LA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA E PENALE DELLE FONDAZIONI E FIGURE APICALI
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1 LA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA E PENALE DELLE FONDAZIONI E FIGURE APICALI Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n.231
2 Il lavoro che segue è stato redatto dall area Consulenza del C.I.E.R.M. (Certification Institute ) Il C.I.E.R.M. è un Organismo di parte terza per la certificazione e validazione dei Sistemi di Compliance Aziendale e, in particolare, dei Modelli di Controllo e Gestione Anticrimine adottati in applicazione del d. lgs. 8 giugno 2001, n. 231
3 IL MODELLO DI CONTROLLO E GESTIONE ANTICRIMINE D. LGS. 8 GIUGNO 2001, n.231
4 1 ISTITUISCE IL D. LGS. 8 GIUGNO 2001, N.231 La responsabilità penale dell Ente e dei suoi Amministratori per i reati, anche involontari, posti in essere nell interesse o a vantaggio dell Ente stesso TUTTAVIA, LA RESPONSABILITA PUO ESSERE ESCLUSA QUALORA L ENTE i. Si doti di un Modello di Controllo e Gestione Anticrimine secondo le prescrizioni del d. lgs. 231/01 ii. Lo attui efficacemente iii. Nomini un Organismo di Vigilanza (OdV) VICEVERSA, IN CASO DI MANCATA ADOZIONE O EFFICACE ATTUAZIONE, SI DETERMINANO CONSEGUENZE RILEVANTI: 1) Iscrizione della società/ente nel Registri degli indagati. 2) Iscrizione degli Amministratori ed, eventualmente,delle Figure Apicali nel Registro degli indagati quale effetto del principio di immedesimazione organica tra gli Amministratori e l Azienda, ovvero quale effetto della c.d. culpa in vigilando. 3) Applicazione delle sanzioni previste per la mancata applicazione del d. lgs. 231/01 a carico della Società e degli Amministratori già nella fase di avvio dell indagine. 4) Conseguente coinvolgimento del patrimonio dell ente e conseguenti danni rilevanti per i soci, dipendenti, banche, fornitori, compagnie di assicurazioni, ecc.
5 2 Conseguenze in caso di mancata adozione del Modello 231/01 Effetti in capo agli Amministratori Sul piano penale - Estensione della Responsabilità Penale e iscrizione nel Registro degli Indagati. Sul piano patrimoniale (sanzioni cumulabili) - Sanzioni pecuniarie, fino ad euro Risarcimento dei danni subiti da soci, dipendenti, banche, fornitori, compagnie di assicurazione, finanziarie, ecc. per effetto delle sanzioni applicate alla società (Trib. Milano sentenza 1774/08). - Sequestro per equivalente.
6 3 Conseguenze in caso di mancata adozione del Modello 231/01 Effetti in capo alla Società Sul piano penale - Estensione della Responsabilità Penale e iscrizione nel Registro degli Indagati. Sul piano Patrimoniale (sanzioni cumulabili) - Sanzioni pecuniarie fino ad euro Sequestro per equivalente. - Sospensione o perdita di autorizzazioni e/o accreditamenti. - Revoca di finanziamenti. - Eventuale Confisca del patrimonio.
7 4 Conseguenze in caso di mancata adozione del Modello 231/01 Ulteriori Sanzioni in capo alla Società - Interdizione dall esercizio dell attività. - Sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni. - Divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione ( P.A. ) - Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e/o revoca di quelli concessi. - Divieto di pubblicizzare beni o servizi.
8 5 Requisito relativo al Soggetto Attivo 1 Il reato deve essere stato commesso da: SOGGETTI APICALI Persone che rivestono funzioni di rappresentanza, direzione o amministrazione dell ente, nonché persone che esercitano anche solo di fatto la gestione e il controllo dell ente. REATO SOGGGESTI SOTTOPOSTI ALLA DIREZIONE O VIGILANZA DEI SOGGETTI APICALI Persone sottoposte alla direzione o vigilanza di uno dei soggetti in posizione apicale (es. dipendenti o anche lavoratori autonomi o parasubordinati che svolgono attività lavorativa per l ente).
