Parte III L oscilloscopio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Parte III L oscilloscopio"

Transcript

1 L oscilloscopio consente di osservare l andamento di una grandezza (Y) che varia in funzione di un altra (X). Possono essere visualizzate grandezze periodiche (anche non sinusoidali). Con particolari accorgimenti costruttivi (metodi fotografici o a memoria) è possibile visualizzare anche fenomeni transitori Le potenzialità dell oscilloscopio derivano dall utilizzo del Tubo a raggi catodici (CRT) come elemento di visualizzazione: l equipaggio mobile un fascio di elettroni, con massa talmente piccola da consentire l osservazione di variazioni rapide (10-10 s). Opportuni trasduttori consentono di visualizzare praticamente qualsiasi segnale, trasformandolo in una tensione ad esso proporzionale

2 Principio di funzionamento Mediante un opportuno sistema viene generato all interno del CRT un fascio di elettroni che, accelerato su uno schermo, sollecita delle sostanze (fosfori) in grado di emettere segnali luminosi e traccia l andamento del segnale da analizzare. Infatti, le due grandezze X ed Y generano due tensioni V dx e V dy, che pilotano un sistema di deflessione attoaspostarelatracciasulloschermo concordemente al loro andamento.

3 Principio di funzionamento Se si vuole visualizzare una grandezza Y in funzione di un altra grandezza X (funzionamento XY) ènecessario disporre di due tensioni proporzionali a Y e X: v y =H y Y v x =H x X Per adattare l ampiezza dei segnali ai canali di ingresso dell oscilloscopio ai livelli richiesti dal sistema di deflessione è necessario utilizzare degli opportuni blocchi di condizionamento. Si ottiene quindi: v dy =K y v y v dx =K x v x dove K y, K x sono le costanti dei canali. v y v x Canale Y Canale X v dy CRT V x =0 v dx V y =0

4 Principio di funzionamento E possibile anche visualizzare l evoluzione temporale di una grandezza Y in funzione del tempo t (funzionamento con base dei tempi). Se, ad esempio, il segnale Y è una sinusoide si ha: v dy =K y v y = K y v y sin( t) e v dx =K x t Componendo le due espressioni si ricava: v dy =K y v y = K y v y sin( v dx /K x ) v dx deve assumere un range di valori che garantiscano la scansione di tutto lo schermo. Al fine di garantire la persistenza dell immagine si utilizza un dente di sega. Cambiando l inclinazione della rampa è possibile scegliere l intervallo della forma d onda che si vuole visualizzare.

5 Principio di funzionamento Blanking: una volta che il pennello ha compiuto l intera esplorazione dello schermo è necessario riportarlo al punto iniziale per effettuare una nuova esplorazione Si definiscono allora: il tempo di esplorazione; l tempo di ritorno; il tempo di ripristino. Stabilità dell immagine: affinché l immagine sia stabile deve essere: f segnale =K f dente_di_sega Tale condizione è difficile da garantire, quindi si fa in modo che il segnale di ingresso comandi l inizio del dente di sega (oscilloscopi triggerati).

6 Principio di funzionamento Il CRT è un tubo a vuoto ed è costituito dai seguenti blocchi: Cannone elettronico: provvede a generare, accelerare e focalizzare un fascio di elettroni Sistema di deflessione: defletteilfascioinbaseall azione di due campi elettrici che dipendono dai segnali Schermo: è costituito da uno strato di fosfori. Questi, colpiti dal pennello elettronico, si eccitano e poi tornano allo stato iniziale, emettendo in queste due fasi una radiazione luminosa.

7 Il CRT: il cannone elettronico Il cannone elettronico serve a generare e focalizzare il fascio di elettroni. Esso comprende: Il catodo di nichel con superficie emittente rivestita di ossidi di bario e stronzio, riscaldato da un filamento, emette gli elettroni. Griglia di controllo: controlla il flusso di elettroni (lo sblocco (unblanking) del fascio si ottiene inviando impulso positivo di sblocco sulla griglia) e quindi la luminosità. Gli elettroni emessi dal catodo non sono ancora veloci e vengono emessi da diversi punti e con diverse inclinazioni. Essi si concentrano in una sezione trasversale di piccolo diametro (1mm) detta crossover: luogo dei punti in cui si incrociano le traiettorie degli elettroni che fuoriescono dal catodo da punti diversi, ma con eguali angoli di emissione.

8 Il CRT: il potenziale di accelerazione La elevata differenza di potenziale (alcuni kilovolt) che esiste fra il catodo e lo schermo del CRT crea il campo elettrico assiale del CRT che impone una accelerazione agli elettroni e li proietta verso lo schermo. Per questo motivo la differenza di potenziale ( indicata con V a )fracatodoe schermo viene chiamata "potenziale acceleratore". Gli elettroni che superano la griglia di controllo continuano ad accelerare ed acquistano una velocità assiale v z (con cui andranno ad urtare lo schermo). Supponendo che l energia potenziale fornita dal potenziale acceleratore si trasformi interamente in energia cinetica si ha: qv v a m a 1 mv a 2qVa m m o v / c 2 a

9 Il CRT: la lente focalizzatrice La lente focalizzatrice: serve ad accelerare il fascio elettronico, in modo che esso non si allarghi ad opera del potere respingente degli elettroni. Essa è costituita da 3 anodi che formano 3 lenti: 1 anodo o preacceleratore; anodo focalizzatore: regolazione del fuoco 2 anodo o acceleratore.

10 Il CRT: il sistema di deflessione In mancanza di qualsiasi azione sugli elettroni, il fascio generato nel cannone è ben focalizzato al centro dello schermo dove appare un piccola macchia luminosa (spot). Il sistema di deflessione serve ad indirizzare il fascio elettronico su un punto preciso dello schermo. Esso è costituito da due coppie di elettrodi (x o orizzontale e y o verticale) noti come di placche di deflessione.

