Regolamento Intercomunale Gestione ed Uso Prodotti Fitosanitari Mareno e Santa. Santa Lucia di Piave. Mareno di Piave 5 febbraio 2013 Centro Culturale
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1 Regolamento Intercomunale Gestione ed Uso Prodotti Fitosanitari Mareno e Santa Lucia di Piave Mareno di Piave 5 febbraio 2013 Centro Culturale Comune di Comune di Mareno di Piave Santa Lucia di Piave
2 Come nasce Accordo dei comuni area collinare attraverso la firma di un Protocollo d intesa tra comuni e alcuni Enti di competenza: Ulss 7, Ulss8, ARPAV, Consorzio di Difesa CO. Di. TV, Costituzione di una commissione per la stesura mista comuni e enti firmatari e non firmatari
3 MOTIVI DEL REGOLAMENTO Tema di interesse diffuso: Mutata sensibilità dei cittadini non produttori, le politiche sulla sostenibilità e paesaggio, Produrre tenendo in debita considerazione sistemi e integrati, opportunità di tutelare/valorizzare il territorio e di conseguenza il suo prodotto principale anche attraverso azioni e processi di sviluppo sostenibile nella sua complessità.
4 Normativa di riferimento Regolamenti comunali, Protocolli d intesa DPR 290/01 Regolamento per la produzione e la vendita dei PF Direttiva 2009/128/CE (recepita a livello nazionale con D.lgs 152/12)
5 Fase di concertazione Dopo la prima parte di stesura si è aperta la fase di concertazione e partecipazione con: Associazioni di categoria e ambientaliste, Provincia di Treviso, E altri soggetti richiedenti.
6 1^Parte: Regolamento 1. Definizioni; 2. Campo di applicazione; 3. Competenze ed obblighi nella difesa fitosanitaria ; 4. Gestione dei vegetali e/o prodotti vegetali contaminati e/o infestati; 5. Vendita di prodotti fitosanitari; 6. Gestione delle giacenze presso i rivenditori dei prodotti fitosanitari revocati; 7. Acquisto di prodotti fitosanitari; 8. Conservazione dei prodotti fitosanitari, diserbanti e concimi nelle aziende agricole.
7 2^ Parte: Regolamento 9. Esecuzione dei trattamenti con prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti; 10. Adozione delle tecniche di lotta integrata e di lotta guidata; 11. Esecuzione dei trattamenti con erbicidi; 12. Rifornimento, lavaggio, scarico e manutenzione delle attrezzature usate per i trattamenti ; 13. Gestione dei contenitori dei prodotti fitosanitari vuoti; 14. Accesso ai fondi trattati con prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti; 15. Sanzioni; 16. Revisione e aggiornamento.
8 2a Parte: Appendice Vigilanza; Obblighi ai fini della condizionalità validi per tutte le aziende agricole; Formazione, informazione e sensibilizzazione.
9 Capisaldi e obiettivi Art Gestione della deriva: ovvero impedire alla deriva di entrare nella proprietà di terzi, attraverso sistemi tecnici e naturali integrati (rivalutare le fasce alberate) che ne inibiscano la formazione, 2. Fasce di rispetto modulari in base alla attrezzatura usata, 3. Tutela delle aree sensibili o specifiche e particolarmente sensibili e corpi idrici.
10 ART. 9 Comma Obbligo del patentino nel caso dell uso di PF T+ T e Xn, Obbligo uso DPI, Per sicurezza operatore, preferibile l uso di PF in sacchetti idrosolubili, microgranuli, o formulati liquidi.
11 ART. 9 Comma 6 Divieto di trattare in presenza di vento per non contaminare altre colture o aree non interessate al trattamento.
12 ART. 9 Comma 7 Divieto che le miscele raggiungano aree sensibili: Abitazioni, Edifici Pubblici, Orti familiari, Strade ad uso pubblico In caso di immissione di PF in proprietà terze, il responsabile del trattamento deve segnalare il fatto al proprietario.
13 ART. 9 Fasce di rispetto uso irroratrici per piante arboree Tipo d irroratrice Fascia di rispetto per trattamenti al bruno o vegetazione ridotta (prima del 20 maggio) metri Fascia di rispetto con vegetazione piena (dopo 20 maggio) metri 2 Atomizzatori tradizionali e irroratrici a polverizzazione pneumatica prive di testate a getto mirato Atomizzatori con possibilità di ridurre la portata del ventilatore, oppure muniti di sensori di vegetazione e/o carica elettrostatica delle gocce Irroratrici con dispositivi di contenimento e indirizzamento del getto d aria nei confronti della vegetazione (torri antideriva o diffusori multipli regolabili) e ugelli orientabili Irroratrici a tunnel con recupero o manualmente 3 1,5 Irroratrici pneumatiche con testata a cannone con restrizioni specifiche con restrizioni specifiche
14 ART. 9 Comma 7 ugelli No ugelli ad alta pressione maggiore di 15 bar, Privilegiare ugelli di nuova generazione del tipo ad inclusione d aria
15 ART. 9 Comma 7 Atomizzatori con testata a cannone Regolazione della gittata a 40 metri, Uso ugelli in grado di produrre gocce medio grandi pressione non superiore a 10 bar, Orientamento del getto in direzione opposta rispetto le aree sensibili, No trattamento in presenza di vento e nelle ore più calde.
