Esercitazione Provinciale 2011 Rischio Idraulico ambito Po

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1 COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA PROTEZ IONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILA Esercitazione Provinciale 2011 Rischio Idraulico ambito Po a cura di PROVINCIA DI REGGIO EMILIA U.O. Difesa del Suolo e Protezione Civile: Federica Manenti, Luciano Gobbi, Alessio Campisi, Matteo Guerra, Giuseppe Sgrò COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA PROTEZIONE CIVILE: Giorgio Ballarini, Marcello Margini, Fausto Gagliardelli, Angelo Mosconi, Angela Siervo, Leonardo Napoli, Francesca Bagnacani Versione

2 Enti e strutture operative coinvolte: Prefettura di Reggio-Emilia Ufficio Territoriale di Governo Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Comando Provinciale di Reggio-Emilia, Coordinamento Provinciale del Corpo Forestale dello Stato Provincia di Reggio Emilia Comune di Boretto Comune di Brescello Comune di Gualtieri Comune di Guastalla Comune di Luzzara Comune di Novellara Comune di Poviglio Comune di Reggiolo AUSL di Reggio Emilia 118 Soccorso Reggio ARPA Reggio Emilia ARPA - SIMC Regione Emilia-Romagna AIPO (Agenzia Interregionale per il Fiume Po) Consorzio di Bonifica dell Emilia Centrale Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po IREN Spa Ferrovie Emilia-Romagna Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato per la Protezione Civile della Provincia di Reggio Emilia Croce Rossa Italiana ARI (Associazione Radioamatori) GeoProCiv Associazione Azione Solidale Versione

3 INDICE Obiettivi...4 L evento di riferimento...5 SCENARIO DELL EVENTO...8 Propagazione dell onda di piena... 8 Allagamento dell area golenale-argine destro del fiume Po nella provincia di Reggio Emilia... 8 Scenari locali di rischio... 9 MODELLO DI INTERVENTO...11 Organismi di coordinamento ORGANIZZAZIONE...12 CENTRI DI COMANDO GRUPPI DI LAVORO PARTECIPAZIONI ESTERNE FUNZIONI DI SUPPORTO ATTIVATE DAL PIANO RISCHIO IDRAULICO (AMBITO PO)...15 ALLEGATI...16 Versione

4 OBIETTIVI Verificare le risorse strategiche locali necessarie a fronteggiare l emergenza (aree e strutture di emergenza); Testare le procedure di attivazione della Colonna Mobile; Controllo dell'efficienza di tutto l apparato operativo nell organizzazione dei primi soccorsi Verificare la funzionalità dei presidi territoriali di protezione civile: reperibilità dei componenti dei COC e del COM di Guastalla e della tempistica necessaria all attivazione degli stessi Definire congiuntamente alle componenti istituzionali del sistema provinciale di protezione civile scenari, modello di intervento, procedure di allertamento utili per la predisposizione della pianificazione di emergenza; Verifica dell'operatività del Piano di Emergenza Provinciale - Rischio Idraulico (Ambito Po) in relazione agli scenari locali dei Piani di Emergenza Comunali di Protezione Civile Verificare le criticità attualmente presenti nel territorio interessato tenendo conto degli interventi infrastrutturali e del potenziamento del sistema di protezione civile, realizzati dall anno 2000 ad oggi, attraverso un sopralluogo congiunto dei tecnici di AIPO, Provincia, Agenzia regionale di Protezione Civile e Comuni; Verifica delle capacità operative dei volontari ad intervenire con efficacia ed efficienza anche a supporto delle strutture istituzionali preposte, in particolare sul rischio industriale e sulla realtà specifica degli Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante Incremento e valutazione della capacità dei volontari di collaborazione IN RELAZIONE ALLA FUNZIONALITA' DELLA CATENA DI COMANDO, NELL'OTTICA DI UN REGIME DI "COLONNNA MOBILE PROVINCIALE", PERTANTO OLTRE I CONFINI dell associazione di appartenenza Sensibilizzazione dei Volontari GENERICI E SPECIALIZZATI al riconoscimento delle figure di RIFERIMENTO dei Responsabili nominati. PASSAGGIO VERTICALE E TRASVERSALE DELLE INFORMAZIONI Formazione de i Volontari ad una corretta ed efficace procedura di intervento all interno di un campo soccorritori (AREA DI AMMASSAMENTO), con VERIFICA delle diverse funzioni presenti Test sulle capacità operative dei volontari nella realizzazione delle strutture di prima accoglienza, compresi il ricovero e vettovagliamento Verificare la funzionalità e l efficacia dei sistemi di allertamento e di comunicazione dei soccorritori Attivare interventi di assistenza alla popolazione con l attivazione della Colonna Mobile Addestramento al monitoraggio degli argini, preparazione e utilizzo di sacchi di sabbia, interventi su fontanazzi, messa in sicurezza delle arginature e dei punti critici Prove di evacuazione di abitazioni, di persone disabili e allevamenti Addestramento delle unità cinofile per la ricerca di dispersi Ricerca persone in acqua verifica delle procedure di allerta e segnalazione della popolazione dell area interessata al rischio sensibilizzare l opinione pubblica alle tematiche della prevenzione e della Protezione Civile Didattica e formazione IN PARTICOLARE, Verifica dell apprendimento dei temi affrontati nelle lezioni dei corsi DI SPECIALIZZAZIONE, PER CAPOSQUADRA E COORDINATORI EMERGENZA DELL'ULTIMO BIENNIO - applicazione delle tecniche apprese e relative modalità di relazione in emergenza

