I SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE DALLA NORMA ISO AL REGOLAMENTO EMAS II

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1 Scheda di lettura di:... matr GIUSEPPE LEPORE, MARIA CAPRARO I SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE DALLA NORMA ISO AL REGOLAMENTO EMAS II SOMMARIO Autore Bibliografia dell autore Questioni poste e risposte date Attualità dell opera Commenti Sintesi Note finali Riferimenti bibliografici AUTORI Giuseppe Lepore, ingegnere chimico, valutatore responsabile di sistemi di qualità, ambiente e sicurezza certificato IQA/IRCA con oltre 200 verifiche ispettive effettuate in Italia e all estero, dal 1998 è Area Manager Bureau Veritas Italia. Autore e co-autore di numerose pubblicazioni tra ISO 9001: 2000 e Businnes Process Reengineering per i tipi di Buffetti Editore. Maria Capraro, laureata in economia e commercio, è consulente aziendale libero professionista specializzata nella realizzazione di sistemi qualità e di gestione ambientale. 1

2 BIBLIOGRAFIA DEGLI AUTORI Tra le altre opere di Giuseppe Lepore possiamo ricordare: LEPORE G., 2004, Guida al sistema di qualità per le imprese di costruzione, EDI Editore, genere: edilizia. LEPORE G., D ALESIO MARIA VERA, 2004, La certificazione etica d impresa. La norma SA 8000 ed il quadro legislativo, Franco Angeli Editore, genere: economia e commercio. LEPORE G., 2000, Edifici di culto cristiano nella valle del Cesano. Pesaro, Ancona, University Press Bologna Editore, genere: architettura. LEPORE G., FLORIO DANIELA, 1995, Agroalimentare: la certificazione del sistema qualità. Politica, strategie, costi e modalità d attuazione, ADDA Editore, genere: economia e commercio. LEPORE G., NOSARI ITALO, 1990, Come si cura il diabete, De Vecchi Editore. QUESTIONI POSTE La questione fondamentale da cui partono gli autori, visto il continuo deterioramento dell ambiente determinato da un eccessivo sfruttamento delle risorse ambientali ai fini economici e produttivi, è se sia possibile sfruttare l ambiente e, al tempo stesso, preservarlo. Il deterioramento dell ambiente va guardato come il principale fattore del futuro declina economico ed è proprio partendo da tale considerazione che nasce l esigenza di uno sviluppo sostenibile, ossia fare in modo che lo sfruttamento delle risorse ambientali rimanga nei limiti della capacità d assorbimento dell ambiente ricettore e delle possibilità di rigenerazione delle risorse, in modo tale da soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza però compromettere quelli delle generazioni future. La domanda che quindi si pongono gli autori è se sia possibile per le imprese, per le quali i problemi ambientali rappresentano solo un fattore di costo, combinare redditività e competitività con la salvaguardia dell ambiente. 2

