RUOLO E COMPITI DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO

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1 RUOLO E COMPITI DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO V Rev.0 Il Coordinamento Pedagogico é stato attivato sulla base della L.R. 1/2000 e 8/2004 e rappresenta la componente tecnica di riferimento istituzionale. La competenza tecnica specifica del Coordinamento Pedagogico si definisce nel fatto che sia gli aspetti organizzativi che quelli pedagogici devono essere composti in un progetto gestionale complessivo del Servizio dei Nidi e delle Scuole dell Infanzia. I compiti del coordinatore pedagogico sono definiti nell ambito della L.R. 1/2000 e nelle modificazioni espresse dalla L.R. 8/2004. Essi si riferiscono alle funzioni di: - coordinamento dei servizi educativi; - sostegno tecnico al lavoro degli operatori; - qualificazione professionale degli operatori mediante l elaborazione di progetti di formazione permanente; - promozione e valutazione della qualità, nonché monitoraggio e documentazione delle esperienze; alla promozione di attività di ricerca, diffusione e documentazione di progetti che incentivino la cultura dell infanzia; - elaborazione di progetti relativi ai rapporti con le famiglie con particolare riferimento al sostegno genitoriale; - realizzazione di azioni per la continuità orizzontale e verticale. - Sostegno alla partecipazione delle famiglie (cfr. Regolamento) COMPOSIZIONE Il gruppo di Coordinamento pedagogico è costituito da cinque pedagogiste - Coordinatrici Pedagogiche di cui una con responsabilità della direzione tecnico-pedagogica. Il gruppo si allarga periodicamente ad altre figure quali: assistente sociale, esperti/consulenti su progetto. STRUTTURA E COMPITI DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO L attuale strutturazione del Coordinamento Pedagogico prevede che tutte le 5 coordinatrici abbiano funzioni tecnico-pedagogiche, di organizzazione e valutazione dei servizi (nidi e scuole dell infanzia) simili e condivise dal gruppo. Ogni coordinatrice é la referente dei plessi che le sono assegnati, dei quali è responsabile del funzionamento dal punto di vista dell attuazione del progetto educativo (Nidi d Infanzia) e del POF (Scuola dell Infanzia) definito e condiviso con il singolo plesso. Tale responsabilità si esplicita nelle seguenti funzioni: tecnico-pedagogica: conduzione e supporto tecnico del collettivo degli operatori, supporto tecnico alla definizione del progetto educativo e del POF del singolo servizio in coerenza con i bisogni dei bambini e delle loro famiglie nel rispetto delle linee pedagogiche definite dal Coordinamento Pedagogico stesso; organizzativa: gestisce l organizzazione interna del singolo servizio, concorda i criteri di formazione delle sezioni, sovrintende all organizzazione dei tempi, dei ritmi e degli spazi dei servizi in funzione del progetto educativo e del POF. controllo: realizza attività di monitoraggio del progetto attraverso incontri di discussione e verifica in vista di una crescita qualitativa del servizio stesso e della corretta definizione delle linee pedagogiche dei Servizi per l Infanzia utilizzando adeguati strumenti di controllo. Valuta i progetti educativi attuati e sovrintende alla elaborazione delle documentazione delle esperienze realizzate. Documento di proprietà del Comune di Rimini: Riproduzione vietata pag. 1 di 7

2 Il coordinamento funziona collegialmente ed attua una strategia di suddivisione traversale dei compiti garantendo la coerenza del progetto pedagogico dei servizi educativi comunali per tutto ciò che riguarda i seguenti ambiti: - organizzazione del Servizio: personale, gruppi di bambini, spazi, tempi, materiali; - elaborazione della progettualità culturale e pedagogica; - qualificazione professionale degli operatori sia mediante l elaborazione e la realizzazione dei progetti di formazione permanente, sia mediante la conduzione di incontri collegiali che si configurano come momenti di formazione in servizio in cui la coordinatrice pedagogica assume il ruolo di sostegno tecnico e di indirizzo alla pratica educativa; - sostegno agli operatori per attività di ricerca, diffusione e documentazione di progetti e dei materiali prodotti; - promozione della partecipazione delle famiglie ( anche attraverso l'attivazione degli Organi di partecipazione) e la elaborazione di progetti riferiti al sostegno genitoriale, all