanti Accordi di Programma con le categorie di produzione di beni e servizi. In allegato: Il compostaggio che non c è. Traccia di anello finale di filiera per il riciclaggio della Frazione secca residua e dei sovvalli finalizzati alla produzione di materie prime seconde.

3 Il compostaggio che non c è Il Terzo aggiornamento del Piano Rifiuti Il Terzo aggiornamento del Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti individua il rifiuto organico come la frazione alla quale dedicare maggiore attenzione nel miglioramento della raccolta e gestione locale dello smaltimento, al fine del raggiungimento degli obiettivi complessivi di piano. Per quanto riguarda questa frazione di rifiuto, la situazione gestionale trentina rilevata nel 2005 è la seguente: ton/anno prodotte; ton/anno raccolte in modo differenziato, da gestire in impianto di compostaggio; ton/anno raccolte in modo indifferenziato, smaltite in discarica; 31,64% di incidenza in peso nella composizione merceologica del rifiuto urbano; 44,1% la resa media provinciale della raccolta differenziata; 115 kg per abitante/anno di rifiuto umido prodotto; 50,8 kg per abitante/anno di rifiuto umido differenziato; ton/anno la capacità degli impianti di compostaggio in provincia. A detta dello stesso piano La separazione dello scarto alimentare, caratterizzato da elevata putrescibilità ed umidità, ha sempre costituito la spina dorsale della raccolta differenziata perché permette una migliore intercettazione delle altre frazioni con una forte riduzione dei costi del servizio. Gli obiettivi prefissati per il 31 dicembre 2008 sono necessariamente ambiziosi; vista l impossibilità oggettiva di incidere sensibilmente sulla riduzione della produzione del rifiuto organico, si punta a migliorarne la separazione e gestione secondo i seguenti obiettivi: 80% di differenziazione su tutto il territorio; ton/anno da conferire in impianti di compostaggio; ton/anno da conferire in discarica; 91,9 kg per abitante/anno di umido differenziato; ton/anno il potenziamento degli impianti di compostaggio in provincia. Le linee guida per il raggiungimento degli obiettivi di piano: la domiciliarizzazione del servizio di raccolta della frazione umida, viene indicata come sistema preferibile per avere una maggiore intercettazione con conseguente riduzione del secco residuo, una maggiore purezza del materiale raccolto, l impiego di mezzi più idonei e meno costosi degli autocompattatori. "L'autosufficienza nel trattamento della frazione organica è strategica per poter garantire ai cittadini trentini che non vi sia un costante aumento della tassa/tariffa di smaltimento rifiuti nel corso dei prossimi anni, in seguito ai possibili aumenti, peraltro già conosciuti negli ultimi mesi, dei costi di conferimento agli impianti extra provinciali... Una chiusura, anche solo temporanea, di impianti extra provinciali a cui oggi viene conferito parte consistente dell'umido raccolto in Trentino, manderebbe in crisi l'intero sistema provinciale." La situazione degli impianti di compostaggio provinciali, fotografata nel 2005, rileva la presenza di due impianti funzionanti: Campiello di Levico, gestito da Trentino Recycling, e Rovereto, gestito da Pasina Srl. Le potenzialità di trattamento assegnate dal piano non sono ben chiare ed oscillano dalle alle ton/anno per il primo, dalle alle ton/anno per il secondo.

4 L impianto di Campiello Nell estate del 2004, l impianto di compostaggio di Campiello di Levico appare come un relitto edilizio abbandonato nella campagna valsuganotta, ma nell autunno dello stesso anno riprendono a ritmo serrato i lavori per la sua realizzazione e l impianto entra in funzione il 7 aprile L impianto, progettato dal Dipartimento risorse naturali ambientali dell Istituto Agrario di S. Michele all Adige guidato dal professor Zorzi, agronomo e docente dello stesso istituto, è realizzato da Trentina Recycling, il cui amministratore unico è l imprenditore Carlo Calzolari. All investimento privato di circa 6 milioni di euro, dichiarato dallo stesso amministratore, si affiancano cospicui contributi elargiti dal Servizio Industria della Provincia di Trento e fondi comunitari. Sia il gruppo di progettazione che lo stesso amministratore di Trentino Recycling, vantano esperienza nel campo della progettazione e gestione di impianti di compostaggio, ma a poche settimane dall entrata in funzione dell impianto di Campiello, pervengono dagli abitanti delle zone circostanti le prime segnalazioni di emissioni maleodoranti. I controlli operati dai tecnici dell APPA ed i conseguenti interventi tecnici all impianto, non danno alcun risultato pratico, tanto che la situazione degenera rapidamente in una protesta popolare già nel corso dell estate dello stesso anno. Considerazioni Ad oggi la gestione della frazione umida registra una gravissima carenza: la mancanza di impianti di compostaggio locali in grado di garantire la copertura del fabbisogno provinciale. La potenzialità complessiva degli impianti provinciali di compostaggio industriale, acquisita come dato di fatto nel 2006 dal Terzo aggiornamento del Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti ( ton/anno), risulta oggi ridotta di un terzo e corrisponderà ad un quindicesimo dell'intero fabbisogno provinciale ( ton/anno) con la chiusura dell'impianto di Campiello di Levico. Così succede che gran parte del rifiuto umido raccolto in provincia viene già oggi conferito in impianti delle regioni limitrofe, in particolare nel Veneto, con un costo di 150 euro a tonnellata per il solo trasporto, contro un costo di smaltimento in impianto di 50/60 euro a tonnellata! Annotiamo una prima contraddizione con la linea di principio dichiarata dallo stesso Presidente della Giunta Provinciale sulle pagine patinate de "Il Trentino" (febbraio 2005), a sostegno della costruzione dell'inceneritore provinciale, linea poi ripresa dal Terzo aggiornamento del Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti : La responsabilità di una gestione locale dei rifiuti trentini. Tralasciando altri aspetti "ecologicamente corretti", sembra utile evidenziare che l'inquietante carenza di impianti per il trattamento dell'umido sul territorio provinciale sta comportando gravi conseguenze economiche nella gestione del servizio raccolta rifiuti. Preoccupazioni a riguardo sono state espresse all indomani della notizia della chiusura dell impianto gestito da Trentina Recycling, da parte di AMNU Spa, dalla Cooperativa Lavoro e Servizi Valsugana, da Fiemme Servizi Spa, da Azienda Ambiente Primiero e da Trentino Servizi, gli enti gestori trentini che conferivano la loro frazione umida in quel di Levico. L aumento dei costi di gestione per lo smaltimento della frazione umida avrà un pesante negativo riflesso sulle tariffe pagate dagli utenti del servizio di raccolta rifiuti, che vedranno economicamente non riconosciuto l impegno atto a separare la singola frazione. Così, mentre nel vicino Veneto funzionano ben 18 impianti di compostaggio, la chiusura dell impianto di Campiello vanifica ed azzera un investimento pubblico di oltre 10 milioni di euro, e crea i presupposti per la futura indisponibilità dei cittadini trentini ad ospitare sul proprio territorio un nuovo impianto che, per esperienza, sarà sicuramente maleodorante. I costi di trasporto relativi al conferimento della frazione umida in impianti fuori provincia, alterano in modo artificioso e negativo il bilancio economico relativo all utilizzo di stoviglie monouso compostabili rispetto a quelle plastiche, che si traduce in un concreto ostacolo all'utilizzo delle stesse da parte di enti ed associazioni. Per questo la stesura del disciplinare per l ottenimento del marchio Ecofeste, uno dei progetti inseriti fra le schede operative delle linee guida del Terzo aggiornamento del Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti, non ha ancora trovato una collocazione e conclusione.

