LA GESTIONE DELLE RIUNIONI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LA GESTIONE DELLE RIUNIONI"

Transcript

1 Venerdì 4 novembre 2016 Villa Concordia LA GESTIONE DELLE RIUNIONI

2 DEFINIZIONE DI RIUNIONE La riunione è uno strumento di comunicazione, uno scambio di informazioni tra più persone per raggiungere insieme un obiettivo comune

3 Per essere EFFICACE richiede una attenzione sistemica sia a livello dei contenuti, sia a quello delle relazioni Per essere EFFICIENTE richiede il contenimento dei costi delle risorse impiegate: tempo, costo del lavoro, strumenti impiegati

4 TAPPE ORGANIZZATIVE DI UNA RIUNIONE 1) La Programmazione: Definire l obiettivo della riunione; Stabilire se è necessaria una riunione; Determinare il tipo di riunione; Selezionare e scegliere i partecipanti (attenzione al numero); Definire il programma/agenda di lavoro (O.D.G.); Stabilire la logistica (sala, strumenti necessari, confort, spostamenti, disposizione partecipanti); Programmazione dei tempi (di inizio e fine, oltre che le pause); Fare le convocazioni.

5 CHECK-LIST DI VERIFICA PRE-RIUNIONE - Quali sono gli obiettivi della riunione? - E necessaria una riunione per realizzare questi obiettivi? - Chi può contribuire concretamente al raggiungimento degli obiettivi partecipando alla riunione? - Di che tipo di riunione si tratta? - Chi l ha indetta? -Chi la conduce? - Chi stende il verbale della riunione? - Sono stati dettagliati i diversi argomenti all ordine del giorno? -I locali, le Attrezzature didattiche e i materiali sono adeguati al tipo di riunione e al numero dei partecipanti? - La convocazione è stata fatta con il dovuto anticipo? - E stato fornito per tempo il materiale necessario per la riunione?

6 2) LA CONDUZIONE LE ABILITA DEL CONDUTTORE Iniziare la riunione in orario esplicitando gli obiettivi; saper ascoltare gli altri; favorire una comunicazione fluida e democratica; Garantire a tutti i partecipanti la possibilità di intervenire e di esprimere liberamente le proprie idee; Evitare ogni valutazione delle idee o delle opinioni; Fornire stimoli e suggerimenti aperti quando sono presenti lunghe pause; Avere sempre presenti gli obiettivi della riunione evitando deviazioni; Limitare gli interventi irrilevanti, fuori tema o troppo lunghi invitando alla sintesi; riassumere, integrare e finalizzare i vari contributi, verificando periodicamente l andamento della riunione; terminare la riunione in orario facendo sintesi di quanto emerso;

7 I BISOGNI DEI PARTECIPANTI di sicurezza di considerazione di partecipazione

8 COMPORTAMENTI CHE IL CONDUTTORE DEVE EVITARE incoraggiare i partecipanti a rivolgersi a lui direttamente; Assumere atteggiamenti moraleggianti e esprimere giudizi di valore; fare discorsi lunghi; esibire la propria opinione sulle osservazioni dei partecipanti; Parteggiare per qualcuno dei partecipanti; Mettere in ridicolo e in imbarazzo qualche partecipante; Assumere atteggiamenti difensivi e rifiutare le critiche; Trarre conclusioni affrettate; Assumere atteggiamenti da esperto;

9 LA DINAMICA DELLA RIUNIONE Ogni riunione si articola in tre fasi: 1) L INIZIO (argomenti preliminari) Se le persone che partecipano non si conoscono il conduttore dovrà preoccuparsi di: - presentare ogni membro agli altri; - Dichiarare gli obiettivi della riunione, il tempo concesso ed infine discutere coi partecipanti le regole cui attenersi.

10 ALCUNE REGOLE da chiarire fin dall inizio (sorta di contratto con i partecipanti) - I tempi di ogni intervento (time limit) ; - Necessità di prestare attenzione agli interventi degli altri (ASCOLTO ATTIVO); - Inibire espressioni aggressive rivolte all altro

11 2) LO SVOLGIMENTO DELLA RIUNIONE (corpo centrale della riunione) incoraggiare la partecipazione di tutti (con domande aperte e manifestando rispetto e stima nei confronti delle persone); Superare i momenti di difficoltà (chiedendo a qualcuno di riassumere ciò che è emerso, chiedendo chiarificazioni, proponendo un cambiamento di procedura, invitando a fare una pausa, riportando il gruppo all obiettivo della riunione); Gestire i professori ; Governare il conflitto; Raggiungere una decisione;

12 3) LA CONCLUSIONE - Accertare il consenso sui risultati raggiunti e sulle decisioni prese; - Dettagliare i risultati e le decisioni; - Assegnare le responsabilità di rendere operativi i risultati (chi deve fare che cosa, come e quando); - Se necessario stabilire nuova riunione; - Ringraziare i componenti; - Messaggio di commiato.

13 CHECK LIST DI VALUTAZIONE POST-RIUNIONE -Sono stati raggiunti gli obiettivi della riunione? -La riunione si è dimostrata utile e necessaria? -I partecipanti hanno potuto contribuire liberamente e concretamente ai risultati? - Sono stati rispettati gli orari di inizio e di chiusura dei lavori? - Sede, attrezzature e materiali si sono dimostrati adeguati? -La conduzione della riunione è stata efficace? -E stato steso il verbale ed è stato successivamente inviato ai partecipanti? - Sono state assunte delle decisioni? Come? -Chi è stato incaricato di darvi esecuzione? -Si è resa necessaria un altra riunione? -Sono stati definiti sede, data e ordine del giorno della

14 CAUSE DI FALLIMENTO IL CONDUTTORE IL SINGOLO - L OSTILE - IL SAPIENTONE - IL LOGORROICO - L INTERFERENTE - LO PSICOLOGO - IL CATASTROFISTA - IL BISBIGLIATORE - IL DISTRATTORE SILENZIOSO

