CRM 2.0 CeTIF TECHNOLOGY OUTLOOK

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CRM 2.0 CeTIF TECHNOLOGY OUTLOOK"

Transcript

1 CRM 2.0 CeTIF TECHNOLOGY OUTLOOK Pagina 1 di 28

2 AUTORI: Manfredi Caleca Paolo Gatelli Norberto Patrignani Pubblicato nel gennaio 2008 Copyright CeTIF. Diritti Riservati. Ogni utilizzo o riproduzione anche parziale del presente documento non è consentita senza previa autorizzazione degli autori. Si ringrazia Oracle per la collaborazione prestata nella fase di impostazione dei contenuti e per aver messo a disposizione le proprie competenze in materia di CRM e loyalty DISCLAIMER: CeTIF assicura che il presente documento è stato realizzato con la massima cura e con tutta la professionalità acquisita nel corso della sua lunga attività. Tuttavia, stante la pluralità delle fonti d informazione e nonostante il meticoloso impegno da parte di CeTIF affinché le informazioni contenute siano esatte al momento della pubblicazione, né CeTIF né i suoi collaboratori possono promettere o garantire (anche nei confronti di terzi) esplicitamente o implicitamente l'esattezza, l'affidabilità o la completezza di tali informazioni. CeTIF, pertanto, declina qualsiasi responsabilità per eventuali danni, di qualsiasi tipo, che possano derivare dall'uso delle informazioni contenute nel presente rapporto. Si evidenzia, inoltre, che il presente rapporto potrebbe contenere proiezioni future o altre dichiarazioni in chiave prospettica, circostanza che comporta rischi e incertezze. Si avvisano pertanto i lettori che tali affermazioni sono solamente previsioni e potrebbero quindi discostarsi in modo considerevole dagli effettivi riscontri ed eventi futuri. CeTIF declina fin d ora qualsiasi responsabilità e garanzia in relazione a tali proiezioni. Pagina 2 di 28

3 INDICE Introduzione La nuova prospettiva del rapporto banca-cliente dall acquisizione alla fedeltà L evoluzione della domanda: il cliente Evoluzione di strumenti a supporto dei processi di CRM e loyalty CRM 2.0 Model Metodologia di analisi CRM 2.0 Map CRM 2.0 Roadmap (TOR)...24 Pagina 3 di 28

4 Introduzione Le tecnologie dell informazione e della comunicazione (ICT) contribuiscono allo sviluppo delle imprese favorendone l innovazione. Innovare significa creare nuovi prodotti o servizi e nuovi processi, con l obiettivo di ottenere una differenziazione competitiva, ma anche intervenire sui processi esistenti per migliorarne l efficienza e comporta, oltre all introduzione di nuove tecnologie, anche una trasformazione dell impresa in chiave organizzativa, di impatto tanto sui processi che sulle persone, per ciò che concerne ruoli, responsabilità e competenze. Il processo di innovazione tecnologica è influenzato da fattori interni ed esterni all azienda, che ne condizionano i risultati in termini sia di rapporto tra benefici potenziali e benefici reali che di tempo necessario alla loro realizzazione e richiede pertanto l adozione, da parte dell impresa, di specifiche pratiche di governo del processo e di attente politiche di gestione del conseguente cambiamento organizzativo. E in questo contesto che si colloca il CeTIF Innovation Center, un laboratorio di ricerca permanente promosso dal Centro di Ricerca su Tecnologie, Innovazione e servizi Finanziari dell Università Cattolica del Sacro Cuore per dare spazio alle tecnologie innovative e alle loro applicazioni nel settore finanziario, analizzandole da una duplice prospettiva: accademica, in cui è indagato il ruolo dell evoluzione tecnologica nel settore bancario attraverso contributi di docenti e ricercatori universitari e operativa, mediante interventi di esperti provenienti dal settore bancario e da quello delle aziende tecnologiche. I risultati dell attività di ricerca condotta da CeTIF nell ambito del laboratorio vengono sintetizzati nel, un documento di analisi indipendente che consente di posizionare la tecnologia innovativa in esame nell ambito di un framework di riferimento normalizzato, orientato ad evidenziarne le caratteristiche intrinseche, a mettere in luce i fattori esterni alla banca, che ne possano accelerare o frenare l adozione, a determinarne il posizionamento nell ambito del cosiddetto ciclo di innovazione tecnologica, a stimarne l impatto potenziale in base a criteri di efficienza, efficacia e rischiosità, valutando l ampiezza e l intensità di tale impatto sui processi bancari, a identificare, infine, scenari e criteri di adozione in relazione al contesto bancario e alle caratteristiche dell offerta. Nell ambito del con il termine di tecnologia innovativa si intende tanto uno specifico componente (o categoria di componenti) dell infrastruttura tecnologica o applicativa ICT quanto una modalità di concepire l architettura del sistema informativo nel suo complesso (o parte di esso), che rappresenti un fattore abilitante per il processo di innovazione della banca. In altri termini, una tecnologia è definita innovativa non tanto sulla base di un criterio anagrafico bensì in relazione alla sua capacità di abilitare l innovazione nel settore bancario e solo in quanto tale è oggetto di indagine da parte del CeTIF Innovation Center. Pagina 4 di 28

5 1. La nuova prospettiva del rapporto banca-cliente dall acquisizione alla fedeltà L evolversi della competizione sui mercati e la crisi finanziaria che stiamo attualmente vivendo, rendono sempre più evidente l importanza per le organizzazioni di mantenere soddisfatti i propri clienti nel tempo. Il cliente soddisfatto da una particolare offerta rispetto alle possibili alternative presenti sul mercato, è propenso a ripetere il suo acquisto, determinando l aumento del profitto della azienda prescelta. Nasce quindi l esigenza di determinare ed esplicitare i bisogni dei clienti offrendo prodotti e servizi che li soddisfino e che siano coerenti con le loro aspettative. E sempre più evidente inoltre che il vero patrimonio di un azienda risiede nella sua capacità di mantenere fedele la propria clientela. Dagli anni settanta a oggi la consapevolezza dell importanza del cliente già acquisito è stata esponenziale, passando da una considerazione dell azienda come ente che produce un servizio a quella di ente il cui scopo finale è comprendere ciò di cui i clienti necessitano. Queste premesse hanno modificato notevolmente la funzione di marketing, essendo questa preposta alla gestione del rapporto con la clientela, nonché alla progettazione del valore da offrire. Fino alla fine degli anni novanta, infatti, tutte le attività di marketing management erano orientate all acquisizione di nuovi clienti sottovalutando, o in certi casi non prendendo nemmeno in considerazione l importanza dei clienti precedentemente acquisiti. Al contrario, studi recenti hanno evidenziato che, in un mercato dove la competizione tende a crescere e il numero dei consumatori rimane costante, mantenere clienti fedeli significa negarli alla concorrenza. Inoltre è dimostrato che i clienti acquisiti permettono di ottenere margini di profitto più alti rispetto ai clienti occasionali in quanto: i clienti occasionali costano più di quelli abituali (risorse umane per convincere all acquisto, illustrazione dei prodotti con visite ripetute ); i clienti fedeli possono permettersi di pagare un prezzo leggermente superiore in quanto hanno testato il prodotto e conoscono le sue potenzialità; i clienti fedeli di norma acquistano di più; i clienti fedeli innescano un passaparola positivo nei confronti dell azienda a costo zero,consolidandone nel tempo l immagine ( un cliente insoddisfatto comunica ad almeno 10 potenziali interessati la propria esperienza negativa solo ad 8 in caso di esperienza positiva) 1. Ad oggi, grazie all utilizzo di nuove tecnologie e agli innumerevoli studi effettuati, insorge fortemente l esigenza di focalizzare sempre di più l attenzione sui rapporti a lungo termine con i clienti, considerandoli non più in modo generico, ma come persone di cui conoscere l intero paniere di esigenze e aspettative. 1 Ricerca condotta dall U.S Office of Consumers Affairs Pagina 5 di 28

