Associazione Sportiva Dilettantistica Judo Treviso

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1 A cura della: Associazione Sportiva Dilettantistica Judo Treviso Programma tecnico Da cintura bianca a cintura nera Maestro: 7 Dan Berardino De Carlo Società insignita della Stella di Bronzo al Merito Sportivo dal CONI Società insignita della medaglia dʹonore al Merito Sportivo dalla Federazione Società insignita della Stella dʹargento al Merito Sportivo dal CONI Società iscritta al CONI sul registro nazionale delle Associazioni e delle Società sportive dilettantistiche

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3 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Indice Parte I. Introduzione Jiu Jiutsu e Judo: Origini e Leggenda pag. 5 Generalità» 6 Terminologia in giapponese e suo significato in italiano» 7 Il saluto Le cadute (ukemi) Le posizioni (shizei)» 8» 9» 12 I movimenti (shintai)» 14 La presa (kumi kata)» 15 Lo squilibrio (kuzushi)» 15 Classificazione generale del judo» 16 Classificazione della tecnica in piedi secondo il metodo Kodokan di Tokio (gokio)» 17 Parte II. Programma tecnico per cintura bianca e gialla pag. 19 De ashi barai Hiza guruma» 20» 20 Sasae tsuri komi ashi» 21 Uki goshi O soto gari» 21» 22 Kesa gatame e kuzure kesa gatame» 23 Makura kesa gatame» 23 Ushiro kesa gatame e kuzure ushiro kesa gatame» 24 Kata gatame» 25 Parte III. Programma tecnico per cintura arancione pag. 27 O goshi O uchi gari Seoi nage» 28» 28» 29 Tecniche derivate dal seoi nage»

4 A.S.D. Judo Treviso Ko soto gari Ko uchi gari Koshi guruma» 30» 30» 31 Yoko shio gatame e kuzure yoko shio gatame» 31 Kami shio gatame e kuzure kami shio gatame» 32 Tate shio gatame e kuzure tate shio gatame» 32 Parte IV. Programma tecnico per cintura verde pag. 35 Tsuri komi goshi Okuri ashi barai Tai otoshi Harai goshi Uchi mata Kata juji jime Nami juji jime Gyaku juji jime Hadaka jime Ude garami» 36» 36» 37» 37» 38» 39» 39» 39» 40» 40 Ude hishigi juji gatame» 40 Ude hishigi ude gatame» 41 Parte V. Programma tecnico per cintura blu pag. 43 Kata guruma (O Ko) tsuri goshi Hane goshi Ko soto gake Ashi guruma» 44» 44» 45» 46» 46 Harai tsuri komi ashi» 47 Tomoe nage Kata ha jime Okuri eri jime» 47» 48»

5 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Parte VI. Programma tecnico per cintura marrone pag. 49 Sukui nage Utsuri goshi O guruma Ushiro goshi O soto guruma Yoko otoshi Hane maki komi Soto maki komi Sankaku jime Sode guruma jime» 50» 50» 51» 51» 52» 52» 53» 53» 54» 55 Ude hishigi hiza gatame» 55 Parte VII. Programma tecnico per cintura nera pag. 57 Uki otoshi Sumi otoshi Sumi gaeshi Tani otoshi Uki waza Yoko wakare Yoko guruma Ura nage Yoko gake» 58» 58» 59» 59» 60» 60» 61» 61» 62 Parte VIII. Tecniche in ordine alfabetico pag. 63 Norme basilari sul comportamento da tenere nel ʺ dojoʺ ( palestra)» 65 Programma tecnico d insegnamento»

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7 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Introduzione Origini del jiu jiutsu e del judo Samurai, questa parola che ci giunge con unʹeco quasi leggendaria dal Giappone, serviva ad indicare una casta di uomini temuti ed invidiati al tempo stesso per la loro forza ed abilità nellʹuso delle armi. Imperatori e principi li tenevano al loro servizio come guardie dʹonore, per difesa personale e, nellʹepoca feudale, col compito di farne rispettare gli editti e tollerare le prepotenze. Era per questo facile lo scontro tra il popolo e i Samurai: questi ultimi, favoriti dallʹuso ad essi soltanto riservato della sciabola, della lancia e dellʹarco, riuscivano per lo più a prevalere. Lo scontro corpo a corpo permetteva dʹaltra parte allʹinerme giapponese una valida difesa se non addirittura la vittoria, ove avesse messo a profitto astuzia e agilità. Attraverso un lungo studio pazientemente sperimentato nel segreto della sua famiglia, Nomino Sucume, lo schiavo di un capitano della guardia imperiale, riuscì a mettere a punto, nel 200 a.c. circa, un metodo di lotta, del quale il primo a farne le spese fu proprio il suo padrone Taima Nokokata. Un giorno nel parco di Tokio Nomino insultò Taima fino a provocarlo alla lotta, che in pochi secondi condusse a terra il gigantesco Samurai ormai in fin di vita. Nomino venne imprigionato, ma lʹimperatore, quando conobbe il modo con il quale era riuscito ad aver ragione del forte avversario, gli concesse la grazia con lʹincarico di codificare il metodo ed insegnarlo ai Samurai, facendogli giurare che non ne avrebbe fatto parola ad altri. Questo metodo fu chiamato Jiu Jiutsu che vuol dire «rompi muscoli» ad indicare non solo la tecnica ma anche lo spirito di questo nuovo metodo di lotta in cui la pura forza muscolare veniva sconfitta da una più sapiente utilizzazione della personalità fisica del combattente. Limitata prima ai Samurai, ma estesa poi a tutto il popolo giapponese, la pratica del Jiu Jiutsu raggiunse alti livelli di perfezione non solo come mezzo di combattimento, ma come scuola atletica di disciplina e di stile. Lʹavvento delle armi da fuoco, allontanando le distanze dei combattimenti, segnò il declino della pratica del Jiu Jiutsu, talvolta ridotto ad esibizione di piazza. Fu solo dopo la metà del secolo scorso che esso fu riscoperto e portato alle glorie della sua antica tradizione per merito di Hane Jigoro Kano, un professore universitario che ne perfezionò le regole fino a presentarlo, col nome di Ju Do, allʹattenzione dellʹimperatore che ne fece per legge metodo ufficiale di educazione fisica e materia scolastica obbligatoria. Nel 1882 Jigoro Kano fondò inoltre a Tokio lʹistituto Magistrale per Judo «Kodokan» che nei primi venticinque anni di vita ebbe un tale sviluppo da istruire e perfezionare più di centomila tra indigeni e stranieri. Leggenda del jiu jiutsu Cʹera una volta, molto tempo fa, un medico che si chiamava Shirobei Akiyama. La tradizione narra che egli aveva studiato in Cina i metodi di combattimento del suo tempo, senza però ottenere il risultato sperato. Contrariato dallʹinsuccesso, decise di pregare il Tanijn di Dazaifu e per cento giorni sʹimmerse nella meditazione. Avvenne che uno di questi giorni ebbe a nevicare abbondantemente. Il peso della neve era tanto greve da spezzare i più robusti rami degli alberi. Il paesaggio era desolato. Tutti gli alberi erano spogliati dei più grossi rami che penzolavano spezzati, lungo i loro tronchi. Gli occhi di Shirobei Akiyama si posarono allora su un albero rimasto intatto. Era un salice. Ogni volta che il peso della neve accumulata minacciava di spezzare i suoi rami, questi si piegavano fino a liberarsi del loro peso riprendendo immediatamente la posizione primitiva. Questo fenomeno impressionò vivamente il bravo dottore che intuendo lʹimportanza del principio di «non resistenza» lʹapplicò alla tecnica del combattimento, che prese il nome di jiu jiutsu. 5