15 ASSERTIVITA PARTECIPARE ALLE RIUNIONI: Checklist CHIEDETE SE NON CAPITE SE NON SIETE D ACCORDO, DITELO NON FATEVI INTERROMPERE SIATE POSITIVI, BREVI E ANDATE AL SODO PRETENDETE UNA RISPOSTA, SE NON VE LA DANNO NON FATE MARCIA INDIETRO NON SIATE D ACCORDO CON UN PUNTO DI VISTA SOLO PERCHE E DELLA MAGGIORANZA O DI UN VOSTRO SUPERIORE

16 RIUNIONI OBIETTIVO COMUNICAZIONE DURATA PERIODICITA LAY OUT PARTECIPANTI

17 TIPOLOGIA DELLE RIUNIONI BRIEFING FORMAZIONE INFORMATIVA ANALITICA CREATIVA DECISIONALE

18 BRIEFING Preparare operatività definire tattiche Presentare report Prevalentemente monodirezionale 5 30 minuti Giornaliera settimanale Saletta riunioni ufficio Team di lavoro Gruppo omogeneo

19 INFORMATIVA Dare informazioni Monodirezionale 30 minuti 2 ore Periodica 2 4 mesi Secondo necessità Sala riunioni Sala conferenza Video conferenza Diretti interessati totalitaria

20 FORMAZIONE Apprendere nuove competenze Crescere culturalmente Dare spunti di riflessione Inizialmente monodirezionale, poi bidirezionale 4-8 ore giornaliere Secondo necessità Periodica ogni 3-6 mesi Sala formazione ben attrezzata Gruppi omogenei Diretti interessati

21 ANALITICA Evidenziare problemi Dare priorità Monodirezionale 1 2 ore Secondo necessità Periodica ogni 3-6 mesi Sala riunioni ufficio Diretti interessati Team di lavoro Gruppo omogeneo

22 Produrre idee Ricercare soluzioni Ricercare innovazioni CREATIVA Omnidirezionale attiva 30 minuti 1 ora 1/2 Secondo necessità Saletta con tavolo Competenti creativi

23 DECISIONALE Prendere decisioni Fare scelte Bidirezionale attiva 30 (+ 10 solo che decide) Secondo necessità Saletta riunioni Chi decide insieme ai consiglieri

LA GESTIONE DEGLI INCONTRI DI LAVORO

LA GESTIONE DEGLI INCONTRI DI LAVORO LA GESTIONE DEGLI INCONTRI DI LAVORO La gestione degli incontri Preparare i contenuti dell incontro Facilitare lo scambio delle informazioni Condurre il gruppo intero verso gli obiettivi della riunione

Dettagli

IL GRUPPO NELL APPROCCIO DI COMUNITA

IL GRUPPO NELL APPROCCIO DI COMUNITA IL GRUPPO NELL APPROCCIO DI COMUNITA IL GRUPPO COME STRUMENTO Il gruppo è soggetto fondamentale nell approccio di comunità È strumento complesso È luogo di partecipazione e di confronto, ma anche di conflitto

Dettagli

Circolare n. 210 R Verona, 2 3 / 0 1 / All'attenzione DOCENTI. E p.c. ATA

Circolare n. 210 R Verona, 2 3 / 0 1 / All'attenzione DOCENTI. E p.c. ATA Circolare n. 210 R Verona, 2 3 / 0 1 / 2 0 1 8 All'attenzione E p.c. DOCENTI ATA OGGETTO: UNITA FORMATIVA LAVORARE IN RELAZIONE per docenti del Liceo Artistico di Verona e degli istituti del secondo grado

Dettagli

BOZZA Regolamento di Comitato Studentesco

BOZZA Regolamento di Comitato Studentesco BOZZA Regolamento di Comitato Studentesco "Il comitato (...)adotta un regolamento interno di organizzazione dei propri lavori, anche per commissioni e gruppi, ed esprime un gruppo di gestione, coordinato

Dettagli

PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI STUDENTI In collaborazione con Centro di Solidarietà l Orizzonte

PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI STUDENTI In collaborazione con Centro di Solidarietà l Orizzonte I.S.I.S.S. Istituto Statale Istruzione Secondaria Superiore PIETRO GIORDANI Via Lazio, 3-43100 Parma - Tel. 0521272405/272418 Fax 0521272435 e-mail: ssgiorda@provincia.parma.it http://www.ipsgiordani.it

Dettagli

LA RIUNIONE DI FORMAZIONE. La riunione di formazione -- Programma LEONARDO

LA RIUNIONE DI FORMAZIONE. La riunione di formazione -- Programma LEONARDO LA RIUNIONE DI FORMAZIONE Perchè formare i lavoratori Obbligo di legge (coinvolgere i lavoratori affinchè siano promotori convinti della propria e dell altrui sicurezza) Opportunità di miglioramento generale

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO ANGELO MUSCO. Il teatro a scuola DESCRIZIONE MODALITA ORGANIZZATIVA SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ATTIVITA

ISTITUTO COMPRENSIVO ANGELO MUSCO. Il teatro a scuola DESCRIZIONE MODALITA ORGANIZZATIVA SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ATTIVITA ISTITUTO COMPRENSIVO ANGELO MUSCO Il teatro a scuola DESCRIZIONE MODALITA ORGANIZZATIVA SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ATTIVITA Insegnante Enrica Mallo ANNO SCOLASTICO 2015/16 Premessa Il laboratorio è

Dettagli

ASSERTIVITà: COMPORTAMENTI E COMUNICAZIONE Stabilire relazioni positive, gestire i conflitti, saper dire di no

ASSERTIVITà: COMPORTAMENTI E COMUNICAZIONE Stabilire relazioni positive, gestire i conflitti, saper dire di no ASSERTIVITà: COMPORTAMENTI E COMUNICAZIONE Stabilire relazioni positive, gestire i conflitti, saper dire di no Durata: 2 giorni WebCode: 1.3.5 Quota: 1.590,00 IVA esclusa Tipologia: Full immersion Face

Dettagli

Laurea Specialistica Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione - Infermieristiche e ostetriche. La riunione periodica

