ALPENGEO REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI SANT AMBROGIO
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1 ALPENGEO dott. geologo Michele TARABIONO Geologo libero professionista Consulente Tecnico del Giudice e Perito presso il Tribunale di Torino 1 Strada Truc Carlevè VILLARBASSE Torino cell post@: alpengeo@alice.it REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI SANT AMBROGIO VERIFICA DELLO STATO ATTUALE DI SMALTIMENTO IDRAULICO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E A SEGUITO DELLA REALIZZAZIONE DI CAPANNONE INDUSTRIALE NELL AREA PD5 NEL TERRITORIO COMUNALE DI SANT AMBROGIO ZONA P.R.G.C. PD5 Proprietà: MOTTURA S.p.a- 29 ottobre 2012
2 1. PREMESSA L incarico affidato allo scrivente prevede la redazione di una verifica idraulica con riferimento all edificazione di un capannone industriale sito nel territorio comunale di S. Ambrogio in prossimità della Strada Antica di Francia e Via Maritano nel settore occidentale della zona industriale attigua. Scopo principale della relazione è di verificare la compatibilità dell intervento con la situazione idraulica locale relativo allo smaltimento idrico delle acque incanalate di precipitazione meteorica. 2. INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO L ubicazione del luogo è riportata nell allegata Tav. 1 - Inquadramento dell area alla scala di 1:10.000, la cui base è tratta dalla Carta Tecnica della Regione Piemonte. TAV. 1: TRATTO DALLA CTR SEZIONE N ALLA SCALA 1: PD5 AREA EDIFICAZIONE CAPANNONE INDUSTRIALE 1
3 3. CARATTERIZZAZIONE GEOMORFOLOGICA Dal punto di vista morfologico l area è posta a una quota altimetrica di circa 348 m s.l.m., estendendosi in un contesto riconducibile ai depositi alluvionali fluvioglaciali di fondovalle impostati dal corso d acqua principale Dora Riparia. La successione nel tempo d episodi caratterizzati da prevalente tendenza al deposito dei sedimenti, trasportati dai corsi d acqua, ad altri in cui è prevalsa l'attività erosiva, si è tradotta nel modellamento di una serie di ripiani (superfici di terrazzo) situati a quote differenti, tra loro localmente delimitati da scarpate con altezza e pendenza variabili. In particolare, l area si pone su depositi alluvionali antichi, terrazzati, di età olocenica. 3.1.Rete idrografica superficiale Il corso d acqua naturale più importante è il T. Dora Riparia, che scorre con andamento W-E circa 1300 più a N. La rete idrografica minore è invece rappresentata da modesti canali superficiali che scorrono, incisi nel piano campagna per una profondità non superiore a 1 metro, tra cui il Canale di RIVOLI posto immediatamente a Nord del sito d intervento. Altri solchi sono presenti in zona e si riattivano solo in concomitanza a eventi pluviometrici particolari. 4. INQUADRAMENTO IDROLOGICO LOCALE 4.1 Depositi alluvionali dei principali fondovalle alpini. Tutti i fondovalle alpini sono ricoperti da alluvioni grossolane che formano, di regola, vari sistemi di terrazzi; tali depositi contengono una ricca falda freatica che si raccorda con il corso d acqua. Sono poco conosciuti i dati riguardanti lo spessore di questi materassi alluvionali. Come situazione generale, dovrebbero avere spessori compresi tra alcuni metri e qualche decina di metri. Gli unici dati disponibili sono riferiti alla Val Chisone e alla Valle di Susa e riguardano pozzi a uso industriale che arrivano, al massimo, a una trentina di metri di profondità, sufficienti per la captazione di abbondanti quantità di acqua