La mediazione dialogica. Claudio Baraldi Università di Modena e Reggio Emilia

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1 La mediazione dialogica Claudio Baraldi Università di Modena e Reggio Emilia

2 Per una descrizione della mediazione 1. Come si realizza? 2. Qual è la sua funzione? 3. Che cosa sono le sue dimensioni culturale, interculturale, interlinguistica? 4. Quali sono le azioni efficaci del mediatore nella relazione con le altre parti?

3 Mediazione nella comunicazione La mediazione si realizza nella comunicazione, in particolare nell interazione faccia-a-faccia L interazione è data da una sequenza di azioni alternate, che prevede la partecipazione di tre soggetti (incluso il mediatore)

4 Funzione della mediazione Promozione della partecipazione e delle diversità di prospettive in condizioni di improbabilità Gestione delle diversità di prospettive e dei conflitti (eventuali) che ne derivano

5 Promozione della partecipazione Partecipazione alla comunicazione: capacità di agire e visibilità dell azione Promozione dell espressione espressione di prospettive e emozioni dei partecipanti

6 Gestione dei conflitti Il conflitto nasce dalla partecipazione (auto- espressione e diversità) Normalità del conflitto Gestione: per evitare effetti distruttivi (conflitto produttivo) Normazione (ragione/torto) vs. mediazione (soddisfazione delle parti) Prevenire, evitare, risolvere: il conflitto non è sempre visibile

7 Dimensione culturale La mediazione presenta caratteristiche diverse in contesti diversi. Ad esempio: A scuola Nei servizi sanitari In tribunale Rapporti diversi con il sistema complessivo

8 Mediazione nel sistema complessivo La mediazione si inserisce sempre in un sistema di comunicazioni più ampio Questo sistema ha propri presupposti culturali (valori, modi di partecipare, risultati attesi) La mediazione si produce in base a questi presupposti La mediazione può determinare cambiamenti in questi presupposti

9 Dimensione interculturale Non deriva dall incontro di persone o culture precostituite Nella comunicazione la diversità culturale (valori, contributi, aspettative) può emergere o non emergere È dunque necessario osservare se nella comunicazione emerge la diversità culturale

10 Dimensione interlinguistica La traduzione non è mai marginale: attraverso la traduzione si produce la mediazione La traduzione consente l emergere l della diversità culturale perché dà voce ai partecipanti Il mediatore che traduce non è mai una macchina banale : : la traduzione è sempre costruzione di nuovi significati

11 Mediazione interculturale e interlinguistica La mediazione interlinguistica può produrre prospettive interculturali La mediazione interlinguistica può determinare cambiamenti nel sistema in cui si produce L azione che realizza la traduzione è un aspetto fondamentale della mediazione in situazioni interlinguistiche

12 Azioni efficaci del mediatore: promuovere il dialogo La mediazione è promozione del dialogo come forma particolare di comunicazione.. Dialogo: 1. Promozione di una distribuzione equa delle partecipazione alla comunicazione (equit( equità) 2. Manifestazione di sensibilità per i valori, gli interessi e i bisogni dell interlocutore (empatia( empatia) 3. Trattamento del disaccordo e delle prospettive alternative come arricchimento della comunicazione (empowerment)

13 Le azioni dialogiche del mediatore L azione dialogica del mediatore promuove opportunità di dialogo nella comunicazione Il successo comunicativo dell azione dialogica dipende dalla comprensione e dall accettazione accettazione degli interlocutori L azione dialogica è l unica chance per rendere probabile il dialogo

14 Tipi di azioni dialogiche Tre tipi di azioni dialogiche: 1. Confermare 2. Assumere la prospettiva dell interlocutore 3. Promuovere narrazioni alternative

15 Funzioni delle azioni dialogiche 1. Prestare attenzione alle esperienze, alle emozioni e alle idee dei partecipanti 2. Connotare positivamente le esperienze, le emozioni e le idee dei partecipanti 3. Incoraggiare la partecipazione attiva 4. Promuovere il coordinamento di prospettive diverse 5. Parlare in prima persona (narrare) 6. Creare le condizioni per lo sviluppo di storie alternative (promuovere narrazioni, favorire spostamenti in positivo nella posizione discorsiva dei partecipanti) Escludere azioni contro qualcosa o qualcuno, valutazioni, relazioni gerarchiche, connotazioni negative

16 Esempi di azioni dialogiche 1. Apprezzamenti che manifestano entusiasmo per le espressioni personali, determinando connotazioni positive e tracciando nuovi orizzonti comunicativi 2. Segnali di riconoscimento (es. OK / Bene) che manifestano sostegno alle espressioni personali e feedback positivi 3. Comportamenti affettivi non verbali che manifestano aspettative affettive, cioè di espressione di emozioni, sostenendo la partecipazione

17 Esempi di azioni dialogiche 4. Segnali di comprensione (es. mhm / mmm / sì) ) e eco (ripetizione di turni precedenti o loro parti) che manifestano ascolto attivo, permettendo di continuare e in tal modo sostenendo le azioni degli interlocutori 5. Formulazioni che manifestano aiuto, attenzione ed apertura nei confronti degli interlocutori

18 Formulazioni Azioni che prendono in considerazione affermazioni precedenti, trattandone il nocciolo,, cioè: rendendolo esplicito commentandolo sviluppandolo 1. Dimostrano attenzione e sensibilità per le espressioni degli interlocutori 2. Proiettano una direzione per le azioni successive, invitando a reagire

