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1 Le relazioni del professionista nelle soluzioni concordate e stragiudiziali della crisi Relatore: Riccardo Bonivento Dottore Commercialista in Padova Padova, 2 marzo 2009 Seminario nell ambito del corso di Diritto Fallimentare, Facoltà di Economia 1

2 I recenti interventi normativi in materia D.L. 14 marzo 2005, n. 35 (c.d. decreto competitività ): in vigore dal 17 marzo 2005, convertito in legge con modificazioni dalla L. 14 maggio 2005, n. 80. Il primo comma dell art. 2 ha fortemente rinnovato la disciplina del concordato preventivo ed ha introdotto due nuove tipologie di risoluzione della crisi d impresa alternative al fallimento, ovvero il piano stragiudiziale di risanamento e gli accordi di ristrutturazione dei debiti D.lgs. 9 gennaio 2006, n. 5 (c.d. riforma fallimentare ): in vigore dal 16/7/2006, non ha modificato la materia D.lgs. 12 settembre 2007, n. 169 (c.d. decreto correttivo ): in vigore dal 1 gennaio 2008, ha ulteriormente rivisto la disciplina del conco rdato preventivo ed ha ritoccato la disciplina degli accordi di ristrutturazione dei debiti; ha inoltre introdotto requisiti più specifici ed uniformi con riferimento al professionista autorizzato a redigere le relazioni di attestazione previste nell ambito delle tre tipologie di soluzioni concordate e/o stragiudiziali delle crisi 2

3 Le soluzioni concordate e stragiudiziali della crisi d impresa Possibili soluzioni stragiudiziali e concordate della crisi disciplinate dalla nuova legge fallimentare Piano stragiudiziale di risanamento art. 67, terzo comma, lett. d), L.F Accordo di ristrutturazione dei debiti art. 182bis L.F. Concordato preventivo art. 161 L.F. 3

4 Le soluzioni stragiudiziali e concordate della crisi Vantaggi: risultati migliori in minor tempo rispetto alle procedure concorsuali Svantaggi ante D.L. 35/2005: mancanza di un ombrello protettivo che ponga al riparo, in caso di insuccesso, dalla revocatoria fallimentare e dalle varie ipotesi di bancarotta; esposizione alle azioni esecutive e cautelari da parte dei creditori Il D.L. 35/2005 ha ampliato la gamma delle modalità di risoluzione stragiudiziale e/o concordata della crisi e le ha poste al riparo dal rischio di revocatoria fallimentare in caso di insuccesso (in parallelo, tuttavia, sono stati notevolmente ridotti i casi di revocabilità anche al di fuori di queste ipotesi) 4

5 Le soluzioni stragiudiziali e concordate della crisi Obiettivi delle nuove procedure post D.L. 35/2005: evitare realmente il fallimento (e favorire la conservazione dei valori aziendali), agevolando il ricorso alle soluzioni alternative (sebbene tali soluzioni possano comunque prevedere la liquidazione delle attività), anche a discapito della par condicio creditorum; ridurre l intervento da parte dell autorità giudiziaria, valorizzando la natura privatistica degli accordi stipulati tra debitore e creditori e sostituendo, almeno in parte, al controllo prima effettuato dal Tribunale l intervento del professionista/esperto, con il ruolo di attestatore, ovvero di certificatore, verso i terzi, della veridicità e/o fattibilità della soluzione pianificata e con le conseguenti responsabilità 5

6 Il piano stragiudiziale di risanamento art. 67 L.F., terzo comma, lett. d), L.F.: [Non sono soggetti all azione revocatoria:] d) Gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni del debitore purché posti in essere in esecuzione di un piano che appaia idoneo a consentire il risanamento della esposizione debitoria dell impresa e ad assicurare il riequilibrio della sua situazione finanziaria e la cui ragionevolezza sia attestata da un professionista iscritto nel registro dei revisori contabili e che abbia i requisiti previsti dall art. 28, lettere a) e b) ai sensi dell art bis, quarto comma, del codice civile 6

