Le pensioni e i pensionati a Reggio Emilia

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1 sindacato pensionati italiani reggio emilia Le pensioni e i pensionati a Reggio Emilia a cura di Ires Emilia Romagna ASSEMBLEA GENERALE SPI CGIL 8 FEBBRAIO 2017

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3 Le pensioni e i pensionati a Reggio Emilia A cura di Ires Emilia-Romagna 1

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5 IRES Emilia-Romagna Presidente: Giuliano Guietti. Gruppo di lavoro: Davide Dazzi e Assunta Ingenito (Ricercatori IRES Emilia-Romagna). Questo rapporto è stato realizzato da IRES Emilia-Romagna per conto dello SPI di Reggio Emilia. 2

6 Sommario 1 - Pensionati e trattamenti pensionistici a Reggio Emilia I beneficiari dei trattamenti pensionistici a Reggio Emilia vigenti e liquidate erogate da INPS a Reggio Emilia I trattamenti pensionistici in serie storica a Reggio Emilia I trattamenti pensionistici nel 2016: le gestioni a confronto Trattamenti pensionistici per regime di liquidazione Trattamenti pensionistici per profilo socio-anagrafico del beneficiario Le pensioni vigenti per dettaglio comunale Le pensioni vigenti e liquidate della Gestione dipendenti pubblici Le pensioni vigenti e liquidate nell ultimo anno Le pensioni vigenti per profilo socio anagrafico del beneficiario Le pensioni vigenti per la residenza del beneficiario Rapporto tra pensioni e iscritti SPI Cgil di Reggio Emilia vigenti e liquidata Gestione ex Enpals

7 1 - Pensionati e trattamenti pensionistici a Reggio Emilia L osservazione delle informazioni statistiche sulla dimensione pensionistica in un dato territorio poggia su quattro diversi Osservatori INPS: Il Casellario centrale dei pensionati, gestito dall INPS, in cui sono riportate informazioni sui beneficiari di prestazioni pensionistiche; le prestazioni pensionistiche sono definite come prestazioni periodiche e continuative in denaro erogate agli individui dalle amministrazioni pubbliche o da imprese e istituzioni private in seguito al raggiungimento di una determinata età e in presenza di un numero minimo di versamenti contributivi 1 ; Osservatorio sulle pensioni INPS (escluse gestioni Dipendenti Pubblici ed ex ENPALS): si basa sull archivio gestionale alimentato dalle procedure amministrativo-contabili per la liquidazione e gestione delle pensioni. L INPS provvede annualmente al rinnovo dei mandati di pagamento delle pensioni entro il mese di gennaio, pertanto l aggiornamento dei dati avviene di norma nel primo semestre di ciascun anno. Come vedremo, questo Osservatorio consente una duplice rilevazione: le pensioni vigenti, ovvero il complesso delle pensioni che hanno ottenuto il rinnovo del mandato di pagamento al 1 gennaio e la relativa perequazione dell importo di pensione (dato di stock), e pensioni liquidate, ovvero il complesso di pensioni prese in carico nel corso dell anno contabile considerato (dato di flusso); Osservatorio sulle pensioni vigenti e liquidate erogate dalla Gestione Dipendenti Pubblici secondo la diversa competenza per Cassa: CDPEL (Cassa Dipendenti Enti Locali), CPI (Cassa Insegnanti); Cps (Cassa Sanitari); CPUG (Cassa Ufficiali Giudiziari); CTPS (Cassa trattamenti pensionistici dipendenti statali); Osservatorio sulle pensioni vigenti e liquidate erogate dalla Gestione ex ENPALS, ovvero la gestione dei lavoratori dello spettacolo ed il fondo degli sportivi professionisti. Sebbene ogni singola fonte informativa consenta un livello di dettaglio socio-anagrafico e territoriale differenziato, una lettura di insieme propone una ricostruzione esaustiva e particolareggiata della dimensione pensionistica di un territorio I beneficiari dei trattamenti pensionistici a Reggio Emilia Le prestazioni incluse nel Casellario Pensionati INPS sono: di invalidità, vecchiaia e superstiti, sotto la categoria Ivs. È da sottolineare come nella pensione di vecchiaia vengano comprese le pensioni di anzianità, i prepensionamenti, le pensioni anticipate di vecchiaia e le pensioni supplementari di vecchiaia. Tali forme di pensione sono corrisposte in conseguenza dell attività lavorativa del beneficiario al raggiungimento di determinati limiti di età anagrafica, di anzianità contributiva o in presenza di una ridotta capacità di lavoro (pensioni dirette). Inoltre 1 Esse possono essere erogate anche prima di tale età per anzianità di lavoro oppure a seguito della riduzione della capacità lavorativa dell individuo, per menomazione congenita o sopravvenuta, per morte della persona protetta e per particolari benemerenze nei confronti del Paese, anche in assenza di una precedente contribuzione. Nel caso di prestazioni pensionistiche indirette erogate a favore di più soggetti, a fini statistici si considerano tante prestazioni quanti sono i beneficiari del trattamento. Ogni individuo può essere, inoltre, beneficiario di più prestazioni, in base alla normativa che regola il cumulo delle diverse tipologie di pensioni. 4