3 RISPOSTE DATE La risposta va ricercata sia nel progresso tecnologico, che non va visto solamente come causa di danni per l ambiente, ma anche in termini di soluzione a questi danni; sia in un adeguata gestione delle problematiche ambientali da parte delle imprese, attraverso l adozione di un Sistema di Gestione Ambientale, che per l impresa non va a rappresentare solamente un vincolo ma anche un fattore di competitività. Attraverso lo sviluppo tecnologico possono essere introdotte e diffuse sia tecnologie più pulite, che applicate a monte dei processi produttivi, ne riducono l intensità d inquinamento, sia tecnologie più efficienti di abbattimento dell inquinamento a valle, aumentando le attività di recupero dei rifiuti e dei residui, o che consentono di ridurre i consumi di energia, ottimizzare l utilizzo delle risorse.. Tutto ciò permette il miglioramento delle "performances aziendali", che unite al "miglioramento continuo", costituiscono gli elementi strategici di un SGA. ATTUALITA' DELL'OPERA L'argomento si presenta di estrema attualità, visto il crescente interesse per i problemi ambientali manifestato dall'opinione pubblica, già a partire dagli anni '70, e che è andato rafforzandosi nel corso degli ultimi decenni anche in seguito al verificarsi di gravi disastri che oltre a ledere l'ambiente in senso stretto hanno avuto effetti nocivi anche sulla salute dell'uomo. La maggiore sensibilità ecologica, alimentata oggi dall'innalzamento del tenore di vita nei paesi industrializzati, ha determinato una variazione nella scala dei bisogni, includendo tra quelli maggiormente rilevanti l'esigenza di una migliore qualità della vita strettamente connessa alla qualità dell'ambiente. Questo nuovo orientamento spinge i consumatori a preferire, nella scelta di prodotti e servizi, quelle aziende che si mostrano attente ai problemi ambientali, impegnate nella conservazione dell'ambiente, che si mantengono entro i limiti della capacità di assorbimento degli ecosistemi recettori e che quindi non perseguono solamente la crescita economica. Si tratta di quelle imprese che hanno integrato la variabile ambiente all'interno delle proprie strategie aziendali, in particolare attraverso la predisposizione di Sistemi di Gestione Ambientale. Da qui anche l'attuale interesse per gli SGA come fattore di competitività per le imprese, interesse che non è solamente manifestato dagli attori economici, ma anche da quelli sociali, politici e istituzionali sempre più sensibili alle problematiche ambientali. 3

4 SINTESI Gli autori partono dalla presa di coscienza dell'attuale interesse per i SGA come fattore di competitività per le imprese, nonché mezzo attraverso il quale migliorare l'immagine aziendale, per poi trattare dell'evoluzione storica del rapporto tra impresa ed ambiente, delle diverse strategie d'impresa, arrivando infine a trattare dei SGA secondo il Regolamento EMAS II, a livello europeo, e secondo la norma ISO 14001, a livello internazionale. EVOLUZIONE STORICA DEL RAPPORTO TRA IMPRESA ED AMBIENTE Alla base di tale evoluzione vi sono tre diverse tipologie di fattori: a) la presa di coscienza, in particolare a partire dagli anni '70, che i problemi di inquinamento e deterioramento ambientale si sono notevolmente aggravati, e ciò ha avuto come conseguenza una maggiore attenzione, sia in ambito politico che sociale, verso la salvaguardia delle risorse naturali e la difesa dell'ambiente; b) l'evolversi della normativa ambientale, divenuta sempre più vincolante; la previsione di controlli più incisivi e sanzioni più pesanti; c) la consapevolezza, da parte dell'impresa, che la variabile ambiente non costituisce solo un vincolo, ma è determinante ai fini della sua competitività e redditività. A partire dagli anni '50, possono essere individuate cinque fasi fondamentali attraverso le quali è avvenuta tale evoluzione: - fase agnostica, coincide con la ricostruzione ed il boom economico a cavallo tra gli anni '50 e '60. Non esiste ancora una legislazione in materia ambientale, il problema della limitatezza delle risorse naturali e della salvaguardia ambientale è ignorato non solo in ambito economico ma anche in quello sociale e politico; - fase regolamentativa, primi anni '70, si caratterizza per la presa di coscienza da parte della società e delle autorità politiche che la crescita industriale incide pesantemente sull'ambiente. Vengono emanate alcune norme dirette a regolamentare l'attività industriale, che pur imponendo dei vincoli di fatto non mutano sostanzialmente l'atteggiamento delle imprese; - fase del risanamento, fine anni '70, si acquisisce la consapevolezza che il livello di degrado ambientale non può più essere trascurato, le autorità sotto la pressione dell'opinione pubblica intervengono attraverso una legislazione più vincolistica diretta a limitare i danni. Si tratta di un intervento diretto al risanamento, che però trascura la prevenzione; - fase di prevenzione, anni '80, alla politica del risanamento si affianca quella della prevenzione. Si avverte l'esigenza di definire una politica ambientale, le imprese percepiscono che le proprie strategie aziendali devono includere la variabile ambientale; 4