7 Il piano stragiudiziale di risanamento Strumento per la risoluzione più tempestiva delle difficoltà dell impresa: si presta ai casi di crisi meno gravi, o meglio di semplice squilibrio finanziario temporaneo Istituto nuovo, introdotto dal decreto competitività Piano unilaterale del debitore: non necessita di una condivisione negoziale o processuale da parte dei creditori Indipendenza dal principio della par condicio creditorum Non dà luogo ad una procedura concorsuale: non comporta quindi il blocco delle procedure esecutive e cautelari, né impedisce al debitore di pagare i debiti pregressi 7

8 Il piano stragiudiziale di risanamento Nessun controllo giudiziale né omologazione del piano o deposito di documentazione presso il tribunale (generale tendenza alla privatizzazione della risoluzione delle crisi d impresa) Disciplina poco dettagliata: nessuna previsione relativamente alla veste formale, al contenuto necessario ed alla pubblicità del piano. Funzione del piano: risanamento dell esposizione debitoria e riequilibrio della situazione finanziaria dell impresa Effetto: irrevocabilità (in caso di successivo fallimento del debitore) degli atti, dei pagamenti e delle garanzie concesse su beni del debitore in esecuzione del piano 8

9 Il piano stragiudiziale di risanamento Due vincoli affinché i creditori che aderiscono al piano possano fruire della protezione dalle azioni revocatorie in caso di suo insuccesso (fallimento dell impresa): 1) il piano deve apparire (= risultare verosimilmente) idoneo al risanamento dell esposizione debitoria ed al riequilibrio della situazione finanziaria dell impresa. 2) la ragionevolezza del piano deve essere attestata ex ante da un professionista iscritto nel registro dei revisori contabili e che abbia i requisiti previsti dall art. 28, lettere a) e b) ai sensi dell art bis, quarto comma, del codice civile. 9

10 Il piano stragiudiziale di risanamento - contenuto Unico vincolo al contenuto: verosimile idoneità del piano al risanamento (= riduzione) dell esposizione debitoria ed al riequilibrio della situazione finanziaria dell impresa. risanamento esposizione debitoria > ristrutturazione debiti medio-lungo termine breve termine = stabile riequilibrio finanziario e patrimoniale dell impresa Possibili modalità di attuazione del risanamento finanziario: nuovi apporti finanziari dei soci; conversione di crediti in capitale di rischio; concessione di nuova finanza; ristrutturazione dei debiti : pactum de minus petendo: parziali rinunce dei creditori al capitale e/o agli interessi pactum de non petendo: dilazioni dei pagamenti e astensione dalle azioni esecutive per il periodo di attuazione del piano; realizzo di attività patrimoniali non strategiche (va comunque preservata la continuazione dell attività economica d impresa in capo al debitore?) Interventi di tipo interno : riduzione dei costi di produzione, ecc 10

11 Il piano stragiudiziale di risanamento contenuto Si ritiene inoltre che il piano debba essere sufficientemente dettagliato ed analitico, al fine di consentire l individuazione degli atti, dei pagamenti e delle garanzie che in caso di fallimento andrebbero esenti da revocatoria, proprio in quanto posti in essere in conformità con il piano stesso. Nel caso di società, a chi spetta la competenza ad approvare il piano? Soluzione proposta: - società di capitali: organo amministrativo; - società di persone: soci, con le maggioranze previste dall atto costitutivo per gli atti di straordinaria amministrazione Orizzonte temporale: in assenza di limiti normativi, ci si chiede se sia accettabile un raggio temporale d azione fino ai 3-5 anni o se risulti più ragionevole ed efficace un piano articolato su orizzonti temporali più ristretti 11