Laurea Specialistica Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione - Infermieristiche e ostetriche. La riunione periodica Laurea Specialistica Scienze delle Professioni Sanitarie della Prevenzione - Infermieristiche e ostetriche La riunione periodica EMPOLI 2011 Scambio di informazioni per un obiettivo comune Permette la

Dettagli

Organizzazione, efficienza e gestione del personale nello studio professionale Comunicazione, leadership, motivazione, delega, riunioni

Organizzazione, efficienza e gestione del personale nello studio professionale Comunicazione, leadership, motivazione, delega, riunioni VideoFisco - VideoLavoro ottobre 2014 Organizzazione, efficienza e gestione del personale nello studio professionale Comunicazione, leadership, motivazione, delega, riunioni a cura di Eros Tugnoli 1 COMUNICAZIONE

Dettagli

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché

Dettagli

Valore P.A. - Corsi di formazione Programma dettagliato del Corso. People Management: gestire, motivare e valorizzare le risorse umane

Valore P.A. - Corsi di formazione Programma dettagliato del Corso. People Management: gestire, motivare e valorizzare le risorse umane Valore P.A. - Corsi di formazione 2017 Programma dettagliato del Corso People Management: gestire, motivare e valorizzare le risorse umane Nell ultimo ventennio la Pubblica Amministrazione è stata oggetto

Dettagli

Information summary: La gestione delle riunioni

Information summary: La gestione delle riunioni Information summary: La gestione delle riunioni - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in

Dettagli

Programmazione e Svolgimento dei Ritiri

Programmazione e Svolgimento dei Ritiri Programmazione e Svolgimento dei Ritiri Obiettivi: Fornire ai leaders Lion informazioni sui ritiri Fornire ai leaders Lion un esemplare dell ordine del giorno e suggerimenti sui ritiri Organizzazione:

Dettagli

OBIETTIVI PRIMO BIENNIO

OBIETTIVI PRIMO BIENNIO OBIETTIVI PRIMO BIENNIO OBIETTIVI FORMATIVI COMUNI 1 ACQUISIRE UN COMPORTAMENTO CORRETTO 1a rispetta gli orari 1b rispetta le scadenze dell attività didattica 1c rispetta i locali, gli arredi, gli strumenti

Dettagli

Unità di apprendimento. Crescere attraverso il teatro

Unità di apprendimento. Crescere attraverso il teatro Unità di apprendimento Crescere attraverso il teatro SCUOLE COINVOLTE Liceo Leopardi-Majorana Pordenone I.S.I.S V. Manzini San Daniele del Friuli NOMI PARTECIPANTI Augusta Calderan (Leopardi-Majorana)

Dettagli

IC BALOTTA BARCELLONA POZZO DI GOTTO UNITÀ DI APPRENDIMENTO. a.s. 2017/ 2018

IC BALOTTA BARCELLONA POZZO DI GOTTO UNITÀ DI APPRENDIMENTO. a.s. 2017/ 2018 IC BALOTTA BARCELLONA POZZO DI GOTTO UNITÀ DI APPRENDIMENTO LA RICERCA DELLA FELICITA IN UN CLIC Un sorriso arricchisce chi lo riceve e non impoverisce chi lo dà. a.s. 2017/ 2018 UDA UNITA DI APPRENDIMENTO

Dettagli

PUBLIC SPEAKING Marketing sales & communication Z2128

PUBLIC SPEAKING Marketing sales & communication Z2128 PUBLIC SPEAKING 2015 Marketing sales & communication Z2128 Formazione executive 13 APRILE 14 APRILE 2015 OBIETTIVI Saper parlare, presentarci, essere più disinvolti e rilassati in ogni contesto sociale:

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE identità autonomia competenza cittadinanza identità autonomia competenza

L ORGANIZZAZIONE identità autonomia competenza cittadinanza identità autonomia competenza L ORGANIZZAZIONE La scuola dell infanzia vede il bambino in un processo di continua interazione con i pari, gli adulti e la cultura. A tale proposito l organizzazione si propone di promuovere la formazione

Dettagli

Il colloquio di selezione assertivo

Il colloquio di selezione assertivo Il colloquio di selezione assertivo 1 Scopo della presentazione Fornire modalità e suggerimenti per affrontare al meglio un colloquio di lavoro Modalità di valutazione Test attitudinale Test logici, di

Dettagli

OBIETTIVO BENESSERE: GESTIRE LE EMOZIONI E LE RELAZIONI IN RSA

OBIETTIVO BENESSERE: GESTIRE LE EMOZIONI E LE RELAZIONI IN RSA 10 MARZO 2015 OBIETTIVO BENESSERE: GESTIRE LE EMOZIONI E LE RELAZIONI IN RSA PROGRAMMA DEI PERCORSI SEDE LEGALE E STUDIO: Via Monte Oliveto 56, 50124 firenze - P.IVA 06190020484 CELL. 347-5357983 - E-MAIL:

Dettagli

La metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto)

La metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto) La metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto) Provincia di Mantova _ 06 aprile 2017 Giuseppe Carlo Caruso - Project Manager Ufficio Politiche europee

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF 2014-2015 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI SCUOLA DELL INFANZIA Accoglienza della diversità, delle persone e delle culture Rafforzamento

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE SULLE RELAZIONI INTERPERSONALI E I COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI

CORSI DI FORMAZIONE SULLE RELAZIONI INTERPERSONALI E I COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI CORSI DI FORMAZIONE SULLE RELAZIONI INTERPERSONALI E I COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI Docente: Dott.ssa Antonella CASELLA Consulente per Fondazione Geometri e Geometri Laureati dell Emilia Romagna Premessa