5 A questi aspetti si aggiunge il notevole apporto di inquinamento sul territorio provinciale, ed in particolare lungo l'asse dell'adige, dovuto al transito dei mezzi che trasportano la frazione umida nel Veneto (e molto probabilmente tornano vuoti al luogo di partenza!). Tutto questo in palese contraddizione con lo stesso Terzo aggiornamento del Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti, che cita: "L'autosufficienza nel trattamento della frazione organica è strategica per poter garantire ai cittadini trentini che non vi sia un costante aumento della tassa/tariffa di smaltimento rifiuti nel corso dei prossimi anni, in seguito ai possibili aumenti, peraltro già conosciuti negli ultimi mesi, dei costi di conferimento agli impianti extra provinciali... Una chiusura, anche solo temporanea, di impianti extra provinciali a cui oggi viene conferito parte consistente dell'umido raccolto in Trentino, manderebbe in crisi l'intero sistema provinciale" (Pag. 65 della Parte Operativa del Terzo aggiornamento del Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti ). Conclusioni Gli obiettivi fissati per il 31 dicembre 2008 dal Terzo aggiornamento del Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti sono irraggiungibili. A due anni dall'adozione del nuovo aggiornamento, non è stata ancora aumentata la potenzialità complessiva degli impianti di compostaggio trentini... anzi, si pensa di chiudere anche l'impianto di Campiello, con gravi danni su quanto pubblicamente investito per la sua realizzazione ed i goffi tentativi di gestione. Insomma, quanto fatto in questi due anni sembra contravvenire decisamente con i criteri di economicità ed efficienza che secondo il decreto Ronchi dovrebbero contraddistinguere la gestione dei rifiuti. Inoltre, se agli indirizzi operativi non seguono le azioni, anche nei cittadini più impegnati possono nascere dei dubbi sull'effettiva utilità di un impegno personale. A questo punto sorge spontaneo chiedersi dove siano gli enti preposti al controllo e alla programmazione delle politiche sulla gestione dei rifiuti citati dal Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti: la Cabina di regia, l'osservatorio provinciale sui rifiuti, l'agenzia Provinciale per la Protezione dell'ambiente, il Servizio per le Politiche di gestione dei Rifiuti. Ma anche, dove siano tutti gli enti amministrativi locali: comunali, comprensoriali, provinciali! Progetto per la gestione delle frazioni secche dei rifiuti da raccolta differenziata finalizzato alla produzione di materie prime seconde Introduzione Affrontare seriamente il governo del ciclo dei rifiuti significa intervenire già all origine della produzione degli stessi per diminuirne la quantità e ridurne la tossicità e seguire il loro percorso dalla raccolta differenziata (RD) sino al riutilizzo dell ultima frazione non più differenziabile, con l obiettivo ambizioso di abbattere quanto più possibile: i costi per i cittadini, il consumo del territorio e ridurre l inquinamento dell ambiente in generale. In questo contesto e in una visione più ampia e avanzata delle politiche da attuare per lo smaltimento dei rifiuti urbani, le Amministrazioni, il mondo imprenditoriale e tutti gli attori sociali hanno il dovere di individuare i percorsi più virtuosi per trasformare il problema rifiuti in una opportunità, sia in termini di salvaguardia dell ambiente, con la forte diminuzione dei quantitativi di rifiuti da avviare a smaltimento, sia in termini economici con un interessante recupero di materie sane rivendibili e riutilizzabili che inevitabilmente comporterà l abbattimento dei costi di smaltimento e quindi delle tariffe per i cittadini.