12 Il piano stragiudiziale di risanamento - contenuto Massima libertà di forme e di contenuti, in assenza di regolamentazione Parte della dottrina suggerisce che il piano sia articolato secondo la struttura dei cd. piani di turnaround ( giro di boa dell impresa in crisi ), ovvero nei seguenti sotto documenti, tra loro collegati: piano industriale (una sorta di business plan); in alternativa, qualora non siano previsti interventi di riassetto produttivo ed organizzativo, descrizione della situazione di partenza (cause all origine della crisi) e delle modalità di risanamento dell esposizione debitoria piano economico (conto economico + stato patrimoniale previsionali) piano finanziario (obbligazioni assunte e fonti delle risorse finanziarie) prospetto dei flussi totali di cassa La predisposizione dei suddetti documenti prospettici (in particolare del budget economico e patrimoniale) non può prescindere da un bilancio straordinario, redatto in base ai principi di classificazione e valutazione che tengano conto della destinazione prevista nel piano per ogni componente patrimoniale. 12

13 Il piano stragiudiziale di risanamento - attestazione La ragionevolezza del piano deve essere attestata da un esperto con i seguenti requisiti: iscrizione nel registro dei revisori contabili come aggiunto dal decreto correttivo, appartenenza ad una delle categorie di cui all art. 28 ( Requisiti per la nomina a curatore ), lettere a) e b), L.F.: a) avvocati, dottori commercialisti, ragionieri e ragionieri commercialisti b) studi professionali associati o società tra professionisti, sempre che i soci delle stesse abbiano i requisiti professionali di cui alla lettera a). In tale caso, all atto dell accettazione dell incarico, deve essere designata la persona fisica responsabile della procedura qualora il debitore sia una s.p.a. o una s.a.p.a., l esperto dovrebbe essere designato dal tribunale del luogo in cui ha sede la società; inoltre, in caso di società quotate in mercati regolamentati, l esperto dovrebbe essere scelto tra le società di revisione iscritte all albo CONSOB. Tutto ciò in base al richiamo dall art. 2501bis, co. 4, c.c. all art. 2501sexies, ma forti dubbi sull applicabilità Negli altri casi la designazione è affidata al debitore: la norma non pone alcun requisito di indipendenza e imparzialità dell esperto, per cui a rigore di norma potrebbe trattarsi anche di un professionista che intrattiene un rapporto di consulenza continuativa con l impresa. 13

14 Il piano stragiudiziale di risanamento attestazione Attestare = certificare; garantire; testimoniare Ragionevolezza = verosimile fattibilità Richiamo al quarto comma dell art. 2501bis c.c.: la ragionevolezza del piano sembra dover essere attestata essenzialmente attraverso un giudizio di adeguatezza delle fonti finanziarie previste per il soddisfacimento delle obbligazioni assunte dall imprenditore verso i propri creditori. A tal fine vanno valutate: la congruenza e non manifesta infondatezza delle assunzioni base del piano la compatibilità del piano con i diversi possibili scenari futuri di mercato e con le dinamiche del settore di riferimento in cui opera l impresa la prudenza delle previsioni e la confrontabilità con i risultati storici la sostenibilità in relazione alle risorse disponibili ed alle modalità attuative con cui l imprenditore ritiene di poter conseguire gli obiettivi prefissati la conformità dei documenti previsionali ai principi contabili la coerenza complessiva del piano 14

15 Il piano stragiudiziale di risanamento attestazione Relazione del professionista enunciazione di ragionevolezza Vanno esposte le motivazioni su cui si fonda il giudizio di ragionevolezza, anche in modo tale da permettere ai terzi di sindacare il giudizio del professionista, nonché gli aspetti critici del piano. Omessa previsione di attestazione della veridicità = lacuna normativa? Non è espressamente previsto che il professionista attesti la veridicità dei dati aziendali contenuti nel piano, a differenza di quanto accade nella nuova procedura di concordato preventivo. Secondo parte della dottrina è comunque doveroso che l esperto effettui una preventiva verifica della documentazione sottostante il piano. Requisito della certezza della data Non essendo prevista alcuna forma di pubblicità del piano, è opportuno che l asseverazione da parte del professionista sia contenuta in un documento a cui sia possibile attribuire data certa anteriore al compimento degli atti previsti dal piano ed al fallimento. 15