6 Il tradizionale modo di fare marketing, definito marketing transazionale, focalizzava tutta la sua attenzione sull atto della vendita, non istaurando un rapporto duraturo con il cliente. Proprio l operatore che risolve i problemi risulta essere oggi per il cliente la soluzione ottimale di un rapporto duraturo cliente-fornitore dove l atto della vendita rappresenta il primo step di una lunga relazione di reciproco interesse. Figura 1: Differenze tra marketing relazionale e transazionale Obiettivi Analisi del cliente Valutazione delle performance di marketing Elemento determinante dello scambio Marketing Transazionale Effettuare una vendita (la vendita è la misura del successo); il cliente richiede soddisfazione Clienti anonimi; fornitori e clienti indipendenti Focus nell acquisire nuovi clienti Focus sul prodotto; vendita come obiettivo; monologo con i clienti Marketing Relazionale Creare un cliente ( la vendita è l inizio della relazione); il cliente richiede integrazione Clienti ben conosciuti; interdipendenza tra fornitori e clienti Focus nel conservare i clienti acquisiti Focus sul servizio; vendita come un accordo; dialogo continuo con i clienti Fonte: Rielaborazione da Juttner e Wehrli, 2008 La frase che può riassumere l evoluzione della gestione del marketing aziendale oggi è produciamo ciò che il singolo cliente crea. Il marketing relazionale è, infatti, in una fase di evoluzione continua che dipende da un cambiamento repentino delle capacità interattive e informative offerte dai sempre più evoluti strumenti informatici e informativi. L intento principale dei responsabili di marketing è oggi quello di erogare le informazioni contenute all interno dei sistemi CRM a tutte le attività aziendali, interessandosi così a tutte quelle risorse immateriali correlate al cliente che incidono sul risultato gestionale dell organizzazione. Da non sottovalutare inoltre è la capacità che oggi hanno le organizzazioni di poter conoscere i propri clienti. L ultimo passo si è verificato in questi ultimi anni con il processo evolutivo, stimolato da tutti quegli strumenti collaborativi utilizzati su Internet, a cui è stato attribuito il nome Web 2.0: questo approccio rende la Rete un unica piattaforma a servizi condivisi da una molteplicità di utenti, genera valore attraverso l uso di tecnologie distribuite e integrate tra loro, utilizzate in ottica creativa e collaborativa, e consente l erogazione di nuovi servizi e il perfezionamento di quelli già esistenti dal punto di vista di efficienza ed efficacia. Alle aziende in grado di saper cogliere questo potenziale si aprono scenari che offrono nuove opportunità di business, sia a livello intra-aziendale sia a livello extra-aziendale 2. 2 CeTIF, Web 2.0 report dell indagine CeTIF, 2008, Milano Pagina 6 di 28

7 Purtroppo però per una azienda non è sufficiente conoscere, soddisfare e stupire i propri clienti ma occorre fidelizzarli. Una ricerca condotta da Reicheld dimostra che l 85% delle persone soddisfatte da un determinato brand finiscono con l abbandonarlo per poi passare ad altra marca. L evidenza dimostra quindi che la soddisfazione del cliente non è sinonimo di fedeltà assoluta. Quando si parla di fedeltà occorre però distinguere due differenti dimensioni: la dimensione cognitiva e la dimensione comportamentale. Si parla di fedeltà comportamentale quando il cliente, per soddisfare un determinato bisogno, si rivolge in maniera univoca e ripetuta nei confronti della medesima marca o impresa. Diversamente si parla di fedeltà cognitiva quando, nonostante la concorrenza, la volontà del cliente è orientata verso un unico fornitore. E possibile considerare una matrice che riporta diversi tipi di fedeltà: Figura 2: Tipologie di fedeltà Bassa fedeltà cognitiva Alta fedeltà cognitiva Alta fedeltà comportamentale Fedeltà indotta Fedeltà assoluta Bassa fedeltà comportamentale Infedeltà Fedeltà desiderata Fonte: Iasevoli, 2002 Fedeltà indotta. Si esplicita un comportamento di acquisto da parte del cliente ripetuto nel tempo e riferito ad uno specifico prodotto o servizio. Se da una parte la fedeltà risulta essere totale, la bassa fedeltà cognitiva determina un rischio elevato per l azienda, in quanto il cliente assume un comportamento negativo nei confronti dell offerta. Il cliente, in questo caso, ripete gli acquisti per una serie di fattori frenanti che gli impediscono di rivolgersi alla concorrenza. Infedeltà. In questo caso il cliente non è soddisfatto della proposta aziendale e quindi il suo acquisto non è ripetuto nel tempo. Il cliente si rivolgerà alla concorrenza poiché la percezione che egli ha di quest ultima è sensibilmente migliore. Fedeltà desiderata. Si esplica quando il cliente, pur manifestando un forte interesse nei confronti della offerta aziendale, si rivolge alla concorrenza. La situazione analizzata Pagina 7 di 28

8 evidenzia l intenzione del cliente verso l acquisto, ma l attenzione deve essere rivolta ai fini dei profitti aziendali e al verificare che l acquisto sia poi effettivamente attuato. Fedeltà assoluta. Si ottiene in presenza di atteggiamenti estremamente positivi nei confronti dell offerta aziendale connessi a comportamenti d acquisto esclusivamente orientati alla gamma dei prodotti/servizi offerti. La soddisfazione per l acquisto rende quindi il cliente propenso alla ripetizione dell acquisto stesso nel tempo, generando un aumento del livello di Customer Loyalty dell azienda. A catena si assisterà a un incremento della Customer Retention che determinerà infine un aumento continuo dei profitti. Un azienda deve essere dunque in grado di rendere i propri clienti fedeli solo così potrà aumentare costantemente i propri profitti. Figura 3: Relazione tra fedeltà e profitti CUSTOMER SATISFACTION CUSTOMER LOYALTY CUSTOMER RETENTION PROFITTI Fonte: CeTIF, 2009 E evidente che un analisi dettagliata della clientela permetta alle organizzazioni di poter individuare sia le possibili richieste del cliente, sia le diverse tipologie di clientela più o meno profittevoli. Questa analisi permette di evidenziare la distribuzione per segmenti della clientela in funzione della loro profittabilità consentendo alle organizzazioni una customizzazione nell offerta di prodotti/servizi e riducendo nettamente la percentuale di clienti non profittevoli che non devono essere considerati dei bad customer ma delle fonti di profitto non ancora utilizzate. Pagina 8 di 28

