P. T. C. Val.S.A.T. RELAZIONE

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1 P. T. C. PROVINCIA DI FORLI'-CESENA VARIANTE INTEGRATIVA AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Approvato con delibera C.P. n.68886/149 del 14/09/2006 Attuazione dell'art.26 della L.R. 20/2000 e s.m.i. P. Val.S.A.T. RELAZIONE

2 PROVINCIA DI FORLI'-CESENA VARIANTE INTEGRATIVA AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Approvato con delibera C.P. n.68886/149 del 14/09/2006 Attuazione dell'art.26 della L.R. 20/2000 e s.m.i. Val.S.A.T. RELAZIONE

3 Staff progettuale RESPONSABILE E COORDINATORE DELLA VARIANTE INTEGRATIVA AL PIANO Gabrielli Roberto - Dirigente Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Forlì-Cesena GRUPPO DI LAVORO VARIANTE INTEGRATIVA AL P.T.C.P. Babalini Daniele - Bagnoli Matteo - Biondi Alessandro - Cantagalli Melissa - Ceredi Davide - Ciani Giuliana - Fabbri Susanna - Giusti Monica - Guidazzi Alessandra - Iacuzzi Silvia - Miserocchi Raffaele - Mondini Anna - Pollini Patrizia - Santandrea Silvano - Savini Simona - Turroni Marcello - Valenti Laura APPORTI SPECIALISTICI SERVIZI PROVINCIALI: Ambiente - Agricoltura e Spazio rurale - Infrastrutture Viarie, Mobilità, Trasporti e Gestione strade di Forlì e Cesena - Programmazione, Artigianato, Commercio, Turismo, Statistica ENTI E SOCIETA' DI SERVIZI: Regione Emilia-Romagna - Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli - Autorità Interregionale di Bacino Marecchia-Conca - Autorità di Bacino del Fiume Tevere - Servizio Tecnico Bacino Fiumi Romagnoli - Servizio Tecnico Bacini Conca e Marecchia - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell' Emilia-Romagna - Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesistici di Ravenna - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'emilia-romagna - Istituto per i beni artistici culturali e naturali - Consorzio di Bonifica Savio-Rubicone - CCIAA di Forlì-Cesena - HERA di Forlì-Cesena - TERNA

4 INDICE INDICE INTRODUZIONE 1 1. IL RETICOLO IDROGRAFICO SUPERFICIALE 2 2. L ASSETTO IDROGEOLOGICO 4 3. IL RISCHIO SISMICO 9 4. GLI ESERCIZI CINEMATOGRAFICI LA CARTA FORESTALE E DELL USO DEL SUOLO AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE 28 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 30 I

5 INTRODUZIONE INTRODUZIONE 5. aggiornamento della Tavola 3 Carta forestale e dell uso dei suoli anche attraverso l inserimento delle aree sottoposte ad interventi di imboschimento ai sensi del Reg. CEE 2080/92 e Reg. CE 1257/99 misura 2h, sulla base della mappatura tematica vettoriale elaborata dal Servizio Provinciale Agricoltura della Provincia di Forlì-Cesena; 6. aggiornamento dell Allegato 4 Zone a rischio di incidente rilevante sulla base delle schede tecniche presentate dai gestori degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante ai sensi della L.R. 26/2003 relativamente all identificazione dei pericoli ed alla valutazione della relativa probabilità e gravità di danno in caso di incidente. Il Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, introduce rilevanti e numerose innovazioni rispetto al testo della Parte Seconda del Testo Unico ambientale. Dal 13 febbraio 2008, data di entrata in vigore del provvedimento legislativo deve intendersi che decorre, secondo le indicazioni fornite dalla Regione con L.R. 13 giugno 2008, n. 9 Disposizioni transitorie in materia di valutazione ambientale strategica e norme urgenti per l applicazione del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, un periodo di dodici mesi di ultrattività delle norme regionali in materia di VAS. A tal riguardo, si richiama l art. 5 della L.R. 20/2000 il quale, anticipando per gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica il recepimento nazionale della Direttiva 42/2001/CE in materia di valutazione ambientale strategica, prescrive tra i contenuti essenziali di tali strumenti la valutazione preventiva della sostenibilità ambientale e territoriale delle loro previsioni (Val.S.A.T.). Gli esiti della valutazione sono illustrati nei paragrafi seguenti relativamente a ciascun tema di approfondimento/aggiornamento proposto con la presente Variante. L approccio metodologico adottato per il processo valutativo, anche in relazione ai contenuti proposti nella presente Variante che, di fatto, non modificano l assetto territoriale delineato dal Piano, ma ne integrano e completano gli elementi conoscitivi, segue uno schema piuttosto lineare, che prevede: - una descrizione dei presupposti e degli elementi che concorrono a definire l oggetto proposto in variante; - la selezione e l elaborazione di un set di indicatori di pressione e/o di stato volti ad individuare e, laddove possibile, quantificare le relazioni fra gli elementi proposti in variante e lo stato di fatto del territorio; - una sintetica conclusione a partire dalla lettura degli indicatori selezionati. Gli indicatori elaborati si configurano di fatto quale integrazione del set di indicatori individuati per il monitoraggio del P.T.C.P. La Variante al P.T.C.P., oggetto della presente valutazione, propone l aggiornamento, ovvero una più puntuale ed analitica definizione, di alcune tematiche specifiche, concorrendo in tal modo ad integrare e completare il quadro conoscitivo e metaprogettuale delineato dal Piano provinciale. I suddetti contenuti possono sintetizzarsi come segue: 1. ricognizione del sistema idrografico a scala provinciale ed esame dell integrità del sottoinsieme dei corsi d acqua appartenenti a tale sistema che risultano iscritti negli elenchi di riferimento di cui al Regio Decreto 1775/33 (rif. Tav. B Analisi delle rete idrografica superficiale ai sensi del D.Lgs. 42/2004 ); 2. aggiornamento della Tavola 4 Carta del dissesto e della vulnerabilità territoriale sulla base del nuovo inventario del dissesto elaborato in scala 1: dal Servizio Geologico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna; 3. elaborazione della Tavola 6 Rischio sismico - Carta delle zone suscettibili di effetti locali finalizzata all individuazione di differenti scenari di pericolosità locale in relazione agli effetti di amplificazione del moto sismico in superficie; 4. ricognizione e puntuale individuazione degli esercizi cinematografici ai sensi della L.R. 12/2006 e del successivo Programma per l insediamento di attività cinematografiche e Atto di indirizzo e coordinamento tecnico ; 1