11 Il CRT: traiettoria dell elettrone Per effetto del potenziale acceleratore gli elettroni transitano nello spazio interessato dall azione delle placche in un tempo t l v a Durante tale intervallo gli elettroni sono soggetti a un campo uniforme trasversale che vale V/d e quindi un accelerazione pari a a F m ev d 1 m

12 Il CRT: traiettoria dell elettrone Essi acquistano, allora, una velocità v t, normale alla traiettoria iniziale pari a: v t at evl mdv Nella traiettoria successiva gli elettroni proseguono con un moto rettilineo uniforme. Deve allora valere: a D M L v a v t e mv ll V d 2 a ll 2dV a V

13 Il CRT: sensibilità del sistema di deflessione La deviazione sullo schermo risulta quindi proporzionale alla tensione applicata alle placche di deflessione, secondo un fattore che dipende dalle dimensioni geometriche del tubo ed è inversamente proporzionale alla tensione di accelerazione. Si introducono allora i fattori D y =S y V dy D x =S x V dx D x ed y sono i tratti di cui si muove il pennello ad opera delle V dy ev dx. S x ed S y sono le sensibilità di deflessione orizzontale e verticale [div/v]. La quantità 1/S viene detta fattore di deflessione [V/div]

14 Il canale Y Il segnale da applicare alle placche di deflessione viene prodotto utilizzando un partitore compensato. Esso è costituito da un partitore resistivo regolabile, utilizzato per adattare la intensità del segnale alle caratteristiche dei blocchi che seguono nel canale di deflessione verticale. Si usano infatti pre-amplificatori e amplificatori a guadagno fisso e non regolabile perché questi garantiscono migliori prestazioni (banda, guadagno, ecc.) rispetto ai dispositivi a guadagno regolabile.

15 La gestione del canale Y Con un oscilloscopio è possibile visualizzare contemporaneamente due grandezze sull asse Y, in funzione del tempo (oscilloscopio a doppia traccia). Ciò è utile per effettuare confronti di fase e/o di ampiezza. Sono pochi tuttavia gli oscilloscopi che hanno due sistemi di deflessione dedicati ai due segnali. E necessario pertanto gestire pertanto il sistema di deflessione verticale in modo da consentire la visualizzazione dei due segnali: Funzionamento alternate Funzionamento chopped 15

16 Alternate Viene fornita la rappresentazione di uno dei due segnali durante un esplorazione del dente di sega e dell altro durante l esplorazione successiva. I due segnali vengono visualizzati alternativamente sullo schermo. 16

17 Chopped I due segnali vengono connessi alternativamente alla parte finale del canale Y e quindi alle placche di deflessione verticalicomunipertempi molto brevi (qualche centinaio di kilohertz). 17

18 La base dei tempi E l insieme dei dispositivi che provvedono a generare un segnale che simula la variabile tempo. Viene generato un segnale a dente di sega, lineare, di ampiezza costante e durata regolabile. L avvio di ogni dente di sega deve avvenire in corrispondenza di un istante ben definito, determinato dal segnale del canale Y (trigger interno) o da un altro segnale (trigger esterno, line).

19 Cause di incertezza Il circuito di condizionamento del segnale di ingresso può introdurre alterazioni al segnale sia per quanto riguarda l'ampiezza (errore di modulo), sia per quanto riguarda la fase. L'amplificatore finale ed il dispositivo di deflessione possono introdurre un errato posizionamento della traccia sullo schermo. Lo spessore della traccia luminosa è non infinitesimo a causa dell errore di focalizzazione e del trasferiemnto di energia tra atomi vicini. Es. Possiamo stimare in alcuni (4) decimi di millimetro la larghezza della traccia per cui, dato che la dimensione dello schermo è di 10 cm, si ha una incertezza percentuale di: I 10 cm dello schermo vengono solitamente utilizzati per rappresentare segnali alternati: il valore della incertezza di fatto raddoppia. La determinazione della posizione della traccia si compie tramite una scala in cui sono riportate le divisioni che rappresentano il 1/40 della dimensione dello schermo. Anche se un operatore ben addestrato possa apprezzare 1/5 di divisione, l incertezza "di quantizzazione nella lettura" risulta del 1/200. errore "di parallasse"

20 Qualità di un oscilloscopio analogico I parametri che identificano la qualità di un oscilloscopio analogico sono: la banda; la sensibilità. E infatti possibile definire una figura di merito: rapporto banda/fattore di deflessione min. Inoltre ai fini della valutazione della banda è utile la seguente relazione: B 3dB *t s = con t s tempo di salita equivalente: t s (t 2 s,ampl t 2 s, CRT )

Parte I (L oscilloscopio digitale) L oscilloscopio analogico

Parte I (L oscilloscopio digitale) L oscilloscopio analogico L oscilloscopio analogico L oscilloscopio consente di osservare l andamento di una grandezza (Y) che varia in funzione di un altra (X). Possono essere visualizzate grandezze periodiche (anche non sinusoidali).

Dettagli

OSCILLOSCOPIO. Questi strumenti di misura elettronici si possono dividere in due gruppi principali: Analogici e Digitali.

OSCILLOSCOPIO. Questi strumenti di misura elettronici si possono dividere in due gruppi principali: Analogici e Digitali. OSCILLOSCOPIO L oscilloscopio visualizza l'andamento di un segnale elettrico nel tempo: dato un certo segnale di tensione in ingresso, consente misure qualitative e quantitative di: differenza di potenziale

Dettagli

L oscilloscopio: introduzione

L oscilloscopio: introduzione L oscilloscopio: introduzione Ampiezza y Tubo a raggi catodici canale Y canale X segnale base tempi asse tempi t ingresso L oscilloscopio è uno strumento che visualizza su uno schermo l andamento di una

Dettagli

OSCILLOSCOPIO. L oscilloscopio a raggi catodici è certamente lo strumento principe del laboratorio elettronico.

