UDC il partito per la Svizzera
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- Corinna Marconi
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1 UDC il partito per la Svizzera Programma partitico
2 Indice delle materie In un colpo d occhio Così vogliamo la Svizzera 4 Toni Brunner L impegno per la Svizzera 6 Il «caso particolare Svizzera» Autonomi e consapevoli 11 Il cittadino quale sovrano Difendere la libertà minacciata 15 La proprietà Difesa dalle rapine della sinistra 19 Finanze, imposte e tasse Di più al privato, meno allo Stato 23 Imprese, arti e mestieri È il regolamento dice il burocrate 29 Politica estera Tutela degli interessi invece di autorinuncia 35 Sicurezza Affrontare più severamente i criminali 41 Politica d asilo Basta con i falsi rifugiati 47 Stranieri Frenare l immigrazione 53 Esercito Difesa del paese quale mandato primario 61 Agricoltura Contadini in buona salute Paese in buona salute 65 Formazione Esigere il rendimento, sostenere il rendimento 69 AVS, AD, LPP, IPG, AI Consolidare le istituzioni sociali, combattere gli abusi 75 Salute Qualità grazie alla concorrenza 81 Politica dei trasporti I trasporti il cuore della nostra economia 87 Energia Elettricità svizzera: sicura e rispettosa dell ambiente 93 Ambiente Agire invece di lamentarsi 99 Mass media Concorrenza invece del monopolio statale 103 Cultura La cultura è una faccenda della cultura 109 Sport Movimento per il corpo e la mente 113 L essere umano al centro Insieme invece che l uno contro l altro 117 Religioni I nostri valori sono messi alla prova 121 La strada del domani Responsabilità individuale piuttosto che onnipotenza statale
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4 In un colpo d occhio In un colpo d occhio Così vogliamo la Svizzera Chi vota per l Unione democratica di centro deve sapere cosa pensarne. L UDC parla chiaramente e segue una rotta lineare e affidabile. I suoi rappresentanti eletti in passato a livello di Confederazione, cantoni e comuni hanno dato prova di mantenere coerentemente le loro promesse. Altrettanto faranno in futuro, lasciandosi giudicare per le loro azioni. per una politica d asilo rigorosa, che impedisca l abuso e protegga soltanto i rifugiati autentici; per una politica degli stranieri commisurata alle necessità della Svizzera, invece di un illimitata immigrazione di massa; per un esercito pronto all impiego con quale mandato primario la difesa territoriale e la protezione della propria popolazione; per un agricoltura produttiva con aziende agricole familiari, la cui libertà non sia soffocata da una marea di prescrizioni; per un sistema scolastico nel quale il rendimento sia preteso e sostenuto; per una tutela viva dell ambiente con azioni concrete, invece di ridistribuzioni di denaro d ideologia sinistroide, totalmente inutili per la natura; per una politica mediatica orientata sulla concorrenza fra privati, invece che sul monopolio radiotelevisivo della SRG/SSR; per una cultura dinamica non decretata dallo Stato, né tantomeno sostenuta da quest ultimo con strutture corrotte; a favore dello sport di massa e di punta per il rafforzamento del corpo e dello spirito; per una buona convivenza fra giovani e anziani, uomini e donne, famiglie e single; L UDC si batte: per un futuro sicuro in libertà e benessere, per una vita degna di essere vissuta nella nostra bella Svizzera; per il «caso particolare Svizzera» con i suoi pilastri: sovranità, democrazia diretta, neutralità permanente, federalismo e sussidiarietà; per dei cittadini trattati secondo il principio della responsabilità individuale con grandi diritti decisionali, invece di un onnipotenza statale centralistica; per la tutela della proprietà privata e della sfera privata; per un bilancio pubblico più parsimonioso tramite la riduzione di imposte, tasse e prelievi per tutti; per più mercato e meno burocrazia, per posti di lavoro sicuri nelle nostre industrie e imprese commerciali; per una politica estera aperta al mondo e fiduciosa nei nostri mezzi, senza adesione all UE, allo SEE o alla NATO; perché i criminali siano puniti più duramente, invece di essere coccolati, e per l espulsione degli stranieri criminali; per opere sociali sicure mediante la lotta contro gli abusi dei falsi invalidi e dei lazzaroni; per il risanamento della sanità mediante il sostegno della responsabilità individuale, la riduzione dei premi assicurativi e l alleggerimento del catalogo delle prestazioni; per la fluidificazione invece dell ostruzione del traffico e contro la messa in concorrenza del traffico privato con quello pubblico; per l approvvigionamento energetico sicuro, vantaggioso e il più possibile autonomo di famiglie e aziende; per i valori fondamentali della nostra cultura occidentale cristiana, senza violenza, fanatismo e disprezzo del nostro pacifico Stato di diritto. 4 5
5 Toni Brunner L impegno per la Svizzera La preoccupazione per la famiglia, per i propri beni, la volontà di libertà, indipendenza e responsabilità personale furono all origine della nostra Confederazione. Questi valori hanno reso forte il nostro paese e l hanno caratterizzato per secoli. Essi ci garantiscono benessere e sicurezza in tempi belli come in quelli brutti. I valori fondamentali comuni della Confederazione sono stabiliti nel patto federale del 1291: «Considerando la malizia dei tempi» i fondatori del nostro paese si giurarono reciproca assistenza e protezione. Essi promisero la difesa comune dalle aggressioni e la rinuncia a giudici stranieri. Dal povero paese del passato, la Svizzera è riuscita a raggiungere i vertici mondiali. Proprio anche in considerazione delle crisi economiche e politiche dei nostri tempi emerge la superiorità del modello svizzero. Queste conquiste sono però in pericolo: con le loro azioni, Consiglio federale, Parlamento e amministrazione mettono sempre più in discussione i principi fondamentali e i punti di forza del nostro paese. Difendere la libertà e l indipendenza Vale la pena di difendere la libertà e l indipendenza. Uno strumento per la difesa del paese è l esercito di milizia, che è molto radicato nel popolo e che quindi non può diventare un giocattolo nelle mani dei politici. Se aboliamo l esercito di milizia, o rinunciamo alla difesa del paese o ci orientiamo su un costoso esercito professionista. Questo cercherebbe soprattutto degli impieghi all estero, portando poi conflitti e guerra nel proprio paese. La libertà e l indipendenza sono messe in pericolo anche da una politica estera fortemente marcata ideologicamente. Invece di una diplomazia della mediazione, a farla da padrona è sempre di più una diplomazia moralistica. Si irritano così altri Stati, si offendono partner commerciali e si tradisce la neutralità. Limitare l immigrazione Da sempre delle straniere e degli stranieri hanno cercato una nuova patria in Svizzera, nella speranza di una vita migliore. Senza il loro lavoro, qualche azienda non si troverebbe oggi al livello in cui si trova. Ma nel frattempo, la Svizzera si trova ad affrontare seri problemi con l immigrazione. La politica del Consiglio federale e dei partiti di centro-sinistra ha portato a una crescita incontrollata della popolazione, con gravi conseguenze. Importanti qualità e tradizioni del nostro paese sono così messe in pericolo. Inoltre, molte Svizzere e molti Svizzeri non si sentono più al sicuro nel proprio paese. Quasi la metà di tutti i crimini in Svizzera è commessa da stranieri. Questa situazione è una conseguenza dell incontrollata immigrazione di massa e delle pene troppo miti. Per questo l UDC ha lanciato la sua iniziativa-espulsioni: lo straniero che uccide, stupra, rapina e abusa delle opere sociali deve lasciare il nostro paese. Disprezzo della famiglia Assicurare le opere sociali I politici e i sindacati sovraccaricano le opere sociali; la fattura, però, dobbiamo pagarla tutti. Né l AVS né l assicurazione-disoccupazione, né tantomeno l AI, l assicurazione-malattia, l assicurazione-infortuni o l assistenza sociale sono finanziate solidamente a lungo termine. Sempre più stranieri immigrano non nel nostro mercato del lavoro, bensì nel nostro sistema sociale. Ma quest ultimo è garantito