6 1. IL RETICOLO IDROGRAFICO SUPERFICIALE 1. Il reticolo idrografico superficiale elenchi che non sono attualmente oggetto di tutela del P.T.C.P. 4 vigente. Si precisa elementi ad indicare non propriamente il corso d acqua nella sua interezza, ma piuttosto una sua porzione aggiunta e/o modificata per renderla conforme alle specifiche degli elenchi di riferimento ex R.D. 1775/33. Indicatori selezionati per la valutazione - Nuovi elementi del reticolo idrografico superficiale individuati. - Caratteristiche del reticolo idrografico di cui alla Tav. B Nel contesto dell individuazione degli ambiti di tutela di cui agli artt. 17 e 18 del P.T.C.P. 1, la ricognizione del sistema idrografico superficiale è volta a stabilire la rilevanza paesistica di ciascuna delle sue componenti. In particolare, l art. 142 del D.Lgs. 42/2004 stabilisce che siano assoggettati a vincolo paesaggistico i fiumi, i torrenti, i corsi d acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo Unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna ; ciò implica che le trasformazioni territoriali che interferiscono con il sistema idrografico nella sua interezza (aste idrauliche e loro fasce di tutela) debbano essere assoggettate all applicazione della procedura di rilascio dell autorizzazione paesaggistica da parte delle autorità competenti. Dal punto di vista operativo, il quadro di indagine della consistenza del sistema idrografico ha avuto come obiettivo la ricognizione del sistema idrografico a scala provinciale e l esame dell integrità del sottoinsieme dei corsi d acqua appartenenti a tale sistema che risultano iscritti negli elenchi di riferimento di cui al R.D. 1775/33 2. Gli elenchi relativi al territorio provinciale individuano 222 aste fluviali 3 per le quali, è stata effettuata un analitica ricognizione cartografica e che, ai sensi della vigente legislazione, saranno nel prossimo futuro, oggetto di valutazione della rilevanza paesaggistica secondo criteri che scaturiranno dalla concertazione fra gli enti preposti nella fase di adeguamento dei Piani paesistici regionali. Ad esito della fase ricognitiva, si è evidenziato che vi sono corsi d acqua iscritti negli elenchi di cui sopra la cui rilevanza è già stata sancita dal P.T.C.P. vigente e che, in quanto tali, già appartengono alla base dati di riferimento del Piano territoriale. D altro lato, tra le individuazioni cartografiche conseguenti alla ricognizione del reticolo idrografico, vi sono 132 elementi fluviali iscritti negli 1 Art. 17 Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d acqua ; art. 18 Invasi ed alvei di laghi, bacini e corsi d acqua. 2 Quale base vettoriale di partenza è stato impiegato il reticolo idrografico del P.T.C.P. a supporto degli artt. 17 e 18 al fine di verificarne da un lato il grado di integrità (l insieme di aste fluviali effettivamente assenti nella base dati vettoriale di riferimento rispetto a quelle iscritte negli elenchi di cui al R.D. 1775/33) e, dall altro, il grado di consistenza topologica e semantica (la rispondenza delle aste fluviali nella base dati vettoriale di riferimento in relazione alle specifiche descrittive degli elenchi). 3 Gli elenchi relativi alla Provincia di Forlì-Cesena individuano 251 aste fluviali, delle quali 29 sono attualmente di pertinenza della Provincia di Rimini ed, in quanto tali, escluse dalle presenti indagini. Nuovi elementi del reticolo idrografico superficiale individuati L indicatore riporta, per ciascun Comune del territorio provinciale, la tipologia e l estensione del reticolo idrografico risultante dalla procedura di ricognizione e non ancora assoggettato a tutela da parte del P.T.C.P. L asta fluviale di nuova istituzione può configurarsi come prolungamento di un corso d acqua già oggetto di tutela da parte del Piano provinciale (P), ovvero come elemento idrografico autonomo del reticolo, tipicamente affluente di corsi d acqua già tutelati dal Piano (N). Le aste fluviali che attraversano il territorio di più Comuni sono state conteggiate per ciascun Comune attraversato in relazione al percorso che effettivamente ricade entro i limiti amministrativi. Il numero totale di aste che si evince dalla tabella seguente, quindi, non coincide con il numero complessivo di aste fluviali di nuova istituzione contrassegnate dal codice univoco di identificazione dell acqua pubblica (CODAP) conformemente agli elenchi di riferimento del R.D. 1775/33 ed elencate nella Tabella 1.3 della Relazione di Piano. Comuni 001 Bagno di Romagna che si configura come prolungamento di un corso d acqua già oggetto di tutela da parte del P.T.C.P. [P] n. tratti estensione (m) Elementi di integrazione del reticolo idrografico del PTCP incidenza estensione sul totale comunale (%) che si configura come elemento idrografico autonomo del reticolo, tipicamente affluente di corsi d acqua già tutelati dal P.T.C.P. [N] n. tratti estensione (m) incidenza estensione sul totale comunale (%) n. tratti totale (N+P) estensione (m) incidenza estensione sul totale provinciale (%) ,0 66, ,0 33, ,0 6,5 003 Bertinoro ,0 97, ,0 2, ,0 3,0 004 Borghi Castrocaro ,0 39, ,0 60, ,0 1,6 T. e T.d S. 007 Cesena ,0 32, ,0 68, ,0 22,2 008 Cesenatico ,0 100, ,0 2,4 Civitella di ,0 58, ,0 41, ,0 1,2 Romagna 011 Dovadola ,0 45, ,0 54, ,0 2,2 012 Forlì ,0 49, ,0 50, ,0 7,2 4 Attualmente vi è 1 solo corso d acqua iscritto negli elenchi di riferimento ex R.D. 1775/33 che non risulta individuabili cartograficamente. 2

7 1. IL RETICOLO IDROGRAFICO SUPERFICIALE Elementi di integrazione del reticolo idrografico del PTCP Reticolo idrografico ricognito Comuni che si configura come prolungamento di un corso d acqua già oggetto di tutela da parte del P.T.C.P. [P] n. tratti estensione (m) incidenza estensione sul totale comunale (%) che si configura come elemento idrografico autonomo del reticolo, tipicamente affluente di corsi d acqua già tutelati dal P.T.C.P. [N] n. tratti estensione (m) incidenza estensione sul totale comunale (%) n. tratti totale (N+P) estensione (m) incidenza estensione sul totale provinciale (%) 013 Forlimpopoli ,0 100, ,0 0,6 014 Galeata ,0 42, ,0 57, ,0 1,6 015 Gambettola ,0 24, ,0 76, ,0 1,7 016 Gatteo ,0 100, ,0 1,6 018 Longiano ,0 97,7 1 66,0 2, ,0 1,0 019 Meldola 1 531,0 8, ,0 91, ,0 2,1 Mercato ,0 100, ,0 1,0 Saraceno 022 Modigliana ,0 58, ,0 41, ,0 4,1 028 Montiano 016 Gatteo ,3 Portico ,0 8, ,0 92, ,0 3,4 018 Longiano ,9 S.Benedetto 019 Meldola 032 Predappio ,0 62, ,0 37, ,0 4, ,7 020 Mercato Saraceno 033 Premilcuore ,0 69, ,0 30, ,0 1, ,6 022 Modigliana Rocca San , ,0 61, ,0 38, ,0 2,4 Casciano 028 Montiano 5.449,3 037 Roncofreddo ,0 100, ,0 0,5 031 Portico S. Benedetto ,6 San Mauro ,0 100, ,0 1,3 032 Predappio Pascoli ,0 043 Santa Sofia ,0 52, ,0 47, ,0 6,0 033 Premilcuore ,1 044 Sarsina ,0 80, ,0 19, ,0 2,5 036 Rocca San Casciano ,4 Savignano 037 Roncofreddo , ,0 100, ,0 0,2 sul R. 041 San Mauro Pascoli ,4 Sogliano al ,0 75, ,0 24, ,0 3,3 R. 043 Santa Sofia ,7 049 Tredozio ,0 55, ,0 44, ,0 3,9 044 Sarsina ,8 050 Verghereto ,0 69, ,0 30, ,0 10,5 045 Savignano sul Rubicone ,5 PROVINCIA , , ,0 100,0 046 Sogliano al Rubicone ,7 049 Tredozio ,6 Caratteristiche del reticolo idrografico di cui alla Tav. B L indicatore elaborato contabilizza, per ciascun Comune, l estensione complessiva del reticolo idrografico derivante dall esito della ricognizione ed integrazione conformemente agli elenchi di riferimento del R.D. 1775/33. è inoltre riportata l indicazione dei tratti di corsi d acqua in tutto od in parte irrilevanti ai fini paesaggistici, di cui all allegato A della D.G.R. Emilia-Romagna 2531/2000. Comuni estensione complessiva 001 Bagno di Romagna ,3 003 Bertinoro ,3 004 Borghi ,5 corsi d'acqua irrilevanti ai fini paesaggistici ai sensi della DGR 2531/2000 m m % sul totale 005 Castrocaro T. e T.d S ,7 007 Cesena , ,9 14,8 008 Cesenatico ,7 009 Civitella di Romagna ,4 011 Dovadola ,3 012 Forlì ,7 013 Forlimpopoli , ,7 19,6 014 Galeata ,2 015 Gambettola 8.253, ,9 64,8 050 Verghereto ,8 PROVINCIA , ,5 2,3 Le aste fluviali di nuova istituzione contrassegnate dal codice univoco di identificazione dell acqua pubblica (CODAP) conformemente agli elenchi di riferimento ex R.D. 1775/33 sono complessivamente 136, per una lunghezza complessiva pari a m, di cui 44 si configurano come elementi idrografici rilevanti (pari al 47% in termini di estensione), mentre 92 risultano essere prolungamenti di aste già tutelate dal P.T.C.P. (53% in termini di estensione). Il reticolo idrografico complessivamente individuata e riportato nella Tavola B del Quadro Conoscitivo Analisi delle rete idrografica superficiale ai sensi del D.Lgs. 42/2004, coinvolge tutto il territorio provinciale, ad eccezione dei Comuni di Borghi e Montiano. Il Comuni maggiormente interessato, in termini di estensione delle aste fluviali di nuova istituzione, è Cesena (22,2% del totale provinciale); seguono Verghereto (10,5%), Forlì (7,2%), Bagno di Romagna (6,5%) e Santa Sofia (6,0%). 3