OSCILLOSCOPIO. L oscilloscopio a raggi catodici è certamente lo strumento principe del laboratorio elettronico. OSCILLOSCOPIO L oscilloscopio a raggi catodici è certamente lo strumento principe del laboratorio elettronico. La sua caratteristica essenziale è quella di visualizzare l andamento nel tempo dei segnali

Dettagli

Tensioni e corrente variabili

Tensioni e corrente variabili Tensioni e corrente variabili Spesso, nella pratica, le tensioni e le correnti all interno di un circuito risultano variabili rispetto al tempo. Se questa variabilità porta informazione, si parla spesso

Dettagli

L oscilloscopio. l oscilloscopio analogico l oscilloscopio digitale

L oscilloscopio. l oscilloscopio analogico l oscilloscopio digitale L oscilloscopio L oscilloscopio è lo strumento forse più diffuso in assoluto. L applicazione più diffusa è quella di visualizzare su uno schermo l andamento nel tempo di un segnale. Ci sono due classi

Dettagli

L oscilloscopio. Samuele Straulino.

L oscilloscopio. Samuele Straulino. L oscilloscopio Samuele Straulino straulino@fi.infn.it http://hep.fi.infn.it/ol/samuele/dida.php Cos è un oscilloscopio Si tratta sostanzialmente di un voltmetro capace di visualizzare in funzione del

Dettagli

L oscilloscopio consente di visualizzare forme d onda

L oscilloscopio consente di visualizzare forme d onda Oscilloscopi L oscilloscopio consente di visualizzare forme d onda Più in generale è un dispositivo che visualizza una qualunque funzione di 2 variabili. Per fare ciò esse devono essere (o essere trasformate

Dettagli

L OSCILLOSCOPIO: FUNZIONAMENTO E COMANDI

L OSCILLOSCOPIO: FUNZIONAMENTO E COMANDI L OSCILLOSCOPIO: FUNZIONAMENTO E COMANDI 1 - Forze elettriche Tra due punti dello spazio tra i quali esiste una d.d.p. è presente un campo elettrico E orientato come in fig. 1. Una carica elettrica libera

Dettagli

L OSCILLOSCOPIO. L oscilloscopio analogico- Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania

L OSCILLOSCOPIO. L oscilloscopio analogico- Ing. B. Andò - DIEES - Università degli Studi di Catania L OSCILLOSCOPIO INTRODUZIONE L oscilloscopio consente di osservare sullo schermo di un tubo a raggi catodici l andamento di una grandezza (Y) che varia in funzione di un altra grandezza (X). X può essere

Dettagli

CAPITOLO L oscilloscopio: generalità. 9.2 Il tubo a raggi catodici.

CAPITOLO L oscilloscopio: generalità. 9.2 Il tubo a raggi catodici. CAPITOLO 9 9.1 L oscilloscopio: generalità. Nell esecuzione di una misurazione o, più in generale, nello studio di un qualsiasi fenomeno fisico, si ha a che fare con grandezze che possono evolvere nei

Dettagli

Oscilloscopi. Corso di Misure Elettriche

Oscilloscopi. Corso di Misure Elettriche Oscilloscopi Corso di Misure Elettriche http://sms.unipv.it/misure/ Piero Malcovati Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell Informazione Università di Pavia piero.malcovati@unipv.it Piero Malcovati

Dettagli

Oscilloscopio e forme d onda delle grandezze alternate CIRCUITO. v Tempo v

Oscilloscopio e forme d onda delle grandezze alternate CIRCUITO. v Tempo v Oscilloscopio e forme d onda delle grandezze alternate Segnale IN OUT Studio della risposta CIRCUITO v Tempo v Frequenza t f Studio forme d onde Studio dello spettro Strumento OSCILLOSCOPIO Strumento ANALIZZATORE

Dettagli

oscilloscopio introduzione

oscilloscopio introduzione oscilloscopio introduzione 1 L oscilloscopio è uno strumento in grado di visualizzare su uno schermo l andamento della differenza di potenziale al suo ingresso in funzione del tempo. Questo strumento consente

Dettagli

monitor V(t) X(ms/cm) Y(V/cm) comandi

monitor V(t) X(ms/cm) Y(V/cm) comandi L oscilloscopio è lo strumento più utilizzato per studiare grandezze elettriche variabili nel tempo. Ha uno schermo sul quale viene visualizzato il grafico della grandezza in funzione del tempo: Grazie

Dettagli

L OSCILLOSCOPIO. Ing. Stefano Severi

L OSCILLOSCOPIO. Ing. Stefano Severi L OSCILLOSCOPIO Ing. Stefano Severi L oscilloscopio è in grado di visualizzare solo l andamento di tensioni periodiche PANNELLO FRONTALE DI UN OSCILLOSCOPIO una sezione di trigger schermo menù buttons

Dettagli

Uso dell oscilloscopio 1

Uso dell oscilloscopio 1 1/5 1 1 Introduzione Gli obiettivi di questa esercitazione sono sia quello di imparare l uso dei comandi principali dell oscilloscopio sia quello di imparare a valutare le incertezze di misura di questo

Dettagli

Tubo a raggi X. oggetto. Radiologia Digitale. Tradizionale. Foto- conduttori. Fosfori a memoria. Schermi di rinforzo. Scintillatori.