attivazione delle risorse educative dei genitori e al confronto tra di loro; - monitoraggio, controllo e promozione della qualità dei servizi educativi; - sviluppo della cultura dell infanzia all interno della comunità locale mediante Accordi di Programma con altre figure istituzionali e figure di sistema e la partecipazione al Coordinamento Pedagogico Provinciale per il confronto e la qualificazione delle esperienze nell ambito dei singoli territori ai sensi dell art.18, L.R. 8/2004; - promozione di attività di ricerca e sperimentazione in rapporto con altre agenzie del territorio che si occupano a diverso titolo dell infanzia: con l Azienda USL relativamente agli aspetti della prevenzione ed educazione alla salute ed in particolare con il Servizio della neuro psichiatria infantile in ordine alla collaborazione per l inserimento e l integrazione scolastica dei bambini con disabilità, certificati ai sensi della L. 104/92, e dei bambini con bisogni educativi speciali; con altri servizi per l infanzia pubblici, privati, autorizzati al funzionamento, nell ottica della promozione del sistema formativo integrato. Ogni coordinatrice convoca il collettivo organizzativo e/o tecnico attraverso il modulo M secondo un calendario inviato alle scuole alla fine di ogni mese. Il Coordinamento pedagogico si riunisce almeno tre volte al mese con un Ordine del giorno insieme concordato allo scopo di monitorare l attività complessiva del Servizio programmata all inizio di ogni anno scolastico (vedi funzioni del Coordinamento Pedagogico). Generalmente l ultimo incontro di equipe è dedicato alla restituzione dell andamento del progetto educativo dei singoli plessi assegnati ad ogni coordinatrice. A conclusione di ogni incontro si redige verbale (M ). DEFINIZIONE PROGETTI FORMATIVI RIVOLTI AGLI OPERATORI. Il Coordinamento Pedagogico elabora ogni anno dei progetti di formazione permanente al fine di qualificare la professionalità degli operatori. Tale professionalità, si declina in una molteplicità di funzioni che vanno dalla gestione della relazione educativa con i bambini, alla progettazione collegiale, alla collaborazione nella conduzione del progetto educativo nei suoi aspetti operativi, alla documentazione delle esperienze educative, alla organizzazione del lavoro, alla gestione del rapporto con le famiglie e con altre agenzie del territorio (scuole di grado superiore, Ausl, ecc). Documento di proprietà del Comune di Rimini: Riproduzione vietata pag. 2 di 7

3 La formazione permanente rappresenta quindi un requisito di qualità dei servizi perché sostiene la crescita professionale degli operatori che va garantita lungo tutto il corso del percorso lavorativo. A tal fine, il Coordinamento Pedagogico realizza le seguenti attività: - individuazione dei bisogni formativi e progettazione di percorsi che si pongono sia in continuità con i percorsi realizzati negli anni precedenti, sia innovativi rispetto a quanto è stato fatto prestando attenzione agli studi più recenti. - Somministrazione di un questionario di gradimento a conclusione del percorso formativo annuale. - Valutazione dell efficacia della formazione Tutta l attività (istituzionale e progetti) del Coordinamento Pedagogico viene pianificata sul modulo M , strumento attraverso il quale avviene anche il monitoraggio dei progetti e la loro documentazione. La pianificazione (finalità generali e ipotesi organizzativa) avviene entro ottobre; il monitoraggio dei progetti si realizza in itinere attraverso gli incontri di equipe del coordinamento (dicembre-marzo) calendarizzati e programmati su M ; la valutazione conclusiva entro giugno. CONTROLLO DEL PROCESSO DI ATTIVITÀ EDUCATIVA Nell ambito dell attività di Coordinamento la funzione di controllo si realizza al fine di monitorare e valutare la qualità del Progetto Pedagogico dei servizi per l infanzia (Nidi e Scuola dell infanzia). L attività svolta dal Coordinamento Pedagogico quale organismo tecnico, nell ottica del miglioramento continuo dei servizi per l infanzia, tiene conto principalmente di due dimensioni della qualità: la qualità educativa intrinseca, intesa come analisi e valutazione delle attività complessive realizzate dagli operatori nell ambito delle linee progettuali concordate; la qualità educativa percepita da parte dei genitori utenti come immagine complessiva (organizzazione, progetto, personale) del servizio e della sua adeguatezza. La qualità