9 6 Requisito relativo alla finalita 2 Reato commesso nell interesse o a vantaggio dell ente INTERESSE VANTAGGIO Va valutato ex ante Vi può essere un interesse, a monte, della società ad un arricchimento prefigurato ma, eventualmente, non realizzato in conseguenza dell illecito. Va valutato ex post Il vantaggio rileva quando effettivamente conseguito in conseguenza dell illecito, anche se non espressamente individuato ex ante dall agente.
10 7 Reati più rilevanti ai quali si applica il D. Lgs. 231/01 Reati in danno della Pubblica Amministrazione Reati Societari Reati relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, ambientali e di nuova introduzione 1.Corruzione ( Art. 318 c.p.*); 2.Indebita percezione di contributi/finanziamenti (art. 316-ter c.p.); 3.Concussione (art. 317 c.p.); 4.Corruzione (art. 320 c.p.), anche tra privati; 5.Peculato; 6.Malversazione (art. 316-bis c.p.); 7.Truffa ai danni dello Stato o altro ente pubblico (art. 640, 1 co. n.1 c.p.); 8.Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.); 9.Frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico (art. 640-ter c.p.). 1.False comunicazioni sociali (art c.c.); 2.False comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori (art c.c.); 3.Falso in prospetto, (art c.c.); 4.Impedito controllo (art c.c.); 5.Indebita restituzione dei conferimenti (art.2626 c.c.); 6.Illegale ripartizione degli utili (art c.c.); 7.Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali (art c.c.); 8.Operazioni in pregiudizio dei creditori (art cc.); 9. Omessa comunicazione confl. inter (2629-bis c.c.); 11. Formazione fittizia del capitale (art c.c.); 12. Omessa convocazione assemblea (art.2631 c.c.); 13. Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art c.c.) ; 14. Illecita influenza sulla assemblea (art c.c.); 15. Aggiotaggio (art.2637 c.c.); 16. Ostacolo all esercizio delle funz. Autor. pubbl. di vigilanza (art c.c.); 17. Abuso di informazioni privilegiate (art.184 TUF); 18. Manipolazione del mercato (art. 185 TUF). 1. Omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi in violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro (art. 25- septies del D.Lgs. 231/01); 2. Reati Ambientali; 3. Impiego di cittadini da paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (art. 25- duodecies del D.Lgs. 231/01). *c.p. = Codice Penale; c.c. = Codice Civile; TUF= Testo Unico della Finanza
11 8 Requisiti per l esclusione della responsabilità L Azienda può esimersi dalla responsabilità per i suddetti reati se dimostra: a. di aver adottato ed efficacemente attuato un modello organizzativo e gestionale idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi; b. che è stato istituito un organismo di controllo interno e autonomo, dotato di poteri di vigilanza (Organismo di Sorveglianza); c. che non ci sono state omissioni o negligenze nell operato dell organismo di controllo; d. che il Modello è stato costantemente aggiornato.
12 9 Schematizzazione del Sistema di Responsabilità 1 CONTROLLO Il Modello di Controllo e Gestione Anticrimine è stato adottato? COMMISSIONE DI REATO NO SI 2 CONTROLLO La Magistratura Inquirente avvia l azione penale anche nei confronti dell Azienda e dei suoi Amministratori e applica le sanzioni previste Il Modello è stato anche efficacemente attuato? NO SI La Magistratura Inquirente non può estendere l azione penale, non applica le sanzioni e, se già applicate, deve revocarle
13 10 Due Ulteriori Considerazioni L art. 30 del T.U. 81/08 recita testualmente i modelli di organizzazione aziendale si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo. Testo Unico 81/08 Art. 30 La norma statuisce una vera e propria presunzione di conformità e quindi determina un importantissima conseguenza in favore dell azienda che ha adottato il modello determinando un inversione dell onere della prova: non è più l azienda a dover dimostrare di aver rispettato la normativa relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro (che appunto si presume rispettata), ma il Giudice a dover dimostrare il contrario. Art. 24, D.M. 12/12/2000 ( MAT ) Le aziende che realizzano interventi per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, possono avvalersi del beneficio della riduzione del 10% del premio da versare all INAIL. Inoltre, l azienda può ottenere la riduzione di eventuali premi incrementali, se applicati, con un beneficio complessivo che può arrivare fino al 25%.