Tubo a raggi X. oggetto. Radiologia Digitale. Tradizionale. Foto- conduttori. Fosfori a memoria. Schermi di rinforzo. Scintillatori. Tubo a raggi X oggetto Schermi di rinforzo Scintillatori Rivelatori Fosfori a memoria Foto- conduttori Radiologia Radioscopia TC Tradizionale Radiologia Digitale oscar fiorucci. laurea.tecn.radiol@ospedale.perugia.it

Dettagli

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E PRODUZIONE DI RAGGI X

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E PRODUZIONE DI RAGGI X UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE E PRODUZIONE DI RAGGI X A.A.

Dettagli

Alcune esperienze di laboratorio sull elettromagnetismo

Alcune esperienze di laboratorio sull elettromagnetismo Alcune esperienze di laboratorio sull elettromagnetismo - Scarica del condensatore A - Oscilloscopio didattico Q - Motorino elettrico A - Sistema molla-magnete Q - Trasformatore didattico A P. Bernardini

Dettagli

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta I rivelatori Osservare il microcosmo Cose prima mai viste L occhio umano non riesce a distinguere oggetti con dimensioni inferiori a 0,1 mm (10-4 m). I primi microscopi vennero prodotti in Olanda alla

Dettagli

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta I rivelatori Osservare il microcosmo Cose prima mai viste L occhio umano non riesce a distinguere oggetti con dimensioni inferiori a 0,1 mm (10-4 m). I primi microscopi vennero prodotti in Olanda alla

Dettagli

FRANCESCO MARINO - TELECOMUNICAZIONI

FRANCESCO MARINO - TELECOMUNICAZIONI Classe: Data Gruppo: Alunni assenti Schema dell esercitazione. Progetto di un filtro RC passa-basso avendo specificato la frequenza di taglio 2. Realizzazione dei collegamenti e disegno dello schema circuitale

Dettagli

Generatore di Funzioni

Generatore di Funzioni Generatore di Funzioni Tipo di onda Come impostare una certa frequenza? Hz, khz, MHz. Oscilloscopio CH1 nel tempo CH2 nel tempo XY (CH1 vs. CH2) DUAL entrambi Lettura: Valore/DIVISIONE Ogni quadrato corrisponde

Dettagli

Programma di addestramento raccomandato per l esame di Ultrasuoni di 2 livello secondo EN 473

Programma di addestramento raccomandato per l esame di Ultrasuoni di 2 livello secondo EN 473 Programma di addestramento raccomandato per l esame di Ultrasuoni di 2 livello secondo EN 473 0 0 0 Parte 1. Principi del controllo ultrasonoro 1.1 Scopo e limitazioni del metodo di controllo mediante

Dettagli

Necessità di attivare la scansione orizzontale con un certo ritardo (delay) rispetto all evento di trigger.

Necessità di attivare la scansione orizzontale con un certo ritardo (delay) rispetto all evento di trigger. Base dei tempi ritardata Necessità di attivare la scansione orizzontale con un certo ritardo (delay) rispetto all evento di trigger. base dei tempi ordinaria (non ritardata) Oscilloscopio p.9/38 Base dei

Dettagli

11/04/00. L oscilloscopio (raccolta di lucidi)

11/04/00. L oscilloscopio (raccolta di lucidi) 11/04/00 L oscilloscopio (raccolta di lucidi) L oscilloscopio visualizza la tensione (variabile) ai capi di un bipolo (che può essere un elemento di un circuito, un sensore, ecc.). In quanto misuratore

Dettagli

LA PRODUZIONE DEI RAGGI X

LA PRODUZIONE DEI RAGGI X UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia LA PRODUZIONE DEI RAGGI X A.A. 2015-2016 Tecniche di Radiodiagnostica

Dettagli

L Oscilloscopio Analogico Principio di funzionamento e informazioni

L Oscilloscopio Analogico Principio di funzionamento e informazioni L Oscilloscopio Analogico Principio di funzionamento e informazioni pagina 1 INDICE Generalità pag 2 Il tubo a raggi catodici pag 2 Catodo pag 3 Griglia di controllo pag 4 Cannone elettronico pag 4 Placchette

Dettagli

Generatore. Generatore. Un sistema a raggi-x consiste di: Tubo a raggi-x. Sistema di rilevazione

Generatore. Generatore. Un sistema a raggi-x consiste di: Tubo a raggi-x. Sistema di rilevazione Generatore Un sistema a raggi-x consiste di: Tubo a raggi-x Sistema di rilevazione Generatore Il generatore trasferisce la potenza elettrica P (KW) al tubo a raggi-x I parametri U (KV) e I (ma) vengono

Dettagli

Produzione di un fascio di raggi x

Produzione di un fascio di raggi x Produzione di un fascio di raggi x WWW.SLIDETUBE.IT Un fascio di elettroni penetra nella materia, dando origine a: produzione di elettroni secondari (raggi delta) emissione X caratteristica bremsstrahlung

Dettagli

Appunti sull Oscilloscopio

Appunti sull Oscilloscopio Corso di Laboratorio di Circuiti Elettrici ed Elettromagnetismo per le lauree triennali in Fisica Fisica e Astrofisica Tecnologie Fisiche e dell Informazione Appunti sull Oscilloscopio Fulvio Ricci Dipartimento

Dettagli

Dispositivi di output

Dispositivi di output Dispositivi di output I dispositivi di output sono generalmente i monitor o display (CRT, LCD ) Inizialmente (primi anni '60) i display sono dispositivi di tipo vettoriale (lineare), in grado di tracciare

Dettagli

OSCILLOSCOPIO ANALOGICO

OSCILLOSCOPIO ANALOGICO OSCILLOSCOPIO ANALOGICO INDICE 1. Introduzione...2 2 Principio di funzionamento...3 3 Il tubo a raggi catodici...4 3.1 Cannone elettronico...4 3.2 Sistema di deflessione...6 3.3 Schermo...8 4. Canale verticale...9

Dettagli

INTERFERENZA - DIFFRAZIONE

INTERFERENZA - DIFFRAZIONE INTERFERENZA - F. Due onde luminose in aria, di lunghezza d onda = 600 nm, sono inizialmente in fase. Si muovono poi attraverso degli strati di plastica trasparente di lunghezza L = 4 m, ma indice di rifrazione

Dettagli

Esercitazione Oscilloscopio

Esercitazione Oscilloscopio Esercitazione Oscilloscopio - 1 Esercitazione Oscilloscopio 1 - Oggetto Uso dell oscilloscopio. Rilievo della caratteristica tensione-corrente di un diodo. Misure di capacità mediante misure di sfasamento.