6 Introducendo il concetto di raccolta differenziata totale l intero sistema, opportunamente programmato nel territorio e completato nell insieme del ciclo di gestione dei rifiuti, può rappresentare, in tempi brevi, la punta avanzata per una diversa concezione dello smaltimento dei rifiuti che diventerebbe non più un problema ma un opportunità. Il progetto della piattaforma per il trattamento dei rifiuti, derivanti dal riciclo totale della RD, costituiti prevalentemente da Vetro, Carta, Cartone, Plastica, Alluminio, Acciaio, Legno, nasce dall esigenza di dover rispettare le normative Comunitarie in materia di rifiuti che prescrivono di attuare sistemi di gestione dei rifiuti urbani, mirati prioritariamente alla riduzione, riuso e riciclo di materia, così da minimizzare, e/o azzerare, al massimo l utilizzo o la nascita di nuovi impianti di smaltimento. Il lavoro svolto nella piattaforma di gestione dei rifiuti da raccolta secca differenziata prevede l attuazione delle operazioni di selezione e separazione delle singole classi merceologiche (decine di tipi), con rimozione di tutte le impurità non riciclabili dai materiali e la successiva selezione specifica delle singole frazioni merceologiche (ad esempio: selezione delle plastiche per tipologia e colore). La seconda lavorazione è costituita dalla riduzione volumetrica dei materiali selezionati, così da consentirne un agevole ed economicamente remunerativo trasporto nelle fabbriche per il loro riutilizzo. Affiancati alle linee di selezione e separazione, possono essere installati due diversi tipi di impianti: 1. Impianto di granulazione delle materie plastiche; 2. Impianto per il trattamento degli scarti con produzione di un granulato da utilizzarsi in edilizia o nell industria di stampaggio. Tali impianti consentono di incrementare l efficacia produttiva della piattaforma di trattamento, conferendo un notevole valore aggiunto ai materiali ottenuti e garantendo un notevole risparmio dei costi di smaltimento. Un quantitativo che si aggira intorno al 30% in peso, di materiale considerato ad oggi di scarto fisiologico presente nelle raccolte differenziate, che in questo caso verrebbe invece destinato ad essere recuperato ed immesso sul mercato con un valore tecnologico, strutturale ed economico paragonabile agli inerti utilizzati in edilizia per la produzione di blocchetti in calcestruzzo, cordonate stradali, massetti alleggeriti, ecc., o per la produzione di manufatti plastici quali: pallet, profilati, arredi esterni, ecc. Adottando tali atteggiamenti virtuosi nella gestione dei rifiuti urbani, si ottengono risultati di notevole significatività sia dal punto di vista economico che ambientale. Il risparmio economico per l intera comunità scaturisce dal minor costo di smaltimento (discarica o inceneritore) in quanto vi è conferito un minor quantitativo di rifiuti, a cui va a sommarsi la rendita derivante dalla collocazione sul mercato dei materiali da RD, che se lavorati e preparati all interno della piattaforma di recupero in oggetto sono assolutamente idonei ad essere rilavorati per produrre nuove materie prime. L organizzazione gestionale che consente di garantire un risparmio economico dalla attivazione delle raccolte differenziate e dal loro trattamento nelle piattaforme, vede quali attori principali i Consorzi di filiera. Questi sono costituiti dai produttori di imballaggi (produttori di imballaggi in vetro, imballaggi in plastica, imballaggi in carta cartone, ecc.) che consorziati devono provvedere alla intercettazione, a fine uso, degli imballaggi immessi sul mercato, attivando un sistema di incentivazione e contribuzione da destinare sia alle amministrazioni locali per sopperire ai maggiori costi per la raccolta e alle piattaforme per la lavorazione dei materiali conferiti dalla RD. Il risparmio di natura ambientale discende, come anticipato, dalla riduzione dei contaminanti immessi nel suolo e nell atmosfera, dai tradizionali impianti di smaltimento, in quanto tutta la cosiddetta parte buona dei rifiuti viene intercettata a monte e recuperata. Descrizione del ciclo produttivo della piattaforma di selezione e valorizzazione delle frazioni secche dei rifiuti da RD e dell impianto di produzione del granulato plastico Di seguito viene descritto il ciclo produttivo dell impianto di selezione e raffinazione semiautomatica, il quale consente la separazione meccanica e manuale delle frazioni merceologiche

7 valorizzabili presenti nei vari materiali raccolti in forma differenziata sia dalle utenze domestiche che commerciali, artigianali, industriali. L enorme vantaggio che si ottiene con questa tipologia impiantistica è che non è necessario attivare raccolte differenziate monomateriale, ma bensì raccolte del tipo multimateriale (plastica-lattine; plastica-vetro-lattine; Carta/cartone-lattine; ecc.), riducendo di fatto l onere di separazione a carico delle famiglie, percepito come un disagio per via della collocazione dentro la casa di più contenitori per i rifiuti. La prima fase del ciclo produttivo prevede che il rifiuto venga caricato con una pala gommata nella tramoggia di carico in acciaio, da cui viene spinto sul un nastro trasportatore tramite il modulo di alimentazione, per essere recapitato nella fase successiva di selezione manuale. Il rifiuto, passando sulla piattaforma di preselezione manuale viene depurato delle frazioni non conformi alle specifiche richieste (scarpe vecchie, giocattoli, imballi in tetrapak, ecc.) che vengono depositate nel cassone dedicato agli Scarti e da cui sono separate le plastiche in film o ingombranti. Il materiale residuale, privato delle impurità grossolane, viene condotto da un nastro trasportatore, verso la prima sezione automatica dell impianto per la selezione dei metalli ferrosi. Un separatore magnetico (elettrocalamita) preleva dal nastro in movimento la frazione ferrosa depositandola in un apposito cassone di raccolta. Il materiale ancora presente sul nastro di cernita continua il suo percorso verso la sezione dedicata alla rimozione dei metalli non ferrosi (alluminio). Questo viene, tramite un separatore di metalli non ferrosi denominato ECS, separato dalle altre frazioni merceologiche per induzione magnetica e convogliato al proprio cassone di raccolta. Sul nastro sono quindi ancora presenti la plastica, il vetro, la carta/cartone. La plastica e la carta sono separati dal vetro per via del differente peso specifico, sono infatti aspirati all interno di un convogliatore su cui è stata creata una depressione attraverso una pompa aspirante. La plastica e la carta sono quindi depositate, previo passaggio in un ciclone per la depurazione dalle polveri, in un nastro trasportatore che le recapita nella seconda linea di selezione. Il Vetro, depurato dalla plastica e dalla carta, sarà quindi convogliato in un cassone scarrabile, pronto per essere avviato alle vetrerie. La seconda linea di selezione si compone di un vaglio vibrante e di una piattaforma di selezione specifica. Il Vaglio vibrante, consente di effettuare una separazione tra i corpi cavi ed i corpi piatti, oltre che evidentemente del sottovaglio che ha dimensioni inferiori ai 5 cm. Il materiale, costituito da plastiche, carta e da impurità con dimensioni ridotte (polvere di vetro, tappi, etichette, frammenti di alluminio o acciaio, ecc.), viene immesso nel vaglio vibrante costituito da un piano inclinato a cui viene applicato un moto ondulatorio, che permette ai corpi cavi (bottiglie di plastica) di avanzare verso la parte alta per effetto della spinta data dal moto sussultorio e dai corpi piatti (carta, shoppers, plastica in film, ecc.) di avanzare in senso opposto. Il materiale fine, chiamato sottovaglio, passa attraverso i fori presenti nel piano inclinato e cade in un box di stoccaggio. Le bottiglie di plastica sono quindi convogliate in un silos di stoccaggio, che alimenta secondo le necessità la piattaforma di selezione specifica dove manualmente vengono separate le plastiche per tipologia e colore al fine di renderle idonee ad un loro effettivo riutilizzo per la produzione di nuove bottiglie o imballaggi in genere. I corpi piatti, quali shoppers e carta, sono avviati in uscita dal vaglio vibrante ad una successiva linea di selezione, dove vengono separati i materiali plastici da quelli cellulosici. Tutti i materiali cosi separati saranno depositati in appositi cassoni di raccolta o box di stoccaggio dislocati al di sotto delle piattaforme di selezione ed inviati, sulla base della tipologia (carta/cartone, plastica), per mezzo di un nastro trasportatore, alla pressa oleodinamica dove vengono ridotti di volumetria, con un grado di compattazione tale da consentire la formazione di un carico utile per la spedizione. Con l ausilio di un muletto si provvede al trasporto dei cassoni, ma anche delle balle in uscita dalla pressa alla zona esterna di stoccaggio, da dove dovranno essere caricate sui mezzi per il trasporto a destinazione finale.