5 L EVENTO DI RIFERIMENTO L evento di riferimento scelto per questa esercitazione 2011 è la piena del fiume Po del periodo ottobre La piena d ottobre 2000 è da considerarsi come il secondo evento critico degli ultimi cinquanta anni, paragonabile a quello catastrofico del Essa è stata determinata da precipitazioni intense su bacini idrografici nelle valli alpine piemontesi e valdostane, ed ha interessato una superficie complessiva di circa Km2. Gli eventi sono stati seguiti anche in tempo reale attraverso il rilevamento delle stazioni pluviometriche e idrometriche in telemisura dislocate su tutto il bacino idrografico del fiume Po e affluenti. Figura 1 - Bacino del fiume Po Tabella 1 - Dati generali del bacino e del fiume po Origine Monviso (Piemonte) a quota 2022 m s.l.m. Lunghezza del fiume Po: 673 Km con 141 affluenti Superficie del bacino: Km2 Area del bacino: Regione Piemonte, Valle d Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Provincia Autonoma di Trento (circa ¼ del territorio nazionale); comprende 3200 comuni Abitanti residenti: Max. densità abitativa: (Area Lambro) ab/km2 Min. densità abitativa: (Sud-bacino Trebbia) 25 ab/km2 Le precipitazioni d elevata intensità sono state determinate da un ascesa già nella giornata di giovedì 12 ottobre 2000 d aria fredda sul bacino occidentale del Mediterraneo. Inizialmente le precipitazioni piovose hanno interessato i rilievi (lo zero termico intorno ai m. s.l.m). e poi si sono estese alle zone pianeggianti di tutto il bacino del fiume Po. Le altezze di precipitazione registrate sull'alto bacino del Po hanno presentato in alcuni casi un valore cumulato nei cinque giorni dal 13 al 17 ottobre di oltre 700 mm che confrontato ai massimi storici registrati è risultato il massimo assoluto dell evento. E' da rilevare che precedentemente, ed in particolare dal 28 al 30 settembre, si erano avute precipitazioni notevoli, di oltre 250 mm che avevano già saturato in buona parte i terreni e che non avevano completamente esaurito il deflusso. Si sono determinati, pertanto, eventi di piena per molti corsi d'acqua delle regioni Valle d'aosta, Piemonte e Lombardia; in particolare si sono registrati elevati valori idrometrici per la Dora Riparia, la Stura di Lanzo, l'orco, la Dora Baltea, il Sesia, il Ticino e il suo affluente Toce, e l'adda. Degli affluenti si ricordano i principali che hanno contribuito in modo sostanziale all evento di piena: Versione