Dettagli

Esperienza n. 8 Uso dell oscilloscopio analogico

Esperienza n. 8 Uso dell oscilloscopio analogico 1 L oscilloscopio consente di visualizzare forme d onda e più in generale è un dispositivo che visualizza una qualunque funzione di 2 variabili. Per fare ciò esse devono essere o essere trasformate in

Dettagli

L Oscilloscopio e misure relative

L Oscilloscopio e misure relative Facoltà di INGEGNERIA II - Taranto Corso di Misure e Strumentazione Elettronica mod. I- L Oscilloscopio e misure relative 1 L oscilloscopio è attualmente uno dei più versatili e utili strumenti di misura

Dettagli

3B SCIENTIFIC PHYSICS

3B SCIENTIFIC PHYSICS 3B SCIENTIFIC PHYSICS Oscilloscopio didattico 1000902 Istruzioni per l'uso 05/16 CW/ALF/UD 1 Elettronica di funzionamento 2 Bobine di deflessione 3 Magnete ad anello 4 Tubo a raggi catodici 5 Anello metallico

Dettagli

OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE

OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE Un oscillatore è costituito da una particella che si muove periodicamente attorno ad una posizione di equilibrio. Compiono moti oscillatori: il pendolo, un peso attaccato

Dettagli

ESPERIMENTI SUL COMPORTAMENTO DEI RAGGI CATODICI IN UN CAMPO ELETTRICO E IN UN CAMPO MAGNETICO MEDIANTE IL TUBO DI DEFLESSIONE

ESPERIMENTI SUL COMPORTAMENTO DEI RAGGI CATODICI IN UN CAMPO ELETTRICO E IN UN CAMPO MAGNETICO MEDIANTE IL TUBO DI DEFLESSIONE ESPERIMENTI SUL COMPORTAMENTO DEI RAGGI CATODICI IN UN CAMPO ELETTRICO E IN UN CAMPO MAGNETICO MEDIANTE IL TUBO DI DEFLESSIONE ATTENZIONE: PERICOLO! In questa esperienza si impiegano altissime tensioni

Dettagli

Se la Vi è applicata all ingresso invertente si avrà un comparatore invertente con la seguente caratteristica:

Se la Vi è applicata all ingresso invertente si avrà un comparatore invertente con la seguente caratteristica: I comparatori sono dispositivi che consentono di comparare (cioè di confrontare ) due segnali. Di norma uno dei due è una tensione costante di riferimento Vr. Il dispositivo attivo utilizzato per realizzare

Dettagli

3B SCIENTIFIC PHYSICS

3B SCIENTIFIC PHYSICS 3B SCIENTIFIC PHYSICS Oscilloscopio didattico U8481350 Istruzioni per l'uso 01/08 CW/ALF Ingressi: 1 Tensione anodica 2 Tensione catodica 3 Tensione di Wehnelt 4 Tensione di riscaldamento (0) 5 Tensione

Dettagli

Quesiti dell Indirizzo Tecnologico

Quesiti dell Indirizzo Tecnologico Quesiti dell Indirizzo Tecnologico 1) Sapendo che la massa di Marte é 1/10 della massa della Terra e che il suo raggio é ½ di quello della Terra l accelerazione di gravità su Marte è: a) 1/10 di quella

Dettagli

Le modulazioni impulsive

Le modulazioni impulsive Le modulazioni impulsive a cura di Francesco Galgani (www.galgani.it) Indice 1 Introduzione 2 2 La modulazione PAM 3 2.1 Cenni teorici....................................... 3 2.2 Simulazione con il computer

Dettagli

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica FISICA Elaborazione dei dati sperimentali Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica LE GRANDEZZE FISICHE Una grandezza fisica è una quantità che può essere misurata con uno strumento

Dettagli

Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.

Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D. Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A. 2006-07 - 1 Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.Trevese) Modalità: - Prova scritta di Elettricità e Magnetismo:

Dettagli

Oscilloscopio L oscilloscopio a raggi catodici è certamente uno strumento importante del laboratorio elettronico.

Oscilloscopio L oscilloscopio a raggi catodici è certamente uno strumento importante del laboratorio elettronico. Oscilloscopio L oscilloscopio a raggi catodici è certamente uno strumento importante del laboratorio elettronico. La sua caratteristica essenziale è quella di visualizzare l andamento nel tempo dei segnali

Dettagli

MISURA DELLA VELOCITA DELLA LUCE

MISURA DELLA VELOCITA DELLA LUCE MISURA DELLA VELOCITA DELLA LUCE La misura della velocità della luce (c=3x10 8 m/s) effettuata su distanze dell ordine del metro richiede la misura di intervalli di tempo brevissimi (~3x10-9 s). Il metodo

Dettagli

MISURE CON L OSCILLOSCOPIO

MISURE CON L OSCILLOSCOPIO MISURE CON L OSCILLOSCOPIO Misure di ampiezza (1/4) Per effettuare misure di ampiezza con l oscilloscopio l di norma si eseguono in sequenza i seguenti passi: 1. Si procede innanzitutto alla predisposizione

Dettagli

4 - Visualizzazione di forme d onda in funzione del tempo

4 - Visualizzazione di forme d onda in funzione del tempo Esercitazione Oscilloscopio - 1 Esercitazione Oscilloscopio 1 - Oggetto Uso dell oscilloscopio. Rilievo della caratteristica tensione-corrente di un diodo. Misure di capacità mediante misure di sfasamento.