organizzativa e gestionale, che tiene conto dei costi del servizio e dell ottimizzazione delle risorse utilizzate, rappresenta un altra dimensione della qualità che chiama in causa altri ruoli professionali ed altre responsabilità gestionali. Il monitoraggio e la valutazione del servizio da parte del Coordinamento Pedagogico realizza la qualità del servizio (avendo come riferimento gli standard previsti dalla L.R. 8/2004 considerati come condizioni irrinunciabili) e agisce su più piani affinché sia assicurata e migliorata nel tempo. La specifica funzione di controllo si realizza attraverso: A) Controllo documentale: Progetto Educativo (Nidi), POF (Scuole Infanzia); Progetto per lo sviluppo e l apprendimento (Nidi); progetti didattici (Scuole Infanzia) B) Controllo sul campo (vedere procedure P ; P )attraverso la partecipazione agli incontri di collettivo e visite dirette nei plessi. A) Controllo documentale Il controllo documentale è rivolto a due tipi di documenti che vengono elaborati dal Collettivo degli operatori: 1) Progetto Educativo (Nidi d Infanzia) e Piano dell Offerta Formativa (POF, Scuole dell Infanzia) Documento di proprietà del Comune di Rimini: Riproduzione vietata pag. 3 di 7

4 2) Progetto per lo sviluppo e l apprendimento (Nidi d infanzia) e Progetti didattici (Scuola dell infanzia). Le diverse tipologie di documenti indicati nei punti 1) e 2) si riferiscono a due dimensioni del servizio: a) Progetto Educativo e POF : puntualizzano la fisionomia del servizio (Nido, Scuola dell infanzia), il profilo educativo e la sua identità. Si dichiarano i valori sottesi, gli obiettivi, le proposte educative, l organizzazione pedagogica della giornata educativa (tempi, spazi, i raggruppamenti di bambini), gestione dell accoglienza; la partecipazione dei soggetti protagonisti al progetto educativo, il personale e i ruoli, la continuità orizzontale (rapporti con la famiglia e territorio) e verticale (nido-scuola dell infanzia, scuola dell infanziascuola primaria), le iniziative per valorizzare le differenze, la documentazione; b) Progetto per lo sviluppo e l apprendimento e progetti didattici: sono le esperienze educative proposte dalle educatrici che prendono in considerazione gli aspetti legati allo sviluppo del bambino. Rappresentano le proposte di apprendimento adeguati alle capacità dei bambini e che devono essere significative dal punto di visto dello sviluppo affettivo, sociale e cognitivo. Concretamente si definiscono finalità, obiettivi, strategie metodologiche, strumenti di osservazione e di verifica. L esame dei documenti sopra descritti è rivolta in particolare: alla ricerca di una evidente coerenza tre le scelte del singolo servizio e le linee di indirizzo; al riconoscimento e la valutazione di aspetti di innovazione e metodologie di ricerca; alla congruenza tra progetto e bisogni socio-culturali; alla pertinenza degli obiettivi del progetto rispetto alle reali esigenze del singolo bambino e del gruppo. B) Controllo sul campo. I controlli sul campo ruotano attorno ai seguenti aspetti che si definiscono come indicatori di: 1) contesto (allestimento spazi, arredi, materiali, tempi, attività) Valutazione di tutte quelle condizioni che garantiscono un regolare evolversi delle esperienze quotidiane del bambino (qualità delle routine e del lavoro di cura degli educatori); proposte di esperienze significative di gioco affinché il bambino cresca e si sviluppi dal punto di vista sociale, cognitivo e affettivo. Sicurezza, pulizia, gradevolezza estetica, accessibilità, riconoscibilità, personalizzazione, rassicurazione, tempi distesi, arredi e materiali adeguati allo svolgimento delle esperienze quotidianamente proposte e favorite. 2) relazioni; (bambino/bambino; bambino/adulto;). valutazione dell atmosfera socio-affettiva. Inserimento/accoglienza quotidiana/commiato Presenza di figure, gruppi e luoghi di riferimento personale, riconoscimento, ascolto, sostegno al singolo bambino, cure individualizzate, gestione delle routine; Documento di proprietà del Comune di Rimini: Riproduzione vietata pag. 4 di 7