8 tali prestazioni pensionistiche possono essere corrisposte ai superstiti (pensioni indirette). La maggior parte delle pensioni è erogata da INPS e da Inpdap. Accanto a questi enti di maggiore dimensioni, numerosi altri enti previdenziali e fondi pensionistici erogano prestazioni sostitutive di quelle di base o integrative di queste; indennitarie sono costituite da rendite per infortuni sul lavoro o malattie professionali e sono erogate da Inail; assistenziali in cui confluiscono le prestazioni erogate a favore di soggetti con gravi handicap fisici e psichici o in situazioni di disagio economico. Le prestazioni assistenziali includono le pensioni di guerra, pensioni ai non vedenti civili, non udenti civili e agli invalidi civili e al compimento dei 65 anni ai cittadini sprovvisti di reddito o con reddito insufficiente. Tali pensioni possono essere erogate dal Ministero dell Economia e delle Finanze (pensioni di guerra e assegni di benemerenza), dall INPS (invalidi civili e interventi di sostegno alle gestioni previdenziali) e da altre amministrazioni pubbliche centrali (Valle d Aosta e Province autonome di Trento e Bolzano). Nel 2015, i beneficiari di trattamenti pensionistici a Reggio Emilia sono complessivamente , in contrazione del 4% rispetto al 2011, per un reddito pensionistico annuo pari a rispetto al 2014, il numero di pensionati rimane sostanzialmente immutato (-600 unità). Complessivamente il 70% dei beneficiari riceve un solo trattamento pensionistico che in larga parte (54,2%) coincide con la pensione di vecchiaia, ovvero la categoria pensionistica che somma le prestazioni pensionistiche di vecchiaia, anzianità e prepensionamenti. Il 24% dei pensionati riceve 2 trattamenti pensionistici, rappresentanti in larga parte (13,9% sul totale) del combinato della pensione di vecchiaia e di reversibilità. Il 5% è beneficiario di 3 trattamenti pensionistici di cui la larga parte (2,8% sul totale) la somma di vecchiaia, reversibilità (superstite) e assistenziale. Lo 0,3% per un totale di 357 pensionati riceve 4 o più prestazioni pensionistiche contemporaneamente per un reddito annuo di oltre 29 mila euro. È di interesse notare come la distribuzione di genere mostri un evidente cambio dei rapporti tra numero di beneficiari e numero di prestazioni. Complessivamente le donne rappresentano una quota maggioritaria di beneficiari con il 53,6% del totale. La differenza di numerosità, però, si spiega nelle classi di beneficiari destinatari di 2 o più trattamenti pensionistici: se per i soli maschi i beneficiari di una sola prestazione pensionistica rappresentano una quota pari al 80% (di cui il 65,4% la pensione di vecchiaia), per le donne la percentuale scende al 62% (di cui 44,4% la pensione di vecchiaia). Al contrario concentrazioni più alte per il genere femminile si rintracciano dove le prestazioni più di carattere previdenziale sono accompagnate da trattamenti di natura indennitaria e/o assistenziale. Tale asimmetria sintetizza la maggior difficoltà femminile a maturare posizioni contributive che permettano uno sbocco previdenziale al sistema pensionistico e, allo stesso tempo, riflette come le segmentazioni di genere si ripercuotano sulla vita contributiva delle persone e, quindi, anche sulla copertura pensionistica. Il divario di genere si evidenzia anche in un confronto del reddito pensionistico annuo 2 : in media le pensionate hanno oltre ¼ di reddito pensionistico in meno (-26%) rispetto ai pensionati maschi. Questo 2 L'importo annuo è calcolato moltiplicando per 13 (o per 12 in caso di accompagnamento) l importo pensionistico al loro di eventuali trattenute fiscali e contributive 5

9 Pensionati % colonna var % Reddito annuo Pensionati % colonna var % Reddito annuo Pensionati % colonna var % Reddito annuo divario si accentua tra le pensioni di vecchiaia (-38%) e si inverte se si considerano le sole prestazioni di reversibilità (+88% a favore del genere femminile). In dinamica il numero di pensionati è calato in egual modo per uomini e donne. A contrarsi sono stati soprattutto i beneficiari di pensioni di vecchiaia, ridottesi del 3,7%, con una accelerazione maggiore per la componente maschile (-4,5% a fronte del -2,7% femminile). Diversamente aumentano i percettori di pensioni di invalidità, superstiti e assistenziali. Ma con alcune differenze. I beneficiari di trattamenti di invalidità previdenziale aumentano più rapidamente tra gli uomini (+12,6%) che tra le donne (+3,4%) così come i beneficiari di pensioni di natura assistenziale, in corrispondenza della quale il numero di pensionate rimane sostanzialmente stabile. Osservando le variazioni lungo l asse temporale ( ), sembra che la crescita di beneficiari di pensioni di reversibilità sia più pronunciata tra i maschi (+9,5%) che tra le femmine (+5,2%) ma più per la marginalità numerica dello stock maschile (992 nel 2015 a fronte delle pensionate, ovvero un numero 6 volte superiore) che per un reale incremento di beneficiari. Tabella 1 Numero di pensionati per numero di pensioni e genere, 2015 Reggio Emilia Maschi Femmine Totale Vecchiaia ,4-4, ,4-2, ,2-3, Invalidità ,0 12, ,8 8, ,4 10, Superstiti 992 1,5 9, ,4 5, ,2 5, Indennitaria ,6-2, ,8-8, ,1-3, Assistenziale ,3 11, ,9 0, ,6 5, Totale Vecch.+Inval ,2 65, ,1 178, ,1 79, Vecch.+Superst ,1 6, ,5 1, ,9 1, Vecch.+Indennit ,6-14, ,0-17, ,6-15, Vecch.+Assist ,1-17, ,0-24, ,5-20, Inval.+Superst ,2 1, ,8-18, ,1-16, Inval.+Indennit ,5-12, ,1 1, ,3-9, Inval.+Assist ,3-9, ,0-25, ,1-17, Superst.+Indennit. 23 0,0 4, ,4-8, ,2-7, Superst.+Assist ,6 3, ,9-13, ,3-10, Indennit.+Assist. 28 0,0 7, ,0 25, ,0 13, Totale Vecch+Invali+Supers 12 0,0 140, ,0 9, ,0 50, Vecchi+Invali+Indennit 7 0,0 16, ,0 16, Vecch.+Invalid+Assistenz 21 0,0-32, ,0-71, ,0-44, Vecch.+Super+Indennit 448 0,7-3, ,2-4, ,0-4, Vecch.+Super+Assistenz 446 0,7-22, ,7-12, ,8-14, Vecch.+Inden+Assistenz 257 0,4-30, ,1-28, ,2-30, Inval.+Super+Indennit 32 0,0-28, ,1-21, ,1-23, Inval.+Supe+Assistenz 127 0,2-32, ,5-37, ,9-37, Inval.+Indenni+Assiste 75 0,1-10, ,0 35, ,1-4, Superst.+Indenni+Assist 5 0,0 0, ,0-11, ,0-10, Totale o più tipologie 98 0,2-24, ,4-11, ,3-15, Totale ,0-4, ,0-3, ,0-4, Fonte: Casellario INPS Il casellario INPS consente di confrontare la composizione dei beneficiari anche per classe di età. Chi riceve un trattamento pensionistico nell 88,6% dei casi è over 60. La classe quinquennale più rappresentata è chi ha tra i 65 e 69 anni che raccoglie, da sola, il 19,1% dei pensionati a Reggio Emilia ed il 23% del costo pensionistico annuo del Tra il 2011 ed il 2015, decresce molto rapidamente la classe di pensionati tra 6