Dettagli

ESERCIZI - SERIE N. 4

ESERCIZI - SERIE N. 4 ESERCIZI - SERIE N. 4 EMISSIONE DI SEGNALI ANALOGICI Problema: convertire il risultato da formato binario, ottenuto dall'algoritmo di controllo ed elaborato dall'unità di governo realizzata con tecnologia

Dettagli

CAPITOLO L oscilloscopio numerico (cenni)

CAPITOLO L oscilloscopio numerico (cenni) CAPITOLO 15 15.1 L oscilloscopio numerico (cenni) Lo strumento che permette di visualizzare un segnale nel dominio del tempo viene genericamente denominato oscilloscopio. Quando l andamento temporale è

Dettagli

Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico. Laura Vallone

Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico. Laura Vallone Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico Laura Vallone Strumentazione a banda stretta Un misuratore di campo EM a banda stretta si compone di varie parti: o Sistema di ricezione

Dettagli

LABORATORIO BAGLIORI NEL VUOTO

LABORATORIO BAGLIORI NEL VUOTO LABORATORIO BAGLIORI NEL VUOTO Scariche elettriche nei gas Per osservare il fenomeno della scarica elettrica in un gas, lo si racchiude in un tubo trasparente, fissando in tal modo il tipo di gas (o miscela

Dettagli

Componenti in corrente continua

Componenti in corrente continua Ogni componente reale utilizzato in un circuito è la realizzazione approssimata di un elemento circuitale ideale. Nello studio dei sistemi in cc gli elementi più importanti sono : esistore Generatori campione

Dettagli

RM Formazione dell immagine

RM Formazione dell immagine RM Formazione dell immagine Marco Serafini m.serafini@ausl.mo.it FUNZIONE, VARIABILE e DOMINIO Funzione: y = f(x) y = variabile dipendente x = variabile indipendente Esempio: Rappresentazione grafica:

Dettagli

oscilloscopio Generatore di funzioni

oscilloscopio Generatore di funzioni L'oscilloscopio è uno strumento di misura elettronico che consente di visualizzare, su un grafico bidimensionale, l'andamento temporale dei segnali elettrici e di misurare abbastanza semplicemente tensioni,

Dettagli

Contatori Elettronici frequenzimetri

Contatori Elettronici frequenzimetri Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni Contatori Elettronici frequenzimetri Ing. Andrea Zanobini Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni

Dettagli

FONDAMENTI DI ELETTRONICA - 2 a prova 4 febbraio 2003

FONDAMENTI DI ELETTRONICA - 2 a prova 4 febbraio 2003 Ù FONDAMENTI DI ELETTRONICA - 2 a prova 4 febbraio 2003 Esercizio 1 1) Si consideri il circuito riportato in figura. Si supponga che l amplificatore operazionale sia ideale (A, Z in, Z out =0).Si determini

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Facoltà di Ingegneria ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE (Lauree di primo livello DM 509/99 e DM 270/04 e Diploma Universitario)

Dettagli

Oscilloscopio (Analogico)

Oscilloscopio (Analogico) Oscilloscopio (Analogico) visualizzazione di una tensione in funzione di un altra tensione; visualizzazione di una tensione in funzione del tempo: il segnale è inviato alle p.d.v.; viene generato segnale

Dettagli

Generalità delle onde elettromagnetiche

Generalità delle onde elettromagnetiche Generalità delle onde elettromagnetiche Ampiezza massima: E max (B max ) Lunghezza d onda: (m) E max (B max ) Periodo: (s) Frequenza: = 1 (s-1 ) Numero d onda: = 1 (m-1 ) = v Velocità della luce nel vuoto

Dettagli

Prova scritta del corso di Fisica con soluzioni. Prof. F. Ricci-Tersenghi 14/11/2014

Prova scritta del corso di Fisica con soluzioni. Prof. F. Ricci-Tersenghi 14/11/2014 Prova scritta del corso di Fisica con soluzioni Prof. F. icci-tersenghi 14/11/214 Quesiti 1. Si deve trascinare una cassa di massa m = 25 kg, tirandola con una fune e facendola scorrere su un piano scabro

Dettagli

Le misure di tempo e frequenza

Le misure di tempo e frequenza Le misure di tempo e frequenza Le misure di tempo e frequenza costituiscono un importante branca delle misure elettriche ed elettroniche ed in generale delle misure di grandezze fisiche. E possibile raggiungere

Dettagli

Gli schemi circuitali impiegati per la realizzazione dei convertitori statici sono molteplici.

Gli schemi circuitali impiegati per la realizzazione dei convertitori statici sono molteplici. Gli schemi circuitali impiegati per la realizzazione dei convertitori statici sono molteplici. Infatti, la struttura del convertitore risulta fortemente influenzata: dal tipo di sorgente primaria di alimentazione;

Dettagli

Theory Italiano (Italy)

Theory Italiano (Italy) Q3-1 Large Hadron Collider (10 punti) Prima di iniziare questo problema, leggi le istruzioni generali nella busta a parte. In questo problema è discussa la fisica dell acceleratore di particelle del CERN

Dettagli

Circuito RC con d.d.p. sinusoidale

Circuito RC con d.d.p. sinusoidale Circuito C con d.d.p. sinusoidale Un circuito C-serie ha la seguente configurazione: G è la resistenza interna del generatore. Misura dello sfasamento della tensione ai capi del condensatore rispetto alla