8 A.S.D. Judo Treviso Generalità Che cosa è il judo Arte sport difesa personale Arte: «JUDO» è un termine composto da due parole: «Ju» che significa principio, dolcezza, gentilezza; «do» che significa via, cammino. Il Judo è «la via della dolcezza». Può essere definito: «lʹarte del combattere senza armi»; oppure: «il mezzo del debole per vincere il più forte». Il judo stimola le facoltà fisiche, psichiche, intellettuali e morali dellʹindividuo che, mediante la costante sua pratica e un giudizioso e serio allenamento, è incline ad agire con spontanea sicurezza e decisione per superare le difficoltà del vivere moderno. Sport: Nel judo tutte le parti del corpo umano entrano in attività: esso si muove in ogni direzione: verso lʹalto e verso il basso, a sinistra e a destra, in avanti e allʹindietro. Lʹallenamento rafforza i muscoli, le articolazioni, lo scheletro e gli organi interni. Praticando il judo si acquista in breve tempo un fisico sciolto e vigile, una rapidità di riflessi eccezionale, utilizzabili in forma spontanea in qualsiasi circostanza. Difesa personale: Chi pratica il judo è più dotato degli altri di efficaci mezzi di autodifesa, di cui un giorno egli potrà forse averne bisogno, per salvare la propria esistenza o preservare quella di un suo simile. 6

9 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Termini giapponesi riguardanti il judo e loro significato in italiano Dojo o Judojo = Palestra, vasta sala particolarmente attrezzata per la pratica del judo. Judoka = Judoista: colui che pratica il judo. Judoji = Torì = Colui che porta lʹazione. Ukè = Colui che subisce lʹazione. Costume per la pratica del judo. Si divide in: kimono (casacca); zubon (pantaloni); obi (cintura). Kata = Esercitazione di studio per attacco e difesa. Randori = Esercitazione libera di addestramento. Schiai o schubu = Gara, competizione. Kiai = Grido di combattimento (modulabile). Zazen = Posizione di riposo (in ginocchio seduti sui talloni). Kju e Dan = Classificazione dei praticanti. Il loro sapere è rilevabile dal colore della cintura. Infatti è dal grado di conoscenza e virtuosismo raggiunti nellʹesercizio dellʹarte che si differenziano i praticanti. Questa classificazione è stata istituita dal maestro Jigoro Kano. Kju (Classe) : 6 Kju Cintura bianca 5 Kju Cintura gialla 4 Kju Cintura arancione 3 Kju Cintura verde 2 Kju Cintura blu 1 Kju Cintura marrone Dan (Grado) : 1 Dan Cintura nera 2 Dan Cintura nera 3 Dan Cintura nera 4 Dan Cintura nera 5 Dan Cintura nera 6 Dan Cintura rossa e bianca (a sez. verticali) 7 Dan Cintura rossa e bianca (a sez. verticali) 8 Dan Cintura rossa e bianca (a sez. verticali) 9 Dan Cintura rossa 10 Dan Cintura rossa Le cinture delle donne si distinguono per una banda bianca di 1 cm. cucita longitudinalmente al centro della cintura. 7

10 A.S.D. Judo Treviso Il saluto Il saluto è un atto di rispetto nei confronti dellʹavversario, sia in allenamento che in gara. Va eseguito da posizione in piedi (ritsurei) o da posizione seduta (zarei). Ritsurei: è prescritto nei seguenti casi: 1 prima e dopo il randori; 2 prima e dopo un allenamento fra due judoisti (judoka); 3 prima e dopo un combattimento. Si esegue tenendo le gambe su di uno stesso piano e leggermente divaricate, busto eretto, le braccia distese lungo i fianchi, le mani un poʹ avanti sulle cosce, dita unite. I due judoka si salutano contemporaneamente con un leggero inchino eseguito flettendo il busto in avanti per circa 30. Zarei: è prescritto nei seguenti casi: 1 allʹinizio e alla fine delle lezioni; 2 allʹ inizio e alla fine del kata. Il saluto da cerimonia (zarei) si esegue dalla posizione in ginocchio seduto sui talloni, con il busto eretto, le ginocchia leggermente divaricate, il dorso dei piedi uniti e a contatto della materassina. Il judoka, tenendo le mani sulle cosce, con le palme in basso, le dita unite e rivolte verso lʹinterno, le fa scivolare in avanti sino ad appoggiarle sulla materassina. al di sotto delle ginocchia; da questa posizione egli esegue un inchino fino a sfiorare con la fronte la materassina, per tornare subito nella precedente posizione. Ritsurei Zarei 8

11 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Ukemi (le cadute) Il saper bene effettuare le cadute è alla base di tutte le tecniche del judo. Questo particolare allenamento serve a dare al judoka sicurezza e prontezza di riflessi, in modo da permettergli di subire le proiezioni da qualunque posizione senza che le sue possibilità vengano compromesse. Le vibrazioni del corpo, dovute alla caduta, sono attutite dalle braccia che, un attimo prima che il corpo arrivi a terra, battono violentemente sulla materassina, formando col corpo un angolo di 45. La caduta si può effettuare: in avanti, allʹindietro, laterale destra. laterale sinistra. Migi ma ukemi (caduta avanti a destra) Il judoka, perdendo lʹequilibrio in avanti, avanza la gamba destra e con una flessione del busto in avanti appoggia le dita della mano destra a terra vicino al piede destro, con il dito mignolo rivolto nella direzione di caduta; la mano sinistra vicino ed allʹaltezza della mano destra con le dita rivolte verso la mano destra. Il braccio destro è leggermente piegato. Il corpo, nella caduta, deve formare una ruota; pertanto occorre che, detta ruota, abbia i punti di contatto il più possibile vicini fra loro. Per ottenere lo scopo, la rotazione avviene: lungo la linea esterna del braccio destro, spalla destra e diagonalmente, attraverso il dorso, sul fianco sinistro. La testa, dallʹinizio alla fine della caduta, deve essere flessa sulla spalla sinistra. Un attimo prima che il corpo prenda contatto con la materassina, il braccio sinistro batte energicamente, formando col corpo un angolo di 45. La gamba sinistra in arrivo è piegata e poggiata sul tappeto mentre la gamba destra è distesa e sollevata in avanti. Come la Migi ma ukemi con i movimenti opposti. Hidari ma ukemi (caduta avanti a Sinistra) Migi yoko ukemi (caduta laterale destra) Facendo perno sul tallone sinistro, ruotare il corpo di un quarto di giro verso sinistra, quindi spostare la gamba destra. sollevata da terra, verso sinistra e, piegando la gamba sinistra, andare a sedere col gluteo destro sul tallone sinistro. Poggiare dolcemente tutto il fianco destro a terra; con movimento ondulatorio e 9