Dettagli

IL SUBSISTEMA INFORMATIVO (O DEL CONTROLLO) NEI SUOI CARATTERI FONDAMENTALI. Unit 2 Slide 2.2.1

IL SUBSISTEMA INFORMATIVO (O DEL CONTROLLO) NEI SUOI CARATTERI FONDAMENTALI. Unit 2 Slide 2.2.1 COMUNICAZIONE D IMPRESA Anno Accademico 2017/2018 IL SUBSISTEMA INFORMATIVO (O DEL CONTROLLO) NEI SUOI CARATTERI FONDAMENTALI Prof. Christian Corsi (CAP. 6) info: ccorsi@unite.it Unit 2 Slide 2.2.1 1 SUBSITEMA

Dettagli

SFIDE E OPPORTUNITA DEL LAVORO DI GRUPPO

SFIDE E OPPORTUNITA DEL LAVORO DI GRUPPO Carugate, 30 marzo 2012 SFIDE E OPPORTUNITA DEL LAVORO DI GRUPPO Chiara D Angelo, psicologa Esperta in Mediazione in ambito sportivo UNA GUIDA 1. Dal gruppo al gruppo di lavoro 2. Fuochi d attenzione per

Dettagli

ACADEMY FLA Corso di Formazione La Comunicazione Efficace

ACADEMY FLA Corso di Formazione La Comunicazione Efficace Ufficio Formazione Mara Lorenzini-0280604435 mara.lorenzini@federlegnoarredo.it Marika Petrillo-0280604302 marika.petrillo@federlegnoarredo.it ACADEMY FLA 2016 Corso di Formazione La Comunicazione Efficace

Dettagli

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE ODORICO MATTIUSSI PORDENONE SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ EDUCATIVE E DIDATTICHE

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE ODORICO MATTIUSSI PORDENONE SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ EDUCATIVE E DIDATTICHE Pagina: 1 di 12 ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE ODORICO MATTIUSSI PORDENONE SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ EDUCATIVE E DIDATTICHE Anno scolastico.. INDIRIZZO:... CONSIGLIO DELLA CLASSE... sez...

Dettagli

Esame di professione per specialisti del commercio al dettaglio Discussione di gruppo

Esame di professione per specialisti del commercio al dettaglio Discussione di gruppo Esame di professione per specialisti del commercio al dettaglio Discussione di gruppo Stato: Serie 0 (esempio) Ultimo aggiornamento: 2016 Situazione di partenza Nella discussione di gruppo avete il compito

Dettagli

Progetto Scopritalento. Alternativamente, Scuola

Progetto Scopritalento. Alternativamente, Scuola Progetto Scopritalento Alternativamente, Scuola Cos è Scopritalento? Progetto di alternanza Scuola Lavoro Metodologia: Flipped Classroom Soluzione efficiente e efficace In espansione Maria Sole D Ettorre

Dettagli

COMUNICARE LA DIAGNOSI ALL INTERNO DEI PROGRAMMI DI SCREENING DELLA REGIONE PIEMONTE: STRATEGIE RELAZIONALI PER AFFRONTARE LE CRITICITÁ

COMUNICARE LA DIAGNOSI ALL INTERNO DEI PROGRAMMI DI SCREENING DELLA REGIONE PIEMONTE: STRATEGIE RELAZIONALI PER AFFRONTARE LE CRITICITÁ COMUNICARE LA DIAGNOSI ALL INTERNO DEI PROGRAMMI DI SCREENING DELLA REGIONE PIEMONTE: STRATEGIE RELAZIONALI PER AFFRONTARE LE CRITICITÁ DOTT.SSA MANUELA NEGRO SCREENING CITOLOGICO MAMMOGRAFICO COLORETTALE

Dettagli

CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI ALIMENTARI. III Edizione. Perugia, maggio

CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI ALIMENTARI. III Edizione. Perugia, maggio Università degli Studi di Perugia Dipartimento di specialità medico chirurgiche e sanità pubblica CENTRO SPERIMENTALE PER L EDUCAZIONE SANITARIA IL COUNSELING NUTRIZIONALE: TECNICHE DI COMUNICAZIONE PER

Dettagli

RIESAME DELLA DIREZIONE

RIESAME DELLA DIREZIONE RIESAME DELLA DIREZIONE Approvazione del documento Responsabile di funzione Firma Data Elaborato da: Verificato da: Approvato da: AQ Responsabile AQ Direttore Generale Codice documento Storia del documento

Dettagli

CURRICOLO VERTICALE LINGUA INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

CURRICOLO VERTICALE LINGUA INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CURRICOLO VERTICALE LINGUA INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Il bambino: ascolta e comprende brevi messaggi orali;

Dettagli

ASSERTIVITA' PER GENITORI come promuovere benessere e salute per sé ed i propri figli

ASSERTIVITA' PER GENITORI come promuovere benessere e salute per sé ed i propri figli ASSERTIVITA' PER GENITORI come promuovere benessere e salute per sé ed i propri figli Valeria Destefani Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS. Laboratorio di Psicologia Cognitivo Comportamentale

Dettagli

P.R.A. - Participatory Rural Appraisal ESERCITAZIONE

P.R.A. - Participatory Rural Appraisal ESERCITAZIONE UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTA DI AGRARIA DIPARTIMENTO TERRITORIO E SISTEMI AGRO-FORESTALI MASTER IN COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO NELLE AREE RURALI P.R.A. - Participatory Rural Appraisal ESERCITAZIONE

Dettagli

Il ruolo del Referente per la formazione nell ASL 8

Il ruolo del Referente per la formazione nell ASL 8 Il ruolo del Referente per la formazione nell ASL 8 Mission: Il referente della formazione promuove in maniera integrata il mantenimento e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze finalizzate alla

Dettagli

Regolamento del COMITATO CONTROLLO E RISCHI

Regolamento del COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento del COMITATO CONTROLLO E RISCHI ARTICOLO 1 FUNZIONI DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI 1.1 Il Comitato Controllo e Rischi (nel prosieguo anche il Comitato ), costituito nell ambito del Consiglio

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016 SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Insieme al fattore sono indicati, a titolo di esempio, elementi che possono contribuire alla valutazione dello stesso. Capacità di pianificazione