9 Figura 4: Segmenti di clientela e profittabilità Profitability ( ) "Green" Customers "Red" Customers Average Customer Profitability = 100 Customers deciles (segments of 10% of customer base) Fonte: Rielaborazione da McKean, 2006 La ricerca di John McKean ha infatti evidenziato la distribuzione "tipica" dei segmenti di clientela nelle istituzioni finanziarie: la distribuzione dei "decili" (il 10% della clientela) in funzione della loro profittabilità evidenzia che solo una minoranza (addirittura in certi casi inferiore al 20% della famosa "Legge di Pareto", ovvero appena due "decili") contribuisce a portare in pareggio o a livello positivo la profittabilità. Nell'esempio, vi sono 5 decili che sono non-profittevoli (totale -550), quattro decili che contribuiscono positivamente (+400) e solo un decile porta alla profittabilità positiva complessiva (+1150). Ovviamente tutte le strategie marketing delle istituzioni finanziarie cercheranno di "spingere" tutti i decili verso sinistra ovvero verso contributi positivi. In questo senso il CRM può dare un contributo notevole veicolando e proponendo, con opportune strategie, canali e punti di interazione con la clientela meno costosi. Assodato che le organizzazioni debbano creare dei clienti fedeli con l obiettivo di creare profitti, è quindi importante valutare quali siano gli strumenti con cui esse possano riuscirci. I quattro pilastri su cui si fonda questo approccio sono le cosiddette quattro C. Comprendere Conoscere Curare Condurre Comprendere: capire con precisione per ogni cliente i rapporti causa-effetto che stanno alla base delle sue reazioni di soddisfazione nelle diverse fasi del processo di acquisto, d uso e d abbandono. Conoscere: possedere delle informazioni circa le tipologie di prodotto utilizzate, le sue modalità di utilizzo e la probabilità che quel cliente ha di rimanere fedele all azienda. Pagina 9 di 28

10 Curare: aiutare il cliente a risolvere tutti i problemi o i disagi causatigli dall utilizzo del prodotto aziendale. Condurre: Istruire il cliente sull utilizzo delle diverse funzionalità previste dal prodotto/servizio. Pagina 10 di 28

11 2. L evoluzione della domanda: il cliente 2.0 La nuova attitudine determinata dall'evoluzione del Web ha avuto ripercussioni, oltre che sulla figura dell'utente, anche su quella del consumatore, per il quale oggi si può parlare di Nuovo potere del consumatore. Il consumatore è sempre meno il target da raggiungere, soggetto passivo destinatario dell'offerta commerciale, e diventa attore in grado di discriminare più facilmente le alternative presenti sul mercato e decidere l'offerta migliore per la soddisfazione dei suoi bisogni inespressi o latenti. Questo ruolo è generato da un mix di insofferenza alla comunicazione tradizionale, di maggior consapevolezza al consumo, di completo controllo informativo e di capacità e volontà di condivisone. Il termine "Internet 2.0" o "Web 2.0" è quindi l espressione del dibattito attualmente in corso in merito alle nuove possibilità di fruizione del sapere e delle informazioni offerte dalla Rete. Le materie e gli argomenti trattati spaziano lungo tutti i campi del sapere, rendendo ogni informazione immediatamente visibile e rielaborabile per qualsiasi media. Può capitare che un articolo apparso su un quotidiano online sia commentato su un Blog, per poi essere arricchito dall aggiunta di contenuti audio e video, essere condiviso all interno di una comunità, diventando a ogni passaggio sempre più approfondito e "popolare". Un indagine condotta da Millward Brown sul comportamento dei clienti e sul ruolo degli strumenti innovativi nelle fasi chiave del processo decisionale per l acquisto di prodotti/servizi finanziari, evidenzia come su venticinque milioni di italiani che acquistano prodotti finanziari il 76% utilizzi strumenti internet (blog, wiki, social network) per informarsi sui prodotti. Risulta inoltre evidente come i clienti Web 2.0 siano i giovani, con un buon livello di istruzione. L importanza del canale online è crescente, proprio per questo il settore finanziario ha registrato un incremento degli investimenti sull on-line del 94% nel biennio Dato molto interessante è, inoltre, la fruizione Media da parte dei consumatori. E stato calcolato che fatto 100 il tempo di fruizione dei Media da parte dei clienti ( TV, Stampa, Internet, Radio) questi utilizzano il 34% guardando la TV il 20% navigando su Internet il 22,9% ascoltando la Radio e il 19,5% leggendo riviste specializzate. Il dato permette di percepire come il canale diretto abbia oramai raggiunto e quasi superato l audience dei canali informativi tradizionali, nonostante la spesa marketing di questi ultimi risulti essere nettamente superiore e i ritorni della stessa non sempre possano essere misurati. Deve essere comunque sottolineato che in Italia il canale diretto oggi è utilizzato dalla maggior parte delle istituzioni per offrire esclusivamente funzioni di base. Sono pochi gli intermediari che riescono a offrire una disponibilità completa di servizi e di prodotti. Al contrario in Europa il 50% degli intermediari riesce a erogare tramite questo canale la propria gamma completa di prodotti e servizi. L obiettivo futuro risulta essere comunque Pagina 11 di 28

12 l integrazione canale diretto - filiale in un ottica di potenziamento del servizio commerciale. Figura 4: Segmenti di clientela e profittabilità Le applicazioni del Web 2.0 enfatizzano proprio l importanza assunta dagli utenti e di conseguenza dai consumatori, in accordo con la famosa massima che sostiene che prima del prodotto ci sono le persone e che prima dell'acquisto c'è il bisogno da soddisfare. Sulla base delle tesi sopra espresse e dopo aver enunciato le quattro C utilizzate dagli intermediari per fidelizzare i propri clienti, l attivita di ricerca ha evidenziato anche nel rapporto tra cliente e banca le nuove opportunità del cliente web : 1. Conoscenza: Il moltiplicarsi delle fonti di informazione, amplificato dal mezzo Internet, ha consentito al consumatore di poter accedere, a costi quasi nulli ed in tempo reale, ad una quantità ingente di informazioni aggiornate e a diversi livelli di approfondimento. Oltre alla comune funzione di ricerca, si evidenzia che il consumatore ha a disposizione altri mezzi per trovare facilmente il tipo di informazioni che cerca (per esempio, comparazione dei risultati tra i vari motori di ricerca tradizionali, dizionari delle lingue più utilizzate, motori di ricerca di prodotti, enciclopedie libere, indirizzi e risorse web segnalate da altri utenti, Social Network di professionisti, ecc). 2. Controllo: la maggiore conoscenza della disponibilità informativa, porta di conseguenza ad un maggiore controllo su di essa. Grazie alle innumerevoli risorse informative, il consumatore riesce ad attivare una ritenzione selettiva delle informazioni per ovviare all'overload cognitivo, a cui è sottoposto a causa della miriade di messaggi creati per pubblicizzare e promuovere i prodotti o servizi. Il consumatore si è evoluto e ha imparato a filtrare i messaggi importanti per soddisfare le sue esigenze provenienti da fonti certe e fidate. Quindi l'advertising blindness, ovvero la perdita di efficacia di un messaggio pubblicitario, è soltanto 3 G. Arnesano, Viral Marketing. E altre strategie di comunicazione innovativa, Franco Angeli, Milano 2007 Pagina 12 di 28

