LINEE DI INDIRIZZO SGI - AE. Sistema di Gestione Integrato Salute Sicurezza Ambiente Aziende Energia

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1 Sistema di Gestione Integrato Salute Sicurezza Ambiente Aziende Energia Edizione 2013

2 Pubblicazione realizzata da INAIL Fabrizio Benedetti, Paolo Fioretti, Giannunzio Sinardi, Giambattista Zarrelli CONFINDUSTRIA ENERGIA Francesco Pizzo, Daniele Evaristo UNIONE PETROLIFERA Donatella Giacopetti ENI Daniela Contu, Fabrizio Proietti EXXONMOBIL Giuseppe Valastro SARAS Ignazio Piras FILCTEM CGIL Domenico Marcucci, Roberta Rossi FEMCA CISL Stefano Ruvolo UILTEC UIL Sandro Santicchia contatti INAIL Direzione Centrale Prevenzione P.le Giulio Pastore, ROMA INAIL 2014 La pubblicazione viene distribuita gratuitamente e ne è quindi vietata la vendita nonché la riproduzione con qualsiasi mezzo. È consentita solo la citazione con l indicazione della fonte. ISBN Tipolitografia INAIL - Milano - luglio 2014

3 INDICE Pag. 1. PREMESSA E INTRODUZIONE 1 2. POLITICA PER LA SALUTE, LA SICUREZZA E L AMBIENTE 9 3. PIANIFICAZIONE Processi e operatori nei siti produttivi, servizi a rete e piattaforme offshore Identificazione e gestione della normativa applicabile Analisi e valutazione dei rischi salute e sicurezza Analisi e valutazione dei rischi ambiente Obiettivi e traguardi ATTUAZIONE Definizione e assegnazione delle responsabilità, autorità, ruoli Competenza, formazione e consapevolezza Comunicazione, consultazione, partecipazione e rapporto con l esterno Documentazione del sistema di gestione Controllo operativo Procedure operative Gestione dei cambiamenti Permessi di lavoro Gestione terzi (appaltatori ed approvvigionamenti) Manutenzione ed ispezione Sorveglianza sanitaria Dispositivi di protezione individuale Preparazione e risposta all emergenza 85

4 5. VERIFICA 91 Pag. 5.1 Sorveglianza e misurazioni Infortuni, incidenti, situazioni pericolose, non conformità, azioni correttive 96 ed azioni preventive 5.3 Audit RIESAME DELLA DIREZIONE MODELLI ORGANIZZATIVI ALLEGATI 117 Allegato 1: Accordo INAIL/ASIEP/Segreterie Nazionali 119 FILCEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILCEM-UIL 28 giugno 2007 Allegato 2: Estratto dal contratto collettivo nazionale di lavoro energia 124 e petrolio Punto 7 Salute-sicurezza e ambiente Allegato 3: Scheda decodifica acronimi 125 Allegato 4: Tabella di correlazione tra OHSAS Linee guida SGSL UNI UNI EN ISO Allegato 5: Tabella delle parti corrispondenti UNI-INAIL OHSAS e sistemi organizzativi Allegato 6: Gestione dei lavori in ambienti confinati 135 Allegato 6a: Esempio di procedura operativa per lavori in ambienti confinati 161 Allegato 6b: Modulo autorizzazione ingresso in ambiente confinato 175 Allegato 7: Linee guida per lo stress lavoro correlato 178 Allegato 8: Linee guida gestione appalti / fornitori 185

5 1. PREMESSA E INTRODUZIONE

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7 PREMESSA L attività svolta, tra INAIL, Confindustria Energia ed Organizzazioni sindacali Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil sul tema dei sistemi di gestione integrati Salute-Sicurezza-Ambiente ha permesso la presente revisione delle Linee di indirizzo SGI_AE (Sistema di Gestione integrato Salute Sicurezza Ambiente Aziende Energia), a conferma della validità di un sistema di Relazioni Industriali. La cultura della prevenzione, della sicurezza e della sostenibilità ambientale, nel corso degli anni, è divenuta un patrimonio distintivo delle imprese e dei lavoratori del settore dell Energia e Petrolio. L esperienza quadriennale realizzata con la collaborazione trilaterale a partire dall accordo 28 giugno 2007 ha concorso a rafforzare la convinzione delle parti sull utilizzo dei sistemi di gestione integrati, individuati quale strumento centrale e risolutivo per la messa in campo di pratiche di eccellenza nel campo della Salute, Sicurezza integrate con la Protezione Ambientale. L approccio sistemico ed integrato si è qualificato pertanto come strumento decisivo in grado di incentivare e rafforzare le politiche, le procedure, le relazioni industriali e le prassi di miglioramento continuo nella prevenzione dei rischi e delle condizioni necessarie allo sviluppo sostenibile nei luoghi di lavoro. Il Ccnl Energia e Petrolio ha concordato, fin a partire dal rinnovo del 14 marzo 2002, che il perseguimento di questi obiettivi potevano assumere maggiore efficacia con l adozione volontaria da parte delle aziende di sistemi di gestione integrati. Si è venuta a consolidare progressivamente la cultura della Salute-Sicurezza-Ambiente basata sulle caratteristiche strutturali di un sistema di gestione integrato della Sicurezza, della Salute, dell Ambiente e delle problematiche Operative (SGI), che viene sinteticamente così riassunto: - un processo condiviso che organizza risorse umane, mezzi, strumenti e procedure al fine di gestire il Miglioramento Continuo con l obiettivo di operare in un ambiente privo di qualsiasi incidente a persone, all ambiente e, come conseguenza diretta, anche ai propri asset ed alla reputazione dell azienda, - che attua il Miglioramento Continuo attraverso: 1

