Prof.ssa Annalisa Sentuti. Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Prima Parte. 1. Inquadramento dell Economia Aziendale
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- Bartolommeo Simoni
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1 Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Laurea Triennale in Lingue e Culture Straniere Curriculum Linguistico Aziendale (LIN-AZ) Corso di Economia Aziendale A.A Materiale Didattico Integrativo: Prima Parte L Attività Economica Prof.ssa Annalisa Sentuti Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Prima Parte L ATTIVITÀ ECONOMICA 1. Inquadramento dell Economia Aziendale 2. La natura del problema economico: la relazione bisogni, beni, attività economica 3. Gli istituti che svolgono prevalentemente l attività economica: famiglie, imprese, aziende pubbliche, aziende non profit. annalisa.sentuti@uniurb.it 2 1
2 Inquadramento dell Economia Aziendale CHE COS È L ECONOMIA AZIENDALE? PASSATO 1) rilevazione dei fatti amministrativi (acquisti, vendite, pagamenti salari, ecc.) 2) determinazione dei risultati (entrate, uscite, costi, ricavi, redditi, ecc.) PRESENTE 1) Contabilità e controllo di gestione 2) Strategia e Marketing 3) Organizzazione aziendale 3) interpretazione dei fatti e dei risultati Dalla RAGIONERIA all ECONOMIA AZIENDALE È un ramo della Scienza Economica che studia il comportamento delle aziende. annalisa.sentuti@uniurb.it 3 Inquadramento dell Economia Aziendale LA SCIENZA ECONOMICA E LE SUE DIVERSE DISCIPLINE SCIENZA ECONOMICA Studia le scelte operate dagli uomini al fine di adattare mezzi scarsi a molteplici bisogni umani ECONOMIA POLITICA Studia i fenomeni economici dei grandi aggregati regionali, nazionali ed internazionali: Macro Economia: fenomeni a livello di sistema (sviluppo, occupazione, inflazione, ecc.) Micro Economia: forme di mercato, modelli di comportamento di produttori e consumatori ECONOMIA AZIENDALE Studia i fenomeni economici a livello di aziende singole o di classi particolari di aziende (comportamento dell azienda o di una particolare tipologia di aziende) annalisa.sentuti@uniurb.it 4 2
3 Inquadramento dell Economia Aziendale Quindi sia la Micro Economia che l Economia Aziendale studiano il comportamento dell azienda, ma adottano un DIVERSO MODELLO DEL PROCESSO DECISIONALE che è alla base del comportamento aziendale Il processo decisionale viene studiato secondo due fondamentali approcci: MICRO ECONOMIA MODELLO DELLA RAZIONALITÀ TOTALE (o obiettiva o assoluta) Riferimenti: Pareto, Savage, Von Neuman Protagonista: UOMO ECONOMICO annalisa.sentuti@uniurb.it ECONOMIA AZIENDALE MODELLO DELLA RAZIONALITÀ LIMITATA Riferimenti: Herbert Simon Protagonista: UOMO AMMINISTRATIVO 5 Inquadramento dell Economia Aziendale COME DECIDONO LE PERSONE? SECONDO LA TEORICA ECONOMICA CLASSICA i processi decisionali degli individui sono razionali, basati su una conoscenza perfetta della realtà e giungono a soluzioni ottimali (modello astratto). SIMON introduce il concetto di razionalità limitata: l uomo compie scelte seguendo un processo decisionale sequenziale e iterativo, basandosi in modo più o meno consapevole su rappresentazioni semplificate e selettive della realtà, e giungendo a soluzioni soddisfacenti. annalisa.sentuti@uniurb.it 6 3