13 parte del nuovo comportamento del consumatore, l'altra parte sta nel controllo sulla fonte del messaggio. Il consumatore trova ciò che gli interessa, esprime le sue preferenze, conserva le notizie fino al momento in cui non vorrà approfondirle e interpretarle a suo modo, creandone di nuove. 3. Creazione: il consumatore è consapevole di non essere, perciò, un soggetto passivo e destinatario del messaggio, e diventa soggetto attivo, in grado di discriminare le informazioni, le alternative offerte sul mercato e di elaborarle secondo la sua visione. In tal senso il consumatore 2.0 interpreta la comunicazione di un brand e la trasforma arricchendola di contenuti e messaggi nuovi. E possibile affermare che il modello di creazione delle informazioni è passato dai media agli utenticonsumatori. Il paradigma generale dell'informazione nelle mani di pochi viene confermato, tuttavia rispetto alla figura dell utente-consumatore: si sostiene che esiste un numero ristretto di influenzatori effettivi, che hanno la capacità e l'autorevolezza per indirizzare i comportamenti di consumo. 4. Condivisione: si richiama, a questo punto, una delle caratteristiche principali del Web 2.0, ovvero il networking, la rete di interconnessioni che si intesse tra gli utenti e che implica scambio gratuito, confronto, relazione, portando alla nascita delle comunità virtuali, dei social network e dei mondi virtuali. All'interno di tali mondi sociali, i consumatori producono informazioni e le condividono con altri consumatori, diventando così un efficace veicolo di trasmissione delle stesse, in considerazione degli effetti virali che il networking porta con sé. Il consumatore non interagisce con l'azienda nella condivisione delle informazioni del prodotto, bensì con altri consumatori. Quindi è possibile affermare che le istituzioni, usando gli stessi strumenti dei clienti, potranno ottenere da questi ultimi fiducia e ascolto sulle informazioni inerenti all offerta. Il raggiungimento di fiducia e fedeltà del cliente verso un' istituzione sono obiettivi fondamentali, il cui raggiungimento corrisponde alla possibilità di orientare con maggiore efficacia le scelte del cliente. Per questo motivo un istituzione deve costruirsi un elevato grado di affidabilità e credibilità in modo da poter contare su due fasce di clienti: i clienti tradizionali e i clienti potenziali, influenzabili dai primi. La fiducia dei clienti verso un brand è una leva molto importante nel contesto del Web 2.0, poiché, se la relazione è il fulcro di questa rivoluzione della rete, ne consegue che è possibile sfruttare l'effetto di passaparola generato dall'utenteconsumatore verso tutti i contatti facenti parte del suo network, in una sorta di contagio virale che tenderà a propagarsi in maniera sempre più estesa. Il consumatore si fida maggiormente di un suo pari, un altro consumatore con cui ha instaurato una condivisione di esperienze ed emozioni, piuttosto che del brand o di una fonte esterna al suo network di conoscenze. Pagina 13 di 28

14 3. Evoluzione di strumenti a supporto dei processi di CRM e loyalty Come è già stato accennato in precedenza, la clientela richiede una sempre maggiore autonomia nell esecuzione dell operatività bancaria e la possibilità di accedere ai servizi senza alcun vincolo di spazio o di tempo, anche in situazioni non convenzionali. L abbattimento delle barriere fisiche tra banca e cliente, reso possibile grazie alle tecnologie dell informazione e della comunicazione, ha consentito alle banche di formulare un offerta innovativa, riducendo i costi di transazione e i costi di coordinamento con risorse informative esterne e soprattutto velocizzando la raccolta di dati e informazioni sui comportamenti della stessa. Figura 6: Ciclo di vita del cliente e touchpoints ENGAGE TRANSACT FULFILL SERVICE Web Social Network Sportello Sportello Business Partner Business Partner Business Partners Web Internet Banking Business Partner Web Internet Banking Web Internet Banking Media Voce (CIC) Voce (CIC) Voce (CIC) F2F (meeting) Sportello Fonte: CeTIF 2009 Il ciclo di vita del cliente (engage, transact, fulfill, service) registra un nuovo approccio nella scelta da parte delle istituzioni finanziarie più avanzate di lasciare al cliente stesso la scelta del particolare canale o punto di interazione ("touchpoint") con la banca nelle diverse fasi del ciclo di vita. Negli ultimi anni questa collezione di "touchpoints" si è estesa al di fuori dei confini dell'istituzione finanziaria incorporando punti di interazione con soggetti e business partners esterni. Questo ha permesso alla banca, da una parte, di estendere il proprio raggio d'azione andando a proporsi alla clientela in situazioni non tradizionalmente bancarie (es. un supermercato), dall'altra ha permesso l'implementazione di sofisticate strategie di Loyalty (per esempio offrendo prodotti/servizi di catene alberghiere, linee aeree, etc. ai clienti più fedeli). Tuttavia, tale approccio ha anche generato nuovi problemi, obbligando il settore bancario a una tempestiva risposta. Tra questi, la necessità di un integrazione coerente a livello di informazioni e specifiche sul cliente e sulle transazioni che questo effettua indipendentemente dal canale utilizzato, specialmente per quanto riguarda il settore retail, che registra il numero di clienti e di operazioni maggiormente elevato, con l obiettivo di Pagina 14 di 28

15 arrivare alla cosiddetta single customer view. Nell evoluzione verso un modello a tendere, emerge in effetti una progressiva evoluzione verso: un attività commerciale basata sulla segmentazione della clientela, anche se non sempre supportata da comportamenti proattivi; un attività transazionale effettuata tramite lo sviluppo progressivo dell automazione e dei canali virtuali; competenze e ruoli basati sulla segmentazione della clientela, (in grado di interpretare il matching in maniera efficace secondo una modalità omogenea rispetto alle fonti informative utilizzate) a partire dal contatto fino all attività postvendita. Lo scenario evolutivo è quindi caratterizzato da un cambiamento dell orientamento della banca verso un miglioramento del rapporto col cliente, una maggiore capacità di comprenderne e soddisfarne i bisogni e, contemporaneamente, verso la razionalizzazione delle attività e lo spostamento di parte di esse in luoghi diversi dallo sportello. Per assecondare tale evoluzione si rende necessario un ripensamento dei processi di CRM e loyalty, supportati da adeguate tecnologie in grado di raccogliere e valorizzare i dati relativi al comportamento della clientela, anche in relazione al ruolo attivo che il cliente stesso svolge nei confronti della banca. In particolare emerge la differenza tra la prima generazione di strumenti di CRM (accentrati e poco trasparenti, non aperti a contributi esterni) e la seconda che, per convenzione, definiamo CRM 2.0. In passato le informazioni venivano "catturate" (e a volte acquistate da terze parti) in modo non esplicito, erano accessibili solo alle Direzioni Marketing attraverso imponenti datawarehouse. Il nuovo paradigma prevede non solo una maggiore distribuzione delle informazioni ai diversi livelli dell organizzazione, ma che anche gli utenti possano accedere alle informazioni che li riguardano, verificandole ed eventualmente correggendole in una sorta di relazione bidirezionale. Nel CRM 2.0 quindi i profili degli utenti saranno ancora più precisi proprio grazie alla contribuzione degli utenti stessi circa le informazioni da fornire. Da questo punto di vista, le caratteristiche funzionali del CRM 2.0 si arricchiscono, rispetto al passato, di una forte componente di integrazione non solo a livello dati, ma anche dei sistemi applicativi della banca con i business partners, e di strumenti di marketing automation (per esempio, con feedback approfonditi sulle campagne, ecc.). In relazione alle valutazioni sopra elencate, si concretizza un impatto dei sistemi evoluti di CRM e Loyalty principalmente riassumibile nelle seguenti categorie: Ambito Operativo recupero di efficienza operativa del processo commerciale (minori costi e/o migliori prestazioni da parte dell utente); Ambito Informativo produzione e gestione dati di carattere informativo strategico (dati di sintesi), orientati a garantire una maggiore conoscenza della clientela e un più efficace controllo del processo commerciale attraverso la maggiore disponibilità, qualità e integrazione delle informazioni; Pagina 15 di 28