16 ART. 9 Comma 7 e 25 Modalità di trattamento area sensibile Ventola aperta Ventola chiusa
17 ART. 9 Comma 10 Molto tossico Molto tossico Tossico In prossimità di aree particolarmente sensibili quali, asili scuole di ogni ordine e grado, centri diurni, aree verdi, ecc. individuate dall Amministrazione comunale, obbligo di: Operare nell orario di chiusura, Non consentito l uso di prodotti T+, T e Xn nella fascia di 50 metri. Xn Nocivo
18 ART. 9 Comma 16 mezzo aereo Trattamenti nei comuni dove autorizzato l uso di tale mezzo in aree appositamente censite, Autorizzazione del Ministero Paaf e del Direttore UP Servizi Fitosanitari regionali, Comunicazione degli interventi 48 ore prima all ULSS competente, Sindaco, UP Servizi Fitosanitari Impiego di prodotti specifici per tale uso. Regolato DGR 1720/04
19 ART. 9 Comma 18 Protezione api e insetti pronubi Vietato l impiego di insetticidi e acaricidi e prodotti fitosanitari nocivi per le api durante il periodo di fioritura Obbligo di sfalcio prima di qualsiasi trattamento con tali prodotti Ai sensi della Legge Regionale 23/1994
20 ARTICOLO 9 comma 20 L utilizzo dei PF va annotato nel registro predisposto dalla Regione del Veneto a cura di chi effettua il trattamento, Ogni registrazione dovrà avvenire entro 48 ore dal trattamento, Il registro va tenuto presso l azienda, e le relative schede devono essere conservate per 3 anni.
21 ARTICOLO 10 Adozione delle tecniche di difesa integrata e lotta guidata: Entro 1 gennaio 2014 obbligo introduzione delle tecniche di Difesa Integrata così come previsto dalla direttiva comunitaria CE 128/09 Direttiva sull uso sostenibile dei pesticidi, Adozione delle tecniche di lotta integrata e biologica come requisito minimo, e incremento di tecniche colturali e agronomiche che consentano un minor impiego di agrofarmaci.
22 ARTICOLO 10 comma 2 Seguire scrupolosamente le indicazioni che vengono dalle strutture preposte o soggetti qualificati, e potenziamento del servizio: Esempio: PROTOCOLLO VITICOLO Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene DOCG, AGRINOTIZIE, Consorzio Difesa Treviso.
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24 ARTICOLO 11: Esecuzione dei trattamenti con erbicidi Distribuzione localizzata del trattamento, Seguire le indicazioni riportate in etichetta, rispetto dei corpi idrici e pozzi come art. 9
25 Articolo 9 tabella irroratrici colture erbacee Tipo d irroratrice Fascia di rispetto con terreno nudo (metri) Fascia di rispetto con vegetazione coprente (metri) Irroratrice a barra con ugelli idraulici a ventaglio 5 3 Irroratrice a barra con ugelli antideriva a inclusione d aria 2 1 Irroratrice a barra tradizionale con ugelli antideriva a inclusione d aria + manica d aria 1 0,5 Trattamenti localizzati su banda 0,5 0,5
26 ARTICOLO 12 Rifornimento, lavaggio, scarico e manutenzione delle attrezzature usate per i trattamenti: Modalità di carico e scarico, preparazione delle miscele, e lavaggio delle cisterne, Gestione dei residui di miscela fitosanitaria, o riutilizzata nella coltura o raccolta in speciali contenitori.
27 Art. 12 comma 8 Portata ugelli Precisione manometro Entro il 31 dicembre 2013 tutte le attrezzature per irrorazione che operano nel territorio DOCG Conegliano- Valdobbiadene, dovranno essere sottoposte a verifica funzionale presso i centri autorizzati, il primo controllo è da eseguirsi non oltre i 4 anni dall acquisto, e i successivi a cadenza biennale
28 ARTICOLO 16 Revisione e aggiornamento: Il presente Regolamento è soggetto a revisione e aggiornamento, con le medesime procedure utilizzate per la prima redazione.
29 Modalità di aggiornamento In base alle criticità evidenziate nella sua applicazione, In base alle variazioni normative a livello superiore, Esempio: D. Lgs. 150/12 e Piano d azione nazionale.
30 19 SOTTOZONE
31 2^ FASE: IL REGOLAMENTO DI POLIZIA RURALE DIVISIONE DELLE MATERIE RIGUARDANTI LA POLIZIA RURALE IN TRE AREE NELLE QUALI GLI AMMINISTRATORI COMUNALI HANNO POTUTO DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO; SOGGETTI INTERSSATI: Regione del Veneto con Servizi Forestali, Direzione Agroambiente; Provincia di Treviso, Consorzio di Bonifica, Genio Civile, CRA VIT Conegliano, Università di Padova, ARPAV, ULSS 7 e 8.
32 TEMI PRINCIAPALI 1^ AREA TUTELA DELLE STRADE E REGIME DELLE ACQUE, SISTEMAZIONI AGRARIE, MODALITA DI IMPIANTO DELLE COLTURE.
33 TEMI PRINCIPALI 2^ AREA AMBITI RURALI EDIFICATI, SALVAGUARDIA DEL BOSCO, BOSCHETTI E SIEPI E LORO FUNZIONE, GESTIONE POTATURE E BIOMASSE, RELITTI RURALI, AMBITI RURALI PARTICOLARI.
34 TEMI PRINCIPALI 3^ AREA GOVERNO DEGLI ANIMALI E IL LORO BENESSERE, DETENZIONE E MALTRATTAMENTO DI ANIMALI, DENUNCIA APIARI E LORO COLLOCAZIONE, PASCOLO, UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEGLI EFFLUENTI ANIMALI E DELLE ACQUE REFLUE, ATTIVITA VENATORIA E PESCA.
35 Grazie per l attenzione
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