soltanto se i paganti hanno la garanzia di non essere gli utili idioti. Per questo, ogni abuso deve essere rigorosamente impedito. L UDC vuole assicurare le opere sociali esistenti, invece di estenderle costantemente fino al loro crollo. Si contribuisce così alla coesione sociale e alla sicurezza finanziaria delle nostre istituzioni sociali. Gli Svizzeri votano UDC! Le elezioni federali del 23 ottobre 2011 costituiscono il momento giusto per fare delle riflessioni sul futuro del nostro paese. Di fronte alle numerose sfide che ci attendono, è confortante constatare che le radici del nostro paese sono sane. Ricordiamoci i valori fondamentali e i punti di forza della Svizzera! Il popolo è l istanza suprema nel nostro paese e decide la rotta da seguire. Noi cittadine e cittadini abbiamo la possibilità, attraverso le urne, di apportare dei cambiamenti. Tutto sommato, si tratta non tanto di una scelta di teste quanto di una votazione puntuale: siete pro o contro la Svizzera? Se, come noi, volete continuare a impegnarvi a favore della Svizzera, vi raccomando l UDC il partito della Svizzera. Contro il sistematico danneggiamento della nostra patria c è solo una risposta: gli Svizzeri votano UDC! No all adesione all UE Personalità e partiti di primo piano auspicano l adesione della Svizzera all UE. Ma chi sopporterà finalmente gli smisurati debiti dell Europa? I nostri figli e i nostri nipoti! Con un adesione all UE, la Svizzera pagherebbe il doppio o il triplo di quanto versa oggi. E tuttavia, la nostra classe politica e le nostre «élite» vogliono entrare nell UE dalla porta di servizio. La richiesta d adesione all UE della Svizzera giace sempre ancora a Bruxelles. Un adesione all UE significherebbe lo smantellamento della democrazia diretta, dell indipendenza, della neutralità e del franco svizzero. E pure salari più bassi, più disoccupati, affitti più alti, ancor più imposte e tasse, come pure versamenti di miliardi a Bruxelles. La famiglia e la responsabilità dei genitori per l educazione dei propri figli vengono sempre più messi in discussione. Lo Stato interferisce sempre di più nel settore di responsabilità dei genitori. Già a quattro anni i bambini devono frequentare la scuola d obbligo. E se diamo ascolto ai burocrati della formazione, questi spingono per un ancora più precoce inserimento negli istituti statali. Invece di permettere alle e agli insegnanti di svolgere il loro compito di istruzione dei bambini, li si sommergono di formalità burocratiche e di riforme che cambiano di continuo. Il Parlamento federale ha addirittura deciso che le deduzioni fiscali per l accudimento dei figli debbano toccare soltanto alle famiglie che affidano i propri figli a terzi. L iniziativa per le famiglie dell UDC chiede che anche i genitori che accudiscono personalmente i propri bambini possano dedurre almeno lo stesso importo dalle imposte. Consigliere nazionaletoni Brunner, Presidente UDC Svizzera 6 7
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7 Il «caso particolare Svizzera» Autonomi e consapevoli La nostra Svizzera è uno Stato liberale con ampi diritti popolari e libertà, neutrale in politica estera, strutturato federalmente. L UDC s impegna per una Svizzera indipendente, aperta al mondo, che intrattenga delle buone relazioni politiche, economiche e culturali con tutti i paesi del mondo ma che, nel contempo, vegli sulla sua sovranità e decida autonomamente i suoi affari. Il nostro collante nazionale è un patriottismo che non poggia su una cultura o su una lingua unitaria, bensì sulla storia vissuta in comune e sul riconoscersi nel politico «Sonderfall Schweiz» (il caso particolare Svizzera) che, con il suo ordinamento liberale, ha permesso la pacifica convivenza in questo Stato di più culture. Ci lega il riconoscerci in questo «Sonderfall» politico con i suoi pilastri portanti: indipendenza, federalismo, democrazia diretta, neutralità permanente e armata e sussidiarietà. Riconoscersi nel «caso particolare Svizzera» Confederati eccezionali «Voi Confederati siete gente stupenda. Anche quando siete in disaccordo, rimanete uniti e non dimenticate la vecchia amicizia.» Johann Jakob Sturm, Sindaco di Strasburgo, in occasione della zuppa di latte di Kappel del 1529 Il nostro odierno Stato federale è sorto più di 160 anni fa quale repubblica federale e democratica nel mezzo delle monarchie europee. Più tardi, questo «Sonderfall«fu sviluppato con l estensione dei diritti di partecipazione diretta del popolo, fino ad arrivare all attuale concetto modernissimo e unico al mondo che fa della Svizzera un piccolo Stato in regime di democrazia diretta. Nonostante dei presupposti estremamente sfavorevoli, ciò ci ha procurato pace, stabilità, sicurezza e benessere per quasi due secoli. Se smettiamo di riconoscere il nostro «caso particolare» e rinunciamo a uno o più dei nostri pilastri portanti, mettiamo in pericolo la qualità della Svizzera nel suo insieme. La consapevolezza dei nostri punti di forza Valori quali affidabilità, modestia, puntualità, parsimonia e diligenza caratterizzano tradizionalmente la natura stessa delle Svizzere e degli Svizzeri. Il rispetto di questi valori ha marcato e marca tuttora anche i prodotti e i servizi elvetici, che sono stimati in tutto il mondo con il termine di «Qualità svizzera». L allineamento e l imitazione non sono mai stati un punto forte della Svizzera. I problemi bisogna risolverli dove li si conoscono e si ha una visione completa degli stessi. Per risolvere autonomamente i nostri problemi abbiamo bisogno di una nostra propria legislazione, in 11
8 Il «caso particolare Svizzera» Il «caso particolare Svizzera» uno Stato sovrano e in grado di agire. Se pensiamo che gli altri risolverebbero i nostri problemi, ci sbagliamo di grosso. Modelli non ne esistono, perché ben pochi Stati hanno risolto le difficoltà che anche noi ci troviamo ad affrontare: debito pubblico, crescita insufficiente, disoccupazione, Stato sociale straripante, formazione allo sbando, criminalità e immigrazione di massa. La democrazia diretta quale caso particolare a livello mondiale Dalla fondazione della Confederazione, ci sono state in Svizzera più elezioni e votazioni che in tutti gli altri paesi del mondo messi assieme. Per esempio, gli Svizzeri possono votare in un unico anno più degli Inglesi in tutta la loro vita. Il federalismo ha un futuro La nostra Confederazione, quale associazione di minoranze, è inconcepibile senza degli ampi diritti federalistici dei cantoni e dei comuni. In Svizzera nazione nata per volontà dei suoi abitanti il federalismo è l unico modo per vivere in comunità. Solo il federalismo garantisce alle cittadine e ai cittadini la migliore partecipazione democratica possibile in uno spazio limitato. Delle decisioni centralistiche senza consultarsi con la popolazione portano invece alla rassegnazione, all insoddisfazione verso la politica e, non ultimo, anche al malgoverno. Più le decisioni sono vicine ai desideri del popolo e tanto più sarà sensata ed efficiente la gestione del denaro pubblico. E più l entità politica è piccola, tanto più la sua gestione è economica. Per questo motivo sempre più gente auspica in diversi paesi più federalismo e partecipazione, e ne ha abbastanza di politica lontana dal cittadino e di un deficit di democrazia. Ottenere la sovranità monetaria, aurea e fiscale le dei cantoni e dei comuni. Anche per quanto concerne la sovranità fiscale la Svizzera costituisce un caso particolare. Poiché a livello di Confederazione, cantoni e comuni, per rapporto all estero, ci siamo occupati meglio del denaro pubblico, arrivano ora delle forti pressioni da fuori. Dei gremi internazionali allestiscono arbitrariamente delle liste «nere» e «grigie». Dietro a ciò stanno proprio quei politici che, con la loro cattiva amministrazione, hanno svuotato le loro casse. Questi tentativi d intromissione nei nostri affari interni sono da contrastare con tutte le forze. Ricetta per il successo: lo Stato nazionale Al nostro paese è sempre andato tutto bene quando si è preso cura del «Sonderfall«, invece di imitare gli altri o di «armonizzarsi«con delle organizzazioni internazionali. La ricetta