12 A.S.D. Judo Treviso un attimo prima di arrivare con la spalla a terra, battere energicamente il braccio, a 45 dal corpo, allo scopo di attutire la caduta. Come la migi yoko ukemi, con i movimenti opposti. Hidari yoko ukemi (caduta laterale sinistra) Ushiro ukemi (caduta indietro) Il judoka che ha perduto lʹequilibrio indietro deve piegare una gamba e sedersi sul tallone, mentre lʹaltra gamba rimane tesa in avanti. Appena il corpo prende contatto con la materassina, deve flettere la testa in avanti con il mento a contatto del petto. Il busto inarcato in avanti gli permette un movimento ondulatorio; un attimo prima di arrivare con le spalle sulla materassina deve battere energicamente le braccia a terra, formando col corpo, un angolo di 45. Le gambe rimangono nella posizione iniziale (una piegata, lʹaltra distesa). Migi ushiro ukemi (caduta indietro con capovolta a destra) Piegare la gamba destra in modo da potersi sedere sul tallone, tenendo la gamba sinistra tesa in avanti. Con il busto inarcato in avanti, eseguire il movimento ondulatorio, con la battuta delle braccia, che devono formare col corpo un angolo di 45. Con il capo flesso sulla spalla sinistra, slanciare diagonalmente la gamba tesa verso la spalla destra, senza irrigidire né i muscoli della gamba né quelli dellʹaddome. Eseguire quindi una capovolta indietro sulla spalla destra, con le gambe in posizione di caduta, mantenendo le braccia a contatto della materassina fino a capovolta ultimata. Le braccia che in un primo tempo attutivano la caduta, 10

13 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera in un secondo tempo servono per mantenere la direzione di capovolta, ultimata la quale, ci verremo a trovare sulla posizione di mezza guardia destra. Come la migi ushiro ukemi, con i movimenti opposti. Hidari ushiro ukemi (caduta indietro con capovolta a sinistra) 11

14 A.S.D. Judo Treviso Shisei (le posizioni) Nel judo il corpo deve trovarsi in posizione corretta, onde muoversi agevolmente. Fra le posizioni fondamentali, le migliori per difendersi ed attaccare sono: la shizen hontai e la jigo hontai. Shizen hontai (posizione naturale fondamentale) Busto eretto, gambe su di uno stesso piano, leggermente piegate e divaricate con piedi paralleli a circa cm. lʹuno dallʹaltro e rivolti in avanti. La posizione corretta consente un perfetto equilibrio. Migi shizen hontai (posizione naturale fondamentale destra) Come la shizen hontai. La sola differenza consiste nella posizione delle gambe, che non sono sullo stesso piano. Infatti la destra è avanzata rispetto alla sinistra di circa 30 cm. Tale posizione permane anche durante il movimento. Hidari shizen hontai (posizione naturale fondamentale sinistra) Come la migi shizen hontai, con lʹunica differenza che la gamba avanzata è la sinistra anziché la destra. Shizen hontai Migi Hidari 12

15 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Jjgo hontai (posizione difensiva fondamentale) Busto eretto, gambe su di uno stesso piano, molto divaricate e piegate. I piedi nella stessa direzione. Migi jigo hontai (posizione difensiva fondamentale destra) Come la jigo hontai, con la differenza che le gambe invece di essere su di uno stesso piano. sono spostate con la destra avanzata rispetto alla sinistra. Tale posizione permane anche durante il movimento. Hidari jigo hontai (posizione difensiva fondamentale sinistra) Come la migi jigo hontai, con la differenza che la gamba avanzata è la sinistra anziché la destra. Jigo Hontai Migi Hidari 13

16 A.S.D. Judo Treviso Shintai (i movimenti) I movimenti sulla materassina sono due: 1. Ayumi ashi 2. Tsugi ashi Ayumi ashi (un piede dopo lʹaltro) Dalla posizione di shizen hontai si esegue un movimento di marcia «un piede dopo l altro» mantenendo sempre il contatto della materassina con la pianta dei piedi. Nella posizione di jigo tai, il movimento di marcia avviene sempre diagonalmente, formando con la pianta dei piedi un semicerchio; ciò, per trovarsi con i piedi sempre a contatto della materassina, e per avere un equilibrio stabile. Tsugi ashi (piede che segue piede) Dalla posizione di migi shizen hontai, hidari shizen hontai, migi jigo hontai e hidari jigo hontai, si può eseguire il movimento di piede che segue piede. Eseguendo il movimento di tsugi ashi i piedi non si troveranno mai alla stessa altezza, in quanto se il piede anteriore avanzerà o indietreggerà di un certo spazio, anche lʹaltro piede dovrà avanzare o indietreggiare dello stesso spazio. Nei movimenti ayumi ashi e tsugi ashi, i piedi non si troveranno mai troppo vicini o troppo lontani, né tanto meno dovranno incrociarsi, specie durante il movimento rotatorio; ciò per permettere al judoka di trovarsi sempre nelle migliori condizioni di equilibrio. Suri ashi (strisciamento dei piedi) Sia nel movimento di ayumi ashi che in quello di tsugi ashi occorre sempre strisciare i piedi, allo scopo di avere la possibilità di riacquistare lʹequilibrio con la massima rapidità e senza dover fare altri spostamenti con i piedi. Tai sabaki (corpo rotazione) La pratica del tai sabaki è molto importante nellʹesercizio del judo allo scopo di ottenere il miglior risultato nelle proiezioni che richiedono rotazioni del corpo di (es. Seoi nage, Tai otoshi, ecc.). La spiegazione può essere semplificata immaginando una barra che ruoti intorno ad un punto fisso rappresentato dal suo centro di gravità. Spingendo questa sbarra ad una sua estremità, facendo perno sul punto fisso, lʹaltra estremità si muoverà in senso opposto opponendo una resistenza pari alla potenza esercitata sullʹestremità opposta. Se il punto di rotazione si sposterà lungo la sbarra, è chiaro che muterà di volta in volta la potenza della leva. Questo è il caso del corpo umano che onde ottenere una leva più potente, dovrà porre lʹasse di rotazione (spalla e anca) il più vicino possibile allʹestremità della sbarra rappresentata dal corpo dellʹavversario; lʹeffetto circolare romperà lʹequilibrio dellʹavversario con tanta maggior efficacia quanto più grande sarà il braccio di leva opposto. 14

