ARGOMENTI. Il Sistema Impresa. La logica Competitiva. L Impresa. L imprenditore e le sue caratteristiche
|
|
- Raffaello Falco
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 L IDEA IMPRENDITORIALE ed il SISTEMA IMPRESA
2 ARGOMENTI Il Sistema Impresa La logica Competitiva L Impresa L imprenditore e le sue caratteristiche
3 Il Sistema Impresa L impresa è un sistema cioè un insieme di elementi integrati ed interdipendenti ECONOMICO APERTO DINAMICO EQUIFINALISTICO OLISTICO Finalizzato a soddisfare bisogni attraverso l impiego di risorse limitate Perché in costante rapporto di scambio con l ambiente esterno In quanto strutturalmente in evoluzione continua In grado di raggiungere lo stesso obiettivo attraverso percorsi diversi In grado di generare forze aggiuntive rispetto alle singole parti del sistema
4 Il sistema impresa È in continua relazione con l ambiente esterno attraverso gli scambi di mercato con gli altri soggetti dell ambiente Tali scambi di mercato riguardano: L acquisizione di fattori produttivi che genera costi che prima o poi si tramutano in uscite monetarie La collocazione dei prodotti finiti che genera ricavi che prima o poi si tramutano in entrate monetarie
5 Flussi generati dal sistema impresa ACQUISTI VENDITE COSTI Aspetto Economico RICAVI Uscite monetarie immediate Aspetto Monetario Entrate monetarie immediate Uscite monetarie differite Aspetto Finanziario Entrate monetarie differite
6 La Logica Competitiva
7 Prima di giocare è necessario conoscere le regole del gioco. Prima di fare impresa è necessario conoscere le regole della competitività (capacità di poter competere con i prodotti delle altre imprese)
8 Regole della competitività 1. Chiara definizione del business in cui si opera Quali bisogni si intendono soddisfare A quali clienti ci si intende rivolgere A quali mercati ci si intende rivolgere Quali tecnologie/processi di trasformazione si intendono utilizzare Con quali concorrenti ci si deve confrontare
9 Regole della competitività 2. Possesso e continua verifica delle competenze distintive necessarie Si afferma chi ha e sa difendere delle competenze distintive forti, ossia chi sa costruire e mantenere delle abilità di eccellenza rispetto agli altri competitor
10 Regole della competitività 3. Concentrare le proprie competenze distintive nel costruire una posizione di vantaggio Erogare la stessa qualità a costi minori Erogare una qualità superiore allo stesso costo Rendere complesse le possibilità di imitazione
11 Regole della competitività 4. Rispettare la coerenza tra le necessità imposte dal business e le proprie possibilità Verificare nel continuo le dimensioni degli investimenti e il timing dei capitali, delle risorse, delle azioni, dei processi (bilanciamento efficienza vs/ efficacia)
12 Regole della competitività 5. Non esiste lo stato in essere, ma lo stato in divenire Il continuo cambiamento delle regole del gioco è la regola e non l eccezione Nella logica competitiva stare fermi significa andare indietro
13 Regole della competitività 6. Non di sole idee e non di soli numeri Per fare business occorrono buone idee e saper far di conto; l una dimensione sarà senza l altra condizione necessaria, ma non sufficiente
14 L Impresa
15 Esigenza fondamentale dell uomo è la soddisfazione dei propri bisogni Le imprese sono nate e si sono sviluppate per la soddisfazione dei bisogni economici
16 BISOGNI (stati soggettivi) IMPRESA (realtà oggettiva) MERCATO luogo nel quale si incontrano la domanda e l offerta
17 Riepilogando Per svolgere le attività economiche l uomo sviluppa l azienda OVVERO Un complesso di operazioni compiute in vista di un certo fine OVVERO Un organizzazione di beni e di persone
18 Definizione L azienda è dunque il complesso dei beni organizzati dall imprenditore per l esercizio dell impresa (art C.C.) Quando le aziende hanno per scopo il profitto vengono dette imprese
19 FINALITA Lo scopo dell impresa non è semplicemente la produzione del profitto, ma l esistenza stessa dell impresa come comunità di persone che perseguono il soddisfacimento dei propri bisogni
20 L Imprenditore e le sue caratteristiche
21 Non basta un idea per fare l IMPRESA
22 Perché l impresa abbia successo dietro l idea deve esserci l IMPRENDITORE
23 Ma cosa è l IMPRENDITORE?
24 Definizione Imprenditore colui che esercita professionalmente un attività economica organizzata al fine della produzione e lo scambio di beni e/o servizi (art C.C.)