10 i 60 e i 64 anni, a causa dell innalzamento dell età pensionabile prodotta dalla Riforma Fornero del 2011, mentre cresce molto rapidamente nella fascia anni, a testimonianza dell invecchiamento demografico. Nelle classi intermedie si notano tendenze divergenti: ad una crescita dei pensionati nella fascia anni si contrappone una flessione dei pensionati tra i 70 e 74 anni. Il reddito pensionistico annuo cresce fino alla classe anni ( euro lordi all anno) per poi scendere assestandosi, però, ad un livello di oscillazione tra i 17 e 19 mila euro. Tabella 2 Pensionati per classe di età, 2015 Reggio Emilia Pensionati Composizione di genere var % reddio assoluto % colonna Maschi femmine Totale Maschi Femmine Totale annuo ,2 63,4 36, ,1-6,6 5, ,4 59,7 40, ,5-2,8-12, ,6 60,7 39, ,0-3,8-2, ,6 58,7 41, ,9-3,4 6, ,4 54,3 45, ,3 12,0 14, ,3 56,1 43, ,4-11,7-6, ,3 54,7 45, ,2-9,1-16, ,6 56,9 43, ,1-10,5-15, ,9 59,0 41, ,7-11,2-6, ,4 54,7 45, ,3-7,4-9, ,9 53,7 46, ,2-6,1-2, ,9 49,8 50, ,1-18,3-27, ,8 49,2 50, ,1-31,0-31, ,9 49,7 50, ,6 18,4 17, ,7 49,4 50, ,2-10,8-10, ,7 46,7 53, ,4 4,8 6, ,3 43,0 57, ,7-3,6 1, ,3 35,2 64, ,0-3,3 0, ,1 26,9 73, ,5 35,9 35, e più ,8 20,2 79, ,0-16,7-16, Non ripartibili 8 0,0 62,5 37, ,0 14, Totale ,0 46,4 53, ,0-3,9-4, Fonte: Casellario INPS Complessivamente a Reggio Emilia si contano 26 pensionati su 100 residenti, con una rapporto di genere che evidenzia una maggior presenza di pensionate tra la popolazione femminile (27,2% a fronte del 24,5% maschile). Il rapporto si colloca leggermente al di sotto della media regionale posta pari al 28,4% complessivo. Figura 1 Rapporto tra numero di pensionati e popolazione a Reggio Emilia, ,2 90,0 86,2 98,5 98,5 95,3 99,3 97,4 98,1 94,1 90,1 92,6 56,0 53,1 54,5 3,3 2,6 2,9 16,1 15,5 15,8 24,5 27,2 25,9 Under anni anni anni anni anni 80 anni e oltre Totale Maschi Femmine Totale Fonte: Casellario INPS 7

11 pensionati % colonna % cumulata var % pensionati % colonna % cumulata var % 2011_2015 pensionati % colonna % cumulata var % 2011_2015 Reddito annuo (milioni ) % colonna Se si rapporta il numero dei pensionati per classe di età alla relativa fascia di età della popolazione si ricavano i tassi di copertura pensionistica specifici. In questo modo si osserva come il 54,5% della popolazione tra i 60 e 64 anni sia beneficiario di trattamenti pensionistici, con una tasso di copertura pensionistica più alta per la componente maschile e leggermente al di sopra della media regionale (52,8%). Dopo i 65 anni, la copertura pensionistica raggiunge il 90% ma sempre con valori al di sotto della media per la popolazione femminile. Dopo gli 80 anni la quasi totalità dei residenti è coperto da almeno un trattamento pensionistico sia esso di natura previdenziale o assistenziale. Rispetto alla complessità dei beneficiari, circa 1/3, e più precisamente il 31,7% ha un reddito pensionistico, ovvero come risultato anche di cumulo di più trattamenti pensionistici, al di sotto dei 1000 euro lordi. Per le pensionate la quota di chi sta al di sotto della soglia dei 1000 euro sale al 39,8% mentre per i pensionati maschi scendono al 22,3%, ovvero quasi la metà della quota femminile. Chi ha un reddito pensionistico superiore ai 3 mila euro, invece, è pari al 6,1% con una marcata preponderanza maschile (9,9% a fronte del 2,7% femminile). In dinamica si scorge come a crescere siano soprattutto i beneficiari appartenenti alle classi di importo maggiore mentre scendono considerevolmente i pensionati al di sotto dei 1500 euro mensili lordi. Tra il 2010 ed il 2015 si contrae la quota di pensionati con un reddito pensionistico al di sotto dei 1000 euro dal 38% al 31,7%: il calo dei pensionati è dunque totalmente da attribuire alle classi di reddito pensionistico più basso. Tabella 3 Numero di pensionati per classe di importo del reddito pensionistico annuo, Reggio Emilia 2015 Maschi Femmine Totale Fino a ,4 2,4-22, , ,2 2,2-20,3 6 0, ,6 8,0 1, ,6 8,6-11, ,1 8,3-6,8 36 1, ,1 14,1-23, ,2 26,8-20, ,6 20,9-21, , ,2 22,3-26, ,8-13, ,8 31,7-18, , ,4 31,7-23, ,6 53,4-15, ,6 43,3-18, , ,5 43,2-20, ,2 66,6-1, ,4 55,7-10, , ,8 58,0 14, ,3 77,9 20, ,9 68,6 17, , ,2 68,2 4, , ,5 77,1 8, , ,6 76,8 10, ,2 90,2 26, ,8 83,9 16, , ,8 82,6 10, ,6 93,8 32, ,6 88,5 18, , ,5 90,1 20, ,5 97,3 46, ,4 93,9 28, , e più ,9 100,0 27, , , , , ,4 Totale , Fonte: Casellario INPS In sé il dato potrebbe essere letto come un fenomeno di aumentato benessere. In realtà sottolinea come l innalzamento pensionistico abbia colpito soprattutto chi avrebbe avuto accesso ad un contributo pensionistico al di sotto dei 1000 euro e quindi coloro i quali hanno maturato posizioni contributive più deboli, ovvero i lavori con una storia contributiva più discontinua. Circa 1/3 dei pensionati in meno (ovvero quasi 1900 dei circa pensionati in meno tra il 2011 ed il 2015) è spiegato solo da chi riceve esclusivamente un trattamento pensionistico previdenziale (vecchiaia, anzianità o prepensionamento). 8