16 Ambito Infrastrutturale/tecnologico miglioramento del livello di automazione e ottimizzazione dell infrastruttura abilitante il processo (integrazione, flessibilità, standardizzazione, riduzione dei costi IT, ecc.); Ambito Strategico supporto a progetti di carattere strategico, sebbene costituiscano una minoranza, direttamente orientati alla generazione di vantaggio competitivo (definizione ed erogazione di un nuovo prodotto/servizio). Figura 7: Il ruolo del LoMaS Processi Finanziari Direzionali Operations Mktk & Comunicazione, Servizio alla Clientela Supporto Analisi Legacy Systems Interface Transaction Processing Marketing Automation Sales Automation Service Automation Mobile Sales Product Configuration LoMAS Strategic Marketing Data Integration Datawarehouse Customer Profiles Category Management Punti di interazione Sportello Face-to-Face Voce Customer Interaction Center Business Partner Response Management Social Networks Wikis Web Blogs Internet Banking Fonte: CeTIF 2009 Analizzando più in dettaglio l'ecosistema del CRM di una istituzione finanziaria si possono delineare tre grandi macro-componenti: l'area dei processi finanziari (Direzionali, Operations, Marketing & Comunicazione, Servizi alla clientela, Supporto) dove avvengono le vere e proprie transazioni. Rappresentano il "core business" della banca e spesso sono ospitate in datacenter dove troviamo le interfacce verso i sistemi legacy (mainframe, etc.), l'area del Transaction Processing, l'area di automazione delle funzioni di Marketing, Sales e Service, la gestione della forze di vendita distribuite (Mobile Sales), la configurazione dei prodotti, etc; l'area di analisi dei dati dove strumenti di Data Integration permettono di avere una conoscenza approfondita e complessiva dei profili della clientela abilitando, attraverso tecniche di Datawarehouse e Data Mining sofisticate, il cosiddetto Strategic Marketing; l'area dei punti di contatto con la clientela dove vengono messi a disposizione della clientela tutti i touchpoint possibili (lo sportello tradizionale, il meeting face-to-face, il Customer Interaction Center, la comunicazione con i business partner, la Mail, il Pagina 16 di 28

17 Web o Internet-Banking, le Social Networks, etc.) per effettuare le più diverse operazioni durante il ciclo di vita (engage, transact, fulfil, service). Ecco quindi che un Loyalty Management System (LoMaS) può offrire proprio l'anello di congiunzione tra queste aree (processi finanziari, processi di analisi, punti di interazione con i clienti) offrendo la possibilità di integrare le stesse con i sistemi applicativi, l'integrazione tra più canali e tra prodotti diversi, l'ntegrazione con il ciclo di vita del cliente (ogni "touchpoint" viene riconosciuto dal LoMaS), una maggiore flessibilità e precisione nella segmentazione della clientela (abilitando offerte personalizzate, verso il cosiddetto marketing one to one), il riconoscimento clienti "red" (meno profittevoli) e "green" (più profittevoli), l'integrazione con i Business Partner. I LoMaS permettono inoltre lo scambio in tempo reale con i business partner e quindi l'aggiornamento di status dei clienti ("punti" accumulati convertiti in prodotti/servizi del business partner), facilitando anche il passaggio da un livello o categoria ad un altro (es. clienti bronzo, argento, oro, etc.). La prestazione più importante di un LoMaS però consiste nel fornire in tempo reale anche informazioni di feedback e metriche opportune per valutare i risultati delle campagne marketing, offrendo l'opportunità di fare del tuning delle campagne stesse per renderle più efficaci e meno dispendiose. Le caratteristiche dei sistemi evoluti di CRM e Loyalty, in relazione a quanto già descritto, hanno pertanto l obiettivo di soddisfare il fabbisogno informativo in tre principali ambiti: Informazioni generali o obiettivi di business da raggiungere; o processi/attività operative da supportare; o indicatori di performance business (business KPI); o valori attesi per i principali indicatori; o altre eventuali caratteristiche di business; comportamenti della clientela o prodotti e servizi utilizzati; o preferenze e abitudini; o legami con partner; o altri eventuali dati sulla clientela; supporto alla valutazione di progetti e campagne o gestione del progetto (monitoraggio real time); o supporto decisionale / strategico; o gestione delle priorità; o analisi dei costi e budget; o altri eventuali criteri di classificazione; Pagina 17 di 28

18 Infine un LoMaS dovrà avere delle caratteristiche di modularità, integrazione, facilità d uso e flessibilità tali da rendere le line-of-business (tipicamente la direzione marketing o i responsabili del CRM) potenzialmente autonome dall'it: Modularità - Ovvero la possibilità di implementare precise funzionalità a seconda dell esigenza della banca, limitando gli investimenti necessari a singoli moduli del sistema di supporto ai processi di CRM e loyalty; Integrazione - Si fa riferimento non solo alla possibilità di integrare i dati provenienti da fonti diverse evitando duplicazioni, ridondanze e perdita della qualità degli stessi, ma anche fornire uno strumento in grado di interfacciare applicazioni esterne (web e social network, partner, fornitori, clienti, ecc.); Facilità d uso - Oltre ai concetti di usabilità e utilità, ovvero la possibilità di utilizzare l interfaccia in modo semplice, efficace e con un obiettivo rilevante e valido, tali sistemi si pongono l obiettivo di assistere l utente anche nel perseguimento dei propri compiti, guidando lo stesso nel processo operativo; Flessibilità Si fa riferimento alla possibilità di modificare e adattare le applicazioni di CRM e loyalty alle continue evoluzioni del proprio contesto organizzativo e del proprio modello di business, in risposta al dinamismo del mercato. Pagina 18 di 28

19 4. CRM 2.0 Model 4.1 Metodologia di analisi Per analizzare l'impatto di una tecnologia o di un'innovazione su una istituzione finanziaria il CeTIF ha sviluppato la Metodologia denominata Map (TOM). Il TOM posiziona tale innovazione in uno spazio a due dimensioni relative alle spinte esercitate dai fattori interni e dai fattori esterni. Figura 8: Map Fattori Esterni Innovazione / Tecnologia X Fattori Interni: impatto significativo Fattori Esterni: pressione "media" Fattori Socio-Culturali Evoluzione Tecnologica Mercato Il TOM ( Map) misura: - l'impatto positivo (miglioramento) di una data innovazione / tecnologia sui 4 Fattori Interni alle Istituzioni Finanziarie - la pressione verso l'adozione di una innovazione/tecnologia proveniente dai 4 Fattori Esterni. Normativa Settembre , Fattori Interni Infrastruttura Processi Fin. Contenuti Servizi Fonte: CeTIF 2009 Nella prima dimensione (fattori interni) si misura l'impatto positivo (miglioramento) di una innovazione / tecnologia sui quattro elementi interni alle istituzioni finanziarie: Infrastruttura ICT; Processi Finanziari; Contenuti (Dati / Informazioni / Conoscenza); Servizi (agli Utenti finali interni/esterni). La misurazione dell'impatto di una data innovazione / tecnologia sui quattro Fattori Interni viene effettuata da CeTIF sulla base della propria esperienza e conoscenza pluriennale del sistema finanziario attraverso indicatori riferibili alle seguenti variabili: Infrastruttura ICT: Sistemi di elaborazione, Sistemi di comunicazione, Sistemi di gestione dei dati, Sistemi per la sicurezza, Sistemi Applicativi; Pagina 19 di 28