5 - fase di gestione, a partire dagli anni '90, la salvaguardia ambientale rientra tra i valori e gli obiettivi d'impresa, non costituisce più un costo aggiuntivo ma strategia da perseguire ai fini di una maggiore competitività nei confronti dei concorrenti. In tale contesto lo sviluppo economico è rivalutato e al sistema industriale è riconosciuta la capacità di contribuire alla salvaguardia dell'ambiente anche attraverso l'introduzione di forme di autoregolamentazione. Di fatto le imprese mostrano, a seconda dei casi, una sensibilità maggiore o minore nei confronti della variabile ambiente, passando da posizioni di indifferenza ad atteggiamenti che si limitano alla semplice osservanza della normativa, fino ad arrivare a comportamenti responsabili e attivi che includono la protezione ambientale tra le variabili strategiche. VARIABILI CHE INFLUENZANO LA STRATEGIA AMBIENTALE DELL'IMPRESA Nella definizione della strategia ambientale, la quale si basa sul presupposto di compatibilità tra sviluppo economico e salvaguardia ambientale, le aziende devono tener conto di tre ordini di fattori: esterni all'impresa, interni o interagenti con la stessa. I fattori esterni sono costituiti da un insieme di fattori politici, sociali e tecnologici sui quali l'impresa non riesce ad intervenire,quali: - stato della scienza e della tecnologia: il progresso tecnologico rendendo disponibili tecniche e sistemi per intervenire in tutte le fasi della produzione, condiziona la capacità delle imprese di intraprendere politiche di protezione ambientale economicamente sostenibili; - crescenti costi del disinquinamento: costituiscono fattore propulsivo delle politiche ambientali per le imprese che, da un lato, cercano di ridurre il fabbisogno delle risorse attraverso il contenimento ed il riciclo dei propri residui di lavorazione, e dall'altro, tentano di internalizzare le attività di trattamento e smaltimento dei rifiuti prodotti; - fattori sociali e politici: le pressioni sociali alla salvaguardia dell ambiente hanno coinvolto l interesse della classe politica, e tale interesse è manifestato attraverso la nascita delle liste verdi, la costituzione del Ministero dell ambiente, assessorati a livello regionale, provinciale e comunale per l ecologia; - opinione pubblica e mezzi di comunicazione, già a partire dagli anni 70, e poi in particolare durante gli anni 80 in seguito al verificarsi di disastri ambientali, aumenta la sensibilità ecologica tra l opinione pubblica, grazie anche ai massmedia che permettono la diffusione dei problemi ecologici; - la normativa: la legislazione maggiormente vincolante induce le imprese più attive a promuovere forme di autoregolamentazione che assicurino la salvaguardia ambientale garantendo allo stesso tempo l osservanza dei vincoli ambientali imposti. Tra i fattori interni può essere annoverata la cultura d impresa: la strategia ambientale dell azienda risulta influenzata dalla propensione al rischio e al cambiamento, nonché dalla predisposizione verso l innovazione tecnologica dei 5