17 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Kumi kata (modo di presa al kimono) La presa al kimono o judogi si può effettuare in molti modi, nessuna presa è definitiva, e ciascuno si può scegliere quella che più gli convenga. Per i principianti, le prese classiche e più facili da eseguire, per meglio squilibrare lʹavversario in tutte le direzioni e, per muoversi liberamente con scioltezza, sono due: 1. presa ordinaria destra: mano destra che afferra il bavero del kimono dellʹavversario, allʹaltezza della mammella sinistra; mano sinistra che impugna la manica destra dellʹavversario sotto il gomito. Le braccia sono leggermente piegate; 2. presa ordinaria sinistra: è effettuata con le mani che impugnano il kimono dellʹavversario con prese opposte Shizei hontai Jigo hontai Kuzushi (lo squilibrio) La direzione delle dita dei piedi indica la direzione di marcia e di squilibrio. Il judoka in posizione di shizentai (gambe parallele) con i piedi formerà un quadrilatero. tracciato allʹesterno dei piedi, chiamato poligono di sostentamento. Tracciando due diagonali dagli angoli opposti, verremo a trovare i! centro di detto quadrilatero, e su questo centro cadrà la proiezione perpendicolare del bari centro del judoka. Considerato questo quadrilatero, si avrà un equilibrio più o meno stabile, a seconda che la posizione del bari centro cada al centro o si avvicini ad uno dei lati. Nellʹistante in cui la proiezione esce da uno dei lati, il judoka avrà perduto completamente lʹequilibrio. La direzioni di squilibrio sono otto: 1. avanti 2. avanti a destra 3. laterale a destra 4. indietro a destra 5. indietro 6. indietro a sinistra 7. laterale a sinistra 8. avanti a sinistra 15

18 A.S.D. Judo Treviso Classificazione generale del judo Il judo si divide in tre grandi branche: Katame waza o ne waza 3. Atemi waza La nage waza, che significa «tecnica delle proiezioni», riguarda la lotta in piedi e si divide in cinque grandi gruppi a seconda della più evidente applicazione della tecnica usata anche se in essa concorrono in modo minore i movimenti di altre parti del corpo. 1. Ashi waza: tecnica delle gambe e dei piedi 2. Koshi waza: tecnica delle anche 3. Te waza: tecnica delle braccia e delle spalle } Tachi waza 4. Ma sutemi waza: tecnica con caduta di sacrificio sul dorso } 5. Yoko sutemi waza: tecnica con caduta di sacrificio sul fianco Sutemi waza Katame waza la katame waza. che significa «tecnica della lotta al suolo», si divide in tre gruppi: 1. Osae komi waza: tecnica delle immobilizzazioni 2. Shime waza: tecnica degli strangolamenti 3. Kansetsu waza: tecnica delle giunture o leve Atemi waza La atemi waza, che significa «tecnica dei colpi diretti», si effettua colpendo lʹavversario con il taglio della mano. Questa tecnica è proibita per quanto riguarda il judo come sport. 16

19 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Classificazione didattica progressiva basilare della tecnica judo dalla posizione «in piedi» (secondo il metodo Kodokan di Tokio) Gokio (go=5; kio=principi) Il «gokio» è lʹinsieme di 40 colpi riconosciuti basilari della lotta in piedi che sono stati suddivisi in 5 gruppi di 8 movimenti ciascuno, secondo un concetto didatticamente educativo e progressivo. 1 Kio de ashi barai hiza guruma sasae tsuri komi ash i uki goshi o soto gari o goshi o uchi gari seoi nage 2 Kio ko soto gari ko uchi gari koshi guruma tsuri komi goshi okuri ashi barai tai otoshi harai goshi uchi mata 3 Kio ko soto gake tusuri goshi yoko otoshi ashi guruma hane goshi harai tsuri komi ashi tomoe nage kata guruma 4 Kio sumi gaeshi tani otoshi hane maki komi sukui nage utsuri goshi o guruma soto maki komi uki otoshi 5 Kio o soto guruma uchi waza yoko wakare yoko guruma ushiro goshi ura nage sumi otoshi yoko gake 17

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21 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Programma per cinture gialla (parte tecnica) De ashi barai Hiza guruma Sasae tsuri komi ashi Uki goshi O soto gari Katame waza Kesa gatame e kuzure kesa gatame Makura kesa gatame Ushiro kesa gatame e kuzure ushiro kesa gatame Kata gatame 19

22 A.S.D. Judo Treviso De ashi barai (spazzata del piede avanzante) 1 Kjo Ashi waza Squilibrio: indietro a destra. Opportunità: Uchè avanza con la gamba destra, come se volesse attraversare diagonalmente la fronte di torì, e sta per poggiare il piede vicino al piede destro di torì. Preparazione: Torì tira la manica destra di uchè verso la propria sinistra e in basso, in modo da costringerlo a poggiare il piede destro a terra, e a portare su questo il peso del corpo. Torì fa un movimento col piede destro di taisabaki indietro a sinistra; tutto il peso del corpo è sulle dita di questo piede, tallone sollevato. Proiezione: nellʹistante in cui uchè sta per poggiare il piede destro a terra, ed a spostare il peso del corpo su questo, torì tenendo la gamba rigida e distesa, spazza con la pianta del piede sinistro a forma di cucchiaio, nella direzione del suo piede destro, mentre con la mano sinistra tira verso il basso ed in fuori. Con la mano destra spinge indietro a destra, seguendo con il movimento del corpo, che ruota verso sinistra, il movimento delle braccia. De ashi barai Hiza guruma (ruota sul ginocchio) 1 Kjo Ashi waza Squilibrio: avanti a destra laterale. Opportunità: Uchè ha la gamba destra avanzata con le dita del piede rivolte verso lʹinterno; oppure, ruotando in senso antiorario, ha la gamba destra indietro. Preparazione: Torì fa un movimento di tai sabaki con il piede destro indietro a destra, ed effettua questo movimento senza imprimere movimenti al tronco o alle braccia. Uchè senza accorgersene verrà così a trovarsi leggermente squilibrato in avanti. Torì poggia la pianta del piede sinistro a forma di cucchiaio esternamente ed alla stessa altezza del ginocchio destro di uchè. Quindi chinandosi in avanti, inizia il movimento delle braccia, come se agisse su di un volante. La gamba destra di torì è rigida e distesa. Proiezione: Torì, facendo movimento di rotazione con il busto verso sinistra, accentua il movimento delle braccia come sopraddetto. Hiza guruma 20

