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1 1) come capire i significatidelle pratiche di partecipazione / inclusione nel policy-making? Di che parliamo? Pratiche top-down (iniziativa politica) Disambiguazione: l «inclusione» può avere differenti IPOTESI: DIPENDONO DA: Relazioni stato/mercato/società (KNWS SWPR) Glocalization/Glurbanization/Rescaling Coerenza con policy di «tipi» diversi -significati -modalità -impatti 2) è possibile una politica della partecipazione/inclusione?

2 Modalitàdell inclusione nel policy making locale/urbano. Le variabili: Chi viene incluso: quale tipo di attori? Su che cosa: quali politiche e quali poste in gioco? Dove: su quale scala? Perché: con quali aspettative? Come: con quali forme, metodologie, strumenti? Che «tipo» di inclusione?

3 Un tipo ideale (continuum) di modalità di inclusione GOVERNANCE vs. (mercato, associazioni) PARTECIPAZIONE (associazioni, comunità) Chi viene incluso Su che cosa Dove Perché (aspettative) Come organizzazioni economiche (imprese e loro associazioni stakeholder eventi e rigenerazione urbana strategie e azioni per sviluppo - poste MACRO tendenzialmente ampia (città, area metropolitana) risorse per politiche pro-growth e competitività urbana consenso su uso dellospazio urbano (visioni e allocazione risorse) costruire o consolidare coalizioni fra élites politiche ed economiche partnership Pubblico-Privato consultazioni tavoli di concertazione pianificazione strategica individui e gruppi sociali deboli organizzazioni no-profit della società civile (gruppi, associazioni, movimenti) rigenerazione e area based fini sociali servizi o interventi di prossimità - poste micro tendenzialmente ristretta (quartiere, prossimità) risorse per politiche per crescita sostenibile e inclusione sociale consenso sull uso dello spazio urbano e sui servizi costruire capitale sociale pratiche consultive vs. decisionali pratiche deliberative vs.aggregative varie metodologie e tecniche

4 Politiche locali/urbane l insieme di azioni e decisioni pubblicheche contribuisconoa: - definire l organizzazione e l usosociale ed economico dello spazio urbano, come risorsaper la remunerazione di interessie valoridiversi, a volte all interno di strategie di sviluppo più o meno integrate - Distribuire o redistribuire risorseattraverso prestazioni (servizi pubblici, welfare) influenzate da fattori endogeni ed esogeni allo spazio locale Sistemi di azione government «regimi urbani» Percezione delle sfide Scala «locale» di azione Influenze su agende e policy-making locali da: Scala nazionale Scale trans-nazionali

5 Duetipi di politiche locali/urbane neo-liberiste «radicali» (roll-back) vs. «moderate»(roll-out) Frame e obiettivi: Strumenti Scala Crescita Vantaggi comparativi De-regolamentazione Grandi eventi e rigenerazione Hard policy Città Aree metropolitane Sviluppo Vantaggi competitivi Sostenibilità ambientale e sociale per la crescita Rigenerazione urbana Progetti integrati area based Soft policy (Es: Smart cities; Città Quartiere, prossimità Sistemi d azione Place-specific mix fra diversi tipi di governance e partecipazione

6 Impatti (1): gli imprenditori politici si attendono effetti: Funzionali «migliorare» il modo di fare politiche attraverso: - risorse (materiali e immateriali) - processi (deliberazione) - struttura flessibile delle relazioni Politici democratizzazione costruzione rapporti con società civile e/o élite economica (prima e/o dopo le elezioni) legittimazione di : - élite politica -decisioni già prese Sociali intensificazione delle relazioni sociali (capitale sociale)