8 Lo scarto derivante dalla piattaforma di selezione dei rifiuti da RD, sarà costituito principalmente da materiali plastici e cellulosici. Una tale matrice consente di attuare delle lavorazioni per la riconversione di questi scarti in materie prime seconde. Il ciclo di lavorazione che consente la produzione di un granulato rispondente alle specifiche della normativa tecnica per il riutilizzo nei manufatti, si svolge anch esso all interno di un capannone chiuso di opportune dimensioni rispetto alla potenzialità di trattamento dell impianto. Il processo produttivo si compone delle seguenti sezioni impiantistiche: o I^ Triturazione. o Estrusione. o Raffreddamento. o II^ Triturazione. o Aspirazione e carico Big bags/cassoni/silos. L impianto così fatto consente di produrre granulato misto idoneo per essere trattato come materia prima seconda per la produzione di manufatti. Il ciclo produttivo prevede che il materiale in entrata nell impianto, mediante un opportuno sistema di carico, sia convogliato nel primo trituratore fine, che permette di ottenere una riduzione granulometrica omogenea del materiale (circa 50 mm x 50 mm). Il trituratore è costituito essenzialmente da un rotore, sul quale sono installate le lame di taglio ed un cassetto spintore, che agevola il funzionamento della lavorazione dosando il materiale sul rotore. Il materiale così triturato viene recapitato a mezzo di nastro trasportatore su di una griglia opportunamente dimensionata, che separa le frazioni fini, ottenendo un materiale in pezzatura omogenea per le successive fasi di lavorazione. Il materiale triturato è quindi convogliato nella seconda sezione impiantistica denominata Estrusore/densificatore. Questo macchinario grazie ad un processo di frizionamento meccanico, permette di agglomerare e densificare il materiale plastico eliminando gran parte dell umidità presente, in quanto il processo di lavorazione si svolge a temperature di circa C. Il materiale in uscita si presenta sottoforma di un fuso plastico addensato. Il materiale, proseguendo nel processo, viene convogliato in una vasca di raffreddamento, alimentata attraverso un nastro trasportatore ad immersione, dove viene raffreddato fino ad una temperatura di circa C. Questa temperatura è necessaria per facilitare le successive fasi di granulazione del materiale, in quanto la densità del materiale è ridotta. Il materiale viene caricato mediante nastro di carico nel Granulatore (II Trituratore), che consente di ottenere una granulometria di mm. Completato il ciclo di trasformazione il materiale granulato viene insaccato in Big bags mediante sistema di trasporto aeraulico, pronto per essere inviato nelle filiere e settori indicati per la valorizzazione della materia prima seconda così ottenuta.

Intervento ipotizzato per i quantitativi stimati in circa 80.125 ton delle Province di NUORO, ORISTANO e OGLIASTRA

Intervento ipotizzato per i quantitativi stimati in circa 80.125 ton delle Province di NUORO, ORISTANO e OGLIASTRA PROPOSTA PER LA GESTIONE INTEGRATA DELLE FRAZIONI SECCHE DEI RIFIUTI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA costituite da IMBALLAGGI e FRAZIONE SECCA RESIDUA FINALIZZATO ALLA PRODUZIONE DI MATERIE PRIME SECONDE Intervento

Dettagli

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 1 ANALISI DEI DATI PREGRESSI Serie storica delle produzioni del periodo 2002-2008 (t/anno)

Dettagli

Comune di TARANTO. Risorse - infrastruttuire - regolamenti. Modalità raccolta differenziata

Comune di TARANTO. Risorse - infrastruttuire - regolamenti. Modalità raccolta differenziata Programmi di comunicazione sulla raccolta differenziata Il comune gestisce attraverso Amiu SpA la realizzazione di programmi di comunicazione sulla R.D attraverso iniziative nelle scuole La campagna di

Dettagli

Rifiuti: da problema a risorsa

Rifiuti: da problema a risorsa CONSORZIO NAZIONALE PER IL RICICLAGGIO DEI RIFIUTI DI BENI A BASE DI POLIETILENE Rifiuti: da problema a risorsa Nota illustrativa sul ciclo di gestione dei rifiuti in Italia CHE COSA SONO I RIFIUTI? Un

Dettagli

RINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI

RINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI RINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI Il CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con sede in Roma, Via Tomacelli 132, in persona del Vice Direttore Generale,

Dettagli

Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi. Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011

Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi. Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011 Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011 La gestione degli imballaggi è impostata su due cardini legislativi

Dettagli

PROSPETTIVE E SVILUPPO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN PROVINCIA DI RIETI

PROSPETTIVE E SVILUPPO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN PROVINCIA DI RIETI PROSPETTIVE E SVILUPPO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN PROVINCIA DI RIETI Marco Gentilini, Nova Consulting Rieti, 25.9.2014 CORSO DI FORMAZIONE PER TECNICI COMUNALI Obiettivo principale: migliorare la

Dettagli

schede di approfondimento.

schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee

Dettagli

ELABORATO 2 - UTILIZZO DI BENI, STRUTTURE E SERVIZI DI TERZI

ELABORATO 2 - UTILIZZO DI BENI, STRUTTURE E SERVIZI DI TERZI 2 ELABORATO 2 - UTILIZZO DI BENI, STRUTTURE E SERVIZI DI TERZI 2.1 PREMESSA... 3 2.2 SMALTIMENTO RIFIUTI URBANI NON DIFFERENZIATI... 3 2.3 RACCOLTA, SELEZIONE E RECUPERO MULTIMATERIALE... 4 2.4 RACCOLTA,

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE MAZZOCCHI, GAVA

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE MAZZOCCHI, GAVA Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2429 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI MAZZOCCHI, GAVA Disposizioni concernenti il recupero degli imballaggi, per la reintroduzione

Dettagli

RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008

RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008 RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008 Quadro economico Ricavi e costi del Sistema Attività industriale Risultati di riciclo e recupero degli imballaggi Attività sul territorio Accordo

Dettagli

ROSIGNANO ENERGIA AMBIENTE spa

ROSIGNANO ENERGIA AMBIENTE spa ROSIGNANO ENERGIA AMBIENTE spa REA IMPIANTI srl Relatore: Dott. Massimiliano Monti GESTIONE DEI RIFIUTI: ASPETTI TECNICI ECONOMICI E FINANZIARI SISTEMI DI RACCOLTA Con mezzo automatizzato-monoperatore

Dettagli

Recupero di metalli mediante la termovalorizzazione

Recupero di metalli mediante la termovalorizzazione 1 Recupero di metalli mediante la termovalorizzazione Gino Schiona Direttore Generale CIAL Alberto Cambiaghi Direttore Generale Brianza Energia Ambiente Ecomondo Rimini, 6 novembre 2014 2 CIAL. La strategia

Dettagli

Il Caso di Studio del Vetro

Il Caso di Studio del Vetro Centro Studi e Ricerche MatER Materia & Energia da Rifiuti Il Caso di Studio del Vetro Riciclaggio e Ciclo di Recupero INDICE 1. INTRODUZIONE...3 2. IL RICICLAGGIO DEL VETRO...4 3. IL RUOLO DEL COREVE...5

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Il quadro dei costi è coerente con le disposizioni del DPR 158/99. Organico e costo del personale.

Il quadro dei costi è coerente con le disposizioni del DPR 158/99. Organico e costo del personale. ONERE ANNUO A BASE DI GARA. Nelle pagine che seguono viene riportata l analisi economica conseguente alla esecuzione dei servizi, secondo le modalità minime indicate nell allegato Relazione Tecnica e nel

Dettagli

IDEALSERVICE SCREENING. Percorso di selezione del rifiuto

IDEALSERVICE SCREENING. Percorso di selezione del rifiuto IDEALSERVICE PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE PER IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI SCREENING Percorso di selezione del rifiuto Planimetria dell impianto di selezione e

Dettagli

ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO)

ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO) 1. OGGETTO DELL ALLEGATO ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI CELLULOSICI (ACCORDO ANCI - COMIECO) L allegato si riferisce ai rifiuti da imballaggio a base cellulosica primari o comunque conferiti al gestore del

Dettagli

COMUNE DI PALENA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI ANNO 2014.

COMUNE DI PALENA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI ANNO 2014. COMUNE DI PALENA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI ANNO 2014. Gentili cittadini, come evidenziato lo scorso anno con nota informativa di pari oggetto, il 2013 è stato il primo anno in cui

Dettagli

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ha interpretato e sostenuto negli anni lo sviluppo della mutualità, l affermazione dei principi solidaristici e la responsabilità sociale dell Impresa Cooperativa che ottiene benefici tramite la costituzione

Dettagli

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

Il mercato spagnolo del riciclaggio

Il mercato spagnolo del riciclaggio Nota settoriale Il mercato spagnolo del riciclaggio Agenzia ICE Ufficio di Madrid Data di realizzazione: aprile 2013 Agenzia ICE ufficio di Madrid Il settore del riciclaggio 1 CENNI SUL MERCATO SPAGNOLO

Dettagli

Il nuovo Pacchetto di Direttive sull economia circolare

Il nuovo Pacchetto di Direttive sull economia circolare Il nuovo Pacchetto di Direttive sull economia circolare Edo Ronchi Fondazione per lo sviluppo sostenibile Sponsor Le modifiche alle Direttive sui rifiuti del pacchetto sull economia circolare La Direttiva

Dettagli

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA A distanza di 10 anni dall inizio della sua attività è possibile fare un primo bilancio dei risultati dell impegno che il sistema delle imprese, rappresentato

Dettagli

La stretta collaborazione con il cliente ci porta a studiare e realizzare nuove soluzione richieste.

La stretta collaborazione con il cliente ci porta a studiare e realizzare nuove soluzione richieste. PMSISTEM srl Progettazione, consulenza, impianti e sistemi completi per la movimentazione dei materiali La ns. società affronta le richieste del mercato proponendo soluzioni all avanguardia per l industria,

Dettagli

Accordo ANCI-RICREA ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI IN ACCIAIO

Accordo ANCI-RICREA ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI IN ACCIAIO 1. OGGETTO: Accordo ANCI-RICREA ALLEGATO TECNICO IMBALLAGGI IN ACCIAIO Nell ambito dell Accordo Quadro ANCI-CONAI, siglato il 01/04/2014 il presente Allegato Tecnico definisce le modalità di gestione dei

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA Procedura aperta per la selezione di una Società di Gestione del Risparmio per l'istituzione e la gestione di un fondo di investimento, immobiliare, chiuso per il patrimonio

Dettagli

Tariffe 2007 - COMUNI SOCI DELLA SRT

Tariffe 2007 - COMUNI SOCI DELLA SRT Tariffe 2007 - COMUNI SOCI DELLA SRT Rifiuti solidi urbani indifferenziati (1) 92,50 (*) 10% Pneumatici assimilati agli urbani e conferiti in modo differenziato alle piattaforme di lavorazione (1) 92,50

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

E C O L O G I A 40 anni 1975-2015

E C O L O G I A 40 anni 1975-2015 ECOLOGIA 4 0 anni 1975-2015 Forti di un esperienza di quarant anni nel settore dell ecologia, attualmente siamo in grado di fornire un servizio completo nella gestione di scarti e rifiuti industriali,

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GERARDINI. Disposizioni in materia di raccolta e riciclaggio di pneumatici

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GERARDINI. Disposizioni in materia di raccolta e riciclaggio di pneumatici Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 7594 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GERARDINI Disposizioni in materia di raccolta e riciclaggio di pneumatici Presentata il 6

Dettagli

LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE. Stima del costo di trattamento e recupero

LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE. Stima del costo di trattamento e recupero LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE Stima del costo di trattamento e recupero Febbraio 2011 1 Redazione a cura di: Dott. Riccardo Civera, Ing. Vita Tedesco, Ing. Palma Urso 2Er 2 Indice 1 CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE...