12 L analisi del reddito pensionistico annuo per classe retributiva, ovvero il costo pensionistico attribuibile ad ogni singola classe, evidenzia come chi abbia una reddito pensionistico, anche cumulato, superiore ai 3 mila euro mensili pesi per il 6,1% sul totale dei pensionati mentre per il 16,4% sul costo pensionistico annuo nel 2015, ovvero una quota di quasi 3 volte superiore. Al contrario chi ha un reddito pensionistico inferiore ai 1000 euro pur pesando per il 31,7% sul numero di pensionati incide per solo per il 13% sul costo pensionistico del vigenti e liquidate erogate da INPS a Reggio Emilia L INPS gestisce le varie forme di assicurazione obbligatoria contro i rischi di invalidità, vecchiaia e morte per la maggior parte dei lavoratori dipendenti nel settore privato, per alcune categorie di lavoratori dipendenti del settore pubblico e in quota parte anche per i lavoratori autonomi: artigiani, commercianti, imprenditori agricoli, coltivatori diretti, mezzadri e coloni e lavoratori parasubordinati. La generalità dei lavoratori dipendenti è iscritta al Fondo pensioni per i lavoratori dipendenti, compresi gli ex fondi dei trasporti, telefonici, elettrici e INPDAI, che mantengono comunque una contabilità separata, e degli Enti pubblici creditizi (gestione soppressa nel 2011). Inoltre, si vuole qui evidenziare come alcune categorie specifiche quali i dazieri, personale di volo, pensioni ex dipendenti Ferrovie dello Stato, ex IPOST confluiscono nei rispettivi Fondi speciali di previdenza, sostitutivi dell assicurazione generale obbligatoria, mentre altre categorie quali i minatori, esattoriali, gasisti, contribuiscono anche nei fondi integrativi dell assicurazione generale obbligatoria. Da queste considerazioni discende che le prestazioni pensionistiche sono raggruppate, classificate e restituite in cinque diverse gestioni: ai lavoratori dipendenti comprendenti anche i fondi sostitutivi e quelli integrativi dell assicurazione generale obbligatoria; ai lavoratori autonomi, comprendente i fondi dei Coltivatori diretti, mezzadri e coloni, Artigiani e Commercianti; Gestione separata dei lavoratori parasubordinati; Altre gestioni ed assicurazioni facoltative: comprendenti il Clero, il Fondo previdenziale delle persone che svolgono lavori non retribuiti di responsabilità familiare e le altre forme facoltative, le pensioni in regime di totalizzazione; Le prestazioni assistenziali comprendenti le pensioni ed assegni sociali e le prestazioni agli invalidi civili, ciechi e sordomuti Ogni singola gestione in cui le prestazioni sono ripartite è ulteriormente suddivisibile per categoria di trattamento pensionistico: Vecchiaia, ovvero vecchiaia, anzianità e prepensionamenti; Invalidità (assegni ordinari di invalidità, inabilità e invalidità ante lege 222/1984) Superstiti (da assicurato e da pensionato). Nel caso di più contitolari, il trattamento pensionistico viene conteggiato solo una volta; Ciechi, sordomuti e invalidi nel caso della gestione degli Invalidi Civili La georeferenziazione della prestazione pensionistica è basata, a seconda della diversa banca dati di accesso, o sulla provincia in cui opera la sede zonale INPS territorialmente competente (la provincia è il 9

13 massimo livello di dettaglio) o la residenza del titolare di prestazione (il comune è il massimo livello di dettaglio) I trattamenti pensionistici in serie storica a Reggio Emilia Prima di iniziare una analisi del dettaglio al 2016 si ritiene opportuno proporre una lettura della dinamica dei trattamenti pensionistici vigenti delle gestioni INPS in serie storica. Aggregando le diverse gestioni INPS previdenziali di lavoro dipendente e di lavoro autonomo e confrontandole con le prestazioni sociali si nota come generalmente il 2010 segni il passaggio allo scenario negativo: è proprio in quell anno che la curva del totale (viola) scende sotto l asse delle ascisse, ovvero il valore 0. A seconda della diversa gestione, però, si individuano percorsi differenziati. Il trend decrescente del totale delle pensioni relative alla totalità della gestione dei lavoratori dipendenti risale a ben prima del 2010 e subisce una accelerazione continua tra il 2012 ed il 2015 per poi continuare a diminuire, ma con meno velocità, nel Il totale delle pensioni da lavoro autonomo, inclusa anche la gestione separata, mostra un trend positivo fino a cadere al di sotto dello 0 solo nel 2013 per poi mantenersi a cavallo della linea delle ascisse fino al In ultimo, le prestazioni assistenziali salgono a ritmi assai sostenuti fino al 2009 per poi precipitare in zona negativa nel 2011, momento dal quale continuano a mantenere variazioni annuali negative. Figura 2 - Trend dei trattamenti pensionistici a Reggio Emilia Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS Figura 3 - Trend dei trattamenti pensionistici in Emilia-Romagna Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS 10