Dettagli

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si

Dettagli

PROGETTAZIONE DI ISTITUTO ANNO SCOLASTICO

PROGETTAZIONE DI ISTITUTO ANNO SCOLASTICO Pag.1 di 1 Gruppo di progetto: Lombardi Elvira, Catellani Paola, Rinaldi Francesca, Mazza Giulia, Ruocco Maria. Distribuzione del documento: 1. Dirigente scolastico (per approvazione) 2. Segreteria (per

Dettagli

Corso di formazione OPERATORE SCOLASTICO DI ADVENTEERING. Camp Adventeering. 4 novembre 2017 Graffignana (LODI)

Corso di formazione OPERATORE SCOLASTICO DI ADVENTEERING. Camp Adventeering. 4 novembre 2017 Graffignana (LODI) ! Corso di formazione OPERATORE SCOLASTICO DI ADVENTEERING Camp Adventeering 4 novembre 2017 Graffignana (LODI) ! Bergamo, 10 maggio 2017 Oggetto: invito a Corso di formazione Adventeering e aggiornamento

Dettagli

Check list per la valutazione degli standard di qualità Ultima modifica 08/02/2013

Check list per la valutazione degli standard di qualità Ultima modifica 08/02/2013 Evento numero: Denominazione evento: Provider: Erogatore di prestazioni sanitarie? SI/No Data di svolgimento: Sede dell evento: Crediti assegnati: Numero dei partecipanti: Durata in ore dell evento formativo:

Dettagli

GESTIONE DEGLI AUDIT INTERNI

GESTIONE DEGLI AUDIT INTERNI Pagina 1 di 6 INDICE: 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITÁ 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÁ 4.1 Pianificazione degli Audit 4.2 Preparazione degli Audit 4.3 Esecuzione degli Audit 4.4 Documentazione

Dettagli

SCRIVERE Costruire l interesse per la scrittura autonoma. Scrivere autonomamente un breve testo su un esperienza motivante.

SCRIVERE Costruire l interesse per la scrittura autonoma. Scrivere autonomamente un breve testo su un esperienza motivante. CURRICOLO DI LINGUA CLASSI 1 Ascoltare e parlare Avvio alla costruzione del Sé e alla percezione delle emozioni Ascoltare e comprendere una semplice consegna organizzativa e didattica Narrare un esperienza

Dettagli

formazione consulenziale

formazione consulenziale 1 FORMAZIONE CONSULENZIALE PER LA GESTIONE DELL IMMAGINE E DELLA REPUTAZIONE formazione consulenziale Organizzazione con SGQ certificato UNI EN ISO 9001:2008 per i servizi di Alta Formazione (accreditamento

Dettagli

CATALOGO FONDO FORTE AVVISO 1/2016

CATALOGO FONDO FORTE AVVISO 1/2016 CATALOGO FONDO FORTE AVVISO 1/2016 INDICE LA SPENDING REVIEW: COME FARE DI PIU CON MENO Responsabili di Funzione, Impiegati e Quadri, interessati ad analizzare i diversi modelli esistenti nel campo della

Dettagli

PUBLIC SPEAKING Obiettivi Temi trattati Metodologia di lavoro Durata

PUBLIC SPEAKING Obiettivi Temi trattati Metodologia di lavoro Durata PUBLIC SPEAKING Presentare in pubblico programmi, progetti, relazioni ed anche idee e punti di vista è un attività continua in azienda, eppure spesso non ci si sente preparati o ci si rende conto di essere

Dettagli

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA Rendimi il tempo della mia adolescenza Quando ancora non ero me stesso, se non come attesa. Rendimi quei desideri che mi tormentano la vita, Quelle pene strazianti

Dettagli

Corso di formazione OPERATORE SCOLASTICO DI ADVENTEERING. Camp Adventeering. 16 e 25 marzo 2017 Graffignana (LODI)

Corso di formazione OPERATORE SCOLASTICO DI ADVENTEERING. Camp Adventeering. 16 e 25 marzo 2017 Graffignana (LODI) Corso di formazione OPERATORE SCOLASTICO DI ADVENTEERING Camp Adventeering 16 e 25 marzo 2017 Graffignana (LODI) Bergamo, 2 gennaio 2017 Oggetto: invito a Corso di formazione Adventeering e aggiornamento

Dettagli

LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO

LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO LA GESTIONE PROFESSIONALE DELLE RELAZIONI DI RUOLO Essere una squadra è prima di tutto un modo di pensare 1. Lo scenario Nell attuale situazione caratterizzata da una crescente complessità e discontinuità

Dettagli

Regole, ruoli e moderazione online

Regole, ruoli e moderazione online Regole, ruoli e moderazione online Questo materiale didattico è stato realizzato da Formez PA nel Progetto PerformancePA, Ambito A Linea 1, in convenzione con il Dipartimento della Funzione Pubblica, organismo

Dettagli

Autovalutazione della struttura, del funzionamento e dell efficienza del Consiglio di Amministrazione relativamente all anno 2013

Autovalutazione della struttura, del funzionamento e dell efficienza del Consiglio di Amministrazione relativamente all anno 2013 Autovalutazione della struttura, del funzionamento e dell efficienza del Consiglio di Amministrazione relativamente all anno 2013 Aprile 2014 In ottemperanza e in linea con le indicazioni rassegnate dalla

Dettagli

Classici e SWOT (ricerca-azione flipped classroom)

Classici e SWOT (ricerca-azione flipped classroom) Classici e SWOT (ricerca-azione flipped classroom) Liceo Scientifico Filippo Lussana di Bergamo a. s. : 2016/2017 Autori: A. Balestra, M. Imparato, E. Norelli Destinatari: alunni di 3A, 3B e 3G Obiettivi

Dettagli

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) DATI DELL ALUNNO/A Cognome e nome: Classe: Coordinatore: Eventuale diagnosi: Redatta da: Presso: DATI RELATIVI AL BISOGNO

Dettagli

CURRICOLO di ITALIANO

CURRICOLO di ITALIANO CURRICOLO di ITALIANO Classi: I e II della Scuola Secondaria I grado Competenze Abilità Conoscenze Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l interazione comunicativa