4 Inquadramento dell Economia Aziendale COME DECIDONO LE PERSONE? UN ESEMPIO Andrea si è iscritto alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell Università di Urbino. Vive a Catania ma intende trasferirsi stabilmente in Urbino per l intero Anno Accademico. Andrea deve quindi decidere quale soluzione scegliere come propria abitazione ad Urbino COME DECIDERÀ?! annalisa.sentuti@uniurb.it 7 Inquadramento dell Economia Aziendale COME DECIDONO LE PERSONE? SECONDO LA TEORICA ECONOMICA CLASSICA Andrea: conosce perfettamente il problema e l obiettivo da ottimizzare; ha immediatamente e gratuitamente tutte le informazioni relative alle possibili scelte alternative; sa perfettamente quali saranno le conseguenze di tutte le sue possibili decisioni; può confrontare simultaneamente tutte le alternative; decide in modo autonomo ed isolato; sceglierà l alternativa migliore. Nella realtà, queste ipotesi si verificano solo parzialmente annalisa.sentuti@uniurb.it 8 4
5 Inquadramento dell Economia Aziendale COME DECIDONO LE PERSONE? SECONDO SIMON Andrea: parte da un insieme di aspettative iniziali ( vorrei una stanza singola, in un appartamento grande e luminoso, in pieno centro, da condividere con massimo un altra persona, ad un prezzo di al mese ) individua alcune possibili soluzioni mediante una ricerca esplorativa (fa un po di ricerche su internet, contatta un amico che ha studiato ad Urbino 10 anni fa, va ad Urbino qualche giorno per cercare sul posto individua 5 possibili soluzioni alternative) esamina e valuta una prima soluzione (corrisponde alle attese? Sì/No) aggiusta le attese (verso l alto o verso il basso), valuta in sequenza altre possibili soluzioni confrontandole sulla base delle nuove aspettative, le attese si modificano di nuovo ad un certo punto Andrea sceglie la soluzione compatibile (soddisfacente) con le attese via via adattate ( una stanza doppia, in un appartamento grande e luminoso, a 3 km dal centro, da condividere con altre tre persone ). annalisa.sentuti@uniurb.it 9 Inquadramento dell Economia Aziendale COME È COME OPERA Modello della razionalità obiettiva UOMO ECONOMICO - onnisciente - obiettivamente razionale - in grado di scegliere sempre l alternativa migliore, in senso assoluto individua il problema raccoglie tutte le informazioni necessarie per impostare e definire al meglio il problema individua tutte le alternative di soluzione individua tutte le conseguenze associate a ciascuna alternativa infine sceglie l alternativa migliore Modello della razionalità limitata UOMO AMMINISTRATIVO - ha conoscenze limitate - è limitatamente razionale - sceglie alternative soddisfacenti definisce, sulla base di conoscenze e capacità limitate, i problemi che percepisce (non li conosce tutti) sviluppa alcune alternative (non riesce ad immaginarle tutte e non conosce tutte le conseguenze associate ad ogni alternativa sceglie l alternativa che più lo soddisfa (non necessariamente la migliore) Questo non significa che il processo decisionale non è razionale: il processo decisionale e la scelta finale sono razionali, ma la razionalità è limitata, non assoluta. annalisa.sentuti@uniurb.it 10 5
6 Inquadramento dell Economia Aziendale L Economia Aziendale si basa sul concetto di razionalità limitata: l azienda attua un processo decisionale razionale, giunge a soluzioni razionali, ma non è in grado di individuare l alternativa migliore in assoluto. L Economia Aziendale analizza il comportamento aziendale per sviluppare conoscenze, modelli, e strumenti che possano aiutare l azienda nelle sue decisioni. annalisa.sentuti@uniurb.it 11 Inquadramento dell Economia Aziendale L E.A. è una SCIENZA EMPIRICA AMBIENTE/ COMPORTAMENTO AZIENDA Modelli decisionali (normativi) osservazione comportamenti di successo/insuccesso Generalizzione modelli interpretativi Astrazione cause MA QUALI SONO LE DECISIONI CHE DEVE PRENDERE UN AZIENDA?! annalisa.sentuti@uniurb.it 12 6