6 vertici aziendali. Sono tali fattori a spingere l impresa a adottare strategie innovative, quali ad esempio una gestione attiva della variabile ambiente. Vi sono inoltre fattori interni che ostacolano l attuazione di una strategia ambientale: fattori di natura economica (costi), organizzativa (personale competente), operativa (mancanza di flessibilità). L attuazione delle politiche ambientali è inoltre condizionata da un insieme di soggetti sia interni che esterni all impresa con cui la stessa interagisce. Si pensi ai consumatori, sempre più orientati verso prodotti a ridotto impatto ambientale; alla concorrenza, sfruttando la sensibilità ecologica, un azienda può intraprendere politiche ambientali cercando di anticipare i concorrenti; ai fornitori, i materiali e le sostanze acquistate devono rispondere a determinati standard di compatibilità ambientale; ai finanziatori, la loro sensibilità verso gli aspetti ambientali dell attività d impresa, può condizionare l orientamento dei vertici aziendali. MODELLI MANAGERIALI DI GESTIONE DELLA VARIABILE AMBIENTE Le imprese di fronte alla variabile ambientale, considerata come variabile strategica dell impresa, possono assumere diversi comportamenti: - rispettare la normativa vigente, ed evitare in tal modo problemi sia in termini di costi legati per esempio al verificarsi di incidenti ambientali o sanzioni, sia in termini di immagine negativa; - includere la variabile ambientale nella propria strategia d impresa al fine di soddisfare esigenze di immagine e conquistare competitività. Le imprese che assumono quest ultimo comportamento sono dette pro-attive: l ambiente è vissuto non solo come vincolo, ma anche come opportunità, come un fattore attraverso il quale recuperare competitività e migliorare l immagine aziendale. Fanno prevalentemente parte di questo modello manageriale le imprese di medie e grandi dimensioni che operano in mercati internazionali, che valorizzano l attività di ricerca e sviluppo con l obiettivo di minimizzare l impatto sull ambiente allo scopo di ottenere, nel lungo periodo, benefici in termini di vantaggi nei confronti dei concorrenti che si trovano a far fronte ad una legislazione sempre più pressante, mentre loro invece tendono ad anticiparla. Questo è possibile grazie alla recente previsione di norme di carattere volontario quali le norme internazionali ISO in materia di sistemi di gestione ambientale, utili soprattutto ai fini della relativa certificazione ambientale dell attività produttiva, ed al regolamento comunitario EMAS II, che prevede l adesione volontaria delle organizzazioni ad un sistema comunitario di ecogestione ed audit. Le principali strategie ambientali utilizzabili da tali imprese possono essere: - strategie di prodotto o di mercato: realizzare prodotti ecologici la cui produzione, distribuzione, consumo e smaltimento avvengono nel rispetto dell ambiente; 6

7 - strategie di processo: utilizzare tecnologie pulite che consentono l uso e il risparmio di materie prime e risorse ambientali e la riduzione di emissioni, scarichi e rifiuti; - strategie di immagine e comunicazione: le imprese rendono nota la loro politica ambientale e il loro impegno per il rispetto dell ambiente, migliorando la propria immagine agli occhi dei consumatori, pubbliche amministrazioni, finanziatori. Tra gli strumenti utilizzati a tal fine vi sono le certificazioni ambientali (ISO, ECOLABEL) e la dichiarazione ambientale prevista dal regolamento EMAS. Una gestione eco-compatibile, pur comportando maggiori spese per l azienda, arreca vantaggi che compensano ampiamente i costi, quali: migliore immagine verso i clienti, migliori rapporti con i dipendenti che allo stesso tempo sono cittadini e consumatori, con le autorità pubbliche, con la popolazione e con le banche, minori costi di smaltimento dei rifiuti e minori consumi di risorse, minori costi legati agli incedenti ambientali e alla sanzioni grazie alla prevenzione, minori costi per rispettare la normativa ambientale in quanto si evitano gli investimenti improvvisi. SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE Un sistema di gestione ambientale può essere descritto come il complesso di azioni gestionali, procedure operative, sistemi di documentazione e registrazione, implementati da una struttura organizzativa dotata di risorse, che definisce responsabilità finalizzate a: -prevenire gli effetti negativi per l uomo e per l ambiente (incidenti per i lavoratori e per l ambiente circostante); - promuovere attività che migliorino la qualità ambientale. In particolare il SGA ha lo scopo di aiutare l impresa a: conoscere ed identificare la misura dell impatto ambientale derivante dalla propria attività, stabilire i livelli di performances ambientale che intende raggiungere, valutare le risorse necessarie, assegnare le responsabilità, elaborare specifiche procedure per eliminare o minimizzare l eventuale impatto negativo, misurare le performances con riferimento agli obbiettivi, comunicare sia all interno che all esterno i risultati conseguiti. I SGA sono strumenti volontari, non esistono infatti disposizioni normative che costringano le aziende a adottarli. L interesse attuale per i SGA è conseguenza delle politiche intraprese a livello internazionale ed europeo, a fronte delle quali la sostenibilità ambientale sta diventando sempre più un fattore di competitività per le imprese. A livello comunitario esiste una politica ambientale orientata alla promozione e agli incentivi in materia ambientale, da realizzarsi mediante l utilizzo di strumenti economici e volontari tale da influenzare il comportamento degli operatori in modo favorevole all ambiente. Tra questi strumenti economici e volontari, a livello comunitario possiamo annoverare il regolamento 761/2001, noto come regolamento EMAS II, e a livello internazionale le norme ISO