Dettagli

IL COUNSELING NUTRIZIONALE: TECNICHE DI COMUNICAZIONE PER PROMUOVERE IL

IL COUNSELING NUTRIZIONALE: TECNICHE DI COMUNICAZIONE PER PROMUOVERE IL IL COUNSELING NUTRIZIONALE: TECNICHE DI COMUNICAZIONE PER PROMUOVERE IL CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI ALIMENTARI Premessa Le tecniche di counseling sono uno strumento particolarmente qualificato per la

Dettagli

Profilo educativo. POF Triennale Allegato 5

Profilo educativo. POF Triennale Allegato 5 POF Triennale 2016-19 Allegato 5 Istituto Comprensivo Statale N. 6 Cosmè Tura Via Montefiorino, 32 - Ferrara - 0532.464544 0532461274; fax 0532463294 Codice Fiscale: 93053580382 http://scuole.comune.fe.it/

Dettagli

lyondellbasell.com Comunicazione efficace

lyondellbasell.com Comunicazione efficace Comunicazione efficace Che cosa è la comunicazione? La comunicazione è un processo a doppio senso di scambio di informazioni. Tali informazioni vengono trasmesse con le parole, il tono di voce e il linguaggio

Dettagli

Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda

Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda Marina Maderna L incontro è l occasione per Esplorare il tema della comunicazione nelle organizzazioni: Perché si

Dettagli

ADVISORY BOARD. Uno strumento di crescita

ADVISORY BOARD. Uno strumento di crescita ADVISORY BOARD Uno strumento di crescita Nonostante l indubbia utilità che un CdA riveste per la vita di un impresa, non sempre viene visto come uno strumento opportuno, soprattutto da parte di quei manager

Dettagli

Check list per la valutazione degli standard di qualità

Check list per la valutazione degli standard di qualità Evento numero: Denominazione evento: Provider: ID Erogatore di prestazioni sanitarie? Si No Data di svolgimento: Sede operativa: Sede dell evento: Crediti assegnati: Numero dei partecipanti: Durata in

Dettagli

COMPETENZA CHIAVE: COLLABORARE E PARTECIPARE Componenti e loro descrittori

COMPETENZA CHIAVE: COLLABORARE E PARTECIPARE Componenti e loro descrittori COMPETENZA CHIAVE: COLLABORARE E PARTECIPARE Componenti e loro descrittori 1 1. COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA: CHE COSA SONO? - Le competenze chiave sono definite dai citati atti di indirizzo dell

Dettagli

CATALOGO corsi di formazione Art. 5 Legge 196/97. ADDETTI ALLA LOGISTICA DI MAGAZZINO - 80 ore

CATALOGO corsi di formazione Art. 5 Legge 196/97. ADDETTI ALLA LOGISTICA DI MAGAZZINO - 80 ore CATALOGO corsi di formazione Art. 5 Legge 196/97 TITOLO DEL CORSO PREREQUISITI DI PARTECIPAZIONE OBIETTIVI DEL CORSO DOCUMENTAZIONE AI CORSISTI MODALITA' FORMATIVA E GARANZIE DI QUALITA' ATTESTAZIONI ADDETTI

Dettagli

Regolamento del COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

Regolamento del COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Regolamento del COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO ARTICOLO 1 FUNZIONI DEL COMITATO 1.1 Il Comitato per il Controllo Interno (nel prosieguo anche il Comitato ), costituito nell ambito del Consiglio di Amministrazione

Dettagli

PIANO DI ISTITUTO PER IL RECUPERO DELLE CARENZE FORMATIVE

PIANO DI ISTITUTO PER IL RECUPERO DELLE CARENZE FORMATIVE PIANO DI ISTITUTO PER IL RECUPERO DELLE CARENZE FORMATIVE INDICAZIONI NORMATIVE NORMATIVA VIGENTE D.M. 80/07- O.M. 92/07 C.M. 12/09- DPR 122/2009 Il Decreto Ministeriale n. 80 del 3 ottobre 2007 e l Ordinanza

Dettagli

Pratica clinica 3. Esercitarsi nel counselling ; raccogliere una storia clinica.

Pratica clinica 3. Esercitarsi nel counselling ; raccogliere una storia clinica. Pratica clinica 3. Esercitarsi nel counselling ; raccogliere una storia clinica. Obiettivo Imparare a fare del counselling e a raccogliere una storia clinica sull allattamento al seno. Durata media consigliata

Dettagli

Creating Your Future. Impostazione e linee guida

Creating Your Future. Impostazione e linee guida Creating Your Future LA VALUTAZIONE DEL POTENZIALE Il Processo di valutazione Impostazione e linee guida Le caratteristiche del processo La Metodologia descritta in seguito fà riferimento ad un approccio

Dettagli

Pedagogia sperimentale Focus group

Pedagogia sperimentale Focus group Pedagogia sperimentale Focus group Anna Dipace Università degli Studi di Foggia Tipi di interviste di gruppo Tipo di intervista! Ruolo dellʼintervistatore! Interazione tra i partecipanti! Strutturazion

Dettagli

Gestire classi difficili

Gestire classi difficili Gestire classi difficili Cosa vuol dire difficili? Stabilire e condividere tra gli insegnanti degli standard, cioè delle condotte che essi si aspettano dagli allievi relativamente all autonomia, alla responsabilità,

Dettagli

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA' EDUCATIVE E DIDATTICHE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA' EDUCATIVE E DIDATTICHE DEL CONSIGLIO DI CLASSE Via S. Pertini 8, 40033 Casalecchio di Reno (BO) - Dist.29 Tel: 051 2986511 Fax: 051 6130474 C.F..92001450375 segreteria@salvemini.bo.it - www.salvemini.bo.it ANNO SCOLASTICO 2007/2008 SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE

Dettagli

Pesaro, 7 dicembre Regolamento di funzionamento della R.S.U. del Comune di Pesaro