5 Sostegno della socialità tra bambini ( stabilità, composizione ragionata dei gruppi, gestione del coinvolgimento del singolo e del gruppo, promozione delle relazioni sociali, responsabilizzazione del bambino alla vita collettiva), integrazione del bambino con disabilità. 3) esperienze educative (progettazione delle esperienze proposte, strategie di apprendimento). Tenere conto dei contenuti e dei criteri che garantiscono la significatività dell esperienza proposta al bambino. Pluralità e varietà dei contenuti alla luce di valutazioni e studi pedagogici; Coerenza e aderenza alla normativa vigente e con gli studi e le ricerche sullo sviluppo infantile; Calibratura sulle potenzialità del singolo e del gruppo 4) Collettivo degli operatori Il Collettivo degli operatori é un organismo previsto nell ambito della L.R. 8/2004, art. 31, come modalità organizzativa e gestionale del progetto educativo del Nido. Il gruppo degli operatori, costituito da figure professionali che agiscono con compiti differenziati (educatori, operatori scolastici e operatori di cucina), gestisce il progetto pedagogico del nido secondo il metodo della lavoro di gruppo e il principio della collegialità (art.31, L.R. 8/200). Questo significa che il Collettivo definisce, nell ambito della progettualità pedagogica e dell organizzazione, responsabilità individuali e responsabilità collettive. Il Coordinatore Pedagogico, nell ambito del Collettivo degli operatori, svolge una funzione di conduttore del gruppo con l obiettivo, costantemente perseguito, che il gruppo stesso metta in atto un processo di crescita e di apprendimento di gruppo che, fondandosi sulla disponibilità al cambiamento di ciascuno, sul superamento della propria visione del mondo, tenda alla pariteticità dei ruoli, e dove la differenza si strutturi come una orchestrazione delle differenze, ciascuno con le proprie responsabilità ed il proprio stile di comunicazione (Restuccia Saitta 1984). Nella consapevolezza che il lavoro di gruppo non può considerarsi come un punto di partenza solo perché è istituzionalmente previsto, ma come una meta da raggiungere progressivamente, il coordinatore/conduttore concretizza il proprio intervento affinché il gruppo stesso sappia elaborare e definire, assieme al coordinatore stesso, il fine, i contenuti, il progetto verso cui tendere, attraverso le azioni di: supporto tecnico e professionale degli operatori, presenza e osservazioni in servizio; partecipazione alla programmazione educativa; presenza alle riunioni del gruppo come mediatore della comunicazione che stimola all analisi ed alla discussione. L osservazione/valutazione del gruppo di lavoro (Collettivo), da parte del Coordinamento Pedagogico, avviene tenendo conto dei seguenti aspetti in capo al gruppo stesso: a) Percezione degli obiettivi: chiarezza degli obiettivi del gruppo; b) Autoimmagine del gruppo: fiducia e franchezza del gruppo (chiusura, sfiducia, sulla difensiva, buon grado di franchezza e fiducia, eccezionale fiducia e franchezza) Documento di proprietà del Comune di Rimini: Riproduzione vietata pag. 5 di 7

6 c) Rapporto tra i membri del gruppo: integrazione fra i membri del gruppo (incompatibilità, antagonismo, emarginazione, reciproca accettazione passiva, collaborazione, collaborazione intensa e attiva) d) Processo di decisione: come sono prese le decisioni all interno del gruppo (difficoltà a decidere, decidono in pochi, decide la maggioranza; tentativo di integrare la minoranza; larga partecipazione e consenso); e) Utilizzo delle risorse: come sono utilizzate le risorse del gruppo (partecipazione; tentativi non riusciti di contribuire da parte di alcuni; utilizzazione media delle risorse; risorse ben utilizzate e incoraggiate, utilizzo pieno ed efficace delle risorse) f) Modalità della comunicazione interna: come avviene la comunicazione nel gruppo (non c è dialogo, si parla in modo dispersivo, si parla poco, si parla quanto serve, si percepisce empatia, si parla in modo chiaro e funzionale alle attività di gruppo) g) Senso di appartenenza: stato e qualità dei rapporti empatici ed interpersonali (nessuna attenzione reciproca, scarsa unione, nessun senso di appartenenza, rapporti formalmente amichevoli, senso medio di appartenenza, discreta unione e appartenenza, forte coesione emotiva) h) Clima di gruppo: qual è il clima di gruppo (teso, aggressivo, noioso, cordiale, stimolante, collaborativo). 