7 Inquadramento dell Economia Aziendale ECCO ALCUNI ASPETTI ED ELEMENTI CHE RICHIEDONO UNA SCELTA ED I RISPETTIVI MODELLI/STRUMENTI DECISIONALI CHE VEDREMO: DECISIONI MODELLI/STRUMENTI Che tipo di azienda mi conviene costituire? Quale forma organizzativa è più adatta per la mia attività imprenditoriale? Quanta quantità di prodotto devo vendere prima di iniziare a conseguire un profitto? Qual è il modo migliore per finanziare la mia azienda? Mi conviene continuare la mia attività imprenditoriale? Forme giuridiche d impresa Modelli organizzativi Analisi del Break Even Point Leva finanziaria Criterio dell Economicità annalisa.sentuti@uniurb.it 13 Inquadramento dell Economia Aziendale Il processo decisionale è alla base del comportamento delle aziende, ma è solo uno dei suoi componenti. Il comportamento economico delle aziende, infatti, si compone di quattro processi distinti: 1) processo di decisione 2) processo di esecuzione 3) processo di controllo 4) feed-back o informazione di ritorno annalisa.sentuti@uniurb.it 14 7
8 Inquadramento dell Economia Aziendale Riguarda tutti gli aspetti e gli elementi che richiedono una scelta. Ad esempio: - l organizzazione - il tipo di prodotto - il nome del prodotto - il marchio - la confezione - la pubblicità - il prezzo - i canali distributivi - il risultato economico PROCESSO DI DECISIONE In questa fase l azienda PROGRAMMA la sua attività: Quali obiettivi raggiungere? In quanto tempo? Mediante quali azioni? annalisa.sentuti@uniurb.it 15 Inquadramento dell Economia Aziendale PROCESSO DI DECISIONE I tre livelli della PROGRAMMAZIONE 1. Programmazione Strategica: traduce la mission aziendale in obiettivi di lungo termine (oltre i 5 anni). Tiene conto dei punti di forza Strengths) e dei punti di debolezza (Weaknesses) dell azienda; delle opportunità (Opportunities) e delle minacce (Threats) derivanti dall ambiente di riferimento (Analisi SWOT ) 2. Programmazione Tattica: traduce gli obiettivi strategici in obiettivi di medio periodo (3-5 anni). 3. Programmazione Operativa-Gestionale: traduce gli obiettivi tattici in obiettivi gestionali annuali (1 anno.) Definisce dettagliatamente tempi e risorse necessarie per il conseguimento degli obiettivi (es. budget annuali). annalisa.sentuti@uniurb.it 16 8
9 Inquadramento dell Economia Aziendale PROCESSO DI ESECUZIONE È il momento in cui viene tradotto in pratica quanto stabilito nella fase della decisione. In questa fase si rileva gradualmente anche il risultato effettivo prodotto. PROCESSO DI CONTROLLO Si svolge secondo due fasi logiche: 1) confronto fra il risultato preventivato e il risultato effettivo; 2) analisi degli scostamenti ed individuazione delle cause degli stessi. Perché non siamo stati efficaci? C è stato un errore di programmazione? C è stato un errore di esecuzione? FEED-BACK (meccanismo di correzione) Flusso informativo di ritorno che rimette in moto il processo di decisione, con l obiettivo di eliminare l eventuale scostamento tra risultati preventivati e risultati ottenuti. annalisa.sentuti@uniurb.it 17 Inquadramento dell Economia Aziendale La relazione tra le diverse fasi del comportamento economico aziendale può essere rappresentata mediante il seguente schema: Processo di DECISIONE Processo di ESECUZIONE Processo di CONTROLLO Feed-back (meccanismo di correzione) annalisa.sentuti@uniurb.it 18 9
10 Inquadramento dell Economia Aziendale ESEMPIO Un azienda che opera nel settore meccanico si propone di incrementare le vendite di in un anno, passando da di fatturato a Fase 1 DECISIONE Schema di Programmazione Annuale Definizione obiettivi annuali Definizione obiettivi mensili Attività Budget Incrementare le vendite del 10%: Incrementare le vendite mensili di Sviluppo nuovi prodotti Sviluppo nuovi servizi Promozione del prodotto Partecipazione a fiere... Personale... Materie prime... Promozione... Analisi di mercato... Spese di viaggio annalisa.sentuti@uniurb.it 19 Inquadramento dell Economia Aziendale ESEMPIO (segue) Fase 2 ESECUZIONE A Viene tradotto in pratica quanto stabilito nella fase precedente. Al termine dell anno, le vendite sono aumentate di Fase 3 CONTROLLO A 1. Confronto tra quanto preventivato ( ) e quanto effettivamente realizzato ( ). 2. Analisi dello scostamento e individuazione delle cause: tipo di promozione, problemi organizzativi, errate analisi, difficoltà del processo produttivo, ecc. Fase 4 FEED-BACK A 1. Errore di attuazione: rimuovere le inefficienze del processo produttivo, cambiare fornitori, intervenire sulla formazione del personale, ecc. 2. Errore di programmazione: revisione degli obiettivi e dei programmi di azione annalisa.sentuti@uniurb.it 20 10