25 Imprenditore È colui che organizza gli elementi materiali (RISORSE) e immateriali (IDEE, COMPETENZE) per raggiungere risultati economici (PROFITTO) È colui che con le sue attitudini e competenze sollecita, orienta e coordina le relazioni tra le persone all interno dell impresa e all esterno dell impresa
26 Imprenditore Nel linguaggio corrente indica la figura di chi guida un azienda essendone anche il proprietario Imprenditorialità Nel linguaggio corrente indica la figura di chi esercita un ruolo che non presuppone l apporto di capitale di rischio, ma che comunque ed in campi tra i più disparati palesa attitudini e comportamenti innovativi avviando iniziative che modificano lo status quo
27 Tratti funzionali dell Imprenditore Sensibilità nel percepire ed interpretare bisogni ancora latenti Abilità di immaginare ed apprestare prodotti e/o servizi per soddisfare tali bisogni Capacità di innovare tecnologie e/o processi produttivi e/o distributivi Capacità di impostare ed attuare le strategie dell impresa Capacità di gestire uomini e cose
28 Le regole per svolgere la professione dell Imprenditore 1. ACCURATEZZA Attenzione dedicata alla cura dei dettagli e alla ricerca dei risultati di alta qualità 2. COMUNICAZIONE Capacità di esprimere con chiarezza e trasferire idee e concetti (sia verbalmente che per iscritto) e utilizzo delle tecniche di comunicazione più appropriate
29 Le regole per svolgere la professione dell Imprenditore 3. SENSIBILITA INTERPERSONALE Capacità di comprendere ed interpretare i vincoli e le aspettative poste dal contesto organizzativo e dai singoli interlocutori, individuando punti di forza e debolezza 4. TENACIA Assicurare continuità, impegno ed energia anche di fronte a ostacoli imprevisti e ad eventuali difficoltà
30 Le regole per svolgere la professione dell Imprenditore 5. ORIENTAMENTO ALL EFFICIENZA Capacità di operare in modo da ottimizzare i tempi, le modalità e le quantità del proprio lavoro 6. PENSIERO ANALITICO Capacità di analizzare e risolvere problemi operativi, individuando soluzioni logiche e praticabili
31 Le regole per svolgere la professione dell Imprenditore 7. INIZIATIVA Capacità di auto attivarsi e di intraprendere le iniziative necessarie prima che sia richiesto e senza una particolare supervisione o guida 8. INTEGRAZIONE Capacità di cooperare ed integrarsi attivamente con gli altri per il raggiungimento dei risultati del diretto superiore, superando atteggiamenti personalistici
32 Le regole per svolgere la professione dell Imprenditore 9. ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO Capacità di pianificare, organizzare e controllare il proprio lavoro 10. COSTRUZIONE RAPPORTI INTERPERSONALI Capacità di utilizzare contatti con le persone interne ed esterne all organizzazione aziendale che possano fornire informazioni, assistenza e supporto per il raggiungimento degli obiettivi
33 Le regole per svolgere la professione dell Imprenditore 11. DECISIONALITA Capacità di prendere decisioni in sicurezza ed in autonomia assumendosi le proprie responsabilità 12. GESTIONE DEL TEMPO Capacità di stabilire le priorità e di programmare in modo efficace il proprio tempo
34 Imprenditore È dunque colui che è dotato di IMPRENDITORIALITA e di PROPENSIONE al RISCHIO impiega propri CAPITALI nella nascita e nello sviluppo di una IMPRESA
agriregionieuropa Progettare e gestire il cambiamento. Il business plan in agricoltura. Crescita e competitività delle imprese zootecniche
Crescita e competitività delle imprese zootecniche Teramo, 6 giugno 2007 Progettare e gestire il cambiamento. Il business plan in agricoltura. Emilio Chiodo Facoltà di Agraria Dipartimento di Scienze degli
DettagliLo scenario per nuove imprese e nuovi imprenditori
Lo scenario per nuove imprese e nuovi imprenditori Gli imperativi dello scenario Globalizzazione Stato Societa Imprenditorialità Impresa Mercato del lavoro Lavoro autonomo Neoimpresa Gli imperativi dello
DettagliUniversità degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Lettere
Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Lettere CORSO DI ECONOMIA AZIENDALE Lezione 2: L attività economica ed il sistema azienda Dott. Fabio Monteduro L attività economica ed il sistema
DettagliI MODELLI DI TOTAL QUALITY MANAGEMENT I CONCETTI FONDAMENTALI DELL ECCELLENZA
1 I MODELLI DI TOTAL QUALITY MANAGEMENT I CONCETTI FONDAMENTALI DELL ECCELLENZA GLI ELEMENTI DEL MODELLO 2 I Concetti Fondamentali Gli elementi distintivi delle organizzazioni eccellenti La Logica di Valutazione
DettagliIl Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale
Il Cambiamento e l Innovazione nella Professione: il Controllo Direzionale I sistemi di controllo direzionale: progettazione, strumenti, organizzazione, ruoli Prof. Cattaneo Cristiana Bergamo, 7 Ottobre
DettagliIL BILANCIO D ESERCIZIO
IL BILANCIO D ESERCIZIO funzione,analisi equilibri e attestazioni 1 L AZIENDA COME SISTEMA DI RISCHI LA GESTIONE AZIENDALE: - si svolge in un contesto di incessante cambiamento in presenza di RISCHI (esterni
DettagliInsegnamento 01ETE Politecnico di Torino Maurizio Da Bove
Economia aziendale e tecnica aziendale Insegnamento 01ETE Politecnico di Torino Maurizio Da Bove Contenuti Bilancio Stato patrimoniale e conto economico Analisi ed indicatori di prestazione Analisi flussi
DettagliValeria Destefani Psicologa Psicoterapeuta Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS.