in condizioni, praticamente, di sub alveo. È tuttavia possibile che nelle valli più importanti (Orco, Lanzo, Susa, Chisone e Pellice), in corrispondenza di depressioni morfologiche del substrato roccioso vallivo formatesi per fenomeni di esarazione glaciale nel corso delle glaciazioni quaternarie, si possano incontrare degli spessori di sedimenti anche di parecchie decine di metri nei quali, però, sono sicuramente compresi depositi a tessitura fine, di origine lacustre, scarsamente permeabili. Le falde idriche contenute in 2
4 questi materassi di fondovalle rappresentano un importante sussidio per l economia locale; vari e molteplici sono i casi di utilizzazione di questo patrimonio (potabile, irriguo, industriale, ecc.). 4.2 Considerazioni sulle falde ubicate nelle unità superiore e inferiore L'alimentazione della falda idrica è riconducibile principalmente all infiltrazione diretta delle acque di precipitazione meteorica e, in seconda misura, dalle perdite di subalveo della rete idrografica di superficie. L infiltrazione delle acque meteoriche è localmente ostacolata dalla presenza dei livelli limosi superficiali, caratterizzati da una bassa permeabilità. Sulla base dei dati piezometrici recepiti dagli elaborati geologici del P.R.G.C., si rileva in corrispondenza dei terreni in esame una soggiacenza della falda freatica che si livella intorno a valori compresi tra 2 4 m dal piano campagna. Tali valori sono suscettibili di una variazione legata alle naturali oscillazioni del livello piezometrico, a loro volta connesse ai cicli stagionali di ricarica e svuotamento del sistema acquifero. Sebbene non siano disponibili dati piezometrici volti in modo specifico alla determinazione di tal escursione, sulla base dell'esperienza maturata in situazioni analoghe, si ritiene di attribuirle un valore dell'ordine di 0,5 1 metri. Sulla base dei dati idrogeologici disponibili, s individua una direzione principale di deflusso delle acque sotterranee orientata in senso W-E, anche se localmente è possibile riscontrare modeste variazioni di direzione legate a fattori litologici. Tale direzione di flusso è in accordo sia con l andamento morfologico dominante, sia con gli abbondanti dati bibliografici reperibili in letteratura. 5. CONDIZIONI DI STABILITÀ Per la sua naturale conformazione l area non è coinvolgibile in fenomeni dissestivi legati alla dinamica di versante. Durante il sopralluogo effettuato, non sono stati riscontrati fenomeni di dissesto in atto e neppure segni d instabilità latente. A conferma di quanto sopra, sono stati consultati i documenti riguardanti la dissestabilità presente negli allegati tecnici al P.R.G., e la Banca Dati Geologica della Regione Piemonte La Banca Dati Geologica regionale E stata consultata la Carta delle Aree Inondabili - Foglio n. 56 Torino alla scala di 1: , redatta dal Settore Prevenzione del Rischio Geologico Meteorologico e Sismico della Regione Piemonte. Il documento indica che il sito in oggetto è stato in piccola parte inondato per apporti idrici provenienti dal reticolato idrografico minore. 3
5 CONSIDERAZIONI IDRAULICHE L area interessata dall edificazione del capannone industriale è interessata da un ristagno d acqua che si manifesta in una limitata parte di suolo depressa in prossimità dell attuale posteggio della ditta Mottura. Si tratta di un area che con la rettificazione del terreno, tramite modesti riporti di terreno, non presenterà più queste problematiche. Con la realizzazione del capannone l area potrà essere sopraelevata di pochi decimetri in modo da eguagliare la quota di lavoro utile con il capannone industriale già presente. L eventuale acqua in eccesso sarà direzionata verso gli attuali presidi di smaltimento idraulico. Il sito esaminato possiede attualmente due presidi di uscita delle acque superficiali. 1 2 PUNTI DI USCITA DELLE ACQUE SUPERFICIALI Il punto di uscita 1 è localizzato nel settore Nord-Est in prossimità del posteggio a servizio dell industria Mottura e scarica le acque intercettate verso il canale di Rivoli. Si tratta di un tubo in cls diametro 60 cm. attualmente riempito di rifiuti e con capacità di evacuazione molto ridotta. 4
6 PUNTO DI USCITA ACQUE 1 Il punto di uscita numero 2 è composto da un tubo in cls diametro 100 cm. E il punto di uscita principale ed è protetto da una griglia. Attraversa tramite intubamento la zona di raccordo sotto la via dei Mareschi e s immette all interno del Canale Naviglio nel territorio comunale di Avigliana. 5
7 PUNTO USCITA ACQUE 2 6
8 LINEE DI DEFLUSSO SUPERFICIALE AREA DEPRESSA DA REGOLARIZZARE DIREZIONE ACQUE DI USCITA TRAMITE TUBO IN CLS Con riferimento all intervento in progetto si evidenzia come una parte ridotta dell area d intervento interessa la zona di esondazione delle acque di bassa energia. La realizzazione del capannone industriale comporta la regolarizzazione di parte del terreno attuale poiché interessato da alcune modeste depressioni come evidenziato da un rilievo topografico di dettaglio dedicato. Il rilievo topografico ha evidenziato che le pendenze del sito convergono verso il punto più basso rappresentato dal settore di emissione del tubo numero 2. Un discorso particolare va riferito al punto di uscita del tubo di smaltimento 2 dopo che ha attraversato Via dei Mareschi nel territorio comunale di Avigliana. Attualmente il tratto di alveo tra l uscita a cielo aperto ed l immissione nel Canale Naviglio presenta un alveo abbandonato con presenza di alberi, rifiuti antropicici ed sterpaglie che riducono notevolmente la capacità di smaltimento idraulica. E necessario ripulire e rendere idraulicamente attivo il tratto di corso d acqua per evitare rigurgiti o impedenze che limitino in modo sensibile il deflusso delle acque in uscita dal tratto intubato proveniente da Est. 7
9 USCITA DEL TRATTO INTUBATO NEL TERRITORIO DI AVIGLIANA CANALE NAVIGLIO SITUAZIONE ATTUALE ALVEO PRIMA DELLA CONFUENZA CON IL CANALE NAVIGLIO 8
10 Per calcolare la capacità di deflusso del tubo da 100 è stata quantificata la portata in relazione alle piogge campione con tempi di ritorno di 20, 100 e 200 anni. Il calcolo è stato eseguito prima per la superficie di apporto idrico attuale e, successivamente, con l aggiunta della superficie del lotto di costruzione ipotizzando che quest ultimo immetta tutte le acque come sommatoria delle acque totali. CASO 1 SITUAZIONE ATTUALE METODO DI CALCOLO 9
11 CASO 2 SUPERFICIE REALIZZAZIONE CAPANNONE Nel caso 2 si è proceduto a sommare all area attuale anche quella in progetto ipotizzando che le acque provenienti dal lotto in edificazione ricadano tutte all interno della superficie attuale precedentemente analizzata. 10