14 Il Sistema Assicurazione Rischi Reato per il settore Fondazioni
15 12 Problematiche specifiche per il settore Fondazioni Le Fondazioni, oltre ai rischi che qualsiasi società o ente operante sul territorio nazionale deve sopportare, è oggetto di una serie di rischi specifici di assoluta rilevanza
16 13 Inquinamento marittimo causato da navi I reati di riciclaggio, ricettazione e impiego di beni-denaro o altra utilità di provenienza illecita e i reati con finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico, transnazionali, di criminalità organizzata. I reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita sono stati introdotti recentemente all art 25 octies del D.Lgs. 231/2001; I reati con finalità di terrorismo e di eversione dell ordine democratico sono previsti dall art. 25 quater del D.Lgs. 231/2001, I reati transnazionali sono previsti dall art. 10 della legge 16 marzo 2006 n. 146 I reati di criminalità organizzata sono previsti dall art. 24 ter del D.Lgs. 231/2001 limitatamente ai casi che potrebbero configurarsi in capo alla Fondazione. I reati in oggetto particolarmente sensibili per enti come le fondazioni sono: - Art. 648 del Codice Penale Ricettazione - Art. 648 bis del Codice Penale Riciclaggio - Art. 648 ter del Codice Penale Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita - Codice Penale e Leggi Speciali per i delitti aventi finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico - Art. 2 della Convenzione Internazionale per la repressione del finanziamento al terrorismo, New York, 9 dicembre Art. 416 del Codice Penale Associazione per delinquere - Art. 416 bis del Codice Penale Associazione di tipo mafioso - Art. 12 T.U. 25 luglio 1998, n. 286 Disposizioni contro le immigrazioni clandestine - Art. 378 del Codice Penale Favoreggiamento personale - Art. 416 ter c.p. Scambio elettorale politico-mafioso
17 14 Inquinamento delle acque del suolo e del sottosuolo Fattispecie di reato rilevanti per le Fondazioni La fattispecie di reato di ricettazione si realizza mediante acquisto, ricezione o occultamento di denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto oppure, in alternativa, con l intromissione di un soggetto nel far sì che i beni rinvenienti da reato vengano da altri acquistati, ricevuti od occultati. La fattispecie di reato di riciclaggio si realizza mediante la sostituzione o il trasferimento di beni, denaro o altre utilità rinvenenti da delitto non colposo, ovvero il compimento di operazioni, in relazione ai beni, al denaro, alle altre utilità, tali da ostacolare l identificazione della loro provenienza delittuosa. La fattispecie di reato relativa all impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita si differenzia dal reato di riciclaggio poiché, mentre quest ultimo reato prevede la sostituzione, il trasferimento o le operazioni di ostacolo all identificazione della provenienza illecita, la figura in esame punisce l impiego in attività economiche o finanziarie delle stesse. Le fattispecie di reato con finalità di terrorismo e/o di eversione dell ordine democratico e/o transnazionali si realizzano nel concorso nei suddetti reati commessi da propri clienti, fornitori o garantiti. Le fattispecie di associazione a delinquere si realizzano quanto tre o più soggetti si associano allo scopo di commettere più delitti.
18 15 Ulteriori Violazioni Esemplificazioni di reati che possono dar luogo ad indagini - Erogazioni a favore di soggetti coinvolti in attività malavitose a carattere transnazionale e terroristiche - Associazioni a delinquere volta all aggiramento della disciplina civilistica delle Fondazioni - Associazioni a delinquere volta all aggiramento della disciplina fiscale e di bilancio o alla costituzione di somme occulte - Associazioni a delinquere volta alla commissione di uno dei delitti indicati nel presente Documento
19 15 Ulteriori Violazioni Attività sensibili nell ambito delle Fondazioni per i reati di riciclaggio, ricettazione e impiego di beni-denaro o altra utilità di provenienza illecita, per i reati con finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico, transnazionali e di criminalità organizzata Le aree di attività delle Fondazioni più specificatamente a rischio riguardo le fattispecie di reato di riciclaggio, ricettazione e impiego di beni-denaro o altra utilità di provenienza illecita, di reati con finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico e dei reati transnazionali e di criminalità organizzata sono le seguenti: - Gestione erogazioni selezione dei beneficiari - Gestione erogazioni gestione e versamento - Gestione progetti propri - Gestione acquisti - Gestione fatturazione passiva - Gestione cassa e banche - Gestione rimborsi spese
20 16 Ponderazione del livello di rischio I reati contro la Pubblica Amministrazione e esemplificazioni di condotte illecite Reati nei confronti della Pubblica Amministrazione secondo le fattispecie contemplate dagli artt. 24 e 25 del D.Lgs. 231/2001, limitatamente ai casi che potrebbero configurarsi in capo alle Fondazioni A) Malversazione a danno dello Stato I reati in oggetto sono previsti da: - Art. 316 bis del Codice Penale Malversazione ai danni dello Stato o dell Unione Europea Fattispecie - La fattispecie di reato si configura nel caso in cui, dopo aver ottenuto contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative di pubblico interesse, non si proceda all utilizzo delle somme ottenute per gli scopi a cui erano destinate. Esemplificazioni di condotte illecite - Utilizzo di finanziamenti o erogazioni pubbliche per il finanziamento di attività a scopi diversi rispetto a quelli per i quali erano destinati.