5) Partecipazione delle famiglie Il progetto pedagogico, oltre ad esplicitare gli obiettivi e le modalità dell agire educativo all interno del servizio, svolge un importante funzione sociale di apertura verso le famiglie, così come esplicitato nelle legge regionale 8/2004 art. 2. Per favorire una progettualità educativa, condivisa con le famiglie utenti, sono previsti momenti definiti di comunicazione con i genitori (vedi P ). L osservazione e la valutazione da parte del Coordinamento pedagogico è rivolta a tutti quegli aspetti sia di gestione della relazione educatrice/famiglia come capacità di comprendere e accettare i modelli culturali e relazionali delle famiglie, sia come capacità del servizio di promuovere la partecipazione con modalità che valorizzino la diversità e la complementarietà dei contesti educativi (scuola, famiglia). - Modalità di inserimento e accoglienza; - Scambi di informazioni e riflessione comune su aspetti della vita quotidiana del bambino; - Aspetti istituzionali, relativi alla vita del servizio, al suo assetto e alla sua organizzazione, oppure la costruzione e condivisione di progetti per eventuali cambiamenti o prospettive. Quindi si avranno diversi momenti di incontro: Assemblee generali Assemblee di sezione Colloqui individuali Incontri tematici, Feste, uscite nel territorio Laboratori con i genitori. GLI STRUMENTI Gli esiti del controllo sul campo e documentale vengono annotati sul modulo M , redatto ad ogni Collettivo e visita programmata. Documento di proprietà del Comune di Rimini: Riproduzione vietata pag. 6 di 7

7 A conclusione di ogni anno scolastico ogni coordinatrice sintetizza gli esiti dei controlli effettuati attraverso M che riassume gli elementi di criticità e le proposte di miglioramento evidenziate in ogni Servizio nonché le osservazioni rispetto all organizzazione del contesto educativo e le valutazioni relative ai Progetti educativi e POF. RIESAME DEL PROCESSO A conclusione dell anno scolastico, il Coordinamento Pedagogico redige una valutazione conclusiva (M ) sulla programmazione dell l attività complessiva del Servizio Nidi e Scuole dell Infanzia rimandando alla politica del Servizio (che individua gli orientamenti specifici in materia di infanzia e servizi per l infanzia); alle finalità generali e i presupposti teorici del Progetto Pedagogico. Il documento conterrà: La descrizione delle azioni di formazione in servizio realizzate e l impatto che tali azioni hanno avuto sulla realizzazione del Progetto Pedagogico. le elaborazioni dei questionari di gradimento della formazione; gli esiti delle attività di ricerca e di studio su aspetti di carattere organizzativo e processi educativi nei servizi; l elenco dei progetti realizzati gli obiettivi di lavoro raggiunti; i materiali di documentazione disponibili RAPPORTO CON GLI ALTRI UFFICI PREPOSTI ALLA GESTIONE STRATEGICA E AMMINISTRATIVA DEL SETTORE ISTRUZIONE Il Coordinamento pedagogico ha in carico le funzioni strettamente connesse all attività pedagogica dei servizi per promuovere la qualità degli stessi anche oltre l ambito istituzionale specifico. Oltre a ciò si raccorda con i referenti degli uffici interni e/o esterni (ufficio gestione del personale, ufficio iscrizioni, gestione economale, ufficio lavori pubblici, uffici dell AUSL) per: effettuare il monitoraggio sullo stato dei servizi; definire le competenze istituzionali; concordare e realizzare iniziative a livello locale. AUTOFORMAZIONE IN SERVIZIO DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO Il coordinamento pedagogico è costituito da coordinatrici con formazione di base e percorsi professionali diversi. In ragione della specificità del ruolo e della complessità del sistema dei servizi per l infanzia è rende necessario un intervento apposito di formazione in servizio. I contenuti della formazione variano da temi a carattere psicopedagogico e quindi relativi alla funzione di sostegno professionale degli educatori, ad altri di tipo organizzativo per sviluppare le competenze dei coordinatori medesimi per quanto riguarda la progettazione di servizi e altri interventi rivolti all infanzia sul territorio; all approfondimento e l analisi di leggi specifiche e sulla loro applicazione. Essa si realizza attraverso la partecipazione alle seguenti attività: a) iniziative promosse dal Coordinamento Pedagogico Provinciale b) Iniziative e progetti di ricerca promossi dalla Regione Emilia-Romagna; c) Partecipazione a convegni, seminari, giornate di studio a livello locale e nazionale; d) Iniziative promosse dall Amministrazione Comunale e) Report/restituzione al gruppo di momenti di formazione f) Percorsi di ricerca e studio. Documento di proprietà del Comune di Rimini: Riproduzione vietata pag. 7 di 7

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