7 SCALA CITTADINA O METROPOLITANA LONDRA:(i) Consultazioni LDA su sviluppo urbano; (ii) Public hearings su concessioni e progetti costruzioni MADRID: (Ayuntamiento) (i) Consejo Director de la Ciudad, (ii) Consejo Local para eldesarrolloeconomico y elempleo, (iii) Madrid emprende, (iv) Concejos Sectoriales; (Comunidad Autonoma): Consejo economico y social LONDRA: Consultazioni e organismi misti con imprese PARIS: (i) Enquétepublique, (ii) Consultazioni sul Plan Local d'urbanisme, (iii) Débat public ROMA: Consultazioni sulle scelte di trasformazione urbana GOVERNANCE PARIS: Conseil de développement économique durable ROMA: (i) Progetto di Roma, (ii) Commissione per il futuro di Roma capitale e piano strategico LONDRA Consultazioni delle Local Strategic Partnerships LONDRA: People's Question Time MADRID: (i) Concejosterritorialesde distrito, (ii) Messasde Dialogo y Convivencia Distritales LONDRA: (i) partnership con volontariato, (ii) consultazioni dei Boroughs: focus group, incontri pubblici, e-forum e on-line polls, open space workshop, forum, surveys, Ward Forums, Councillor surgeries, (iii) Youth Council, (iv) Older voices PARTECIPAZIONE PARIGI: (i) 121 Conseils de quartier, (ii) Conseils de la jeunesse, (iii) Conseil des sages (9 ), (iv) Conseil de la citoyenneté des Parisiens non communautaires ROMA: (i) Bilancio partecipativo, (ii) Consiglio Municipale dei giovani (XV), (iii) Inclusione nel welfare locale SCALA PROSSIMITA Partecipazione attraverso programmi area based: Roma, Madrid, Parigi, Londra

8 Partnership Pubblico-Privato nel programma «smart cities» Il Decreto Sviluppo 2012(Decreto Legge n 83, G.U ) prevede la possibilità all interno dell'attuazione dell'agenda digitale di stipulare partenariati pubblico privato di tipo pre-commerciale al fine di individuare idee innovative per lo sviluppo anche locale. Pur con alcune caratteristiche diverse, tali partenariati, o perlomeno il loro principio istitutore, sono ben descritti in alcune esperienze che le città hanno realizzato recentemente aggregando volontà pubbliche e private per la valorizzazione del bene comune e per la competitività del territorio. Le partnership pubblico privato (PPP) sono in tal senso una delle principali leve per la realizzazione di smart cities. Ma cosa sono queste PPP? Le PPP sono gli strumentiche fanno da ponte, che collegano (e non dividono), attivano (e non inibiscono), trasformano (e non eliminano), valorizzano (e non deprezzano), guidano energie e non difendono poteri. Attraverso partnership pubblico privato ispirate a fiducia, collaborazione, impegno e nuove metriche, si possono superare le profonde divisioni tra gli attori economici e limitare, per quanto possibile, il narcisismo politico e la burocrazia che rendono tanto difficile la collaborazione, l'innovazione e la trasformazione del nostro paese.. Questi strumenti nascono come sistemi normativi, ma sono efficaci solo se supportati da strumenti aggreganti digitali (sia per la partecipazione che per la trasparenza) e da adeguati sistemi di gestione e di accountability(per assicurare le modalità tecniche di realizzazione e rendicontare gli esiti). La fiducia, la cultura del fare assieme e della collaborazione accompagnate da sistemi gestionali, protocolli, sistemi di indicatori (per facilitare le decisioni e le verifiche, con dati ed evidenze, qualitative e quantitative), aiutano a fare bene le cose. Devono tuttavia non essere concepiti come procedure burocratiche, ma come elementi di inquadramento di natura strategico-valoriale. Devono essere pensati per dare un senso complessivo dell azione e supportarne la realizzazione. Si chiamano partnership pubblico privato, di fatto, una collaborazione volontaria tra pubblico e privato per migliorare la vita della comunità. La collaborazione tra pubblica amministrazione locale e imprese è uno degli strumenti importanti per realizzare misure efficaci per lo sviluppo sostenibile locale. Le esperienze denominate di partnership pubblico privato fanno infatti leva sulla capacità della pubblica amministrazione localedi collaborare con le imprese per la promozione della competitività del territorio, del benessere locale e degli abitanti. Si tratta di modelli dove di fatto imprese e amministratori definiscono obiettivi comuni, a livello valoriale, politico e tecnico e li attuano, verificando gli effetti della loro realizzazione. Le partnership sono collaborazioni che nascono tra persone e organizzazioni provenienti dal settore pubblico, privato e dalla società civile, che si impegnano volontariamente e reciprocamente in relazioni innovative per perseguire obiettivi condivisi attraverso la messa in comune delle loro risorse e competenze (Copenhagen Center)

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