Dettagli

SMALTIMENTO RIFIUTI SMALTIMENTO RIFIUTI SERVIZIO DI GLOBAL SERVICE NON TECNOLOGICO. Consorzio S.G.M. Il Presidente (Massimo Milone) COMMITTENTE:

SMALTIMENTO RIFIUTI SMALTIMENTO RIFIUTI SERVIZIO DI GLOBAL SERVICE NON TECNOLOGICO. Consorzio S.G.M. Il Presidente (Massimo Milone) COMMITTENTE: SMALTIMENTO RIFIUTI GLOBAL SERVICE NON TECNOLOGICO RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI La ditta propone, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, la fornitura di adeguati contenitori a norma di legge

Dettagli

Chi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma.

Chi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma. Chi siamo L Associazione Italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili (Assobioplastiche) è nata dalla volontà dei produttori, trasformatori e utilizzatori delle bioplastiche

Dettagli

CITTA DI SAN MAURO TORINESE

CITTA DI SAN MAURO TORINESE Allegato deliberazione Consiglio comunale n. 17 / 2015 CITTA DI SAN MAURO TORINESE REGOLAMENTO ANAGRAFE PUBBLICA DEI RIFIUTI Approvato con deliberazione Consiglio comunale n. 17 del 9 marzo 2015 1 Art.

Dettagli

L industria del riciclo in Italia

L industria del riciclo in Italia L industria del riciclo in Italia Roberto Magnaghi Responsabile Settore Tecnico Firenze, 19 febbraio 2008 Industria del recupero/riciclo Industria del recupero: insieme delle attività ed operazioni che,

Dettagli

impianto di selezione e trattamento rifiuti san biagio di osimo / 12 settembre 2009 gruppo astea

impianto di selezione e trattamento rifiuti san biagio di osimo / 12 settembre 2009 gruppo astea impianto di selezione e trattamento rifiuti san biagio di osimo / 12 settembre 2009 gruppo astea il gruppo astea Il Gruppo Astea è una multiutility a prevalente capitale pubblico locale, che opera nell

Dettagli

Il MODELLO di GESTIONE dei RIFIUTI URBANI nel VENETO

Il MODELLO di GESTIONE dei RIFIUTI URBANI nel VENETO Il MODELLO di GESTIONE dei RIFIUTI URBANI nel VENETO Direttore Generale Carlo Emanuele Pepe Roma, 24 luglio 2014 http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/rifiuti Enti di gestione 33 AZIENDE di GESTIONE

Dettagli

Ritenuto necessario provvedere in merito;

Ritenuto necessario provvedere in merito; PROGRAMMA TRIENNALE LL.PP. 2010/2012. AGGIORNAMENTO SCHEMA. APPROVAZIONE PROGETTO PRELIMINARE PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO.- LA GIUNTA COMUNALE Premesso: 1. che la direttiva dell Unione Europea

Dettagli

Insieme Verso l Economia Circolare

Insieme Verso l Economia Circolare Giornata tecnica sulla Gestione dei Rifiuti Evento organizzato dal progetto LANDCARE MED Insieme Verso l Economia Circolare Cagliari, 21 Dicembre 2015 Impianto nel cuore della Trexenta nel Comune di Guasila

Dettagli

L Accordo Quadro Anci-Conai e la valorizzazione dei rifiuti di imballaggio

L Accordo Quadro Anci-Conai e la valorizzazione dei rifiuti di imballaggio Levanto, 9 luglio 2015 L Accordo Quadro Anci-Conai e la valorizzazione dei rifiuti di imballaggio Pierluigi Gorani Area Rapporti con il Territorio Gli imballaggi Una parte del problema 2 La crescita del

Dettagli

4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO

4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO 4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO 4.1. Costi totali In Veneto il costo 2 medio pro capite per il servizio di gestione dei rifiuti urbani nel 21 è pari a 127,91. Rispetto ai 124,71

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

Pannelli per Gestione Avanzata Ordini

Pannelli per Gestione Avanzata Ordini Linea Verticali Pannelli per Gestione Avanzata Ordini pag.1 Software personalizzato Linea Verticali Pannelli per Gestione Avanzata Ordini Linea Verticali Pannelli per Gestione Avanzata Ordini pag.2 Gestione

Dettagli

Oggetto: Richiesta di autorizzazione e finanziamento per la realizzazione di una Unità Mobile Multilogistica Introduzione

Oggetto: Richiesta di autorizzazione e finanziamento per la realizzazione di una Unità Mobile Multilogistica Introduzione Modena, 22 febbraio 2007 Gruppo comunale volontari di protezione civile del comune di Modena c.a. Direttivo Oggetto: Richiesta di autorizzazione e finanziamento per la realizzazione di una Unità Mobile

Dettagli

I TRATTAMENTI PRE-FRANTUMAZIONE

I TRATTAMENTI PRE-FRANTUMAZIONE I TRATTAMENTI PRE-FRANTUMAZIONE Ing. Orazi Mirko Rimini 08/11/2007 I frantumatori in Italia I frantumatori, di grandi e piccole dimensioni, iscritti all A.I.R.A. sono attualmente 23 che hanno una potenzialità

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTO il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale, 6 settembre 2002, n.1 e s.m.i.

LA GIUNTA REGIONALE. VISTO il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale, 6 settembre 2002, n.1 e s.m.i. DGR. Del 30.04.2009, n. 291 OGGETTO: Programmazione delle risorse finanziarie per gli anni 2009 2011 destinate al potenziamento della Raccolta Differenziata e modifiche ed integrazioni alla D.G.R. 296/2008.