6 Tabella 2 Caratteristiche dei principali affluenti di Po CORSO D ACQUA ORIGINE LUNGHEZZA Km IMMISSIONE NEL PO STAZIONE BACINO DI DOMINIO Km 2 Pellice Pendici M.Granero Tra Villafranca e 55 (3171 m) Carmagnola Ponte di Bibbiana 277 Dora Riparia Monginevro, S. Antonino di Monte Rasin 125 Torino Susa Monte Tabor Sture di Viu, Stura di Lanzo di Ala, 70 Torino Lanzo 582 di Groscavallo Orco Gran Paradiso (lago di Serrù) 80 Chivasso Pont Canavese 617 Dora Baltea Monte Bianco 160 Crescentino Tavagnasco Sesia Monte Rosa 138 Valmacca Vercelli Ticino Passo di Novena (Gottardo) 284 Becca Miorina Si può inoltre notare come le precipitazioni delle stazioni principali dell alto bacino del fiume Po si collocarono in posizione rilevante per tutte le durate di riferimento, ed in particolare: nell Ossola i tempi di ritorno furono, superiori a 50 anni nel settore occidentale, mentre nel settore orientale, inferiori a 10 anni, nella Val Sesia-Dora Baltea furono generalmente intorno ai 20 anni; nelle Valli Orco e Stura di Lanzo si collocarono generalmente intorno ai 20 anni nella parte medio basso e su valori anche nettamente superiori ai 50 nelle testate; nelle Valli di Susa, Chisone-Pellice e alto Po si attestarono su valori superiori a tempi di ritorno di 50 anni. Il lago Maggiore e quello di Como hanno raggiunto valori dei livelli idrometrici superiori ai limiti di regolazione e non hanno potuto operare un efficace laminazione dei deflussi delle piene dei bacini a monte. I fenomeni di piena sulla rete idrografica degli affluenti dell'alto bacino del Po hanno determinato a loro volta una piena persistente ed elevata nel corso principale del fiume che è transitata a Torino nella mattinata del giorno 16 ottobre e si è propagata a valle giungendo a Ponte Becca (alla confluenza con il Ticino a 387 Km dalla foce) il 17 ottobre alle ore 06.00, Piacenza (327 Km dalla foce) il giorno 17 ottobre alle ore 16.00, a Cremona il giorno 18 ottobre alle ore 2.00, a Boretto (216 Km dalla foce) il giorno 19 ottobre alle ore 8.00, a Borgoforte (184 Km dalla foce) il giorno 19 ottobre alle ore e a Pontelagoscuro (91 km dalla foce) il giorno 20 ottobre alle ore È da rilevare che nei giorni 18 e 19 ottobre, su disposizione del Magistrato per il Po, è stato dato luogo a tracimazione controllata degli argini golenali per consentire la laminazione parziale della piena nelle aree a tale scopo destinate limitate dagli argini maestri; inoltre la piena, che ha presentato lunghi tempi di permanenza, ha dato luogo a fenomeni legati alla saturazione dei rilevati arginali come fontanazzi e sifonamenti locali. Di seguito si riportano i dati relativi alle stazioni di rilevamento idrometrico in telemisura principali da monte verso valle: Ponte Becca Piacenza Cremona Boretto Borgoforte Pontelagoscuro Versione

7 Figura 2 - Stazioni di rilevamento idrometrico lungo l'asta Po L'evento di piena lungo l'asta principale del fiume Po è riportato per le sezioni idrometriche storiche nel grafico e nelle tabelle seguenti. Figura 3 - Colmi di piena alle stazioni di rilevamento idrometrico 12,00 Magistrato per il Po Ufficio Coordinamento Servizio di Piena evento di piena Ottobre ,00 8,00 livelli idrometrici (m) 6,00 4,00 2,00 0,00 12/10/00 13/10/00 14/10/00 15/10/00 16/10/00 17/10/00 18/10/00 19/10/00 20/10/00 21/10/00 22/10/00 23/10/00 24/10/00 25/10/00 Crescentino Ponte Valenza Ponte Becca Piacenza Cremona Casalmaggiore Boretto Borgoforte Pontelagoscuro -2,00-4,00-6,00 data Tabella 3 Dati di sintesi della piena Ottobre 2000 Quota assoluta Tempo parziale Totale Stazione zero idrometrico Piena Ottobre 2000 propagazione onda di piena propagazione Onda di piena Becca 55,10 7,81 17/10/ Piacenza 42,16 10,5 17/10/ Cremona 34,34 6,15 18/10/ Boretto 19,95 9,06 19/10/ Borgoforte 14,70 9,93 19/10/ Pontelagoscuro 08,21 3,66 20/10/ Versione