21 16 Ponderazione del livello di rischio B) Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato I reati in oggetto sono previsti da: - Art. 316 ter del Codice Penale Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato Fattispecie - La fattispecie di reato si realizza nel caso in cui, mediante l utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l omissione di informazioni dovute, si ottengano, senza averne diritto, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalla comunità Europea. Esemplificazioni di condotte illecite - Produzione di documentazione non veritiera per l ottenimento di finanziamenti erogati da un ente pubblico (es. Ministero).
22 17 Reato per violazione delle norme sulla sicurezza fisica e l igiene sui luoghi di lavoro RISCHIO DA REATO PER VIOLAZIONE DELLE NORME SULLA SICUREZZA FISICA E L IGIENE SUI LUOGHI DI LAVORO D. lgs, 231/01 Art. 25 septies - TU 81/08 e art. 30 TU citato Fattispecie: L art. 9 della legge 123/2007 ha esteso la responsabilità amministrative delle imprese ai Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro, ampliando la funzione cui devono adempiere le disposizioni adottate dall azienda in materia di sicurezza: non più "solo" prevenire gli incidenti e gli infortuni sul lavoro, ma anche liberare l ente dall eventuale responsabilità amministrativa ex D.Lgs. 231/01. Livello di rischio: Le Fondazioni sono generalmente poco esposte al rischio in parola. Tuttavia considerato che l indice di verificabilità è basso, ma il livello di rischio è tipicamente molto alto, si ritiene di dover comunque di dover tenere in particolare conto questo reato. livello di rischio Alto.
23 18 Reato per impiego di cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare RISCHIO DA REATO PER IMPIEGO DI CITTADINI DI PAESI TERZI IL CUI SOGGIORNO È IRREGOLARE D.Lgs. 231/10, art. 25-duodecies Fattispecie: L'art. 22, comma 12-bis, del d.lgs. 286/98 stabilisce che:"il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno previsto dal presente articolo, ovvero il cui permesso sia scaduto e del quale non sia stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo, revocato o annullato, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa di 5000 euro per ogni lavoratore impiegato. Le condizioni di particolare sfruttamento di cui al terzo comma dell'art. 603-bis del codice penale sono, oltre a quelle sopra riportate alle lettere a) e b), "l'aver commesso il fatto esponendo i lavoratori intermediati a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro". Livello di Rischio: La fattispecie in parola deve considerarsi come potenzialmente rappresentativa di un reato che pur essendo riconducibile ad un rischio medio, nel caso specifico delle fondazioni, salvo l ipotesi di fondazione a favor di soggetti immigrati, non può non considerarsi Basso
24 19 Reato per riduzione in schiavitù RISCHIO DA REATO PER RIDUZIONE IN SCHIAVITÙ D.Lgs. 231/01, art. 24 ter Fattispecie La Legge 15 luglio 2009 n. 94 ha integrato il D.Lgs. 231/2001 con l introduzione dell articolo 24-ter, che prevede la punibilità dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione o al mantenimento in schiavitù, alla tratta di persone, all acquisto e alienazione di schiavi ed ai reati concernenti le violazioni delle disposizioni sull immigrazione clandestina di cui all art. 12 d. lgs. 286/1998 (Art. 416, sesto comma c.p.) Livello di Rischio Rischio tipicamente Basso
25 20 Altri Reati Rilevanti per il settore navale 1. RISCHIO DA REATO PER CONCORSO IN RICETTAZIONE E/O RICICLAGGIO Art. 648 Ricettazione. [I]. Fuori dei casi di concorso nel reato [ 110], chi, al fine di procurare a sè o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da 516 euro a euro [ 379, 648-ter,649, 709, 712] (2). Art. 648-bis Riciclaggio. [I]. Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro a euro (2). RISCHIO ALTO