8 2. L ASSETTO IDROGEOLOGICO 2. L assetto idrogeologico avente il compito di verificare e condividere i limiti delle perimetrazioni delle aree di dissesto, o potenzialmente tali, riportate nella nuova base regionale 7. Indicatori selezionati per la valutazione 1. Indice di franosità territoriale. 2. Analisi quantitativa di comparazione dei due inventari del dissesto. 3. Territorio pianificato compreso nelle superfici interessate dal nuovo inventario del dissesto: estensione. A causa del carattere evolutivo dei fenomeni di dissesto la base dati di riferimento riportata nel P.T.C.P (Tavola 4 Carta del dissesto e delle vulnerabilità territoriale ) 5 risulta datata e la rappresentazione degli elementi di fragilità fisica non più aderente al reale assetto geomorfologico del territorio 6. Per tale motivo, già nel corso dell adeguamento del Piano provinciale ai contenuti previsti dalla L.R. 20/2000, è stato assunto nel Quadro Conoscitivo del Piano la Carta del dissesto della Regione Emilia-Romagna in scala 1: Questo nuovo strato informativo, pur non sostituendo, o integrando, i tematismi della Tavola 4 del P.T.C.P., costituenti vincoli ricognitivi dovuti alla presenza di elementi di dissesto e di potenziale instabilità, normati rispettivamente dagli articoli 26 e 27 delle Norme, costituisce una base conoscitiva più rispondente alla realtà nonché riferimento per orientare i processi di pianificazione e sviluppo del territorio. La Carta del dissesto della Regione Emilia-Romagna (cd. nuovo inventario) restituisce un quadro aggiornato dei fenomeni di instabilità dei suoli, in quanto implementa il precedente inventario del dissesto con le risultanze derivanti sia dalla compiuta Carta Geologica dell Appennino sia da sopralluoghi in campo ed analisi multitemporali di basi aerofotogrammetriche e trova rappresentazione su una base cartografica di maggiore dettaglio (1:10.000), rendendo quindi più precisa ed accurata la definizione dei limiti degli elementi di dissesto rilevati. Il percorso condotto nella fase di predisposizione della presente Variante integrativa, affinché a tale strato informativo possa essere attribuito valore normativo, costituendo documento di riferimento per gli atti di pianificazione territoriale ed urbanistica e per le politiche di gestione e tutela del territorio, è quello di trasferire gli elementi conoscitivi della Carta del dissesto della Regione Emilia-Romagna nella carta di Piano, ovvero nella succitata Tavola 4, previa istituzione di un tavolo di lavoro al quale hanno partecipato i tecnici delle Autorità di Bacino dei Fiumi Romagnoli e del Marecchia-Conca, del Servizio Geologico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna e dell Amministrazione provinciale, 5 Nella Tavola 4 sono distinte le frane attive (corpi di frana attivi e relativi coronamenti, scivolamenti di blocchi e frane di crollo) e le frane quiescenti (corpi di frana privi di periodicità stagionale e relativi coronamenti, depositi quaternari ricoprenti corpi di rana quiescenti e corpi di frana antichi quiescenti), derivati dall inventario del dissesto predisposto, su base CTR 1:25.000, dal Servizio Geologico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna risalente al Nel Documento preliminare si ricorda che la stessa delibera di Giunta Regionale n. 2006/819 del 12/06/2006 relativa all espressione dell intesa al P.T.C.P. della Provincia di Forlì-Cesena individua nella Carta del dissesto della Regione Emilia-Romagna in scala 1:10.000, con i suoi eventuali aggiornamenti, l elemento conoscitivo di base per gli approfondimenti e le verifiche che il PSC attua per la pianificazione degli ambiti interessati dai rischi naturali (art. A-2 L.R. 20/2000) e per la realizzazione della Carta unica del territorio. Indice di franosità L indicatore riporta l estensione per Comune delle aree interessate da fenomeni di dissesto secondo il nuovo inventario distinti per stato di attività, ovvero frane attive (P.T.C.P., art. 26, comma 6, lettera a), frane quiescenti (P.T.C.P., art. 26 comma 6, lettera b)), zone ed elementi di potenziale instabilità (P.T.C.P., art. 27), e la loro incidenza rispetto alle superfici territoriali. Comune Aree interessate da frane attive (art. 26, comma 6, lettera a) del P.T.C.P.) estensione (ha) IF (%) Aree interessate da frane quiescenti (art. 26, comma 6, lettera b) del P.T.C.P.) estensione (ha) IF (%) Aree interessate da frane attive e frane quiescenti (art. 26, comma 6, lettere a) e b) del P.T.C.P.) estensione (ha) IF (%) Zone ed elementi caratterizzati da potenziale instabilità (art. 27 del P.T.C.P.) estensione (ha) Bagno di Romagna 737,02 3, ,05 19, ,07 23, ,81 7,4 Bertinoro 219,48 3,9 253,59 4,4 473,07 8,3 657,86 11,5 Borghi 247,45 8,2 466,6 15,5 714,05 23,7 321,28 10,7 Castrocaro Terme e T.d.S. 307,7 7,9 104,62 2,7 412,32 10, ,83 29,0 Cesena 851,42 3,4 566,48 2, ,90 5, ,92 9,6 Cesenatico Civitella di Romagna 1.368,92 11,6 513,18 4, ,10 16,0 899,23 7,6 Dovadola 173,7 4,5 141,48 3,6 315,18 8,1 394,07 10,2 Forlì 101,41 0,4 29,44 0,1 130,85 0, ,30 9,9 Forlimpopoli 0,0 Galeata 97,95 1,6 279,88 4,4 377,83 6,0 713,89 11,3 Gambettola Gatteo Longiano 49,21 2,1 179,36 7,6 228,57 9,7 339,7 14,4 Meldola 931,36 11,8 600,58 7, ,94 19, ,49 25,4 Mercato Saraceno 1.205,63 12, ,52 10, ,15 22, ,21 10,5 Modigliana 529,47 5,2 700,56 6, ,03 12,1 800,24 7,9 7 Gli elaborati analitici e cartografici costituenti il Documento preliminare e riportanti la comparazione tra il dissesto provinciale individuato nell attuale Tavola 4 del P.T.C.P e quello dell aggiornato quadro conoscitivo, è derivato da una versione incompleta del prodotto predisposto dal gruppo di lavoro, in quanto al momento della redazione del presente documento è stata evidenziata dallo stesso gruppo di lavoro la necessità di effettuare alcuni sopralluoghi su alcune situazioni dell ambito forlivese. In attesa della verifica e validazione finale del quadro conoscitivo del dissesto su residuali e localizzate aree le valutazioni qui prodotte hanno pertanto carattere non definitivo e sono suscettibili di possibili integrazioni e/o modifiche, seppure queste siano da ritenere poco significative rispetto al quadro complessivo proposto. Nel periodo compreso tra l apertura della Conferenza di pianificazione e l adozione della Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, il quale assume altresì valore ed effetto di sette P.S.C. di altrettante realtà comunali, delle quali cinque poste in ambito collinare e montano, è prevista l assunzione in forma integrale e definitiva del quadro conoscitivo sul dissesto validato dal gruppo di lavoro, il quale costituirà base di riferimento per la tavola del dissesto e della vulnerabilità, sia del piano provinciale, che dei cinque richiamati P.S.C. IF (%) 4

