1.3 Profilo economico produttivo
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- Bianca Leone
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1 Relazione ambiente :13 Pagina 23 RELAZIONE SULLO STATO 1.3 Profilo economico produttivo Il sistema produttivo - imprenditoriale La provincia di Lecco presenta una struttura produttiva composta da un fitto tessuto di piccole e medie imprese, diffuse su larga parte del territorio provinciale, ma con alcune concentrazioni geografiche e settoriali. In termini complessivi sono presenti poco più di 24 mila imprese attive, pari a 7,2 ogni 100 abitanti; a livello geografico si rileva una maggiore presenza di imprese, oltre che nel capoluogo, nell area centrale della provincia dove sono presenti diverse concentrazioni di imprese con elevate ricadute occupazionali, come nel caso di Merate, Calolziocorte, Valmadrera, Oggiono ed Olginate. A fine, il 5,3% delle aziende locali risulta attivo nel settore primario, il 38,4% nel secondario e il 56,3% nel terziario. La provincia di Lecco mantiene una forte connotazione manifatturiera, grazie alla presenza di due distretti industriali specializzati, rispettivamente, nella produzione metalmeccanica (Distretto Metalmeccanico Lecchese) e nella produzione tessile (Distretto Lecchese Tessile). Tali distretti, la cui delimitazione è riportata nella Figura 1.3, assumono un importanza particolare per l economia provinciale costituendo comparti centrali per l industria manifatturiera locale e influendo in maniera rilevante anche sulla struttura imprenditoriale. Il sistema produttivo è caratterizzato da una forte tradizione artigiana, legata alla elevata concentrazione di attività manifatturiere; nel, infatti, le imprese artigiane rappresentano quasi il 40% dell intero tessuto produttivo lecchese a fronte di una media regionale del 32,2% e nazionale del 27,7%. Delle oltre imprese attive, appartengono al settore manifatturiero (pari al 19,4% dell intero tessuto economico) e oltre a quello delle costruzioni (18,7%); all interno del manifatturiero, il 37% delle imprese è impegnata nella produzione e lavorazione del metallo, confermando il ruolo centrale di questo comparto per l economia provinciale. Sono presenti, inoltre, poco più di 350 Figura 1.3 Distretti industriali della provincia di Lecco 23
2 INQUADRAMENTO GENERALE 1 imprese tessili e di abbigliamento localizzate a Lecco e in Brianza. Nonostante il peso delle imprese manifatturiere nell economia provinciale sia andato progressivamente riducendosi negli ultimi anni, Lecco con il 19,4% mantiene ancora una forte vocazione industriale, risultando, dopo Prato (29,6%), la seconda provincia italiana per incidenza delle imprese manifatturiere nel tessuto produttivo e distanziandosi notevolmente dalla media italiana. Relativamente al terziario, principale settore economico in termini di numero di imprese, occupati e produzione di valore aggiunto, si rileva la presenza di circa 14 mila imprese, delle quali impegnate nel commercio (24,1%). Molto elevato è anche il numero di imprese nel settore delle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (3.800 circa, pari al 15,6% del tessuto economico provinciale). Si contano, inoltre, strutture ricettive tra alberghi e ristoranti, oltre attività nei servizi pubblici, sociali e personali e 780 aziende di trasporto, magazzinaggio e comunicazione. Infine, l agricoltura è rappresentata da circa imprese, in prevalenza di piccole e piccolissime dimensioni. Il Grafico 1.7 riporta il dettaglio delle principali categorie di attività economiche (classificazione Ateco 2002) registrate nel in provincia di Lecco con riferimento al numero di imprese attive. Relativamente alle categorie non rappresentate graficamente, quali: pesca, piscicoltura e servizi connessi; estrazione di minerali; produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua; istruzione; sanità e