26 LA CERTIFICAZIONE DEL MODELLO DI CONTROLLO E GESTIONE ANTICRIMINE CERTIFICAZIONE DI VALIDAZIONE SECURITY STANDARD 23101:2012 SECONDO LA NORMATIVA D. LGS. 8 GIUGNO 2001, N.231
27 24 Metodologia ATTIVITÀ ISPETTIVA IN FAVORE DELL ORGANO AMMINISTRATIVO Nell ipotesi in cui un amministratore abbia avuto cura di dotare l ente di un sistema di controllo interno attraverso l adozione di un cosiddetto Modello di Controllo e Gestione Anticrimine, non resta che verificare la sussistenza del secondo dei requisiti di validità di cui al citato d. lgs. 231/01, id est l efficace attuazione. In tale ottica dovrà quindi muoversi l amministratore, allo scopo di poter dare evidenza al Magistrato, non soltanto della circostanza relativa alla adozione del modello, ma anche, e non da meno, di averlo efficacemente attuato. Obiettivo dell attività ispettiva sarà quindi quello di affiancare l Organo Amministrativo assicurando, attraverso specifiche e formalizzate attività ispettive e di controllo, il rispetto e la efficace attuazione del Modello di Controllo e Gestione Anticrimine. In tal modo l Organo Amministrativo ottiene due importanti risultati: A. Riduzione dei rischi connessi alla commissione, anche involontaria, di reati. In tal senso si può dire che un Modello di Legalità può dirsi tale quando la commissione di un reato è possibile solo attraverso la violazione fraudolenta delle procedure che compongono il Modello stesso (in tal senso GIP Tribunale Milano, 17 novembre Dott. Manzi); B. Precostituzione della prova che l azione di governo dell impresa e quindi dell Organo Amministrativo, è informata a principi assoluti di legalità. Tale prova è assolutamente necessaria per dare certezza in ordine alla circostanza che l Organo Amministrativo ha fatto tutto quanto poteva per assicurare il rispetto della legalità e quindi nessuna culpa in vigilando può essere ad esso imputata. All uopo, alla nomina dell Organo di Vigilanza (OdV) già prevista obbligatoriamente dal D. Lgs. 231/01, si suggerisce di affiancare periodiche azioni ispettive che verifichino l attività dell OR.VI. ed il rispetto delle procedure. Il tutto secondo la nota questione ben indicata nell espressione chi controllerà i controllori?.
28 25 Metodologia CONSIDERAZIONI IN TEMA DI IMPORTANZA DI UN SISTEMA 231/01 CERTIFICATO In via di premessa occorre considerare che assume valore di esimente del reato l intero Sistema previsto dal D. Lgs. 231/01 e quindi non soltanto la progettazione ed implementazione del Modello, ma anche e soprattutto la sua efficace attuazione e controllo. Orbene l OR.VI. controlla un pezzo del sistema, il primo (progettazione ed implementazione), ma chi controlla il sistema per intero? Occorre in altri termini un azione ispettive complessiva: sul Modello, sulla sua implementazione; sulla sua attuazione e sull attività dell OR.VI. In altri termini sarà necessario che, giorno per giorno, si vadano formando due importanti registri, la cui presenza, unitamente ovviamente agli allegati di rito, darà certezza del comportamento trasparente dell Organo Amministrativo e della sua volontà di muoversi nel solco della legalità più assoluta: Registro dei Verbali dell OR.VI. (verifica del rispetto delle procedure) Registro delle verifiche Ispettive del l intero Sistema (Verifica documentale, verifica del rispetto delle procedure e verifica dell Attività dell OdV). Questa seconda verifica concretizzandosi in una Perizia di Certificazione che valida l intero Sistema 231 è essenziale per consentire all amministratore di offrire al Magistrato inquirente, anche a distanza di mesi o anni, la prova di aver adottato e gestito in maniera efficace il Sistema. Dal canto suo il Perito nominato dal Magistrato (CTU) ben difficilmente potrebbe confutare quanto i periti di parte hanno accertato molto tempo prima e quindi sarà proprio la perizia di parte (certificazione) ad assumere valore di prova principe della efficacia del Sistema 231 adottato.
29 26 Componenti del Sistema di Garanzia IL NOSTRO SISTEMA DI GARANZIA In assenza di Verbali Ispettivi Step 1 (6 mesi) Progettazione Modello Step 2 (3 mesi) Implementazione Modello Step 3 (mensile) Controllo OdV In presenza di Verbali Ispettivi Vidimati Step 1 (6 mesi) Step 2 (3 mesi) Step 3 (mensile) Step 4 (annuale) Progettazione Modello Implementazione Modello Controllo OdV Controllo ispettivo (certificazione)
30 27 Considerazioni Appare evidente che solo un Sistema che subisce l ispezione, formalizzata e su registri vidimati, di una Parte Terza Indipendente, società di certificazione ovvero professionisti esperti (avvocati, dottori commercialisti, economisti di impresa, aziendalisti) potrà essere utilmente opposto al Magistrato. Solo tale verifica infatti, formalizzerà non solo il rispetto delle procedure, ma anche quello dell azione di verifica dell OR.VI. In tal modo, peraltro, oltre a dissolversi eventuali profili di responsabilità, si otterrebbero importanti risultati sociali che, lungi da perseguire obiettivi puramente filantropici, che peraltro non sarebbero tout court consentiti al manager, ben si innestano in quel filone di pensiero sul finalismo d impresa, secondo il quale esso non può più limitarsi alla massimizzazione del profitto, ma deve andare oltre e tendere alla massimizzazione degli interessi degli stakeholder, (interni: dipendenti, azionisti e manager ed esterni: associazioni, banche, portatori di interessi collettivi, ecc). In tal modo aumentando il grado di legittimazione dell impresa sul territorio e nell ambiente in cui opera rendendola riconoscibile come impresa etica e di eccellenza, impegnata non solo all ottenimento di risultati economico/patrimoniali, ma anche sociali ed etici, con conseguente aumento del gradimento nell ambiente e abbassamento delle barriere all entrata. Quanto all operato dell Amministratore, considerata la necessità che su di egli incombe di dover dimostrare di aver fatto tutto quanto poteva per evitare il danno non si vede di cosa potrà essere imputato: ha adottato il modello 231/01; lo ha effettivamente attivato in azienda; lo ha sottoposto al controllo dell OdV e infine, quale ulteriore estrema diligenza, ha chiesto una verifica ispettiva di Parte Terza che accertasse che tutto si svolgesse nel pieno rispetto delle regole e della legge.
31 28 OdV e Certificazione RAPPORTO COLLABORATIVO CON L ORGANISMO DI VIGILANZA La certificazione del Sistema 231/01 può riguardare tre fasi: il solo Modello di controllo e gestione anticrimine ( fase documentale); la effettiva implementazione del Sistema 231/01 in azienda (rispetto delle procedure da parte de dipendenti e collaboratori); l efficace attuazione dell intero sistema ivi compresa l attività ispettiva dell OdV. Allo scopo il C.I.E.R.M. propone una fase di pre-audit, propedeutica alla vera e propria verifica ispettiva, durante la quale, in perfetta arminoia e collaborazione con l OdV si accerta la presenza di tutte quelle circostanze che nel tempo sono andate individuandosi e che la Magistratura ha posto a base del giudizio di inefficacia del sistema (piano di audit) Solo una volta che la verifica pre-audit ha consentito di condividere con l OdV principi e regole a base del Sistema 231/01 e dopo l eventuale adeguamento del Sistema 231/01 in azienda, si passera alla vera e propria fase di certificazione. Si ribadisce, tutto deve avvenire in piena armonia con i colleghi dell OdV i quali, lungi dal vedere la certificazione come una sorta di verifica delle proprie attività ( ci mancherebbe), deve invece vedere l opera del CIERM come una condivisione ed integrazioni di pensieri e metodi e, non ultimo, come un alleggerimento della responsabilità dell OdV stesso, cosa che non può non discendere da una perizia di stima sull intero sistema che abbia dato motivato esito positivo.
32 Contatti Prof. Avv. Giuseppe Fotino Dott.ssa Federica Fotino
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