8 la valutazione continua degli indicatori di performance dello stesso processo l identificazione delle esperienze derivanti da episodi di incidenti e quasi incidenti e delle opportune azioni correttive - e soprattutto attraverso la gestione degli elementi chiave nelle attività di: 1) Pianificazione 2) Attuazione 3) Verifica 4) Riesame 1) La Pianificazione: - identifica e gestisce la normativa applicabile, - sviluppa l analisi e la valutazione dei rischi Salute, Sicurezza ed Ambiente - definisce obiettivi e traguardi. Ogni sistema integrato deve essere mirato, costruito in base ai livelli ed alle tipologie di rischio presenti nel sito in cui si deve applicare. 2) L Attuazione definisce: - ruoli e responsabilità - il livello di competenza richiesto, la necessaria formazione ed il grado di consapevolezza dei rischi e dei comportamenti opportuni per mitigarli - la comunicazione e consultazione con tutte le persone coinvolte (lavoratori dell azienda e dei terzi) attraverso un processo efficace che ha bisogno di coinvolgere ogni anello della catena (chiunque può farsi male), ed anche con il territorio, l esterno e la comunità circostante, per accrescere il grado di consapevolezza e di coinvolgimento di quest ultima - la documentazione - le procedure operative, dei permessi di lavoro, della manutenzione ed ispezione - la gestione dei cambiamenti - la gestione dei terzi (appaltatori ed approvvigionamenti) - la sorveglianza sanitaria ed i dispositivi di protezione individuale 3) La Verifica mira a: - sorvegliare e misurare continuamente la qualità del processo 2

9 - raccogliere le esperienze di infortuni, incidenti e quasi incidenti, situazioni pericolose, non conformità di ogni genere e definire le azioni correttive, provvedendo all immediato e continuo aggiornamento del processo - eseguire audit periodici che permettano di approfondire le valutazioni operative correnti rilevate attraverso gli indicatori di performance. 4) Riesame del Datore di Lavoro - attualizza la Politica del SGI sulla base dei risultati della Verifica, stabilendo nuovi obiettivi di miglioramento per Salute, Sicurezza e Ambiente. Le Linee di indirizzo SGI - AE (Sistema di gestione Integrato Salute sicurezza Ambiente Azienda Energia) nell edizione a stampa del 2009, hanno rappresentato anche un momento di definizione di un lavoro svolto in modo congiunto da un gruppo operativo misto di derivazione industriale, sindacale e dell INAIL, in grado di fornire lo strumento di partenza, in funzione del quale attuare iniziative a seguire nel tempo. Sulla scorta delle esperienze realizzate nel corso delle visite nelle unità operative, dell entrata in vigore del D.Lgs. 81/08 e della criticità che hanno assunto taluni rischi per il Settore, il Gruppo misto operativo ha ritenuto opportuno inserire un nuovo capitolo sui Modelli di Organizzazione e Gestione e, in allegato, due procedure operative su Ambienti Confinati e Stress lavoro correlato, ritenendoli emblematici di una sensibilità nei confronti di tematiche che hanno suscitato interesse o allarme. Le Linee di indirizzo SGI - AE rappresentano uno strumento ritenuto concordemente dal Gruppo misto operativo in grado di affrontare, in una logica di sistema integrato di prevenzione, qualsiasi rischio, nella prospettiva concreta di realizzare una dinamica di miglioramento continuo. Sono state quindi consuntivate l esperienza delle audit in campo, finalizzate a verificare la congruità reale tra il sistema delineato congiuntamente e quelli applicati nelle varie sedi di lavoro delle aziende del settore Energia e Petrolio, nonché le ricadute in termini di informazione e formazione sulla logica del SGI - AE, attraverso i tre moduli del Corso di formazione 1 indirizzato a RSPP e RLSA, tenuti a Roma, a titolo sperimentale, tra il 2010 e il I tre Corsi di formazione sperimentale su SGI - AE hanno coinvolto oltre cinquanta tra RSPP e RLSA, con didattica prevalentemente effettuata da professionisti INAIL, ma anche da componenti aziendali e con tutoraggio sindacale. L aspetto di gran lunga preponderante è risultato quello dell attenzione e del gradimento dei partecipanti, sia che si trattasse di RSPP, per logica di ruolo più coinvolti nei diversi SGI aziendali, sia che si trattasse di RLSA di minore anzianità nella posizione. Al termine del corso è aumentato il grado di consapevolezza sull essere coinvolti nelle proprie realtà, a titolo di diversa gradazione e conoscenza, in quelle che a volte erano state percepite come attività e pratiche nel campo dell HSE e che invece sono risultate essere elementi sistemici di procedure mirate alla prevenzione del rischio ed al miglioramento continuo delle pratiche. Su queste risultanze dell esperienza attuate dal 2007 ad oggi, con la volontà di sviluppare qualitativamente le attività di audit e formazione intorno a SGI- AE, Inail, Confindustria Energia e Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil concordano di incrementare e sviluppare - in modo strutturato - la collaborazione congiunta, anche per testimoniare un esperienza relazionale da indicare ad altri settori del mondo del lavoro del Paese. 3

10 Le visite di audit si sono svolte in sette unità produttive, con un coinvolgimento di oltre 2000 lavoratori. Pur nella diversità delle situazioni organizzative ed operative e tenendo conto della volontarietà in base a cui si è costituito il gruppo misto trilaterale che le ha effettuate, le visite in campo sono risultate un banco di prova importante per la disponibilità e l apertura al dialogo dimostrate dalle direzioni aziendali, dalla struttura organizzativa HSE, dagli RSPP, RLSA e RSU coinvolte. I temi esaminati sono stati quelli delle relazioni sindacali, dell informazione, dell attività formativa, del coinvolgimento del personale diretto, degli appalti e dei lavoratori delle ditte interessate, degli impianti maggiormente critici, pur trattandosi in ogni caso di siti industriali a rischio di incidente rilevante. INAIL FILCEM CGIL FEMCA CISL UILCEM UIL CONFINDUSTRIA ENERGIA 4