Pesaro, 7 dicembre Regolamento di funzionamento della R.S.U. del Comune di Pesaro Pesaro, 7 dicembre 2004 Regolamento di funzionamento della R.S.U. del Comune di Pesaro REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DELLA R.S.U. DEL COMUNE DI PESARO I giorni 16, 17 e 18 novembre 2004 i dipendenti del

Dettagli

DIZIONARIO DEI COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI

DIZIONARIO DEI COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI DIZIONARIO DEI COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI Dicembre 2004 1 1.1 Programmazione 1.2 Organizzazione 1.3 Organizzazione del proprio lavoro 1.4 Controllo 1.5 Controllo operativo 1.6 Orientamento ai risultati

Dettagli

PARLARE IN PUBBLICO: LE BASI DEL PUBLIC SPEAKING Saper strutturare il discorso, farsi ascoltare, gestire lo stress

PARLARE IN PUBBLICO: LE BASI DEL PUBLIC SPEAKING Saper strutturare il discorso, farsi ascoltare, gestire lo stress PARLARE IN PUBBLICO: LE BASI DEL PUBLIC SPEAKING Saper strutturare il discorso, farsi ascoltare, gestire lo stress Durata: 2 giorni Tipologia: Full immersion Face to face Per chi: Tutti coloro che devono

Dettagli

Programmazione del Consiglio di Classe BIENNIO classe prima

Programmazione del Consiglio di Classe BIENNIO classe prima Programmazione del Consiglio di Classe BIENNIO classe prima ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE TITO LUCREZIO CARO - CITTADELLA (PD) PROFILO DELLA CLASSE _I_ sez. D a.s. 2008/09 Composizione della classe alunni

Dettagli

CITTÀ DI CHIARI. Provincia di Brescia REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

CITTÀ DI CHIARI. Provincia di Brescia REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI CITTÀ DI CHIARI Provincia di Brescia REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n 35 del 22/06/2015 1 Principi Generali Il Consiglio Comunale dei ragazzi

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA ALTERNATIVA. all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA

PROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA ALTERNATIVA. all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO DON F. MOTTOLA TROPEA PROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA ALTERNATIVA all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA ATTIVITA ALTERNATIVA ALL I.R.C. L esigenza di un attività

Dettagli

Allegato 6 - IC di Cerro al Lambro

Allegato 6 - IC di Cerro al Lambro Allegato 6 - IC di Cerro al Lambro Ipotesi di valutazione globale al termine della scuola media secondo le indicazioni ministeriali Innalzamento dell obbligo scolastico 1. Nello studio: individua utilizza

Dettagli

OSSERVATORIO NAZIONALE BILATERALE SUI FONDI PENSIONE

OSSERVATORIO NAZIONALE BILATERALE SUI FONDI PENSIONE PROTOCOLLO D INTESA TRA ARAN E CGIL CISL UIL CONFSAL CISAL CONFEDIR CIDA COSMED USAE CGU CONFINTESA (con riserva) PER LA COSTITUZIONE DI UN OSSERVATORIO NAZIONALE BILATERALE SUI FONDI PENSIONE mdegiacomo\xsottoscrizione_protocollo

Dettagli

Standard di Percorso Formativo Tecnico del controllo di gestione

Standard di Percorso Formativo Tecnico del controllo di gestione Standard di Percorso Formativo Tecnico del controllo di gestione CANALE DI OFFERTA FORMATIVA: Disoccupati, inoccupati, occupati. DURATA MINIMA DEL PERCORSO AL NETTO DI STAGE/WORK EXPERIENCE: 212 ore ARTICOLAZIONE

Dettagli

IMPEGNI STUDIO LUN MAR MER

IMPEGNI STUDIO LUN MAR MER ORE ATTIVITA STUDIO IMPEGNI LUN MAR MER Capacità di organizzare e pianificare la propria attività di studio = componente critica nell ambito delle abilità di studio. Soprattutto in ambito universitario

Dettagli

Come trasformare la competizione in collaborazione;

Come trasformare la competizione in collaborazione; OBIETTIVI Come trasformare la competizione in collaborazione; PRESUPPOSTI La competizione è un opportunità per i dipendenti e per l azienda quando è gestita correttamente; La competizione, quando gestita

Dettagli

Assessment Center G C C

Assessment Center G C C Assessment Center G C C GIAN CARLO COCCO sagl Sede Piazzetta San Carlo, 2 6900 Lugano CH Tel. (0041) 919104646 Cell. (0041) 793177102 e-mail gc.cocco43@gmail.com www.giancarlococco.eu Assessment Center

Dettagli

CHI BEN COMINCIA È A META DELL OPERA

CHI BEN COMINCIA È A META DELL OPERA ESSO ECCE HOMO ISTITUTO COMPRENSIVO VANN ANTO PLESSO ECCE HOMO A.S.2016/2017 PROGETTO ACCOGLIENZA CHI BEN COMINCIA È A META DELL OPERA Non può esserci educazione senza accoglienza e integrazione PREMESSA

Dettagli

LINGUA ITALIANA. Sapere Nuclei fondanti TESTO. Saper fare. Memorizzare. Comprendere. Produrre CODICE OGGETTO CULTURALE LESSICO.

LINGUA ITALIANA. Sapere Nuclei fondanti TESTO. Saper fare. Memorizzare. Comprendere. Produrre CODICE OGGETTO CULTURALE LESSICO. LINGUA ITALIANA è è Sapere Nuclei fondanti OGGETTO CULTURALE che registra i CAMBIAMENTI. CODICE Utilizzato per la COMUNICAZIONE Ha come unità fondamentale il TESTO Utilizza un LESSICO Saper fare che determinano

Dettagli

Dott. Paolo Cardoso. Psicologo Psicoterapeuta. Viale Cialdini 19, Firenze Via Lungo l Affrico 140, Firenze

Dott. Paolo Cardoso. Psicologo Psicoterapeuta. Viale Cialdini 19, Firenze Via Lungo l Affrico 140, Firenze Dott. Paolo Cardoso Psicologo Psicoterapeuta Viale Cialdini 19, 50137 Firenze Via Lungo l Affrico 140, 50137 Firenze Tel.: 338.9381870-3289039747 E-mail: paolo.cardoso@gmail.com - claudia.gambetti@gmail.com