sevizi sociali, il numero totale di imprese attive ammonta a 232. Grafico 1.7 Numerosità imprenditoriale per settore di attività economica in provincia di Lecco, Agricoltura, caccia, silvicoltura Attività manufatturiere Costruzioni Comm. ingr. e dett., rip. beni pers. e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Attiv. immob., noleggio, informatica e ricerca Intermed. monetaria e finanziaria Altri serv. Pubblici, sociali e personali Imprese non classificate Nonostante il prolungarsi del periodo di congiuntura economica sfavorevole, solamente nel in provincia di Lecco si è avuta una lieve riduzione del numero di imprese attive (da a ; pari a -0,7%), sostanzialmente in linea con il trend riscontrato a livello regionale (-0,8%) e nazionale (- 0,6%). Tale andamento è imputabile ad una certa resistenza delle dinamiche del tessuto imprenditoriale rispetto alle fluttuazioni economiche. Al fine di comprendere meglio le variazioni registrate nel appare utile porle in relazione allo sviluppo mostrato in un orizzonte temporale di medio periodo, per rilevare le trasformazioni in atto al di là della fase congiunturale negativa. Al riguardo, la Tabella 1.4 riporta le variazioni percentuali registrate nel periodo e, per raffronto, nel periodo per ciascun settore di attività economica, in termini di numerosità imprenditoriale. 24
3 RELAZIONE SULLO STATO Settore attività economica Lecco Lombardia Italia Agricoltura, caccia e silvicoltura -0,1 6,8-1,8-5,9-2,4-10,8 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 6,7 45,5 3,3-10,4 1,2 3, 7 Estrazione di minerali 0,0-9,1-5,2-14,4-3,3-9,0 Attività manufatturiere -2,8-5,5-2,4-4,5-1,7-2, 4 Produzione e distribuz. energia elettrica gas e acqua 23,1 60,0 10,4 48,5 9,7 62,5 Costruzioni 0,0 18,7-1,0 19,0-0,2 21, 1 Commercio ingr. e dett.; Riparaz. beni pers. e per la casa -0,8 1,3-1,0-0,1-0,4 3, 1 Alberghi e ristoranti 2,4 13,2 1,8 13,9 1,8 17,6 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni -2,7-6,0-3,8-2,2-1,9-1,4 Intermediazione monetaria e finanziaria -2,1 2,5 0,0 6,3 0,2 10,2 Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca -0,2 20,0 0,8 21,4 1,6 30,0 Istruzione 4,8 38,3 3,0 19,7 3,3 26, 9 Sanità e altri servizi sociali 5,9 48,8 3,3 38,6 4,3 40,0 Altri servizi pubblici sociali e personali 1,8 5,7 1,8 8,9 1,8 13,9 Imprese non classificate -7,7 7,5-10,2 2,3-29,0-28,1 Totale -0,7 6,5-0,8 6,7-0,6 5, 8 Tabella 1.4 Imprese attive per settore di attività economica in provincia di Lecco (variazioni percentuali), La produzione di ricchezza Il periodo dal 2005 al 2010 è stato contrassegnato da grandi mutamenti economici, politici e sociali: dalle tensioni internazionali dopo l attentato dell 11 settembre 2001 all ingresso della Cina nell OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio), dall allargamento dell Unione Europea a 27 Paesi alla riforma degli Organismi di rappresentanza dell UE, fino alla crisi economica mondiale tuttora in atto. Prima della crisi, il contesto economico nazionale e provinciale risultava caratterizzato da una perdurante modesta crescita; dalla fine del 2008, quando la crisi finanziaria si è propagata all economia reale, anche nell area provinciale di Lecco si sono manifestati segnali negativi. Allo scopo di comprendere l evoluzione della congiuntura economica nel territorio lecchese è utile osservare le variazioni del Prodotto interno lordo (PIL), che misura il valore della produzione e del reddito creato dall economia di un dato territorio e costituisce, pertanto, un importante indicatore dello stato di salute di un sistema economico. Il Grafico 1.8 illustra la variazione del PIL in termini reali (cioè al netto dell effetto dell inflazione) nella provincia di Lecco, in Lombardia e in Italia per il periodo I dati mettono in evidenza la serietà della recessione che l economia lecchese ha affrontato e tuttora affronta per effetto della crisi: nel, infatti, il PIL provinciale ha visto una contrazione dell 8% circa rispetto all anno precedente, più accentuata rispetto a quella registrata complessivamente in Italia (-5,0%) ed in Lombardia (-5,2%). Va, tuttavia, notato che, a differenza di quanto avvenuto nel, nel corso del 2008 l economia lecchese aveva mostrato una maggiore tenuta rispetto a quanto registrato a livello regionale e nazionale: infatti, il PIL reale provinciale aveva mostrato un lieve incremento rispetto al 2007 (+1%), mentre in Lombardia ed in Italia la crisi aveva già determinato una contrazione del PIL (rispettivamente -0,7% e -1,3%). Va, inoltre, evidenziato che negli anni precedenti alla crisi ( ), l economia lecchese, ha mostrato un trend di crescita dell 1,5% annuo, più elevato sia di quello italiano (+1% in media all anno) sia di quello regionale (+1,2% in media all anno). Nonostante la persistenza di alcuni fattori di criticità, le più recenti previsioni sono orientate verso una crescita del PIL di circa punto percentuale per il 2010, dopo la contrazione di 5 punti nel. Un rilancio che dovrebbe trovare forza, oltre che nella domanda estera (si ipotizza una crescita del 2,3% dell export), anche della domanda nazionale, contraddistinta dal rialzo dell 1,4% degli investimenti e dal più contenuto +0,7% previsto per i consumi interni. 25
4 INQUADRAMENTO GENERALE 1 Grafico 1.8 Variazione reale del PIL nella provincia di Lecco (variazioni percentuali a prezzi costanti), ,9 1,1 0, ,1 0,1 0, ,5 1,1 0, ,9 0,8 0, ,7 2,1 2, ,4 1,9 1, ,0-0,7-1,3-6 -5,2-5,0-8 -8,3-10 Lecco Lombardia Italia 2008 In aggiunta all analisi del PIL, l esame del valore aggiunto per settore economico, riportata nella Tabella 1.5, consente di trarre utili informazioni sullo stato di salute di diversi comparti dell economia e di rilevare i cambiamenti in atto all interno del sistema economico provinciale. Tabella 1.5 Valore aggiunto per settori di attività economica nelle province lombarde, in Lombardia e in Italia (composizione percentuale), 2008 Province e Regioni Agricoltura Industria Industria in senso stretto Costruzioni Tot. Industria Servizi Totale BERGAMO 0,8 35,5 9,3 44,8 54,4 100 BRESCIA 2,0 32,6 7,1 39,7 58,4 100 COMO 0,4 30,7 6,2 36,9 62,7 100 CREMONA 7,0 31,0 4,9 36,0 57,0 100 LECCO 0,3 38,8 5,8 44,6 55,1 100 LODI 3,3 26,8 6,7 33,5 63,2 100 MANTOVA 4,7 34,1 5,6 39,6 55,7 100 MILANO 0,2 21,5 4,6 26,0 73,8 100 PAVIA 2,3 24,4 6,1 30,5 67,2 100 SONDRIO 1,5 25,5 8,4 33,9 64,6 100 VARESE 0,2 32,5 5,9 38,4 61,4 100 LOMBARDIA 1,1 27,3 5,8 33,1 65,8 100 NORD-OVEST 1,2 25,3 5,8 31,1 67,7 100 ITALIA 2,0 20,8 6,2 27,0 71,0 100 Dalla distribuzione del valore aggiunto per settore economico appare evidente l elevato contributo dell industria alla produzione di ricchezza dell intera provincia: nel 2008 il 38,8% del valore aggiunto provinciale è stato creato dall industria in senso stretto ; con tale percentuale Lecco risulta la prima provincia italiana per contributo dell industria in senso stretto nella formazione del valore aggiunto, a conferma dell alta vocazione manifatturiera del territorio. Infatti, come si è già avuto modo di accennare nel paragrafo precedente, il territorio lecchese presenta la più alta vocazione manifatturiera d Italia, data la presenza di un fitto tessuto di piccole e medie imprese su larga parte del territorio provinciale, organizzate in importanti distretti industriali (metalmeccanico e tessile). Più contenuto è il peso dell altro comparto industriale, le costruzioni, che contribuisce per il 5,8% alla produzione di ricchezza dell intera provincia, ma riveste in alcune aree un ruolo molto importante in particolar modo per l indotto ad esso collegato. Nonostante l elevata vocazione industriale e manifatturiera del territorio, sono i servizi a rappresentare il principale settore economico per produzione di ricchezza, un aspetto tipico delle realtà ad economia avanzata. I servizi, infatti, contribuiscono per il 55,1% alla produzione di ricchezza dell intero sistema economico, un dato comunque inferiore rispetto alla media regionale (65,8%) e soprattutto nazionale (71,9%). 26
