Agricoltura biologica.

Transcript

1 Agricoltura biologica. fa bene a te In tutta l Unione europea le persone si interessano sempre più all origine degli alimenti e alle loro modalità di produzione. Hanno a cuore in particolare la loro genuinità e aspetti quali il benessere degli animali e l uso di antiparassitari, additivi alimentari e OGM. Desiderano fornire supporto a sistemi agricoli sostenibili che riducano al minimo l impatto della produzione alimentare sull ambiente oltre che la loro impronta di carbonio. L agricoltura biologica è un sistema di produzione agricola che cerca di offrire al consumatore prodotti freschi, gustosi e genuini, rispettando il ciclo della natura. Nel 1991 una rigida normativa europea ha stabilito un chiaro quadro giuridico per la produzione e il controllo degli alimenti biologici in tutta l Unione europea, affinché i consumatori possano nutrire fiducia nei prodotti biologici che acquistano. Biodiversità dei terreni agricoli Gli agricoltori che praticano l agricoltura biologica rispettano la biodiversità e, ove possibile, si adoperano per migliorarla. Per mantenere la fertilità del suolo e tenere sotto controllo parassiti e malattie con mezzi naturali, sfruttano appieno la flora e la fauna e la biodiversità del suolo anziché ricorrere a prodotti chimici con potenziali effetti nocivi. Per esempio, evitano di utilizzare insetticidi e fungicidi chimici artificiali per il controllo di parassiti e malattie. Al contrario, cercano di migliorare lo stato di salute del terreno, che così produce raccolti forti, sani e naturalmente resistenti a queste calamità. Decidono inoltre di mantenere nell azienda agricola siepi di arbusti e altri spazi

2 naturali per favorire la presenza di predatori naturali di parassiti, il che contribuisce ad accrescere ulteriormente i livelli di biodiversità del suolo. Sapevate che l uso di erbicidi è proibito nelle aziende agricole biologiche? Gli agricoltori dediti all agricoltura biologica debellano le erbe infestanti ricorrendo alla rotazione delle colture mirata a ridurre il problema e selezionando varietà di colture e di foraggio adeguate che crescono al posto delle erbe infestanti. Per il loro controllo vengono anche usati, al momento opportuno, metodi di estirpazione e coltivazione del suolo fisici e meccanici, che contribuiscono a mantenere la biodiversità sia sopra il terreno che nel sottosuolo. Al tempo stesso, tuttavia, gli agricoltori riconoscono anche che una piccola quantità di erbe infestanti non può danneggiare il raccolto, e che al contrario può rappresentare un habitat prezioso per le specie tipiche dei terreni agricoli come i predatori dei parassiti. Non deve quindi sorprendere la notizia che, secondo alcuni studi, le aziende agricole dedite alla produzione biologica osservano una presenza più nutrita di esemplari e specie di uccelli, farfalle, scarabei, pipistrelli e fiori selvatici. A titolo di esempio, da uno studio del 2002 intitolato Soil Fertility and Biodiversity in Organic Farming è emerso che l agricoltura biologica: raddoppia il numero di scarabei stercorari nel terreno produce il 50 % in più di lombrichi produce il 60 % in più di Staphylinidae raddoppia il numero di ragni. Il suolo: un elemento essenziale per la vita Sapevate che il suolo è una delle più importanti risorse naturali del nostro pianeta? È essenziale per la vita sulla Terra e fornisce nutrimento alle piante, che a loro volta rappresentano una fonte di cibo e ossigeno per animali ed esseri umani. Più della metà delle specie conosciute al mondo vive nel sottosuolo: dai lombrichi ai centopiedi e scarabei ai miliardi e miliardi di microscopici funghi e batteri impercettibili all occhio umano. Queste creature vivono sotto di noi in una complessa rete di forme di vita, una rete che comprende piante che crescono nel terreno, animali che mangiano le piante e, per finire, esseri umani che mangiano piante e animali.

