Suicidio assistito Eutanasia Sedazione palliativa

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Romeo Giusti
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1 Suicidio assistito Eutanasia Sedazione palliativa

2 A ognuno la sua storia Dj Fabo suicidio assistito Eluana Englaro dopo 17 anni di stato vegetativo per un incidente stradale, senza alcuna speranza di recupero dello stato di coscienza, morì nel 2009 in seguito alla sospensione della nutrizione e dell idratazione (eutanasia?) Piergiorgio Welby affetto da Distrofia Muscolare Progressiva che lo stava portando inevitabilmente a morte, fu sedato da un Anestesista (il Dr. Riccio) prima che fosse disconnesso dalla ventilazione meccanica che lo manteneva in vita. La morte avvenne per insufficienza respiratoria (eutanasia?)

3 Legislazione attuale Art 13 della Costituzione sancisce l inviolabilità della libertà personale. Art. 32 della Costituzione sancisce il diritto soggettivo di chiedere l interruzione della terapia medica TESTAMENTO BIOLOGICO in discussione alla Camera Consta di 5 articoli su consenso informato, disposizioni anticipate di trattamento, pianificazione condivisa delle cure, ecc ma oggetto di polemica è il punto relativo alla sospensione delle cure come atto di autodeterminazione del malato.

4 Eutanasia E la morte deliberatamente indotta in una persona malata attraverso la somministrazione di farmaci in dosaggio e velocità di infusione tali da procurare la morte del paziente. Fattori discriminanti rispetto alla sedazione sono il modo d impiego dei farmaci e la volontarietà dell atto.

5 Suicidio assistito Implica la complicità di una persona che funge da facilitatore procurando i dispositivi che poi potranno essere azionati per libera scelta dalla persona malata, attraverso opportuni accorgimenti, in base alle singole possibilità.

6 Sedazione E l induzione di uno stato d incoscienza simile ad un sonno profondo con lo scopo di lenire la sofferenza procurata al malato da sintomi refrattari (ovvero non altrimenti controllabili con farmaci sintomatici). La sedazione può essere superficiale o profonda, intermittente o continua e comunque proporzionale al sintomo da sedare. I farmaci usati possono essere gli stessi dell eutanasia, ma si differenziano per il dosaggio e la modalità di somministrazione, mancando l intenzionalità di procurare la morte del paziente. La morte non è indotta dalla sedazione ma è causata dalla malattia.

7 Accanimento terapeutico E la continuazione di terapie o supporti terapeutici che risultano futili o sproporzionati in quello stato di malattia perché non apportano alcun reale beneficio al malato, aggravandone talvolta la sintomatologia e quindi la sofferenza.

8 Consenso informato (Pianificazione condivisa delle cure) E la condivisione di scelte terapeutiche ottenuta attraverso una veritiera informazione sulla malattia e le reali possibilità di cura rispetto ai sintomi collaterali che possono provocare. La corrretta informazione è un diritto del malato ed un dovere etico e deontologico del medico

9 Sostegno vitale Atto medico La maggiore opposizione che viene sollevata alla non attuazione o ancor peggio alla sospensione delle cure è di considerarle un sostegno vitale e non un atto medico Sostegno vitale: è la somministrazione di sostanze nutrienti necessarie al mantenimento dello stato di salute in una persona capace di assumerle per via naturale senza bisogno di alcun dispositivo o artefatto, dalla cui omissione deriverebbe un grave danno alla salute della persona stessa. Atto Medico: la nutrizione e l idratazione artificiali, la ventilazione meccanica, sono oggi generalmente riconosciuti come atti terapeutici, perché possono essere realizzati esclusivamente attraverso interventi medici mirati, senza i quali sarebbe impossibile attuarli. La sospensione od il proseguimento delle cure in uno stato di malattia cronica evolutiva non può prescindere da una valutazione medica condivisa con la persona malata o con un amministratore di sostegno da essa legalmente delegato.

10 Cure Palliative Le Cure Palliative sono conosciute ancora molto poco (da un terzo circa della popolazione). Sostengono la qualità della vita a cui mirano attraverso il controllo dei sintomi. Accompagnano i malati inguaribili ad una morte dignitosa e senza sofferenza. NOTA: eutanasia da legalizzare per il 71% dei medici, ma solo il 54% la praticherebbe (da Sanità informazione 28/03/17)

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