23 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Sasae tsuri komi ashi (trattenuto al piede tirando e sollevando) 1 Kjo Ashi waza Squilibrio: avanti a destra. Opportunità: Uchè si trova in una delle posizioni seguenti: a gambe divaricate e su uno stesso piano, con il peso del corpo bilanciato su entrambe le gambe; a gambe divaricate e su uno stesso piano col peso del corpo spostato in maggior misura sulla gamba destra; con la gamba destra avanzata e su questa il peso del corpo; ruota in senso antiorario ed ha portato il peso del corpo sulla gamba destra. Preparazione: Torì con un movimento di tai sabaki, porta il piede destro indietro a destra, formando quasi un angolo retto col piede sinistro di uchè. Mantenendo il peso del corpo sul piede destro, porta la pianta del piede sinistro, a forma di cucchiaio, a contatto della caviglia destra di uchè, tenendo la gamba rigida e distesa. Tira la manica destra di uchè a sinistra ed in alto, formando un semicerchio. Proiezione: Torì blocca il piede di uchè spingendo con il proprio piede sinistro, mentre con la mano destra spinge indietro a destra verso il basso; con la mano sinistra accentua la trazione della manica destra di uchè. Sasae tsuri komi ashi Uki goshi (ancata fluttuante) 1 Kjo Koshi waza Squilibrio: avanti a destra. Opportunità: Uchè si trova in una delle posizioni seguenti: a gambe divaricate su uno stesso piano; con la gamba sinistra avanzata; ruota in senso orario ed è con la gamba sinistra avanzata. Preparazione: Torì porta il piede destro avanti e, tenendo la gamba leggermente piegata, lo pone con un angolo di 900 circa, con lʹavampiede in direzione del piede destro di uchè dalla parte interna. Ruotando 21

24 A.S.D. Judo Treviso sullʹavampiede destro, torì compie mezzo giro verso sinistra e porta il piede sinistro allʹinterno e vicino al sinistro di uchè. Torì dovrà così trovarsi in posizione di hidari shizen tai, col tallone destro sollevato; contemporaneamente alla rotazione del corpo, tira il braccio destro di uchè nello stesso senso fino a portarlo a contatto del proprio petto. Quindi abbandona la presa al bavero e passando la mano destra sotto lʹascella sinistra di uchè, porta la mano alla cintura, al centro del dorso di uchè, senza impugnarla. La pressione della mano destra provocherà il contatto fra torì e uchè. Proiezione: distendendo prima la gamba destra e successivamente la sinistra e ruotando col busto verso sinistra, torì compie un movimento fluttuante che provocherà la perdita del contatto di uchè dalla materassina. Continuando nel movimento rotatorio e mantenendo saldamente con la mano destra il contatto torì tira la manica destra di uchè fino a proiezione ultimata. Uki-goshi O soto gari (grande falciata esterna) 1 Kjo Ashi waza Squilibrio: indietro a destra. Opportunità: Uchè avanza con la gamba destra portando sulla gamba avanzata il peso del corpo. O soto gari Preparazione: Torì fa un passo avanti a sinistra, portando il suo piede sinistro esternamente e parallelamente al piede destro di uchè, ad una distanza tale da permettere il facile passaggio della gamba destra ed il perfetto equilibrio sulla gamba sinistra. Il suo fianco è a contatto con quello di uchè. Contemporaneamente grava, col peso del corpo, sullʹavambraccio destro di uchè, tenendo la gamba sinistra leggermente piegata e costringendo uchè ad equilibrarsi sul tallone destro. Il braccio destro di torì spinge il bavero di uchè indietro a destra in direzione del suolo. Proiezione: Torì porta avanti la gamba.destra leggermente piegata, col piede in estensione, e falcia la gamba di uchè polpaccio contro polpaccio. La gamba destra ed il corpo devono formare una linea unica. Flettendo il busto profondamente in avanti, e ruotando leggermente a sinistra, con la gamba destra prosegue la falciata slanciando la gamba indietro verso lʹalto. 22

25 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Katame waza Kesa gatame (immobilizzazione a fascia) Osae komi waza Immobilizzazione a tre lati: Torì è seduto vicino al fianco sinistro di uchè, con le gambe sforbiciate. Gamba destra tesa e parallela al corpo di uchè, nella direzione della sua testa, gamba sinistra piegata indietro. I glutei sono sollevati dalla materassina, in quanto il fianco destro di torì preme con tutto il peso del corpo sul petto di uchè, senza però che i baricentri di entrambi siano sovrapposti. Il mento di torì è flesso sul petto a contatto dello sterno, cioè allo scopo di impedire ad uchè di effettuare uno strangolamento. La mano destra, passando dietro la nuca di uchè, afferra il bavero allʹaltezza della spalla destra di uchè con il pollice al lʹinterno e le dita allʹesterno. Torì con la mano sinistra afferra la manica destra di uchè sotto il gomito tirando così avanti il braccio destro di uchè e lo porta sotto la propria ascella sinistra bloccandolo. Kesa gatame Kuzure kesa gatame (variante allʹimmobilizzazione a fascia) Una delle varianti alla Kesa gatame consiste nella posizione del braccio destro di torì, che abbandona la presa al bavero dietro la nuca, e porta lʹavambraccio destro sul fianco sinistro di uchè tenendolo poggiato sulla materassina. Il gomito è a contatto del fianco sinistro di uchè, il cui braccio sinistro può rimanere bloccato o meno. Kuzure kesa gatame 23

26 A.S.D. Judo Treviso Katame waza Matura kesa gatame (Immobilizzazione a fascia e a cuscino) Osae komi waza Immobilizzazione a tre lati: Torì è seduto, con le gambe sforbiciate, avendo lʹanca destra a contatto con la spalla destra di uchè in modo da bloccare parzialmente il braccio destro. Facendo passare la mano destra sotto lʹascella sinistra di uchè afferra il proprio pantalone allʹaltezza del ginocchio destro in modo che la testa di uchè sia sollevata dalla materassina. La mano sinistra prende il bavero dietro la nuca di uchè. Katame waza Ushiro kesa gatame (immobilizzazione a fascia per dietro) Osae komi waza Immobilizzazione a tre lati: Torì è seduto sul lato destro di uchè allʹaltezza della testa e con le gambe sforbiciate; fronte ai piedi di uchè, gamba destra piegata indietro. Il petto di torì è a contatto col petto di uchè. Torì passando col destro dallʹalto sotto lʹascella destra di uchè effettua una presa al bavero allʹaltezza della nuca, con il pollice esterno e le altre dita interne. Il braccio destro di uchè rimane così bloccato sotto lʹascella destra di torì. Il braccio sinistro di torì, passando sotto la spalla sinistra di uchè, afferra con la mano la cintura sul fianco sinistro. Ushiro kesa gatame Kuzure ushiro kesa gatame (variante allʹimmobilizzazione a fascia per dietro) Il braccio destro di torì non effettua la presa al bavero di uchè dietro la nuca, bensì la manica destra. Il braccio sinistro, pur effettuando la presa in cintura, sul fianco sinistro di uchè, lascia il braccio sinistro di uchè libero. 24

