GIANNI FRASCHETTI CAPUT MUNDI. romanzo

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1 GIANNI FRASCHETTI CAPUT MUNDI romanzo..lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perche accelleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell uomo. Non vogliamo morire con nessuno che abbia paura di morire con noi... Enrico V William Shakespeare 14 Agosto 2011

2 Uscì dalla doccia e si avvicinò al lavabo per radersi. Lo specchio rimando l immagine di un volto giovane ed abbronzato dai tratti simmetrici e regolari, dominato da due profondi occhi magnetici grigio verdi, duri ed ironici ad un tempo. Incrocio per un attimo il suo sguardo riflesso e le labbra si schiusero leggermente in un sorriso che lascio intravedere una chiostra di denti candidi e perfettamente allineati, poi inizio a frizionarsi vigorosamente con un asciugamano i capelli neri tagliati cortissimi ed il corpo asciutto ed atletico segnato da diverse cicatrici. Era di media statura, i suoi movimenti erano fluidi, i gesti essenziali ed emanava il fascino naturale del capobranco.. Si avvolse l asciugamano intorno ai fianchi e riporto lo sguardo sullo specchio per il rito della rasatura che compi con pochi ed efficaci passaggi del rasoio. Si sciacquo il viso e vi passo una mano per controllare il risultato poi, soddisfatto, inizio a vestirsi. Aveva appena terminato quando bussarono alla porta della sua cabina. Entra pure, e aperta. La sua voce aveva un timbro basso e ben modulato senza tracce di inflessioni dialettali ed il tono rivelava una consolidata consuetudine con il comando. Un marinaio entro con il vassoio della prima colazione. Buongiorno signore, sono le quattro-zero-zero. Dove vuole che lo poggi? Prese solamente il bricco del caffe e la spremuta d arancia e li poggio sul tavolo della sua cabina. Portati pure via il resto. Puoi andare, grazie. Mentre il marinaio usciva ed armeggiando con il vassoio richiudeva la porta alle sue spalle, si verso del caffe e ne ingollo un sorso. Le labbra si arricciarono in una smorfia di fastidio ed appoggio nuovamente la tazza sul tavolo con un gesto irritato. La solita schifezza, penso, sembra impossibile che non riescano mai a fare un caffe decente. Bevve un sorso di spremuta per togliersi dalla bocca quel sapore terribile di bruciato e si frugo nelle tasche per cercare le sigarette, poi le vide sul comodino accanto alla cuccetta. Le prese, ne accese una e si infilo il pacchetto nel taschino destra della camicia, afferro una giacca a vento, se la getto su una spalla ed usci dalla cabina. La giornata si preannunciava lunga per Lupo Ferrari, il piu giovane Generale di Divisione dell Esercito italiano, anzi, il piu giovane Generale che l Esercito avesse mai avuto. Nato trentaquattro anni prima, secondo dei tre figli di una famiglia della buona borghesia romana, dopo una maturita classica mediocremente conseguita aveva lasciato di stucco familiari ed amici con l annuncio, totalmente inaspettato, di avere fatto domanda di ammissione all Accademia militare di Modena. Una scelta di vita decisamente radicale e molto impegnativa da parte di un giovane che viveva nella piu completa agiatezza ed aveva spalancate davanti tante opportunita. In effetti ne fu sorpreso lui stesso ma aveva agito d impulso, come spesso gli era gia capitato. Un giorno, navigando su Internet, era finito casualmente nel sito dell Accademia militare. Incuriosito aveva iniziato a leggere, poi qualcosa era scattato nella sua mente, qualcosa di istintivo ed indefinito. Prima ancora di riflettere bene aveva compilato la domanda e l aveva inviata. Aveva superato brillantemente il concorso arrivando addirittura tra i primi, contro ogni generale pronostico e con estrema sorpresa del padre, un affermato cardiochirurgo che non perdeva occasione di scuotere bonariamente il capo e di dirgli, sorridendo ed agitando la mano destra con le dita raggruppate, Ma dove pensi di andare Lupo? E un esame di ammissione durissimo, hai preso la maturita per il rotto della cuffia e poi, abituato come 2

3 3 sei, servito e riverito, ammesso pure che ce la facessi, non potrai mai sopportare quella vita, dopo. Suo padre quella volta si era sbagliato, mentre il suo istinto, evidentemente, aveva visto giusto. Il cambiamento totale di vita e di abitudini e lo stimolo costante di un ambiente altamente competitivo e rigorosamente selettivo avevano fatto emergere quanto di meglio vi era nel suo carattere. Da quel momento era iniziata una avventura straordinaria che lo aveva portato giovanissimo ad occupare posizioni cui solitamente si perviene nella parte finale della carriera, alla vigilia della pensione. Accademia militare, Scuola di applicazione d Arma, Scuola di fanteria, Scuola Ranger e National Defense University negli USA che aveva frequentato subito dopo la promozione a Generale di Brigata. Laureato in Scienze strategiche e in Scienze etnoantropologiche parlava correntemente cinque lingue e diversi dialetti locali Tutta la sua vita militare, finora, si era svolta all interno della Brigata, attualmente Divisione, paracadutisti. Dopo il primo anno di servizio effettivo era stato ammesso a frequentare il corso incursori che aveva brillantemente superato. Dotato di grande temperamento, straordinaria intelligenza e di un formidabile carisma, aveva bruciato sul tempo ogni ragionevole aspettativa. A ventinove anni ebbe il comando del 9 Reggimento d assalto, o come veniva comunemente chiamato, il Nono, a trentuno della Brigata Folgore ed a poco meno di trentaquattro quello della Divisione, che si era formata proprio in quel periodo. A questa carriera lampo non erano sicuramente estranee decine di operazioni coperte da segreto di Stato e condotte alla testa dei suoi incursori in tutti i teatri di conflitto, anche quelli che non saranno mai conosciuti come tali dall opinione pubblica. I para della Divisione lo idolatravano, felici di avere come comandante questo Generale cosi giovane e cosi soldato, nella pienezza guerriera del termine. Stranamente non risultava neanche troppo indigesto alle alte sfere militari, ben felici di avere trovato chi toglieva loro, puntualmente, le castagne dal fuoco. Il giovanotto amava l azione e molto meno le frequentazioni e gli intrighi romani. Uno stile di vita che era molto ben visto dagli inquilini dei piani alti del Ministero della Difesa. L infinita guerra in Afghanistan e le rivolte in Nord Africa e Medioriente che avevano completamente destabilizzato quelle aree, erano state le levatrici della sua formidabile carriera. Quegli interminabili conflitti nei quali erano state frettolosamente scaraventate senza un obiettivo strategico chiaro e dai contorni ben definiti, avevano inciso profondamente nel modo di operare e nella stessa coscienza profonda delle Forze Armate, equipaggiate ed addestrate per affrontare la guerra ipertecnologica del futuro, contro un nemico loro pari e costrette invece a confrontarsi, ormai da anni, con l animo di popolazioni orgogliose e disperate in contesti operativi difficili ed insidiosi ai quali non erano assolutamente preparate. L Esercito aveva dovuto rapidamente cambiare pelle e modificare il suo stesso modo di pensare per adeguarlo alla nuova realta e trovare un metodo adatto, una risposta efficace ad un tipo di conflitto primitivo ma inquietante e totale, dove l avversario era nello stesso tempo religioso, politico, sociale e militare e nel quale le risorse morali e spirituali dei singoli combattenti rappresentavano assai spesso l arma decisiva ed il reale valore aggiunto. In quella fornace inizio a prendere forma un tipo di militare nuovo. Costretto ad entrare a forza e suo malgrado nelle categorie della guerra rivoluzionaria che sovvertono ogni distinzione tra soldato e politico e messo di fronte alla miseria umana ed alla ingiustizia sociale che aveva quotidianamente sotto gli occhi, realizzo la profonda iniquita di quello scontro tra paesi ricchi che avevano tutto e poveri diavoli che non avevano niente, inizio a