16 Il piano stragiudiziale di risanamento attestazione Data la mancanza di ogni intervento da parte dell autorità giudiziaria, particolarmente importante diventa il ruolo del professionista che attesta la ragionevolezza del piano di risanamento, unica garanzia per i creditori, con conseguente responsabilità responsabilità contrattuale verso il debitore ricorrente art c.c.: il prestatore d opera intellettuale (professionista iscritto ad albo), se la prestazione implica la soluzione di problemi di speciale difficoltà, risponde dei danni solo in caso di dolo o colpa grave responsabilità extracontrattuale verso i soci ed i terzi creditori (grava sul creditore l onere di provare il danno, il nesso causale ed inoltre il dolo o la colpa; prescrizione dell azione nel termine ordinario di 5 anni) In caso di fallimento, responsabilità dell esperto nei confronti della massa? Colpa: negligenza e imprudenza, ovvero imperizia Quantum risarcitorio = ammontare delle somme non più revocabili 16

17 Il piano stragiudiziale di risanamento attestazione Catena di richiami normativi (art. 67, co. 3, lett. d, L.F. art. 2501bis, co. 4 e 2, c.c. art. 2501sexies c.c. art. 64 c.p.c.): posto che si ritenga applicabile il rinvio all art. 2501sexies c.c., alla responsabilità civile del professionista incaricato della relazione per gli eventuali danni causati dovrebbe aggiungersi la responsabilità penale, a titolo di contravvenzione, in relazione alle eventuali fattispecie colpose. Art. 64 c.p.c. ( Responsabilità del consulente ) Si applicano al consulente tecnico le disposizioni del codice penale relative ai periti. In ogni caso, il consulente tecnico che incorre in colpa grave nell esecuzione degli atti che gli sono richiesti è punito con l arresto fino a un anno o con l ammenda fino a lire 20 milioni. Si applica l art. 35 c.p. [che prevede la sospensione dall esercizio della professione]. In ogni caso è dovuto il risarcimento dei danni causati alle parti. L esperto designato dal tribunale, inoltre, potrebbe essere chiamato a rispondere del reato di falsa perizia ex art. 373 c.p. (reclusione da 2 a 6 anni). Nel caso di attestazione fornita da società di revisione, si applica l art c.c.: la falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle società di revisione è punita a prescindere dal danno patrimoniale causato ai terzi. 17

18 Il piano stragiudiziale di risanamento attestazione Configurabile un concorso del professionista con le condotte degli organi della società fallita che hanno generato responsabilità ex art. 146 L.F. a causa del ritardo nella dichiarazione di fallimento? Ciò presuppone la dimostrazione di un nesso di causalità tra le carenze della relazione e le perdite realizzate a seguito dell esecuzione del piano. L esperto potrà sempre eccepire che l attestazione di ragionevolezza era stata da lui rilasciata utilizzando strumenti tecnici e standards qualitativi di assoluta affidabilità e di generale accettazione nella prassi operativa. A differenza dell attestazione di veridicità, l attestazione di ragionevolezza nasce, almeno in parte, da giudizi soggettivi e da previsioni su eventi aleatori. A difesa della corretta formazione del proprio giudizio, è comunque opportuno che il professionista attestatore si tuteli mediante: dichiarazioni del debitore in ordine alla correttezza della propria situazione contabile; redazione di verbali, sottoscritti dal debitore ricorrente, riassuntivi degli interventi effettuati con menzione dettagliata della documentazione ricevuta e verificata e dell attività di controllo svolta. 18