27 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Katame waza Kata gatame (immobilizzazione di spalla) Osae komi waza Immobilizzazione a tre lati: Torì si trova sul fianco destro di uchè e pone il ginocchio destro a terra e a contatto del fianco di uchè, con le dita del piede in presa sulla materassina e la gamba diagonale rispetto al corpo di uchè. La gamba sinistra è tesa e in appoggio sul piede in direzione normale al corpo di uchè, e col piede allʹaltezza della sua tes1.a. Il braccio destro di uchè è bloccato fra la sua gola e la nuca di Torì, il quale con il braccio destro circonda il collo di uchè, e con la mano destra stringe la sua sinistra, palmo contro palmo, e spinge con la spalla destra in avanti a destra. Kata gatame 25

28 A.S.D. Judo Treviso 26

29 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Programma per cinture arancione (parte tecnica) Tachi waza: O goshi O uchi gari Seoi nage e tecniche derivate Ko soto gari Ko uchi gari Koshi guruma Katame waza Osae komi waza: Yoko shio gatame e kuzure yoko shio gatame Kami shio gatame e kuzure kami shio gatame Tate shio gatame e kuzure tate shio gatame 27

30 A.S.D. Judo Treviso O goshi (grande ancata) 1 Kjo Koshi waza Squilibrio. avanti a destra. Opportunità. Uchè si trova in una delle posizioni seguenti: a gambe divaricate su uno stesso piano; con la gamba sinistra avanzata; ruota in senso contrario ed è con la gamba sinistra avanzata. Preparazione. Differisce dallʹuki goshi: per la resistenza opposta da uchè e per la posizione delle gambe di torì che nellʹentrata sono portate su uno stesso piano e molto piegate. La sua mano destra non poggia sulla cintura, bensì lʹafferra saldamente. Proiezione. Torì distende energicamente le gambe e compie una torsione a sinistra. Tira avanti a destra la manica di uchè mentre con la mano destra mantiene la presa in cintura e tira verso lʹalto. O goshi O uchi gari (grande falciata interna) 1 Kjo Ashi waza Squilibrio. Indietro a sinistra. Opportunità. Uchè si trova in una delle seguenti posizioni: a gambe divaricate su uno stesso piano con il peso del corpo bilanciato su entrambe le gambe, avanza con la gamba sinistra e sta per poggiarla a terra; ruota in senso orario e sta per poggiare a terra la gamba sinistra, spostando su questa il peso del corpo. Preparazione. Torì avanza con la gamba destra e inserisce il piede diagonalmente fra i piedi di uchè in modo che le dita del suo piede siano rivolte verso il tallone del piede destro di uchè. ed il suo tallone venga a trovarsi in direzione delle dita del piede sinistro di uchè. Rimanendo in equilibrio sullʹavampiede destro, torì porta avanti la gamba sinistra posando il piede vicino e parallelamente al piede destro. Con la mano sinistra solleva il braccio destro di uchè allʹaltezza delle spalle e sulla stessa linea; il fianco destro di torì sarà quasi di fronte a uchè. O uchi gari Proiezione. Nel momento in cui uchè sposta il peso del corpo sulla gamba sinistra e sta per appoggiarla al suolo, torì, con la gamba destra piegata e con le dita che rasentano la materassina, falcia energicamente la gamba sinistra di uchè. La mano destra spinge indietro a sinistra, e la mano sinistra, sollevando maggiormente il braccio di uchè, spinge nella stessa direzione. Allo squilibrio prodotto dallʹazione delle braccia, si deve aggiungere quello dovuto al peso del corpo di torì che, inarcandosi, spinge indietro a sinistra, aumentando lo squilibrio. 28

31 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Seoi nage (proiezione sul dorso) 1 Kjo Te waza Squilibrio. Avanti a destra. Opportunità. Uchè si trova in una delle seguenti posizioni: gambe divaricate e sullo stesso piano; ruota in senso orario. Preparazione. Torì avanza il suo piede destro allʹinterno e vicino al. piede destro di uchè; ruotando sullʹavampiede destro, con la gamba piegata, compie mezzo giro a sinistra e porta il piede sinistro allʹinterno e vicino al piede sinistro di uchè. Contemporaneamente, esercitando una trazione con la mano sinistra in avanti a destra, porta la spalla destra sotto lʹascella destra di uchè. Con la mano destra impugna il kimono di uchè allʹaltezza della spalla destra. Proiezione. Torì distende energicamente le gambe, compie una torsione del busto a sinistra, in direzione del suo piede sinistro, e con le braccia prosegue la trazione tracciando un semicerchio, in avanti basso indietro. Seoi nage Morote seoi nage Tecniche derivate dal Seoi nage Ippon seoi nage (Proiezione sul dorso per un punto) Variante La parte superiore dellʹomero destro di torì a contatto della ascella destra di uchè. Morote seoi nage (Proiezione sul dorso con due mani) Variante La mano destra di torì non abbandona la presa del bavero sinistro di uchè ma si avviluppa nel bavero ed il gomito va sotto lʹascella destra di uchè. Eri seoi nage (Proiezione sul dorso con un solo bavero) Variante La mano destra di torì impugna il bavero destro di uchè allʹaltezza del collo ed il gomito va a porsi sotto lʹascella destra. Seoi otoschi (Rovesciamento di spalla in ginocchio) Variante Il ginocchio sinistro, possibilmente, oppure il destro va poggiato sulla materassina. 29

