Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale
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- Gianmaria Lombardi
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1 Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale
2 n La Pianificazione n L Organizzazione n Il Coinvolgimento del Personale n Il Controllo
3 Componenti del Sistema di Pianificazione
4 n Valutazioni interne n Analisi dell ambiente esterno n Sistema informativo inerente al mercato n Segmentazioni del mercato n Ipotesi base
5 n Obiettivo primario n Traguardi n Strategie n Azioni specifiche n Sistema di direzione per obiettivi n Piano Economico Finanziario
6 Gli obiettivi del Controllo di Gestione L azienda è un complesso di beni e di persone organizzate al fine di produrre un determinato bene o serie di beni facenti parte dell oggetto aziendale. L azienda vive in conseguenza della volontà della direzione, che si esplica attraverso le sue decisioni. La decisione non è altro che una scelta tra le molte possibili soluzioni che si presentano.
7 Il controllo di gestione è quello strumento, che permette alla direzione di conoscere in termini economici il presente ed il futuro dell azienda, evidenziando il campo di variabilità, entro cui agirà in termini economici ogni scelta direzionale.
8 L efficacia del Controllo di Gestione
9 I punti critici per un sistema efficace L identificazione delle variabili di controllo Il collegamento tra budget e sistema di pianificazione Il controllo delle spese discrezionali Lo stile di controllo
10 Identificazione delle variabili di controllo Normalmente le variabili in sede di controllo a budget sono quelle che determinano il risultato economico dell impresa, vale a dire che si traducono in costi e ricavi. In realtà talune variabili non sono misurabili in termini finanziari, per cui il sistema deve tendere a comprendere variabili non monetarie.
11 La progettazione di un sistema di controllo va sviluppata rispondendo alle domande: Quali sono i fattori di successo dell impresa? Quali sono le azioni da svolgere per soddisfare questi fattori? A chi va assegnata la responsabilità di queste azioni? Come si possono misurare i risultati?
12 Variabili chiave Marketing Vendite Ordinazioni Quote di mercato Margine di contribuzione Ordini - chiave Ordini perduti Indicatori promozionali Nuovi clienti Rotazione dei crediti
13 Produzione Variabili chiave Controllo dei costi Utilizzazione della capacità produttiva Avanzamento della produzione Indicatori di qualità Prezzi di acquisto Ritardi di consegna Rotazione delle scorte
14 Il budget ed i piani a lungo termine Poiché il profitto è uno degli obiettivi dell impresa, esso rappresenta una misura di efficacia e efficienza gestionale. Il coinvolgimento, la responsabilizzazione e la valutazione dei manager devono avvenire non solo su misure di breve termine. Elemento indispensabile è il miglioramento del collegamento tra breve e medio termine, tra controllo e pianificazione.
15 Il controllo delle spese discrezionali Per i costi discrezionali lo scostamento fra il dato di spesa effettivo e quello programmato non consente alcun giudizio Il confronto si limita a mostrare se le risorse impegnate in una certa attività sono state superiori o inferiori al previsto.
16 L analisi delle spese discrezionali deve tendere a mettere in discussione alle radici una certa attività, ponendosi domande del tipo seguente: Dovrebbe essere svolta questa attività nell impresa? Quale dovrebbe essere il suo livello di qualità? Dovrebbe essere svolta con il metodo attuale? Quanto dovrebbe costare?
17 Lo stile di controllo La determinazione dei traguardi di budget costituisce un momento cruciale del processo di controllo di gestione. La definizione degli obiettivi rimane un momento di grande difficoltà e di delicatezza. Non esistono modalità valide in assoluto per esercitare il controllo.
18 Stili diversi hanno implicazioni molto diverse. Anche in questo campo deve prevalere la teoria della contingenza. Lo stile più efficace va ricercato alla luce della concreta situazione aziendale.
19 IL Calcolo dei Costi
20 Se fino a ieri le tecniche di organizzazione, i metodi di lavoro ed i problemi di costo in genere potevano consentire una cura anche non molto sistematica, in relazione alle contingenti condizioni di mercato, oggi tali problemi, per le mutate condizioni del mercato stesso, assumono un importanza sovente vitale per l azienda.
21 Rimane assodato e deve essere chiaro in chiunque operi in questo campo che non esiste, né praticamente né teoricamente, una sola configurazione di costo, ma ve ne sono di diverse.
22 Le diverse configurazioni di costo nascono dal fatto che vi sono tre componenti di costo: n i costi fissi n i costi variabili n i costi semivariabili
23 I principali obiettivi conoscitivi: n Redditività di prodotto n Prezzi di vendita n Controllo dei costi
24 Rilevazione contabile dei costi RILEVAZIONE DEDUTTIVA Costi consuntivi RILEVAZIONE INDUTTIVA Costi standard Costi Costi Costi Costi totali parziali totali parziali
25 Formulazione dei costi consuntivi n Determinazione a consuntivo delle spese di periodo n Ripartizione delle spese nei centri di costo n Determinazione dei costi unitari di centro n Rilevazione dei costi unitari degli articoli prodotti
26 Costi standard A differenza del consuntivo che tende ad avvicinarsi al costo che è stato il costo standard rappresenta la determinazione del costo che dovrebbe essere.
27 Questa configurazione di costo è necessaria per avere uno strumento per il controllo tempestivo ed analitico di tutte le voci di costo. Il sistema può essere efficacemente applicato solo in un azienda in cui siano adottati razionali metodi di lavoro ed in cui siano conosciuti i tempi di lavorazione per ciascuna fase.
28 Il sistema parte dal concetto di fondo che il costo del prodotto è lo standard e che gli scostamenti che si verificano tra lo standard ed il costo effettivo non sono da imputarsi ai prodotti, quanto ai centri che li hanno originati.
29 Lo scopo principale degli standard è quello di responsabilizzare i centri di costo delle spese che sostengono e di chiamare in causa i responsabili per tutte le differenze negative riscontrate. Con gli standard si controllano i costi, con i consuntivi li si misurano.
30 Vantaggi del sistema a costi standard n Possibilità di rilevare le variazioni all atto del loro sorgere in base alla loro natura. n Possibilità di responsabilizzare i capi dei centri di costo. n Possibilità di ottenere dati più tempestivi.
31 Criteri usati per la fissazione degli standard n Standard ideali n Standard ottimali n Standard normali
32 I costi standard sono il risultato di una moltiplicazione di due termini. Il primo termine è lo standard tecnico, il secondo termine è lo standard economico.
33 Diversificazioni che danno origine agli standard tecnici: n standard di manodopera n standard di materie prime n standard di materiali generici n standard di materiali specifici n standard di manutenzione n standard di sfridi
34 Gli standard economici si riferiscono alle seguenti categorie: n salari ed oneri n stipendi ed oneri n materie prime n materiali di consumo n materiali di manutenzione n servomezzi ed energie
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