9 2. L ASSETTO IDROGEOLOGICO Comune Aree interessate da frane attive (art. 26, comma 6, lettera a) del P.T.C.P.) estensione (ha) IF (%) Aree interessate da frane quiescenti (art. 26, comma 6, lettera b) del P.T.C.P.) estensione (ha) IF (%) Aree interessate da frane attive e frane quiescenti (art. 26, comma 6, lettere a) e b) del P.T.C.P.) estensione (ha) IF (%) Zone ed elementi caratterizzati da potenziale instabilità (art. 27 del P.T.C.P.) estensione (ha) Montiano 16,97 1,8 51,16 5,5 68,13 7,3 125,86 13,5 Portico S. Benedetto 402,04 6,6 319,44 5,3 721,48 11,9 278,17 4,6 Predappio 775,45 8,5 632,61 6, ,06 15,4 921,79 10,0 Premilcuore 238,86 2, ,77 10, ,63 12,8 410,34 4,2 Rocca San Casciano 296,23 5,9 537,3 10,7 833,53 16,6 428,11 8,5 Roncofreddo 396,84 7,7 583,8 11,3 980,64 18,9 264,35 5,1 San Mauro Pascoli S. Sofia 355,13 2, ,49 13, ,62 15,7 819,95 5,5 Sarsina 564,13 5, ,27 16, ,40 21,6 617,43 6,1 Savignano sul Rubicone 1,1 0,0 1,1 0,0 150,61 6,5 Sogliano al Rubicone 1.706,74 18, ,65 11, ,39 29,3 325,22 3,5 Tredozio 207,89 3,3 676,94 10,9 884,83 14,2 272,62 4,4 Verghereto 570,67 4, ,40 20, ,07 25, ,62 12,6 PROV. totale ,77 5, ,17 8, ,94 13, ,80 8,7 collinamontagna IF (%) ,15 6, ,17 11, ,94 18, ,80 11,9 Analisi quantitativa di comparazione dei due inventari del dissesto Nella tabella sottostante è riportato il confronto quantitativo delle modifiche indotte dal passaggio dalla vecchia alla nuova base conoscitiva, disaggregando i dati per Comune e per tipologia di dissesto. L aggregazione delle codifiche in uso ai due inventari in relazione ai livelli di tutela stabiliti dal P.T.C.P. (artt. 26 e 27) è stata effettuata secondo le indicazioni riportate nelle Tabelle 2 e 3 dell Allegato della Relazione di Piano. La procedura di confronto fra i due inventari del dissesto consente valutazioni di carattere qualitativo e quantitativo relative all impatto derivante dall assunzione della nuova base conoscitiva a fondamento degli strumenti di pianificazione territoriale. In particolare, tale analisi consente di evidenziare la presenza e l estensione di nuove aree interessate da fenomeni di dissesto in relazione alla più aggiornata base conoscitiva, nonché se esistono aree appartenenti esclusivamente all inventario vigente per le quali se ne prevede l eliminazione in conseguenza dell assunzione della nuova base di riferimento. Comune aree interessate da frane attive, art. 26 comma 6a (ha) Pertinenza esclusiva del VECCHIO inventario aree interessate da frane quiescenti, art. 26 comma 6b (ha) zone ed elementi caratterizzati da potenziale instabilità, art. 27 (ha) totale (ha) Pertinenza esclusiva del NUOVO inventario aree interessate da frane attive, art. 26 comma 6a (ha) aree interessate da frane quiescenti, art. 26 comma 6b (ha) zone ed elementi caratterizzati da potenziale instabilità, art. 27 (ha) totale (ha) aree interessate da frane attive, art. 26 comma 6a (ha) Pertinenza COMUNE ai due inventari aree interessate da frane quiescenti, art. 26 comma 6b (ha) zone ed elementi caratterizzati da potenziale instabilità, art. 27 (ha) Bagno di Romagna 71,95 175,28 94,43 341,66 165, ,06 869, ,62 905, ,10 947, ,93 Bertinoro 21,02 25,92 56,04 102,98 76,62 88,27 208,48 373,36 89,03 180,43 461,87 731,34 Borghi 12,11 7,48 25,34 44,94 100,30 408,97 69,13 578,40 100,72 66,72 286,71 454,16 Castrocaro T. e T.d S. 36,02 17,98 42,37 96,37 107,28 14,25 227,57 349,10 161,32 93,77 904, ,79 Cesena 150,13 60,95 221,04 432,11 213,53 193,89 506,25 913,67 638,15 315, , ,55 Cesenatico Civitella di Romagna 109,45 39,71 80,15 229,31 413,50 171,78 198,29 783,57 888,81 358,55 717, ,34 Dovadola 16,43 14,25 43,30 73,98 58,03 37,93 54,99 150,94 97,33 103,39 333,35 534,07 Forlì 1,65 1,79 19,88 23,32 75,78 3, , ,53 21,71 31,61 693,23 746,55 Forlimpopoli 0,01 0,01 0,60 0,60 0,30 0,30 Galeata 4,04 10,49 85,17 99,70 33,39 83,66 124,89 241,94 61,64 150,72 623,50 835,86 Gambettola Gatteo Longiano 0,09 12,14 12,23 36,98 169,99 56,38 263,36 2,49 10,65 291,23 304,37 Meldola 114,74 39,20 47,02 200,97 295,00 251,12 664, ,49 639,28 330, , ,05 Mercato Saraceno 182,83 77,65 123,63 384,12 363,68 479,34 201, ,42 762,28 552,70 863, ,21 Modigliana 27,57 44,89 70,45 142,91 198,68 193,30 122,98 514,95 245,59 552,65 679, ,04 Montiano 0,34 5,43 15,63 21,40 6,72 5,27 14,92 26,92 0,97 43,11 113,02 157,10 Portico S. Benedetto 21,21 11,64 25,30 58,15 77,16 91,53 105,95 274,65 370,60 154,41 192,33 717,35 Predappio 77,78 47,23 66,85 191,87 302,01 166,21 128,24 596,47 427,26 480,36 784, ,43 Premilcuore 9,31 27,61 42,65 79,57 34,87 329,16 172,12 536,14 226,97 608,62 271, ,87 Rocca San Casciano 13,86 47,94 35,81 97,61 77,96 157,19 121,23 356,38 162,47 426,60 291,32 880,39 Roncofreddo 39,54 53,77 48,03 141,34 159,19 157,15 80,32 396,67 253,57 345,52 226,65 825,73 San Mauro Pascoli S. Sofia 14,95 76,87 60,34 152,16 107,53 615,38 377, ,06 340, ,37 430, ,55 Sarsina 69,07 89,71 61,29 220,08 184,35 772,39 280, ,76 388,99 804,45 370, ,66 Savignano sul Rubicone 1,83 1,83 0,70 25,16 25,86 125,85 125,85 Sogliano al Rubicone 291,40 85,44 45,22 422,06 441,90 267,07 113,01 821, ,94 741,24 242, ,03 Tredozio 8,05 41,90 38,68 88,63 58,83 183,21 87,36 329,39 139,90 431,24 244,99 816,13 Verghereto 74,87 176,63 44,44 295,95 90,79 377,02 613, ,25 610, ,03 656, ,11 PROVINCIA 1.368, , , , , , , , , , , ,78 totale (ha) 5

