Direttore. Comitato scientifico. Università degli Studi di Napoli. Università degli Studi di Salerno. Università degli Studi di Salerno

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1 ITINERARI SOCIALI 8

2 Direttore Giuseppe ACOCELLA Università degli Studi di Napoli Comitato scientifico Ornella DE ROSA Università degli Studi di Salerno Donato VERRASTRO Università degli Studi di Salerno

3 ITINERARI SOCIALI Lo Stato sociale e la Pubblica Amministrazione stanno profondamente mutando, e questo rapido cambiamento incide direttamente sulle motivazioni e sugli indirizzi culturali delle figure professionali impegnate ad esercitare le funzioni sociali e amministrative pubbliche. Le indagini sulle nuove funzioni sociali e amministrative sollecitano studi e ricerche nella direzione di verso nuovi strumenti di analisi e di formazione. La collana Itinerari sociali raccoglie studi dedicati in maniera prevalente agli operatori dei servizi sociali e amministrativi, prefiggendosi l obiettivo di qualificarne costantemente il profilo culturale e lavorativo, con particolare riguardo alle tematiche di frontiera, bisognose di nuove definizioni, e con attenzione crescente al Terzo settore e al no-profit. Mai come nella realtà attuale, infatti, le figure professionali che esercitano il proprio ruolo, incidendo significativamente su legami e reticoli sociali sempre più complessi (e la cui tenuta risulta sempre più ardua), sono costantemente esposte a criticità, che esprimono nuove richieste e nuove esigenze, mettendo a dura prova competenze, persone, rapporti con le istituzioni. La complessità del lavoro degli operatori sociali e pubblici esige costante aggiornamento teorico e pratico, cui gli studi di questa collana tentano di dare una risposta, soprattutto sforzandosi di mettere in evidenza i nodi e gli interrogativi che le discipline interessate presentano in una fase di così grandi trasformazioni. In questa prospettiva il comitato scientifico della collana si propone di selezionare proposte editoriali (di natura manualistica o di ricerca) capaci di coniugare solide elaborazioni teoriche e scientifiche e sperimentazioni di buone prassi, verificabili nei differenti contesti sociali nei quali gli operatori sono chiamati a svolgere il loro compito.

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5 Giuseppe Acocella Prolegomeni al biodiritto

6 Copyright MMXII ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133/A B Roma (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: dicembre 2012

7 Indice 9 Capitolo I Fini e confini del biojus 23 Capitolo II La bioetica tra scienza e diritto 31 Capitolo III Diritto al patrimonio genetico e biotecnologie 43 Capitolo IV Nuove frontiere del diritto alla salute 55 Capitolo V Procreazione assistita e diritto di famiglia 71 Capitolo VI Diritto alla vita e direttive anticipate di trattamento 89 Bibliografia minima 7

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9 Capitolo I Fini e confini del biojus Il termine bioetica viene generalmente ricondotto all uso fattone dall oncologo Van Rensselaer Potter prima in un saggio del 1970 e poi in un libro pubblicato nel 1971, nel quale mettendo in guardia dalla rottura degli equilibri naturali con cui l uomo, alla ricerca di novità scientifiche e tecniche, pone a rischio la sopravvivenza stessa dell umanità proponeva di sviluppare la scienza della biologia oltre i limiti tradizionali, aggiungendo: «propongo il termine bioetica per sottolineare i due ingredienti più importanti [... ] la conoscenza biologica e i valori umani» 1. In realtà il fondatore del termine attribuiva alla bioetica il solo significato di una biologia capace di contenere nel suo stesso procedere i nuovi fini morali da far perseguire all umanità, finalizzata alla sopravvivenza dell essere umano e alla qualità della vita: dunque una etica meramente scientifica, una etica della sola biologia, una bio etica, cioè una sapienza biologicamente fondata. Come accade spesso il termine sfuggì al suo creatore e assunse diversi significati: si obiettò a Potter che la biologia non contiene e non fornisce alcun valore o norma etica, che non è scientifica. Dunque la bioetica è un campo determinato al quale va applicata l etica, che assume il termine, cioè il confine, il limite che la circoscrive. La Bioetica è insomma l etica applicata a quel particolare ambito di indagine che è il mondo vivente, nel senso delimitato dalla definizione offerta da Warren T. Reich nella Encyclopedia of Bioethics e cioè lo studio sistematico della 1. Cfr. V.R. POTTER, Bioethics. The science o/survival, in «Prospectives in Biology and Medicine», 14, 1970, pp

10 10 Prolegomeni al biodiritto condotta umana nell ambito delle scienze della vita e della cura della salute, quando tale condotta è esaminata alla luce di valori e principi morali 2. Coloro che hanno inteso fornire un elenco delle materie comprese nei confini così delimitati hanno finito per mettere in evidenza soprattutto l ambito dei problemi etici sollevati dalle biotecnologie nel campo medico e sanitario, ai quali vanno aggiunti quelli che riguardano per dirla all ingrosso ma comprensibilmente per i più i tentativi della scienza e soprattutto delle sue applicazioni (nonché della legislazione, che rischia di divenirne ancella senza possibilità di alcuna autonomia) di farsi padrona dei confini della vita e della morte. Crescente rilevanza assume pertanto il biodiritto che pone la questione della regolazione normativa di campi nuovi riguardanti aspetti esistenziali rilevanti: procreazione artificiale e programmazione biologica, prelievo e trapianto di organi, ingegneria genetica, sperimentazione sull uomo, tecnologie della rianimazione, discussione sulla personalità dell embrione e sulla sua conseguente tutela, uso delle cellule staminali, fissazione della morte, legislazione sull eutanasia, nutrizione e idratazione artificiale, ai quali sono andati sommandosi per estensione campi a questi collegati. Il biodiritto (o biojus) ha dovuto immediatamente fare i conti con la interdisciplinarietà dell approccio che contrassegna la bioetica, della quale è apparso agli studiosi eticisti un mero campo di esplicazione. A questa tendenza è andata contrapponendosi (e crescendo) un altra di derivazione anglosassone che pone il biodiritto come mera espansione dell analisi del diritto positivo ai casi e agli ambiti riconducibili alle questioni sopra ricordate, e sempre in relazione a problemi di applicazione normativa o giudiziale. Questa tendenza comprensibile nell area della common law ha progressivamente riguardato giusprivatisti e giuspubblicisti anche nell area della civil law. 2. W.T. REICH, Encyclopedia of Bioethics, l ediz. The Free Press, New York 1978 (4 voll.); II ediz. MacMIllan Simon & Schuster, New York 1995 (5 voll.).