Dettagli

3B SCIENTIFIC PHYSICS

3B SCIENTIFIC PHYSICS B SCIENTIFIC PHYSICS Tubo di deflessione del fascio elettronico D 6 Istruzioni per l'uso / LF 9 8 7 6 7 6 Schermo fluorescente Piastra di deflessione inferiore Supporto con spinotto da mm per il collegamento

Dettagli

Soluzioni della prima prova di accertamento Fisica Generale 1

Soluzioni della prima prova di accertamento Fisica Generale 1 Corso di Laurea in Ineneria Biomedica, dell Informazione, Elettronica e Informatica Canale 2 (S. Amerio, L. Martucci) Padova, 20 aprile 2013 Soluzioni della prima prova di accertamento Fisica Generale

Dettagli

CAMERE a DERIVA e MWPC

CAMERE a DERIVA e MWPC CAMERE a DERIVA e MWPC Daniela Calvo INFN-Sezione di Torino Lezioni sui rivelatori per il personale tecnico-amministrativo Torino-26 aprile 2004 1 RIVELATORI A GAS GENERALITA LE PARTICELLE CARICHE ATTRAVERSANDO

Dettagli

Elettronica I - Laboratorio Didattico - BREVE INTRODUZIONE AGLI STRUMENTI DEL BANCO DI MISURA

Elettronica I - Laboratorio Didattico - BREVE INTRODUZIONE AGLI STRUMENTI DEL BANCO DI MISURA Elettronica I - Laboratorio Didattico - BREVE INTRODUZIONE AGLI STRUMENTI DEL BANCO DI MISURA Generatore di Funzioni Tektronix CFG280 Generatore di Funzioni Tektronix CFG280 Genera i segnali di tensione

Dettagli

Componenti. 1/3. Lampada al Neon:

Componenti. 1/3. Lampada al Neon: Lampade al Neon. Componenti. Funzionamento. Caratteristiche elettriche. Analogie e differenze (neon-incandescenza). Conduzione del gas. Forma geometrica. Smaltimento RAEE. Spettro luminoso. Componenti.

Dettagli

DOCENTI: Accardo Giovanna Caruti Marco ( ITP)

DOCENTI: Accardo Giovanna Caruti Marco ( ITP) ANNO SCOLASTICO 2016/2017 PROGRAMMAZIONE PREVENTIVA DI ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA DOCENTI: Accardo Giovanna Caruti Marco ( ITP) CLASSE 4BEA Ore settimanali: 4 ( 2 in laboratorio) Per un totale di ore

Dettagli

Parte II (Il multimetro digitale)

Parte II (Il multimetro digitale) Il multimetro digitale è uno strumento ad indicazione numerica per la misura in corrente continua delle grandezze elettriche. Lo strumento è essenzialmente un misuratore digitale di tensione continua:

Dettagli

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le

Dettagli

Cenni di magnetostatica nel Vuoto 1.1 (Lezione L14 Prof. Della Valle) 1. Effetti Meccanici del Campo Magnetico

Cenni di magnetostatica nel Vuoto 1.1 (Lezione L14 Prof. Della Valle) 1. Effetti Meccanici del Campo Magnetico Cenni di magnetostatica nel Vuoto 11 (Lezione L14 Prof Della Valle) 1 Effetti Meccanici del Campo Magnetico 11 La Magnetostatica L elettrostatica studia le forze di interazione fra cariche elettriche ferme

Dettagli

Scheda per il lavoro in Lab sull esperimento Franck-Hertz. 2 Discussione del quadro della fisica e della tecnica in termini di successione dei punti

Scheda per il lavoro in Lab sull esperimento Franck-Hertz. 2 Discussione del quadro della fisica e della tecnica in termini di successione dei punti Università degli Studi di Udine - Udine Unità di Ricerca in Didattica della Fisica Scuola Estiva per Studenti di eccellenza in Fisica Moderna Udine, 23-28 Giugn 2014 Scheda per il lavoro in Lab sull esperimento

Dettagli

Attrito statico e attrito dinamico

Attrito statico e attrito dinamico Forza di attrito La presenza delle forze di attrito fa parte dell esperienza quotidiana. Se si tenta di far scorrere un corpo su una superficie, si sviluppa una resistenza allo scorrimento detta forza

Dettagli

USO DELL OSCILLOSCOPIO PER LA MISURA DELLA VELOCITA' DEL SUONO NELL ARIA

USO DELL OSCILLOSCOPIO PER LA MISURA DELLA VELOCITA' DEL SUONO NELL ARIA USO DELL OSCILLOSCOPIO PER LA MISURA DELLA VELOCITA' DEL SUONO NELL ARIA B. Cottalasso R. Ferrando AIF PLS Corso Estivo di Fisica Genova 2009 1 Scopo dell esperimento Ci si propone di misurare la velocità

Dettagli

Classe IV specializzazione elettronica. Elettrotecnica ed elettronica

Classe IV specializzazione elettronica. Elettrotecnica ed elettronica Macro unità n 1 Classe IV specializzazione elettronica Elettrotecnica ed elettronica Reti elettriche, segnali e diodi Leggi fondamentali: legge di Ohm, principi di Kirchhoff, teorema della sovrapposizione

Dettagli

3B SCIENTIFIC PHYSICS

3B SCIENTIFIC PHYSICS 3B SCIENTIFIC PHYSICS Tubo a fascio elettronico su base di collegamento 1000904 Istruzioni per l uso 09/12 ALF 1 Tubo a fascio filiforme 2 Zoccolo di collegamento 3 Jack di raccordo per anodo 4 Jack di

Dettagli

Meccanismo di d Arsonval. Strumenti elettromeccanici p.1/40

Meccanismo di d Arsonval. Strumenti elettromeccanici p.1/40 Meccanismo di d Arsonval N S Strumenti elettromeccanici p.1/40 Forze agenti sulle spire forze (Lorentz): coppia: coppia totale: coppia antagonista: all equilibrio: Strumenti elettromeccanici p.2/40 Amperometro