8 SCENARIO DELL EVENTO Propagazione dell onda di piena La piena del fiume Po del 2000, dunque, è l evento di riferimento per la definizione dello scenario dell esercitazione e l individuazione delle fasi di attivazione del sistema di Protezione Civile previste dal modello di intervento di cui al protocollo d intesa sottoscritto in data 15 ottobre Viene simulata la formazione dell onda di piena nel tratto di Po a valle della confluenza del Ticino che è rappresentata dalle misure idrometriche alle stazioni di Becca, Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte e Pontelagoscuro. Nella tabella sotto sono riportati i valori dei livelli idrometrici per ogni singola stazione idrometrica di riferimento rispetto ai quali si attivano le corrispondenti fasi di allerta di Protezione Civile. Tabella 4 Livelli idrometrici definiti per l attivazione dei livelli di allerta ai fini dell esercitazione PONTE BECCA PIACENZA CREMONA BORETTO BORGOFORTE PONTELAGOSCURO LIVELLI DI ALLERTA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME Allagamento dell area golenale-argine destro del fiume Po nella provincia di Reggio Emilia L innalzamento dei livelli idrometrici del Po, prevede come scenario l allagamento delle aree golenali realmente interessate dalla piena del Sulla base delle disposizioni impartite, sono state allertate le imprese direttamente interessate ai lavori arginali, nonché i tecnici dei Consorzi di Bonifica interessati. E' stata condotta una ricognizione generale dello stato degli argini con particolare attenzione al tratto Coenzo-Brescello, recentemente adeguato agli attuali valori di riferimento ma finora non collaudato. Sulla base dei primi dati forniti da AIPO, venivano ipotizzati i primi valori di riferimento per il tratto reggiano, in termini di livelli idrometrici attesi e di tempo di arrivo e permanenza dell' onda di piena. Tale lavoro preliminare ha consentito di informare sullo stato dei fatti il Prefetto, alla presenza di tutti gli enti locali e istituti convocati per l'emergenza, dove sono stati illustrati i dati tecnici presunti dell'evento di piena atteso e la situazione degli argini, dei lavori in corso e dei possibili punti di debolezza. Il Prefetto, con l'accordo di tutti gli intervenuti, dispone pertanto la costituzione del COM - Centro Operativo Misto con sede presso il Comune di Guastalla, demandando a una riunione operativa ristretta le disposizioni immediate. Nella riunione operativa ristretta immediatamente seguente, i tecnici illustrano nei dettagli la situazione presente, proponendo le azioni concrete da adottare. Condividendo tutti i presenti il programma proposto, la riunione viene aggiornata alla mattinata successiva a Guastalla, in preparazione dei lavori del COM. I tecnici di AIPO e della Provincia, sulla base della verifica puntuale dei rilievi delle piene del 1994 e del 2000 e dei livelli idrometrici attesi (paragonabili a quelli del 2000), propongono al COM il quadro di interventi da attuare nell intervallo di tempo a disposizione prima dell'arrivo dell'onda di piena, pari a circa 48 ore di culmine registrato alla Becca (PV). Il programma sinteticamente esposto, viene approvato dal COM che ne affida la realizzazione nonché la sorveglianza, nei vari tronchi rispettivamente: - al Consorzio di Bonifica per il Crostolo e l Enza; - alle Imprese ove presenti; - alle associazioni del Volontariato, sotto il controllo dei tecnici dell AIPO, ufficiali idraulici e sorveglianti, dei tecnici della Bonifica dell Emilia Centrale, dei tecnici comunali e del STB, tra loro coordinati. Versione