11 INTRODUZIONE ALLE LINEE D INDIRIZZO SGI-AE Le Linee d Indirizzo del sistema SGI-AE hanno carattere volontario; le aziende del settore Energia Petrolio alle quali le stesse sono rivolte hanno quindi facoltà di aderire o meno alle stesse. L adesione, consistente nell implementazione di un Sistema di Gestione Integrato conforme alle presenti Linee d Indirizzo, è da considerarsi, in virtù delle disposizioni legislative e regolamentari e ai sensi delle modalità di applicazione della tariffa dei premi INAIL, un intervento rilevante nel campo della salute e sicurezza sul lavoro, da cui consegue la possibilità per l azienda di richiedere all INAIL la riduzione del premio assicurativo nei modi e nella misura previste. Le Linee d Indirizzo SGI-AE sono state redatte in conformità alle Linee Guida per un Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL) pubblicate dall UNI nel 2001, avendo anche cura di assicurare una congruenza di contenuti con le BS OHSAS 18001:2007 emesse da BSI (British Standard Institute). Trattandosi di un documento che vuole assicurare una integrazione della salute e della sicurezza sul lavoro con la gestione ambientale, altri riferimenti seguiti in questa materia sono stati UNI EN ISO ed EMAS. L apporto diretto di numerosi rappresentanti operanti sui temi salute, sicurezza e ambiente nelle aziende associate, ha consentito di importare le migliori metodologie di gestione integrata HSE già adottati dalle stesse aziende nelle modalità applicative e metodologiche indicate dalle Linee d Indirizzo SGI-AE. Si ritiene che ciò sarà molto utile nel facilitare la conformità dei sistemi di gestione aziendale verso il modello proposto. Le Linee d Indirizzo saranno soggette a future ulteriori variazioni, in relazione ad eventuali cambiamenti normativi e contrattuali. Le Linee d Indirizzo SGI-AE si articolano in una serie di schede nelle quali vengono descritti i requisiti e le modalità di corretta gestione di specifici processi correlati ed interagenti che compongono un sistema di gestione aziendale. La finalità è quella di strutturare un sistema organico, integrato con l operatività aziendale complessiva, che intende pianificare i miglioramenti progressivi delle sue performance nella tutela della salute, della sicurezza e dell ambiente come effettivo risultato delle proprie attività e dei processi produttivi. Il punto di partenza imprescindibile da cui si traccia la linea di miglioramento è rappresentata dall assoluto rispetto delle leggi in materia di salute e sicurezza sul lavoro ed ambiente. I diversi processi descritti in ogni scheda sono trattati con approccio di sistema che li collega ai processi correlati ai quali rimanda per le specifiche indicazioni operative. L insieme dei processi e le loro corrispondenze con le Linee Guida SGSL - UNI 2001, le BS OHSAS 18001, le UNI EN ISO 14001, sono evidenziate nella tabella di correlazione riportata tra gli allegati. Al fine di facilitare la lettura delle Linee d Indirizzo, che comunque trattano materie di significativa complessità, è stato adottato sempre lo stesso schema espositivo che per ogni processo del sistema SGI-AE prevede: 5

12 scopo e obiettivi: che esplicitano cosa si prefigge il processo; descrizione delle attività: nelle quali sono spiegati i requisiti e le modalità operative con cui svolgere il processo; documentazione di riferimento in cui sono riportati: - i riferimenti normativi esterni che pongono vincoli al processo, incluse le leggi e le norme di gestione, o possono fornire indicazioni di riferimento, - i collegamenti ai processi correlati delle stesse Linee d Indirizzo SGI-AE, - l elenco delle procedure e delle registrazioni di cui si richiede l implementazione nella fase di applicazione in azienda di queste Linee d Indirizzo; ruoli e responsabilità: che indicano, in conformità a quanto descritto nel processo 4.1, i ruoli e le funzioni delle diverse figure aziendali coinvolte nelle attività di ogni processo, anche tenendo conto degli obblighi di legge; meccanismo di verifica: in cui viene descritto come si misura l efficacia del processo. Si riporta di seguito la tabella con l elenco delle persone facenti parte del gruppo di lavoro che ha contribuito alla revisione del presente documento. INAIL CONTARP Fabrizio Benedetti Paolo Fioretti Roma Professionista Professionista Giannunzio Sinardi Professionista Giambattista Zarrelli Professionista CONFINDUSTRIA ENERGIA Francesco Pizzo Daniele Evaristo Roma Dirigente Dirigente UNIONE PETROLIFERA Donatella Giacopetti Roma Dirigente Eni Daniela Contu Milano HSEQ Corporate Fabrizio Proietti Roma Responsabile Relazioni Industriali Eni Exxonmobil Giuseppe Valastro Roma Saras Ignazio Piras Cagliari Responsabile HSE Saras Filctem CGIL Domenico Marcucci Milano Federazione nazionale Roberta Rossi Roma Federazione nazionale Femca CISL Stefano Ruvolo Roma Federazione nazionale Uiltec UIL Sandro Santicchia Roma Federazione nazionale 6

13 2. POLITICA PER LA SALUTE, LA SICUREZZA E L AMBIENTE

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15 POLITICA PER LA SALUTE, LA SICUREZZA E L AMBIENTE La salute, la sicurezza ed il rispetto dell ambiente rappresentano per le aziende e per i lavoratori beni primari irrinunciabili per lo sviluppo delle attività produttive. L Impresa.. concorre insieme ai Lavoratori e alle Organizzazioni Sindacali nella definizione e nell attuazione di una strategia volta a determinare una più diffusa cultura della prevenzione del rischio nei luoghi di lavoro e delle condizioni necessarie allo sviluppo sostenibile. In particolare, la suddetta strategia si realizza nei seguenti punti: Potenziamento di soluzioni tecniche e organizzative nel campo della sicurezza e ambiente sempre più orientate al miglioramento continuo e alla sostenibilità ambientale dei propri cicli produttivi e della qualità dei prodotti. Adozione da parte delle aziende di sistemi di gestione integrata salute - sicurezza - ambiente da realizzare con il pieno coinvolgimento di tutti gli interlocutori interessati lavorando sulle interazioni tra persone, sistemi, ambienti di lavoro, comunità locali e istituzioni. Un moderno sistema di relazioni industriali improntato alla partecipazione e alla trasparenza dei processi decisionali, presupposto essenziale per valorizzare le relazioni tra azienda e lavoratori in materia di tutela della salute, della sicurezza e dell ambiente. Adozione di un sistema relazionale orientato all implementazione delle esperienze dei sistemi di gestione integrata, attraverso la valorizzazione dei rapporti con le strutture dei RLSA e delle R.S.U. che devono poter svolgere concretamente il proprio ruolo non solo nell ambito organizzativo aziendale, ma anche nei processi di comunicazione con l esterno. Integrazione delle competenze di salute-sicurezza-ambiente del RLSA tramite soluzioni organizzative aziendali che consentano una maggiore efficacia nelle comunicazioni intercorrenti tra RLSA e RSPP/ASPP. 9