14 Il confronto con il livello regionale mostra analogie nei trend per gestione, pur con tempistiche diverse. In generale, infatti, si nota come in Emilia-Romagna il numero di prestazioni si fletta sì nel 2010 per poi rallentare fino al 2012 e riaccelerare successivamente. Diversamente da Reggio Emilia, in Emilia-Romagna si nota un 2016 più dinamico soprattutto per un salto positivo delle prestazionali assistenziali: rispetto al 2015 le pensioni, previdenziali e assistenziali, crescono dello 0,1% a fronte di una flessione dello 0,3% a Reggio Emilia e le sole pensioni assistenziali crescono dell 1,6% a fronte del -2,9% a Reggio Emilia. Al 1 gennaio 2016 le pensioni vigenti, ovvero il dato di stock che tiene conto di tutte le decorrenze, sono di cui il 45,7% è rappresentato dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti (ovvero circa 75 mila pensioni), il 35,1% dalle pensioni ai lavoratori autonomi, ovvero coltivatori diretti, artigiani e commercianti. Nel periodo considerato ( ), il peso delle pensioni da lavoro dipendente si è contratto passando da 49,1% al 45,7% mentre è cresciuta l incidenza delle pensioni da lavoro autonomo (da 34,4% a 35,1%) e soprattutto della gestione separata dei lavoratori parasubordinati (dal 2,7% al 4,4%). Solo rispetto alla dinamica si segnalano le variazioni importanti delle pensioni vigenti, e in questo caso anche liquidate, per i fondi sostitutivi nel 2012 e nel 2016 a causa soprattutto di un ingresso pensionistico dei lavoratori delle poste (Ex-IPOST). Tabella 4 Numero pensioni per gestione INPS (numero assoluto, var % e peso %) Fondo Lavoratori dipendenti ai lavoratori Autonomi Fondi sostitutivi Fondi integrativi Gestione separata lavoratori parasubordinati Altre gestioni e assicurazioni facoltative Prestazioni Assistenziali Totale Fondo Lavoratori dipendenti -0,9-1,8-1,2-1,4-1,7-2,1-2,4-1,7 ai lavoratori Autonomi 0,3 0,0 0,4-0,3-1,2-0,4-1,2-0,5 Fondi sostitutivi -1,9-1,9-3,8 838,0-2,8-2,4-1,3 227,3 Fondi integrativi -5,5-5,8-8,2-13,3-7,7-2,8-5,7-9,1 Gestione separata lavoratori parasubordinati 15,6 7,8 6,7 6,9 4,0 6,6 6,9 7,7 Altre gestioni e assicurazioni facoltative -1,7-6,4-6,1-6,0-7,3-6,9-6,5 153,7 Prestazioni Assistenziali 6,5 4,6-1,0-2,2-2,0 0,1-1,9-2,9 Totale 0,9 0,0-0,4-0,7-1,4-0,9-1,5-0,3 Fondo Lavoratori dipendenti 49,1 48,2 47,8 47,5 47,3 46,7 46,4 45,7 ai lavoratori Autonomi 34,4 34,4 34,7 34,8 34,9 35,0 35,2 35,1 Fondi sostitutivi 0,0 0,0 0,0 0,3 0,3 0,3 0,3 0,9 Fondi integrativi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Gestione separata lavoratori parasubordinati 2,7 2,9 3,1 3,3 3,5 3,8 4,1 4,4 Altre gestioni e assicurazioni facoltative 0,2 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,3 Prestazioni Assistenziali 13,7 14,3 14,2 14,0 13,9 14,0 14,0 13,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS Oltre alla gestione, le pensioni possono essere scomposte anche rispetto alla categoria, ovvero vecchiaia, invalidità, superstite, pensioni/assegni sociali e invalidi civili. Se le prime tre si distribuiscono tra la gestione delle pensioni da lavoro autonomo e lavoro dipendente, e quindi forme di natura previdenziale che hanno avuto origine dal versamento di contributi, le ultime due categorie esprimono un livello di dettaglio delle prestazioni assistenziali, ovvero prestazioni erogate per sostenere una situazione di invalidità congiunta, o meno, a situazione di reddito basso. Le pensioni di vecchiaia, al cui interno si conteggiano i trattamenti di vecchiaia, anzianità e prepensionamenti, rappresentano al 1 gennaio 2016 il 61% delle pensioni complessive, ovvero la quota più ampia raggiunta dal Le pensioni di invalidità a Reggio Emilia 11

15 costituiscono il 5% delle pensioni totali, a fronte del 7,4% del livello nazionale, riportando un dimezzamento rispetto al 10,4% registrato nel 2004 dovuto principalmente all invecchiamento dei beneficiari delle pensioni di invalidità previdenziale ante legge 222/ a cui non corrisponde un aumento compensativo delle prestazioni agli invalidi civili. I trattamenti pensionistici da superstite 4 continuano ad incidere per circa il 20% sul totale dei trattamenti pensionistici Tra le prestazioni di natura assistenziale la larga parte riguarda i trattamenti per invalidi civili che pesano per oltre l 11% sul totale dei trattamenti pensionistici e circa l 83% della totalità dei trattamenti di natura assistenziale. Tabella 5 per categoria, serie storica , Reggio Emilia Vecchiaia Invalidità Superstite /Assegni Sociali Invalidi civili Totale pensioni var. % pensioni var. % pensioni var. % pensioni var. % pensioni var. % pensioni var. % , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,3 Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS In dinamica le pensioni per categoria a Reggio Emilia mostrano un trend assimilabile a quello regionale con un andamento decrescente costante fino al 2012 per poi scendere in zona negativa e rimbalzare con un salto positivo nel Nel 2016 a segnare una variazione positiva sono soprattutto le pensioni di vecchiaia e gli assegni sociali mentre mostrano forti contrazioni le pensioni per invalidi civili e per invalidità. 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0-0,5-1,0-1,5-2,0 Figura 4 Trend delle pensioni di vecchiaia e totali a Reggio Emilia e in Emilia-Romagna, ER Vecchiaia ER Totale RE Vecchiaia RE Totale Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS 3 Prestazione legata al versamento di contributi e al riconoscimento, da parte degli organi competenti dell Ente previdenziale, della riduzione permanente della capacità di guadagno. La prestazione è stata abolita dalla Legge 222/1984, che ha introdotto l assegno di invalidità e la pensione di inabilità. Sono rimasti, a tutela di alcune classi di lavoratori, i requisiti di invalidità assimilabili alla vecchia normativa; tale invalidità specifica è compresa nella categoria dell invalidità previdenziale ante Legge 222/ I familiari superstiti del lavoratore deceduto (coniuge, figli a carico o, in mancanza dei precedenti, i genitori ultrasessantacinquenni, i fratelli celibi o sorelle nubili a carico del dante causa), che aveva maturato i requisiti assicurativi e contributivi per la pensione ordinaria di inabilità, hanno diritto alla pensione indiretta. Se il dante causa era pensionato hanno diritto alla pensione di reversibilità 12

16 I trattamenti pensionistici nel 2016: le gestioni a confronto L importo complessivo annuo per pagare le pensioni vigenti, e quindi la spesa pensionistica reggiana, è pari a milioni di euro al 1 gennaio 2016 di cui oltre 1.100, ovvero il 58%, è rappresentato dal totale delle gestioni INPS per i lavoratori subordinati, ovvero il Fondo pensioni lavoratori dipendenti (comprese le gestioni a contabilità separata trasporti, telefonici, elettrici, INPDA), i fondi sostitutivi (ex dipendenti Ferrovie dello Stato, volo, dazieri e postali) e i fondi integrativi (gas ed esattoriali). Il 35,5% della spesa pensionistica relativa alle pensioni vigenti è imputabile alle pensioni da lavoro autonomo, in cui si distingue il 16,9% relativo agli artigiani ovvero un peso superiore alla quota relativa sul numero delle pensioni (14,6%). Le altre gestioni e assicurazioni facoltative impattano per lo 0,4% sulla spesa pensionistica del 2016 mentre le prestazioni assistenziali per il 6%. Tabella 6 vigenti al 1 gennaio 2016 per gestione a Reggio Emilia Fondo Lavoratori dipendenti (comprese le gestioni a contabilità separata) Fondi sostitutivi Fondi integrativi 13 Numero v.a. Peso % complessivo Annuo (Milioni di ) Peso v.a. % Età media Fondo Lavoratori dipendenti (escluse le gestioni a , ,1 51,4 76,4 contabilità separata) Trasporti 712 0, ,5 0,7 74,4 Telefonici 354 0, ,0 0,5 72,3 Elettrici 693 0, ,3 0,9 75,2 INPDAI , ,8 3,2 72,5 Totale , ,6 56,7 76,3 ex dipendenti Ferrovie dello Stato 388 0, ,0 0,4 75,8 Volo 10 0, ,4 0,0 65,6 Dazieri 33 0, ,6 0,0 80,8 IPOST , ,2 0,9 72,2 Totale , ,2 1,3 73,3 Gas 2 0, ,0 0,0 86,4 Esattoriali 28 0, ,7 0,0 81 Totale 30 0, ,7 0,0 81,4 Totale pensioni gestioni lavoratori dipendenti , ,5 58,0 Coltivatori diretti Coloni e Mezzadri , ,9 9,2 78,1 ai lavoratori Autonomi Artigiani , ,9 16,9 72,4 Commercianti , ,2 8,7 73,5 Totale , ,0 34,8 74,6 Gestione separata parasubordinati Totale , ,4 0,7 71,6 Totale pensioni gestioni lavoratori autonomi ,5 692,4 35,5 Altre gestioni e assicurazioni facoltative Prestazioni Assistenziali Clero 130 0, ,0 0,1 78,8 Fondo previdenziale persone che svolgono lavori non retribuiti da 9 0,0 41 0,0 0,0 80,5 responsabilità familiare Facoltative 38 0,0 47 0,0 0,0 89 Totalizzazione 300 0, ,1 0,4 64,9 Totale 477 0, ,2 0,4 70,9 ed Assegni sociali , ,9 1,0 74,7 Invalidi civili , ,1 5,0 65,4 Totale prestazioni assistenziali , ,0 6,0 66,9 Totale , ,0 *L importo complessivo annuo è ottenuto moltiplicando per 13 mensilità (12 nel caso delle indennità di accompagnamento) il valore dell importo di gennaio - Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS

17 Il confronto tra la quota sull importo complessivo e la quota sul totale delle pensioni per gestione INPS aiuta a comprendere la diversa articolazione del costo pensionistico. Il totale delle gestioni INPS da lavoro dipendente pesa per il 46,6% sul totale complessivo dei trattamenti pensionistici ma il 58% sull importo complessivo annuo per il 2016, ovvero una quota di circa 12 punti percentuali superiori. Si segnala come il Fondo speciale dirigenti ex INPDAI pur rappresentano lo 0,8% dei trattamenti pensionistici (ovvero pensioni pagate al 2016) rappresenti il 3,2% della spesa pensionistica ovvero 61,8 milioni di euro. Al contrario le pensioni assistenziali pur pesando per il 13,6% sul totale dei trattamenti pensionistici registrano una incidenza di costo pensionistico del 6%. Complessivamente il 94% delle spese pensionistiche INPS sono imputabili alle pensioni di natura previdenziale. L osservazione dell importo rileva anche altre asimmetrie tra gestioni. Se il Fondo Pensione lavoratori dipendenti INPS (escluse le gestioni a contabilità separate), ovvero la gestione INPS più numerosa, rileva un importo per le pensioni vigenti al gennaio 2016 pari a euro, ai telefonici corrisponde un importo di 1.958, ai dirigenti ex-inpdai un importo di euro mensili ed per l ex personale di volo un importo di euro. Allargando lo spettro delle informazioni è possibile notare come le gestioni con gli importi mensili più alti siano anche quelle con l età media dei beneficiari più bassa. In particolare si nota come per l ex personale di volo l età media sia di 65,6 anni a testimonianza di un carico pensionistico ancora prolungato nel tempo e un accesso pensionistico anticipato rispetto alle altre gestioni/fondi. Tabella 7 - liquidate nel 2015 Reggio Emilia Numero importo v.a. Peso % Fondo Lavoratori dipendenti (escluse le gestioni a contabilità separata) , ,55 65 Fondo Lavoratori Trasporti 25 0, ,66 67,5 dipendenti (comprese le Telefonici 14 0, ,95 67,8 gestioni a contabilità separata) Elettrici 24 0, ,39 67,9 INPDAI 58 0, ,42 66,8 Totale , ,89 65,1 ex dipendenti Ferrovie dello Stato 15 0, ,32 71,3 Volo 1 0, ,8 35,7 Fondi sostitutivi Dazieri 1 0,0 9.82,33 91 IPOST 43 0, ,82 64,3 Totale 60 0, ,96 66 Totale pensioni gestioni lavoratori dipendenti ,0 Coltivatori diretti Coloni e Mezzadri 455 4,8 688,67 71,5 ai lavoratori Autonomi Artigiani , ,23 63,2 Commercianti 735 7, ,53 63,9 Totale , ,59 65 Gestione separata parasubordinati Totale 634 6,7 190,36 67,6 Totale pensioni gestioni lavoratori autonomi ,3 Altre gestioni e assicurazioni facoltative Clero 2 0,0 549,66 68,3 Totalizzazioni 64 0, ,29 60,8 Totale 66 0, ,15 61,1 Prestazioni Assistenziali ed Assegni sociali 225 2,4 397,9 67,5 Invalidi civili ,7 446,13 72,5 Totale ,0 442,77 72,1 Totale ,0 918,59 67,6 Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS età media Spostando ora l attenzione alla dinamica di flusso si nota come le pensioni liquidate nel 2015 siano complessivamente di cui circa 1/3 sono a carico delle gestioni INPS da lavoro dipendente, 1/3 a carico delle gestioni INPS da lavoro autonomo ed 1/3 delle prestazioni assistenziali, prevalentemente pensioni 14

18 destinate agli invalidi civili. Un numero così elevato di prestazioni assistenziali è in parte giustificato da un ricambio molto più veloce rispetto alle prestazioni di tipo previdenziale. Gli importi annualizzati, stanziati per le nuove pensioni liquidate nel 2015 ammontano a circa 113 milioni di euro ovvero circa il 5,8% dell importo complessivo annuo in pagamento al 10 gennaio Dal confronto tra gli anni delle pensioni liquidate emerge come l età dei beneficiari che ogni anno vanno in pensione sia aumentata dal 2004 ad oggi. Se nel 2004 l età media dei beneficiari delle prestazioni pensionistiche del fondo lavoro dipendenti era pari a 61,7 anni nel 2015 è salita a 65,1 anni. La stessa dinamica è ravvisabile nelle pensioni di natura previdenziale ed in particolar modo per la gestione separata dei lavoratori parasubordinati per cui l età media nel 2015 è di 67,6 anni. Al contrario scendono le età media delle altre gestioni e assicurazioni facoltative e delle prestazioni assistenziali i cui beneficiari, però, continuano a vedersi liquidare la pensione a ben oltre i 70 anni. Figura 5 Età media dei beneficiari delle pensioni liquidate per anno di liquidazione 74,2 73,2 72,1 61, ,1 62,2 63, ,5 67,6 65,7 65,9 61,7 61, ,2 67,6 Fondo Lavoratori dipendenti ai lavoratori Autonomi Gestione separata lavoratori parasubordinati Altre gestioni e Prestazioni Assistenziali assicurazioni facoltative Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS Totale Trattamenti pensionistici per regime di liquidazione La cosiddetta Riforma Fornero delle pensioni non ha prodotto un cambiamento solo rispetto all età di accesso alle pensioni di vecchiaia ma anche introdotto un passaggio di regime di liquidazione totalmente contributivo. Al 1 gennaio 2016, le pensioni vigenti di natura previdenziale sono ancora in larga parte a regime retributivo (83,9%) ma in forte contrazione rispetto al 2011 dove rappresentavano il 92,1% dello stock pensionistico. Al contrario cresce il sistema misto, ovvero una combinazione tra retributivo e contributivo, passando dal 4% del 2011 al 9,7% del 2016 e del totalmente contributivo dal 4% al 6,5%. Se nel 2011 oltre il 90% delle pensioni a solo regime contributivo era attribuibile alla sola Gestione Separata INPS (introdotta nel 1995), nel 2016 la percentuale scende all 80% dimostrando una crescita minore ma importante anche nel fondo pensioni dei lavoratori dipendenti. 15

19 Figura 6 Trattamenti pensionistici per regime di liquidazione, a Reggio Emilia Contributivo Misto Retributivo var. Retributivo -1,4-2,7-3,1-3,4-3,8 Var. Misto 7,5 20,2 24,0 15,8 23,8 Var. Contributivo 8,8 6,3 9,6 9,8 11,7 Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS Il diverso regime di liquidazione impatta ovviamente anche sull importo in funzione della gestione pensionistica. Al 1 gennaio 2016 la media della retribuzione pensionistica per le pensioni vigenti è pari a euro con il regime retributivo, euro con il sistema misto (ovvero il 12% in più rispetto al retributivo) e 255 euro con il solo sistema contributivo (ovvero il 75,2% in meno rispetto al solo retributivo. Se prendiamo la totalità delle pensioni nel fondo pensioni dei lavoratori dipendenti l importo nel 2016 è pari a euro se in regime retributivo, euro se in regime misto (+16,7% rispetto al retributivo) e 688 euro se in regime contributivo (-38,6%) 5. 5 La più alta retribuzione attribuita alle pensioni erogate in regime misto appare contro intuitiva in quanto tradisce la normale percezione che vede il sistema retributivo più generoso rispetto agli altri regimi di liquidazione. Diverse possono essere le spiegazioni addotte per spiegare il divario. In primo luogo vale la pena puntualizzare che nel calcolo del regime misto vengono computate anche le pensioni liquidate a seguito della Riforma Fornero (ovvero con il contributivo per tutti). A partire dal 2012, dunque, le pensioni liquidate vengono conteggiate nel regime di liquidazione misto in quanto il valore della pensione è comunque il risultato di un doppio calcolo pensionistico. È infatti dall anno di decorrenza 2012 che si assiste a Reggio Emilia, così come in Italia, ad una impennata del sistema misto in termini di volume delle pensioni (da 263 a 1007) e in termini di redditi pensionistici mensili (passati da 685 a euro mensili). In secondo luogo, si tratta di pensioni vigenti, dato di stock, ovvero si sommano tutte le pensioni ancora vigenti e versate al Questo implica che si sommino pensioni in regime retributivo che al 1995 avevano oltre 18 anni di contributi e quindi con valori nominali assai inferiori a quelle attuali con un ricalcolo dell indicizzazione inferiore alle dinamiche salariali degli anni In terzo luogo il regime retributivo, proprio perché un dato di stock, raccoglie ancora la stragrande maggioranza dei trattamenti pensionistici ( l 83,9% delle pensioni vigenti al 2016) tenendo insieme al proprio interno condizioni e biografie retributive molto disomogenee ed eterogenee. 16

20 Retributivo Misto Contributivo Misto Contributivo Retributivo Misto Contributivo Misto Contributivo Tabella 8 Trattamenti pensionistici per regime di liquidazione e gestione, peso % e importo confronto con retributivo var % confronto con retributivo var % Composizione % su totale Fondo Lavoratori dipendenti (comprese le gestioni a contabilità separata) 95,8 3,8 0,4 88,7 9,6 1,7 Coltivatori diretti Coloni e Mezzadri 98,1 1,9 0,1 95,1 4,6 0,3 Artigiani 94,1 5,7 0,2 86,0 13,1 0,8 Commercianti 91,6 7,7 0,6 82,2 15,8 2,0 Gestione separata 100,0 100,0 Totale 92,1 4,0 4,0 83,9 9,7 6,5 e confronto con il regime retributivo Fondo Lavoratori dipendenti (comprese le gestioni a contabilità separata) ,3-58, ,7-38,6 Coltivatori diretti Coloni e Mezzadri ,1-11, ,6-10,4 Artigiani ,7-64, ,1-45,5 Commercianti ,6-47, ,9-36,6 Gestione separata Totale ,6-85, ,1-75,2 Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS 17

21 Trattamenti pensionistici per profilo socio-anagrafico del beneficiario Il dato pensionistico può essere scomposto e letto lungo la variabile di genere, la classe di età dei beneficiari e la classe di importo. Ognuna di queste informazioni, ovviamente, restituisce informazioni diverse e complementari sul profilo socio-anagrafico del beneficiario. In primo luogo, si osserva come il peso di genere nella dimensione sia previdenziale che assistenziale dei trattamenti pensionistici prevalga a favore della componente femminile. Il peso dei trattamenti destinati al genere femminile è particolarmente alto nella gestione del lavoro dipendente, come somma anche delle contabilità separate e dei fondi integrativi e sostitutivi, e nelle prestazioni assistenziali. Relativamente alle prestazioni assistenziali il fenomeno è attribuibile alla presenza delle donne nelle classi di età avanzata (con maggior rischio di invalidità) e ad una contestuale maggiore esposizione alla povertà (versamenti non sufficienti per la maturazione di una prestazione previdenziale). Il differenziale di genere nelle prestazioni del fondo pensionistico da lavoro dipendente è spiegabile se si guarda la distribuzione per categoria pensionistica. Infatti nelle pensioni di vecchiaia, ovvero la categoria rappresentata in larga parte da pensioni di anzianità, si riscontra un rapporto più bilanciato mentre è nelle pensioni di invalidità e da superstite che aumenta la quota femminile a dimostrazione di una asimmetria del sistema previdenziale. Tabella 9 vigenti per gestione e categorie e per genere (numero pensioni, peso % di genere, importo ) Vecchiaia Invalidità Superstite / Assegni Sociali Invalidi civili Totale Totale gestione lavoro dipendente Totale gestione lavoro autonomo Altre gestioni e assicurazioni facoltative Maschi 46, , , , Femmine 53, , , ,7 827 Totale Maschi 57, , , , Femmine 42, , , ,5 619 Totale Maschi 87, , , , Femmine 12, , , ,0 469 Totale Prestazioni Assistenziali Totale Maschi... 30, , ,4 412 Femmine... 69, , ,6 432 Totale Maschi 51, , , , , , Femmine 48, , , , , ,1 696 Totale Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS Il differenziale non si esplicita solo nella numerosità ma anche nell importo la cui asimmetria, in parte, spiega lo sbilanciamento numerico. In generale le prestazioni pensionistiche previdenziali rivolte al genere femminile sono del 43% inferiori a quelle maschili, percentuale che si alza se si considera il totale delle gestioni da lavoro dipendente (-50%). Per le prestazioni assistenziali, al contrario, non si evidenziano differenziali di importo in base al genere. 18

22 Le pensioni riguardano principalmente beneficiari con più di 65 anni e la classe più numerosa è quella nella fascia anni. Concentrazioni di rilievo tra chi ha meno di 54 anni si rintracciano per le pensioni assistenziali destinate agli invalidi civili. Gli importi medi mensili diminuiscono al crescere dell età soprattutto nella categoria pensioni di vecchiaia a causa di un incremento delle pensioni di vecchiaia e di una contrazione delle pensioni di anzianità Tabella 10 vigenti per classe di età e categoria (peso % per classe di età e corrispondente importo ) Vecchiaia Invalidità Superstite /Assegni Sociali Invalidi civili Totale Fino a 54 anni 0,0 18,5 4,3 0,0 33,3 5, , , , ,0 0 5, , , , , ,0 0 5, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , e oltre 4, , , , , ,7 578 Totale 100, , , , , , Fonte: nostre elaborazioni su dati INPS Osservatorio INPS erogate da INPS Circa il 50% delle pensioni di invalidità si colloca al di sotto dei 69 anni con un forte differenziale di genere. Mentre tra i maschi i beneficiari di pensioni previdenziali di invalidità sono nel 73% dei casi sotto i 69 anni, tra le donne il 54% ha un età superiore agli 80 anni. Questa sproporzione dipende dal fatto che gran parte delle pensioni di invalidità liquidate prima della legge 222/1984 è di sesso femminile per la maggior longevità delle donne. La stessa sproporzione di genere si rintraccia se si considera solo la pensione di invalidità civile 6. In termini di classe di importo sono possibili alcune letture a seconda che si tenga conto la quota percentuale puntuale e quella cumulata. Tra le pensioni di vecchiaia circa 1 pensione su 4 è compresa tra le 500 e 749 euro e comunque la metà delle pensioni è al di sotto dei 1000 euro ed il 12,5% al di sopra dei 2 mila euro. Diversamente la totalità delle pensioni assistenziali rimane sotto i 750 euro per le pensioni/assegni sociali e sotto i 1000 euro per le pensioni da invalidità civile mentre le pensioni di invalidità previdenziale è nel 30% dei casi superiore ai euro. Anche in questo caso la distribuzione per classi di importo risente in particolar modo della variabile di genere. Se tra i maschi le pensioni di vecchiaia sotto i 1000 euro rappresentano il 31,2%, per le femmine la quota sale al 72,5%. 6 Pensione erogata ai cittadini con redditi insufficienti e con una riduzione della capacità di lavoro o di svolgimento delle normali funzioni quotidiane superiore al 73 per cento 19

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