4 4 dubitare prima ed a diffidare poi dei reali motivi che lo avevano portato fino a li e comprese che la pura e semplice forza delle armi non era sufficiente. Capi che al di la della cieca ed avventata supponenza che lo aveva condotto in quei luoghi e che continuava ostinatamente a negare la stessa evidenza dei fatti, che lo si volesse o meno, due mondi si stavano confrontando e scontrando e bisognava opporre un altra dottina, una dottrina che avesse lo stesso respiro ampio, lo stesso carattere totale, la stessa capacita di convinzione e di mobilitazione di quella che avevano di fronte e comincio a soffrire per non avere nulla di nobile da proporre in cambio a quella gente, in una guerra che si poteva vincere solo conquistando i loro cuori. Aveva qualcosa da dare, cibo, coperte, generi di conforto vari, un po di medicine e di assistenza medica ma non aveva assolutamente niente da dire. Nei muniti arsenali dell Occidente, provvisti di tutte le piu avanzate tecnologie, mancava dunque l arma piu importante. Il perche. Giorno dopo giorno si fece strada nel suo animo la lacerante sensazione di non essere altro che l apripista degli avvoltoi della ricostruzione, l avanguardia ed il braccio armato della speculazione, dello sfruttamento e dell avidita Non esisteva un solo motivo valido da affermare e ribadire con orgoglio che potesse giustificare a quella gente cosi lontana e diversa per quale motivo si trovavano a casa loro, una spiegazione che fosse comprensibile e condivisibile da quelle popolazioni e che potesse andare oltre la fumosa paccottiglia grondante di luoghi comuni, retorica ammuffita e scandalosa ipocrisia con cui in Patria si tentava di coprire la vera essenza di quei conflitti e di spiegare ad una opinione pubblica distratta e parecchio lontana dal problema, il ritorno a casa, sempre piu frequente, di ragazzi in in uniforme dentro una bara. I caduti si sommavano ai caduti ma era un fatto assolutamente privato, una perdita che riguardava le famiglie e gli amici piu cari ma non intaccava minimamente l indifferenza generale verso i reali motivi di quella mattanza e verso i caduti stessi. Era stato uno dei primi a capire tutto questo e si rese conto con la morte nell anima di avere perso, giorno dopo giorno, tutte le tranquille certezze del buon soldato. Cosa avrebbero potuto offrire d altronde ed in fondo cosa rappresentavano agli occhi di quei poveri disgraziati e di fronte ai loro stessi occhi se si soffermavano a guardarsi allo specchio ed a riflettere? A voler essere superficiali ed era gia abbastanza desolante, la civilta del telefonino, della televisione con mille canali e dei computer, ma a pensarci bene ed in maniera piu impietosa e realistica, interessi ed appetiti inconfessabili per difendere i quali dispensavano senza risparmio carne in scatola e pallottole, latte condensato e napalm. Uscito dalla cabina avanzo lungo uno stretto corridoio fino a raggiungere l ascensore che lo avrebbe condotto sul ponte plancia della Portaerei Italia. Spinse il bottone di chiamata, mentre attendeva guardo l orologio. Erano le 4.07 del 12 Agosto Un anno prima... Il Falcon 900 del 31 stormo, proveniente da Al Bateen, negli Emirati Arabi Uniti, tocco la pista dell Aeroporto di Ciampino, a Roma, alle 6.00 del 27 Agosto 2018 e rullo lentamente verso l area militare. Lupo Ferrari lancio un occhiata dal finestrino e vide che una Maserati Quattroporte era gia in attesa a ridosso della zona di parcheggio del velivolo.

5 5 L aereo non era completamente fermo ma si alzo in piedi per sgranchirsi le gambe intorpidite dalle molte ore trascorse in volo. Era partito il giorno prima da Herat, in Afghanistan, a bordo di un C130J dell AMI diretto ad Al Bateen dove lo attendeva il Falcon che era immediatamente decollato per raggiungere Roma. Era proprio curioso di sapere per quale motivo era stato richiamato nella Capitale proprio mentre erano in corso violenti combattimenti in quasi tutta l area assegnata al contingente italiano. Purtroppo quella guerra pareva non avere fine e l idea di un ritiro totale delle truppe entro il 2014 era stata frettolosamente accantonata mano a mano che le fiamme della rivolta avevano iniziato a divorare il Nord Africa e tutto il Medioriente. La recente morte del Sovrano saudita Abd Allah e la caotica corsa alla successione che ne era seguita avevano poi determinato un altra area di forte instabilita nella penisola arabica e tutta quella vasta porzione di mondo, dal Nord Africa fino agli Emirati del Golfo persico, pareva ormai destinata a divenire un unica grande repubblica islamica. Anche la Turchia, il Kosovo, la Bosnia e l Albania erano scosse da fermenti che non lasciavano presagire nulla di buono per il futuro e sembrava che fosse in corso un allucinante viaggio a ritroso nel tempo che stava riportando le carte geografiche all epoca della Sublime porta. La Grecia era ormai circondata da un mare sempre piu verde e la stessa Italia si trovava al centro di un Mediterraneo ogni giorno piu ostile, impegnata a fronteggiare le conseguenze di attivita diplomatiche e militari i cui effetti nel tempo non erano stati evidentemente ben valutati nelle Cancellerie europee e di oltre Atlantico durante il concitato e lungo periodo che segui la morte di Tito nei Balcani e quando si era andati a mettere i piedi nel piatto irakeno con la grazia di un branco di elefanti in un negozio di cristalleria, rompendo il fragile equilibrio sul quale poggiava tutta la regione. Con poche e brillanti mosse le teste d uovo della Casa Bianca erano riuscite nella fantastica impresa di permettere in pochi anni la nascita di stati musulmani in Europa, in un contesto storicamente instabile ed insidioso come quello balcanico e di eliminare l unico contrappeso che potesse confinare le ambizioni iraniane nell area del Golfo persico. Un vero capolavoro d ingegno, incredibile da credersi se non fosse realmente avvenuto ma erano decenni ormai che l Occidente non ne azzeccava piu una in quelle zone. Per la precisione dalla crisi di Suez del 1956, quando inglesi e francesi avevano certificato senza appello gli effetti di Yalta ed il loro ruolo assolutamente marginale nel nuovo ordine mondiale calandosi miserevolmente le brache di fronte alle perentorie disposizioni americane ed alle minacce sovietiche che, guarda caso, tendevano entrambe allo stesso risultato. Quel che rimaneva dell Europa si ritiro con la coda tra le gambe e le orecchie basse ed ogni visione politica e strategica di lungo periodo venne abbandonata a vantaggio dell immediato tornaconto economico e dello sfruttamento totale di ogni risorsa disponibile in ogni angolo della terra. In Medioriente la sfrenata corsa al petrolio scatenata dalle Compagnie statunitensi arricchi senza alcun dubbio le sette sorelle ma trasformo lentamente ed inesorabilmente quelle popolazioni in irriducibili nemiche e quei paesi in polveriere pronte ad esplodere. Ovunque venne favorito l insediarsi di regimi dispotici e medioevali purche potessero garantire il perpetuarsi di quel banchetto a tempo indeterminato e le ricchezze inaudite di pochi facevano da osceno contraltare alle miserevoli condizioni di vita di gran parte delle popolazioni che guardavano furenti a quel mare di denaro che non portava alcun benessere ma sovvertiva e contaminava le loro tradizioni e la loro cultura minando alle fondamenta il loro modo di vivere e la loro dignita. L integralismo nacque come autodifesa da quello scempio ed il fuoco della jihad inizio ad ardere e prendere forza alimentato dall indignazione per quel fiume di petrodollari che

6 6 fluiva senza sosta nelle casse delle multinazionali del petrolio e dentro le capienti tasche dei potenti locali e dei loro clan che li riversavano nel sistema economico e finanziario mondiale con effetti destabilizzanti, creavano dissolutezza e corruzione a casa loro e facevano poco o nulla per migliorare il livello di vita dei loro popoli che iniziarono ad odiare l Occidente, tutto cio che esso rappresentava ed i loro governanti con quanta forza avevano nell animo. Da milletrecento anni non avevano altro che la loro religione, in essa cercavano rifugio e conforto ed in essa trovarono la risposta alla loro collera. Erano state gettate le basi e creati i presupposti per ottenere un disastro, cosa che puntualmente avvenne. Gli era seccato parecchio dover abbandonare i propri uomini ma l ordine non lasciava alternative, la convocazione proveniva direttamente dal Presidente del Consiglio dei ministri. Mentre rimuginava il portello dell aereo venne aperto. Un Generale di Brigata lo attendeva fuori dall auto. Appena lo vide uscire dal velivolo si avvio verso di lui mentre un largo sorriso gli illuminava il volto. Ciao Lupo, come vanno le cose?. Ferrari strinse energicamente la mano che l altro gli porgeva poi lo abbraccio, felice di avere ritrovato un vecchio amico. Filippo e tu che ci fai qui? Conosceva benissimo Filippo Magri, avevano frequentato insieme il Centro di Simulazione e Validazione di Civitavecchia e sebbene avesse qualche anno piu di lui e si trovasse molto piu a suo agio nei palazzi del potere che nelle caserme avevano subito legato, stringendo una amicizia che si era consolidata nel tempo, anche se da allora non avevano piu avuto grandi occasioni per frequentarsi. Era un bel tipo, alto, biondo, di grande presenza fisica e dal carattere estroverso il che sicuramente lo aiutava nel tipo di carriera che desiderava ma contrariamente a quanto poteva apparire non era pero una bella statuina. Infatti, conoscendolo meglio, rivelava una intelligenza acuta e vivace, notevoli doti organizzative ed una straordinaria capacita di analisi e sintesi che Ferrari aveva sempre molto apprezzato. Sono il Consigliere militare del Presidente, ha mandato me a prenderti sapendo che siamo amici. Ferrari lo squadro da capo a piedi, Consigliere militare del Presidente., borbotto, Caspita come suona bene. Dall aria soddisfatta che hai e dai chili che hai messo su sembri uno importante. Immagino che potrai spiegarmi perche sono qui e rassicurarmi che questo viaggetto che mi avete costretto a fare non e una delle solite minchiate nelle quali siete specializzati qui a Roma. Sai, non mi e piaciuto affatto lasciare il comando in un momento cosi delicato. Anzi, a pensarci bene, sono abbastanza incazzato. Magri fece una smorfia e si strinse nelle spalle, Guarda Lupo io non so niente, ma ti posso assicurare che il Presidente non e una che fa le cose alla leggera ed era perfettamente al corrente dell attuale situazione sul campo. Ferrari borbotto uno speriamo a denti stretti mentre saliva nell auto che immediatamente si avvio verso l uscita dell area militare per immettersi nella viabilita ordinaria. Immagino che sarai stanco. Abbastanza, abbiamo fatto tutta una tirata, nemmeno dieci minuti di sosta ad Al Bateen, solo il cambio di aereo. Allora, qual e il programma? Il Presidente ti aspetta alle otto, zero, zero a Palazzo Chigi. Speriamo di arrivare con sufficiente anticipo. La foresteria e a tua dispozione cosi potrai rinfrescarti e cambiarti. Ferrari guardo la sua uniforme da campo spiegazzata ed impolverata e ghigno Mi dispiace per il Presidente ma non mi avete lasciato neanche il tempo di prendere qualche cambio. Temo che dovra accontentarsi di quello che indosso.