svizzera del successo consiste nel principio della controtendenza: la Svizzera era una repubblica in mezzo alle monarchie, ha tenuto alto il lume della democrazia e della libertà circondata dalle dittature, e va per la sua strada in mezzo a una «integrata» Unione europea. Con questo suo cammino particolare, in poco tempo la Svizzera si è elevata da «Rifugio dei poveri d Europa» a uno dei paesi più benestanti del mondo. La capacità di risolvere i problemi politici è e rimane legata alle nazioni capaci di agire. Solo queste dispongono dei necessarie risorse materiali, personali, finanziarie e anche militari. Per questo motivo negli ultimi anni sono nati nel mondo più nuovi Stati che non durante qualche decennio prima. E, fra l altro, molti di loro sono piccoli Stati. Posizioni L UDC si riconosce nel «Sonderfall«(caso particolare) svizzero con i suoi pilastri portanti: indipendenza, federalismo, democrazia diretta, neutralità permanente e armata e sussidiarietà; vuole uno Stato liberale con ampi diritti popolari e di libertà per le cittadine e i cittadini; si batte per il mantenimento e il rafforzamento dei diritti popolari e si oppone a tutte le limitazioni antidemocratiche (per esempio nel settore del diritto d iniziativa); si oppone al tentativo di politici interessati e dell amministrazione federale, di abbandonare il «Sonderfall«con il pretesto dell integrazione e dell armonizzazione; esige una solida «Qualità svizzera» in politica, economia e società, invece della ricerca di prestigio, dell autocompiacimento e di pompose sceneggiate; pretende dalle nostre autorità fermezza di fronte alle crescenti pressioni da parte degli altri Stati e delle organizzazioni internazionali contro la nostra sovranità; si impegna a favore della nostra moneta autonoma, il franco, dell aumento delle nostre riserve d oro e dell immagazzinamento di quest ultime in Svizzera; Senza la sua propria moneta e senza la sua banca emittente (Banca nazionale), la Svizzera avrebbe avuto molte più difficoltà a superare la crisi finanziaria cominciata da Molti clienti stranieri, per timore circa i loro risparmi, hanno portato il loro patrimonio in Svizzera e acquistato franchi svizzeri. Ciò deve insegnarci a mantenere la nostra propria moneta e a non abbandonare il nostro forte franco a favore del debole euro. E dobbiamo aver cura della riserva d oro della Banca nazionale; piuttosto che svendere l oro, sarebbe più indicato aumentarne le nostre riserve. Al nostro benessere ha contribuito anche la concorrenza fisca- vuole una Confederazione capace di agire, quale tuttora sempre il miglior mezzo per la soluzione dei problemi politici
9 Il cittadino quale sovrano Difendere la libertà minacciata Le cittadine e i cittadini adulti, vaccinati e perfettamente all altezza di partecipare alle decisioni politiche sono oggi più che mai messi alla prova. La globalizzazione e le connessioni internazionali fanno sì che sempre di più le decisioni siano loro sottratte a favore di gremi politici, tribunali, organizzazioni internazionali e funzionari. Le striscianti internazionalizzazione, burocratizzazione, centralizzazione e armonizzazione minacciano la nostra democrazia diretta. La graduale messa sotto tutela viene dissimulata sotto l attrattivo slogan «aumento dell efficienza«. Cantoni e comuni non decidono praticamente più in modo autonomo, bensì applicano prevalentemente il diritto federale. Quanto ai cittadini, essi devono sottomettersi da bravi a quanto prescritto loro dall alto. Sempre più spesso devono giustificarsi di fronte all autorità e permettere a quest ultima di controllare e sorvegliare il loro agire. Le autorità quali docili esecutrici L UDC chiede a tutti i politici e a tutti i giudici una convinta difesa del nostro sistema giuridico svizzero. Al contrario, la Confederazione riprende sempre di più il diritto internazionale, i cantoni eseguono quanto imposto dalla Confederazione e i comuni fanno lo stesso con quanto prescritto loro dai cantoni. I membri delle autorità a tutti i livelli hanno sempre meno da decidere e sono degradati al ruolo di semplici esecutori. In questo senso è particolarmente preoccupante il continuo aumento di deputati senza partito negli esecutivi comunali. Queste persone spesso non hanno praticamente alcuna base ideologica, non devono rendere conto a nessuno e attribuiscono all autonomia comunale meno valore di quanto non faccia, per esempio, un rappresentante dell UDC. C è il grande rischio che diventino dei meri amministratori e burocrati, felici di applicare le prescrizioni venute dall alto, a tutto scapito dei cittadini. Strisciante adeguamento al diritto straniero Il nostro sistema giuridico mediante l implementazione viene sempre più adeguato al diritto UE e al diritto internazionale. In effetti, non sono i popoli a elaborare né il diritto UE né il diritto internazionale, ciò viene fatto da funzionari, esperti, professori e politici. Noi riprendiamo un sacco di regolamentazioni dell UE senza averne la necessità. Anche la Convenzione europea sui diritti dell uomo va ben oltre il diritto internazionale cogente riconosciuto da tutti i paesi, Cittadini nel vero senso della parola «Il piccolo Stato esiste affinché ci sia un posto al mondo nel quale esista la maggiore quota possibile di cittadini nel vero senso della parola.» Jacob Burckhardt: Weltgeschichtliche Betrachtungen (Riflessioni sulla storia mondiale), Berlino
10 Il cittadino quale sovrano Il cittadino quale sovrano minacciando così i diritti di libertà garantiti dal nostro Stato. A seguito della Convenzione antirazzismo dell ONU, è stato introdotto un articolo penale contro il razzismo che limita la libertà d espressione delle proprie opinioni. Un patto dell O- NU costringe la Svizzera ad accordare a tutti l accesso alle sue università. La Carta sociale europea sottoscritta dalla Svizzera, se ratificata dal Parlamento, ci obbligherà a una costante ulteriore estensione dello Stato sociale. Democrazia: forma statale delle alternative Invece di lasciare alle cittadine e ai cittadini la libertà di formarsi autonomamente un opinione, le nostre autorità si ergono sempre di più a nostri tutori morali. Ma il nostro Stato non è un istituzione della morale, bensì una comunità d interessi il cui unico obiettivo è quello di creare e tutelare il diritto. Le sempre più numerose prese di posizione moralizzatrici del Consiglio federale sono discutibili e inaccettabili. Perché la democrazia è la forma statale delle alternative. Devono sempre essere possibili un SÌ o un NO, senza che i sostenitori di una o dell altra opinione possano essere rimproverati o addirittura qualificati di moralmente inferiori dall autorità. Altrettanto antidemocratico è che delle proposte in votazione siano unite in un unico pacchetto dal Consiglio federale o dal Parlamento, al fine di consapevolmente aggirare la volontà del popolo. E pure da combattere sono le sentenze del Tribunale federale volte a limitare o addirittura a rifiutare la volontà popolare espressa in votazione. La democrazia diretta secondo un testo scolastico tedesco Domanda: «Perché non abbiamo una democrazia diretta?«risposte: «Mancanza di competenza Disinteresse politico di molti cittadini Visione d assieme delle procedure politiche Pericolo di emozionalizzazione Problemi organizzativi.» Horst Pötzsch: Grundrechte (Diritti fondamentali). Edito dalla Centrale federale per la formazione politica, quaderno 239, Bonn 1993 Elezione da parte del popolo per il bene del popolo In tutti i cantoni della Confederazione, il governo è eletto direttamente dal popolo. È un espressione del principio costituzionale della sovranità popolare. Solo a livello federale la principale competenza elettorale di un popolo sovrano ossia la scelta del governo nazionale è nelle mani del Parlamento. Chiedendo l elezione del Consiglio federale da parte del popolo, l UDC intende completare in modo decisivo la democrazia a livello federale. Essa propone il sistema maggioritario, che è anche quello praticato più frequentemente nell elezione degli esecutivi cantonali e comunali, con tuttavia una clausola che garantisca almeno due seggi alla Svizzera latina. Contrariamente al Parlamento, il popolo eleggerà il suo governo senza lasciarsi influenzare da interessati e meschini intrighi partitici e da pastette dietro le quinte. E dei consiglieri federali eletti dal popolo difenderebbero meglio l interesse di quest ultimo, senza andare a scusarsi all estero per delle decisioni popolari. Per contro, il popolo sarebbe responsabile del governo che ha eletto e non potrebbe più semplicemente dire: «Tanto fanno quello che vogliono lo stesso». Per tutte queste ragioni, l elezione del Consiglio federale da parte del popolo migliorerebbe sensibilmente la situazione politica in Svizzera. Sopprimere la museruola alle opinioni Contrariamente alle promesse fatte prima della votazione, la norma penale antirazzista approvata di misura dal popolo nel 1994, è stata costantemente estesa dalla giurisprudenza dei tribunali. Adesso sono perseguibili penalmente anche le espressioni in spazi non pubblici o i versi umoristici declamati durante il carnevale. La ricerca scientifica è ostacolata quando degli oratori stranieri ospiti sono perseguiti dalla giustizia per aver presentato la loro visione della storia. Questo atteggiamento suscita delle ostilità a livello internazionale e causa al nostro paese parecchie accuse di essere tutt altro che un modello in materia di tutela della libertà d opinione. Il presidente della Commissione contro il razzismo abusa della sua funzione per dare la caccia all odiata UDC e per propagandare l adesione all UE. Questa legge-museruola è indegna di un popolo libero e deve essere abolita. Ai cittadini decidere, non ai tribunali Le decisioni politiche devono essere prese il più possibile in modo decentralizzato e vicino ai cittadini. Il comune è l entità politica più piccola ed è quella più vicina ai cittadini. È quindi il più possibile a livello comunale che si deve decidere su problemi puntuali come proposte di offerte complementari di formazione, asili-nido, tasse sull acqua potabile o eventuali aggregazioni comunali. I tribunali non possono permettersi di ignorare i principi costituzionali, limitando i diritti dei cittadini. L UDC non tollera che i diritti democratici siano sempre più limitati e che la giustizia uno dei tre poteri paritari dello Stato si ponga sempre più spesso al di sopra della democrazia. Seguendo questo principio, i comuni devono poter decidere autonomamente e definitivamente la propria procedura di naturalizzazione. Posizioni L UDC s oppone alla strisciante messa sotto tutela delle cittadine e dei cittadini mediante la globalizzazione, l internazionalizzazione e la centralizzazione; esige dalle autorità elette che difendano il nostro sistema giuridico, invece di adeguarlo costantemente al diritto straniero; esige la rinuncia alla ripresa automatica del diritto UE, quando questo non sia nell interesse della Svizzera; combatte le tendenze alla centralizzazione e l ampliamento dei compiti della Confederazione; sostiene le autorità e le assemblee comunali che vogliono ancora decidere invece di eseguire semplicemente gli ordini provenienti dall alto; vuole che governo e amministrazione non s intromettano nelle campagne di voto, né che propongano al popolo dei pacchetti antidemocratici che legano fra di loro proposte diverse; respinge le fusioni imposte dall alto di comuni, distretti, circoli, dipartimenti o cantoni; difende i diritti democratici delle cittadine e dei cittadini, e combatte la tendenza dei tribunali a porsi al di sopra della democrazia; s impegna a favore dell elezione del Consiglio federale da parte del popolo; chiede un rafforzamento della libertà d espressione tramite l abolizione della norma penale contro il razzismo e la soppressione della Commissione federale contro il razzismo
11 Proprietà Difesa dalle rapine della sinistra La proprietà significa poter disporre liberamente dei beni ideali e materiali legalmente acquisiti. Senza la proprietà garantita costituzionalmente non c è né diritto all autodeterminazione individuale, né è possibile una società libera, prospera e felice. La garanzia della proprietà è il presupposto di qualsiasi ordine economico performante. Questa proprietà deve essere in ogni momento alienabile o trasmissibile per successione. Senza tutela della proprietà regnano l irresponsabilità, l arbitrio e la povertà generalizzata. La storia lo insegna da sempre: non appena uno Stato non garantisce più ai suoi abitanti la proprietà, o addirittura gliela toglie, anche la vita e l incolumità delle persone è a rischio. Per questo la garanzia della proprietà privata è uno dei compiti più importanti di uno Stato liberal-democratico. Alla tutela della proprietà appartiene anche il rispetto della sfera privata. Negli ultimi tempi, quest ultima è messa in discussione, talvolta anche in modo preoccupante (segreto bancario, segreto postale, segreto di voto, ecc.). Questa tendenza è da combattere con determinazione. Un vantaggio per i proprietari e per coloro che ancora non lo sono «Da parte mia preferirei sicuramente vivere senza proprietà in un paese nel quale molti altri posseggono qualcosa, piuttosto che dover vivere dove tutte le proprietà appartengono alla «collettività«e sono destinate all utilizzo deciso dal potere dello Stato.» Friedrich August von Hayek, Premio Nobel: Die Anmassung von Wissen (La presunzione del sapere), Tübingen 1996 Contrastare la rapina della sinistra Chi lavora e ha messo da parte un po di denaro, intendendo approfittare più tardi dei suoi risparmi, ha tutte le ragioni di combattere la politica della sinistra. Perché ogni proposta della sinistra mira a togliere più denaro e proprietà alle persone. Nessuno pensa in modo più materialistico e interessato della sinistra, che vuole risolvere ogni problema con il denaro degli altri. Fa lo stesso che si tratti di integrazione degli stranieri, pre-pensionamento, sesta settimana di ferie, salario minimo, asili-nido, assegni familiari, scuole diurne, congedo maternità/paternità: per la sinistra è sempre un affare di soldi. I suoi rappresentanti si sono confortevolmente installati nel loro apparato di ridistribuzione e vivono molto bene a spese degli altri. La loro fantasia volta a trovare sem
12 Proprietà Proprietà pre nuove risorse sotto forma di imposte, tasse e prelievi salariali è senza limiti. Praticamente tutte le attività della sinistra vanno a carico della proprietà delle nostre cittadine e dei nostri cittadini. Meno burocrazia nel nostro diritto edilizio e di progettazione Uno dei più importanti diritti di proprietà è quello fondiario. Una pianificazione ragionevole del territorio deve garantire la separazione delle zone abitative da quelle non abitative. Il principio è quello di sfruttare economicamente le zone edificabili da una parte, e di tutelare dall altra delle zone culturali, boschive e ricreative, affinché sia garantito il loro ruolo di conservazione e protezione dell ambiente. L UDC s impegna a favore di una sistemazione del territorio e di un diritto fondiario che imponga delle condizioni-quadro affidabili a lungo termine e rispettoso della proprietà privata. L UDC combatte per contro le pianificazioni e gli interventi burocratici che prescrivono ogni utilizzo fin nel minimo dettaglio, senza lasciare alcuno spazio alle necessità individuali e alla libera concorrenza. Le aree edificabili esistenti e l attuale volume edificato devono essere sfruttati in modo razionale. L UDC chiede un accelerazione e una semplificazione delle procedure d autorizzazione e di ricorso. Solo così si possono evitare dei costi inutili ed eliminare certi svantaggi particolari di certe regioni. Più libertà per la proprietà immobiliare L acquisto della casa è un importante diritto di proprietà. Questo settore è vieppiù minacciato dal moltiplicarsi di obblighi e restrizioni statali. Solo se tutto va bene al locatore, altrettanto va bene al locatario. Laddove è vantaggioso investire, costruire e rinnovare, si trova anche la disponibilità di sufficienti spazi abitativi a prezzo ragionevole. Il gioco della domanda e dell offerta nel settore edilizio è oggi oltremodo ostacolato da una eccessiva regolamentazione. L UDC chiede perciò un alleggerimento delle norme di sfruttamento degli alloggi e del controllo dei canoni d affitto. L UDC chiede che la proprietà della casa e dell appartamento sia sostenuta con incentivi fiscali. L attuale imposizione del valore locativo frena l accesso all acquisto della casa. L UDC è molto scettica nei riguardi della costruzione di alloggi da parte dello Stato: laddove il potere pubblico interviene quale grande proprietario di alloggi, si assiste al sorgere di un economia pianificata infarcita di pastette nell attribuzione degli alloggi e di privilegi ingiusti a livello degli affitti. La cosiddetta «costruzione sociale di alloggi» è in realtà assolutamente antisociale, perché privilegia una piccola quantità di persone a scapito della grande maggioranza. Il PS e la proprietà «La proprietà non può essere solo un diritto, bensì deve anche essere un dovere. Il suo utilizzo deve servire al benessere generale. La socialdemocrazia s impegna per un ordinamento della proprietà abbinato a degli obblighi sociali dipendenti da compiti ecologici o economici implicanti la proprietà e sottoposti a dei diritti d utilizzo e a disposizioni personali, private, pubbliche, rilevanti dal diritto delle imprese e delle cooperative.» (Tradotto dal tedesco) Programma del PS, secondo progetto della Direzione del partito, Nessun esproprio tramite la progressione fiscale Un imposizione proporzionale per finanziare i compiti indispensabili dello Stato è del tutto equa e compatibile con il diritto di proprietà. È invece problematica l imposta progressiva esistente da noi, la quale di principio viola la garanzia della proprietà. Accettato il principio secondo cui un reddito più elevato deve essere sottoposto a un tasso fiscale più elevato, non esiste logicamente più alcun limite a che il fisco si accaparri tutti i redditi oltrepassanti un certo importo. Questo sistema fiscale ostile alla proprietà privata è imposto da una maggioranza che approfitta per la maggior parte del gettito fiscale, senza però personalmente sopportare un carico fiscale proporzionale. L UDC sa che delle irragionevoli rapine ai danni dei patrimoni e dei redditi elevati indeboliscono la proprietà e nocciono infine anche agli strati meno abbienti della popolazione. Tutelare anche la proprietà intellettuale Oltre alla proprietà materiale, lo Stato deve tutelare anche quella intellettuale. Un efficace legislazione sui brevetti è basilare per la nostra piazza economica, per la scienza, la ricerca, come pure per lo sviluppo e per la produzione di beni ad alto valore aggiunto. In ben pochi altri paesi la ricerca scientifica privata è altrettanto attiva accanto al lavoro scientifico delle scuole universitarie. Ciò succederà solo fintanto che gli sforzi dei produttori creeranno un prodotto appartenente solo a loro. Anche qui deve valere il principio della proprietà privata. Lo stesso vale per i diritti degli artisti del suono e dell immagine. Il socialismo combatte la proprietà intellettuale e i relativi brevetti; esso preferisce distribuire tutto a tutti. Le conseguenze sono fallimenti, crolli e totale ristagno economico. Posizioni L UDC difende la proprietà garantita costituzionalmente dagli attacchi dei socialisti presenti in tutti i partiti e organizzazioni; sostiene una pianificazione del territorio e un diritto fondiario liberali e rispettosi della proprietà privata; esige delle procedure di autorizzazione e di ricorso più veloci e semplici nei settori del diritto edilizio e della pianificazione; chiede maggiori incentivi fiscali per l acquisto della casa o dell appartamento; s impegna per l abolizione dell imposizione del valore locativo ostile alla proprietà della propria casa, mantenendo, a sostegno dell investimento immobiliare, le deduzioni fiscali sugli interessi passivi del debito ipotecario; giudica con molto scetticismo la costruzione di alloggi da parte dello Stato e respinge l antisociale «costruzione sociale di alloggi»; rifiuta dei tassi progressivi irragionevoli nell imposizione fiscale; difende la proprietà intellettuale quale base indispensabile della ricerca e della produzione in Svizzera; s impegna a tutela della sfera privata
13 Finanze, imposte e tasse Di più al privato, meno allo Stato La nostra politica finanziaria e fiscale determina tutti gli altri compiti dello Stato. Lo Stato necessita certamente del denaro per l adempimento dei compiti affidatigli. Ma le cittadine e i cittadini hanno il diritto di esigere che le loro imposte, tasse e prelievi siano spesi in modo efficiente e responsabile. La situazione finanziaria della Svizzera è purtroppo sempre insoddisfacente. Nonostante tutti i programmi di risparmio e d alleggerimento budgetario, il bilancio pubblico continua a gonfiarsi. Dal 1990 si registra a livello svizzero una massiccia crescita delle spese sociali e dei pagamenti di trasferta a scapito degli altri compiti dello Stato. Nella Confederazione manca sia una lista delle priorità, basilare per una politica finanziaria efficace, sia la fissazione di un obiettivo strategico e, soprattutto, un autentica pianificazione delle rinunce. Di risparmi, neanche l ombra Fra il 2000 e il 2010, le spese della Confederazione sono aumentate di circa il 28%. Nel contempo, anche le entrate sono aumentate del 14%. In effetti, lo Stato è cresciuto sensibilmente più dell economia. 1 Durante gli anni dal 2010 al 2014, le spese aumenteranno di nuovo del 12%, come pure le entrate il cui aumento ammonterà al 16%. 2 L effettivo del personale pubblico cresce costantemente e con esso il carico sui contribuenti. La Confederazione vive al di sopra dei propri mezzi, la crescita dello Stato supera abbondantemente quella dell economia e del rincaro. Nella concorrenza con altri Stati la Svizzera perde costantemente terreno. I contributi statali, le imposte e il debito pubblico sono massicciamente aumentati dal Lo smantellamento dello Stato a causa di risparmi eccessivi, critica avanzata regolarmente dagli statalisti e dalla sinistra, è un puro prodotto della fantasia. La Svizzera perde terreno Trent anni fa la Svizzera apparteneva ancora ai paesi più rigorosi del mondo in politica economica. Dal punto di vista economico, il nostro paese è sempre ancora posizionato piuttosto bene, se lo si paragona ad esempio con gli Stati dell UE Germania e Francia. Ma in confronto a paesi come Singapore o gli USA, la Svizzera ha costantemente perso terreno dal 1980 per quanto attiene al reddito pro capite. Perché abbiamo mancato qualche liberalizzazione e privatizzazione mentre, al contrario, abbiamo costantemente potenziato il sistema sociale e di ridistribuzione. In altre parole, il peso dello Stato è cresciuto in continuazione. Che Singapore e gli USA ci abbiano superati dipende dal fatto che questi Stati sono organizzati in maniera piccola e decentralizzata. Perciò dobbiamo aver cura della nostra democrazia diretta anche per motivi di politica finanziaria. Essa è più vicina alle necessità dei cittadini, porta a una riduzione della spesa pubblica, a prestazioni pubbliche migliori e meno costose, e a un maggiore reddito pro capite. 1 DFF: Conti dello Stato DFF: Preventivo 2010 e Piano finanziario
14 Finanze, imposte e tasse Finanze, imposte e tasse Allarmante indebitamento pubblico Le costanti pressioni dell UDC contro l indebitamento pubblico ha portato i primi frutti. Ciò nonostante, il debito pubblico al solo livello federale nel 2010 ammonta sempre ancora a 112 miliardi di franchi, ossia a franchi per famiglia di quattro persone. I politici di Berna sono dunque riusciti a quasi triplicare la montagna di debiti dal 1990 al Fino al 2014 il debito dovrebbe aumentare a 118 miliardi. Il debito pubblico globale di Confederazione, cantoni e comuni ammonta a circa 212 miliardi di franchi, ossia franchi per famiglia di quattro persone. 3 E tutto ciò è successo nonostante il freno all indebitamento che i citta- dini approvarono nel 2001 con la stragrande maggioranza dell 84%. Viviamo con dei soldi presi a credito, perché ci concediamo al presente delle spese che non ci possiamo permettere, addebitandole alle generazioni future. E la sinistra ha pure la faccia tosta di chiamare «sociali«, «solidali«e «durature«queste spese effettuate con la carta di credito dei nostri figli! Diminuzione delle imposte grazie all UDC La prosperità e i posti di lavoro possono essere salvaguardati soltanto se i cittadini e le imprese possono di nuovo disporre più liberamente dei propri soldi. Oggi dobbiamo lavorare mezzo anno per pagare i prelievi obbligatori (imposte, premi, tasse e prelievi). Solo con un alleggerimento mediante una riduzione di imposte e tasse ci saranno nuovi investimenti privati, più consumi e, di conseguenza, più crescita economica, più posti di lavoro e di tirocinio. L UDC Struttura delle entrate dello Stato 2011 combatte qualsiasi nuova imposta, tassa o prelievo, e chiede ulteriori sgravi fiscali. In molti cantoni è riuscita ad abbassare l aliquota fiscale. L interpretazione di imposte, tasse e prelievi deve sempre essere fatta a vantaggio della popolazione e delle imprese contribuenti. Struttura delle spese dello Stato 2011 Crescita della quota fiscale (in percento) 9% 2% 3% 4% 6% 35% 10% 8% 6% 5% 6 5,5 12% 10% 33% 4 3,0 3,3 28% 13% 16% ,2 S IR NL CA USA J SF GB 0,6 0,9 1,3 2,2 2,2 1,7 1,7 1,2 0,8 E F DK OCSE D B A CH I Totale: 61,9 Mia. franchi IVA 35% Imposta federale diretta 28% Imposta sul consumo 12% Totale: 62,5 Mia. franchi Socialità 33% Finanze e imposte 16% Traffico 13% 4 4,3 3,8 3,6 Altre entrate 9% Imposta preventiva 6% Altre spese 10% Formazione e ricerca 10% Tassa di bollo 4% Difesa nazionale 8% 6 5,9 Tasse sul traffico 3% Agricoltura 6% Fonte: OCSE Revenue Statistics (Dicembre 2010) Regalie /Concessioni 2% Relazioni con l estero 5% 3 DFF: Conti dello Stato 2009 e Preventivo 2010, Piano finanziario ; UFS: Statistica della popolazione Fonte: economiesuisse, dossierpolitik Nr. 22, 2010 Fonte: economiesuisse, dossierpolitik Nr. 22,
15 Finanze, imposte e tasse Finanze, imposte e tasse Posizioni L UDC si batte per dei budget equilibrati a tutti i livelli della comunità pubblica, affinché lo Stato non spenda più di quanto incassa; s impegna per la pubblicazione del numero di dipendenti nel settore pubblico a tutti i livelli; chiede la riduzione dell effettivo del personale federale al livello del 2000 (2009 = , 2000 = ) e una massiccia riduzione delle spese per il personale; appoggia gli sgravi fiscali quali sostegno dei consumi e respinge gli inefficaci programmi congiunturali; vuole una semplificazione del sistema fiscale con più deduzioni forfettarie e tassi fiscali più bassi, piuttosto che una moltitudine di deduzioni a vantaggio di interessi individuali; Mantenere la concorrenza fiscale L UDC è il partito del federalismo e quindi della sovranità fiscale di cantoni e comuni. Solo così si può mantenere la concorrenza fiscale e si obbligano i governi diventati troppo pigri ad attuare la loro politica a favore delle cittadine e dei cittadini, invece che in funzione dei propri interessi. La pressione ricattatoria dell Unione europea sul sistema fiscale svizzero è da contrastare con determinazione. In questo settore non esistono né trattative né proposte alternative. Altrettanto da respingere è la crescente intromissione del Tribunale federale nelle decisioni fiscali prese nei cantoni dal sovrano. Il principio dell imposizione secondo la capacità economica esige imposte differenti per redditi differenti. Questo principio viene rispettato anche con un tasso fiscale decrescente. L UDC e i programmi congiunturali «Non serve a nulla che il Consiglio federale e i partiti di centrosinistra approvino tre programmi congiunturali di poco più di 2 miliardi di franchi, quando parallelamente si tolgono alla popolazione 8 miliardi di franchi di potere d acquisto con l aumento del tasso di IVA.» Presidente UDC Toni Brunner in Consiglio nazionale, esige la riduzione del tasso d IVA dell 1% e dell imposizione sugli utili delle imprese dall 8,5 al 5%; si oppone a una riforma dell IVA qualora se ne abusi per aumentare le entrate dello Stato; rifiuta l introduzione di un tasso d IVA unico, perché renderebbe più vantaggiosi i generi di lusso, aumentando invece il costo degli alimenti di base; chiede la riduzione dell imposizione delle donazioni benevole per le ditte individuali e di persone; è a favore di una sottomissione anche degli istituti sociali al freno all indebitamento
16 Imprese, arti e mestieri È il regolamento dice il burocrate I tre quarti degli impieghi svizzeri sono generati da piccole e medie imprese (PMI), ossia impieganti meno di 250 collaboratori. 4 Le PMI sono l ossatura della nostra economia; quasi il 70% dei nostri apprendisti viene formato nelle PMI. 5 Ma anche i grandi gruppi internazionali, che realizzano soltanto una minima parte del loro valore aggiunto in Svizzera, sono altrettanto importanti per il paese, perché sono importanti clienti di molti fornitori e prestatori d opera locali. Essi dipendono da delle buone condizioni-quadro, perché per loro la Svizzera è in concorrenza con altre economie nazionali. La Svizzera è politicamente sì un piccolo Stato ma, grazie ad aziende innovative, non è di poca importanza per l economia mondiale. Nessun altro partito difende altrettanto sistematicamente e in modo tanto competente l economia e le imprese come l UDC. Perché la grande maggioranza dei suoi deputati in Consiglio nazionale e nei parlamenti cantonali è costituita da imprenditori e professionisti indipendenti. Sfoltire la giungla di prescrizioni Le imprese, le arti e mestieri sono sommerse da una giungla di prescrizioni statali e, di conseguenza, la loro capacità produttiva e la loro competitività sono pregiudicate. I costi di questa regolamentazione sono stimati per le PMI a 50 miliardi di franchi. 6 La debolezza della Svizzera più menzionata nei sondaggi è la straripante burocrazia statale. Il crescente flusso di leggi, ordinanze o complicate procedure di conteggio nel settore fiscale mettono in pericolo l impiego. Le costrizioni nei settori dell edilizia, pianificazione del territorio, ambiente, energia, gestione aziendale, prestazioni sociali, approvvigionamento ed eliminazione diventano sempre più severe e caricano soprattutto il ceto medio. Ognuna delle PMI svizzere deve dedicare attualmente 650 ore lavorative non pagate alla burocrazia; nel 1986 erano ancora solo 360 ore. 7 Ciò significa per l economia dei costi improduttivi pari a 7 miliardi di franchi l anno. Le regolamentazioni statali per le assicurazioni sociali, diritto del lavoro, sicurezza sul lavoro e igiene alimentare causano da sole dei costi per 4 miliardi di franchi. 8 L UDC si batte per più libertà d azione e meno regolamentazioni, per imposte più basse, contro la doppia imposizione degli utili delle imprese, per l esenzione delle imprese dall imposta federale diretta, per tassi d interesse più bassi e per un energia meno costosa. Essa chiede da anni la soppressione del diritto di ricorso delle associazioni, una pra- 4 UFS: Censimento delle imprese UFS: Il panorama delle PMI in mutazione, Censimento delle imprese 2005 e Messaggio del Consiglio federale: Semplificare la vita delle imprese (2006) 7 usam: Alleggerimento amministrativo delle PMI (2005) 8 KPMG: misurazione dei costi della regolamentazione per le PMI svizzere
17 Imprese, arti e mestieri Imprese, arti e mestieri Aumento delle entrate fiscali di Confederazione, cantoni e comuni (Entrate in miliardi di franchi) , Fonte: DFF, Finanze pubbliche della Svizzera , , come la Posta, la SUVA o la SRG/SSR rincarano le prestazioni e impediscono una reale concorrenza. Esperti esterni vicini all amministrazione federale, consulenti e opinionisti incassano onorari per quasi un miliardo di franchi l anno. 9 I mandati sono spesso attribuiti in virtù di relazioni personali, senza concorso pubblico. Questi presunti specialisti, in realtà, forniscono soltanto quello che l amministrazione si aspetta da loro, perché sono stati scelti in funzione di intrallazzi personali e politici. Contro questi «truffatori dello Stato«la sinistra si guarda bene dall intraprendere qualcosa. Perché lei e i suoi approfittatori attingono abbondantementica ostile allo sviluppo economico e che permette a qualche ostruzionista di professione di sabotare gli investimenti nel futuro e quindi di compromettere la crescita economica e la prosperità. L UDC vuole revisionare il diritto societario per impedire delle remunerazioni abusive e tutelare la proprietà privata degli azionisti dal saccheggio dei manager. Mercato invece di intrallazzi Benché il sistema economico socialista sia fallito catastroficamente dappertutto nel mondo, alla vita economica in Svizzera viene vieppiù imposto il pensiero tipico dell economia pianificata. Prescrizioni e interventismo dello Stato rimpiazzano il mercato e la concorrenza. Monopoli inutili , , , CdGCS: Ampiezza, concorrenza e guida nel ricorso ad esperti da parte dell amministrazione federale (2006) te a questa manna statale, ricavandone miliardi di franchi pubblici per lei e la sua clientela politica. L attacco lanciato contro il diritto di proprietà delle imprese ricercatrici tramite le cosiddette importazioni parallele è inaccettabile. Altrettanto da respingere sono gli attacchi particolari alla nostra industria farmaceutica operante in tutto il mondo e alle imprese nel fiorente settore della biotecnologia e delle Life Sciences. Sarebbe disastroso mettere in pericolo il valore aggiunto e i posti di lavoro così creati per soddisfare dei nemici fanatici della tecnologia o dei presunti protettori degli animali. Più libertà per le arti e mestieri «La libertà imprenditoriale e la responsabilità individuale devono tornare di nuovo al centro dell azione politica, e lo Stato deve limitarsi ai suoi compiti essenziali. Solo uno Stato snello assicura una libertà imprenditoriale sufficiente.» Consigliere nazionale UDC Bruno Zuppiger, Presidente dell Unione svizzera delle arti e mestieri, Schweizerische Gewerbezeitung, Sociale è chi crea posti di lavoro A seguito di un vero e proprio programma di rieducazione della sinistra, la libertà, la responsabilità individuale e il successo imprenditoriale appaiono oggi quasi sospetti. Il dovere di un datore di lavoro e di un commerciante di realizzare dei profitti viene messo in discussione dal punto di vista morale. Eppure sono proprio gli imprenditori, gli artigiani e i commercianti i veri «lavoratori sociali«nel nostro paese. Non sono quelli che distribuiscono il denaro degli altri o che fanno del proprio moralismo un lavoro ben pagato ad agire in modo sociale e morale. In modo veramente sociale agisce chi guadagna del denaro, realizza utili e li investe, creando così posti di lavoro. In modo veramente sociale agisce chi responsabilmente provvede a sé stesso e ai suoi. La politica della sinistra conduce a una minore crescita economica e a più disoccupazione. Essa indebolisce il commercio e la piazza economica, in particolare le diverse PMI, che offrono la maggior parte dei posti di lavoro e di tirocinio. Al contrario, la crescita degli impieghi statali registrata nel recente passato danneggia l economia. Più funzionari portano a più burocrazia e a più attivismo, la cui fattura è sempre pagata dagli stessi: l economia e i contribuenti. Le piazze finanziarie quali motore dell economia La Svizzera deve il suo benessere in misura considerevole alle sue fiorenti piazze finanziarie. Queste generano il 12% del valore aggiunto e dal 12 al 15% del gettito fiscale della Svizzera; il 5,8% dei dipendenti lavora in grandi banche, banche private e compagnie d assicurazione. 10 Ad esse si aggiungono parecchie imprese altamente specializzate in prestazioni di servizi quali gestori di patrimoni, avvocati, fiduciari, revisori, ditte di ricerca e collocamento di personale, eccetera. Questo punto di forza della nostra economia deve assolutamente essere difeso dai tentativi di pressione dell UE, dell OCSE e delle piazze finanziarie straniere concorrenti. Alla clientela interna ed estera della nostra piazza finanziaria devono continuare ad essere garantite libertà, discrezione e tutela della sfera privata. Per questo, l UDC si oppone a qualsiasi tendenza ad indebolire il nostro tradizionale segreto bancario. Anche la tassa sul bollo, che tiene lontani dalla Svizzera molti affari interessanti, deve essere soppressa. Bisogna poi ridurre i rischi economici ai quali espongono la Svizzera i grandi istituti finanziari, il cui crollo metterebbe in pericolo l intera economia nazionale («too big to fail«), mediante delle apposite regole strutturali. Presso le banche che, in caso di crisi, devono essere salvate dalla Confederazione, le parti variabili dei salari (bonus) devono essere versate su un conto bloccato. Il denaro verrà poi pagato solo dopo alcuni anni, quando l istituto non dipenderà più dall aiuto della Confederazione. I punti di forza della piazza economica svizzera «I classici punti di forza della Svizzera valgono ancora sempre: i collaboratori sono ben formati e leali. Inoltre si distinguono per volontà ed entusiasmo. Anche il sistema di formazione duale è un vantaggio. Dobbiamo assolutamente avere cura di tutto ciò.» Consigliere nazionale UDC Peter Spuhler, Titolare del Stadler Rail Group, NZZ online, SBvg: Der Finanzplatz Schweiz und seine Bedeutung (La piazza finanziaria svizzera e il suo significato)
18 Imprese, arti e mestieri Imprese, arti e mestieri Posizioni L UDC s impegna per le grandi, medie e piccole imprese quale base fondamentale del nostro benessere; si batte per più libertà d azione e meno costose regolamentazioni per le nostre aziende; chiede la rigorosa applicazione delle norme vigenti invece di nuovi divieti; esige che lo Stato non si metta in concorrenza né ostacoli l economia; sostiene l abolizione del diritto di ricorso delle associazioni; chiede una semplificazione dell IVA e una riduzione dell imposta federale diretta sugli utili delle imprese; chiede l esenzione delle piccole imprese dalle formalità statistiche; combatte la «manna statale«delle pseudo-imprese statali vicine alla sinistra; Le tasse ostacolano il turismo Molti ospiti indigeni ed esteri animano il nostro turismo, cercando riposo e distensione in una natura intatta, nella pratica dello sport, nella cura della propria salute, come pure partecipando ad eventi culturali o gastronomici. Il turismo, con i suoi numerosi posti di lavoro, è di grande importanza per l economia svizzera. Alla bellezza eccezionale dei nostri paesaggi, si contrappongono dei fattori negativi quali un franco forte, gli alti costi o delle strutture obsolete. Affinché il settore turistico possa continuare a svilupparsi con le sue forze e a offrire sempre più innovative proposte, l UDC sostiene a titolo eccezionale il mantenimento per l albergheria del tasso ridotto d IVA previsto per l esportazione. Per contro, i gravami burocratici e normativi indeboliscono la concorrenzialità delle imprese e rendono più cara l offerta. Tutelare la competitività «Per restare competitivi di fronte all aggressività degli altri paesi, dobbiamo assolutamente ridurre l onere delle imposte e delle tasse.» Consigliere nazionale UDC e imprenditore Jean François Rime, Freiburger Nachrichten, sostiene la piazza finanziaria svizzera e il segreto bancario svizzero; vuole un diritto societario funzionale a tutela della proprietà dal saccheggio dei manager; s impegna per un tasso d IVA speciale per l albergheria e la gastronomia
19 Politica estera Tutela degli interessi invece di autorinuncia L obiettivo della politica estera svizzera è definito nell articolo 2 della Costituzione federale: «La Confederazione Svizzera tutela la libertà e i diritti del Popolo e salvaguarda l indipendenza e la sicurezza del Paese». Il popolo, quale sovrano, decide liberamente il destino e il futuro della Svizzera. La sua libertà è limitata unicamente dal diritto internazionale cogente. Il popolo svizzero e i deputati da esso eletti sorvegliano l applicazione della politica estera da parte del Consiglio federale. Il consiglio federale e i parlamentari s impegnano con il loro giuramento o promessa ad attenersi alla Costituzione e alle leggi. Ora, questa Costituzione incarica il Consiglio federale e il Parlamento a «prendere provvedimenti a tutela della sicurezza esterna, dell indipendenza e della neutralità della Svizzera». Il costante, strisciante abbandono di sovranità, diritti popolari e neutralità durante gli ultimi due decenni è in contrasto con il mandato costituzionale della nostra politica estera. Lo stesso vale per contratti che impongono alla Svizzera degli svantaggi inaccettabili. Il Codice penale svizzero stabilisce: «chiunque, come rappresentante della Confederazione, intenzionalmente intavola con un Governo estero negoziati a danno della Confederazione, è punito con una pena detentiva non inferiore a un anno». Salvaguardare la neutralità La nostra neutralità permanente e armata non è fine a sé stessa o una semplice tradizione, bensì assicura alla Svizzera e alle sue cittadine e cittadini l indipendenza. E particolarmente, oltre alla libertà politica, anche e soprattutto quella intellettuale e morale di prendere autonomamente le proprie decisioni. Il nostro Stato è una comunità d interessi e non un tutore morale né del cittadino né della comunità internazionale. E la nostra neutralità ha, non da ultimo, il compito di tutelare l autonomia decisionale dei cittadini. Le prese di posizioni sempre più moralizzatrici del Consiglio federale di fronte a qualsiasi problema internazionale sono discutibili e inaccettabili. Da secoli le cittadine e i cittadini svizzeri esigono dal loro governo e dall amministrazione che si tengano tranquilli e che non giudichino e condannino in nome del popolo svizzero, al fine di evitare che la Svizzera sia implicata in conflitti o guerre le cui prime vittime sarebbero proprio i semplici cittadini. L UDC si attiene strettamente alla neutralità quale modello di successo profondamente radicato nella popolazione pres
20 Politica estera Politica estera Confronto delle quote di disoccupazione nei diversi paesi ottobre 2010 (in percento) ,7 Spagna 19,4 18,4 Lettonia * Q Lituania 14,1 Irlanda 12,2 Grecia* Fonte: Eurostat (Novembre 2010), UFS (Novembre 2010) 11 10,9 9,9 9,8 9,7 9,6 9,6 Portogallo Ungheria Bulgaria Francia Polonia UE (27) USA so la quale gode di grande sostegno. Essa combatte l errato concetto di «neutralità attiva» che è una contraddizione di per sé stesso. Non è una diplomazia moraleggiante quella di cui c è bisogno, bensì una diplomazia del buon esempio. Una politica estera dei grandi discorsi, dell ipocrisia e la mentalità del capro espiatorio ci creano solo nemici e irritano i nostri partner commerciali. Il PS abolisce la neutralità L ambasciatore Anton Thalmann del Dipartimento federale degli affari esteri afferma: «Bisogna lasciar addormentare dolcemente la neutralità di cui non c è più alcun bisogno». Il PS fa suo questo consiglio nel suo nuovo programma di partito. «Neutralità» non vi appare. 8,6 8,5 8,1 8,0 7,8 7,8 7,6 7,1 6,9 6,7 Italia Belgio Svezia Finlandia Danimarca Gran Bretagna* Slovenia Romania* Repubblica ceca Germania ONU: il potere al di sopra del diritto Dopo una votazione estremamente tirata, la Svizzera è entrata a far parte nel 2002, contro la volontà dell UDC, delle Nazioni unite. Mentre prima aveva già collaborato solo nel settore umanitario, da quel momento partecipa anche all ONU politica. L ONU è tutt altro che un unione di Stati esemplari per quanto riguarda la democrazia, la libertà e i diritti umani. In molti Stati membri dell ONU i diritti umani sono calpestati, i dissidenti politici torturati e imprigionati, le donne oppresse e i bambini sfruttati per tacere del clientelismo, della corruzione e dello sperpero di denaro. Ciò nonostante, la Svizzera si trova ad essere regolarmente criticata nell ambito del cosiddetto Consiglio dei diritti umani. L ONU non è un organizzazione di diritto, bensì di potere. Perché crea un diritto speciale a favore dei potenti: 5 Lussemburgo 4,8 4,4 3,6 3,5 Austria Olanda Norvegia* Svizzera dalla loro fondazione nel 1945, le Nazioni unite hanno cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza con un diritto di veto, il che pone, di fatto, il potere al di sopra del diritto. Questo Consiglio di sicurezza prende posizioni, decreta boicotti e avvia operazioni di guerra che, per mancanza di proprie truppe, vengono assunte dalla NATO o dagli USA. Una presunta sicurezza collettiva ad opera dell ONU e la contemporanea guida di uno Stato individuale si escludono a vicenda. Per queste ragioni non è opportuno per la neutrale Svizzera sedere nel Consiglio di sicurezza dell O- NU. L UE: una costruzione intellettuale mal concepita Quanto l UDC evidenziava insistentemente già nel 1992 in occasione della votazione sullo SEE, è oggi chiaro: l Unione europea si dimostra essere una costruzione intellettuale sbagliata. È fallito il tentativo di creare un sistema legale e monetario comune a paesi con mentalità, storia, sistema sociale, indebitamento e prestazioni economiche totalmente diverse. L euro, come moneta politica, è stato creato senza considerare le diverse realtà economiche e perde valore in continuazione. I popoli lavoratori finanziano quelli lazzaroni; ciò causa indisponibilità, tensioni e conflitti. La gravemente indebitata UE ha dovuto scucire, per programmi di salvataggio, centinaia di miliardi di euro di cui nessuno dispone. A causa della nostra appartenenza al Fondo monetario internazionale, che l UDC ha a suo tempo combattuto, anche la Svizzera deve partecipare ai cosiddetti «paracadute di salvataggio» economici. La distanza dal cittadino e il deficit di democrazia della burocrazia di Bruxelles sono costante oggetto di critiche. La Svizzera oltrepassa di gran lunga l UE in tutte le classifiche: per attrattività della piazza economica, benessere, sistema sociale, debito pubblico e addirittura per grado di soddisfazione delle cittadine e dei cittadini. E se oggi la Svizzera non fa parte dell UE, non lo deve certamente alle presunte élite della politica, dell economia, della società e dei media, bensì solo e unicamente al «Sonderfall» della democrazia diretta e del diritto di partecipazione del popolo. Ed è merito dell UDC di combattere da due decenni a favore della popolazione e contro l adesione all UE. Ritiro della domanda d adesione all UE Confronto dei salari Svizzera-UE Salario annuale in franchi di un impiegato, 35 anni, due figli: (Salario lordo in franchi) Zurigo Berlino Parigi Docente di scuola elementare Centralinista Operaio specializzato Ingegnere Fonte: UBS, Prezzi e salari, 2009 Dal 1992 giace a Bruxelles una domanda di adesione all UE. In quell anno, il Consiglio federale aveva dichiarato essere l adesione all UE «l obiettivo strategico» della Confederazione. Da allora l UDC si batte per il ritiro di questa funesta domanda d adesione. Perché il Consiglio federale e l amministrazione vogliono entrare a far parte dell UE, e quindi sono pronti a riprenderne lo «sviluppo dinamico del diritto» sottoscrivendo così, di fatto e volontariamente, un accordo di tipo coloniale. Secondo partner commerciale degli Stati uniti, la Svizzera potrebbe anche mostrarsi un po più sicura di sé. Quando il Consiglio federale e le associazioni economiche parlano regolarmente di «via bilaterale», in effetti parlano solo della via, ma non dell obiettivo. L obiettivo lo stabilisce la nostra Costituzione federale con la sua garanzia della tutela della libertà e dei diritti del popolo, come pure dell indipendenza e della sicurezza del paese. Per questo la domanda d adesione all UE deve finalmente essere ritirata. Se il Consiglio federale e i partiti di centro non vogliono farlo significa che al contrario di quanto affermano vogliono aderire all UE. L UDC sostiene degli accordi con l UE soltanto se questi fanno gli interessi della Svizzera e se non implicano la ripresa automatica di leggi future. Invece di fissarsi continuamente sull UE, è consigliabile una maggiore apertura verso il resto del mondo. Perché lo sviluppo più promettente dei futuri mercati si situa oggi soprattutto al di fuori dell UE. Christoph Blocher sulle intenzioni del Consiglio federale «Perché il Consiglio federale non ritira finalmente questa domanda d adesione all UE? Perché il Consiglio federale senza dirlo vuole entrare nell UE. Non ascoltate quello che dicono, ma capite ciò che pensano e osservate cosa fanno, rispettivamente non fanno.» Ex-Consigliere federale Christoph Blocher nel discorso «Wird die Schweiz an die EU verraten?» (La Svizzera è tradita all UE),
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