Dettagli

CONVEGNO Il Project Management come metodologia trasversale: applicazioni ed esperienze aziendali

CONVEGNO Il Project Management come metodologia trasversale: applicazioni ed esperienze aziendali Caso Convegno Project Management La società di Consulenza PMExpert deve organizzare un convegno sul project management a Bologna per promuovere le relative competenze aziendali e contattare nuovi potenziali

Dettagli

Trasformà une passion STATUTO E ATTO COSTITUTIVO. Associazione cooperativa scolastica. Anno scolastico

Trasformà une passion STATUTO E ATTO COSTITUTIVO. Associazione cooperativa scolastica. Anno scolastico Anno scolastico 2011-2012 STATUTO E ATTO COSTITUTIVO Associazione cooperativa scolastica Trasformà une passion Classe Q3 Operatore Agroambientale CEFAP Centro per l educazione e la formazione permanente

Dettagli

Open Space Technology: progettiamo la nuova casa sul mare

Open Space Technology: progettiamo la nuova casa sul mare Open Space Technology: progettiamo la nuova casa sul mare 26 maggio 2011 Introduzione Il Comune di Follonica ha deciso di avviare un percorso di coinvolgimento della comunità locale per definire obiettivi,

Dettagli

La valutazione dei PNP e PRP: principi e metodi. Alberto Perra e Stefania Salmaso, CNESPS Roma, Febbraio 2013

La valutazione dei PNP e PRP: principi e metodi. Alberto Perra e Stefania Salmaso, CNESPS Roma, Febbraio 2013 La valutazione dei PNP e PRP: principi e metodi Alberto Perra e Stefania Salmaso, CNESPS Roma, Febbraio 2013 Il processo per il quale decidiamo il merito o il valore di qualcosa. Tale processo implica

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI COMUNE di SEGRATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI ART.1 ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI 3 ART.2 - ORGANI 3 ART.3 FUNZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

Dettagli

REGOLAMENTO DEL GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO MONSERRATO

REGOLAMENTO DEL GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO MONSERRATO REGOLAMENTO DEL GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO MONSERRATO ART. 1 (Costituzione del Gruppo) 1. Il gruppo è costituito dalle consigliere e dai consiglieri eletti nelle liste elettorali contrassegnate

Dettagli

Progetto DSA: Guida al metodo di studio

Progetto DSA: Guida al metodo di studio Progetto DSA: Guida al metodo di studio CESPD - Centro Studi e Ricerche per la Disabilità Scuola di Psicologia Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia Scuola di Ingegneria Dipartimento di

Dettagli

1. Introduzione. 2. Portata del lavoro e tempistica

1. Introduzione. 2. Portata del lavoro e tempistica 1. Introduzione La presente Dichiarazione di Lavoro (acronimo inglese "SOW") è incorporata nel contratto di abbonamento SAAS (il "Contratto") tra Wrike, Inc. ("Wrike") e il cliente, alla data di entrata

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL BILANCIO PARTECIPATIVO

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL BILANCIO PARTECIPATIVO REGOLAMENTO COMUNALE PER IL BILANCIO PARTECIPATIVO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 43 del 30/05/2013 Modificato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 73 del 25/11/2015 1 INDICE

Dettagli

AREA DEL COMPARTO METODOLOGIA DEL SISTEMA PREMIANTE

AREA DEL COMPARTO METODOLOGIA DEL SISTEMA PREMIANTE AREA DEL COMPARTO CRITERI PER LA RIPARTIZIONE DEL FONDO DELLA PRODUTTIVITÀ COLLETTIVA PER IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI E PER IL PREMIO DELLA QUALITÀ DELLE PRESTAZIONI INDIVIDUALI METODOLOGIA DEL SISTEMA

Dettagli

Clelia Consulting per le imprese I.A.R. Interagire SupportAre CresceRe

Clelia Consulting per le imprese I.A.R. Interagire SupportAre CresceRe Newsletter n. 1 Clelia Consulting per le imprese I.A.R. Interagire SupportAre CresceRe in questo numero «Guida la tua impresa dai suoi stessi processi» Newsletter n.1 anno 2017 a cura di Clelia Consulting

Dettagli

P 21 INT CITTA DI STEZZANO (BG) NUOVO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO. avvio del processo di PARTECIPAZIONE AL PIANO DEI SERVIZI

P 21 INT CITTA DI STEZZANO (BG) NUOVO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO. avvio del processo di PARTECIPAZIONE AL PIANO DEI SERVIZI CITTA DI STEZZANO (BG) NUOVO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO avvio del processo di PARTECIPAZIONE AL PIANO DEI SERVIZI Arch. Davide Fortini con Dott.sa Sara Vavassori Dott.sa Elisabetta Rossi P 21 INT

Dettagli

*VALUTAZIONE CERTIFICATIVA (FINALE) DA TRASCRIVERE NELLO SPAZIO PREVISTO NEL LIBRETTO DI TIROCINIO DELLO STUDENTE OBIETTIVI NON RAGGIUNTI NOTE:.

*VALUTAZIONE CERTIFICATIVA (FINALE) DA TRASCRIVERE NELLO SPAZIO PREVISTO NEL LIBRETTO DI TIROCINIO DELLO STUDENTE OBIETTIVI NON RAGGIUNTI NOTE:. Università Politecnica delle Marche Corso di Laurea in Infermieristica Ancona Ultima revisione: 10.01.2013 CONTRATTO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013 2014 Elaborato da: Coordinatori e Tutori del

Dettagli

PIANO DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO

PIANO DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO PIANO DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO Scuola Primaria di BELLANO Classi 4^A e4^b a.s. 2014/2015 Insegnante: Busi Mara DISCIPLINA: ITALIANO TITOLO ATTIVITA MODALITA DI VERIFICA E UN MONDO DI CODICI Comunicare

Dettagli