19 Esempi di azioni dialogiche 6. Domande promozionali (es. Ha qualche idea? Che cosa ne pensi? Come ti senti? Ha qualcosa da suggerirei?) che promuovono uguali opportunità di partecipazione, l emergenza l di idee ed esperienze inespresse o il chiarimento di idee ed esperienze solo parzialmente espresse. 7. Inviti a contribuire che promuovono l emergere l di narrazioni alternative di bisogni, idee e emozioni personali 8. Testimonianze e suggerimenti di azioni che manifestano il coinvolgimento personale nella narrazione di storie alternative (prima persona)

20 Aspettative affettive La mediazione dialogica è basata su aspettative affettive che permettono di sostenere e confermare le espressioni personali degli interlocutori La mediazione dialogica, in senso generale, assegna massima rilevanza alle aspettative di espressione personale

21 Persona e cultura Essendo basata su aspettative affettive, la mediazione dialogica ha successo se e quando crea: Opportunità di espressione di prospettive e emozioni personali (equità) Sensibilità per queste prospettive e emozioni (empatia) Ciò significa che una mediazione interculturale di successo non fa necessariamente emergere differenze culturali nella comunicazione

22 Monologo e mediazione etnocentrica La promozione del dialogo è l opposto del monologo Per monologo, si intende una forma di comunicazione che ignora o sopprime le differenze di prospettiva nella comunicazione Il monologo èassociato all etnocentrismo, che è preferenza per una prospettiva del Noi e una posizione gerarchica del parlante nei confronti degli interlocutori Una mediazione etnocentrica è basata sul monologo del mediatore (o di una delle parti)

23 Azioni nella mediazione etnocentrica Mediatore o parte prevalente: Diritto esclusivo o prioritario di agire Controllo della distribuzione delle opportunità di azione Mancanza di attenzione/sensibilità per gli interlocutori Costruzione di una narrazione del Noi Interlocutore Azioni proiettate dal potere del parlante di determinarne la posizione nel discorso

24 Risultati: mediazione dialogica e? Integrazione Ibridazione Passaggio tra le culture Imprevedibilità Il valore del dialogo: una nuova prospettiva sulla ricchezza culturale

25 Domande sulla mediazione dialogica È realizzabile nella comunicazione? In che misura e in quali condizioni di azione dialogica? È efficace per la gestione dei conflitti? In che misura e in quali condizioni? Problema generale: plausibilità ed efficacia della mediazione dialogica

26 Che cosa guardare? Ricerca degli indicatori delle forme culturali del sistema complessivo e delle caratteristiche della mediazione nella comunicazione Analisi delle interazioni (trascrizioni di audio o videoregistrazioni) ed interviste ai partecipanti Verifica delle azioni dialogiche e dei tipi di mediazione dialogica nell interazione Rilevanza degli indicatori linguistici (verbali e non verbali)

27 10. M Cioè se lo metti il mese di Luglio potresti aspettare fino a Luglio dell'anno prossimo per fare il controllo annuo 11. P adesso 12. M adesso P non ho niente 14. M questo (.) se tutto va bene e non ti scende tanto la mestruazioni e non senti niente (.)allora ti dice che non è necessario il controllo 15. P adesso è un mese e ancora non mi è venuta 16. M un mese e non ti è venuta 17. P un mese preciso 18. M non è che 19. P non ho sentito niente 20. M ah (.) va bene 21. M Dice che dolore (.) qualcosa di strano non c èc (.) dice che sta bene 22. D Ah 23. M Ha le mestruazioni abbondanti (..) l unica l solo cosa forse è per questo che è venuta 24. D Mmh 25. M Che la mestruazione questo mese non è venuta (..) [sorridendo] e lei è un pochino preoccupata 26. D Allora (.) al limite facciamo una cosa (.) le facciamo fare un test di gravidanza

28 1. M: la Rula diceva (.) la Rula e anche le altre, quello che hanno detto loro, che ha detto lui, è vero o no? Anche le altre ragazze 2. Rula: : no non è vero, perché loro sono presuntuosi- 3. Fabio: grazie 4. Rula: : ed egoisti 5. Micaela: secondo me non si devono fare queste distinzioni maschi e femmine, perché ogni persona ha un suo carattere ed è così,, non si può dire le femmine sono così,, i maschi sono così,, perché - 6. M: lei non dice mi sento così perchè è femmina ma probabilmente si sente così non perché è una femmina ma perché è il suo carattere giusto? È perché è il suo carattere che la rende così,, non perché è diversa da me. Vuoi dire qualcosa? 7. Matteo: io sono d accordo d anche con la Micaela ma vorrei ribattere un attimo quello che ha detto la Rula,, perché quando ero vicino a lei io le chiedevo una cosa e lei non me la prestava mai 8. Rula: : non è vero 9. M: lei dice che non è vero, magari- 10. Matteo: no, è che le chiedi una matita, una gomma, così e lei ti dice una volta su dieci sìs 11. Rula: : non è vero 12. M: lei dice che non è vero 13. Marco: bisogna vedere come ti comportavi te

29 Considerazioni conclusive Problema: osservare le comunicazioni (interazioni) Osservazione del significato della mediazione dialogica in diverse situazioni e condizioni sociali Significato di promozione della partecipazione (empowerment, dare voce) Rilevanza del processo e imprevedibilità dei risultati Rilevanza per l intervento: l si può agire in modo dialogico e promuovere la mediazione dialogica

30 Per questo tipo di considerazioni e ricerche: Laboratorio di Analisi dell Interazione e della Mediazione Dipartimento di Scienze del Linguaggio e della Cultura, Università di Modena e Reggio Emilia IN VIA DI TRASFORMAZONE IN: Centro Interuniversitario Analisi dell Interazione e della Mediazione (AIM)

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