8 UNI EN ISO E una norma internazionale adottata nel 1996 dall ISO, ente internazionale di normazione, che ha natura privata e a cui partecipano gli enti normativi di circa 120 paesi. Fondato nel 1947, ha avuto inizialmente lo scopo di emanare norme per specifici prodotti o aspetti dell attività economica, per passare poi all adozione di norme tecniche per lo sviluppo di sistemi di gestione ambientale, la misurazione e il miglioramento delle prestazioni ambientali delle organizzazioni, l agevolazione degli scambi e la rimozione delle barriere al commercio. La norma ISO e divenuta anche norma europea (EN) in seguito all approvazione da parte del CEN (Comitato Europeo di Normazione) e ha infine ottenuto lo status di norma nazionale attraverso la traduzione in lingua italiana da parte dell Ente Italiano di Unificazione (UNI). E uno standard internazionale di gestione ambientale, un dispositivo tecnico, in quanto agisce sulle macchine, e organizzativo, in quanto agisce sulle risorse umane, adottato con lo scopo di ridurre l impatto ambientale delle attività d impresa. La norma Iso in quanto dispositivo di gestione ambientale, si articola attraverso diverse componenti: a) definizione dell obiettivo ambientale: l adozione del modello Iso ha come obiettivo principale quello di condurre l impresa a considerare il rispetto dell ambiente come parte integrante della propria attività. Il perseguimento degli obbiettivi di volta in volta stabiliti dalla Direzione, deve condurre al progressivo miglioramento delle prestazioni ambientali dell organizzazione e ovviamente devono essere compatibili con gli altri obiettivi dell impresa. Lo scopo di un SGA è descritto nella sua politica ambientale, attraverso la quale l Alta Direzione si impegna ad attuare un miglioramento continuo nella gestione ambientale, a predisporre una gestione orientata alla prevenzione dell inquinamento, a conformarsi alla legislazione ambientale e le norme connesse. L impresa adotta un SGA conforme alla norma Iso assumendo alcuni impegni prioritari: - osservare tutte le leggi e le normative ambientali applicabili alle proprie attività; - rilevare gli impatti ambientali delle proprie attività, comprenderne gli effetti e individuarne le cause; - mettere in atto programmi finalizzati a ridurre i consumi energetici e di materie prime, a contenere l inquinamento e a minimizzare gli impatti ambientali derivanti dalle proprie attività; - gestire i rifiuti in modo da favorire il recupero e il riciclo anziché lo smaltimento. b) modello scientifico o ecologico: occorre conoscere i dati scientifici relativi al problema, che permettano di costruire delle relazioni di causa-effetto. 8

9 - identificare degli oggetti (cause): durante la fase di pianificazione ambientale, l impresa deve stabilire delle procedure per identificare gli aspetti ambientali significativi (intesi come ogni elemento di un attività, prodotto o servizio, che può interagire con l ambiente) al fine di individuare quelli che hanno, o possono avere, impatti significativi sull ambiente. L identificazione degli aspetti ambientali significativi deve prendere in considerazione i dati riguardanti: emissioni in atmosfera, scarichi nelle acque, gestione dei rifiuti, contaminazione del suolo, altri problemi locali e della comunità relativi all ambiente. - qualificare gli oggetti: l identificazione degli aspetti ambientali significativi delle attività e dei prodotti richiede l individuazione di quegli aspetti che con maggiore probabilità possono causare un impatto significativo. L impresa deve individuare con precisione le attività, i prodotti, i servizi, i reparti e i responsabili, che sono coinvolti nell individuazione degli aspetti ambientali. - identificare le relazioni di causalità: una volta definito il campo di ricerca, si passa alla fase di identificazione degli aspetti ambientali correlati alle attività, ai prodotti o servizi elencati nel campo di ricerca. In tale processo di identificazione vanno considerati gli effetti diretti ed indiretti di attività, prodotti o servizi, quali: impatto sull acqua, rifiuti prodotti, emissioni in atmosfera, contaminazione del suolo, uso di risorse, uso di sostanze chimiche. La valutazione dell impatto ambientale è la fase più delicata in quanto subentra la soggettività, che fa si che uno stesso problema sia considerato, allo stesso tempo, più o meno importante; perciò deve essere il più obiettiva possibile e basarsi su dati e fatti concreti. c) traduzione in pratiche adeguate: La norma ISO costituisce misura regolamentare ed economicofinanziaria. - identificare delle pratiche e degli attori: per assicurare l attuazione del sistema di gestione ambientale, occorre che ruoli, responsabilità ed autorità coinvolte nel conseguimento degli obiettivi e dei traguardi, nonché nelle altre operazioni previste dal sistema, siano definiti, documentati e comunicati. I lavoratori incaricati dell attuazione del SGA, dovrebbero avere a disposizione il tempo e le risorse (umane, competenze specialistiche, tecnologie e risorse finanziarie) sufficienti. Inoltre l Alta Direzione dovrebbe nominare un rappresentante che assicuri che i requisiti del SGA siano stabiliti, applicati e mantenuti in conformità a quanto previsto dalla ISO e riferisca alla Direzione sulle prestazioni del SGA per il suo riesame e miglioramento. 9