16 Comunicazione annuale degli elementi conoscitivi, forniti alle Amministrazioni Pubbliche, relativi alle normative nazionali e alle direttive europee concernenti la legislazione ambientale in materia di grandi rischi, di valutazione di impatto ambientale, di trattamento e smaltimento dei rifiuti e di emissioni. L Impresa si impegna, nell ambito del sistema relazionale concordato con le Organizzazioni Sindacali, a definire strategie tese al miglioramento continuo del sistema ambientale e di sicurezza. In questo quadro l azienda si impegna ad utilizzare il modello di un Sistema di Gestione Integrato (SGI-AE) salute-sicurezza-ambiente, adattandolo alle proprie specificità organizzative e produttive. L obiettivo è quello di far crescere in ogni luogo di lavoro la cultura della sostenibilità ambientale attraverso la sensibilizzazione di ciascun dipendente, l utilizzo di idonei sistemi di gestione ambientale, le procedure operative e i programmi di formazione del personale. La realizzazione di un corretto sistema di gestione integrato salute-sicurezza-ambiente deve comprendere anche le attività del personale delle imprese appaltatrici che operano nel sito. L attività di manutenzione, collegata al mantenimento della sicurezza ed efficienza degli impianti, così come l affidamento di queste attività ad imprese terze deve far parte del sistema integrato di gestione salute-sicurezza-ambiente; pertanto una corretta politica finalizzata alla prevenzione dei rischi nell indotto si può sviluppare in tre fasi: la qualifica e selezione delle imprese per il conferimento dell appalto, la realizzazione dei lavori (piano dei lavori), il coordinamento delle attività e verifica delle prestazioni. 10

17 3. PIANIFICAZIONE

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19 3.1 PROCESSI E OPERATORI NEI SITI PRODUTTIVI, SERVIZI A RETE E PIATTAFORME OFFSHORE Scopo e obiettivi Il settore Energetico si espande a una serie di attività che fronteggia un continuo adeguamento alle richieste del mercato, alle disponibilità di materie prime, alle specifiche merceologiche di prodotti, alla Legislazione sull impatto ambientale e sulla Salute e Sicurezza. Durante lo svolgimento dei corsi sperimentali SGI-AE tale ricchezza e varietà di approcci e di culture aziendali ha costretto i docenti a riconsiderare l estensione degli argomenti trattati e a rimodulare gli esempi, inizialmente rivolti in maniera prevalente ai processi di sola trasformazione. Questo paragrafo, necessariamente introduttivo, costituisce un quadro di insieme, basato su schemi riepilogativi che elencano, piuttosto che descrivere compiutamente, relazioni e interfacce tra processi distinti e che, spesso, avvengono in aree fisicamente distanti. Descrizione delle attività Come detto, processi, loro relazioni e interfacce sono riassunti graficamente negli schemi a blocchi che seguono. Si distinguono i tre macroprocessi principali di estrazione, di trasporto di materie prime e prodotti, di trasformazione, utilit-y che comprendono anche i trattamenti dei reflui. Le condizioni operative sono distinte non solo in base alla tipologia di macroprocesso, ma anche considerando i diversi ambienti (pozzi a terra o piattaforme offshore, trasporto su petroliera o in pipeline) e di materia prima/prodotto (olio o gas, liquido, liquefatto, gas in pressione, vapore, energia elettrica, rifiuti ). Gli schemi successivi dettagliano le principali fonti di emissioni di inquinanti per aria, acqua, suolo e clima. 13

20 Figura 1: Schema di Processo Lavorazione degli oli minerali Figura 2: Schema di Processo Ciclo Lavorazione Gas Naturale 14

21 Figura 3: Processi di emissioni 15

22 3.2 IDENTIFICAZIONE E GESTIONE DELLA NORMATIVA APPLICABILE Scopo e obiettivi Scopo Identificazione di una metodologia che consenta il continuo aggiornamento delle prescrizioni di legge e delle normative applicabili all azienda e la gestione dei relativi adempimenti e scadenze. Obiettivi e risultati attesi Obiettivo: rispetto dei requisiti di legge applicabili all attività. A tal fine deve essere, predisposta un apposita procedura che garantisca l aggiornamento (identificazione, valutazione di applicabilità e trasferimento dei requisiti all interno delle procedure/prassi operative aziendali) delle prescrizioni di legge e normative applicabili nei siti in cui l azienda opera. Le prescrizioni di legge da considerare sono quelle del quadro legislativo comunitario, nazionale e locale compresi i documenti relativi alle autorizzazioni ambientali (emissioni, scarichi idrici, IPPC..), di prevenzione incendi e di analisi e valutazione dei rischi. La procedura deve prevedere l adozione di strumenti e, soprattutto, di metodologie per il loro utilizzo, per avere informazioni sistematiche e documentate relativamente all emissione e alla valutazione dell applicabilità di nuove leggi e norme. Descrizione delle attività Lo strumento scelto può prevedere l utilizzo di risorse interne per la consultazione delle fonti di aggiornamento selezionate, oppure può prevedere di avvalersi di un servizio esterno. Qualunque sia la strada scelta, l efficacia della procedura dipende dalla sistematicità con cui viene applicata e dalla bontà delle registrazioni insieme alla loro archiviazione e rintracciabilità. Gli elementi di base del sistema possono essere i seguenti: procedura di consultazione periodica delle fonti normative utilizzo di banche dati on line 16

23 consultazione associazioni di categoria e sindacali abbonamenti a riviste specializzate elenco leggi applicabili scadenziario aziendale indicante l adempimento normativo e la relativa scadenza: - comunicazione degli adempimenti ai soggetti attuatori - audit di verifica periodica A titolo esemplificativo si elencano possibili indicatori di prestazione: n di infrazioni rilevate sanzioni commisurate da parte degli enti competenti data di emissione della relativa procedura aggiornata vs pubblicazione in G.U. Documentazione di riferimento Documentazione Elenco leggi applicabili all azienda pertinenti la salute, sicurezza e ambiente Altri riferimenti Normative tecniche applicabili nei siti in cui l azienda opera Registrazioni Elenco delle prescrizione e dei relativi adempimenti applicabili Scadenziario per le attività previste dagli adempimenti identificati Procedura gestione della documentazione Procedura di consultazione fonti normative Ruoli e Responsabilità Datore di Lavoro e Dirigenti Responsabili Adozione della normativa individuata e della metodologia di applicazione. Richiedere ai lavoratori l osservanza della normativa individuata sulla base delle metodologie di applicazione stabilite. Applicazione attività programmata e registrazione secondo le competenze esplicitate nelle procedure aziendali. 17

24 Preposti Applicazione attività programmata e registrazione secondo le competenze esplicitate nelle procedure aziendali. Sorveglianza sull applicazione della normativa individuata Responsabile Sistema Gestione Integrata Individuazione e implementazione elenco leggi, gestione scadenziario, auditing periodico RLSA Partecipazione, controllo e verifica dell aggiornamento della normativa applicabile al SGI Struttura Organizzativa HSE (rif. processo Definizione e assegnazione responsabilità e ruoli) Meccanismo di verifica Verifica della conformità legislativa La verifica della conformità legislativa si esplica secondo quanto previsto nei processi: 5.1 Sorveglianza e misurazioni 5.3 Audit 18

25 3.3 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI SALUTE E SICUREZZA Scopo e obiettivi Scopo Identificare i pericoli presenti in azienda; valutarne i rischi e individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione, al fine di assicurare il migliore livello possibile di salute e sicurezza dei dipendenti, degli appaltatori, di tutte le persone che accedono alle aree sotto il controllo diretto dell azienda, inclusi i visitatori e la popolazione, nonché proteggere l integrità degli asset e l immagine dell azienda. Obiettivi e risultati attesi L identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi devono avvenire tramite: identificazione sistematica degli aspetti salute e sicurezza collegati a impianti, processi, attività, organizzazione del lavoro e ai materiali che sono utilizzati o prodotti valutazione dei rischi connessi con gli aspetti salute e sicurezza identificati, assegnando loro un ordine di priorità identificazione di misure idonee atte a prevenire, eliminare e mitigare i rischi connessi con gli aspetti di salute e sicurezza identificati secondo l approccio seguente: eliminazione dello specifico rischio, ove possibile riduzione degli specifici rischi ad un livello accettabile accettazione del rischio residuo sulla base di analisi e dimostrazioni di conformità con i criteri di accettabilità adottati definizione delle priorità di intervento valutazione dell efficacia delle misure implementate. L obiettivo atteso è la riduzione del numero, della frequenza e della gravità degli eventi incidentali (es.: infortunio, incidente, near miss, malattie professionali, danneggiamento bene / impianto ) 19

26 Descrizione delle attività L identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi devono prendere in considerazione le attività routinarie e non e lo stress correlato al lavoro; le attività di tutte le persone all interno dello stabilimento compresi gli appaltatori, visitatori etc.; i comportamenti umani, capacità personale, i lavori in ambienti confinati, fattori psicologici ed altri fattori umani critici (es. lavoro notturno, in locali chiusi etc.); i pericoli derivanti dalle attività che si svolgono nelle vicinanze del posto di lavoro o all esterno. L analisi e la valutazione del rischio devono essere condotte con metodologie di lavoro standardizzate e definite a priori sia per la modalità applicativa che per il metodo di valutazione. L analisi e la relativa valutazione devono essere aggiornate ad intervalli prestabiliti ed ogni volta che intervengono cambiamenti significativi nel processo/prodotti/organizzazione. Il metodo di analisi dei rischi deve essere basato su criteri oggettivi di identificazione dei rischi includendo l esame dei rischi nelle condizioni di normale esercizio, anomalia ed emergenza. L analisi dei rischi deve essere effettuata considerando: tutti i possibili rischi gli interventi manutentivi le infrastrutture, apparecchiature e materiali (fornite sia dall organizzazione che da terzi) le modifiche, includendo i cambiamenti temporanei e i loro impatti sulle operazioni, processi e attività la progettazione delle aree di lavoro, dei processi, delle installazioni, delle macchine/attrezzature, procedure operative e organizzazione del lavoro le interazioni tra le attività interne e gli appaltatori. L analisi deve essere condotta utilizzando metodologie riconosciute e deve essere appropriata alla natura e alla dimensione dei rischi presenti e ai possibili impatti sulla salute e sicurezza di tutto il personale presente all interno dell unità produttiva. I piani di azione devono essere funzionali alla riduzione del rischio secondo quanto previsto nel processo 3.4 (Obiettivi e traguardi) La valutazione dei rischi connessi con situazioni di emergenza deve essere tenuta in considerazione, in conformità a quanto previsto nel processo 4.6 (Preparazione e risposta alle emergenze). A titolo di esemplificazione si elencano possibili indicatori di prestazione: Numero, frequenza e gravità di eventi incidentali e non conformità - (rif. processo.5.2) Numero di modifiche alla documentazione a fronte di variazioni dovute a: - nuovi processi e/o variazioni dell esistente - nuovi prodotti - nuove sostanze e/o additivi - nuove normative e/o standard internazionali - variazioni organizzative 20

27 Documentazione di riferimento Documentazione Normativa applicabile al sito (Processo 3.2) CCNL e contrattazione aziendale Linee Guida nazionali e internazionali in materia Norme tecniche di riferimento: Linee guida SGSL, OHSAS 18001, DM09/08/2000 Norme tecniche e standard di riferimento interni (ad esempio, ove applicabile: Job Hazard Analysis - HAZOP - Valutazione qualitativa / quantitativa dei rischi; Matrice di valutazione dei rischi) Altri riferimenti Identificazione e gestione della normativa applicabile - processo 3.2 Gestione dei cambiamenti - processo Permessi di lavoro - processo Manutenzione ed ispezione- processo Sorveglianza sanitaria - processo Audit - processo 5.3 Infortuni, incidenti, situazioni pericolose, non conformità, azioni correttive ed azioni preventive - processo 5.2 Procedura per identificazione e valutazione dei rischi Procedura per la gestione delle misure da implementare per la riduzione dei rischi Registrazioni Documento di Valutazione del Rischio Piano annuale di miglioramento Programma di sorveglianza sanitaria Ruoli e Responsabilità Datore di Lavoro Elaborare il Documento di Valutazione del Rischio Coordinare e verificare l attuazione degli strumenti di mitigazione del rischio Verificare il rispetto delle procedure e delle prestazioni Consultare preventivamente il RLSA in merito alla valutazione dei rischi. Consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute 21

28 Dirigenti Responsabili Coordinare e verificare l attuazione degli strumenti di mitigazione del rischio Verificare il rispetto delle procedure e delle prestazioni Consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute Preposti Attuano le misure stabilite dal Datore di Lavoro e si avvalgono del supporto e orientamento delle altre figure responsabili del SGI per la necessaria implementazione del Sistema stesso. Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Collaborare con il datore di lavoro alla elaborazione del documento di valutazione dei rischi Coordinare gli interventi stabiliti dal Datore di Lavoro mediante il servizio di prevenzione e protezione Proporre nuove metodologie di analisi di rischio o confermare quelle esistenti Informare i Rappresentanti dei Lavoratori (RLSA) sugli esiti delle valutazioni nelle riunioni periodiche Coordinare gli incontri periodici della struttura organizzativa HSE (rif. Processo 4.1). Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione Verificare l implementazione e l aggiornamento delle procedure del processo Verificare l andamento dei piani di miglioramento Valutare gli incidenti, i quasi incidenti, gli indicatori e collaborare con l RSPP sulla metodologia di analisi da applicarsi per la valutazione dei rischi. Medico Competente Collaborare con il Datore di Lavoro, il dirigente e il Servizio di protezione e prevenzione nelle attività di valutazione dei rischi e alla stesura del documento di Valutazione. RLSA Deve essere coinvolto nella formulazione del documento di Valutazione dei Rischi ed avere accesso in ogni momento al documento stesso Deve essere consultato in merito alla designazione del RSPP e ASPP, addetti alla prevenzione incendi, al pronto soccorso e all evacuazione - (secondo quanto previsto al processo 4.1) Deve essere consultato in merito alla formazione - (secondo quanto previstola processo 4.2); Promuove l attività di prevenzione mediante la presentazione di specifiche proposte. Meccanismo di verifica I processi di interazione e gli strumenti di verifica per l attivazione del miglioramento continuo sono elaborati in conformità al capitolo 5 Verifica 22

29 3.4 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI AMBIENTE Scopo e obiettivi Scopo Identificare gli impatti ambientali nell ambito del Documento di Valutazione del Rischio, valutarne gli aspetti che da essi derivano ed identificarne, attraverso idonee metodologie, la loro significatività, definendone la probabilità e le conseguenze per garantire la protezione dell ambiente e del territorio. Obiettivi e risultati attesi L identificazione degli impatti ambientali e la loro significatività deve avvenire tramite: identificazione sistematica degli aspetti ambientali significativi collegati ai processi, agli impianti, alle attività e all organizzazione del lavoro, alle materie prime e ai prodotti, in tutte le condizioni di esercizio, comprese quelle di emergenza selezione, valutazione ed attuazione di idonee misure al fine di prevenire, eliminare e mitigare gli impatti ambientali significativi identificati secondo l approccio seguente: - eliminazione dello specifico impatto ambientale, ove possibile - riduzione degli specifici impatti ambientali ad un livello accettabile - definizione di significatività dell impatto ed individuazione delle azioni mitigative al fine di renderlo accettabile sulla base di analisi e dimostrazioni di conformità con i criteri di accettabilità adottati definizione delle priorità di intervento valutazione dell efficacia delle misure implementate. L obiettivo atteso è il miglioramento continuo delle probabilità di accadimento e delle conseguenze derivanti dagli impatti ambientali. Descrizione delle attività L azienda deve identificare gli aspetti ambientali e valutarne quelli significativi. L identificazione degli aspetti e la loro valutazione devono prendere in considerazione le 23

30 attività routinarie e non; le sostanze utilizzate nel processo produttivo, gli intermedi ed i prodotti finiti; le attività di terzi che operano od entrano in contatto con l unità produttiva (compresi i contrattori, visitatori etc.). L analisi e la valutazione degli aspetti ambientali devono essere condotte con metodologie di lavoro procedurizzate sia per la modalità applicativa che per il metodo di valutazione. L analisi e la relativa valutazione devono essere revisionate ad intervalli prestabiliti ed ogni volta che intervengano cambiamenti significativi nel processo/prodotti/organizzazione. Il metodo di lavoro deve essere basato su criteri oggettivi di identificazione degli aspetti ambientali nelle condizioni di esercizio: normale, di anomalia e di emergenza. L analisi degli aspetti ambientali deve essere effettuata considerando: gli interventi manutentivi le infrastrutture, apparecchiature e materiali (fornite sia dall azienda che da terzi) le modifiche, includendo cambiamenti temporanei e i loro impatti sulle operazioni, processi e attività la progettazione delle aree di lavoro, dei processi, delle installazioni, delle macchine/attrezzature, procedure operative e organizzazione di lavoro le interazioni tra le attività interne e gli appaltatori. L identificazione degli aspetti ambientali deve essere appropriata alla natura e alla dimensione dei possibili impatti sull ambiente e sul territorio. Le priorità dei piani di azione devono essere stabilite secondo quanto previsto dal processo 3.5 (Obiettivi e traguardi). La valutazione degli impatti connessi con situazioni di emergenza deve essere tenuta in considerazione in conformità con quanto previsto nel processo 4.6 (Preparazione e risposta alle emergenze). A titolo di esemplificazione si elencano possibili indicatori di prestazione: Numero degli inconvenienti ambientali e valutazione dettagliata e congiunta delle cause scatenanti (Parametri di Frequenza e Gravità) Trend di miglioramento (Inconvenienti e Sostenibilità ambientale) Monitoraggio dell efficacia delle azioni intraprese per minimizzare l impatto ambientale Numero di aggiornamenti dell analisi ambientale totali, dettagliati per: - Nuovi processi e/o variazione degli esistenti - Nuove sostanze, prodotti e/o additivi - Nuove Normative e/o standard internazionali 24

31 Documentazione di riferimento Documentazione Legislazione applicabile CCNL e contrattazione aziendale Norme tecniche di riferimento: UNI EN ISO 14001/EMAS Linee Guida nazionali e internazionali in materia Norme tecniche e linee guida per la definizione delle metodologie di Analisi Ambientali Iniziali. Altri riferimenti Identificazione e gestione della normativa applicabile - processo 3.2 Gestione dei cambiamenti - processo Permessi di lavoro - processo Manutenzione e ispezione - processo Sorveglianza sanitaria - processo Audit - processo 5.3 Infortuni e incidenti, situazioni pericolose, non conformità, azioni correttive ed azioni preventive - processo 5.2 procedura per identificazione e valutazione degli aspetti ambientali procedura per la gestione delle azioni mitigative Registrazioni Documento di analisi degli aspetti ambientali ed identificazione di quelli significativi Piano annuale di miglioramento Piano di monitoraggio ambientale Ruoli e Responsabilità Datore di Lavoro Elaborare il Documento di Analisi degli aspetti ambientali, evidenziando quelli significativi Coordinare e verificare l attuazione degli strumenti di mitigazione del rischio Responsabile Sistema Gestione Integrata (può coincidere con il RSPP) Verificare il rispetto delle procedure e delle prestazioni Riportare al datore di lavoro i risultati da utilizzare come base per il riesame Identificare, in collaborazione con i responsabili dei processi, gli obiettivi e i traguardi e gli indicatori di prestazione connessi 25

32 Collaborare con il datore di lavoro alla elaborazione del documento di analisi degli aspetti ambientali ed identificazione di quelli significativi Informare i rappresentanti dei lavoratori (RLSA) sugli esiti delle valutazioni nel corso di riunioni periodiche Coordinare gli incontri periodici della struttura organizzativa HSE RLSA Viene coinvolto nella formulazione della Valutazione del Rischio Ambientale, nella definizione dei processi di mitigazione e nelle verifiche delle prestazioni Struttura Organizzativa HSE Proporre al RSGI/RSPP la metodologia di analisi da applicarsi per la valutazione degli aspetti ambientali e per la loro significatività Verificare l implementazione e l aggiornamento delle procedure del processo Verificare l andamento dei piani di miglioramento Valutare gli eventi ambientali. Meccanismo di verifica I processi di interazione e gli strumenti di verifica per l attivazione del miglioramento continuo sono elaborati in conformità al capitolo 5 Verifica 26

33 3.5 OBIETTIVI E TRAGUARDI Scopo e obiettivi Scopo Descrivere le modalità secondo le quali l azienda fissa i propri obiettivi di miglioramento ed elabora piani specifici e programmi per raggiungerli. Definire indicatori relativi al SGI e alla sua funzionalità ed efficacia. Descrivere le modalità di controllo e monitoraggio del SGI. Obiettivi e risultati attesi Garantire il miglioramento continuo nel campo dell HSE. Descrizione delle attività Gli obiettivi ed i programmi per l attuazione della politica in materia di HSE sono definiti considerando: l evoluzione della legislazione l evoluzione della Contrattazione Collettiva la valutazione dei rischi connessi alle attività svolte la Politica HSE e i risultati conseguiti la consultazione ed il coinvolgimento delle parti interessate, tra cui in primo luogo i lavoratori per il tramite degli RLSA. Sulla base di tali informazioni gli obiettivi vengono identificati secondo i seguenti criteri: garantire e migliorare la tutela dell integrità psicofisica della persona e la salvaguardia ambientale, con un impegno particolare nella formazione e nell addestramento del personale, l adozione di tutti i sistemi di protezione collettivi e/o individuali, assicurando il monitoraggio delle prestazioni utilizzare le migliori tecnologie disponibili e sostenibili, controllando sistematicamente l efficienza e la sicurezza degli impianti e delle apparecchiature nella progettazione, costruzione, installazione, esercizio, manutenzione, smantellamento e smaltimento 27

34 definire le priorità di intervento in funzione della gravità del rischio, delle necessità connesse con l evoluzione normativa programmare e sostenere il miglioramento continuo nei suoi parametri qualitativi e quantitativi. L azienda stabilisce le priorità degli interventi e dispone le risorse umane, strumentali e finanziarie in base alla valutazione del rischio, in conformità a quanto previsto nei processi 3.3 (Analisi e valutazione dei rischi - Salute e sicurezza) e 3.4 (Analisi e valutazione dei rischi - Ambiente). L azienda controlla l andamento dei processi e delle attività del SGI al fine di verificarne l efficienza e l efficacia e il miglioramento nel tempo. Per fare ciò, l azienda fissa: indicatori di prestazione inerenti i risultati complessivi di sistema indicatori di prestazione collegati alle modalità di svolgimento ed ai risultati di processi ed attività del SGI La misura di tali indicatori ha lo scopo di verificare che processi ed attività si svolgano conformemente a quanto pianificato e siano adeguati al raggiungimento dei risultati attesi. A titolo esemplificativo si elencano possibili indicatori di sistema: PIANIFICAZIONE Obiettivi realizzati su pianificati Percentuale di realizzazione degli obiettivi rispetto al tempo pianificato Tempo intercorso tra l emanazione/aggiornamento di una legge e l ottenimento della conformità alle sue prescrizioni FORMAZIONE INFORMAZIONE ADDESTRAMENTO N interventi formativi pianificati/realizzati: - per ruolo/figura professionale e livello di rischio - per figure incaricate di attività/verifiche nell ambito del SGI - rispetto a assunzioni/cambi ruolo/trasferimenti del personale - rispetto ai cambiamenti legislativi/tecnici/strutturali/organizzativi Statistiche sulle verifiche di apprendimento e sulle valutazioni degli interventi formativi/informativi/addestrativi MANUTENZIONE Numero di guasti imprevisti Tempi di fermo impianti per guasti su ore 28

35 VALUTAZIONE DEI RISCHI Tempo intercorso tra cambiamenti (strutturali/organizzativi/procedurali /legislativi) e revisione della VDR Numero eventi negativi per rischi non valutati adeguatamente nella VDR Numero dei quasi incidenti rilevati o malfunzionamenti che possono avere impatto diretto sulla sicurezza delle persone COMUNICAZIONE/COINVOLGIMENTO Rispetto delle scadenze delle riunioni periodiche Segnalazioni di quasi incidente trasmesse dal personale MONITORAGGIO Misure effettuate rispetto a quelle pianificate Affidabilità e adeguatezza strumenti di misura AUDIT Audit svolti rispetto al programma Rispetto dei tempi e delle modalità di svolgimento dell audit Percentuale di non conformità gravi/raccomandazioni/segnalazioni/consigli rispetto al totale di quelle rilevate Tempi di trasmissione dei verbali di audit. Completezza dei verbali di audit (secondo UNI 19011). INFORTUNI Numero infortuni Indice di gravità Indice di frequenza Indice di assenza media per infortuni Numero di infortuni sottoposti ad analisi delle cause rispetto al totale Completezza dei dati sul registro infortuni Numero cambio mansioni disposto dal Medico Competente per inabilità al lavoro EMERGENZE Prove di emergenza svolte/pianificate 29

36 Tempi/costi revisione del piano di emergenza a seguito della prova Numero emergenze verificate nel periodo Entità dei danni causati dalle emergenze verificate INCIDENTI Numero incidenti Indice di frequenza Numero Indagini per Incidente su totale NON CONFORMITÀ E AZIONI CORRETTIVE Numero e frequenza non conformità rilevate Costi di non conformità Tempi di apertura e chiusura delle Azioni Correttive Valutazione efficacia Azioni Correttive RIESAME Rispetto scadenze riunioni di riesame pianificate Completezza della documentazione Assenza persone/funzioni convocate. Documentazione di riferimento Documentazione Legislazione comunitaria, nazionale, regionale, locale CCNL e Contrattazione aziendale Linea Guida SGSL Certificazioni/Attestazioni, ove disponibili (EMAS, UNI EN ISO 14001, OHSAS 18001, UNI 10617, UNI 19011) Eventuali altri standard (Corporate, programmi volontari o altro) Altri riferimenti Identificazione e gestione della normativa applicabile - processo 3.2 Analisi e valutazione dei rischi Salute e sicurezza - processo 3.3 Analisi e valutazione dei rischi Ambiente - processo 3.4 Informazione e documentazione del sistema di gestione - processo 4.4 Riesame della direzione - capitolo 6 30

37 Registrazioni Piano annuale di miglioramento Ruoli e Responsabilità Datore di Lavoro e Dirigenti Responsabili Esaminare i piani proposti e, dopo consultazione delle RLSA, approvarli o modificarne i contenuti. Preposti Informare e coinvolgere il personale affinché si adoperi per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento. Responsabile Sistema Gestione Integrata (può coincidere con il RSPP) Collaborare con la struttura organizzativa HSE nella individuazione degli obiettivi di miglioramento, nella definizione degli indicatori e dei relativi criteri di misura. RLSA Partecipare al processo di approvazione del piano tramite consultazione. Struttura Organizzativa HSE Proporre gli obiettivi raccogliendoli nel Piano annuale di miglioramento secondo quanto previsto nel processo 3.3 e 3.4 Individuare per ogni obiettivo i tempi di attuazione, responsabilità, indicatori e relativi criteri e modalità di misura in collaborazione con il RSGI. Meccanismo di verifica Verifica del raggiungimento degli obiettivi I Responsabili di Struttura o Unità Operativa, in collaborazione con la struttura organizzativa HSE, sovrintendono ai controlli dello stato d avanzamento degli obiettivi programmati con le modalità individuate nel Piano annuale di miglioramento. La verifica complessiva della direzione sullo stato di attuazione degli obiettivi definiti, nonché l emanazione di nuovi obiettivi, si effettua in occasione delle Riunioni periodiche di legge - previste almeno una volta l anno - e nella Riunione di Riesame del SGI. Verifica degli indicatori di sistema I dati sugli indicatori di sistema vengono inviati al RSGI che li elabora e li struttura in forma adeguata per sottoporli al DL ed al Riesame del SGI, evidenziando, ove opportuno, anche eventuali trend di sviluppo dei parametri negli anni. 31

38

39 4. ATTUAZIONE

40

41 4.1 DEFINIZIONE E ASSEGNAZIONE DELLE RESPONSABILITÀ, AUTORITÀ, RUOLI Scopo e obiettivi Scopo Dotarsi di una struttura organizzativa per assicurare lo sviluppo di un SGI - AE integrato nella azienda/unità produttiva e per assicurarne, nel tempo, il pronto adeguamento alle modifiche intercorse, nella continua conformità al modello proposto. Obiettivi e risultati attesi Definire le figure coinvolte nell organizzazione ed implementazione del SGI, documentarne e comunicarne i ruoli e le responsabilità ed assicurare il reporting verso il management. Descrizione delle attività L organizzazione deve dotarsi di una struttura commisurata alla natura dell attività svolta, al livello dei rischi lavorativi e degli impatti ambientali, alla politica HSE e agli obiettivi, nonché ai relativi programmi di attuazione fissati. La struttura organizzativa HSE deve essere definita, documentata, comunicata e rivista ad intervalli regolari o ogni volta sia necessario per nuove modifiche impiantistiche o amministrative nel sito/impianto. Le responsabilità devono essere aggiornate e riviste congiuntamente con i dipendenti e i loro rappresentanti (RLSA). L organizzazione deve riesaminare periodicamente le misure adottate per gestire le attività HSE e l allocazione delle risorse nell ambito del riesame annuale del sistema HSE e della gestione del cambiamento. L organizzazione deve nominare un rappresentante della Direzione (Responsabile del Sistema di Gestione Integrato - RSGI) che dovrà assicurare la corretta gestione della struttura organizzativa per un efficace implementazione dei requisiti del SGI. L applicazione del SGI su un sito/attività locale sono responsabilità della linea/organizzazione locale. Qualora l azienda abbia più siti, ciò avverrà in coordinamento con l organizzazione centrale e potrà essere identificato un referente SGI per ogni unità esistente; il RSGI può coincidere con il RSPP. 35

42 Vengono di seguito dettagliate le attività formali e documentate, messe in atto per la definizione e assegnazione delle responsabilità e dei ruoli. Responsabile del Servizio di Prevenzione, Protezione (RSPP) L incarico di RSPP è attribuito tramite formale designazione dal DL, previa consultazione dei RLSA, con l indicazione delle attività che deve svolgere. La designazione deve contenere, relativamente all incarico: data di conferimento e decorrenza requisiti che qualificano l idoneità allo svolgimento delle attività (curriculum professionale ed attestati di formazione previsti dalla legislazione) compiti e funzioni da svolgere Il DL comunica il nominativo del RSPP incaricato all interno dell azienda, tramite nota interna e/o affissione della designazione sull albo aziendale. Medico Competente (MC) Il DL nomina il MC per lo svolgimento delle attività connesse alla sorveglianza sanitaria, secondo quanto previsto dalle leggi in materia; la nomina avviene tramite designazione formale dal DL contenente la descrizione delle attività da svolgere e gli elementi contrattuali dell incarico: data di conferimento e decorrenza requisiti che qualificano l idoneità alla funzione sede per cui è conferito indicazione dei documenti consegnati Il DL comunica all interno dell Azienda il nominativo del MC incaricato. Addetti al Servizio di Prevenzione, Protezione (ASPP) La nomina degli ASPP avviene tramite designazione formale dal DL contenente la descrizione delle attività da svolgere, previa consultazione dei RLSA. La deliberazione deve contenere anche: data di conferimento e decorrenza requisiti che qualificano l idoneità alla funzione (curriculum professionale e attestati di formazione alla specifica attività). Addetti alle Emergenze ed al Primo Soccorso. Il DL designa i dipendenti Addetti alle Emergenze ed al Primo Soccorso appositamente formati compilando un apposito modulo di Incarico Addetti alle Emergenze ed al Primo Soccorso su proposta dei Dirigenti Responsabili delle Strutture ed in accordo con il medico competente, previa consultazione dei RLSA. 36

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