7 7 Magri lo guardo sorridendo, Non ti preoccupare abbiamo gia provveduto noi. In effetti era vero, avevano pensato a tutto. L uniforme, dal taglio impeccabile, era appesa nell armadio del guardaroba della foresteria. Ferrari la guardo distrattamente mentre si spogliava. Magri, che lo attendeva in un elegante salotto adiacente la camera da letto, gli grido, Allora l hai vista? Si, grazie per la premura. Ma come, non dici niente? E che cazzo ti dovrei dire, replico Ferrari entrando nel box doccia. Non hai notato niente? Filippo, vaffanculo con gli indovinelli, sono sotto la doccia Udi la risata dell amico, Va bene, sbrigati che manca un quarto d ora. Finalmente prendendo la giacca se ne accorse, i gradi sulle spalline erano da Generale di Divisione. Entro in salotto dove Magri, che lo stava aspettando, scatto sull attenti e si esibi in un impeccabile saluto. Complimenti per la promozione. Non gli diede alcuna soddisfazione. Allora ci muoviamo o no? Mentre si avviavano Magri non pote fare a meno di tornare sull argomento. Allora ti e piaciuta la sorpresa? Di solito quando il diavolo ti accarezza vuole la tua anima. Che c e sotto Filippo? Ti ho gia detto che non so nulla, o meglio, sapevo della promozione, anche perche ho provveduto io all uniforme. A proposito ho dimenticato qualcosa?, rispose Magri, indicando i nastrini colorati ed i brevetti che fregiavano il petto e le maniche della giacca. Certo che sembri proprio un soldato vero. Ferrari si giro verso l amico e lo fisso con aria torva. Io non sembro, io sono un soldato vero, Filippo e tu non divagare e rispondimi. Questa storia non mi piace, e una sensazione epidermica. Puzza di fregatura ogni minuto di piu. Cosa bolle in pentola? Erano intanto arrivati nell anticamera dello studio privato del Presidente dove una segretaria li saluto ed afferro il telefono per avvertire del loro arrivo. Non lo so ma penso che lo scoprirai tra breve. Io mi fermo qui, ci vediamo dopo, ciao Lupo. Il Presidente usci dal suo studio e gli ando incontro sorridendo. Ferrari, l aveva conosciuta verso la fine del suo primo mandato, nel 2016, quando si era precipitata in Afghanistan per complimentarsi con lui ed i suoi uomini al termine di una complessa e delicata operazione che aveva portato alla liberazione di numerosi ostaggi occidentali, per la maggior parte civili italiani, operatori di una ONG. Due mesi dopo Ferrari era stato promosso Generale di Brigata. Era una donna di circa quarantacinque anni dai capelli rosso tiziano ed il volto intelligente e volitivo, una bella donna secondo l opinione generale dell universo maschile, alta, elegante, con gli occhiali da vista ed uno stile sobrio e misurato, vivacizzato da una vena di pungente ironia che lasciava sempre ai suoi interlocutori la sensazione che non prendesse mai nulla sul serio. Divorziata, senza figli, prima che la politica si impadronisse totalmente della sua vita era un affermato Avvocato internazionalista, autrice di importanti pubblicazioni sulla tutela dei diritti umani nel mondo. Abituata a dire apertamente e senza troppi giri di parole quel che pensava aveva introdotto nel rapporto tra istituzioni e cittadini qualcosa che mancava e di cui si avvertiva l assoluto bisogno, la sincerita. Quando all epoca riparti dall Afghanistan, lascio a Ferrari una eccellente impressione. Era divenuta il primo Presidente del Consiglio dei Ministri della seconda Repubblica per alcuni, della terza per altri, al termine dei drammatici avvenimenti che avevano sconvolto

8 8 l Italia nella Primavera del Ad Aprile di quell anno incredibile, nel pieno di una crisi economica che aveva prostrato l intero Occidente e nel quale, dopo il Nord Africa, anche il Medioriente era esploso in rivolte che avevano destabilizzato l intera area, il Premier in carica era rimasto ucciso in un attentato dinamitardo e per circa quindici giorni l Italia era piombata nel caos, arrivando fin sulle soglie della guerra civile. Le manifestazioni di piazza si erano susseguite senza sosta in tutte le maggiori citta sfociando sempre piu spesso in violente sommosse che avevano provocato diversi morti sia tra i manifestanti che tra le Forze dell ordine e la situazione era andata peggiorando di ora in ora. I Prefetti chiedevano insistentemente il dispiegamento di reparti dell Esercito per tentare di frenare i tumulti che stavano trasformando i centri storici in desolanti campi di battaglia ma la tragica scomparsa del Premier aveva determinato un vuoto di potere che aveva completamente paralizzato l attivita del Governo. I partiti sembravano impegnati unicamente a trarre un immediato vantaggio dalla situazione e si scambiavano accuse feroci, addossandosi reciprocamente la responsabilita di quanto stava avvenendo ed alimentando a dismisura il senso di totale incertezza e di sconforto che serpeggiava nel paese. Decenni di politica delle fazioni, di struttura clientelare del potere, di asocialita, di mancanza di solidareta e di rifiuto totale, quasi rabbioso, di ogni impegno morale e politico nei confronti della collettivita, stavano portando a completa maturazione i loro frutti amari. Era ormai tempo di raccogliere quanto era stato sciaguratamente seminato a piene mani. L Italia stava bruciando ma la distanza tra paese reale e paese legale era divenuta tale che nessuno, nei palazzi del potere, sembrava avere percezione di quanto stava avvenendo. Se solo nei mesi precedenti qualcuno di loro si fosse preso la briga di ascoltare quanto gli dicevano dietro i cittadini, quando sfrecciava per la citta a bordo del convoglio di auto blindate, forse avrebbe riflettuto sull aria che tirava nel paese e magari si sarebbe potuto evitare quello sfacelo ma nessuno lo fece, erano troppo concentrati sugli affari loro. Durante quelle drammatiche giornate primaverili, mentre l intero bacino mediterraneo stava bruciando, si vide di tutto, compresa la comparsa in piazza di frange armate secessioniste, al Nord come al Sud. Gruppi e gruppetti piu o meno organizzati e cani sciolti di ogni tipo si abbandonavano al vandalismo ed ai saccheggi, scontrandosi poi duramente con le forze dell ordine che tentavano di arginare la situazione e di mantenerla sotto controllo. Furono quindici giorni terrificanti che lacerarono ogni tessuto connettivo e portarono l Italia al limite del punto di non ritorno, finche il Presidente della Repubblica riuni al Quirinale i Presidenti del Senato e della Camera, i Ministri in carica, i leader di tutti i partiti, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, i Comandanti Generali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Capo della Polizia e quelli dei Servizi militari e civili per tentare di richiamare tutti alla gravita del momento e decidere quale strategia adottare per riportare una parvenza di ordine. Il Capo di Stato Maggiore che aveva precedentemente consultato i vertici delle Forze Armate e delle Forze dell ordine suggeri con molta convinzione alla classe politica una radicale riforma costituzionale da portare a termine nel tempo minimo consentito dai vigenti ordinamenti. Fu una palese invasione di campo ma non vi era piu tempo ormai per perdersi in chiacchiere ed inutili formalismi se si voleva evitare la destabilizzazione totale delle Istituzioni ed il collasso definitivo ed irreversibile dello Stato di diritto. Non disse subito che cosa sarebbe successo in caso contrario ma lascio che ognuno dei presenti si formasse una propria opinione a riguardo. Il Comandante generale dell Arma, quello della GdF ed il Capo della Polizia, i cui uomini erano impegnati allo spasimo nelle