32 A.S.D. Judo Treviso Ko soto gari (piccola falciata esterna) 2 Kjo Ashi waza Squilibrio. Indietro a destra. Opportunità. Uchè avanza con la gamba destra oppure gira in senso antiorario e sta per poggiare a terra la gamba destra portando su questa il peso del corpo. Ko soto gari Preparazione. Torì con un movimento di tai sabaki porta il piede destro indietro a destra in direzione del piede sinistro col quale forma quasi un angolo retto. Rimanendo in equilibrio sul piede destro, sollevando il sinistro, con la pianta di questo a forma di cucchiaio e con le dita che toccano la materassina, va ad agganciare. il tallone destro di uchè. La gamba sinistra è tesa e forma col corpo una unica linea. Nello stesso istante tira la manica di uchè verso il basso in modo da costringerlo a portare il peso del corpo sul piede avanzante. Proiezione. Nellʹistante in cui uchè, poggiando il piede destro a terra, sposta in avanti il peso del corpo, torì falcia energicamente il tallone nella direzione delle dita di uchè. Torì, con il braccio sinistro, tira in basso verso sinistra e con il destro spinge indietro a destra verso il basso. Il movimento delle braccia è aiutato dalla rotazione del busto di torì che ruota da destra verso sinistra, con una flessione in avanti del busto. Ko uchi gari (piccola falciata interna) 2 Kjo Ashi waza Squilibrio. Indietro a destra. Opportunità. Uchè avanza con la gamba destra oppure gira in senso antiorario e sta per poggiare a terra il piede destro spostando su questo il peso del corpo. Preparazione. Torì, esercitando unʹazione di spinta verso lʹindietro a destra, costringe uchè a rimanere in appoggio sul tallone squilibrandolo indietro. Con un movimento di tai sabaki porta il piede sinistro dietro e vicino al destro in modo da formare con questo un angolo retto. Rimanendo in equilibrio sul piede sinistro, solleva il destro e con la pianta del piede a forma di cucchiaio, va ad agganciare il tallone destro di uchè, con le dita che toccano la materassina. La gamba destra è tesa e forma col corpo linea unica. Contemporaneamente tira la manica di uchè verso i I basso avanti a destra. Proiezione. Torì falcia energicamente il tallone destro di uchè in avanti, nella direzione della punta del piede. Con la mano sinistra accentua lo squilibrio, mentre con la mano destra spinge indietro a destra. Allo squilibrio prodotto dalle braccia, si aggiunge quello dovuto al movimento del corpo di torì che ruota da destra verso sinistra flettendo il busto in avanti. Ko uchi gari 30

33 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Koshi guruma (ruota sulle anche) 2 Kjo Koshi waza Squilibrio. Avanti. Opportunità. Uchè si trova in una delle seguenti posizioni: a busto inclinato avanti con le gambe divaricate; avanza con la gamba sinistra; gira in senso orario. Preparazione. Torì porta il suo piede destro avanti e trasversalmente al piede destro di uchè, ad una distanza tale che gli permetta lʹentrata del proprio piede sinistro che dovrà venirsi a trovare parallelo al destro, in seguito ad una rotazione di 3/4 di giro verso sinistra, facendo perno sullʹavampiede destro. Le gambe sono piegate e con la mano sinistra, durante la rotazione, tira la manica di uchè tenendola aderente al proprio petto. Nellʹeffettuare la rotazione, torì abbandona la presa al bavero e facendo scorrere la mano destra in alto va ad impugnare il kimono di uchè allʹaltezza della spalla destra, quindi tira in avanti e in basso. Proiezione. Distendendo le gambe contemporaneamente e continuando la rotazione del busto verso sinistra, torì abbassa il fianco destro sollevando nello stesso tempo quello sinistro. Con le braccia accentua la trazione in avanti basso costringendo uchè a roteare sulle proprie anche. Koshi guruma Katame waza Yoko shio gatame (immobilizzazione a quattro lati sul fianco) Osae komi waza Immobilizzazione a quattro lati. Torì è prono e in direzione normale al fianco destro di uchè. La mano sinistra è dietro la nuca di uchè: con il pollice allʹinterno e le quattro dita allʹesterno, impugna il bavero allʹaltezza della spalla sinistra. La mano destra, passando fra le gambe di uchè, impugna la cintura sul fianco sinistro. Le gambe sono distese e divaricate in appoggio sugli avampiedi. Il petto comprime quello di uchè, gravando su questo con tutto il peso del corpo. Le gambe di torì possono anche essere in posizione raccolta, con le ginocchia divaricate e a contatto del fianco destro di uchè. Yoko shio gatame 31

34 A.S.D. Judo Treviso Kuzure yoko shiho gatame (variante allʹimmobilizzazione a quattro lati di fianco) Come la Yoko shio gatame con le seguenti varianti: il braccio destro invece di impugnare la cintura, afferra i pantaloni di uchè allʹaltezza del ginocchio, bloccando così la sua gamba destra sulla materassina. il braccio sinistro invece di passare dietro la nuca, è col gomito a contatto della spalla sinistra di uchè e con lʹavambraccio poggiato sulla materassina. Katame waza Kami shio gatame (immobilizzazione a quattro lati in lunghezza) Osae komi waza Immobilizzazione a quattro lati. Torì si trova prono dietro la testa di uchè, sul proprio prolungamento e con la testa in direzione dei piedi di uchè. Passa le braccia sotto le spalle di uchè ed impugna la sua cintura sui fianchi. Col proprio petto comprime quello di uchè, gravando su questo con tutto il peso del corpo. Le gambe sono distese e divaricate in appoggio sugli avampiedi con le dita in presa sulla materassina. Le gambe di torì possono anche essere in posizione raccolta, con le ginocchia divaricate e a contatto delle spalle di uchè. Kami shio gatame Kuzure kami shio gatame (variante allʹimmobilizzazione a quattro lati in lunghezza) Come la kami shiho gatame: la variante consiste nella posizione di una o di entrambe le braccia che, pur afferrando la cintura sul fianco, passano al di sopra delle spalle di uchè lasciando libere una o entrambe le braccia. Katame waza Tate shio gatame (immobilizzazione a quattro lati al di sopra) Osae komi waza Immobilizzazione a quattro lati. Torì si trova in ginocchio a gambe divaricate a cavallo dellʹaddome di uchè. La gamba destra si trova in posizione trasversale sul lato destro e sotto il dorso di uchè, con il dorso del piede a contatto della materassina. La gamba sinistra è a contatto della materassina, parallela al fianco sinistro di uchè. La gamba sinistra, allʹoccorrenza, può essere distesa in fuori, in appoggio sul piede. 32

35 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Il braccio sinistro passa sotto la spalla sinistra di uchè ed impugna la cintura dallo stesso lato. Lʹavambraccio destro poggia sulla materassina parallelamente allʹaltro ed afferra con la mano il proprio kimono poco sopra il gomito sinistro. Il braccio sinistro di uchè rimane così bloccato fra le braccia di torì. Kuzure tate shio gatame (variante allʹimmobilizzazione a quattro lati al di sopra) Come la tate shiho gatame con le seguel1ti varianti: la mano destra abbandona la presa della propria manica sinistra e rimane con lʹavambraccio in appoggio sulla materassina. la mano sinistra non effettua la presa in cintura e rimane con lʹavambraccio poggiato sulla materassina allʹaltezza della spalla sinistra di uchè, mentre con la mano destra afferra la manica sinistra di uchè. Kuzure tate shio gatame 33

36 A.S.D. Judo Treviso 34

37 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Programma per cinture verde (parte tecnica) Tachi waza: Tsuri komi goshi Okuri ashi barai Tai otoshi Harai goshi Uchi mata Katame waza Shime waza: Kata juji jime Nami juji jime Gyaku juji jime Hadaka jime Kansetsu waza Ude garami Ude hishigi juji gatame Ude hishigi ude gatame 35

38 A.S.D. Judo Treviso Tsuri komi goshi (ancata tirando e sollevando) 2 Kjo Koshi waza Squilibrio. Avanti a destra. Opportunità. Uchè si trova in una delle seguenti posizioni: a gambe divaricate e su uno stesso piano; sta per poggiare la gamba sinistra avanti; ruota in senso orario e sta per poggiare la gamba sinistra avanti. Preparazione. Torì porta in avanti il piede destro e lo pone allʹinterno con unʹangolazione di 90, in direzione del piede destro di uchè. La gamba destra è molto piegata. Facendo perno sullʹavampiede destro compie mezzo giro a sinistra e porta il piede sinistro parallelo al destro vicino allʹinterno del piede sinistro di uchè. Anche la gamba sinistra è molto piegata. Il braccio destro, teso il più possibile, spinge in alto avanti a destra; il gomito è poggiato sul petto di uchè. Con la mano sinistra tira la manica destra di uchè verso il basso a sinistra. Proiezione. Torì distende contemporaneamente entrambe le gambe ed effettuando una torsione del busto a sinistra, accentua la trazione delle braccia. Tsuri komi goshi Okuri ashi barai (spazzata di ambedue i piedi) 2 Kjo Ashi waza Squilibrio. Laterale a destra. Opportunità. Uchè fa un passo laterale e sta per unire il piede destro al sinistro, oppure ruota in senso orario, venendosi a trovare nella stessa situazione precedente. Preparazione. Tori porta il piede destro al centro e davanti ai piedi di uchè mentre con tutte e due le braccia esercita unʹazione di sollevamento costringendo uchè a rimanere in appoggio sugli avampiedi. Quindi, porta la pianta del piede sinistra a contatto del malleolo esterno del piede destro di uchè. La gamba è tesa e forma linea unica col corpo. Proiezione. Quando il piede destro di uchè sta per congiungersi al sinistro tori spazza energicamente tutti e due i piedi di uchè, con la gamba tesa, sfruttando il movimento del corpo. Le braccia cessano lʹazione di sollevamento e seguono il movimento di flessione laterale del busto, provocando lo squilibrio a ruota. Okuri ashi barai 36

39 Programma tecnico da cintura bianca a cintura nera Tai otoshi (rovesciata del corpo) 2 Kjo Te waza Squilibrio. Avanti a destra. Opportunità. Uchè fa un passo avanti con la gamba destra, oppure gira in senso antiorario portando il piede destro a terra. In entrambi i casi il peso del corpo grava sulla gamba destra. Preparazione. Torì con un movimento di tai sabaki porta il piede sinistro dietro al piede destro, quindi facendo perno sullʹavampiede sinistro, compie mezzo giro a sinistra. Nellʹeffettuare la rotazione sposta il peso del corpo sulla gamba sinistra e traccia un semicerchio verso destra con la pianta del piede destro, portando lʹavampiede allʹesterno e a contatto del piede destro di uchè. Torì si trova così in equilibrio quasi completamente sulla gamba sinistra, ed a busto eretto. La gamba sinistra è molto piegata mentre la destra è meno piegata. Torì, ruotando con il busto, con la mano sinistra tira la manica destra di uchè verso il basso avanti a sinistra mentre con la mano destra tira in avanti a destra. Il fianco di torì deve formare una linea unica con la gamba. Tai otoshi Proiezione. Accentuando il movimento rotatorio del busto a sinistra, e rimanendo con le spalle alla stessa altezza, distende energicamente la gamba destra come se volesse toccare la materassina col tallone ed aumenta la trazione delle braccia. Harai goshi (spazzata con l anca) 2 Kjo Koshi waza Squilibrio. Avanti a destra. Opportunità. Uchè si trova in una delle seguenti posizioni. a gambe divaricate e su uno stesso piano; con la gamba destra avanzata; gira in senso antiorario. Preparazione. Torì sposta in avanti il piede destro portandolo al centro ed avanti alle gambe di uchè; facendo perno sullʹavampiede destro e ruotandolo di mezzo giro verso sinistra, porta il piede sinistro al centro delle gambe di uchè, con la punta delle dita rivolte nella stessa direzione; il suo fianco destro prende contatto con un colpo secco contro il ventre di uchè. Con la gamba sinistra leggermente piegata, porta la gamba destra allʹesterno della gamba destra di uchè. Le coscie sono a contatto. La gamba destra è leggermente piegata. Il fianco destro di torì dalla spalla al tallone forma una linea unica. Contemporaneamente alla rotazione, torì spinge con la mano destra il bavero di uchè verso lʹalto e avanti a destra, mentre con la mano sinistra tira in basso verso sinistra il braccio di uchè chiudendolo sul proprio petto. 37

40 A.S.D. Judo Treviso Proiezione. Torì effettua una flessione del busto in avanti e contemporaneamente distende la gamba destra con energia sollevandola indietro. Le braccia continueranno la trazione sopra descritta fino a proiezione ultimata. Harai goshi Uchi mata (interno di coscia) 2 Kjo Ashi waza Squilibrio. Avanti a destra. Opportunità. Ukè si trova in una delle seguenti posizioni: a gambe divaricate e su uno stesso piano; avanza con la gamba sinistra e sta portandovi il peso del corpo; ruota in senso orario e sta portando sulla gamba sinistra tutto il peso del corpo. Preparazione. Torì porta il piede destro avanti e fra i piedi di ukè. Con un movimento di tai sabaki porta il piede sinistro parallelo al piede destro. A rotazione effettuata, rimanendo in appoggio sul piede sinistro, porta la parte posteriore della coscia destra a contatto con la parte interna della coscia sinistra di ukè. La gamba sinistra è leggermente piegata, il busto e la gamba destra formano unʹunica linea. Contemporaneamente alla rotazione, esercita una trazione in avanti con le braccia, costringendo ukè a venire a contatto del fianco destro. Proiezione. Tori effettua una flessione e una torsione del busto a sinistra. La gamba destra falcia energicamente, portandosi indietro e in alto. Le braccia accentuano la trazione. Uchi mata 38

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