Università degli studi di Milano Fondazione ISMU. Profughe, Rifugiate, Richiedenti asilo: I rischi delle migranti forzate.

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1 Università degli studi di Milano Fondazione ISMU Profughe, Rifugiate, Richiedenti asilo: I rischi delle migranti forzate Lia Lombardi 21 giugno giugno 2017

2 Profughe, Rifugiate, Richiedenti asilo L'Agenzia ONU per i Rifugiati (UNHCR), il Fondo per la Popolazione dell'onu (UNFPA) e la Commissione per le Donne Rifugiate (WRC) eprimono forte preoccupazione per i gravi rischi in cui incorrono le donne rifugiate e migranti in transito in Europa Alla data del 15 gennaio 2016, poco più del 55% delle persone arrivate sono donne e bambini, in confronto al 27% nel giugno Lungo le rotte del Mediterraneo orientale e dei Balcani occidentali la risposta umanitaria si è posta come obiettivo prioritario quello di introdurre in tutte le attività umanitarie misure di prevenzione di violenza sessuali e di genere. La capacità di prevenire, identificare e rispondere adeguatamente, dipende, però, principalmente dai singoli Stati e dalle agenzie dell'unione Europea, che devono assumersi queste responsabilità e adottare i provvedimenti necessari.

3 Profughe, Rifugiate, Richiedenti asilo esposte a rischi A novembre 2015, UNHCR, UNFPA e WRC hanno condotto in maniera congiunta una valutazione sul campo rispetto ai possibili rischi a cui sono esposte donne e ragazze rifugiate e migranti verso l'europa, le donne che viaggiano sole o con bambini, le donne incinte, quelle che allattano, le ragazze adolescenti, le bambine non accompagnate, le bambine vittime di matrimoni precoci loro stesse in alcuni casi già con bambini appena nati le persone con disabilità, e donne e uomini anziani, sono tra le persone maggiormente a rischio e richiedono risposte di protezione coordinate e adeguate. Molte donne e bambine rifugiate e migranti sono già state esposte a varie forme di violenza sessuale e di genere nei loro paesi di origine, nei paesi di primo asilo o durante il viaggio verso l Europa UNIVERSITA' o in Europa DEGLI stessa. STUDI DI

4 Accoglienza - Prevenzione Le strutture di accoglienza in Europa (anche in Svezia e Germania) non sono attrezzate per prevenire e rispondere alla violenza sessuale e di genere e la risposta umanitaria non è stata in grado di offrire alle donne e alle bambine la protezione e la cura di cui hanno bisogno. Lo stesso rapporto denuncia che, nonostante i tentativi dell UNHCR e dei suoi partner di fornire strutture di accoglienza e alloggi ben illuminati e divisi per genere, molti ancora non garantiscono servizi idrici, igienici e sanitari privati e sicuri e dormitori per donne e bambini separati, esponendole continuamente al rischio di violenze, abusi, ricatti e ritorsioni.

5 Accoglienza, prevenzione Le strutture di accoglienza in Europa (anche in Svezia e Germania) non sono attrezzate per prevenire e rispondere alla violenza sessuale e di genere e la risposta umanitaria non è stata in grado di offrire alle donne e alle bambine la protezione e la cura di cui hanno bisogno. Lo stesso rapporto denuncia che, nonostante i tentativi dell UNHCR e dei suoi partner di fornire strutture di accoglienza e alloggi ben illuminati e divisi per genere, molti ancora non garantiscono servizi idrici, igienici e sanitari privati e sicuri e dormitori per donne e bambini separati, esponendole continuamente al rischio di violenze, abusi, ricatti e ritorsioni.

6 Accoglienza, prevenzione Il Rapporto evidenzia anche alcune raccomandazioni di base per i governi e le agenzie europee, tra cui: Prevedere canali legali di accesso alla protezione, specialmente per donne, bambini e vittime di violenza sessuale e di genere, compreso il ricongiungimento familiare, e considerare questi rifugiati con bisogni specifici come prioritari nelle opportunità di reinsediamento e ricollocamento.

7 Dati di contesto - Italia Secondo i dati del Ministero dell'interno, tra il 2015 e il 2016 sono sbarcati in Italia migranti, di cui richiedenti asilo. Da gennaio a marzo del 2016 sono sbarcati in Italia migranti. Attualmente, i migranti arrivano per lo più da Gambia, Senegal, Mali, Guinea, Costa d'avorio, Marocco, Somalia, Sudan e Camerun. A Gennaio i richiedenti asilo sono stati 7.505, provenienti soprattutto da Pakistan (1510), Nigeria (1306), Afghanistan (665) e Gambia (625) gli uomini, 766 le donne; 292 i minori non accompagnati e 199 i minori accompagnati sono state le richieste esaminate con questi esiti: a 190 cittadini (3%) è stato concesso lo status di rifugiato, a 698 (11%) un permesso con p. sussidiaria, a 1352 (21%) la protezione umanitaria, a 4266 (66%) il diniego (Ministero dell Interno).

8 In Lombardia

9 Profughi a Milano Milano e provincia presentano un numero consistente di Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) uno relativamente basso di strutture del Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). I dati relativi al 1 luglio 2015 del Ministero dell'interno riportano che nei CAS milanesi erano presenti persone, contro i 438 dei presenti nella rete SPRAR. I dati forniti dal Comune di Milano ad agosto 2015 parlano di persone transitate in città dal 18 ottobre 2013, di cui sono bambini. Sul totale solo trecento persone hanno presentato richiesta di asilo. I principali paesi di provenienza sono la Siria (64,8%) e l Eritrea (24,6%). Ma la situazione attuale è dunque in continuo mutamento.

10 Violenza contro le donne I dati ISTAT 2015 riportano che le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) sono più esposte alle violenze (FONTE:

11 Violenza contro le donne Lombardia Le donne straniere sono spesso vittime di violenza: sono straniere il 33% delle donne che, nel 2014, si sono rivolte ai centri antiviolenza lombardi, così come è straniero il 48% delle donne che si sono rivolte al pronto soccorso della clinica Mangiagalli di Milano e il 71% delle donne messe in protezione in emergenza. Di fronte a cifre simili, che non hanno corrispondenza nella percentuale generale di residenti, è evidente che alle comunità di stranieri va rivolta una particolare attenzione nel supporto alle vittime.

12 Centri Accoglienza Straordinaria Dal Rapporto NAGA [(Ben)venuti! 2016] risultano 63 strutture CAS (Centro di accoglienza straordinario) in Milano e Provincia, ospitanti 2211 richiedenti asilo nel 2015 (il 70% dei richiedenti sul territorio provinciale. Il 30% ospitato negli SPRAR - Centri governativi di accoglienza per rifugiati); 1/4 circa dei presenti sono donne e più della metà di esse sono accompagnate da bambini. L'attuale sistema di accoglienza dei richiedenti asilo è caratterizzato da un'elevata eterogeneità e mutevolezza. Nell'indagine Naga emergono disservizi sostanziali, tra cui: scarsità numerica di operatori; operatori non competenti e non adeguatamente formati all'accoglienza e sostegno di persone rifugiate e richiedenti asilo;

13 La condizione delle donne assistenza legale non adeguata; mancanza di informazione sui diritti sociali, psicologici e sanitari dei richiedenti asilo; scarsità di strutture adibite all'igiene personale e a volte anche scarsità alimentare; spazi abitativi limitati e promiscuità. In relazione a quest'ultimo punto, rileviamo che la promiscuità e la mancanza di spazi adeguati e separati tra uomini e donne e tra famiglia, mette a maggior rischio le donne di subire violenze e abusi di ogni tipo. Infine, nessuna delle strutture provinciali considerate presenta un servizio specifico per le donne vittime di violenza e abusi.