9 Ai sindaci viene assegnato il compito di organizzare e coordinare gli interventi e sorvegliare ogni tronco nel rispettivo territorio comunale. Sulla base del programma esposto e approvato, il Prefetto affida al Sindaco del Comune capofila la responsabilità di coordinare tutte le attività tecniche disposte dal COM. La piena del 2000 ha fatto registrare a Boretto un livello idrometrico massimo pari a , e pertanto il livello atteso stimato per il Po. Ottimizzare l utilizzo del tempo a disposizione prima dell'arrivo dell'ondata di piena per disporre gli interventi utili al fine di garantire la sicurezza del territorio, considerando che sulla base delle esperienze precedenti il colmo a Boretto si verifica 48 ore dopo il colmo al Ponte della Becca. Scenari locali di rischio Criticità idrauliche indicate nella cartografia del Piano di emergenza provinciale e sottoposte alla validazione di AIPO: 1. adeguamento argine destro fiume Po tra il ponte di Coenzo e Brescello recentemente adeguato agli attuali valori di riferimento ma finora non collaudato. 2. argine destro fiume Po: lesioni di varia natura sul corpo arginale maestro (Boretto, Brescello, Guastalla) 3. località Ghiacciaia criticità rimossa 4. fontanazzo di modeste dimensioni acqua sierosa a mt. 50 circa dall'argine (Boretto) 5. piccolo fontanazzo a mt. 150 dall'argine infiltrazione all'unghia arginale (Gualtieri) 6. infiltrazione all'unghia arginale(boretto) 7. infiltrazione nell'argine (parte non diaframmata) circa 200 mt. e n 2 fontanazzi verso campagna (Luzzara) Manufatti idraulici da monitorare indicati dalla Bonifica 1. Impianto Canale derivatore 2. Botte Bentivoglio 3. Torrione Gualtieri 4. Canalazzo Brescellese (chiavica Scutellara) Localmente si verificheranno anche le criticità locali rilevate dalle Associazioni operanti sul territorio. Versione

10 Figura 4 - Ubicazione delle aree golenali allagate Figura 5 Localizzazione delle criticità idrauliche del sistema arginale dalla carta del modello di intervento Versione

11 MODELLO DI INTERVENTO Il modello d'intervento, che viene testato nella esercitazione, è quello concordato con il protocollo d intesa dell ottobre 2004, per la parte relativa agli eventi con possibilità di preannunciorischio idrogeologico, in riferimento anche agli indirizzi nazionali e come dettagliato nella pianificazione provinciale e locale di emergenza. Prevede l'attivazione delle fasi di attenzione, preallarme e allarme, in riferimento alle procedure previste dal sistema di allertamento nazionale e regionale con la rete dei centri funzionali, di cui alla circolare del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004, dettagliatamente definita dalla Regione, in particolare per la predisposizione degli avvisi meteo e di criticità e degli avvisi di protezione civile. Organismi di coordinamento LIVELLO REGIONALE Comitato Regionale per l Emergenza - COREM - presieduto dal Direttore dell Agenzia regionale di protezione civile; (all art. 23 della legge regionale 1/2005) Centro Operativo Regionale - COR - Agenzia Regionale di Protezione Civile (funzioni: tecnico scientifica e pianificazione; sanità, assistenza sociale e veterinaria; volontariato; mezzi e materiali; telecomunicazioni; strutture operative e SAR; assistenza alla popolazione) Centro Multirischio Agenzia Regionale di Protezione Civile Centro Funzionale ARPA-SIM Direzione regionale dei Vigili del Fuoco, per il coordinamento della funzione di soccorso tecnico urgente. Comando Regionale Corpo Forestale dello Stato Capitaneria di Porto Comitato regionale di coordinamento del volontariato di protezione civile LIVELLO PROVINCIALE Ufficio Territoriale del Governo Centro Coordinamento Soccorsi CCS presieduto dal Prefetto Sala operativa provinciale attivata presso l Ufficio Territoriale del Governo Prefettura (funzioni: tecnico scientifica e pianificazione; sanità, assistenza sociale e veterinaria; volontariato; mezzi e materiali; telecomunicazioni; strutture operative e SAR; assistenza alla popolazione) Provincia Comando provinciale dei Vigili del Fuoco Agenzia Interregionale fiume Po AIPO Servizio Tecnico di Bacino Consorzi di Bonifica AUSL 118 Coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile LIVELLO SOVRACOMUNALE Centro operativo misto (COM), attivato dal Prefetto (funzioni: sanità, assistenza sociale e veterinaria; volontariato; mezzi e materiali; telecomunicazioni; strutture operative e SAR; assistenza alla popolazione, tecnica, censimento danni) LIVELLO COMUNALE Centro operativo comunale (COC ), coordinato dal Sindaco (funzioni: sanità, assistenza sociale e veterinaria; volontariato; mezzi e materiali; telecomunicazioni; strutture operative e SAR; assistenza alla popolazione) AUSL Locale Forze dell ordine presenti a livello Locali Strutture ed enti presenti nel territorio comunale Associazioni comunali del Volontariato Versione