9 9 strade per tentare di fronteggiare i disordini appoggiarono decisamente tale richiesta della quale erano stati messi precedentemente al corrente. Di fronte alla sdegnata reazione di gran parte dei presenti che parlarono apertamente di sedizione ed ammutinamento, rispose che stava solamente indicando il percorso piu logico ed opportuno da seguire e che mai, in nessun caso, le Forze Armate si sarebbero sognate di sovvertire le istituzioni democraticamente costituite ed il legittimo potere che ne derivava, non era nelle loro tradizioni e nei loro codici di comportamento e soprattutto non era quella la soluzione alla tragedia in atto ma non intendevano nemmeno svolgere una impropria supplenza de facto caricandosi la responsabilita di riportare l ordine nelle strade, in surroga e ad esclusivo vantaggio di una classe politica cronicamente incapace di assumersi le proprie responsabilita. Se si voleva uscire da quel pasticcio ognuno avrebbe dovuto fare la sua parte, comunico quindi ai presenti, chiaramente e senza giri di parole, che se la situazione fosse ulteriormente degenerata le Forze Armate non sarebbero state assolutamente disponibili a spargere sangue italiano per mantenere uno status-quo che aveva mostrato tutti i propri limiti strutturali e che stava collassando sotto la spinta di una crisi economica devastante, delle inefficienze, degli sfaldamenti, della corruzione e degli scandali che quotidianamente portavano alla luce i comportamenti disinvolti di un ceto politico lontano ormai anni luce dai bisogni del popolo e dalle urgenze della Nazione. Occorreva ormai una decisa svolta, chiaramente percepibile all esterno, in grado di neutralizzare politicamente i fermenti in atto e che sancisse in maniera inequivocabile ed irreversibile un netto cambio di rotta rispetto al passato. Lascio che il significato e le conseguenze di quanto aveva detto fossero bene assorbiti dai suoi interlocutori e fece poi appello al buonsenso dei politici presenti sui quali ricadeva comunque l onere di riformare profondamente l architettura dello Stato. Si disse convinto che ragionandoci freddamente avrebbero compreso che non esistevano altre strade per uscire dalla drammatica situazione nella quale l Italia versava. Garanti che durante il periodo necessario ad attuare la riforma e la successiva transizione le Forze Armate avrebbero impedito che la situazione dell ordine pubblico degenerasse ulteriormente ma che allo scadere del tempo occorrente per portarla a termine, se nulla fosse accaduto, sarebbero rientrate nelle loro caserme, autoconsegnandosi. Le cose e non poteva essere altrimenti, andarono proprio come era stato cosi urgentemente richiesto. Lavorando giorno e notte, in breve tempo la Costituzione venne radicalmente riformata. Il buon senso e le necessita contingenti ebbero per una volta la meglio su interessi corporativi, accordi sottobanco, privilegi consolidati e zone franche e tra i tanti cambiamenti introdotti il Presidente del Consiglio, eletto direttamente dal popolo, ebbe poteri che lo misero finalmente in grado di prendere decisioni, in parole povere, di governare in maniera compiuta. Ad Ottobre del 2012 l Italia ando al voto ed inaspettatamente le elezioni vennero vinte da questa giovane donna che si affacciava per la prima volta in politica alla guida di un raggruppamento di salvezza nazionale che aveva preso corpo in rete aggregando le forze sane, di ogni provenienza politica, che erano rimaste nel paese. Parlo con chiarezza agli elettori, senza minimizzare la gravita della situazione e senza perdersi in promesse impossibili da mantenere. Disse la verita, indicando la via dolorosa che si doveva percorrere per rivedere nuovamente la luce. Gli italiani erano esausti, turbati nel profondo dalle recenti sommosse, sfiniti da una crisi economica che pareva un tunnel senza uscita, disgustati da decenni di malcostume, scandali e ruberie, di settarismo e di retorica fine a se stessa ed impauriti da un futuro che appariva sempre piu incerto e difficile. Vollero disperatamente credere che fosse possibile cambiare. Fu un plebiscito che spazzo via le vecchie formazioni politiche ed i personaggi che avevano condotto la

10 Nazione sull orlo del baratro. Tutto cio era accaduto solo sei anni prima ma pareva trascorso un secolo tanto le cose erano cambiate. Il Presidente gli porse la mano. Buongiorno Generale, ha fatto buon viaggio? Buongiorno Presidente. Abbastanza, data l urgenza con cui sono stato convocato, grazie. Venga, si accomodi, gli fece strada nello studio e richiuse la porta alle sue spalle. Come vanno le cose giu? Al solito, sono anni che si ripete lo stesso schema. Rallentamento delle operazioni d inverno e ripresa dei combattimenti in primavera-estate. Ora siamo in estate se non sbaglio, quindi siamo sotto pressione. Da qualche anno sono sempre piu aggressivi e tenerli a bada diventa sempre piu difficile e faticoso, signora. Il Presidente annui pensierosa mentre osservava l espressione del volto del suo interlocutore. Non mi dica altro, so bene come la pensa. E da quando sono stato eletta la prima volta che sto cercando un modo per tirare fuori le gambe da quelle maledette sabbie mobili ma tutto il mondo islamico e in ebollizione. Altro che chiamarsi fuori, la verita e che siamo sempre piu impegnati dappertutto ma immagino che lo sappia bene anche lei. Fuori da dove e da cosa poi? Questo maledetto pasticcio ormai e arrivato alle porte di casa nostra, ci avremmo dovuto pensare prima, adesso e troppo tardi per recriminare e non voglio, tra l altro, guastare i nostri eccellenti rapporti con gli Stati Uniti in questo momento, specialmente alla luce di quanto tra poco le spieghero. Si sedettero su due poltrone di un salottino posto in un angolo della grande stanza. Generale, le dico subito comunque che non l ho fatta venire per parlare di Afghanistan e dintorni, per vicini che siano, quindi veniamo subito al dunque. Le premetto che qualunque sia l esito finale, questa conversazione e strettamente riservata. Forse trovera il quesito che sto per porle abbastanza strano, forse addirittura stravagante ma le assicuro che non e cosi. La prego solo di non avere remore di alcun tipo e di essere assolutamente chiaro nel dirmi cio che pensa. Si appoggio allo schienale della poltrona, accavallo le gambe e lo fisso per alcuni attimi prima di riprendere a parlare. Che cosa pensa della situazione complessiva mondiale? Intendo dire dell economia, dello stato di salute del pianeta, dei fenomeni migratori, dei conflitti in corso e di quelli che si preparano, degli squilibri economici e sociali sempre piu marcati e delle problematiche sempre piu drammatiche che affliggono ormai tutto il pianeta. Insomma cosa pensa del mondo in cui viviamo e quale mondo ci dobbiamo aspettare in futuro secondo lei?. Lo guardo sorridendo. Forse sono stata succinta nella domanda ma penso di essere stata chiara. Ferrari quasi sobbalzo sulla poltrona per la sorpresa. Diamine, e impazzita, penso, ma che razza di domanda e questa.... Poi osservo con piu attenzione gli occhi del Presidente, che lo scrutavano attenti e vigili. No.., si corresse,..non e matta per niente. A pensarci bene, quella donna gli aveva posto una domanda che aveva ben poco di tecnico nella possibile risposta. Gli aveva chiesto, in sintesi, il senso della vita. Aveva maturato negli ultimi anni diverse idee a tale riguardo ed ebbe per un breve ed intenso istante la netta sensazione che con quanto si accingeva a dire avrebbe aperto una porta che si sarebbe poi richiusa alle sue spalle e che da quel momento nulla sarebbe stato piu come prima. Si signora, credo di avere capito cosa intende e le confesso che sono molto sorpreso. Converra che la domanda, anche se concisa, e parecchio complessa ed inoltre, ad 10

11 11 essere sincero, non mi aspettavo proprio un discorso di questo tipo e mi coglie alquanto di sorpresa, comunque faro del mio meglio per esporle sinceramente come la penso. Partendo dalla fine le anticipo subito che sono molto pessimista. L origine di tutti quei problemi e antica. Per non andare alla notte dei tempi risale almeno alla prima rivoluzione industriale ed ai riflessi sociali, culturali e di costume che ha prodotto. Poi due guerre mondiali devastanti ed un dopoguerra, il secondo, nel quale non solo e emerso e si e consolidato un nuovo assetto geopolitico planetario ma e stato addirittura definito un diverso modello umano, maggiormente rispondente al cambiamento in atto ed al nuovo ordine mondiale scaturito da quel conflitto. Di fatto, nel secondo dopoguerra, si e avuto il sopravvento assoluto dell interesse economico e grossolanamente materialista che ha determinato nella societa un clima etico spirituale a sua immagine. Da allora ha preso le mosse l ultima fase della storia contemporanea, quella che ci conduce ai nostri giorni e si e affermato un modo di vivere che ha quale unico fondamento il benessere materiale e la preoccupazione fisica per la sicurezza. Ci penso un attimo sopra e sorrise, Insomma, non e che siano proprio da disprezzare ma non credo che possano essere posti a fondamento della nostra esistenza, almeno non in questo modo. L ubiquita e la potenza dei mass-media sono stati in grado di operare in questo lasso di tempo, tutto sommato abbastanza breve, una profonda trasformazione delle coscienze, imponendo archetipi e modelli culturali globali e globalizzanti ed ignorando, tacendo e distorcendo quanto contrastava o si allontanava da tali modelli, dalle parole d ordine ufficiali e dalle mode imposte. Col passare del tempo, immersi in una realta professionalmente artefatta e distorta da un cumulo di menzogne, abbiamo progressivamente perso ogni memoria del passato ed ogni interesse nel futuro. Viviamo in un presente totalizzante, dominato dall interesse e dalla convenienza immediata ed i valori tradizionali, per loro stessa natura eterni ed immutabili, sono stati gradualmente ma inesorabilmente sostituiti da miti e parole d ordine conformi al nuovo modello, da una nuova visione del mondo dove tutto ha ormai un prezzo ma niente in definitiva ha piu valore e da una grettezza morale che ha inaridito tutti gli ideali, ritenuti un inutile ed ingombrante peso, del quale disfarsi il prima possibile..., sorrise, mi vorra scusare per il paragone irriverente, signora...ma e un po come la verginita per le ragazze. Ormai se ne vogliono liberare al piu presto e si e ridotta al mero dato fisico della lacerazione dell imene. Nella maggior parte dei casi un atto materiale privo di ogni contenuto sentimentale e spirituale. Fece una pausa, cerco nelle tasche il pacchetto delle sigarette e si avvide che il Presidente dopo avere alzato gli occhi al cielo e scosso leggermente la testa, sorridendo divertita per quel singolare accostamento, era tornata adesso seria ed attenta, pronta a cogliere ogni sfumatura della sua voce ed ogni recondito significato di quanto stava udendo. Le dispiace se fumo signora? Ricevette l assenso con un impercettibile cenno del capo, ne accese una e riprese il discorso. Personalmente ritengo che ha preso forma e si e affermato a tutti i livelli un nuovo tipo di organizzazione sociale che investe e modifica ogni aspetto della vita. Sa, ci ho pensato parecchio negli ultimi tempi e sono giunto alla conclusione che anche il mio mondo, anche l ambito militare e stato adeguato alle nuove necessita, con la lenta ed inesorabile trasformazione del soldato in un tecnico-mercenario con compiti di polizia estesi oltre i confini territoriali nazionali.