19 Il concordato preventivo art. 161 L.F. ( Domanda di concordato ): La domanda per l ammissione alla procedura di concordato preventivo è proposta con ricorso, sottoscritto dal debitore, al tribunale del luogo in cui l impresa ha la propria sede principale; il trasferimento della stessa intervenuto nell anno antecedente al deposito del ricorso non rileva ai fini della individuazione della competenza. Il debitore deve presentare con il ricorso: a) una aggiornata relazione sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell impresa; b) uno stato analitico ed estimativo delle attività e l elenco nominativo dei creditori, con l indicazione dei rispettivi crediti e delle cause di prelazione; c) l elenco dei titolari dei diritti reali o personali su beni di proprietà o in possesso del debitore; d) il valore dei beni e i creditori particolari degli eventuali soci illimitatamente responsabili. Il piano e la documentazione di cui ai commi precedenti devono essere accompagnati dalla relazione di un professionista in possesso dei requisiti di cui all art. 67, terzo comma, lett. d), che attesti la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano medesimo. [ ] 19

20 Il concordato preventivo Strumento per la risoluzione di crisi più gravi: presupposto oggettivo è lo stato di crisi, non più solo l insolvenza; eliminato il requisito della meritevolezza Istituto preesistente, ma fortemente rinnovato dal D.L. 35/2005, all insegna della liberalizzazione delle forme per il superamento della crisi attuabili provvedimenti quali l accollo, la cessione dei beni, il ricorso ad operazioni straordinarie e la cessione di attivi ad un assuntore; ammessa la suddivisione dei creditori in classi secondo posizione giuridica ed interessi omogenei e differenziazione del rispettivo trattamento; eliminata la soglia minima (40%) del rimborso dei chirografari Esenzione da revocatoria per gli atti, i pagamenti e le garanzie posti in essere in esecuzione del concordato preventivo: art. 67, terzo comma, lett. e), L.F. Ruolo dell autorità giudiziaria ridimensionato, ma ad essa spetta comunque la verifica della regolarità della procedura (controllo di legittimità sostanziale) 20

21 Il concordato preventivo - attestazione A differenza del piano stragiudiziale di risanamento, in questo caso è richiesto che un esperto attesti non solo la fattibilità del piano concordatario, ma anche la veridicità dei dati aziendali Funzione della relazione dell esperto: supportare il tribunale nel controllo della regolarità e completezza della documentazione prodotta dal debitore con il ricorso ex art. 160 L.F. (controllo che, peraltro, riguarda anche la relazione dell esperto stesso); fornire al commissario giudiziale ed al ceto creditorio gli elementi informativi necessari per la consapevole valutazione della convenienza della proposta Riguardo al contenuto effettivo della relazione del professionista ed al tipo di attività di verifica da svolgere, anche in questo caso la norma non fornisce alcuna indicazione Ai sensi dell art. 162, co. 1, L.F. (modificato dal decreto correttivo), il tribunale può concedere al debitore un termine non superiore a 15 giorni per apportare integrazioni al piano e produrre nuovi documenti: ciò non dovrebbe quindi valere per le attestazioni 21

22 Il concordato preventivo - attestazione Scelta e requisiti dell esperto: rinvio all art. 67, terzo comma, lett. d, L.F. Veridicità = attendibilità richiamo implicito al principio di bilancio sancito dall art c.c. Non basta affermare che i dati sono stati recepiti dalla contabilità dell imprenditore, facendovi ciecamente fede. Necessaria una verifica dell aderenza alla realtà (anche con riscontri su esistenza fisica e di titolo giuridico di attività e passività esposte) e della completezza dei dati esposti nel piano, della correttezza e coerenza delle stime tale verifica presuppone il controllo della regolare tenuta delle scritture contabili, sia formale che sostanziale (v. anche art. 2409ter c.c.: funzioni di controllo contabile) Con l attestazione di veridicità, il professionista si assume la responsabilità in ordine ad una certa attività di controllo svolta sui dati aziendali Il processo di verifica va comunque proporzionato alle dimensioni dell azienda 22