12 ORGANIZZAZIONE CENTRI DI COMANDO Nell ambito dell esercitazione si prevede che dalla fase di Preallarme siano attivate realmente le 5 strutture di comando: COM di Guastalla COC di Brescello, Boretto, Gualtieri, Luzzara mentre saranno attivate virtualmente: COR CCS c/o sede Prefettura (o SOP) COC di Novellara, Poviglio, Reggiolo In questa occasione si è deciso di non allestire il Campo base con le tende, ma di insediare la Colonna Mobile presso l Area di Ammassamento soccorritori e mezzi di Guastalla, attualmente in fase di ultimazione (area c/o impianti sportivi comunali), già censita nella pianificazione di Protezione Civile ed oggetto delle attività di verifica e restituzione grafica ai sensi della DGR 1954/2009. Il Comune di Guastalla, d intesa con l Istituto di Istruzione Superiore Russell, mette a disposizione le palestre del polo scolastico per ospitare i volontari durante la notte di sabato. Il dimensionamento della Colonna Mobile è adeguato al numero di soccorritori attesi per affrontare gli scenari previsti, la progettazione è eseguita dallo specifico gruppo di lavoro col supporto dell Associazione Geometri Volontari nell ambito della Delibera sopra citata. Occorre precisare che l'insediamento della Colonna Mobile nel Piano di Emergenza per una Piena Catastrofica (con tempo di ritorno cinquecentennale corrispondente alla Fascia C dell'ex cartografia di PAI, oggi assunta dal PTCP 2010), sarebbe presso le Aree di Ammassamento di Correggio o Novellara. Questa esercitazione propone come scenario di evento una piena paragonabile a quella del 2000 che non prevede l'allagamento delle aree esterne all'argine maestro: per questo motivo è stato ritenuto possibile utilizzare il sito di Guastalla per l'allestimento della struttura. Il responsabile dell Area, che conformemente alle disposizioni di legge dovrà appartenere alle Istituzioni, sarà operativamente affiancato da 2 responsabili del volontariato; anche le varie funzioni dell'area quali logistica, cucina, sorveglianza, radiocomunicazioni ecc saranno rette da responsabili del volontariato. Versione

13 Figura 6 Planimetria dell Area di Ammassamento di Guastalla Figura 7 Area di Ammassamento e polo scolastico di Guastalla Versione