12 Io magari saro anche all antica, signora ma sono del parere che gli eserciti servono per fare la guerra e la guerra e una cosa seria, talmente seria che bisognerebbe riflettere a lungo e con molta attenzione prima di cominciarne una. Non sto a discutere adesso se in alcuni casi possa essere giusta o se possa addirittura mai essere giusta ma gli eserciti comunque a questo servono, non per spalare spazzatura come pure ci hanno fatto fare in passato o per mettersi la stella da sceriffo planetario ed andare ad imporre le nostre regole a casa altrui comportandoci come sbirraglia della peggiore specie, una consuetudine alla quale ultimamente sembra non sia piu possibile sottrarsi. Intendiamoci, in taluni casi si puo e lo si deve anche fare ma deve essere una eccezione sostenuta da motivazioni piu che serie, che toccano molto da vicino ed in profondita l interesse nazionale e non la triste regola imposta da una umiliante condizione di vassallaggio politico ed economico. In pratica, stella da sceriffo o meno, comunque si va a fare la guerra, che e il fine ultimo dell esistenza degli eserciti ma si cerca di farlo di nascosto, silenziosamente, quasi come dei ladri perche a questo punto incappiamo nel piu assurdo dei paradossi. Ufficialmente infatti la guerra non c e piu. Anche se non ci sono mai state cosi tante aree di conflitto e di instabilita nel mondo, questo sgradevole vocabolo e stato da tempo abolito d ufficio e rimosso dal vocabolario del politicamente corretto perche il termine guerra evoca sentimenti ed emozioni che mal si addicono ai nostri tempi e quindi non va nemmeno nominata. Tale improvvisa scomparsa ha lasciato pero un vuoto lessicale difficile da riempire, specialmente quando si continua a farla sottobanco, tornano a casa decine di bare avvolte nelle bandiere e bisogna spiegare a madri e padri, fratelli e sorelle, orfani e vedove e piu in generale ad un popolo intero cosa e successo ed allora si e inventata la accattivante favola che gli eserciti servono a difendere la pace ed esportare la democrazia. Vale a dire, traducendo queste ipocrite affermazioni in un discorso piu comprensibile e soprattutto piu aderente alla realta, a proteggere gli interessi delle societa piu ricche, imporre e mantenere egemonie economiche, assicurarsi mercati e materie prime e creare spazi ai capitali in cerca di profitto. Ovviamente tutto cio non si puo dire apertamente ed allora si e trovato infinitamente piu comodo abolire la guerra ed inventarci la panzana della difesa della pace. Fece una smorfia divertita. Badi bene, sul campo non cambia nulla. Si spara, si bombarda, si utilizzano armi pesanti, aerei ed elicotteri, si uccide e si muore imprecando ma ufficialmente non e piu guerra e la differenza non e da poco, mi creda. Il Presidente lo guardo con aria interrogativa. Gli americani, che come ben sappiamo precorrono i tempi e tracciano sempre la illuminante strada da seguire, ormai da anni utilizzano sempre di piu compagnie militari private per questo genere di attivita. Hanno nomi esotici, Blackwater o come si chiamano adesso Xe, Watchguard, DynCorp, Triple Canopy, Aegis, Sandline International e via discorrendo. Insomma non vi e che l imbarazzo della scelta, dispongono dei migliori equipaggiamenti ed armamenti per questo genere di conflitti e risolvono un sacco di problemi, con buona pace di tutti e soprattutto con molte meno imbarazzanti bare a stelle e strisce che tornano a casa in tempo di pace. Sono l ultima rivisitazione dei cari, vecchi mercenari, presenti nella storia dell uomo fin dai tempi dell antico Egitto. Mercenario pero non andava per niente bene, troppo connesso con la violenza ed il sangue, con una certa cultura decadente e crepuscolare ed aveva retrogusti romantici che potevano diventare pericolosi. Sa...vive la mort, vive la guerre, vive la sacre mercenaire...non e roba per questi tempi, mal si addice alla difesa della pace, alla democrazia da esportare e tutte quelle palle che raccontano in giro ed allora anche per loro e stata effettuata una cosmesi linguistica per adeguarli ai tempi 12

13 13 I contractors, tale e il bellissimo nome scelto per definire gli operatori di queste societa, non sono soggetti a regole d ingaggio, alla giustizia militare, agli obblighi ed ai diritti previsti dalla Convenzione di Ginevra per le truppe regolari e per loro non e previsto alcun funerale di stato ed un posto nel cimitero di Arlington. Li reclutano un po dappertutto, possono morire come e quando vogliono senza turbare il sonno e la coscienza di nessuno e le leggi americane consentono loro anche l utilizzo di forza letale durante lo svolgimento del loro incarico. Hanno esordito ufficialmente durante la seconda guerra del Golfo dove ne sono stati impiegati trentamila e da allora sono diventati il punto fermo di ogni successivo intervento militare generando un giro d affari da cento miliardi di Euro all anno. Fece una smorfia di disappunto e scosse lentamente il capo. E difficile per tutti percepire quanto le sto dicendo poiche viviamo stabilmente immersi nella comunicazione istantanea e le notizie hanno una vita talmente breve prima di essere sostituite da quelle successive da non poter essere correttamente recepite, valutate e metabolizzate. Soprattutto non vi sono limiti alla possibilita di manipolazione della realta e se cio non bastasse, ad una censura preventiva tombale. E una questione di punti di vista e di convenienze, lo stesso evento puo essere rappresentato in mille modi differenti o passato sotto silenzio visto che cio che non viene tramesso in televisione o raccontato dai giornali e come se non fosse avvenuto ed e incredibile cio che si riesce a fare con un po di spregiudicata fantasia, una certa dose di mancanza di scrupoli e di cinismo e parecchia ipocrisia Dunque la guerra e stata abolita d ufficio e la pace regna sovrana ed in tale logica e molto istruttivo e divertente osservare come il portare via una provincia ad uno Stato, magari perche ricca di qualche risorsa naturale, una azione assolutamente esecrabile se raccontata in questi termini, diviene, dopo un duro ed infaticabile lavoro di lima degli spin doctors e dopo una adeguata presentazione mediatica, un evento in cui tutti, indistintamente, possono riconoscere i segni di una morale amabile e se vogliamo anche gradevole e politicamente corretta, l autodeterminazione di un popolo. In un simile contesto il confine tra l interesse nazionale, ovvero della collettivita che siamo chiamati a difendere ed altri tipi di interessi, di natura, diciamo, strettamente privata, diventa assai labile per non dire inesistente e la stessa funzione dello strumento militare viene ad assumere i connotati schizofrenici che le ho detto prima. Le guerre hanno sempre affondato le loro radici nell economia traendone pero motivazioni che trovavano la loro legittimazione in un superiore interesse della comunita. Ormai da tempo non e piu cosi, le parti si sono invertite ed e il superiore interesse collettivo che deve sistematicamente soggiacere alle ragioni di una economia rapace che dietro il comodo paravento di un mondialismo strumentale e di facciata trova il pretesto per affondare gli artigli ovunque. Spense con un gesto stanco la sigaretta nel posacenere. La guerra asservita da pochi all economia dunque e l economia percepita ormai da tutti come una religione, anche dal salumiere sotto casa che si guarda Bloomberg e commenta le oscillazioni dei titoli con i suoi clienti, convinto anche lui di essere al centro dell azione. Una religione che porta inevitabilmente all economicizzazione di qualsiasi aspetto della vita umana. Anche in questo caso gli infaticabili manipolatori hanno estratto dal cilindro la parola magica nella quale tutti possono riconoscersi, modernita. Nessuno puo essere cosi stupido da opporsi alla modernita e cosi, in suo nome, si tramutano guerre e disperazione in cumuli di denaro. Ad Hanoi e Kabul accettano ormai l American Express ed il Club Mediterranee ha costruito un villaggio vacanze vicino al vecchio palazzo imperiale di Bao Dai. Tre semplici parole dunque, pace, democrazia, modernita ed il gioco e fatto. Il piu aggressivo e pericoloso imperialismo che la storia abbia mai conosciuto, il potere

14 14 economico, ha mano libera nel perpetrare ogni nefandezza nel perseguimento dei propri obiettivi ed estende su scala mondiale un sistema di oppressione che, sebbene piu raffinato, non e meno crudele del possesso di schiavi come beni personali. Tramite la sola legittimazione della forza del denaro ha imposto una visione riduttiva dell uomo e delle sue possibilita, mortificandone le aspirazioni, appiattendone ogni superiore potenzialita e riducendolo ad esaurire il proprio destino quale mero elemento di produzione e consumo. Poco piu di un animale, di un povero pollo di batteria. Ambedue inconsapevoli, l uomo e il pollo, di se e di cio che li circonda. La scienza e la tecnologia hanno fatto passi da gigante ma non bastano a governare un pianeta abitato ormai da sette miliardi di individui. L illusione che una tecnocrazia fredda ed impersonale potesse sostituire totalmente il calore e la spinta emotiva degli ideali sta mostrando tutti i suoi limiti. L uomo ha bisogno di credere, di sognare e di sperare, specialmente quando nuvole nere, cariche di imminente tempesta, si affacciano all orizzonte ed il futuro appare incerto e gravido di incognite. Quando si afferma dissennatamente, con malcelata soddisfazione, che viviamo nell era post ideologica, quando demoliamo, irridiamo e neghiamo la nostra spiritualita forse non ci si rende pienamente conto che scienza e tecnica non possono bastare e che l animo umano si nutre anche di sentimenti, emozioni ed ideali. Siamo ormai al masochismo puro. Gli scappo una risata amara. Qualcuno, mi pare Junger, disse... E in atto un tentativo, tipicamente aritmetico, di tramutare il destino in una grandezza definibile con strumenti di calcolo... Roba da ragionieri, da economisti, da banchieri, da strozzini, che sono poi coloro che ormai da tempo governano il mondo. Da decenni, forse addirittura da secoli, l Occidente ha indossato i comodi panni del mercante, abdicando alla sua missione storica di culla e matrice di civilta che comportava grandi responsabilita, con tutti i relativi oneri che nessuno intendeva piu assumersi. Vi sono molte imbarazzanti analogie tra la parabola dell Occidente e quella dell Impero romano, specialmente nella fase finale. Loro assoldarono intere tribu di barbari nella estrema illusione che li avrebbero difesi, noi abbiamo i contractors. Piu o meno la stessa cosa ma Dio onnipotente, che pena... La seconda meta del Novecento e la nostra epoca sono state contrassegnate ed ancora di piu lo saranno in futuro non da guerre tradizionali ma da una miriade di conflitti a bassa intensita. Insurrezionali, etnici, religiosi. Cioe, in definitiva, guerre rivoluzionarie, anche se questo termine non piace neanche un po ai padroni del vapore, figurarsi unisce due parole, guerra e rivoluzione, che sono al primo posto nella loro personale lista nera di cio che non va pronunciato, mai. Guerre condotte da pezzenti che gia in passato avevamo bellamente depredato di tutto in piu riprese ed ormai privi anche del minimo necessario per vivere hanno raccolto quello che noi occidentali, attratti da interessi ben piu concreti, abbiamo gettato nella spazzatura, gli ideali. Molti di questi conflitti li scateniamo proprio noi, con l animo dei predoni e con la pretesa di essere i piu furbi e di potere gestire e manovrare eventi e personaggi a nostro piacimento ma e solo il gioco dell apprendista stregone. In conflitti di questo tipo, totalmente asimmetrici, che coinvolgono pienamente le popolazioni, portando al parossismo i loro sentimenti di odio, amore, fedelta e fanatismo, la tecnologia e la preponderanza di mezzi hanno un valore molto piu limitato di quanto generalmente si suppone. Sono i valori umani sul campo ad essere decisivi ed il denaro, la tecnica ed i contractors non potranno mai sostituire la fede, l amore e l entusiasmo, parole ormai scomparse dal nostro vocabolario, finite come sono nella grande pattumiera degli ideali.

15 15 Il Presidente lo guardava in silenzio, visibilmente interessata. Ferrari comprese che il ragionamento che aveva iniziato lo avrebbe inevitabilmente portato lontano ma non vi era altro modo per essere chiaro che dire cio che realmente pensava. Private di saldi valori di riferimento, di ragioni valide e confinate nelle disumane periferie metropolitane strutturate secondo le necessita del neocapitalismo dei consumi, le nuove generazioni crescono smarrite e senza fiducia in se stesse e nel proprio futuro, nella piu completa ignoranza di se stesse e del mondo e condannate, nei casi piu fortunati, ad esaurire la vita nel circuito metro - lavoro riposo. Vivono totalmente immerse nella civilta del computer, del telefonino, della tv e dell oblio, circondate da un benessere fittizio che le lusinga, le blandisce, le seduce ma che di fatto non riescono ad afferrare, succubi di un sogno indotto, di un modo di essere, di pensare e di vivere che e stato loro imposto e quotidianamente ed ossessivamente riproposto che le costringe a desiderare sempre di piu, accettando qualsiasi compromesso e scorciatoia pur di raggiungere l isola che non c e. Sono immerse, come tutti, in una realta virtuale abilmente confezionata che ammicca seducente ovunque si giri lo sguardo, proponendo modelli estetici, culturali e morali negli spazi fisici e mentali delle discoteche, degli outlet, dei centri commerciali e della televisione, stimolando l immaginario in modo gentile, attraente e rassicurante, generando un senso di servitu volontaria pur di giungere ad una parvenza di identificazione con tali modelli. Questa quotidiana frustrazione e questo bisogno impellente le spinge sempre piu all ignoranza, all egoismo, alla furbizia piu gretta ed alla piu totale mancanza di scrupoli e se pensa che sono stato ingeneroso, consideri che in un nostro manuale interno, nella descrizione dell iter formativo del corso Ranger del 4 Reggimento Alpini, e scritto testualmente...al fine di infondere nei giovani allievi, membri di una generazione non abituata ad affrontare difficolta concrete e prolungate nel tempo, una crescente autostima ed una precisa volonta di riuscire...pensi un po che razza di soggetti arrivano dalla societa civile per dovere puntualizzare in questo modo e poi valuti che non parliamo di smidollati patentati e di anime perdute ma di ragazzi che si sono offerti volontari per una specialita molto dura. Dal nostro punto di vista i migliori. Mentre noi ci arrabattiamo con la generazione non abituata ad affrontare difficolta concrete e prolungate nel tempo, piu di tre quarti del mondo manca del necessario per sopravvivere e guarda verso di noi, verso lo scempio offerto dal nostro stile di vita e dai nostri sprechi immorali con i crampi alle viscere per la fame e gli occhi iniettati di sangue dalla rabbia per cio che vede. Ecco il nuovo grande ordine mondiale, un quinto della popolazione utilizza a piene mani i quattro quinti delle risorse disponibili sul pianeta e gli altri si devono arrangiare col poco che rimane. Ecco il vero villaggio globale, sterminate bidonvilles, favelas e ghetti della peggiore specie, dove la degradazione e gia un lusso e dove manca tutto, anche i servizi piu elementari, anche il cibo ma non la parabola satellitare in bella vista per godersi in diretta i lustrini, le pailletes e le cocottes dell Occidente. Abbiamo completamente rimosso, dimenticato e seppellito anche il semplice ricordo della conquista attraverso la fatica ed il sudore, che rendevano umana ed eticamente accettabile anche la ricchezza. L apoteosi del consumismo di massa ha scardinato gli equilibri economici delle famiglie, attratte dalle nuove possibilita che vengono offerte da un mercato sempre piu avido e sempre piu funzionale ai nuovi bisogni del capitalismo. Tutto si compie in nome del dio denaro. Il ciclo perverso produzione-consumo-rifiuti, portato a ritmi parossistici ed insostenibili, ha impoverito il pianeta sia sotto il profilo delle risorse energetiche e delle materie prime che

16 16 su quello ambientale, riducendolo ad una maleodorante pattumiera inquinata ed avvelenata da reflui, emissioni e schifezze di ogni genere ed ha innescato dinamiche animate da vita propria che hanno distrutto quel che restava delle coscienze e devastato irrimedibilmente l economia reale. La progressiva ed inarrestabile finanziarizzazione di ogni aspetto della nostra vita ha portato le grandi centrali economiche a privilegiare l aspetto speculativo. Oggi non e piu il lavoro a produrre ricchezza ma e il denaro stesso, opportunamente manovrato, che produce altro denaro. In parole povere abbiamo fatto dell usura legalizzata dei banchieri la spina dorsale del nostro sistema sociale e tutti i principali fattori dell economia reale dipendono dal costo del denaro. Quindi neanche piu direttamente dal denaro in se stesso ma dal suo frutto velenoso, l interesse. Una casta parassita governa di fatto il pianeta ed ha organizzato e gestisce una supertruffa tramite quei Casino malfamati che sono attualmente le Borse mondiali i cui protagonisti hanno legami diretti e molto stretti con tutte le disgrazie del mondo. E questa gente che decide la pace o la guerra, la ricchezza o la poverta e tutto cio che ne consegue. E emersa una nuova, strana, forma di democrazia, se ancora la vogliamo chiamare cosi, in cui le politiche non sono piu proposte dai governi e decise dai Parlamenti ma direttamente dai mercati finanziari internazionali sempre piu compromessi ed inquinati da migliaia di miliardi di dollari provenienti dal narcotraffico, dalla vendita di armi, dalle ecomafie, dal traffico di carne umana e da tutte quelle attivita illecite che prosperano allegramente in ogni angolo del pianeta. Questo fiume sotterraneo di inaudita ricchezza ovviamente non finisce sotto il mattone o dentro il materasso ma da qualche parte alla fine emerge e si inserisce nei compiacenti circuiti finanziari internazionali. Il denaro frutto del sangue e del dolore di milioni e milioni di individui diventa cosi improvvisamente rispettabile e si abbatte sulla economia reale provocando altri danni, altro dolore, altri lutti. Non esistono solo gli stati canaglia, signora, esiste anche una economia canaglia in grado di condizionare la vita di ogni singolo individuo e le scelte di ogni singolo stato. Tutto questo scintillante circo equestre ha ovviamente influito sulle coscienze e sull etica comune, i confini morali tra lecito ed illecito sono sempre piu incerti e labili, scarsamente difesi ed avviati ormai a scomparire del tutto ed atteggiamenti e comportamenti che un tempo sarebbero stati comunemente ritenuti intollerabili sono mediamente valutati con molto meno rigore. Ricatti, scandali, ruberie, privilegi, concussioni, corruzioni, dissolutezze, mazzette e traffici di ogni tipo fanno ormai parte da tempo del nostro quotidiano e non solo non ci facciamo quasi piu attenzione ma addirittura rappresentano per molti, forse per troppi, una possibile fonte di ispirazione per conformare la propria morale ed il proprio stile di vita alle usanze correnti. Rubare forse e ancora un reato penale ma non si incorre piu in quella rigorosa condanna collettiva che segnava l ingloriosa morte civile di un individuo. Viene giudicato un comportamento normale perche il nobile sentimento dell indignazione e ormai quasi del tutto scomparso, diluito nel grande mare dell assuefazione. Pier Paolo Pasolini che aveva capito tutto scrisse...l adesione ai modelli imposti dal centro e totale ed incondizionata. I modelli culturali reali sono stati rinnegati. L abiura e compiuta. Si puo dunque affermare che la tolleranza della ideologia edonistica, voluta dal nuovo potere, e la peggiore delle repressioni della storia umana... E incredibile come quest uomo sia riuscito con tre scarne righe a dire tutto ed esprimere compiutamente l orrore nel quale siamo stati precipitati. Anche il lessico comune si e adeguato ed i valori sono stati capovolti. Dare a qualcuno dell idealista equivale a gettarlo nella spazzatura a fare compagnia agli ideali che lo

17 17 avevano preceduto in discarica gia da diverso tempo ed a bollarlo come il peggiore e piu pericoloso dei cretini, forse solo un gradino sopra al giudicarlo buono ma non ci giurerei. Ogni collante comunitario e stato aggredito e dissolto. Tutti contro tutti dunque, ma il grande circo mediatico diffonde a piena voce il messaggio dolce e rassicurante della lieta novella, del mondo globale, del mercato globale, della finanza globale, della fratellanza globale, della pace universale ed altre amenita simili, senza che nessuno abbia il minimo sospetto di quale sia il prezzo da pagare per tali corbellerie. Tanto, comunque, si spera che sara sempre qualcun altro a farsi carico del conto. Abbiamo una giornata della memoria per tutti, quella della fratellanza, della mamma e del papa, quella della nonna e degli zii, dell orgoglio omosessuale e dei cani abbandonati, quella contro la vivisezione e quella contro il razzismo. Possiamo prendere a cannonate a nostra discrezione e lasciar morire di fame nella piu totale indifferenza esseri umani di tutte le razze ma guai ad insultare ad un semaforo un lavavetri di colore troppo molesto, la nostra squisita sensibilita ne soffrirebbe troppo. Abbiamo una giornata per ogni cosa, tanto non costa nulla ed ormai trecentosessantacinque giorni non bastano piu per quante sono. Manca solo la giornata piu importante, quella dell ipocrisia ma ritengo sia suddivisa equamente in tutte le altre ricorrenze. A chiacchiere ci vogliamo tutti un gran bene e nero, bianco o giallo che sia chiunque e nostro fratello salvo carbonizzarlo poi col napalm e riempirlo di proiettili all uranio impoverito se solo si permette di essere in leggero disaccordo sul nostro metodo di organizzare il mondo. Poiche abbiamo cancellato il termine guerra dal nostro vocabolario, in questo caso la ricetta degli spin doctors e molto semplice, gli stiamo insegnando la democrazia, anche con ripetizioni serali ed insegnante di sostegno nei casi piu ostinati. Il nostro altruismo non ha infatti limiti ed insieme alla democrazia il generoso pacco dono comprende anche i mezzi e gli uomini che occorrono per attuarla ed offerte del genere non si possono rifiutare come hanno imparato a loro spese coloro che ci hanno provato. Alle grandi lobbyes va benissimo cosi. La filosofia multietnica, multiconfessionale, multirazziale, multilaterale e multisessuale ben si sposa con l idea di espansione infinita dei mercati e dei consumi, i conflitti sono benzina ad alto numero di ottani nel motore di tale meccanismo ed il lamento confuso dei pacifisti in sottofondo, con le loro belle bandiere arcobaleno, aggiunge un po di allegro folklore, quel tanto di polifonicita che in democrazia non guasta mai e quel minimo di teatralita che evoca tanto il coro della tragedia greca e dona al tutto un elegante nota di raffinata cultura. Lenin li defini i saggi filistei, cito a memoria ma e sempre Lenin a parlare, frutto di una coscienza malata, pressati dall esigenza di sentirsi ed autodichiararsi assolti dalle responsabilita e dalle tragedie della storia, preoccupati unicamente di figurare moralmente migliori degli altri, hanno fatto del loro scalpore umanitario un professionismo e sopra il loro tumulto si innalza il polverone che dovrebbe celare al nostro sguardo la realta incombente delle guerre. Il Presidente lo guardo ridacchiando, venne da ridere anche a lui ripensando a quella definizione che trovo assolutamente azzeccata. Devo riconoscere che con quattro parole il bolscevico gli ha fatto proprio la radiografia dell anima a quei soggetti, se fosse vissuto oggi sarebbe inorridito. Sembra impossibile che non si riesca a vedere con chiarezza l esistenza di una dittatura del pensiero economico in quanto tale, il cui ambito comprende ogni possibile forma di governo adattandola al proprio metro ed ai propri interessi e costringendo ogni altra espressione legittimata, all accettazione di tale supremazia. L Occidente e ormai assediato da popoli poveri e disperati che abbiamo depredato senza ritegno durante la luminosa epopea delle colonie ed abbandonati a se stessi, alla loro miseria, alle loro carestie ed alle loro epidemie, nella fase susseguente a quella coloniale.

18 18 Fase nella quale qualcuno si e preso la polpa, le strutture di dominio economico e le concessioni sullo sfruttamento delle materie prime e delle risorse alimentari ed idriche, liberandosi pero dell osso, il fastidio di doversi minimamente occupare di queste popolazioni. Il processo di decolonizzazione ed autodeterminazione dei popoli, altre due parole magiche che suonano meravigliosamente bene, coniate appositamente per definire questo scempio, e pero ben lungi dall essersi concluso. Le cose sono infatti andate diversamente da come avevano previsto gli ideatori del nuovo assetto mondiale. A partire dal Vietnam quando non mossero un dito per aiutare i francesi, ansiosi come erano di sostituirli con il loro modello neocoloniale nuovo di zecca, per fare poi la fine comica che hanno fatto e non immaginavano certo, nel prosieguo del loro progetto di ordine nuovo, di doversi addirittura impegnare in estenuanti guerre di ricolonizzazione, delle quali Afghanistan, Irak, Libia, Cecenia, Georgia, il resto dell Africa, del Medioriente e dell ex impero sovietico sono solo gli ultimi, drammatici esempi. Prese un altra sigaretta e la accese. Mentre soffiava fuori il fumo un largo sorriso gli illumino il volto....e con questo, signora, avra anche capito come la penso rispetto a quei merdai dove siamo ancora impantanati ed a tutti gli altri posti dove ci precipitiamo a diffondere pace e democrazia a suon di bombe. Purtroppo la Coca Cola non piace a tutti, comincio a trovarla sgradevole anche io e mischiata con la wodka fa ancora piu schifo. Anche le epidemie e le malattie sociali sono il nuovo Eldorado per questa gentaglia senza scrupoli, visto che l 80% dei diritti sui farmaci e detenuto da due multinazionali angloolandesi. E badi bene, nessuno e senza colpe. Chi piu, chi meno, tutti hanno fatto la loro parte. Vincitori e vinti. Noi italiani dovremmo vergognarci delle condizioni in cui versa la Somalia e non aggiungo altro per carita di Patria. Abbiamo sostituito il colonialismo vecchia maniera con quello, ancora piu esecrabile, fatto della piu assoluta indifferenza verso territori e popolazioni soffocate nella morsa delle multinazionali e degli speculatori finanziari. Al colonialismo delle terre, che riguardava solo il Terzo Mondo, si e adesso sostituito quello universale delle menti. Ci hanno mondializzati, hanno fatto delle Nazioni dei melting pot coatti e dei popoli una massa informe ed inconsapevole di cerebrolesi. Sempre piu globalizzati, senza nessuno spirito di appartenenza, senza fede e valori, sempre piu soli e senza il conforto di qualcosa di piu grande che possa sopravvivere a noi stessi, i confini di ogni individuo si sono mano mano ridotti fino a non superare piu lo zerbino di casa. Tutto questo lo hanno chiamato progresso. Autodeterminazione dei popoli, decolonizzazione, pace, democrazia, modernita, progresso. Gli spin doctors dell ordine nuovo hanno fatto veramente miracoli per definire l inferno nel quale i loro padroni hanno sospinto il mondo. Anche ora, anche in questa situazione, cosa facciamo di fronte alla prospettive concreta, attuale ed imminente di milioni di disperati che fuggono dalle guerre, dalle carestie e dalle persecuzioni ed attratti dal miraggio del nostro benessere hanno gia iniziato a riversarsi nelle nazioni occidentali come uno sciame di locuste? Erano almeno cinquant anni che eravamo al corrente del tipo di progressione demografica esistente in quei territori eppure non li abbiamo aiutati a vivere casa loro ed abbiamo lasciato che fossero governati da regimi despotici, corrotti e sanguinari, incapaci di garantire anche la sopravvivenza spicciola ai loro popoli. Regimi con i quali abbiamo fatto grossi e redditizi affari, che hanno permesso alle multinazionali occidentali di depredare le loro terre ed affamare la loro gente come e quando volevano ed ora che stanno andando a pezzi, che tutto il castello di carte che avevamo sciaguratamente costruito sta crollando,

19 che ci siamo resi conto improvvisamente di quale era, quantitativamente e qualitativamente, il tipo di esplosione demografica con la quale dovevamo fare i conti e che sono ormai in atto migrazioni bibliche di moltitudini di giovani affamati di pane e di vita, noi che si fa? La risposta e scarna, desolante e se vuole anche volgare. Parliamo, organizziamo vertici, ci rimpalliamo le responsabilita ma di concreto non facciamo un bel cazzo di niente. Il Presidente tossicchio nell udire quel termine e fece un occhiataccia a Ferrari che sorrise allargando le braccia. Spero che mi scusera, signora, per il termine da caserma che ho usato ma veramente non ne trovo altri. E una cosa vergognosa e temo che risponda ad un disegno ben preciso. Paralizzati dal nostro egoismo e messi di fronte al progressivo impoverimento delle popolazioni occidentali, si sta facendo evidentemente strada il progetto di utilizzare questi disperati come una nuova categoria di paria, da porre all ultimo gradino della nostra struttura sociale col duplice obbiettivo di non far sentire gli indigeni in tale posizione e di canalizzare la rabbia ed il risentimento, che hanno iniziato a montare anche da noi per il rapido ed irreversibile decadimento del tenore di vita, verso chi arriva da fuori sperando in una vita migliore e non verso chi ha determinato la situazione complessiva nella quale si trova l intero Occidente. E un vero schifo, un atteggiamento totalmente irresponsabile ed una politica dell accoglienza dai presupposti talmente ignobili che si commentano da soli. Questa pare l unica risposta che le cosiddette nazioni evolute, le grandi nazioni, le vere responsabili di quanto sta avvenendo, hanno inteso dare al problema, utilizzare questa nuova disperazione per fare sentire le popolazioni residenti meno disperate. Oltre al solito trattamento amorevole nei paesi in rivolta con aerei, bombe intelligenti e missili da crociera, che una svuotata ai magazzini non fa mai male. Sempreche sia rimasto qualcosa da arraffare in quei posti altrimenti il Darfur insegna, affari loro ed abbiamo l espressione giusta anche per questo. Non ingerenza. Siamo finiti e non solo non ce ne accorgiamo ma non abbiamo la benche minima percezione di quanto sta avvenendo. Ricchi contro poveri e viceversa, poveri contro altri poveri, talvolta ricchi contro ricchi, miseria, desolazione, malattie. Facciamo di tutto pur di mantenere ad ogni costo il controllo delle materie prime e delle fonti energetiche planetarie che sono sempre piu scarse. Stiamo appiccando ovunque incendi che non saremo mai in grado di spengere, spostando sempre piu avanti la frontiera della nostra avidita. Un tempo si combatteva per predare l oro, il platino e gli altri metalli preziosi, poi per il petrolio, adesso la nuova frontiera dell arricchimento e l acqua. La prossima sara probabilmente l aria che respiriamo. Vista la velocita con cui stiamo avvelenando anche la nostra atmosfera, tra breve anche l aria diverra un bene commerciabile ed entrera nel mirino di qualche multinazionale. Si fanno guerre, si scatenano rivoluzioni e si uccide pur di accaparrarsi l acqua e rivenderla poi a caro prezzo. Sara la stessa cosa con l aria. Abbiamo cancellato il 20% del patrimonio forestale mondiale e trattato il mare, che e la nostra maggiore riserva d ossigeno, come una fogna. Intere specie animali sono state cancellate, l ecosistema e stato definitivamente compromesso nei suoi piu delicati equilibri ed un intero pianeta e stato devastato solo perche pochi eletti si arricchissero sempre di piu. Solo ed unicamente per questo. Nessuna specie puo sopravvivere violando sistematicamente le leggi fondamentali che regolano la vita e credo proprio che ci siamo presi un sacco di liberta che ci costeranno molto care. E noi, intendo noi militari, signora, o almeno quella parte di noi consapevole di quanto sta avvenendo che ormai rappresenta una minuscola scheggia di Sparta infitta nel corpo in 19

20 disfacimento di Sodoma, corriamo come pompieri a tentare di soffocare o quantomeno circoscrivere gli incendi che divampano in tutto il mondo, appiccati da questa follia e da quella politica che da tempo ha smarrito definitivamente la propria ragion d essere ed il senso alto della propria missione ed e ormai impegnata unicamente a sopravvivere a se stessa rendendosi totalmente prona alla peggiore e piu rapace economia nell illusione che questo andazzo potra durare all infinito. Ormai e rimasta solo l illusione del potere fine a se stesso che non origina nulla tranne il narcisistico ed effimero autocompiacimento del proprio apparire e per i piu svegli un rapido arricchimento personale. Guardo il Presidente, consapevole di essersi spinto in considerazioni estremamente pesanti considerando che la donna che aveva di fronte era un politico. Poi si rese conto che alla fine non gliene fregava nulla e decise di andare giu piatto. In fondo voleva sapere come la pensava, no? Gli stessi Governi non rappresentano altro che una mera espressione dei padroni dell economia e della finanza mondiale che ne mutano gli uomini e le composizioni secondo gli umori dell opinione pubblica. Si fornisce ciclicamente al corpo elettorale l illusione del cambiamento ma di fatto e solo un alternarsi sul palcoscenico di comici stipendiati dallo stesso impresario che interpretano con stili differenti lo stesso copione, senza permettersi di mutare una virgola nei passaggi che realmente contano. Le ho detto prima che sono convinto che la radice del male e volutamente culturale e di costume. Una riedizione raffinata, tecnologica e mediatica del panem et circenses. Cio rende il problema, allo stato dell arte, irrisolvibile. Il disegno di uccidere i popoli in quanto tali, eliminare le identita culturali ed etniche e di estirpare la parte istintiva e nobile presente in ogni individuo procede ormai a tappe forzate, col preciso intento di immunizzare i corpi sociali dal pericolo di contagio dell altruismo, dell eroismo e della generosita. Parallelamente si tenta di cancellare la lealta, lo spirito di sacrificio e l energia, tutte qualita superflue, anzi pericolose, per chi intende creare un tipo umano pavido, gregario, passivo e spersonalizzato, perfettamente funzionale alla logica ed alle necessita del mercato globale. Si verso dell acqua e ne bevve un sorso, poi si accese un altra sigaretta. L espressione del Presidente era assolutamente neutra. Non lo aveva mai interrotto, nemmeno una domanda o una richiesta di chiarimenti, solo un colpo di tosse imbarazzato quando aveva usato un termine un po forte. Evidentemente voleva che finisse il discorso in piena liberta, senza correre il rischio di involontarie divagazioni. Poso il pacchetto sul tavolino e riprese a parlare. Non vorrei essere frainteso su questo punto, comunque. E chiaro che negare, anche in maniera ruvida come sto facendo in questo momento, che il mondo economico e le sue centrali di potere sia l unica forza in grado di determinare interamente la vita degli esseri umani e controllare il destino del mondo, significa contestarne il rango e la gerarchia che ne deriva, non certo l esistenza e non implica la sua rinuncia che sarebbe impensabile ma semplicemente la sua subordinazione al rispetto delle altre componenti sociali che concorrono all insieme del tutto. Ma ritengo che ormai non sia piu possibile. Ammesso che qualcuno lo volesse e ne dubito fortemente, ci vorrebbero molti anni per invertire la rotta, con tutti i problemi connessi. Non si puo dire semplicemente...cari ragazzi, abbiamo sbagliato tutto, diamoci una regolata e torniamo con i piedi per terra perche da oggi si cambia registro. I valori non sono virtu che si possono imporre per decreto, o si possiedono o si rifiutano. O peggio, come accade oggi, si deridono. Per quanto ci riguarda direttamente forse avremmo potuto fare qualcosa molti anni fa, prima della industrializzazione selvaggia del secondo dopoguerra, dell abbandono delle campagne, delle periferie ghetto delle grandi citta del Nord, del miracolo economico, delle 20

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