11 Inquadramento dell Economia Aziendale ESEMPIO (segue) Fase 2 ESECUZIONE B Viene tradotto in pratica quanto stabilito nella fase precedente. Al termine dell anno, le vendite sono aumentate di Fase 3 CONTROLLO B 1. Confronto tra quanto preventivato ( ) e quanto effettivamente realizzato ( ). 2. Analisi dello scostamento e individuazione delle cause: il miglior risultato dipende direttamente dall azienda o è stato influenzato da eventi straordinari, episodici, ecc.? Fase 4 FEED-BACK B 1. Causa interna: rivedere gli obiettivi ed i programmi di azione 2. Causa esterna: rivedere gli obiettivi ed i programmi di azione annalisa.sentuti@uniurb.it 21 Inquadramento dell Economia Aziendale Riassumendo: la relazione tra le diverse fasi del comportamento economico aziendale può essere rappresentata mediante il seguente schema: DECISIONE Programmazione dell attività a livello: Strategico Tattico Operativo ESECUZIONE Azione che trasforma la Programmazione in risultato CONTROLLO Confronto tra risultato preventivato ed effettivo. Analisi degli scostamenti. Feed-back (meccanismo di correzione) SISTEMA INFORMATIVO Il SIA è l insieme delle strutture e delle procedure che raccolgono, conservano, elaborano e distribuiscono dati e informazioni aziendali con l obiettivo di sostenere i soggetti aziendali preposti all attività decisionale e di controllo e di soddisfare il fabbisogno informativo di soggetti esterni all azienda. annalisa.sentuti@uniurb.it 22 11
12 Inquadramento dell Economia Aziendale QUINDI L ECONOMIA AZIENDALE studia il COMPORTAMENTO DELL AZIENDA e quindi studia i processi di decisione, esecuzione, controllo e feed-back e il sistema informativo come strumento che li collega, IN BASE AL MODELLO DELLA RAZIONALITÀ LIMITATA. annalisa.sentuti@uniurb.it 23 Parte 1 L ATTIVITÀ ECONOMICA 1. Inquadramento dell Economia Aziendale 2. La natura del problema economico: la relazione bisogni, beni, attività economica 3. Gli istituti che svolgono prevalentemente l attività economica: famiglie, imprese, aziende pubbliche, aziende non profit. annalisa.sentuti@uniurb.it 24 12
13 La natura del problema economico L ECONOMIA AZIENDALE studia il comportamento dell AZIENDA... Ma che cos è un azienda? E a cosa serve? annalisa.sentuti@uniurb.it 25 L azienda e i bisogni umani L azienda contribuisce a soddisfare i bisogni umani. Le persone, durante la loro vita, perseguono FINI di natura varia e di diverso grado. Il perseguimento di tali fini genera in esse dei BISOGNI. Per soddisfare i bisogni le persone devono, tra l altro, produrre e consumare dei BENI (ATTIVITÀ ECONOMICA). annalisa.sentuti@uniurb.it 26 13
14 Che cosa sono i bisogni umani Il bisogno può essere definito come uno stato di insoddisfazione derivante dalla mancanza di qualcosa che è necessario o che si desidera. Il bisogno crea una sensazione spiacevole che l uomo cerca di eliminare. Esso si manifesta in modo soggettivo: è un desiderio di qualcosa, utile a superare uno stato di insoddisfazione dovuto ad una mancanza. Alcune classificazioni dei bisogni: Bisogni primari vs Bisogni secondari Bisogni individuali vs Bisogni sociali o collettivi Essenziali vs Voluttuari annalisa.sentuti@uniurb.it 27 Che cosa sono i bisogni