20 Processi Finanziari: Direzionali, Operation, Marketing e Comunicazione, Servizi alla clientela, Supporto; Contenuti: Creazione, Gestione, Erogazione, Fruizione; Servizi: Prestazioni, Disponibilità, Flessibilità, Efficienza, Efficacia. Nella seconda dimensione, invece, si evidenzia la pressione verso l'adozione di una innovazione/tecnologia proveniente dai quattro Fattori Esterni alle istituzioni finanziarie che ne caratterizzano il contesto del settore: Normativa; Mercato; Evoluzione Tecnologica; Fattori Socio-Culturali. La pressione esercitata dai 4 Fattori Esterni viene stimata attraverso la valutazione di specifici indicatori riferibili alle seguenti variabili: Normativa: Mandatory prescrittiva (entro 24 mesi), Mandatory prescrittiva (oltre i 24 mesi), Practice e standard istituzionali; Mercato: Competitor finanziari, Competitor non-finanziari, Base cliente esistente, Clienti prospect; Evoluzione Tecnologica: Stadio evolutivo (Tecnologia ancora in fase di sperimentazione, oppure di sviluppo o consolidamento), Tecnologia basata su standard aperti o proprietari, "killer application" 4 ; Fattori socio-culturali: Global mindshare 5, Community mindshare 6, National mindshare 7, barriere in ingresso, aspetti etici. La pressione esercitata dai fattori interni ed esterni, permette il posizionamento di una determinata tecnologia o innovazione all'interno di un quadrante a quattro aree, come rappresentato nella figura seguente. 4 Nel gergo informatico si intende applicazione vincente, che cambia per sempre lo scenario. Esempi: gli SMS per il cellulare, la mail per Internet negli anni '80, il il browser per il Web negli anni '90. 5 Mindshare a livello globale, su scala mondiale. Per "mindshare" intendiamo la presenza generica dell'innovazione/tecnologia in esame su tutti i media. Esempio: twitter sta guadagnando una "global mindshare" significativa. 6 Mindshare all'interno di comunita' specifiche. Esempio: il "green IT" sta guadagnando una "community mindshare" elevata tra i CIO delle banche. 7 Mindshare a livello nazionale, italiano. Esempio: i social network (es. Facebook) in Italia stanno guadagnando una altissima "national mindshare". Pagina 20 di 28

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

25/11/14 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE. Tecnologie dell informazione e controllo

25/11/14 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE. Tecnologie dell informazione e controllo ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 1 Tecnologie dell informazione e controllo 2 Evoluzione dell IT IT, processo decisionale e controllo Sistemi di supporto al processo decisionale IT e coordinamento esterno IT e

Dettagli

Marketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006

Marketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 Marketing relazionale Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 1. Gli obiettivi Gli obiettivi della presentazione sono volti a definire: 1. I presupposti del marketing relazionale 2. Le caratteristiche principali

Dettagli

DIFFERENZIARE LE CAMPAGNE DI MARKETING La scelta del canale adeguato

DIFFERENZIARE LE CAMPAGNE DI MARKETING La scelta del canale adeguato Via Durini, 23-20122 Milano (MI) Tel.+39.02.77.88.931 Fax +39.02.76.31.33.84 Piazza Marconi,15-00144 Roma Tel.+39.06.32.80.37.33 Fax +39.06.32.80.36.00 www.valuelab.it valuelab@valuelab.it DIFFERENZIARE

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

CAPITOLO CAPIT Tecnologie dell ecnologie dell info inf rmazione e controllo

CAPITOLO CAPIT Tecnologie dell ecnologie dell info inf rmazione e controllo CAPITOLO 8 Tecnologie dell informazione e controllo Agenda Evoluzione dell IT IT, processo decisionale e controllo Sistemi di supporto al processo decisionale Sistemi di controllo a feedback IT e coordinamento

Dettagli

Area Marketing. Approfondimento

Area Marketing. Approfondimento Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di

Dettagli

Le imprese italiane e la multicanalità: strategie del gregge o piena consapevolezza? Giuliano Noci giuliano.noci@polimi.it

Le imprese italiane e la multicanalità: strategie del gregge o piena consapevolezza? Giuliano Noci giuliano.noci@polimi.it Le imprese italiane e la multicanalità: strategie del gregge o piena consapevolezza? Giuliano Noci giuliano.noci@polimi.it 1/42 Agenda Multicanalità: perdersi e ritrovarsi nel mare di definizioni Multicanalità:

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

Supporto all avvio di progetti imprenditoriali. GAL media Valle d Aosta

Supporto all avvio di progetti imprenditoriali. GAL media Valle d Aosta Supporto all avvio di progetti imprenditoriali GAL media Valle d Aosta Questo manuale è parte del progetto LEADER Agir pour l innovation rurale Scopo del manuale Sostenere le neo imprese rurali o le imprese

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

LTA Starts you up! è un servizio svolto in collaborazione con LTA e

LTA Starts you up! è un servizio svolto in collaborazione con LTA e LTA STARTS YOU UP! FATTIBILITA DI BUSINESS E RICERCA PARTNER FINANZIARI E INDUSTRIALI In un momento in cui entrare nel mondo imprenditoriale con idee nuove e accattivanti diventa sempre più difficile e

Dettagli

SOCIAL MEDIA MARKETING 2.0 BUZZ MARKETING NEI SOCIAL MEDIA

SOCIAL MEDIA MARKETING 2.0 BUZZ MARKETING NEI SOCIAL MEDIA SOCIAL MEDIA MARKETING 2.0 BUZZ MARKETING NEI SOCIAL MEDIA info@nonickname.it 02 INDICE 1. CRESCONO I CONSUMATORI MULTICANALE 2. NUOVE STRATEGIE AZIENDALI 3. SOCIAL MEDIA MARKETING PER LE AZIENDE 4. L

Dettagli

2 PRINCIPI E VALORI CAP. 2.0 PRINCIPI E VALORI 2.1 SCOPO 2.2 PRINCIPI. 2.2.1 Inclusività

2 PRINCIPI E VALORI CAP. 2.0 PRINCIPI E VALORI 2.1 SCOPO 2.2 PRINCIPI. 2.2.1 Inclusività Pag. 24 / 69 2 2.1 SCOPO Formalizzare e rendere noti a tutte le parti interessate, i valori ed i principi che ispirano il modello EcoFesta Puglia a partire dalla sua ideazione. 2.2 PRINCIPI Il sistema

Dettagli

Gestire il rischio di processo: una possibile leva di rilancio del modello di business

Gestire il rischio di processo: una possibile leva di rilancio del modello di business Gestire il rischio di processo: una possibile leva di rilancio del modello di business Gianluca Meloni, Davide Brembati In collaborazione con 1 1 Le premesse del Progetto di ricerca Nella presente congiuntura

Dettagli

SNAP Proposte e coupon personalizzati in tempo reale sui canali digitali

SNAP Proposte e coupon personalizzati in tempo reale sui canali digitali SNAP Proposte e coupon personalizzati in tempo reale sui canali digitali Canali e Core Banking Finanza Crediti Sistemi Direzionali Sistemi di pagamento e Monetica SNAP Proposte e coupon personalizzati

Dettagli

Chi siamo. La normativa ESOMAR (European Society For Opinion And Marketing Research), della quale istituzione Quaeris ha un membro associato.

Chi siamo. La normativa ESOMAR (European Society For Opinion And Marketing Research), della quale istituzione Quaeris ha un membro associato. Chi siamo Quaeris è un istituto di ricerca specializzato nel settore del marketing research e dei sondaggi. Nato a Treviso nel 1996 opera a livello nazionale ed internazionale. Quaeris fornisce servizi

Dettagli

Web, Mobile e Firma Digitale: servizi in mobilità, reti esterne e offerta fuori sede

Web, Mobile e Firma Digitale: servizi in mobilità, reti esterne e offerta fuori sede ATTIVITA DI RICERCA 2013 Web, Mobile e Firma Digitale: servizi in mobilità, reti esterne e offerta fuori sede PROPOSTA DI ADESIONE 1 TEMI E MOTIVAZIONI I dati sulla diffusione del web in Italia segnalano

Dettagli

Marketing avanzato (Customer Relationship Management) A.A. 2013-2014 Prof. Gennaro Iasevoli

Marketing avanzato (Customer Relationship Management) A.A. 2013-2014 Prof. Gennaro Iasevoli Marketing avanzato (Customer Relationship Management) A.A. 2013-2014 Prof. Gennaro Iasevoli UNIVERSITÀ LUMSA Laurea Specialistica in Comunicazione d impresa, Marketing, New media INFORMAZIONI Materiale

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

Concetto e sistema di Marketing

Concetto e sistema di Marketing Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

La gestione del cliente in un ottica di marketing

La gestione del cliente in un ottica di marketing La gestione del cliente in un ottica di marketing La soddisfazione del cliente Intuitivamente semplice, ma implica un esatta definizione dei parametri misurabili, in base ai quali un cliente si può definire

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

Business Intelligence Revorg. Roadmap. Revorg Business Intelligence. trasforma i dati operativi quotidiani in informazioni strategiche.