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

Gruppo Consiliare Agliana in Comune MOZIONE. Premesso che

Gruppo Consiliare Agliana in Comune MOZIONE. Premesso che Gruppo Consiliare Agliana in Comune Al Sindaco del Comune di Agliana Al Presidente del Consiglio Comunale Agliana, lì 09/07/2015 MOZIONE Oggetto: Rimodulazione Mutuo CIS spa/mps Premesso che Il Comune

Dettagli

Presentazione della metodologia di studio per la mappatura dei flussi delle frazioni oggetto di raccolta differenziata fino all'avvio a riciclaggio

Presentazione della metodologia di studio per la mappatura dei flussi delle frazioni oggetto di raccolta differenziata fino all'avvio a riciclaggio Convegno Propostametodologica: analisi dell efficacia delle filiere di recupero di materia dai rifiuti Mercoledì 5 Novembre Presentazione della metodologia di studio per la mappatura dei flussi delle frazioni

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

PIANO FINANZIARIO DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI ANNO 2015

PIANO FINANZIARIO DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI ANNO 2015 COMUNE DI PATERNO CALABRO Provincia di Cosenza Regione Calabria Piazza Municipio 87040 - Tel. 0984/6476031 Fax 0984/476030 - P.IVA 00399900786 PIANO FINANZIARIO DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI

Dettagli

Comune di Eboli SETTORE AMBIENTE E MANUTENZIONE. Il Responsabile REGISTRO GENERALE. N 1086 del 01/07/2014 DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE

Comune di Eboli SETTORE AMBIENTE E MANUTENZIONE. Il Responsabile REGISTRO GENERALE. N 1086 del 01/07/2014 DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE REGISTRO GENERALE N 1086 del 01/07/2014 SETTORE AMBIENTE E MANUTENZIONE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE REGISTRO SETTORE N 248 DEL 01/07/2014 CORSO TEORICO-PRATICO FINALIZZATO ALLA FORMAZIONE DI ISPETTORI

Dettagli

CLUB DEI COMUNI ECOCAMPIONI : CAMPANIA, PUGLIA, SARDEGNA

CLUB DEI COMUNI ECOCAMPIONI : CAMPANIA, PUGLIA, SARDEGNA CLUB DEI COMUNI ECOCAMPIONI : CAMPANIA, PUGLIA, SARDEGNA BANDO PER L ASSEGNAZIONE DI UN FINANZIAMENTO DI 25.000 EURO A SOSTEGNO DI ATTIVITA DI COMUNICAZIONE LOCALE Il punto 9 dell Accordo Anci Conai prevede

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

ALCUNE INFORMAZIONI TECNICHE SULL APPLICAZIONE

ALCUNE INFORMAZIONI TECNICHE SULL APPLICAZIONE ALCUNE INFORMAZIONI TECNICHE SULL APPLICAZIONE Ricordando che nell applicativo, nel menù Servizio>Forum - categoria utilizzo applicativo, sono disponibili il manuale completo e altre informazioni, si riportano

Dettagli

Comunicato Stampa. L obiettivo è di migliorare ulteriormente la qualità della raccolta.

Comunicato Stampa. L obiettivo è di migliorare ulteriormente la qualità della raccolta. Vinci, 5/06/2012 Comunicato Stampa Coreve, Publiambiente e Revet lanciano a Vinci una nuova campagna sul vetro. L obiettivo è di migliorare ulteriormente la qualità della raccolta. Non farti tentare. Metti

Dettagli

Side Agreement Allegato Tecnico Alluminio rev. 0 del 140402 CONDIZIONI TECNICHE ED ECONOMICHE PER IL RITIRO DI TAPPI IN ALLUMINIO L Associazione Nazionale dei Comuni Italiani di seguito ANCI e il Consorzio

Dettagli

Progettare oggetti di ecodesign

Progettare oggetti di ecodesign Intervento dal titolo Progettare oggetti di ecodesign A cura di Arch.Marco Capellini Ecodesigner dello studio Capellini design e consulting 77 78 Eco-biodesign nell edilizia 10 Ottobre 2008- Fiera Energy

Dettagli

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI CITTÀ DI BARLETTA COMANDO POLIZIA MUNICIPALE PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI Tutte le attività produttive, che nell esercizio del ciclo lavorativo producono rifiuti speciali, devono

Dettagli

La gestione integrata dei rifiuti di imballaggio: una opportunità per i comuni di risparmio e miglioramento dell ambiente

La gestione integrata dei rifiuti di imballaggio: una opportunità per i comuni di risparmio e miglioramento dell ambiente La gestione integrata dei rifiuti di imballaggio: una opportunità per i comuni di risparmio e miglioramento dell ambiente Eugenio Bora Milano, 15 febbraio 2006 Rifiuti e legislazione I rifiuti sono un

Dettagli

SETTORE AMBIENTE Ufficio Via Roma, 88-58022 Follonica (GR) Tel. 0566-59418 - Fax 0566-59213 mmontanari@comune.follonica.gr.it

SETTORE AMBIENTE Ufficio Via Roma, 88-58022 Follonica (GR) Tel. 0566-59418 - Fax 0566-59213 mmontanari@comune.follonica.gr.it PROGETTO PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA DEI RIFIUTI URBANI PRODOTTI NEL QUARTIERE 167 OVEST COMUNE DI FOLLONICA RELAZIONE TECNICA-ILLUSTRATIVA 1 PROGETTO DI RACCOLTA RIFIUTI PORTA A PORTA

Dettagli

OBIETTIVI DI RICICLAGGIO 2020: LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI CARTA E CARTONE IN CAMPANIA, CALABRIA, PUGLIA E SICILIA

OBIETTIVI DI RICICLAGGIO 2020: LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI CARTA E CARTONE IN CAMPANIA, CALABRIA, PUGLIA E SICILIA OBIETTIVI DI RICICLAGGIO 2020: LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI CARTA E CARTONE IN CAMPANIA, CALABRIA, PUGLIA E SICILIA Edo Ronchi Presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile Obiettivi dello studio Individuare

Dettagli

Qualità UNI EN ISO 9001. Ambiente UNI EN ISO 14001. Registrazione EMAS. Emission trading. Sicurezza BS OHSAS 18001:2007

Qualità UNI EN ISO 9001. Ambiente UNI EN ISO 14001. Registrazione EMAS. Emission trading. Sicurezza BS OHSAS 18001:2007 ICMQ Certificazioni e controlli per le costruzioni La certificazione dei sistemi di gestione Certificazione sistemi di gestione ICMQ, organismo di certificazione e ispezione per il settore delle costruzioni,

Dettagli

CAPANNORI: IL PRIMO COMUNE IN ITALIA VERSO RIFIUTI ZERO I

CAPANNORI: IL PRIMO COMUNE IN ITALIA VERSO RIFIUTI ZERO I CAPANNORI: IL PRIMO COMUNE IN ITALIA VERSO RIFIUTI ZERO I parte Introduzione Generale Acqua, rifiuti ed energia rappresentano tre questioni fondamentali per il futuro del nostro pianeta. Emergenze ambientali

Dettagli

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04.