23 Il concordato preventivo - attestazione Dati aziendali = quali? Tesi letterale: tutte le informazioni (contabili ed extracontabili), esposte dal debitore ricorrente con la domanda di ammissione alla procedura (ed in tutti i documenti ad essa allegati: situazione patrimoniale, economica e finanziaria aggiornata, ecc.) (Trib. Milano) Tesi restrittiva: solo i dati (contabili ed extracontabili) rilevanti ai fini della valutazione di attuabilità del piano; per la veridicità dei dati restanti, quindi, responsabilità in capo al debitore E comunque opportuno che l attestazione del professionista investa esplicitamente tutti i dati contabili esposti nella documentazione complessivamente presentata con la domanda, esprimendosi anche sulla corretta tenuta della contabilità, per poi soffermarsi più ampiamente sulle informazioni essenziali per la riuscita del piano, valutandone compiutamente anche gli aspetti più strettamente giuridici ed aziendalistici (Antonello e Peracin, 2007). 23

24 Il concordato preventivo - attestazione Fattibilità = concreta realizzabilità del piano L attestazione di fattibilità del piano concordatario sembra equiparabile all attestazione di ragionevolezza richiesta per il piano di risanamento: l esperto ha il compito di fornire un giudizio tecnico-critico in ordine all idoneità del piano a raggiungere gli scopi in esso proposti; la relazione di attestazione deve permettere di ricostruire l iter logico delle considerazioni a supporto della fattibilità del piano, essendo destinata a svolgere per i creditori una fondamentale funzione informativa e dimostrativa Veridicità e fattibilità : un esempio Qualora il piano preveda la cessione di un cespite, il professionista deve attestare: veridicità dei dati: esistenza fisica del cespite, titolo giuridico, correttezza della modalità di stima del relativo valore fattibilità della cessione: effettiva liquidabilità del bene (non mera possibilità astratta, ma concreta e rilevante probabilità, in rapporto alle condizioni del mercato locale), nei tempi massimi previsti dal piano o comunque compatibili con esso 24

25 Il concordato preventivo - attestazione Orientamento del Tribunale di Milano (decr ) L attestazione dell esperto deve, in primo luogo, prendere in considerazione tutti i dati esposti in sede di ricorso [ ] e confermarne la veridicità. Espletata tale preliminare operazione la valutazione in ordine alla fattibilità del piano deve essere oggetto di una esposizione completa, coerente, motivata, idonea a dare conto delle conclusioni espresse sulla scorta delle premesse. Trattasi di una relazione documentata e ragionata che sfocia, sulla scorta di premesse metodologiche di carattere tecnico, in una prognosi sulle prospettive poste a fondamento del piano concordatario. 25

26 Il concordato preventivo - attestazione Orientamento del Tribunale di Milano (decr ) Il professionista deve attestare di aver proceduto a: verifica dei saldi mediante i dati contabili forniti dal debitore e dell affidabilità del sistema di contabilità e controllo interno; esame dei bilanci degli ultimi tre esercizi nonché di una situazione patrimoniale aggiornata sufficientemente recente; valutazione della correttezza delle stime e delle congetture relative alle singole poste contenute nel piano e della realizzabilità degli eventuali crediti; analisi delle poste passive risultanti dalla situazione patrimoniale aggiornata e verifica del rispetto dei criteri di valutazione prudenziale in ordine all insorgenza di ulteriori passività, con l effettuazione dei relativi accantonamenti; e di ritenere il piano idoneo al soddisfacimento delle passività sociali nella misura rispettivamente prevista per ciascuna categoria di creditori e nei tempi indicati nel proposta concordataria. 26