Dettagli

Il moto armonico. Comincio a studiare il moto di quando il corpo passa per il punto in figura 2 :

Il moto armonico. Comincio a studiare il moto di quando il corpo passa per il punto in figura 2 : Il moto armonico 1. Definizione di moto armonico Un punto P si muove di moto circolare uniforme lungo la circonferenza Γ in figura, con velocità angolare. Considero uno dei diametri della circonferenza

Dettagli

Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico

Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Discutiamo le caratteristiche del moto armonico utilizzando l esempio di una molla di costante k e massa trascurabile a cui è fissato un oggetto di

Dettagli

Il microscopio elettronico: oltre la lunghezza d onda della luce visibile

Il microscopio elettronico: oltre la lunghezza d onda della luce visibile Il microscopio elettronico: oltre la lunghezza d onda della luce visibile Perché utilizzare gli elettroni come radiazione: - si possono produrre facilmente (fotoemissione, emissione termoionica, elettroni

Dettagli

FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1

FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 DOWNLOAD Il pdf di questa lezione (onde1.pdf) è scaricabile dal sito http://www.ge.infn.it/ calvini/tsrm/ 08/10/2012 FENOMENI ONDULATORI Una classe di fenomeni

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE

ONDE ELETTROMAGNETICHE Fisica generale II, a.a. 01/014 OND LTTROMAGNTICH 10.1. Si consideri un onda elettromagnetica piana sinusoidale che si propaga nel vuoto nella direzione positiva dell asse x. La lunghezza d onda è = 50.0

Dettagli

Dispositivi a raggi X

Dispositivi a raggi X Dispositivi a raggi X Università degli Studi di Cagliari Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione TUBO A RAGGI X v FILAMENTO BERSAGLIO DI TUNGSTENO CIRCUITO DEL FILAMENTO CATODO CUFFIA APERTURA TUBO

Dettagli

Laboratorio di Elettronica T

Laboratorio di Elettronica T Laboratorio di Elettronica T Esperienza 1 Strumenti: Oscilloscopio e Gen. di funzione Cognome Nome Matricola Postazione N 1) Predisposizione banco di misura Accendete il generatore di funzione (FG) Agilent

Dettagli

Schema di un tubo a raggi X

Schema di un tubo a raggi X Raggi X 1 Schema di un tubo a raggi X I raggi X sono prodotti quando una sostanza è bombardata da elettroni ad alta velocità. I componenti fondamentali di un tubo a raggi X sono: a) ampolla di vetro a

Dettagli

ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE

ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE Scopo dell esperimento: studiare l ottica geometrica e i fenomeni di diffrazione MATERIALE A DISPOSIZIONE: 1 banco ottico 1 blocco di plexiglass 2 lenti con

Dettagli

Misura della velocita di deriva degli elettroni nella miscela gassosa di un rivelatore di particelle a filo. P. Campana M. Anelli R.

Misura della velocita di deriva degli elettroni nella miscela gassosa di un rivelatore di particelle a filo. P. Campana M. Anelli R. Misura della velocita di deriva degli elettroni nella miscela gassosa di un rivelatore di particelle a filo P. Campana M. Anelli R. Rosellini Urti random tra la particella e gli atomi di gas (cammino

Dettagli

Esperimenti di Fisica Contenuti

Esperimenti di Fisica Contenuti Esperimenti di Fisica Contenuti D1 Meccanica D1.1 Proprietà comuni dei corpi D1.1.1 D1.1.1.1 D1.1.1.2 D1.1.1.3 D1.1.1.4 D1.1.1.5 D1.1.1.6 Volume Determinazione del volume di un solido regolare Determinazione

Dettagli

SENSORE DI TENSIONE SP

SENSORE DI TENSIONE SP SENSORE DI TENSIONE SP3000-01 2 Sensore di tensione per la cattura di segnali elettrici senza contatto metallico sul conduttore L ingegneria elettronica è spesso chiamata a misurare impulsi di breve durata

Dettagli

Misura del rapporto carica massa dell elettrone

Misura del rapporto carica massa dell elettrone Relazione di: Pietro Ghiglio, Tommaso Lorenzon Laboratorio di fisica del Liceo Scientifico L. da Vinci - Gallarate Misura del rapporto carica massa dell elettrone Lezioni di maggio 2015 Lo scopo dell esperienza

Dettagli

Sensori caratteristiche metrologiche in regime dinamico

Sensori caratteristiche metrologiche in regime dinamico Sensori caratteristiche metrologiche in regime dinamico Premessa Caratteristiche metrologiche in regime stazionario Sono l'insieme delle indicazioni necessarie a legare l'uscita del sensore al misurando,

Dettagli

1. Il moto della sbarretta (OLIMPIADI della FISICA 1991)

1. Il moto della sbarretta (OLIMPIADI della FISICA 1991) 1. Il moto della sbarretta (OLIMPIADI della FISICA 1991) Obiettivi Determinare la f.e.m. indotta agli estremi di un conduttore rettilineo in moto in un campo magnetico Applicare il secondo principio della

Dettagli

Capitolo 6 Oscilloscopio analogico (parte I)

Capitolo 6 Oscilloscopio analogico (parte I) Appunti di Misure Elettriche Capitolo 6 Oscilloscopio analogico (parte I) Introduzione...1 Concetti generali...2 Sezioni verticali...4 Sezione orizzontale...7 Sezione di trigger...9 Collegamenti dell oscilloscopio

Dettagli

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 10 Radioattività... 2 L atomo... 3 Emissione di raggi x... 4 Decadimenti nucleari. 6 Il decadimento alfa.... 7 Il decadimento beta... 8 Il decadimento gamma...... 9 Interazione dei fotoni

Dettagli