14 GRUPPI DI LAVORO La Funzione sanità (F2), composta da diversi settori dell'ausl reggiana e coordinata dal Reggio Soccorso, prevede di evacuare i pazienti di una struttura di Boretto e, in raccordo con il Servizio di Igiene Pubblica e con i servizi sociali, di procedere ad un censimento speditivo in merito alle richieste di supporto/soccorso registrate sul territorio per la popolazione non autosufficiente. Sarà inoltre simulata dal Servizio Veterinario l'evacuazione di un allevamento in golena. Oltre alle criticità arginali individuate nel Piano di Emergenza provinciale, i manufatti idraulici da monitorare indicati dalla Bonifica e le criticità minori locali rilevate dalle associazioni sul territorio, nella presente esercitazione sono inseriti ulteriori scenari di danno verosimili, anche sulla scorta di quanto già accaduto nel A tal proposito il Coordinamento delle Organizzazioni per il Volontariato ha istituito i seguenti gruppi di lavoro che, oltre ad affrontate le suddette emergenze legate a particolari scenari, si occupano delle classiche aree tematiche: - Gruppo Cinofili: ricerca persone disperse durante le operazioni di evacuazione della golena - Gruppo Tutela Beni Culturali: simulazione di sgombro preventivo di opere d'arte in mostra in un palazzo storico prossimo ad essere allagato - Gruppo tutela dell'ambiente: simulazione di bonifica di un'area inquinata da sversamento di idrocarburi da una cisterna sommersa dalla piena sotto la guida dei tecnici di ARPA - Gruppo Logistica: dimensionamento, progettazione e allestimento dell Area di Ammassamento soccorritori e mezzi - Gruppo Radiocomunicazioni: allestimento sale radio e prova collegamenti fra il COM, i COC, l Area d Ammassamento e le squadre sul territorio - Gruppo Cucina: allestimento di 2 cucine da campo e preparazione pasti - Gruppo formazione: organizzazione di approfondimenti tematici da inserire nelle pause fra le prove pratiche Gli orari, le corrispondenti quote idrometriche del Po, il dettaglio delle attività previste, il luogo di svolgimento, il personale impiegato sono illustrate nell'elaborato Cronoprogramma. PARTECIPAZIONI ESTERNE L'esercitazione assume di fatto carattere interprovinciale, in quanto la Provincia di Mantova e l'unione Bassa Est Parmense dei Comuni di Colorno, Sorbolo e Mezzani hanno espresso interesse alla partecipazione nei propri territori (limitrofi alla nostra provincia). La Provincia di Mantova desidererebbe svolgere la propria esercitazione annuale, unitamente a questa, per testare l operatività della propria Colonna Mobile Provinciale. L'Unione Bassa Est Parmense, oltre a condividere con Reggio Emilia i problemi del nodo critico sull'enza legato al Ponte sulla SP62R, già oggetto di intervento in occasione di eventi di piena, intenderebbe testare il loro piano di emergenza sovracomunale in fase di redazione. Versione

15 ENTE FUNZIONI DI SUPPORTO ATTIVATE DAL PIANO RISCHIO IDRAULICO (AMBITO PO) PREFETTURA AGENZIA REGIONALE PROTEZIONE CIVILE PROVINCIA RE VVF CFS COMUNE SEDE COM COMUNI RIVIERASCHI POLIZIE MUNICIPALI AIPO STB BONIFICHE USL 118 F2 CRI/ANPAS ARI COORDINAMENTO VOLONTARIATO GRUPPI VOLONTARIATO CARABINIERI - FORZE POLIZIA FUNZIONI AL COM GUASTALLA F14 F1 F1 - F9 - F13 - F5 F10 F10 F5 - F6 - F9 - F13 F5 - F6 - F9 - F13 F9 - F6 - F13 F1 - F9 F1 F1 - F9 - F5 F2 F2 - F13 - F4 F7 F4 - F5 - F10 - F13 F4 - F13 F6 - F10 ACT F6 FUNZIONI ACCORPATE F1 - F9 COM/COC COC F1 Tecnico scientifico e pianificazione ENTE RESPONSABILE FUNZIONE PROVINCIA ENTI COMPOSIZIONE FUNZIONE AIPO - STB - BONIFICHE - AGENZIA REGIONALE PROTEZIONE CIVILE F9 Censimento danni PROVINCIA COMUNI - PM - AIPO - BONIFICHE F2 F2 Sanità, assistenza sociale e veterinaria 118 CRI - ANPAS - USL SERVIZIO VETERINARIO F4 F4 Volontariato COORDINAMENTO VOL. RE ANA - GRUPPI COMUNALI - PROING - GEOPROCIV F5 - F6 F5 Materiali e mezzi F6 Trasporti, circola. e viabilità COMUNE SEDE DI COM COMUNE SEDE DI COM COMUNI - COORDINAMENTO - BONIFICHE - PROVINCIA COMUNI - PM - CARABINIERI - ACT F7 F7 Telecomunicazione ARI ANTENNA AMICA F10 F14 F10 Strutture operative F14 Coordinamento Centri operativi VVF DELEGATO PREFETTURA F13 F13 Logistica evacuati PROVINCIA COORDINAMENTO - CFS - FORZE DI POLIZIA COMUNI - PM - GRUPPI VOLONT. COMUNALI - COORDINAMENTO (ANPAS) Versione

16 Versione ALLEGATI

17 Versione

18 Versione

19 Versione

20 Versione

21 Versione

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