27 Il concordato preventivo - attestazione Orientamento del Tribunale di Milano (decr ) Al tribunale compete un controllo di regolarità procedurale, tanto formale quanto sostanziale, che coinvolge anche la relazione del professionista attestatore, pur senza entrare nel merito della correttezza delle conclusioni del professionista. Al tribunale è rimessa la verifica sulla completa e puntuale analisi dei dati posti a sostegno della relazione [ ] e sulla congruenza tra i dati attestati esposti e la valutazione di fattibilità espressa. In tal senso il tribunale ritiene pertanto che l esame della relazione del professionista si incentri in una verifica della completezza argomentativa e della coerenza motivazionale delle attestazioni, e integri un controllo di legalità, coerente con le funzioni di garanzia assegnate al legislatore. 27

28 Il concordato preventivo - attestazione Responsabilità dell esperto Considerazioni simili a quelle in merito alla responsabilità dell attestatore del piano di risanamento, ma essendo attribuito all attestatore del piano concordatario anche il compito di certificare la veridicità dei dati, con funzione di garanzia verso i creditori e l autorità giudiziaria, egli assume un ruolo, più delicato, di interesse pubblico (se non addirittura la natura di pubblico ufficiale) Ciò comporta, in caso di falsa attestazione di veridicità dei dati aziendali, la violazione dell art. 483 c.p., relativo alla falsità ideologica commessa da privato (se non degli artt. 479 e 480 c.p., relativi alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale) Potrebbe inoltre essere chiamato a rispondere, in concorso con l imprenditore, del reato di cui al primo comma dell art. 236, L.F.: ipotesi dell imprenditore ammesso alla procedura di concordato preventivo che, al solo scopo di beneficiare di detta procedura, si sia attribuito attività inesistenti, ovvero, per influire sulla formazione delle maggioranze, abbia simulato crediti in tutto o in parte inesistenti 28

29 Il concordato preventivo un cenno al cram down Ante decreto correttivo: art. 177, co. 2, L.F.: Il tribunale [...] può approvare il concordato nonostante il dissenso di una o più delle classi che di creditori, se la maggioranza delle classi ha approvato la proposta di concordato e qualora ritenga che i creditori appartenenti alle classi dissenzienti possano risultare soddisfatti dal concordato in misura non inferiore rispetto alle alternative concretamente praticabili Post decreto correttivo: art. 160, co. 2, L.F.: La proposta può prevedere che i creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca, non vengano soddisfatti integralmente, purché il piano ne preveda la soddisfazione in misura non inferiore a quella realizzabile, in ragione della collocazione preferenziale, sul ricavato in caso di liquidazione, avuto riguardo al valore di mercato attribuibile ai beni o diritti sui quali sussiste la causa di prelazione indicato nella relazione giurata di un professionista in possesso dei requisiti di cui all art. 67, terzo comma, lettera d). Il trattamento stabilito per ciascuna classe non può avere l effetto di alterare l ordine delle cause legittime di prelazione 29

30 Il concordato preventivo un cenno al cram down Confronto Attivi Descrizione valore netto contabile attività ATTIVITA' realizzabili nel concordato ATTIVITA' realizzabili nel fallimento Differenza procedure A -Non Liquidabile A0 - Attivo gia' liquido A1 - Attivo a breve termine A1 - Attivo a breve termine - in contenzioso A1 - Attivo a breve termine - parti correlate A2 - Attivo a medio termine A3 - Attivo a lungo termine A4 - Attivo immobilizzato - Fabbricati A5 - Attivo immobilizzato - Beni Materiali (+ Ramo Azienda) Preliminare cessione ramo di azienda Canoni di affitto ramo di azienda Totale attivo distribuibile a breve / medio Termine 30

31 Il concordato preventivo un cenno al cram down Confronto ipotesi distribuzione attivo ai creditori privilegiati % concordato % fallimento differenza P1 - Privilegio 1 - Dipendenti P1 - Privilegio 2 - Artigiani P1 - Privilegio 2 - Professionisti P1 - Privilegio 2 - Erario, Enti Previdenziali ed assimilati Subtotale Priviliegio Il test del cram down si supera quando: % concordato > % fallimento (differenza> 0) 31