umani Bisogni primari: sono legati a esigenze fondamentali della vita dell uomo ed originati dalla componente biologica della persona (mangiare, bere, dormire ecc.). Sono universali, ovvero pressoché uguali per tutte le persone, in tutti i tempi e in ogni luogo. Bisogni secondari: nascono dal desiderio di migliorare la qualità della vita e, solitamente, sono avvertiti dopo che sono state soddisfatti i bisogni primari (viaggiare, praticare sport, divertirsi, ecc.) Bisogni individuali: riguardano l uomo come singola persona (imparare una lingua straniera, andare al cinema, ecc.). Bisogni sociali o collettivi: suscitati dal fatto che le singole persone interagiscono con altre persone e sono membri di una comunità (giustizia, sicurezza, assistenza sanitaria, informazione, ecc.). Cambiano in funzione della società di appartenenza. annalisa.sentuti@uniurb.it 28 14
15 Che cosa sono i bisogni umani Bisogni essenziali: sono relativi alle esigenze primarie. Bisogni voluttuari: sono secondari o superflui. Sono fortemente influenzati (e talvolta creati) dai processi imitativi e dimostrativi connessi alle mode, ai gruppi di appartenenza, ecc. Esempi Bere è un bisogno fisiologico. Ad esso può corrispondere un bisogno essenziale (bere acqua) o voluttuario (bere succo di frutta). La sicurezza è un bisogno sociale. Ad esso può corrispondere un bisogno essenziale (sicurezza pubblica) oppure voluttuario (ultimo modello di antifurto per la casa). Ognuno elabora la propria scala dei bisogni, mettendo in ordine di importanza e preferenza le varie necessità. Ognuno compie scelte economiche per ottenere la massima soddisfazione con il minimo dispendio di mezzi. annalisa.sentuti@uniurb.it 29 Una nota teoria in materia: la scala gerarchica dei bisogni di Abram Maslow (1964). A) Bisogni ragionevolmente soddisfatti - FISIOLOGICI : legati alla componente fisica delle persone (mangiare, bere, dormire, ecc.) - di SICUREZZA: protezione della vita fisica, sicurezza dell ambiente di lavoro, ecc. - di SOCIALITA : relazioni interpersonali positive, appartenenza ad un gruppo, amicizia, affetto, ecc. B) Bisogni in tensione - STIMA DI SÈ : esigenza di poter esprimere valutazioni positive sul proprio operato - STIMA DEGLI ALTRI: esigenza di ottenere valutazioni positive sul proprio operato da parte di altri (status, prestigio, potere) - AUTOREALIZZAZIONE : esigenza di poter esprimere ed utilizzare tutte le proprie conoscenze e capacità e di sviluppare le proprie potenzialità Che cosa sono i bisogni umani annalisa.sentuti@uniurb.it 30 15
16 Che cosa sono i bisogni umani I bisogni delle persone si dispongono in gerarchia (cioè in un ordine di priorità) in funzione del reddito: al variare del reddito variano le priorità dei bisogni e di conseguenza le scelte per soddisfarli. Autorealizzazione Stima degli altri Stima di sé Sociali Richiesta di bisogni di livello più elevato con l del reddito Sicurezza Fisiologici L ordine di priorità è rigido per i bisogni ed i redditi più bassi. Le preferenze individuali variano invece molto in corrispondenza dei redditi più elevati. Es. mangiare: pane vs aragoste annalisa.sentuti@uniurb.it 31 Classi di beni Il soddisfacimento di alcuni bisogni richiede, tra l altro, la disponibilità di beni, che possono essere classificati in due classi: Beni liberi o non economici: sono liberamente disponibili in natura, in quantità illimitata o comunque più che sufficiente rispetto alle esigenze di tutte le persone che ne sentono il bisogno. Beni economici: sono disponibili in quantità limitata, non esistono spontaneamente in natura e devono essere prodotti dall uomo. Si tratta di beni e servizi utili per il soddisfacimento dei bisogni delle persone e scarsi rispetto alle esigenze espresse da tutti gli individui. Per ottenerli bisogna pagare un prezzo. Per soddisfare i loro bisogni le persone consumano sia beni non economici che beni economici. ESEMPI?! annalisa.sentuti@uniurb.it 32 16