3 Possono essere necessari fino a 500 anni per formare un solo centimetro di nuovo terreno; eppure, questo suolo brulicante di vita può essere distrutto molto rapidamente dall erosione, dall inquinamento o da una cattiva gestione. Secondo alcuni studi, anche l uso di fertilizzanti e antiparassitari artificiali può avere conseguenze negative sulla ricca biodiversità del terreno, alterandone la composizione chimica e aumentando la dipendenza delle colture dai fertilizzanti artificiali. In natura le piante traggono nutrimento principalmente dalle minuscole particelle minerali e dalle sostanze organiche in decomposizione che formano il terreno. Per quanto strano possa apparire, le piante non hanno accesso diretto alla maggior parte dei minerali e di altri elementi essenziali presenti nel suolo, cosicché hanno dovuto sviluppare sofisticati rapporti con altri organismi che lo popolano per ottenere le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per crescere. Lombrichi, funghi, batteri e molti altri organismi scompongono i minerali e la sostanza organica in decomposizione trasformandoli in nutrienti facilmente assorbibili dalle radici delle piante. A loro volta, le piante nutrono i microrganismi del suolo secernendo zuccheri ed enzimi, che attraverso le radici ritornano nel terreno. Gli agricoltori che producono alimenti biologici riconoscono l importanza fondamentale di sfruttare al massimo il terreno e i sistemi naturali per la produzione di colture e per l allevamento del bestiame. Mantenendo il suolo in buono stato e in condizioni di naturale fertilità necessarie agli scopi produttivi, cercano di ridurre al minimo l impatto sull ambiente circostante. In che modo? Nell agricoltura biologica il produttore evita di ricorrere a fertilizzanti artificiali e antiparassitari chimici sintetici. Al loro posto, coltiva legumi oppure piante come il trifoglio, che fissano naturalmente nel suolo l azoto presente nell atmosfera, un elemento essenziale per la crescita delle piante. Il produttore fornisce sostanze nutritive alle coltivazioni utilizzando fertilizzanti biologici derivati da letame e rifiuti verdi, scomposti dagli organismi presenti nel terreno in sostanze nutritive che le piante sfruttano per la crescita. Ricorre estensivamente al sistema della rotazione delle colture, dando al terreno tempo di recuperare tra i diversi raccolti e contribuendo a migliorarne la struttura. Pratica il sovescio per ricoprire il terreno brullo dopo il raccolto, favorisce la crescita di siepi di arbusti e seleziona campi di dimensioni più ridotte per proteggere il suolo dalle precipitazioni, dal vento e dalla perdita di sostanze nutritive. I sistemi di allevamento biologico generalmente hanno una minore concentrazione di bestiame per ettaro. Ciò da un lato contribuisce a ridurre lo stress negli animali e il

4 rischio di contrarre malattie e parassiti, mentre dall altro aiuta anche a limitare il livello di compattazione del suolo e il conseguente rischio di erosione. Evitando l uso di fertilizzanti e antiparassitari chimici sintetici, gli agricoltori contribuiscono anche a ridurre al minimo il rischio che queste sostanze chimiche si infiltrino nei fiumi, nei laghi, nei torrenti e in altri corpi d acqua. Inoltre, migliorando la capacità di ritenzione idrica del terreno tramite pratiche come la rotazione pluriennale delle colture e l uso di concime biologico per arricchire la struttura del terreno, gli agricoltori specializzati nel biologico aiutano a ridurre il bisogno di un irrigazione superflua nei mesi più secchi e il rischio di inondazione nei mesi più piovosi dell anno. Cambiamenti climatici L agricoltura moderna contribuisce all emissione di gas a effetto serra nell atmosfera. Allo stato attuale circa il 9 % delle emissioni totali di gas serra nell Unione europea provengono dall agricoltura (rispetto all 11 % nel 1990), che diventa così il terzo settore per quantità di emissioni. Proprio dall agricoltura, tuttavia, possono venire soluzioni al problema generale dei cambiamenti climatici. Secondo studi recenti, l agricoltura biologica produce meno emissioni di gas serra rispetto all agricoltura tradizionale, e può quindi contribuire a ridurre al minimo l impatto dei cambiamenti climatici. Ad esempio, una ricerca condotta dall Istituto di ricerche dell agricoltura biologica (IRAB) ha rilevato che, per ogni ettaro di terreno, le emissioni di gas a effetto serra nel settore biologico sono inferiori del 32 % rispetto ai sistemi che utilizzano fertilizzanti chimici e del % rispetto ai sistemi tradizionali che fanno uso di concimi. Lo studio ha altresì rivelato che l agricoltura biologica restituisce al suolo in media il % in più di anidride carbonica rispetto ai sistemi di fertilizzazione minerale. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che i sistemi biologici cercano di aumentare la fertilità del terreno e il suo contenuto di humus tramite il riciclo di stallatico e rifiuti verdi anziché ricorrere a fertilizzanti e antiparassitari chimici sintetici prodotti con processi ad alto consumo di energia. La produzione biologica assicura uno sfruttamento responsabile dell energia e delle risorse naturali. Scegliendo alimenti biologici possiamo tutti contribuire a ridurre la nostra personale impronta di carbonio.

5 Questa scheda informativa fa parte di un iniziativa ideata dalla direzione generale dell Agricoltura e dello Sviluppo rurale della per sensibilizzare l opinione pubblica sull agricoltura biologica in tutta l Unione europea. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito web Fonti: Mäder Paul; Fliessbach Andreas; Dubois David; Gunst Lucie; Fried Padruot e Niggli Urs (2002) Soil Fertility and Biodiversity in Organic Farming. Science 296:pagg (2009) Agricoltura e cambiamenti climatici agriculture/climate_change/index_en.htm Fliessbach Andreas; Amador Manuel; Meirelles Ana; Schwank Othmar; Verhagen Jan e Garibay Salvador (2007) Climate Change and Organic Farming in Developing Countries. Intervento [orale] al BioFach Kongress 2007, Centro Congressi Nürnberg Messe, Norimberga, Germania, febbraio 2007.