32 Gli accordi di ristrutturazione dei debiti art. 182bis L.F. L imprenditore in stato di crisi può domandare, depositando la documentazione di cui all art. 161, l omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti, stipulato con i creditori rappresentanti almeno il sessanta per cento dei crediti, unitamente ad una relazione redatta da un professionista in possesso dei requisiti di cui all art. 67, terzo comma, lettera d) sull attuabilità dell accordo stesso, con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei. L accordo è pubblicato nel registro delle imprese e acquista efficacia dal giorno della sua pubblicazione. Dalla data della pubblicazione e per sessanta giorni i creditori per titolo e causa anteriore a tale data non possono iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive sul patrimonio del debitore. Si applica l art. 168 secondo comma. Entro trenta giorni dalla pubblicazione i creditori e ogni altro interessato possono proporre opposizione. Il tribunale, decise le opposizioni, procede all omologazione in camera di consiglio con decreto motivato. Il decreto del tribunale è reclamabile alla corte di appello ai sensi dell art. 183, in quanto applicabile, entro quindici giorni dalla sua pubblicazione nel registro delle imprese. 32

33 Gli accordi di ristrutturazione dei debiti Strumento per la risoluzione di crisi tendenzialmente reversibili Istituto nuovo: introdotto dal decreto competitività (modificato dal decreto correttivo, che ne ha chiarito l autonomia rispetto al concordato preventivo ed ha introdotto quale presupposto oggettivo lo stato di crisi dell imprenditore, oltre a stabilire i requisiti dell attestatore ed il divieto di azioni esecutive e cautelari) Necessità di condivisione da parte dei creditori: l accordo deve essere stipulato con i creditori che rappresentino almeno il 60% dei crediti Deposito presso la cancelleria del tribunale e pubblicazione nel Registro delle Imprese Divieto di iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari da parte dei creditori anteriori (come anche nel concordato preventivo), dalla data della pubblicazione e per 60 giorni Esenzione da revocatoria per gli atti, i pagamenti e le garanzie posti in essere in esecuzione dell accordo omologato: art. 67, terzo comma, lett. e), L.F. 33

34 Gli accordi di ristrutturazione dei debiti - attestazione Scelta e requisiti dell esperto: rinvio all art. 67, terzo comma, lett. d, L.F. Attuabilità = fattibilità Giudizio esplicito di probabile successo nella realizzazione dell accordo, secondo le modalità e le scadenze temporali previste, e con particolare riferimento alla idoneità ad assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei = garanzia del pagamento integrale dei creditori non consenzienti, alle scadenze pattuite nel titolo originario Nonostante il richiamo all art. 161 L.F., non sembra invece richiesta l attestazione di veridicità dei dati: l esperto ha, in questo caso, un compito, e dunque una responsabilità, più limitati Pubblicazione della relazione nel Registro delle Imprese, insieme all accordo? 34

35 La relazione al Giudice Delegato e i rapporti riepilogativi ex art. 33 L.F. Analogie e differenze nel ruolo dell esperto CONCORDATO PREVENTIVO art. 160 L.F. Requisiti: art. 67, co. 3, lett. d), L.F. Attestazioni richieste: - veridicità dei dati aziendali - fattibilità del piano Attività di controllo: elevata complessità e ampiezza ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEBITI art. 182 bis L.F. Requisiti: art. 67, co. 3, lett. d), L.F. Attestazioni richieste: - attuabilità dell accordo, in particolare idoneità ad assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei Attività di controllo: media complessità PIANO DI RISANAMENTO art. 67, co. 3, lett. d), L.F. Requisiti: art. 67, co. 3, lett. d), L.F. (+ 2501sexies c.c.?) Attestazioni richieste: - ragionevolezza del piano Attività di controllo: media complessità Responsabilità: Responsabilità: Responsabilità: rischiosità relativamente elevata, anche sotto il profilo penale, con riguardo all attestazione di veridicità rischiosità contenuta rischiosità contenuta 35

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