Business Intelligence Revorg. Roadmap. Revorg Business Intelligence. trasforma i dati operativi quotidiani in informazioni strategiche. soluzioni di business intelligence Revorg Business Intelligence Utilizza al meglio i dati aziendali per le tue decisioni di business Business Intelligence Revorg Roadmap Definizione degli obiettivi di

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Progetto Atipico. Partners

Progetto Atipico. Partners Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite

Dettagli

Digital CRM: analytics e customer dynamics per lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi PROPOSTA DI ADESIONE ATTIVITA DI RICERCA 2015

Digital CRM: analytics e customer dynamics per lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi PROPOSTA DI ADESIONE ATTIVITA DI RICERCA 2015 ATTIVITA DI RICERCA 2015 Digital CRM: analytics e customer dynamics per lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi PROPOSTA DI ADESIONE In collaborazione con 1 TEMI E MOTIVAZIONI Nel corso degli ultimi

Dettagli

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia

Dettagli

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E

Dettagli

Seminario di Formazione Sales & Marketing Alberghiero SALES & MORE CONSULTING FORMAZIONE

Seminario di Formazione Sales & Marketing Alberghiero SALES & MORE CONSULTING FORMAZIONE Seminario di Formazione Sales & Marketing Alberghiero SALES & MORE CONSULTING FORMAZIONE Marketing Strategico L'analisi attenta del mercato di riferimento può aprire nuove prospettive al business alberghiero:

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard

nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard Prospettiva conoscenza e competenze Prospettiva dei processi Prospettiva dei clienti Prospettiva economico finanziaria le relazioni causa-effetto

Dettagli

delle aziende in Italia:

delle aziende in Italia: Livello di rischiosità delle aziende in Italia: Lombardia Dati aggiornati a Dicembre 2012 Marketing CRIBIS D&B Agenda Distribuzione delle aziende nella regione Analisi del livello di rischiosità Confronto

Dettagli

LEZIONE N. 1. Il Marketing Concetti Introduttivi. Alessandro De Nisco. Università del Sannio. Corso di Marketing

LEZIONE N. 1. Il Marketing Concetti Introduttivi. Alessandro De Nisco. Università del Sannio. Corso di Marketing LEZIONE N. 1 Il Marketing Concetti Introduttivi Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso di Marketing Il Corso OBIETTIVI DEL CORSO Fornire agli studenti conoscenze e competenze su: i concetti fondamentali

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Attività federale di marketing

Attività federale di marketing Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S.

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S. E DEI PROPRI COLLABORATORI 1. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI s.a.s. VERSO IL CLIENTE 2. CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA

Dettagli

profilo dna team clienti

profilo dna team clienti CONSULENZA Organizzativa e Direzionale MS Consulting è una società di consulenza organizzativa e direzionale che, dal 1985, fornisce servizi legati alla valutazione dell efficienza aziendale e allo sviluppo

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni

BILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni

Dettagli

Credex LA PIATTAFORMA PER LA GESTIONE DELLA CATENA ESTESA DEL VALORE DEL RECUPERO CREDITI. ABI Consumer Credit 2003. Roma, 27 marzo 2003

Credex LA PIATTAFORMA PER LA GESTIONE DELLA CATENA ESTESA DEL VALORE DEL RECUPERO CREDITI. ABI Consumer Credit 2003. Roma, 27 marzo 2003 LA PIATTAFORMA PER LA GESTIONE DELLA CATENA ESTESA DEL VALORE DEL RECUPERO CREDITI ABI Consumer Credit 2003 Roma, 27 marzo 2003 Questo documento è servito da supporto ad una presentazione orale ed i relativi

Dettagli

Capitolo 2 Comprendere le relazioni. UNIVERSITÀ LUMSA Laurea Specialistica in Comunicazione d impresa, Marketing, New media

Capitolo 2 Comprendere le relazioni. UNIVERSITÀ LUMSA Laurea Specialistica in Comunicazione d impresa, Marketing, New media Capitolo 2 Comprendere le relazioni UNIVERSITÀ LUMSA Laurea Specialistica in Comunicazione d impresa, Marketing, New media IL CONCETTO DI RELAZIONE Le implementazioni di CRM sono concepite nell ottica

Dettagli

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI PIANIFICAZIONE STRATEGICA NELL ELABORAZIONE

Dettagli

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Perfare Perfare Percorsi aziendali di formazione e assistenza operativa MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Costruire un piano di azioni concrete per ottenere il massimo valore dall attuale

Dettagli

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI: LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI:

LA FORMULA. TERZA PARTE: DOVE TROVARLI Indirizzi e recapiti per viaggiare sicuri. I QUADERNI SI ARTICOLANO IN TRE PARTI: LA FORMULA PROFILO EDITORIALE: La collana de I Quaderni della Comunicazione nasce come una guida mensile rivolta alle Aziende per aiutarle a orientarsi nei diversi meandri della comunicazione commerciale.

Dettagli

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA

SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA SVILUPPO TALENTI PROGETTO CONSEGUIRE OBIETTIVI RICERCARE ECCELLENZA Bologna Aprile 2009 L IMPORTANZA DEL MOMENTO In un mercato denso di criticità e nel medesimo tempo di opportunità, l investimento sulle

Dettagli

Information summary: Il marketing

Information summary: Il marketing Information summary: Il marketing - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in qualsiasi forma

Dettagli

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi.

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. 5. Processi Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. Il criterio vuole approfondire come l azienda agrituristica

Dettagli

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 10/10/2007. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea è necessario

Dettagli

I SISTEMI DI PERFORMANCE MANAGEMENT

I SISTEMI DI PERFORMANCE MANAGEMENT http://www.sinedi.com ARTICOLO 8 GENNAIO 2007 I SISTEMI DI PERFORMANCE MANAGEMENT In uno scenario caratterizzato da una crescente competitività internazionale si avverte sempre di più la necessità di una

Dettagli

quando la comunicazione libera valore

quando la comunicazione libera valore Unified Communication & Collaboration: quando la comunicazione libera valore Alessandro Piva School of Management Politecnico di Milano Mail: alessandro.piva@polimi.it it 0 Il contesto Una definizione

Dettagli

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato

Dettagli

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÁ DI ECONOMIA Corso di Laurea in Economia Aziendale Esame di Laurea CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE Tutore: Prof. Maria Chiarvesio

Dettagli

Il Marketing Concetti Introduttivi

Il Marketing Concetti Introduttivi Il Marketing Concetti Introduttivi Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso di Marketing Il Corso OBIETTIVI DEL CORSO Fornire agli studenti conoscenze e competenze su: i concetti fondamentali del

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

E-Commerce Consumer Behaviour Report 2010

E-Commerce Consumer Behaviour Report 2010 E-Commerce Consumer Behaviour Report 2010 Milano, 18 maggio 2010 Perché un altra ricerca sull E-Commerce L 2010 è una ricerca effettuata da ContactLab in collaborazione con Netcomm, tramite questionario