17 Classi di beni Alcune classificazione dei beni economici: Secondo l uso a cui sono destinati: beni strumentali o di produzione (utilizzati per la produzione di altri beni, es. carta per i libri) e beni di consumo (soddisfano direttamente i bisogni delle persone, es. felpa). Secondo le modalità di utilizzo: beni complementari (devono essere utilizzati insieme ad altri beni per soddisfare un determinato bisogno, es. la benzina è complementare alla macchina) e beni succedanei o surrogati (sono sostituibili tra loro e quindi possono essere utilizzati alternativamente per soddisfare lo stesso bisogno, es. burro/margarina; zucchero/dolcificante). Secondo la numerosità degli utilizzi: beni a fecondità semplice (uso singolo, es. la benzina, l acqua, materie prime) e beni a fecondità ripetuta (utilizzo ripetuto, es. auto, macchinario). annalisa.sentuti@uniurb.it 33 I servizi Anche i servizi possono contribuire al soddisfacimento dei bisogni. I SERVIZI: Sono prestazioni immateriali erogate da persone. Non hanno consistenza fisica. Non si possono immagazzinare: produzione e consumo coincidono. Esempi di servizio: un viaggio organizzato, la lezione del docente, il trasporto della merce, la pulizia degli uffici, ecc. annalisa.sentuti@uniurb.it 34 17
18 L attività economica Mentre i beni non economici sono immediatamente disponibili, i beni economici non lo sono. Essi devono essere prodotti per essere resi disponibili al consumo. L attività di produzione e consumo di beni prende il nome di attività economica. Essa, insieme ad attività di altra natura (religiosa, politica, artistica, culturale, sportiva, ecc.) viene svolta per soddisfare i bisogni umani. FINI BISOGNI ATTIVITA ECONOMICA annalisa.sentuti@uniurb.it 35 L attività economica Le tre fasi fondamentali dell attività economica sono: - la produzione di beni e servizi economici: consiste nella combinazione di beni, servizi e lavoro dell uomo, finalizzata ad ottenere nuovi beni e servizi oppure ad aumentare l utilità di beni già esistenti; PRODUZIONE DIRETTA Processo di trasformazione fisicotecnica che permette di ottenere nuovi beni Erogazione di servizi PRODUZIONE INDIRETTA Trasferimento di beni nello spazio: distribuzione (es. la frutta) Trasferimento dei beni nel tempo: conservazione (es. alimenti surgelati) - il consumo di beni e servizi: è il fine ultimo dell attività economica. È la fase in cui i beni ed i servizi prodotti sono utilizzati per soddisfare i bisogni. - il risparmio: consiste nella rinuncia al consumo immediato di un bene, allo scopo di destinarlo all utilizzo futuro. annalisa.sentuti@uniurb.it 36 18
19 Parte 1 L ATTIVITÀ ECONOMICA 1. Inquadramento dell Economia Aziendale 2. La natura del problema economico: la relazione bisogni, beni, attività economica 3. Gli istituti che svolgono prevalentemente l attività economica: famiglie, imprese, aziende pubbliche, aziende non profit. annalisa.sentuti@uniurb.it 37 L attività economica e gli istituti Gran parte dell attività economica si svolge all interno di quattro classi fondamentali di ISTITUTI, aventi fini economici o fini non economici: AZIENDE DI PRODUZIONE (IMPRESE) AZIENDE NON PROFIT FAMIGLIE AMMINISTRAZIONE PUBBLICHE L insieme degli istituti, legati tra loro da relazioni di scambio di beni e servizi, costituisce il SISTEMA ECONOMICO. annalisa.sentuti@uniurb.it 38 19