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli, 26.04. Società controllata dal Cons.Svil.Ind.le VALLE del BIFERNO Zona Ind.le, snc 86039 TERMOLI (CB) Tel. +39 0875 755040 Fax +39 0875 755974 http://www.netenergyservice.it - info@netenergyservice.it COMUNICAZIONE

Dettagli

Quanti sono, come sono, cosa ne dovremmo fare... Contiene anche dati specifici sul Progetto Cartesio.

Quanti sono, come sono, cosa ne dovremmo fare... Contiene anche dati specifici sul Progetto Cartesio. Un pò di dati sui rifiuti in Italia: Quanti sono, come sono, cosa ne dovremmo fare... Contiene anche dati specifici sul Progetto Cartesio. A cura di Giacomo Giargia (Ufficio Tecnico) TEMPI DI BIODEGRADAZIONE

Dettagli

Attività federale di marketing

Attività federale di marketing Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato

Dettagli

Elenco Intermediari operanti nel settore finanziario n. 27193. RELAZIONE SULLA GESTIONE AL BILANCIO AL 31.12.2012

Elenco Intermediari operanti nel settore finanziario n. 27193. RELAZIONE SULLA GESTIONE AL BILANCIO AL 31.12.2012 CITHEF S.C. a R.L. Sede Legale: Via Santa Lucia, 81 80132 Napoli Capitale Sociale:euro 610.330 i.v. R.E.A. Napoli n.507434 Registro Imprese di Napoli e C.F. 06629110633 Elenco Intermediari operanti nel

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

ECO. LAN. S.p.a. è una società pubblica costituita da 53 Comuni per un complessivo di circa 160.000 abitanti.

ECO. LAN. S.p.a. è una società pubblica costituita da 53 Comuni per un complessivo di circa 160.000 abitanti. ECO. LAN. S.p.a. è una società pubblica costituita da 53 Comuni per un complessivo di circa 160.000 abitanti. 2 LA ECO. LAN. S. P.A. SI OCCUPA DI SMALTIMENTO, RACCOLTA E TRASPORTO DEI RIFIUTI (SERVIZI

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 3 gennaio 2013. Nomina del Commissario per fronteggiare la situazione di grave criticità

Dettagli

PROTOCOLLO OPERATIVO

PROTOCOLLO OPERATIVO REGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO OPERATIVO TRA CONSORZIO ITALIANO COMPOSTATORI E A.C.I.A.M. S.p.A. PER LA CERTIFICAZIONE DEL COMPOST DI QUALITA PRODOTTO PRESSO FABBRICANTE DI AMMENDANTE COMPOSTATO NEL TERRITORIO

Dettagli

TipTap Progetto ecosolidale per la raccolta di tappi di plastica

TipTap Progetto ecosolidale per la raccolta di tappi di plastica TipTap Progetto ecosolidale per la raccolta di tappi di plastica 1- PREMESSA: come nasce e come si realizza il progetto Il progetto "TipTap" è stato ideato dall Associazione Officina Trentatre Onlus in

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA A DOMICILIO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI E DEI BENI DUREVOLI DI CONSUMO AD USO DOMESTICO

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA A DOMICILIO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI E DEI BENI DUREVOLI DI CONSUMO AD USO DOMESTICO COMUNE DI CERVESINA Provincia di Pavia REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA A DOMICILIO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI E DEI BENI DUREVOLI DI CONSUMO AD USO DOMESTICO Approvato con deliberazione C.C. n.7 del

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI. L ESEMPIO DEL COMUNE DI FIDENZA NELLA PROVINCIA DI PARMA.

LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI. L ESEMPIO DEL COMUNE DI FIDENZA NELLA PROVINCIA DI PARMA. LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI. L ESEMPIO DEL COMUNE DI FIDENZA NELLA PROVINCIA DI PARMA. LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI PARMA L autosufficienza nello smaltimento della quota residua di rifiuti

Dettagli

LE FONTANELLE DEL III MILLENNIO UNA PROPOSTA INNOVATIVA. Mercoledì 19 Maggio 2010 FIERA ACCADUEO - FERRARA

LE FONTANELLE DEL III MILLENNIO UNA PROPOSTA INNOVATIVA. Mercoledì 19 Maggio 2010 FIERA ACCADUEO - FERRARA LE FONTANELLE DEL III MILLENNIO UNA PROPOSTA INNOVATIVA Mercoledì 19 Maggio 2010 FIERA ACCADUEO - FERRARA AQUA ITALIA aderisce ad ANIMA, organizzazione imprenditoriale del sistema CONFINDUSTRIA FEDERAZIONE

Dettagli

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) AIRI TUTORIAL MEETING TECNOLOGIE MODERNE ED EMERGENTI PER LE PMI Perché una regolamentazione La politica ambientale dell'unione

Dettagli

MANOVRA ANTICONGIUNTURALE 2009 INCENTIVI ALLE IMPRESE

MANOVRA ANTICONGIUNTURALE 2009 INCENTIVI ALLE IMPRESE MANOVRA ANTICONGIUNTURALE 2009 INCENTIVI ALLE IMPRESE In risposta alle sollecitazioni delle parti sociali, l aggiornamento e l attuazione della manovra anticrisi prevede le seguenti iniziative: A) INIZIATIVE

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

Trasforma l energia del sole in energia produttiva

Trasforma l energia del sole in energia produttiva Trasforma l energia del sole in energia produttiva Un servizio Upgrading Services Upgrading Services progetta, installa e gestisce impianti fotovoltaici per aziende su tutto il territorio nazionale. Fornisce

Dettagli