Dettagli

L IT a supporto della condivisione della conoscenza

L IT a supporto della condivisione della conoscenza Evento Assintel Integrare i processi: come migliorare il ritorno dell investimento IT Milano, 28 ottobre 2008 L IT a supporto della condivisione della conoscenza Dott. Roberto Butinar AGENDA Introduzione

Dettagli

LA DIMENSIONE TECNOLOGICA DELLA RELAZIONE BANCA CLIENTE. Dott. Paolo Mangione DIREZIONE COMMERCIAL BANKING

LA DIMENSIONE TECNOLOGICA DELLA RELAZIONE BANCA CLIENTE. Dott. Paolo Mangione DIREZIONE COMMERCIAL BANKING 1 LA DIMENSIONE TECNOLOICA DELLA RELAZIONE BANCA CLIENTE Dott. Paolo Mangione DIREZIONE COMMERCIAL BANKIN 2 Numero di Banche (sedi legali) in Italia 1998-2009 3 Numero di sportelli in Italia 1998-2009

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Strategie su misura per la tua azienda

Strategie su misura per la tua azienda Strategie su misura per la tua azienda www.topfiidelity.it www.topfidelity.it LA FIDELIZZAZIONE Uno degli obiettivi che ogni azienda dovrebbe porsi è quello di fidelizzare la clientela. Il processo di

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni 1 Executive summary...2 2 Business idea...2 3 Analisi di mercato...2 4 Analisi dell ambiente competitivo...2 5 Strategia di marketing...3 5.1 SWOT Analysis...3

Dettagli

LE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA

LE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA vision guide line 6 LE RAGIONI STRATEGICHE DI UNA SCELTA QUANDO SI PARLA DI UN MERCATO COMPLESSO COME QUELLO DELL EDILIZIA E SI DEVE SCEGLIERE UN PARTNER CON CUI CONDIVIDERE L ATTIVITÀ SUL MERCATO, È MOLTO

Dettagli

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS

Dettagli

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF): CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

Il Marketing Strategico

Il Marketing Strategico Il Marketing Strategico La mente del mercato aspetta solo di essere esplorata Definizione di Marketing Marketing: un processo attuo a definire, prevedere, soddisfare, creare, distribuire, promuovere beni

Dettagli

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento

Dettagli

Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014. A cura del gruppo di lavoro TelePAT

Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014. A cura del gruppo di lavoro TelePAT Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014 A cura del gruppo di lavoro TelePAT L articolazione del sistema di monitoraggio Focalizzare i punti di forza e le aree di miglioramento Verificare lo

Dettagli

leaders in engineering excellence

leaders in engineering excellence leaders in engineering excellence engineering excellence Il mondo di oggi, in rapida trasformazione, impone alle imprese di dotarsi di impianti e macchinari più affidabili e sicuri, e di più lunga durata.

Dettagli

IFITALIA SPA INTERNATIONAL FACTORS ITALIA. Direzione Commerciale Dicembre 2006

IFITALIA SPA INTERNATIONAL FACTORS ITALIA. Direzione Commerciale Dicembre 2006 IFITALIA SPA INTERNATIONAL FACTORS ITALIA Direzione Commerciale Dicembre 2006 Factoring Tour: Firenze, 6 febbraio 2007 Il Factoring: è complementare, non alternativo al credito bancario; rafforza il rapporto

Dettagli

Comunicazione per le PMI nuove soluzioni a un problema di sempre una practice di Orga 1925

Comunicazione per le PMI nuove soluzioni a un problema di sempre una practice di Orga 1925 Comunicazione per le PMI nuove soluzioni a un problema di sempre una practice di Orga 1925 1 LA PRATICA SOLITA La comunicazione delle PMI si basa di regola sull assoluto privilegio della comunicazione

Dettagli

TECNICO SUPERIORE DELLE INFRASTRUTTURE LOGISTICHE

TECNICO SUPERIORE DELLE INFRASTRUTTURE LOGISTICHE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DELLE INFRASTRUTTURE LOGISTICHE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DELLE INFRASTRUTTURE

Dettagli

TITOLO DELL INSEGNAMENTO CFU. Principali conoscenze e/o Abilità. Obiettivo. Organizzazione didattica. Strategia d Impresa e Marketing 10 CFU

TITOLO DELL INSEGNAMENTO CFU. Principali conoscenze e/o Abilità. Obiettivo. Organizzazione didattica. Strategia d Impresa e Marketing 10 CFU TITOLO DELL INSEGNAMENTO Strategia d Impresa e Marketing CFU 10 CFU Principali conoscenze e/o Abilità L American Marketing Association (1995) ha definito il marketing come il processo di pianificazione

Dettagli

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE 51 Dichiarazione d intenti (mission statement) La dichiarazione d intenti ha il compito di stabilire degli obiettivi dal punto di vista del mercato, e in parte dal

Dettagli

GENERALITÀ SULLA CUSTOMER SATISFACTION

GENERALITÀ SULLA CUSTOMER SATISFACTION GENERALITÀ SULLA CUSTOMER SATISFACTION Giuseppe Cicconi IL MODELLO DI GENERAZIONE DELLA CUSTOMER SATISFACTION Caratteristica dell'offerta Funzionalita' "Immagine - esperienze passate con l azienda Valore

Dettagli

BUONE PRATICHE DI CUSTOMER SATISFACTION

BUONE PRATICHE DI CUSTOMER SATISFACTION BUONE PRATICHE DI CUSTOMER SATISFACTION FORUM PA 2011 10 maggio Il «kit» di customer satisfaction 2.0 L AMMINISTRAZIONE Istituto Nazionale della Previdenza Sociale I numeri: 177 sedi 344 agenzie 20 mln

Dettagli

Il Customer Relationship Management nelle Istituzioni Finanziarie Europee

Il Customer Relationship Management nelle Istituzioni Finanziarie Europee Il Customer e Il Customer Contenuti marketing e per le per il CRM 2 Il Customer I punti principali: L attività bancaria sta sperimentando una serie di profondi mutamenti a causa dell accentuarsi delle

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS)

Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS) Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS) Release 3 Gennaio 2010 Pagina 1 di 11 Indice Premessa...3 Obiettivi e Valori...4 Azioni...6 Destinatari. 8 Responsabilità....9 Sanzioni...11 Pagina 2 di 11

Dettagli

FORMAZIONE AVANZATA LA GESTIONE E VALUTAZIONE DEI CONTRATTI, PROGETTI E SERVIZI ICT NELLA PA

FORMAZIONE AVANZATA LA GESTIONE E VALUTAZIONE DEI CONTRATTI, PROGETTI E SERVIZI ICT NELLA PA FORMAZIONE AVANZATA LA GESTIONE E VALUTAZIONE DEI CONTRATTI, PROGETTI E SERVIZI ICT NELLA PA 1. Premessa Il nuovo Codice dell Amministrazione Digitale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 gennaio 2011

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Cos è la UNI EN ISO 9001?

Cos è la UNI EN ISO 9001? Cos è la UNI EN ISO 9001? Cos è la UNI EN ISO 9001? è una norma che definisce i requisiti per un sistema di gestione per la qualità. Aiuta le organizzazioni ad essere più efficaci ed efficienti, assicurando

Dettagli

Sistemi di supporto alle decisioni

Sistemi di supporto alle decisioni Sistemi di supporto alle decisioni Introduzione I sistemi di supporto alle decisioni, DSS (decision support system), sono strumenti informatici che utilizzano dati e modelli matematici a supporto del decision

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli