I flussi informativi e gli interventi di Sanità Pubblica. Obiettivi della sorveglianza
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- Alina Gemma Grassi
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1 SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Parma I flussi informativi e gli interventi di Sanità Pubblica Le malattie trasmesse da vettori e il piano di controllo di Chikungunya e Dengue Parma, 7 giugno 2008 Bianca Maria Borrini Dipartimento di Sanità Pubblica Obiettivi della sorveglianza 1.identificazione quanto più precoce possibile dei casi, al fine di mettere in atto le misure di controllo del vettore e limitare la diffusione di un eventuale epidemia, 2.definizione del quadro epidemiologico: numero dei casi registrati sul territorio, identificazione dei casi importati (soggetti che hanno contratto la malattia all estero) e dei casi autoctoni (soggetti che hanno contratto la malattia in loco) 1
2 Il sistema di segnalazione delle malattie infettive la segnalazione di malattia infettiva e diffusiva rientra negli obblighi di ciascun medico la segnalazione deve essere fatta al Dipartimento Sanità Pubblica (DM ) competente per territorio Regione Emilia-Romagna Sistema di segnalazione rapida di eventi epidemici ed eventi sentinella nelle strutture sanitarie e nella popolazione generale Le malattie vengono suddivise in malattie a: Segnalazione rapida Segnalazione ordinaria Deliberazione della Giunta Regionale N 186/2005 del 7/02/2005 Determinazione della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali N del 16/02/2006 2
3 La segnalazione rapida ( ) da parte del medico può avvenire per: telefono telefax deve essere immediata e al massimo eseguita entro 12 ore X X Chikungunya Dengue 3
4 Criterio clinico Chikungunya: esordio improvviso di febbre > 38,5 e artralgia invalidante, non spiegabile con altre condizioni cliniche, Dengue: esordio improvviso di febbre > 38,5 che si risolve in meno di sette giorni, e almeno uno fra i seguenti sintomi: cefalea, artralgie, mialgie, lombalgie, o dolore retrorbitale. Criterio epidemiologico essersi recato nei 15 giorni precedenti l esordio della malattia in area con trasmissione locale di Chikungunya e/o Dengue, o essere residente in area con trasmissione locale di Chikungunya e/o Dengue 4
5 Area con trasmissione locale di Chikungunya e/o Dengue Territorio, corrispondente dal punto di vista amministrativo al Comune (o ad aree subcomunali frazioni o quartieri in casi specifici e previa definizione formale da parte della Regione), in cui sono stati identificati due o più casi comfermati di Chikungunya o Dengue, senza che ciascuno di questi abbia una storia di esposizione in altra area a trasmissione locale. Area con trasmissione locale di Chikungunya e/o Dengue Ai fini del sistema di sorveglianza regionale si ritiene che lo stato di area affetta si mantenga fino a 45 giorni dalla data di inizio dei sintomi dell ultimo caso accertato in quello stesso territorio. 5
6 Area con trasmissione locale di Chikungunya e/o Dengue Fino al 30 giugno 2008, per usare la massima precauzione possibile, si conviene di considerare aree con trasmissione locale di Chikungunya le zone in cui si è verificata trasmissione locale (come sopra definita) nel 2007, con le seguenti precisazioni: il territorio comunale di Ravenna, Cervia, Cesena e Rimini il quartiere Savena di Bologna. 6
7 Criterio di laboratorio Almeno uno dei seguenti test: isolamento del virus su un prelievo di sangue eseguito entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi, presenza di RNA virale alla RT-PCR su un prelievo di sangue eseguito entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi, presenza di anticorpi specifici IgM nel siero, su un prelievo effettuato in fase acuta o post-acuta, dopo 5 giorni (dal giorno 6 al giorno 30) dalla comparsa dei sintomi, sieroconversione (IgG o IgM) su due prelievi di sangue effettuati a distanza di due-tre settimane Definizione di caso Sulla base dei criteri diagnostici ed epidemiologici si identificano ai fini del sistema di sorveglianza le seguenti categorie di casi: Caso possibile: criterio clinico, Caso probabile: criterio clinico ed epidemiologico, Caso confermato: positività del criterio di laboratorio, indipendentemente dalle caratteristiche cliniche. 7
8 Definizione di caso I casi sospetti che risultano negativi agli accertamenti di laboratorio eseguiti nei tempi appropriati (sierologia su prelievo eseguito >5 giorni dall esordio, o PCR o isolamento virale su prelievo eseguito 5 giorni dall esordio) non sono considerati casi di malattia. Segnalazione dei casi dal Medico al Dipartimento di Sanità Pubblica Periodo aprile-ottobre La segnalazione da parte del Medico che formula la diagnosi di caso anche solo sospetto, deve essere trasmessa immediatamente o al massimo entro 12 ore al DSP Servizio Igiene e Sanità Pubblica competente per territorio, utilizzando la scheda SSCMI/2006, per telefono o fax 8
9 Segnalazione dei casi dal Medico al Dipartimento di Sanità Pubblica Periodo novembre-marzo La segnalazione da parte del Medico che formula la diagnosi di caso anche solo sospetto, deve essere trasmessa al massimo entro 24 ore al DSP Servizio Igiene e Sanità Pubblica competente per territorio, utilizzando la scheda SSCMI/2006, per telefono o fax Segnalazione dei casi dal Medico al Dipartimento di Sanità Pubblica Se il Medico che formula la diagnosi opera in un presidio ospedaliero la segnalazione del caso sospetto deve seguire la procedura interna, di norma con segnalazione alla Direzione Sanitaria che a sua volta provvede alla trasmissione al DSP nei tempi indicati. 9
10 Segnalazione dei casi dal Dipartimento di Sanità Pubblica alla Regione Periodo aprile-ottobre trasmissione immediata della scheda di segnalazione SSCMI tramite il sistema ALERT, a mezzo di (alert@regione.emiliaromagna.it) e telefono ( attivo H24/7), trasmissione, entro le 24 ore successive, della parte prima della Scheda di notifica e sorveglianza di caso di Chikungunya/Dengue Segnalazione dei casi dal Dipartimento di Sanità Pubblica alla Regione Periodo novembre-marzo non deve essere effettuata la segnalazione rapida alla Regione tramite il sistema ALERT; la trasmissione delle schede di notifica e sorveglianza avviene solo per i casi probabili, quando è presente il criterio epidemiologico, e confermati; la trasmissione della prima parte della scheda di sorveglianza dal SISP alla Regione avviene entro 72 ore. 10
11 Segnalazione dei casi dal Dipartimento di Sanità Pubblica alla Regione Dopo la prima segnalazione alla Regione gli operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL provvedono a: trasmissione della scheda di notifica e sorveglianza con tutti i dati relativi ai referti di laboratorio e allo stato in vita a 30 giorni dalla segnalazione inserimento dei casi di Chikungunya/Dengue (sia probabili che confermati) nell archivio informatizzato delle malattie infettive MIF trasmissione alla Regione della notifica informatizzata, del modello 15 e della scheda di notifica e sorveglianza completa Diagramma di flusso della segnalazione rapida 11
12 Indagine epidemiologica A seguito della segnalazione di un caso sospetto di Chikungunya o Dengue i Dipartimenti di Sanità Pubblica attivano una indagine epidemiologica al fine di: 1. raccogliere dati clinici ed epidemiologici utili alla compilazione della parte prima della scheda di notifica e sorveglianza 2. identificare la possibile esposizione all infezione per differenziare un caso importato da uno autoctono 12
13 Indagine epidemiologica 3. effettuare o predisporre, se il paziente non è ricoverato, un prelievo di sangue: nella fase acuta di malattia (da giorno 0 a giorno 5 dalla comparsa dei sintomi clinici): volume totale di 10 ml di sangue 5 ml di sangue in toto contenente K-EDTA come anticoagulante 5 ml di sangue in toto coagulato nella fase di convalescenza (oltre i 5 gg dalla comparsa dei sintomi): 5 ml di sangue in toto coagulato 13
14 Laboratorio regionale di riferimento I campioni di sangue devono essere trasportati al Laboratorio regionale di riferimento (CRREM Unità Operativa di Microbiologia - Policlinico S. Orsola Malpighi - Bologna) tempestivamente confezionati nel rispetto della normativa vigente accompagnati dall apposita scheda per campioni biologici Il referto viene inviato dal CRREM, prima via fax e successivamente in copia cartacea, contestualmente al DSP dell AUSL, al reparto di ricovero e alla Regione. 14
15 Indagine epidemiologica 4. fornire immediatamente all interessato e ai familiari o conviventi indicazioni per la protezione individuale da punture di zanzara tigre Misure di protezione da punture di zanzara Le misure comportamentali da adottare sono: indossare abiti di colore chiaro (i colori scuri ed accesi attirano gli insetti), con maniche lunghe e pantaloni lunghi, che coprano la maggior parte del corpo; evitare l uso di profumi (attirano gli insetti); alloggiare in stanze dotate di impianto di condizionamento d aria o in mancanza di questo, di zanzariere alle finestre, curando che queste siano tenute in ordine e siano chiuse. Tali precauzioni devono essere adottate anche in caso di ricovero ospedaliero; proteggere i bambini molto piccoli con zanzariere poste sopra il letto o la culla, spruzzare insetticidi a base di piretro o di permetrina nelle stanze di soggiorno o utilizzare diffusori di insetticida operanti a corrente elettrica. 15
16 Misure di protezione da punture di zanzara Le sostanze repellenti applicare sulla cute esposta repellenti per gli insetti a base di N,N-dietil-n-toluamide o di KBR (noto anche come Bayrepel o Icaridina) e attenersi scrupolosamente alle norme indicate sui foglietti illustrativi, ponendo particolare attenzione al loro utilizzo sui bambini e sulle donne in gravidanza, ripetere l applicazione in caso di sudorazione intensa, (anche ogni 2-3 ore), e se si fa un bagno o una doccia, non utilizzare sulle mucose o sulla pelle irritata, abrasa o ferita, i repellenti non vanno inalati nè ingeriti: per questo motivo non spruzzarli direttamente sul volto (ma spalmarli con le mani) e non applicarli sulle mani dei bambini per evitare che vengano trasferiti con le mani stesse in bocca o negli occhi, insetticidi a base di piretroidi o gli stessi repellenti per gli insetti possono essere spruzzati direttamente sugli abiti, Segnalazione dei casi dal Dipartimento di Sanità Pubblica al Comune Periodo aprile-ottobre l Azienda USL trasmette tempestivamente al Sindaco del Comune interessato la proposta di ordinanza contingibile e urgente per gli interventi di disinfestazione straordinaria, la disinfestazione deve avere inizio entro 24 dalla segnalazione al DSP, la cittadinanza deve essere avvisata dell effettuazione dei trattamenti adulticidi e delle misure precauzionali da mettere in atto 16
17 Segnalazione dei casi dal Dipartimento di Sanità Pubblica al Comune in caso di singola segnalazione l area da disinfestare corrisponde ad un cerchio di raggio pari a 100 metri dall abitazione del soggetto ammalato. in caso di focolaio epidemico, individuato e definito dal locale DSP, l area da disinfestare, oltre che interessare tutta l area del focolaio, è estesa fino a 300 metri dai casi più periferici del focolaio stesso. Sorveglianza attiva In caso di trasmissione locale e comunque su disposizione della Regione i Dipartimenti di Sanità Pubblica effettuano la sorveglianza attiva, che consiste nel mettere in atto sistemi di contatto periodico nei confronti di: Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, con frequenza settimanale; Medici dei Servizi di continuità assistenziale, Pronto Soccorso, con frequenza giornaliera. 17
18 Sorveglianza attiva Il contatto frequente con i sanitari consente di aumentare la sensibilità complessiva del sistema attraverso un continuo rinnovo dell attenzione e la raccolta di eventuali segnalazioni non ancora trasmesse. La sorveglianza attiva deve essere posta in atto nelle situazioni identificate nei prospetti in relazione alla fase e alla zona Sorveglianza attiva Scenario Fase 0 assenza di casi o solo casi importati Fase 1 presenza di un o più casi autoctoni isolati o di un solo focolaio di casi autoctoni Fase 2 presenza di focolai multipli di casi autoctoni Fase 3 presenza di più focolai di casi autoctoni, di grandi dimensioni e con tasso di attacco elevato (superiore al 5%) 18
19 Sorveglianza attiva Zona C (rossa): trasmissione locale con due o più casi autoctoni nel 2007 Criterio RER: area = Comune o quartiere/frazione Sorveglianza attiva Zona D (rossa): presenza di trasmissione locale nel 2008 criterio ECDC: area = Comune 19
20 Sorveglianza attiva Zona B (gialla): presenza di zanzara tigre Sorveglianza attiva Zona B (gialla): presenza di zanzara tigre Zona D (rossa): presenza di trasmissione locale nel 2008 criterio ECDC: area = Comune 20
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