10 - connettere le pratiche al modello ecologico: l azienda, basandosi sui risultati emersi nella fase di pianificazione (modello scientifico), deve identificare le attività che hanno influenza sugli aspetti ambientali significativi e pianificare quindi le varie procedure allo scopo di conseguire gli obiettivi ambientali stabiliti. Le procedure e le istruzioni di lavoro devono prevedere anche condizioni operative anormali, incluse le emergenze. d) modelli di comportamento e di incentivazione: - identificare gli attori su cui si vuole intervenire, considerare il comportamento degli attori interessati dalle misure: impresa: un impresa che non ha implementato un SGA può assumere diversi comportamenti: - si limita a rispettare ciò che la legislazione ambientale le impone senza porsi l obiettivo di migliorare le proprie performances ambientali, a meno che i miglioramenti non siano obbligatori ed improrogabili; - è guidata da un vertice aziendale che mostra una forte sensibilità ambientale, ma non ha i mezzi tecnici e finanziari per perseguire un concreto impegno ambientale; - approfitta delle lacune della legislazione ambientale, cerca di sfuggire ai controlli e si comporta come se l ambiente fosse solo un vincolo da superare, un problema, una minaccia per il proprio posizionamento competitivo, l unico scopo è il profitto di breve periodo. In seguito allo sviluppo di un SGA, l impresa avrà diverse opportunità: ridurre l impatto della propria operatività sull ambiente, rafforzare la propria immagine sul mercato, incrementare la redditività, ridurre i costi operativi e gli sprechi, ridurre i rischi ambientali e relativi costi, miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Il comportamento dell impresa a sua volta influenza quello di una serie di attori, indirettamente interessati dalla misura: - i clienti sensibili alle tematiche ambientali privilegiano prodotti e servizi di quelle aziende che mostrano un particolare impegno alle problematiche ambientali; - il maggiore impegno dell impresa per il rispetto dell ambiente contribuisce a favorire una maggiore partecipazione e motivazione dei lavoratori, sempre più sensibili alle problematiche ambientali in quanto anche consumatori e cittadini. La loro partecipazione al SGA è percepita come atto civico; - autorità pubbliche e popolazione locale assumono un atteggiamento favorevole nei confronti delle imprese munite di certificazione ambientale; - le banche concedono migliori condizioni di credito a quelle imprese che hanno ottenuto la certificazione ambientale in quanto la loro rischiosità ambientale è inferiore rispetto alle imprese concorrenti. 10