20 È un istituto primario della società. La famiglia Essa è caratterizzata da finalità principalmente di ordine sociale ed etico. Il suo fine è generare, crescere, educare i figli ed assistere tutti i componenti della famiglia stessa. Tuttavia, ha anche un fine economico: appagare i bisogni delle persone che la compongono. La famiglia, quindi, svolge un attività economica: ha un patrimonio che deve essere gestito: beni conferiti al momento della formazione della famiglia + eredità + risparmio genera un reddito mediante il lavoro in imprese, enti no profit o istituti pubblici oppure con la professione autonoma consuma una parte del reddito percepito per acquistare beni (cibo, vestiario, mobili, libri, ecc.) e servizi (luce, trasporti, ecc.) risparmia una quota del reddito per soddisfare bisogni futuri (studi universitari dei figli, acquisto della casa, ecc.) annalisa.sentuti@uniurb.it 39 La PA è formata da: La Pubblica Amministrazione Stato: fornisce servizi pubblici di interesse nazionale ed unitario (giustizia, ordine pubblico, difesa del territorio). Regioni, Province, Comuni (c.d. enti locali o istituti pubblici territoriali): forniscono servizi pubblici di interesse locale, destinati a soddisfare i bisogni specifici dei soggetti residenti sul loro territorio (trasporti pubblici locali, promozione del turismo, costruzione delle infrastrutture, come strade, aeroporti, ecc.. Altri enti pubblici che svolgono funzioni di interesse generale, ad es.: INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale), ospedali civili, Università statali, scuole pubbliche, ecc. Stato ed istituti pubblici territoriali svolgono un attività economica: Reperiscono risorse finanziarie (soprattutto mediante i tributi) per erogare servizi pubblici destinati a soddisfare i bisogni collettivi dei cittadini. annalisa.sentuti@uniurb.it 40 20
21 Le aziende non profit Sono istituti di natura privata (ossia non sono parti o emanazioni dello Stato) che erogano principalmente servizi alla collettività per soddisfare bisogni collettivi. Sono chiamati non profit perché il loro obiettivo primario NON è il conseguimento degli utili (del profitto), ma il raggiungimento dei fini culturali, sportivi, artistici, religiosi e, in generale, di interesse sociale, per i quali sono stati costituiti. Anch esse realizzano un attività economica: Producono beni ed erogano servizi Consumano beni e servizi (in particolare nel caso delle associazioni, come vedremo meglio poi) Raccolgono contributi privati sotto forma di donazioni, lavoro volontario, sottoscrizioni, ecc. annalisa.sentuti@uniurb.it 41 Le aziende di produzione (o Imprese) L impresa è un istituto con fini economici (conseguire un profitto!) che, mediante la produzione di beni e/o l erogazione di servizi, contribuisce a soddisfare i bisogni umani. della clientela Quali? Bisogno di consumare e utilizzare i beni Come? dei prestatori di lavoro Quali? Bisogno di remunerazione, stima, sicurezza, autorealizzazione, ecc. Come? dei prestatori di capitale proprio Quali? Bisogni di autorealizzazione e di remunerazione Come? Producendo beni e servizi che rispondano alle loro esigenze (Marketing) Facendoli partecipare all attività, creando un buon clima sociale, garantendo lo stipendio, ecc. (Organizzazione e Gestione Risorse Umane) Producendo reddito sufficiente a remunerare il capitale proprio conferito nell impresa (Economia Aziendale ) annalisa.sentuti@uniurb.it 42 21
22 Le aziende di produzione (Imprese) Per l impresa l attività economica (produzione di beni, erogazione di servizi, vendita di beni/servizi, consumo di beni e servizi) NON è il fine. Il fine dell impresa è la produzione di redditi che possano remunerare coloro che hanno conferito il capitale nell impresa. La produzione e il consumo di beni/erogazione di servizi/negoziazione di beni sono funzionali al raggiungimento del fine: lo svolgimento dell attività economica è il MEZZO per produrre reddito. annalisa.sentuti@uniurb.it 43 22
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