12 CONCLUSIONI Da quanto rilevato si evidenzia che: 1. La realizzazione del capannone non comporta un sensibile cambio del locale assetto geomorfologico e idraulico. La presenza dell acqua di ristagno è da attribuire in minima parte alla porzione superficiale di suolo PD5. Il volume di acque più importante è da attribuire all apporto del reticolato idrografico minore posto più a Sud. 2. Attualmente esistono due tubi destinati alla evacuazione delle acque superficiali. Allo stato attuale presentano entrambi uno stato di criticità e di abbandono sia per la presenza di rifiuti al loro interno ( tubo 1) sia per la scarsa capacità di smaltimento idraulico del tratto di alveo posto all uscita del tratto intubato nel territorio comunale di Avigliana ( tubo 2 ). 3. Dalle verifiche effettuate, sempre cautelative, il tubo 2 di smaltimento presente è in grado di smaltire le acque superficiali di precipitazione, anche dopo la realizzazione del capannone con conseguente rettificazione del locale piano di campagna, a condizione che vi sia una continua ed efficace azione di mantenimento e pulizia del tratto di emmissione dei tratti intubati con particolare riferimento al segmento di alveo compreso tra l uscita a cielo aperto e fino alla confuenza con il Canale Naviglio. Attualmente questo tratto di alveo è in stato di abbandono e non garantisce il regolare deflusso delle acque provenienti dall uscita del tubo. Villarbasse Dott. Geol. Michele Tarabiono 11
13 STIMA DELLE PORTATE DI MASSIMA PIENA Direttiva n. 2 Autorità di Bacino del Fiume PO - P.A.I. "Piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di compatibilità idraulica" Descrizione : Punto di sezione : SUPERFICIE SENZA AGGIUNTA AREA CAPANNONE DATI MORFOMETRICI BACINO IDROGRAFICO TEMPO DI CORRIVAZIONE (Giandotti) DATI RISULTANTI S 0.71 [Km 2 ] Superficie Bacino Tempo di Corrivazione L 0.5 [Km] Lunghezza asta principale Hm 347 [m] Altezza media del Bacino s.l.m.m. Ho 344 [m] Quota della sez. di chiusura s.l.m.m. Tc= 4 0,8 S + 1,5L ( Hm Ho) [ore] 2.97 FORMULA Curva di probabilità pluviometrica PREVISIONE QUANTITATIVA DELLE PIOGGE INTENSE h = at ( t) n h (t) = massima precipitazione in mm al tempo t t = tempo di progetto (ore) = tempo di corrivazione a = fattore della curva relativo ad un determitato Tr n = esponente della curva relativo ad un determinato Tr Tr = tempo di ritorno ( anni) DATI CELLA DELLA GRIGLIA DI DISCRETIZZAZIONE DELLE PIOGGE INTENSE (Cfr. Allegato n.3 della Direttiva n.2 PAI dell'autorità di Bacino del Fiume PO) Cella Coord. Est UTM Coord. Nord UTM a Tr 20 n Tr 20 a Tr 100 n Tr 100 a Tr 200 n Tr 200 AK MASSIMA PRECIPITAZIONE PROBABILE Tr h(t) h (t) = massima precipitazione in mm al tempo t t = tempo di progetto (ore) = tempo di corrivazione [ore] Tr = tempo di ritorno PORTATE DI MASSIMA PIENA FORMULA del METODO RAZIONALE Q c ch =0.278 T ( t) c S Q c portata al colmo dove c 0.4 coefficiente di deflusso h (t) massima precipitazione in mm al tempo t (vedi punto prec.) S 0.71 [Km 2 ] Superficie Bacino T c 2.97 [ore] Tempo di corrivazione RISULTATI Tr Q c [mc/sec] Tr = tempo di ritorno [anni] Software Freeware distribuito da geologi.it
14 CALCOLO CAPACITA' DI SMALITIMENTO SEZIONE IDRAULICA DI FORMA CIRCOLARE Descrizione = PUNTO USCITA EST Punto di sezione= 1 CARATTERISTICHE SEZIONE DATI NOTI (da inserire) d 1.00 DIAMETRO [m] r 0.5 [m] h 0.5 [m] p 2% Pendenza α/2 Coeff. di scabrosità di m 0.12 Kutter α DATI RISULTANTI Angolo al centro α [ ] Contorno bagnato α Pb= 2π( r) [m] Area di deflusso 2 πα A= 1/ 2r ( senα) [m 2 ] 180 Raggio idraulico Ri = A Pb [m] CAPACITA' DI SMALTIMENTO per un'altezza d'acqua h = 0.5 m FORMULE (moto uniforme) Portata Q= AV dove A = Area di deflusso V = Velocità di deflusso Velocità di deflusso V = c Ri p dove c = coefficiente di attrito Ri = raggio idraulico p = pendenza Ri Coefficiente di attrito c= 100 dove m = Coeff. Di scabrosità m+ Ri di Kutter RISULTATI c V 5.70 [m/sec] Software Freeware distribuito da geologi.it Q [m 3 /sec]
15 CAPACITA' DI SMALITIMENTO SEZIONE IDRAULICA DI FORMA CIRCOLARE per varie altezze d'acqua CARATTERISTICHE SEZIONE d 1.00 DIAMETRO [m] p 2% Pendenza m 0.12 Coeff. di scabrosità di Kutter Software Freeware distribuito da geologi.it h [m] Q[m 3 /sec] h = altezza d'acqua Q = portata all'altezza d'acqua corrispondente Q - portata [mc/sec] h - altezza d'acqua [m]
16 STIMA DELLE PORTATE DI MASSIMA PIENA Direttiva n. 2 Autorità di Bacino del Fiume PO - P.A.I. "Piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di compatibilità idraulica" Descrizione : Punto di sezione : DATI MORFOMETRICI BACINO IDROGRAFICO TEMPO DI CORRIVAZIONE (Giandotti) DATI RISULTANTI S 0.91 [Km 2 ] Superficie Bacino Tempo di Corrivazione L 0.5 [Km] Lunghezza asta principale Hm 346 [m] Altezza media del Bacino s.l.m.m. Ho 344 [m] Quota della sez. di chiusura s.l.m.m. Tc= 4 0,8 S + 1,5L ( Hm Ho) [ore] 4.04 FORMULA Curva di probabilità pluviometrica PREVISIONE QUANTITATIVA DELLE PIOGGE INTENSE h = at ( t) n h (t) = massima precipitazione in mm al tempo t t = tempo di progetto (ore) = tempo di corrivazione a = fattore della curva relativo ad un determitato Tr n = esponente della curva relativo ad un determinato Tr Tr = tempo di ritorno ( anni) DATI CELLA DELLA GRIGLIA DI DISCRETIZZAZIONE DELLE PIOGGE INTENSE (Cfr. Allegato n.3 della Direttiva n.2 PAI dell'autorità di Bacino del Fiume PO) Cella Coord. Est UTM Coord. Nord UTM a Tr 20 n Tr 20 a Tr 100 n Tr 100 a Tr 200 n Tr 200 AK MASSIMA PRECIPITAZIONE PROBABILE Tr h(t) h (t) = massima precipitazione in mm al tempo t t = tempo di progetto (ore) = tempo di corrivazione [ore] Tr = tempo di ritorno PORTATE DI MASSIMA PIENA FORMULA del METODO RAZIONALE Q c ch =0.278 T ( t) c S Q c portata al colmo dove c 0.4 coefficiente di deflusso h (t) massima precipitazione in mm al tempo t (vedi punto prec.) S 0.91 [Km 2 ] Superficie Bacino T c 4.04 [ore] Tempo di corrivazione RISULTATI Tr Q c [mc/sec] Tr = tempo di ritorno [anni] Software Freeware distribuito da geologi.it
17 CALCOLO CAPACITA' DI SMALITIMENTO SEZIONE IDRAULICA DI FORMA CIRCOLARE Descrizione = PUNTO USCITA EST Punto di sezione= 1 CARATTERISTICHE SEZIONE DATI NOTI (da inserire) d 1.00 DIAMETRO [m] r 0.5 [m] h 0.5 [m] p 1% Pendenza α/2 Coeff. di scabrosità di m 0.12 Kutter α DATI RISULTANTI Angolo al centro α [ ] Contorno bagnato α Pb= 2π( r) [m] Area di deflusso 2 πα A= 1/ 2r ( senα) [m 2 ] 180 Raggio idraulico Ri = A Pb [m] CAPACITA' DI SMALTIMENTO per un'altezza d'acqua h = 0.5 m FORMULE (moto uniforme) Portata Q= AV dove A = Area di deflusso V = Velocità di deflusso Velocità di deflusso V = c Ri p dove c = coefficiente di attrito Ri = raggio idraulico p = pendenza Ri Coefficiente di attrito c= 100 dove m = Coeff. Di scabrosità m+ Ri di Kutter RISULTATI c V 4.03 [m/sec] Software Freeware distribuito da geologi.it Q [m 3 /sec]
18 CAPACITA' DI SMALITIMENTO SEZIONE IDRAULICA DI FORMA CIRCOLARE per varie altezze d'acqua CARATTERISTICHE SEZIONE d 1.00 DIAMETRO [m] p 1% Pendenza m 0.12 Coeff. di scabrosità di Kutter Software Freeware distribuito da geologi.it h [m] Q[m 3 /sec] h = altezza d'acqua Q = portata all'altezza d'acqua corrispondente Q - portata [mc/sec] h - altezza d'acqua [m]
1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE
1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale
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