5 RELAZIONE SULLO STATO L agricoltura, infine, presenta un peso decisamente contenuto, contribuendo solo per lo 0,3% alla produzione di ricchezza del territorio, uno dei valori più bassi d Italia, a conferma della limitata vocazione agricola dell area Il mercato del lavoro Come già messo in evidenza, le dinamiche occupazionali seguono con un certo ritardo le variazioni della congiuntura economica; per tale motivo, le ripercussioni della crisi si sono manifestate in maniera evidente sul mercato del lavoro solamente nel corso del. Nel 2008, difatti, in provincia di Lecco il numero di occupati ha continuato ancora ad aumentare (da a , +2,4%), dopo gli incrementi registrati nel 2006 (+2,0%) e nel 2007 (+0,5%). Di conseguenza, come effetto del trend positivo registrato dall occupazione fra il 2005 ed il 2008, nella provincia di Lecco il tasso di occupazione aveva raggiunto, nel 2008, il 67,6%, attestandosi leggermente al di sopra della media regionale (67%) e su livelli decisamente migliori dalla media nazionale (58,7%). Nel corso del, tuttavia, gli effetti della crisi economica si sono ripercossi anche sull occupazione, determinando una perdita consistente di posti di lavoro non solo a livello nazionale (oltre 379 mila occupati in meno, pari ad una variazione del -1,6%), ma anche in Lombardia ed in provincia di Lecco. Nel territorio lecchese, nel, gli occupati sono stati (dato stimato), l 1,6% in meno del 2008, conseguentemente il tasso di occupazione è sceso di quasi due punti percentuali rispetto al 2008, attestandosi al 66% circa, come si evince dal Grafico ,5 65, ,5 66,6 66, ,4 66,5 66, ,7 67,6 67, ,7 65,9 65,8 57,6 Grafico 1.9 Andamento del tasso di occupazione in provincia di Lecco, in Lombardia ed in Italia (% di occupati sulla popolazione tra i 15 ei 64 anni), Lecco Lombardia Italia Mentre gli occupati sono diminuiti, il numero di persone in cerca di occupazione è aumentato di oltre unità (da a 7.600), determinando un incremento del tasso di disoccupazione di 1,7 punti percentuali, dal 3,2% al 4,9%, in analogia con il trend rilevato in Lombardia ed in Italia, indice delle crescenti difficoltà del mercato del lavoro ad assorbire le persone disponibili a lavorare (occupate o in cerca di lavoro). Tuttavia, nonostante l incremento registrato, il tasso di disoccupazione in provincia di Lecco, nel, resta inferiore alla media regionale (5,4%) e decisamente minore rispetto alla media nazionale (7,8%). Il continuo calo dell occupazione si è riflesso nella sostanziale stagnazione congiunturale dell ammontare dei redditi da lavoro dipendente sfociata, nel terzo e quarto trimestre del, in contrazioni tendenziali pari rispettivamente a -0,2% e a -1,7%. Tale dinamica, assieme ad un assottigliamento degli utili e dei dividendi distribuiti dalle imprese, ha contribuito alla contrazione del reddito disponibile delle famiglie, che nel quarto trimestre si è ridotto di mezzo punto percentuale rispetto allo stesso trimestre del Flessioni che hanno chiaramente esercitato un freno sui consumi, anche in considerazione del fatto che la riduzione nominale del reddito disponibile è stata accompagnata da quella del potere d acquisto. I consumi delle famiglie sono stati particolarmente condizionati dai dati negativi dell occupazione e dei redditi, tant è che nel quarto trimestre hanno mostrato un calo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. D altra parte, anche i dati mensili più recenti sulle vendite al dettaglio mettono in luce come la domanda delle famiglie stenti ancora a riprendersi, e ciò si riflette negativamente sulla fiducia delle imprese del commercio. 27
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