11 La risposta di questi attori, che si traduce in vantaggi per le imprese in termini di competitività ed immagine, incentiva le stesse ad ottenere la certificazione e quindi all osservanza della norma ISO e) modalità di controllo e di valutazione: la norma stabilisce che l azienda definisca ed attui regolarmente delle procedure che consentano di misurare l andamento delle prestazioni ambientali delle proprie attività. L attività di misurazione, monitoraggio e valutazione delle performances del SGA rappresenta la fase fondamentale per il miglioramento continuo, e serve all azienda per determinare il grado di raggiungimento degli obiettivi. L audit è definito come il processo di verifica sistematico e documentato per conoscere e valutare, con evidenza oggettiva, se il SGA di un organizzazione è conforme a quanto pianificato ed ai requisiti della norma ISO e per fornire alla Direzione i risultati dell audit per l individuazione e la pianificazione delle azioni di miglioramento del sistema. Gli audit possono essere condotti sia da personale interno che esterno all azienda, ma in ogni caso devono trovarsi in una situazione di imparzialità. La norma prevede inoltre la possibilità di apportare delle modifiche al SGA da parte dell Alta Direzione, quando non è in grado di assicurare il mantenimento della conformità normativa ed il perseguimento del miglioramento continuo delle sue prestazioni. REGOLAMENTO EMAS II L EMAS (EcoManagement and Audit Scheme), sistema comunitario di ecogestione ed audit, è stato istituito con regolamento CE nel Inizialmente applicabile al solo settore industriale manifatturiero, è stato poi, col regolamento CE 761/2001 esteso a tutte le attività economiche. Lo stesso regolamento prevede l integrazione con il sistema di gestione ambientale previsto dalla norma ISO 14001; le imprese possono così scegliere o di richiedere direttamente la registrazione EMAS, oppure certificare inizialmente il proprio SGA secondo la norma ISO per poi impegnarsi maggiormente richiedendo la registrazione EMAS. Il regolamento è uno strumento di politica ambientale ed industriale, al quale può aderire volontariamente qualsiasi Organizzazione che intenda, non solo conformarsi alla legislazione vigente, ma valutare e migliorare le sue prestazioni ambientali e comunicarle al pubblico, in modo tale da creare un migliore rapporto e un dialogo più aperto con le istituzioni e con i cittadini. In quanto dispositivo di gestione ambientale, le sue componenti possono essere così riassunte: 11

12 a) definizione dell obiettivo ambientale: nella politica ambientale aziendale sono stabiliti gli obiettivi dell impresa fra cui il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, il rispetto della legislazione ambientale applicabile e l utilizzo della migliore tecnologia. b) modello scientifico/ecologico: l organizzazione deve procedere all analisi ambientale iniziale delle sue attività, dei suoi prodotti e dei suoi servizi, mediante la quale vengono definiti gli aspetti che hanno un impatto significativo sull ambiente. Ed è proprio in base ai risultati di tale analisi che vengono determinati gli obiettivi e i target aziendali. c) traduzione in pratiche adeguate: occorre che l azienda predisponga un programma ambientale che traduca gli obiettivi generali contenuti nella politica ambientale in obiettivi specifici e misurabili da raggiungere in tempi definiti. La politica e il programma ambientale rappresentano due strumenti di programmazione dell azienda, ma per raggiungere gli obiettivi fissati è necessario implementare un sistema di gestione ambientale che consente di definire i ruoli, le responsabilità e le autorità, nonché di stabilire le procedure operative da applicare; e) modalità di controllo e valutazione: nel regolamento l audit è definito come strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata periodica e obiettiva delle prestazioni dell organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati alla protezione dell ambiente. L audit deve essere completato in un periodo non superiore ai tre anni, negli anni intermedi sono realizzate delle verifiche annuali dei dati quantitativi riguardanti le emissioni inquinanti, i rifiuti, il consumo di energia e materie prime. Tali relazioni annuali costituiscono parte integrante della dichiarazione ambientale redatta dall impresa e che consiste in una descrizione, rivolta al pubblico, dell organizzazione,delle sue attività, degli aspetti ambientali significativi, dell impatto che tali aspetti hanno sull ambiente, dell impegno ambientale dell impresa e dei risultati ottenuti per un minore impatto ambientale. Tale dichiarazione è sottoposta ad una convalida da parte di un Verificatore Ambientale accreditato indipendente dall impresa, il quale procede ad un controllo oggettivo e sistematico della correttezza e dell attendibilità dei dati contenuti nella dichiarazione ambientale. Una volta convalidata, la dichiarazione viene trasmessa all organismo nazionale competente per la registrazione, in seguito alla quale l impresa sarà inserita nell apposito Elenco EMAS europeo e potrà avvalersi della dichiarazione di 12

13 partecipazione come impegno che l organizzazione si assume nei confronti della collettività. PRINCIPALI DIFFERENZE TRA ISO14001 ED EMAS II Entrambi i modelli richiedono come pre-requisiti la conformità legislativa e l impegno verso il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali attraverso l applicazione di un SGA. L EMAS si presenta come più vincolante rispetto all ISO; quest ultima spesso costituisce tappa preliminare per il perseguimento della registrazione EMAS. Le principali differenze sono: - l EMAS ha validità in ambito europeo, l ISO è spendibile in ambito internazionale; - l EMAS è previsto da un regolamento CE, l ISO da accordi tra i rappresentanti degli Enti di Normazione; - l elaborazione della dichiarazione ambientale è un documento obbligatorio per l EMAS e facoltativo per l Iso 14001, con il quale viene reso pubblico l impegno a realizzare quanto previsto nella Politica, negli obiettivi e nei programmi ambientali; (L impresa che opta per l adozione del modello EMAS è tenuta, attraverso la dichiarazione ambientale, a rendere pubblici i propri dati e ciò ne rende, allo stesso tempo, problematica l adesione e si giustifica così il maggior numero di adesioni ISO) - l EMAS prevede l obbligo di eseguire un analisi ambientale iniziale il cui obiettivo è quello di rivalutare le possibilità di attuare un SGA e di individuare le aree di intervento ambientali, mentre nell Iso l analisi ambientale iniziale è consigliata ma non richiesta. COMMENTI L'interesse per le problematiche ambientali coinvolge sempre più l opinione pubblica, pienamente consapevole dei rischi legati all inquinamento e al deterioramento dell ambiente. A fronte di tali rischi, si è assistito, nel corso degli ultimi decenni, alla predisposizione di una vasta normativa in materia ambientale, improntata non solo alla previsione di vincoli da rispettare, ma orientata anche alla promozione e agli incentivi alla salvaguardia dell ambiente da parte dei soggetti economici, da realizzarsi anche attraverso l utilizzo di strumenti economici e volontari capaci di influenzare il comportamento degli operatori in modo favorevole all ambiente. La norma ISO e il regolamento EMAS rientrano tra questi strumenti. Occorre però fare una considerazione: implementare un SGA non vuol dire per forza proteggere l ambiente; l impresa, per esempio, può rispettare la norma ISO o il 13

14 regolamento EMAS e raggiungere gli obiettivi e gli standard prefissati, ma allo stesso tempo può condurre altre attività che inquinano. In realtà, la preoccupazione ecologica per l impresa è l ultimo scopo; l adozione di un SGA non è giustificata da una logica ecologica: tutte le azioni all interno di un impresa sono portate avanti non per proteggere l ambiente in senso stretto, ma per rafforzare la propria competitività e dimostrare (agli occhi dei clienti, dei finanziatori..) di avere una responsabilità sociale. Tutto dipende dalla sensibilità del responsabile dell organizzazione verso le problematiche ambientali, più si sente attore sociale oltre che economico, più tenderà ad adottare quegli strumenti che spingono l operatività dell impresa verso la salvaguardia dell ambiente. CONSIDERAZIONI Si sente spesso parlare della norma ISO o del regolamento EMAS, o vedere i rispettivi loghi sui giornali, nei negozi.., sapere che si tratta di qualcosa che ha a che vedere con la tutela dell ambiente ma non conoscere bene cosa sia, come funzioni.. ed è per questo che la lettura di questo testo è stata per me di estrema utilità e mi sarà utile in quanto consumatore e cittadino, nonché all interno dell ambito lavorativo. BIBLIOGRAFIA G. Lepore, M. Capraro, I sistemi di gestione ambientale. Dalla norma ISO al Regolamento EMAS II, Milano, Angeli,

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