RESILIENZA PER GENITORI RESILIENTI Valeria Destefani Psicologa Psicoterapeuta Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS. 15/05/2014 Come sviluppare resilienza Locus of control interno
DettagliFare impresa: un flash introduttivo
Fare impresa: un flash introduttivo 1 Le motivazioni dei neo-imprenditori Finalizzazione di esperienze precedenti Necessità di sopperire alla crisi del lavoro dipendente Necessità di orari e impegni flessibili
DettagliMARKETING IN ITALIA CAPITOLO 1 DI CHERUBINI S., EMINENTE G. FRANCOANGELI EDITORE
MARKETING IN ITALIA CAPITOLO 1 DI CHERUBINI S., EMINENTE G. FRANCOANGELI EDITORE Materiale didattico riservato agli studenti. ISTITUZIONI IMPRESE TECNOLOGIA PERSONE FASI PRODOTTI SERVIZI EVENTI Tipologie
DettagliBusiness Plan PROF. FRANCESCO SCHIAVONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI PARTHENOPE
Introduzione al Business Plan PROF. FRANCESCO SCHIAVONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI PARTHENOPE Argomenti del giorno 2 1. Finalità e obiettivi; 2. Struttura; 3. Idea imprenditoriale; 4. Team 0. Cosa
DettagliIntroduzione alla gestione strategica Nella gestione di un impresa, vi sono determinate operazioni che risultano «strategiche» alla creazione di
Introduzione alla gestione strategica Nella gestione di un impresa, vi sono determinate operazioni che risultano «strategiche» alla creazione di valore. Le altre, che non sono strategiche, sono dette operazioni
DettagliElementi di base di economia aziendale
Università di Ferrara Elementi di base di economia aziendale 15-01-2010 22-01-2010 A cura di: Dott. Francesco Badia Facoltà di Economia Università di Ferrara Struttura generale degli interventi I concetti
DettagliCREARE UNA NUOVA IMPRESA
CREARE UNA NUOVA IMPRESA Pianificare la gestione con il Business Plan Dott. Patron Daniele Pianificare la gestione con il Business Plan - pagina 1 IL BUSINESS PLAN DI UN IMPRESA COS E E un documento che
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016
SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Insieme al fattore sono indicati, a titolo di esempio, elementi che possono contribuire alla valutazione dello stesso. Capacità di pianificazione
DettagliLEAN CONCEPT MODELLO PER LE AZIENDE DEL SETTORE HEALTHCARE PER INNOVARE E COMPETERE
LEAN CONCEPT MODELLO PER LE AZIENDE DEL SETTORE HEALTHCARE PER INNOVARE E COMPETERE 1 LEAN STRATEGY SERVIZI OFFERTI Successo e competitività sono frutto di una vision aziendale ambiziosa che richiede la
DettagliCOMPETENZA CHIAVE EUROPEA: SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ (O INTRAPRENDENZA)
COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ (O INTRAPRENDENZA) DISCIPLINE DI RIFERIMENTO: tutte DISCIPLINE CONCORRENTI: tutte Il senso di iniziativa e l imprenditorialità concernono
DettagliModulo 1 : IL SISTEMA AZIENDA
Libro di testo da pag. 11 a pag. 22 Modulo 1 : IL SISTEMA AZIENDA Lezioni 1 di Economia Aziendale classe prima - Prof.ssa Monica Masoch e Deborah Oldoni OBIETTIVI DELL UNITA DIDATTICA: AVVIARE LA COSTRUZIONE
Dettaglill valore pubblico nella riforma della PA
ll valore pubblico nella riforma della PA La Catena del Valore Pubblico Alberto Padula Università di Roma Tor Vergata padula.alberto@gmail.com Forum PA 2016 Roma, Palazzo dei Congressi, 25 Maggio 2016
DettagliI processi di innovazione
I processi di innovazione CeTIF International Forum Federico Rajola 13 ottobre 2005, Università Cattolica, Milano www.cetif.it Struttura dell intervento Cos è l innovazione Quali i principali tipi di innovazione
DettagliIl principio di economicità
Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali Dumas Il principio di economicità Dott. Federico Rotondo frotondo@uniss.it Economia aziendale: lezione n. 10 POSTULATO DELLA DUPLICITÀ DEGLI SCOPI AZIENDALI
DettagliBRUNO VETTORE. Business Plan e storie di successo Bologna 28 aprile 2016 FRANCHISING & RETAIL EXPO
BRUNO VETTORE Business Plan e storie di successo Bologna 28 aprile 2016 FRANCHISING & RETAIL EXPO Il Franchising è un settore della Moderna Distribuzione Organizzata, che sviluppa un volume d affari di
DettagliINDICATORI DI VALUTAZIONE
ALLEGATO N. SCHEDA DI VALUTAZIONE PER PERSONALE DIPENDENTE INDICATORI DI VALUTAZIONE Parametro Valutazione. Svolgimento dei compiti e delle funzioni assegnate al fine di raggiungere l obiettivo indicato.
DettagliEconomia e gestione delle imprese
Prof. Antonio Renzi Economia e gestione delle imprese L impresa sistema vitale 1 Argomenti 1. Definizione di struttura 2. La matrice concettuale - Dall idea imprenditoriale alla struttura specifica 3.
DettagliIl Piano Organizzativo
Il Piano Organizzativo www.docenti.unina.it/mario.raffa Corso di Gestione dello Sviluppo Imprenditoriale Prof. Mario Raffa raffa@unina.it p.1 Il Piano Organizzativo Analisi dei fattori critici di successo
DettagliEconomia Aziendale. Orientamento strategico. Orientamento strategico. Lezione 4 Il concetto di strategia
Economia Aziendale Orientamento strategico Lezione 4 Il concetto di strategia Prof. Paolo Di Marco Orientamento strategico Argomenti Lez4: Il concetto di strategia Lez5: L orientamento strategico di fondo
DettagliInsegnamento di Economia aziendale prova del
DATI DELLO STUDENTE Cognome Matricola Insegnamento di Economia aziendale prova del 29.01.2015 Nome Anno di corso (I, II, III, f.c.) Valutazione prova scritta VALUTAZIONE PROVA ORALE domanda 1 domanda 2
DettagliCURRICOLO SCUOLA PRIMARIA con riferimento alle Competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012 SPIRITO D INIZIATIVA E INTRAPRENDENZA
CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA con riferimento alle Competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012 COMPETENZE CHIAVE METACOGINTIVE, METODOLOGICHE E SOCIALI Competenze Sociali e civiche SPIRITO
DettagliEconomia e gestione delle imprese
Economia e gestione delle imprese L orientamento strategico della gestione 14/03/2017 Francesca Cabiddu A.A. 2016/2017 EGI Francesca Cabiddu Cosa impareremo oggi Le scelte di gestione Concetto di strategia
DettagliIL SISTEMA LOGISTICO INTEGRATO
IL SISTEMA LOGISTICO INTEGRATO Che cos è la logistica? Il concetto di logistica è spesso poco chiaro Per logistica, spesso, s intendono soltanto le attività di distribuzione fisica dei prodotti (trasporto
DettagliMARKETING (Principi e strumenti)
Corso di Laurea in Economia Aziendale Management internazionalizzazione e qualità A.A. 2017-2018 MARKETING (Principi e strumenti) Prof.ssa Silvia Ranfagni L EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI MARKETING NELL IMPRESA
DettagliPsicologia della comunicazione organizzativa
Psicologia della comunicazione organizzativa AA 2014-15 ESERCITAZIONE - M. Mura Psicologia della comunicazione organizzativa MODELLO MULTIDIMENSIONALE DI ANALISI ORGANIZZATIVA (Francescato, Ghirelli, 1988)
DettagliVALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Pagina 1 di 6 Il presente sistema di valutazione è finalizzato allo sviluppo ed al miglioramento della gestione della risorsa rappresentata dalle
DettagliRisorse umane e Diversity Management nelle PMI
Risorse umane e Diversity Management nelle PMI Gestione delle risorse umane Matrice nord americana Evoluzione negli ultimi 10 anni: Operativo Teorico Dott.ssa Maria Zifaro 2 Gestione delle risorse umane
DettagliL orientamento. Laboratorio formativo 4
L orientamento Laboratorio formativo 4 Di cosa parliamo quando parliamo di orientamento Incontri In uscita e in entrata Conoscenza dei percorsi scolastici e professionali Un percorso guidato Che percorso
DettagliCORSO DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE LE MOTIVAZIONI DEI PARTECIPANTI E LE FINALITA IMPRENDITORIALI PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO
CORSO DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE LE MOTIVAZIONI DEI PARTECIPANTI E LE FINALITA IMPRENDITORIALI PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO Soddisfazione e coscienza del proprio ruolo: la tenacia delle PMI italiane
DettagliLA GESTIONE DELLE RISORSE DELL IMPRESA
LA GESTIONE DELLE RISORSE DELL IMPRESA Le risorse dell impresa: definizioni e caratteristiche La catena del valore di Porter Capitale relazionale: reputazione, fiducia, lealtà il legame con il valore economico
DettagliPROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE ISTITUTO PROFESSIONALE TECNICHE PROFESSIONALI DEI SERVIZI COMMERCIALI
PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE ISTITUTO PROFESSIONALE TECNICHE PROFESSIONALI DEI SERVIZI COMMERCIALI Docenti: Enrico Pavoni, Marco Teodoro, Alice Miglioranzi, Roberto Crocco, Luisa
DettagliCRITERI PER L EROGAZIONE DELLA RETRIBUZIONE DI RISULTATO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E ALTE PROFESSIONALITA
CRITERI PER L EROGAZIONE DELLA RETRIBUZIONE DI RISULTATO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E ALTE PROFESSIONALITA Metodologia approvata con deliberazione di Giunta Comunale n.36 del 28.2.8 Modificato ai sensi
DettagliDIGITAL 4 NON PROFIT
DIGITAL 4 NON PROFIT Best Social Startup - Guida al Pitch 16 SETTEMBRE 2017 IL PITCH Il Pitch è il veicolo di promozione del progetto, che deve contenere le informazioni necessarie a divulgare e rendere
DettagliEnte strumentale della Regione Piemonte istituito con L.R. n. 10 del DIRETTORE GENERALE Dr. Oscar BERTETTO
ARESS Ente strumentale della Regione Piemonte istituito con L.R. n. 10 del 16.03.1998 DIRETTORE GENERALE Dr. Oscar BERTETTO Linee guida sul Bilancio Sociale e di Missione INDICATORI ECONOMICI Gianni BONELLI
Dettagli00198 Roma - Via Aniene,14 T F LA POLITICA MEFOP PER LA QUALITÀ
00198 Roma - Via Aniene,14 T. 06.48.07.35.01 - F. 06.48.07.35.48 mefop@mefop.it mefopspa@pec.it www.mefop.it LA POLITICA MEFOP PER LA QUALITÀ Sommario LA POLITICA MEFOP PER LA QUALITÀ... 3 Centralità del
DettagliLA GESTIONE DELLA FARMACIA
LA GESTIONE DELLA FARMACIA Verso un approccio manageriale-imprenditoriale A cura di Debora Tortora Napoli, 7 febbraio 2010 Lo scenario di riferimento Cambiamenti profondi e radicali nel settore farmaceutico
DettagliProf.ssa Cinzia DESSI. Economia e Organizzazione Aziendale. Il Programma. Industriali A.A. A.A primo primo semestre
Prof.ssa Cinzia DESSI Economia e Organizzazione Aziendale Il Programma Università degli degli studi studi di di Cagliari Cagliari Corso Corso di di Laurea Laurea in in Biotecnologie Industriali A.A. A.A.
DettagliLa soluzione di SYS-DAT SANITA
La soluzione di SYS-DAT SANITA L azienda Sys-Dat Sanità azienda del Gruppo Informatico Siges, opera nel settore TMT (Technology, Media & Telecommunications) da oltre trent anni. Sfruttando le competenze
DettagliL organizzazione della banca. Corso di Economia delle Aziende di Credito Prof. Umberto Filotto a.a. 2013/2014
L organizzazione della banca Corso di Economia delle Aziende di Credito Prof. Umberto Filotto a.a. 2013/2014 Premessa L organizzazione dell attività bancaria (attività di impresa svolta in un contesto
DettagliSistema informativo sulle professioni dell Isfol: prime evidenze sulla figura del Tecnologo Alimentare
Sistema informativo sulle professioni dell Isfol: prime evidenze sulla figura del Tecnologo Alimentare convegno Tecnologi Alimentari a 20 anni dalla legge istitutiva. Garantire competenze e formazione
DettagliMarketing Agroalimentare
Marketing Agroalimentare Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari Valutazione qualitativa e promozione dei prodotti agroalimentari Dott. Francesco Tromby Definizioni di Marketing F. E. Clark
DettagliProgetto di Implementazione del Sistema di Controllo di Gestione. Gianandrea Gori
Progetto di Implementazione del Sistema di Controllo di Gestione Gianandrea Gori Orientamento dell impresa al valore Quali sono gli scopi assegnabili ad un impresa? Soddisfacimento dei bisogni umani Massimizzazione
DettagliCARATTERISTICHE E FINALITÀ DEL BUSINESS PLAN. di Flavio Servato
CARATTERISTICHE E FINALITÀ DEL BUSINESS PLAN di Flavio Servato 1. Definizione di Business Plan Il Business Plan è uno studio che da un lato analizza il mercato, il settore e la concorrenza, e dall altro
DettagliLezione 21: la Comunicazione Organizzativa Stella Romagnoli
Lezione 21: la Comunicazione Organizzativa Definizione di comunicazione interna La comunicazione organizzativa Le dimensioni della comunicazione organizzativa: La comunicazione rivolta all interno Alla
DettagliIl controllo economico e il ruolo del budget: aspetti organizzativi
Capitolo 11 Il controllo economico e il ruolo del budget: aspetti organizzativi di Laura Zoni Il controllo economico e il ruolo del budget: aspetti organizzativi (Cap. 11) OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Comprendere
DettagliSCHEDA VALUTAZIONE PERSONALE INFERMIERISTICO VALUTATO
Data di nascita del Valutato: Unità Operativa in cui presta servizio il Valutato: Nome e Cognome del Valutatore di prima istanza: ponderato in (Peso x ) 1 Partecipazione ed impegno nell'attività lavorativa
DettagliCome sviluppare un progetto d impresa. Presentato da: dr.ssa Patrizia Andreani
1 Come sviluppare un progetto d impresa Presentato da: dr.ssa Patrizia Andreani 2 L azienda come sistema L azienda è un sistema: aperto (input output); dinamico (si adatta alle mutevoli situazioni esterne);
DettagliProfilo educativo. POF Triennale Allegato 5
POF Triennale 2016-19 Allegato 5 Istituto Comprensivo Statale N. 6 Cosmè Tura Via Montefiorino, 32 - Ferrara - 0532.464544 0532461274; fax 0532463294 Codice Fiscale: 93053580382 http://scuole.comune.fe.it/
DettagliClelia Consulting per le imprese I.A.R. Interagire SupportAre CresceRe
Newsletter n. 1 Clelia Consulting per le imprese I.A.R. Interagire SupportAre CresceRe in questo numero «Guida la tua impresa dai suoi stessi processi» Newsletter n.1 anno 2017 a cura di Clelia Consulting
DettagliStrategia e Politica aziendale. Prof. Andrea Beretta Zanoni Università degli Studi di Verona
Strategia e Politica aziendale Prof. Andrea Beretta Zanoni Università degli Studi di Verona andrea.berettazanoni@univr.it 1 Strategia aziendale e teorie di riferimento Modelli e teorie Diversi modelli
DettagliLezione 5. L organizzazione micro: ruoli e processi (Cap. 8, Decastri, 2016) Università Tor Vergata Anno Accademico 2016/2017
Lezione 5 L organizzazione micro: ruoli e processi (Cap. 8, Decastri, 2016) Università Tor Vergata Anno Accademico 2016/2017 1 Contenuti 1. Il concetto di struttura organizzativa 2. Organigramma 3. Posizione
DettagliCLASSE 3 a ELETTRICO SOCIETÀ E IMPRESA. Q & S Centro Formazione Professionale Fonte (TV)
CLASSE 3 a ELETTRICO SOCIETÀ E IMPRESA Q & S Centro Formazione Professionale Fonte (TV) SOCIETÀ SOGGETTO GIURIDICO SOGGETTO ECONOMICO SOGGETTO GIURIDICO: è la persona o l insieme delle persone alle quali
DettagliISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA
ISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA ISO 9001:2015 LA STRUTTURA DELLA NORMA 1 Scopo e campo di applicazione 2 Riferimenti normativi 3 Termini e definizioni 4 Contesto dell organizzazione 5 Leadership
DettagliCapitolo 15. La pubblicità e le pubbliche relazioni. Capitolo 15 - slide 1
Capitolo 15 La pubblicità e le pubbliche relazioni Capitolo 15 - slide 1 La pubblicità e le pubbliche relazioni Obiettivi di apprendimento Il ruolo della pubblicità nel mix promozionale Le principali decisioni
DettagliI PROCESSI FINANZIARI DELLE IMPRESE. Alessandro Russo Università degli studi di Catania - Corso di Economia e Gestione delle Imprese 16 dicembre 2013
I PROCESSI FINANZIARI DELLE IMPRESE Alessandro Russo Università degli studi di Catania - Corso di Economia e Gestione delle Imprese 16 dicembre 2013 Posti dinanzi a obiettivi sempre più impegnativi e decisivi
DettagliIl Controllo di Gestione fra Tradizione e Evoluzione. Alessandro GARUGLIERI Professionista qualificato APCO CMC
Il Controllo di Gestione fra Tradizione e Evoluzione Lucca, 25 febbraio 2016 Alessandro Garuglieri Alessandro GARUGLIERI Professionista qualificato APCO CMC a.garuglieri@garuglieri.it Perché il Controllo
DettagliMarketing relazionale
Marketing relazionale Marketing delle relazioni Non è più sufficiente produrre bene in fabbrica e nemmeno avere l intuito e le conoscenze giuste, per mettere a punto buoni prodotti. Oggi occorre molto
DettagliAccount manager. Percorso. Percorsi. Industrial Management School. Interpretare in modo nuovo la relazione con il cliente
Industrial Management School Account manager Interpretare in modo nuovo la relazione con il cliente Percorsi area Marketing & Sales nei mercati industriali Account manager Una volta si diceva: impara l
DettagliRELAZIONI INTERNAZIONALI PER IL MARKETING
RELAZIONI INTERNAZIONALI PER IL MARKETING Il Corso AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING che viene presentato dall Istituto nella sua articolazione RELAZIONI INTERNAZIONALI PER IL MARKETING, integra - competenze
DettagliALLEGATO C. Sistema permanente di valutazione valutazione dell apporto individuale
ALLEGATO C Sistema permanente di valutazione valutazione dell apporto individuale SCHEDE DI VALUTAZIONE INDIVIDUALI Il presente allegato rappresenta il risultato della procedura di concertazione di cui
DettagliUNITÀ DIDATTICA DI APPRENDIMENTO RIF.3 A.S. 2015/16 A PRESENTAZIONE. Classe V ODONTOTECNICO. Linguistico, Storico-sociale, Matematico
UNITÀ DIDATTICA DI APPRENDIMENTO RIF.3 A.S. 2015/16 TITOLO: IL CONTRATTO DI LAVORO ED I PRINCIPALI CONTRATTI TIPICI E ATIPICI COD. A PRESENTAZIONE Destinatari Classe V ODONTOTECNICO Periodo Gennaio-febbraio-marzo
DettagliBANDO PUBBLICO APERTO PER L AMMISSIONE AI SERVIZI DELL INCUBATORE TECNOLOGICO DI FIRENZE E DELL INCUBATORE UNIVERSITARIO FIORENTINO
BANDO PUBBLICO APERTO PER L AMMISSIONE AI SERVIZI DELL INCUBATORE TECNOLOGICO DI FIRENZE E DELL INCUBATORE UNIVERSITARIO FIORENTINO MODELLO DI BUSINESS PLAN 1 Analisi tecnica del Prodotto/Servizio e Identificazione
DettagliINDICATORI ECONOMICI PREGI: CAPACITA DI SINTESI DIFFUSIONE DI UN APPROCCIO ECONOMICO AI PROBLEMI SI FONDANO SU METODI DI MISURAZIONE CONSOLIDATI
INDICATORI ECONOMICI PREGI: CAPACITA DI SINTESI DIFFUSIONE DI UN APPROCCIO ECONOMICO AI PROBLEMI SI FONDANO SU METODI DI MISURAZIONE CONSOLIDATI LIMITI: INCAPACITA DI COGLIERE ALCUNI ASPETTI (QUALITA,
DettagliTecnico di Amministrazione, Finanza e controllo di Gestione
Tecnico di Amministrazione, Finanza e controllo di Gestione FB Twitter Tweet GPlus Place this tag where you want the +1 button to render Place this render call where appropriate Valorizzare le risorse
DettagliCOMUNICAZIONE D IMPRESA
COMUNICAZIONE D IMPRESA - La Comunicazione d Impresa - Overview ALESSANDRA POGGIANI - COMUNICAZIONE D IMPRESA LA COMUNICAZIONE D'IMPRESA La comunicazione d impresa consiste principalmente in un attività
DettagliIl vantaggio competitivo è il risultato di una strategia che conduce l impresa a occupare e mantenere una posizione favorevole nel mercato (o, più
Il traguardo: il vantaggio competitivo Il vantaggio competitivo è il risultato di una strategia che conduce l impresa a occupare e mantenere una posizione favorevole nel mercato (o, più generalmente, nell
DettagliCAPITOLO 2. Strategia, Progettazione Organizzativa ed Efficacia
CAPITOLO 2 Strategia, Progettazione Organizzativa ed Efficacia Agenda Il Management Strategico Il progetto strategico Gli obiettivi operativi Strategia e struttura Fattori contingenti Misurare l efficacia
DettagliA cura di Fabio Crovetto, Antonio D Angelis, Maurizio Foderà, Pino Mangione, Giovanni Rizzo, Domenico Romanelli, Benito Ferdinando Suliani
ASSOCIAZIONE GEOMETRI ITALIANI TOPOGRAFI ASSOCIAZIONE GEOMETRI ITALIANI TOPOGRAFI A cura di Fabio Crovetto, Antonio D Angelis, Maurizio Foderà, Pino Mangione, Giovanni Rizzo, Domenico Romanelli, Benito
DettagliI.P.S.S.A.R. P. Artusi Forlimpopoli Anno Scolastico 2010/11 PROGRAMMAZIONE ANNUALE
Classi: 3 corso cucina o Bisogni, beni ed attività economica. o Il concetto di azienda. o Soggetti aziendali. o Classificazioni delle aziende. Le imprese turistiche. o Esercizio dell attività: requisiti
DettagliINCARICO DI POSIZIONE ORGANIZZATIVA SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA SVOLTE
1121 Alessandria INCARICO DI POSIZIONE ORGANIZZATIVA. SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE ATTIVITA SVOLTE (artt. 20 e 21 CCNL 07/0/1999 Comparto Sanità) COGNOME E NOME: QUALIFICA: STRUTTURA OPERATIVA: PERIODO
DettagliCapitolo III. Verso un interpretazione dell impresa come sistema vitale
Capitolo III Verso un interpretazione dell impresa come sistema vitale Sommario 1. Considerazioni introduttive 2. La necessità di una matrice concettuale 3. I concetti portanti della matrice concettuale
DettagliANNO SCOLASTICO: 2017/2018 MATERIA: DIRITTO-ECONOMIA INSEGNANTE: MARIA INSERO CLASSE: I F SERVIZI COMMERCIALI OPERATORE GRAFICO
ANNO SCOLASTICO: 2017/2018 MATERIA: DIRITTO-ECONOMIA INSEGNANTE: MARIA INSERO CLASSE: I F SERVIZI COMMERCIALI OPERATORE GRAFICO FINALITA DELLA DISCIPLINA (finalità formative generali cui tende la disciplina):
DettagliAPPROPRIATEZZA EFFICACIA EFFICIENZA in Sanità
Corso di Alta Formazione Modulo 2 APPROPRIATEZZA EFFICACIA EFFICIENZA in Sanità Dott.ssa F.Camilli Il Paradigma della gestione della qualità ECONOMICITA EFFICIENZA EFFICACIA Economicità Per ogni tipologia
DettagliRIF. CORSO: 2015-GG-32. Scheda progetto
RIF. CORSO: 205-GG-2 Scheda progetto FIGURA PROFESSIONALE Denominazione corso: Durata: OPERATORE DELLA PROMOZIONE ED ACCOGLIENZA TURISTICA 200 Descrizione della figura professionale: L Operatore della
DettagliInsegnamento di Economia Aziendale e Ragioneria Generale. III LEZIONE Profilo economico e finanziario della gestione. Prof.
Insegnamento di Economia Aziendale e Ragioneria Generale III LEZIONE Profilo economico e finanziario della gestione 1 I contenuti dell economia aziendale Nel primo modulo studiamo: q le variabili strutturali
DettagliLineamenti di Corporate Governance
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Dipartimento di Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi Audit & Governance cod. 87101 16 aprile 2014 Lineamenti di Corporate Governance l Prof. Daniele Gervasio
DettagliADMINISTRATIVE MANAGEMENT
ADMINISTRATIVE MANAGEMENT REDIGERE UN BUSINESS PLAN DEGLI INVESTIMENTI LA COSTRUZIONE DEL BUDGET PIANIFICAZIONE FINANZIARIA, BUDGET E CASH FLOW CONTROLLO DI GESTIONE LA COMUNICAZIONE NEL RECUPERO CREDITI
DettagliIstituto Comprensivo. A.S
Istituto Comprensivo. A.S. 2015-16 Progetto di orientamento in continuità CHI SONO IO? MI PRESENTO...VIAGGIO VERSO CHI SARÒ! Finalità del Progetto Condurre gli studenti a conoscere se stessi. la realtà
DettagliDIPARTIMENTO TECNICA E LEGISLAZIONE TURISTICA TECNICA TURISTICA LINEE GENERALI DI PROGRAMMAZIONE
DIPARTIMENTO TECNICA E LEGISLAZIONE TURISTICA TECNICA TURISTICA LINEE GENERALI DI PROGRAMMAZIONE SECONDO BIENNIO TECNICA TURISTICA INDIRIZZO TECNICO COMMERCIALE TURISTICO Competenze Conoscenze Abilità
DettagliCorso di comportamento manageriale
Corso di comportamento manageriale Siamo al passo con i cambiamenti? XXI secolo: Globale Capacità digitali Velocità nei flussi di informazione Dott.ssa Maria Zifaro 2 Cultura e competenze organizzative
DettagliIl marketing nell economia e nella gestione d impresa
Il marketing nell economia e nella gestione d impresa Obiettivi conoscitivi Definire il concetto di marketing nell insieme dei rapporti tra impresa e mercato Definire gli obiettivi di marketing partendo
DettagliM i n i s t e r o d e l l I s t r u z i o n e, d e l l U n i v e r s i t à e d e l l a R i c e r c a
M i n i s t e r o d e l l I s t r u z i o n e, d e l l U n i v e r s i t à e d e l l a R i c e r c a Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione
DettagliEstratto delle lezioni di Economia e Diritto. svolte dal prof. Mela Antonio nell A.S. 2012/2013 presso il. Liceo Scientifico Statale "E.
Estratto delle lezioni di Economia e Diritto svolte dal prof. Mela Antonio nell A.S. 2012/2013 presso il Liceo Scientifico Statale "E. Fermi" Brindisi Nello svolgimento delle sue lezioni, il prof. Mela
DettagliIL SET DELLE COMPETENZE CHIAVE
Progetto Programma Integrato di interventi per favorire lo sviluppo della Capacità Istituzionale delle Amministrazioni della Regione Campania Linea 1 Azione 2 Analisi e Bilancio delle Competenze IL SET
DettagliConoscenze, abilità e competenze CORPO, MOVIMENTO e SPORT PRIMO BIENNIO (CLASSE PRIMA SECONDA ELEMENTARE)
CORPO, MOVIMENTO e SPORT PRIMO BIENNIO (CLASSE PRIMA SECONDA ELEMENTARE) 1) Padroneggiare tutti gli schemi motori di base 2)Orientarsi nello spazio e nel tempo con senso ritmico 3) Utilizzare e rapportarsi
DettagliCATALOGO FONDIMPRESA. Controllo di gestione: elementi base
Controllo di gestione: elementi base fornire gli elementi che sono alla base del controllo dell azienda: le informazioni da reperire, la reportistica a supporto, le decisioni da supportare. La definizione
DettagliINDAGINE SUSDEF, INTERNA PLEF, SUGLI ORIENTAMENTI DEGLI IMPRENDITORI DELLA GREEN ECONOMY
INDAGINE SUSDEF, INTERNA PLEF, SUGLI ORIENTAMENTI DEGLI IMPRENDITORI DELLA GREEN ECONOMY 1 IMPRESE E GREEN ECONOMY 1. Un impresa fa parte della green economy se produce beni e servizi di valore ambientale
DettagliUniversità degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Lettere
Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Lettere CORSO DI ECONOMIA AZIENDALE Lezione 8: Il sistema informativo aziendale e la contabilità direzionale Il sistema informativo aziendale e la
DettagliHanno però dato anche sempre spazio ai sogni, al desiderio di cambiare, di contribuire a dare vita ad un mondo diverso.
Sogni e bisogni Le cooperative sono nate per rispondere a bisogni anche molto concreti. Hanno però dato anche sempre spazio ai sogni, al desiderio di cambiare, di contribuire a dare vita ad un mondo diverso.
DettagliLEGENDA DEI COMPORTAMENTI ORDINARI SU ATTIVITA E DEL RELATIVO GRADO DI ESPLETAMENTO
LEGENDA DEI COMPORTAMENTI ORDINARI SU ATTIVITA E DEL RELATIVO GRADO DI ESPLETAMENTO DILIGENZA, AUTONOMIA, IMPEGNO E PRECISIONE NELLO SVOLGIMENTO DEL LAVORO (CATETORIE A, B, C, D) Si tratta della capacità
DettagliLE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA
LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA 1 Resources-based view of the firm Nasce e si sviluppa negli anni 90. Determina uno spostamento dell analisi dal rapporto dell impresa con l esterno,
DettagliGilda Ricciardi. Il sistema azienda
Gilda Ricciardi Il sistema azienda Istituti e aziende Il concetto di azienda Elementi costitutivi dell azienda L azienda di produzione L azienda come sistema L azienda come sistema aperto L azienda come
DettagliDIZIONARIO DEI COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI
DIZIONARIO DEI COMPORTAMENTI ORGANIZZATIVI Dicembre 2004 1 1.1 Programmazione 1.2 Organizzazione 1.3 Organizzazione del proprio lavoro 1.4 Controllo 1.5 Controllo operativo 1.6 Orientamento ai risultati
Dettagli