10 2. L ASSETTO IDROGEOLOGICO Territorio pianificato compreso nelle superfici interessate dal nuovo inventario del dissesto L indicatore riferisce, per singolo Comune, le porzioni di territorio pianificato, distinto fra attuato e non attuato secondo i PRG vigenti, nonché le porzioni di nuovo territorio pianificato dai PSC vigenti o di prossima adozione 8, compreso entro il perimetro da fenomeni di disseto quali frane attive e frane quiescenti (art. 26 del P.T.C.P.). Comuni Superfici destinate ad attrezzature pubbliche esistenti (APE) ha % sul totale in dissesto Superfici destinate alla residenza (B) ha % sul totale in dissesto Territorio consolidato in zone di dissesto (art. 26 del P.T.C.P.) ha Centro Storico (CS) % sul totale in dissesto Superfici destinate ad attività produttive (D) ha % sul totale in dissesto Superfici destinate ad attività terziarie (DT) ha % sul totale in dissesto Totale in dissesto (a) Totale zone PRG: APE+CS+B+D+DT (b) a/b ha ha % Bagno di Romagna 4,97 16,16% 7,45 24,22% 0,52 1,69% 0,55 1,79% 17,27 56,14% 30,76 149,46 20,58% Bertinoro 3,1 27,00% 4,3 37,46% 2,55 22,21% 1,18 10,28% 0,35 3,05% 11,48 321,6 3,57% Borghi 0,08 4,76% 0,85 50,60% 0,1 5,95% 0,65 38,69% 1,68 55,79 3,01% Castrocaro T. e T.d S ,06 0,00% Cesena 9,49 94,90% 0,12 1,20% 0,39 3,90% ,24 0,60% Cesenatico Civitella di Romagna 0,19 9,64% 0,9 45,69% 0,39 19,80% 0,49 24,87% 1,97 73,02 2,70% Dovadola 0,01 100,00% 0,01 45,72 0,02% Forlì Forlimpopoli Galeata 0,04 100,00% 0,04 61,35 0,07% Gambettola Gatteo Longiano 0,14 5,49% 0,66 25,88% 0,14 5,49% 1,61 63,14% 2,55 163,31 1,56% Meldola 2,59 95,22% 0,13 4,78% 2,72 154,81 1,76% Mercato Saraceno 0,95 19,08% 3,3 66,27% 0,68 13,65% 0,05 1,00% 4,98 193,41 2,57% Modigliana 0,88 73,95% 0,17 14,29% 0,14 11,76% 1,19 99,89 1,19% Montiano 0,34 94,44% 0,02 5,56% 0,36 24,02 1,50% Portico S. Benedetto 1,12 19,38% 2,23 38,58% 0,09 1,56% 2,34 40,48% 5,78 26,33 21,95% Predappio 0,02 0,84% 0,57 23,95% 1,69 71,01% 0,1 4,20% 2,38 146,27 1,63% Premilcuore 0,8 28,67% 1,07 38,35% 0,2 7,17% 0,72 25,81% 2,79 24,99 11,16% Rocca San Casciano 1,25 92,59% 0,1 7,41% 1,35 53,06 2,54% Roncofreddo 2,18 28,35% 2,06 26,79% 3,45 44,86% 7,69 137,98 5,57% San Mauro Pascoli Santa Sofia 25,08 61,91% 11,68 28,83% 3,18 7,85% 0,21 0,52% 0,36 0,89% 40,51 139,28 29,09% Sarsina 1,34 20,24% 3,88 58,61% 0,72 10,88% 0,37 5,59% 0,31 4,68% 6,62 65,66 10,08% Savignano sul Rubicone Sogliano al Rubicone 31,61 92,73% 1,54 4,52% 0,94 2,76% 34,09 246,68 13,82% Tredozio 0,35 100,00% 0,35 29,55 1,18% Verghereto 2,5 7,79% 23,81 74,15% 3,76 11,71% 0,08 0,25% 1,96 6,10% 32,11 83,42 38,49% Totale 83,95 41,68% 69,16 34,34% 14,86 7,38% 6,68 3,32% 26,76 13,29% 201, ,17 4,64% 8 La presente Variante al P.T.C.P. assume anche valore ed effetto di sette PSC di altrettante realtà comunali (Borghi, Cesenatico, Gambettola, Mercato Saraceno, Roncofreddo, Sogliano al Rubicone e Verghereto). Per tali Comuni, quindi, i dati riportati nelle tabelle inerenti le previsioni di PSC sono da considerarsi provvisori in quanto suscettibili di modifiche. 6

11 2. L ASSETTO IDROGEOLOGICO Territorio di progetto da PRG vigenti in zone di dissesto (art. 26 del P.T.C.P.) Comuni Superfici destinate ad attrezzature pubbliche di progetto (APP) Superfici destinate alla residenza (BP) Superfici destinate ad attività produttive (DP) Superfici destinate ad attività terziarie (DTP) Totale in dissesto (a) Totale zone PRG: APP+BP+DP+DTP (b) a/b ha % sul totale in dissesto ha % sul totale in dissesto ha % sul totale in dissesto ha % sul totale in dissesto ha ha % Bagno di Romagna 3,02 23,97% 4,27 33,89% 1,51 11,98% 3,8 30,16% 12,6 54,09 23,29% Bertinoro 1,32 100,00% 1,32 55,27 2,39% Borghi 0,22 3,81% 4,09 70,88% 0,22 3,81% 1,24 21,49% 5,77 26,37 21,88% Castrocaro T. e T.d S. Cesena 0,21 100,00% 0,21 362,61 0,06% Cesenatico Civitella di Romagna 0,71 44,38% 0,89 55,63% 1,6 23,28 6,87% Dovadola Forlì Forlimpopoli Galeata 0,21 100,00% 0,21 22,33 0,94% Gambettola Gatteo Longiano Meldola 0,41 100,00% 0,41 50,1 0,82% Mercato Saraceno 0,38 41,30% 0,54 58,70% 0,92 55,34 1,66% Modigliana Montiano 0,25 100,00% 0,25 10,01 2,50% Portico S. Benedetto 0,7 38,89% 1,1 61,11% 1,8 12,83 14,03% Predappio 0,04 9,76% 0,37 90,24% 0,41 28,58 1,43% Premilcuore 0,65 59,09% 0,45 40,91% 1,1 8,49 12,96% Rocca San Casciano 0,29 44,62% 0,36 55,38% 0,65 17,47 3,72% Roncofreddo 0,44 27,33% 0,47 29,19% 0,7 43,48% 1,61 49,16 3,28% San Mauro Pascoli Santa Sofia 7,95 32,45% 16,55 67,55% 24,5 43,51 56,31% Sarsina 0,22 57,89% 0,01 2,63% 0,15 39,47% 0,38 11,63 3,27% Savignano sul Rubicone Sogliano al Rubicone 3,05 90,24% 0,33 9,76% 3,38 26,63 12,69% Tredozio 0,63 100,00% 0,63 8,2 7,68% Verghereto 1,11 28,39% 0,75 19,18% 2,05 52,43% 3,91 27,27 14,34% Totale 14,91 24,18% 34,92 56,63% 5,94 9,63% 5,89 9,55% 61, ,96 4,58% 7

12 2. L ASSETTO IDROGEOLOGICO Comuni Territorio pianificato da PSC in zone di dissesto (art. 26 del P.T.C.P.) (mq di St) A-12 nuovo residenziale A-13 nuovo produttivo Totale in dissesto (a) Totale zone A- 12 e A-13 nuovo insediamento (b) a/b Territorio urbanizzato e urbanizzabille in zone di dissesto (art. 26 P.T.C.P.) ha % sul totale in dissesto ha % sul totale in dissesto ha ha % Bertinoro 9,01 100,00% 9,01 301,29 2,99% 004 Borghi 0,00 6,41 0,00% 005 Castrocaro T. e T.d S. 0,00 73,48 0,00% 009 Civitella di Romagna 0,03 33,33% 0,06 66,67% 0,09 81,49 0,11% 011 Dovadola 0,00 36,65 0,00% 014 Galeata 0,45 100,00% 0,45 100,50 0,45% 019 Meldola 0,53 100,00% 0,53 158,90 0,33% 020 Mercato Saraceno 1,82 94,79% 0,10 5,21% 1,92 70,11 2,74% 022 Modigliana 0,00 64,88 0,00% 031 Portico S. Benedetto 4,52 100,00% 4,52 47,38 9,54% 032 Predappio 0,02 100,00% 0,02 45,55 0,04% 033 Premilcuore 1,77 97,79% 0,04 2,21% 1,81 14,47 12,51% 036 Rocca San Casciano 0,88 100,00% 0,88 29,83 2,95% 037 Roncofreddo 2,61 100,00% 2,61 14,36 18,18% 043 S. Sofia 1,52 100,00% 1,52 33,48 4,54% ha Bagno di Romagna Bertinoro Borghi Castrocaro T. e T.d S. Cesena Civitella di Romagna Dovadola Galeata Longiano Meldola Mercato Saraceno Modigliana Montiano 0 Portico - S.Benedetto Predappio Premilcuore Rocca San Casciano Roncofreddo Santa Sofia Sarsina Savignano sul Rubicone Sogliano al Rubicone Tredozio Verghereto PRG attuato PRG non attuato PSC 044 Sarsina 3,08 33,85% 6,02 66,15% 9,10 87,82 10,36% 046 Sogliano al Rubicone 2,98 100,00% 2,98 14,00 21,29% 049 Tredozio 0,11 100,00% 0,11 20,91 0,53% 050 Verghereto 0,00 9,03 0,00% Totale 28,76 28,75 80,87% 6,80 19,13% 1.210,54 2,94% La presenza di fenomeni di dissesto, o più in generale, la propensione dei suoli all instabilità, riveste rilevanza per l influenza che tali elementi assumono nella definizione del quadro dei limiti alle trasformazioni del territorio e del suo uso. La conoscenza dei caratteri morfologici e geologici che condizionano i processi di trasformazione territoriale, in relazione alla vulnerabilità delle opere e delle attività umane insediabili, è infatti componente essenziale della fase conoscitiva, valutativa e di bilancio, dello stato e delle tendenze evolutive del territorio e, in tal senso, necessario parametro al fine di definire idonee politiche di tutela territoriale in relazione alle sensibilità rilevate nonché di valutazione delle condizioni di sostenibilità delle scelte di Piano. Secondo quanto emerge dagli indicatori elaborati in relazione alla nuova base conoscitiva del dissesto idrogeologico, Sogliano al Rubicone si qualifica essere il Comune con il più elevato indice di franosità in riferimento alle frane attive (18,3% conto la media del territorio di collina-montagna pari a 6,4%), mentre Verghereto quello con il maggiore indice di franosità in riferimento ai fenomeni quiescenti di dissesto (20,6% contro la media del territorio di collina-montagna pari a 11,6%). 8

13 3. IL RISCHIO SISMICO 3. Il rischio sismico Le particolari situazioni locali, quali il grado e il tipo di insediamento urbano, l assetto morfologico dei luoghi e la natura geologico-tecnica dei terreni, condizionano in maniera non trascurabile gli effetti di un sisma. In particolare, la pericolosità sismica risulta connessa a due fattori: il primo (pericolosità sismica di base) è correlato all energia del terremoto e alla distanza dalle zone sorgenti ed è quantificabile, ad esempio, dall accelerazione al suolo massima attesa per una data area e un certo periodo di ritorno determinabili grazie alla storia sismica dei luoghi; il secondo (pericolosità sismica locale) è rappresentato dalle condizioni morfologiche e litostratigrafiche del sito che possono modificare il moto sismico in superficie e costituire aspetti predisponenti al verificarsi di effetti locali quali fenomeni di amplificazione o di instabilità dei terreni (cedimenti, frane, fenomeni di liquefazione). Le principali condizioni geo-morfologiche che possono determinare effetti locali in Emilia-Romagna sono note 9 e possono essere individuate con un attenta analisi della cartografia geologica e topografica, da cui è possibile derivare mappe della pericolosità sismica locale, che costituiscono il primo livello dell analisi del rischio sismico e trovano negli elaborati di microzonazione il necessario grado di approfondimento. Già nella predisposizione del P.T.C.P., approvato nel 2001, era stato sviluppato un primo approccio alla definizione della pericolosità sismica alla scala territoriale 10, mediante una ricognizione analitica delle specifiche condizioni di vulnerabilità del territorio provinciale, da assumere nel piano provinciale quale orientamento metodologico e operativo per le successive fasi della pianificazione urbanistica comunale, della pianificazione settoriale e per la progettualità delle reti e infrastrutture di rango provinciale. La crescente attenzione alle tematiche del rischio sismico da parte della Regione Emilia-Romagna e il riconoscimento del ruolo essenziale della pianificazione territoriale nell ambito delle strategie di prevenzione del rischio sismico sono evidenziate dalle iniziative legislative e regolamentari tendenti ad un adeguamento delle procedure di pianificazione territoriale alle caratteristiche di sismicità del territorio 11. In particolare, l art. A-2 dell allegato alla L.R. 20/2000 stabilisce che, nei territori regionali 9 Allegato A1 degli indirizzi regionali per la microzonazione sismica, Delibera dell Assemblea Legislativa n. 112/ Nell'ambito delle collaborazioni attivate tra il CNR - Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico di Milano - e la Regione Emilia- Romagna. 11 Si ricordano in particolare l art. 20 della L. 741/1981, l art. 6 della L.R. 35/1984 e s.m.i. e la Circolare regionale 1288/83. individuati come zone sismiche, gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica concorrono alla riduzione e alla prevenzione del rischio sismico, sulla base di analisi di pericolosità, di vulnerabilità ed esposizione. La recente classificazione sismica (O.P.C.M. 3274/2003 e D.M. del 14/09/2005), recepita dalla Regione Emilia-Romagna in via di prima applicazione con D.G.R. 1677/2005, ha conferamato la precedente classificazione sismica e ad oggi tutti i Comuni del territorio provinciale sono classificati in zona 2. Alla scala regionale sono quindi necessari studi capaci di individuare aree con diversi valori di pericolosità sismica finalizzati alla zonazione del territorio e studi pilota per la messa a punto di una efficace normativa. La definizione di criteri omogenei e riconosciuti per le analisi e le verifiche per la specificazione degli elementi di pericolosità sismica del territorio, sono state formulate nella Deliberazione di Assemblea Legislativa n. 112/2007 Approvazione dell Atto di indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi dell art. 16 comma 1 della L.R. 20/2000, in merito a Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica. Tale atto di indirizzo fornisce a livello regionale criteri uniformi per la valutazione della risposta sismica locale e per la microzonazione sismica del territorio, che devono essere osservati dalle Amministrazioni provinciali e comunali nell elaborazione della propria strumentazione territoriale ed urbanistica. La Delibera 112/2007 delinea, quale necessaria componente del Quadro Conoscitivo, la predisposizione di analisi sempre di maggiore dettaglio scendendo dalla scala territoriale a quella comunale, definite, in primo luogo, dall individuazione del grado di pericolosità sismica alla scala territoriale e, successivamente, alla determinazione dei moduli di amplificazione sismica locale degli ambiti di trasformazione individuati dalla pianificazione comunale. A tal fine, i Quadri Conoscitivi degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, forniscono valutazioni per migliorare la conoscenza delle componenti che determinano il rischio sismico e delineano i criteri e gli indirizzi di supporto alle decisioni specificamente orientati alla prevenzione e alla riduzione dello stesso, secondo un approccio graduale e programmatico alle varie scale e ai vari livelli di pianificazione. I Quadri Conoscitivi degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica devono individuare le parti di territorio interessato da rischi per le opere e le attività umane anche con riguardo alla pericolosità sismica. La conoscenza della pericolosità sismica potenziale del territorio consente alla pianificazione di evitare l insorgenza di nuovi rischi attraverso la localizzazione degli interventi e delle opere da questa previste in aree esposte a minor pericolo. Per la definizione degli studi di Risposta Sismica Locale (RSL) e di Microzonazione Sismica (MZS) la Delibera 112/2007 individua un percorso metodologico che identifica due distinte e successive fasi: - I fase: definisce gli scenari di pericolosità sismica locale, cioè identifica le parti di territorio suscettibili di effetti locali e il tipo di effetti attesi (amplificazione, cedimenti, instabilità dei versanti); per ogni scenario di pericolosità vengono definite le successive indagini di approfondimento (vedi II fase); - II fase: permette la valutazione della risposta sismica locale e la microzonazione sismica del territorio indagato. 9

14 3. IL RISCHIO SISMICO La prima fase è richiesta nella predisposizione del P.T.C.P. e del Piano Strutturale Comunale (PSC), nel caso in cui lo strumento sovraordinato non vi abbia ancora provveduto o quale ulteriore specificazione nel passaggio dalla scala territoriale a quella comunale. La specifica cartografia di sintesi si identifica nella cosiddetta Tavola 6 Rischio sismico - Carta delle zone suscettibili di effetti locali, in cui sono evidenziate le zone caratterizzate da differenti scenari di pericolosità locale con indicazione degli effetti locali attesi. Essa costituisce il primo livello di valutazione della suscettività sismica delle diversi parti del territorio nonché contributo propedeutico di supporto alla pianificazione urbanistica comunale per orientare le proprie previsioni verso ambiti meno esposti alla pericolosità sismica. Compete poi al PSC dare attuazione agli indirizzi dettati dalla pianificazione sovraordinata realizzando una nuova cartografia della pericolosità sismica locale, ad una scala di maggior dettaglio, che individua le parti del territorio caratterizzate dai differenti scenari di pericolosità sismica locale e per ciascuna di queste, interessate da processi di trasformazione, predisporre o prevedere le indagini di successivo e ulteriore approfondimento. La pianificazione comunale dovrà promuovere, in relazione all appartenenza degli ambiti di trasformazione e/o di riqualificazione alle classi individuate nella Tavola 6 del Piano, indagini ed analisi di microzonazione sismica coerenti ai criteri e ai livelli di approfondimento sotto riportati per ciascuna delle classi di pari suscettività sismica, e che trovano specificazione metodologico nella delibera dell Assemblea Legislativa dell Emilia-Romagna 112/2007. Indicatori selezionati per la valutazione - Scenari di pericolosità sismica locale. - Territorio pianificato compreso nelle zone suscettibili di effetti sismici locali con approfondimenti di III livello. - Territorio pianificato compreso nelle zone suscettibili di effetti sismici locali con approfondimenti di II livello. 10

15 3. IL RISCHIO SISMICO Scenari di pericolosità sismica locale L indicatore contabilizza, per ciascun Comune del territorio provinciale, l estensione delle superfici suscettibili di effetti locali in relazione alle classi individuate nella Tavola 6 del Piano, così come riportate nella legenda sottostante. Comuni classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 classe 7 classe 8 classe 9 classe 10 (per differenza) ha % ha % ha % ha % ha ha % ha % ha % ha % ha % Bagno di R. 562,1 2,40% 174,9 0,70% 2395,5 10,30% 2227,4 9,50% 1652,3 7,10% 1035,5 4,40% 0 0,00% 0 0,00% 11930,5 51,10% 3355,5 14,40% Bertinoro 175,5 1,20% 44 0,30% 229,3 1,50% 24,3 0,20% 3172,2 21,40% 155,7 1,10% 0 0,00% 10109,8 68,30% 303,7 2,10% 584,5 3,90% Borghi 144,9 4,80% 102,6 3,40% 421,4 14,00% 45,2 1,50% 1524,8 50,60% 420,6 14,00% 0 0,00% 0 0,00% 132,5 4,40% 222,6 7,40% Castrocaro T. e T.d S. 166,7 4,30% 141 3,60% 86,6 2,20% 18 0,50% 2549,7 65,60% 369,4 9,50% 0 0,00% 0 0,00% 221,2 5,70% 333,4 8,60% Cesena 621 0,90% 230,4 0,30% 444,8 0,70% 121,7 0,20% 13695,2 20,30% 688,8 1,00% 0 0,00% 47208,7 70,00% 1537,2 2,30% 2880,7 4,30% Cesenatico 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 2067,1 9,90% 0 0,00% 638 3,00% 18222,6 87,10% 0 0,00% 0 0,00% Civitella di R. 801,9 6,80% 567,1 4,80% 269,9 2,30% 243,3 2,10% 2904,7 24,60% 488,2 4,10% 0 0,00% 0 0,00% 4524,3 38,40% 1991,4 16,90% Dovadola 72,1 1,90% 101,7 2,60% 96,5 2,50% 45 1,20% 458,2 11,80% 98,2 2,50% 0 0,00% 0 0,00% 1956,9 50,40% ,10% Forlì 59,8 0,10% 41,6 0,00% 27,1 0,00% 2,4 0,00% 14877,1 16,20% 156,8 0,20% 0 0,00% ,50% 0 0,00% 0 0,00% Forlimpopoli 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% ,00% 0 0,00% 0 0,00% 10922,6 89,00% 0 0,00% 0 0,00% Galeata 37,8 0,60% 60,2 1,00% 149,7 2,40% 130,2 2,10% 619,4 9,80% 93,5 1,50% 0 0,00% 0 0,00% 3921,6 62,20% ,50% Gambettola 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 392,2 9,20% 0 0,00% 0 0,00% 3862,5 90,80% 0 0,00% 0 0,00% Gatteo 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% ,30% 0 0,00% 67,8 1,10% 5036,6 84,60% 0 0,00% 0 0,00% Longiano 47,2 1,50% 2 0,10% 175 5,50% 4,3 0,10% 2009,3 63,70% 36,1 1,10% 0 0,00% 880,6 27,90% 0 0,00% 0 0,00% Meldola 639,9 8,10% 291,5 3,70% 558,1 7,10% 42,5 0,50% 4921,8 62,40% 593,7 7,50% 0 0,00% 0 0,00% 349,2 4,40% 495,4 6,30% Mercato Saraceno 796,9 8,00% 408,7 4,10% 651,7 6,50% 350,8 3,50% 3393,4 34,00% 1105,9 11,10% 0 0,00% 0 0,00% 1918,1 19,20% 1362,5 13,60% Modigliana 271,7 2,70% 257,8 2,50% 445,5 4,40% 255,1 2,50% 860,6 8,50% 223,3 2,20% 0 0,00% 0 0,00% 5166,8 51,00% 2656,7 26,20% Montiano 13,5 1,40% 3,5 0,40% 47,6 5,10% 3,6 0,40% 740,5 79,40% 101,7 10,90% 0 0,00% 0,5 0,10% 8,9 0,90% 12,6 1,40% Portico S. B. 154,4 2,50% 247,7 4,10% 164,4 2,70% 155 2,60% 185,7 3,10% 89,6 1,50% 0 0,00% 0 0,00% ,40% 1040,4 17,20% Predappio 328,8 3,60% 446,7 4,90% 386,1 4,20% 246,6 2,70% 1815,8 19,80% 233,2 2,50% 0 0,00% 0 0,00% ,20% 2305,5 25,10% Premilcuore 116,4 1,20% 122,5 1,20% 423,5 4,30% 605,4 6,10% 266,5 2,70% 121,6 1,20% 0 0,00% 0 0,00% 6623,2 67,10% 1597,8 16,20% Rocca S Casciano 176,5 3,50% 119,8 2,40% 359,8 7,20% 177,5 3,50% 373,9 7,40% 44,6 0,90% 0 0,00% 0 0,00% 2129,2 42,40% 1643,4 32,70% Roncofreddo 238,2 4,60% 158,6 3,00% 418,4 8,00% 165,4 3,20% 1826,6 35,10% ,60% 0 0,00% 26,3 0,50% 1063,8 20,40% 756,7 14,50% S. Mauro Pascoli 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 608,7 26,40% 0 0,00% 41,9 1,80% 643,7 27,90% 0 0,00% ,90% Santa Sofia 252 1,70% 103,1 0,70% 1014,6 6,80% 966,9 6,50% 1621,7 10,90% 283,9 1,90% 0 0,00% 0 0,00% ,30% 1364,9 9,20% Sarsina 299,5 3,00% 264,7 2,60% 653,5 6,50% 963,8 9,60% 790,8 7,80% 319,5 3,20% 0 0,00% 0 0,00% 5088,5 50,40% 1708,4 16,90% Savignano sul R. 1,1 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% 1860,9 30,20% 0 0,00% 33,9 0,60% 4256,4 69,20% 0 0,00% 0 0,00% Sogliano al R. 1110,1 11,90% 596,6 6,40% 822,7 8,80% 209,9 2,20% 3639,2 39,00% 1643,4 17,60% 0 0,00% 0 0,00% 387,8 4,20% 928,8 9,90% Tredozio 127,6 2,00% 80,3 1,30% 412,6 6,60% 264,4 4,20% 203,8 3,30% 69,2 1,10% 0 0,00% 0 0,00% 3275,6 52,50% 1802,3 28,90% Verghereto 476,5 4,00% 94,2 0,80% 1793,2 15,20% 637,2 5,40% 2085,5 17,70% 1608,1 13,70% 0 0,00% 0 0,00% 3136,2 26,60% 1941,7 16,50% PROVINCIA 7.691,80 1,90% 4.661,00 1,20% ,30 3,10% 7.905,80 2,00% ,40 18,40% ,70 2,60% 781,6 0,20% ,10 44,70% ,10 17,70% ,00 8,10% 11

16 3. IL RISCHIO SISMICO LEGENDA 1 Aree instabili e soggette ad amplificazione per caratteristiche stratigrafiche - studi: valutazione del coefficiente di amplificazione litologico e del grado di stabilità del versante in condizioni dinamiche o pseudostatiche (nei casi in cui siano ammessi interventi); - microzonazione sismica: approfondimenti di III livello 12 ; nelle aree prossime ai bordi superiori di scarpate o a quote immediatamente superiori agli ambiti soggetti ad amplificazione per caratteristiche topografiche, lo studio di microzonazione sismica deve valutare anche gli effetti della topografia Aree potenzialmente instabili e soggette ad amplificazione per caratteristiche stratigrafiche e topografiche - studi: valutazione dei coefficienti di amplificazione litologico e topografico e del grado di stabilità del versante in condizioni dinamiche o pseudostatiche; - microzonazione sismica: approfondimenti di III livello 1. 7 Aree suscettibili di amplificazione per caratteristiche stratigrafiche e con terreni potenzialmente liquefacibili - studi: valutazione del coefficiente di amplificazione litologico, del potenziale di liquefazione e dei cedimenti attesi; - microzonazione sismica: approfondimenti di III livello 1. 2 Aree instabili e soggette ad amplificazione per caratteristiche stratigrafiche e topografiche - studi: valutazione dei coefficienti di amplificazione litologico e topografico e del grado di stabilità in condizioni dinamiche o pseudostatiche (nei casi in cui siano ammessi interventi); - microzonazione sismica: approfondimenti di III livello 1. 5 Aree suscettibili di amplificazione per caratteristiche stratigrafiche - studi: valutazione del coefficiente di amplificazione litologico; - microzonazione sismica: approfondimenti di II livello 14 ; nelle aree prossime ai bordi superiori di scarpate o a quote immediatamente superiori agli ambiti soggetti ad amplificazione per caratteristiche topografiche, lo studio di microzonazione sismica deve valutare anche gli effetti della topografia 2. 8 Aree suscettibili di amplificazione per caratteristiche stratigrafiche con terreni fini potenzialmente soggetti a cedimenti - studi: valutazione del coefficiente di amplificazione litologico e dei cedimenti attesi; - microzonazione sismica: sono ritenuti sufficienti approfondimenti di II livello 3 per la valutazione del coefficiente di amplificazione litologico e sono richiesti approfondimenti di III livello 1 per la stima degli eventuali cedimenti. 3 Aree potenzialmente instabili e soggette ad amplificazione per caratteristiche stratigrafiche - studi: valutazione del coefficiente di amplificazione litologico e del grado di stabilità del versante in condizioni dinamiche o pseudostatiche; - microzonazione sismica: approfondimenti di III livello 1 ; nelle aree prossime ai bordi superiori di scarpate o a quote immediatamente superiori agli ambiti soggetti ad amplificazione per caratteristiche topografiche, lo studio di microzonazione sismica deve valutare anche gli effetti della topografia 2. 6 Aree suscettibili di amplificazione per caratteristiche stratigrafiche e topografiche - studi: valutazione dei coefficienti di amplificazione litologico e topografico; - microzonazione sismica: approfondimenti di II livello 3. 9 Aree suscettibili di amplificazione per caratteristiche topografiche - studi: indagini per caratterizzare Vs30 e valutazione del coefficiente di amplificazione topografico; in caso Vs30 = 800 m/s è sufficiente la sola valutazione del coefficiente di amplificazione topografico, in caso Vs30 < 800 m/s occorre valutare anche il coefficiente di amplificazione litologico; - microzonazione sismica: valutazione degli effetti della topografia 2 ; in caso Vs30<800 m/s valutazione anche del coefficiente di amplificazione litologico con approfondimenti di II livello Aree in cui non sono attesi effetti locali - studi: indagini per caratterizzare Vs30; in caso Vs30 = 800 m/s non è richiesta nessuna ulteriore indagine, in caso Vs30 < 800 m/s è richiesta la valutazione del coefficiente di amplificazione litologico; - microzonazione sismica: non richiesta nel primo caso, nel secondo caso approfondimenti del II livello 3 ; nelle aree prossime ai bordi superiori di scarpate o a quote immediatamente superiori agli ambiti soggetti ad amplificazione per caratteristiche topografiche, lo studio di microzonazione sismica deve valutare anche gli effetti della topografia Punto 2b Disposizioni generali Terzo livello di approfondimento - Analisi approfondita - Allegato A3 Delibera n. 112/2007 dell Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. 13 Allegato A2, punto 2 Delibera n. 112/2007 dell Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. 14 Punto 2a Disposizioni generali Secondo livello di approfondimento - Analisi semplificata - Allegato A2 Delibera n. 112/2007 dell Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. 12

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