10/09 VALORE N 10 LUGLIO 2009 RIVISTA TRIMESTRALE DI ECONOMIA E IMPRESA DEL SISTEMA CONFINDUSTRIALE DELL UMBRIA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "10/09 VALORE N 10 LUGLIO 2009 RIVISTA TRIMESTRALE DI ECONOMIA E IMPRESA DEL SISTEMA CONFINDUSTRIALE DELL UMBRIA"

Transcript

1 VALORE N 10 LUGLIO 2009 RIVISTA TRIMESTRALE DI ECONOMIA E IMPRESA DEL SISTEMA CONFINDUSTRIALE DELL UMBRIA 10/09 FOCUS FEDERALISMO FISCALE I nodi centrali della riforma Cosa cambia per l Umbria Le imprese fanno i conti con la riforma federale PRIMO PIANO Archeologia industriale: ex fabbriche alla ricerca del tempo perduto Enti locali: intervista ai presidenti delle Province di Perugia e Terni Il Gruppo giovani Imprenditori di Perugia compie 50 anni Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale 70% CNB/CBPA Centro 1 - Perugia

2 3 Una squadra più forte per crescere insieme. 7 casse di risparmio, 277 filiali, dipendenti nel Centro dell Italia. keen.it RIVISTA TRIMESTRALE DI ECONOMIA E IMPRESA DEL SISTEMA CONFINDUSTRIALE DELL UMBRIA 10/09 LUGLIO 2009 Editore Assoprom srl via Palermo, 80/A Perugia tel Direttore responsabile Aurelio Forcignanò Comitato direttivo Alessandro Campi Alessandro Castagnino Walter Ceccarini Biagino Dell Omo Aurelio Forcignanò Sandro Magni Mauro Meucci Redazione Maria Luisa Grassi Danilo Nardoni Direzione e amministrazione via Palermo, 80/A Perugia tel fax info@confindustria.umbria.it Hanno scritto in questo numero Massimo Bordignon Pietro Burrascano Marcella Calzolai Ugo Campese Alberto Cari Registrazione presso il Tribunale di Perugia n 39 del Spedizione in abbonamento postale Progetto grafico ZUP Associati - Perugia/ Stampa Litograf Editor - Città di Castello (Pg) Pubblicità assoprom@confindustria.perugia.it VALORE ospita articoli e opinioni che possono anche non coincidere con le posizioni ufficiali di Confindustria Umbria IN QUESTO NUMERO FOCUS FEDERALISMO FISCALE 06 Federalismo fiscale, una rivoluzione lunga sette anni 08 La riforma federale e le conseguenze per l Umbria 12 Federalismo sì, ma solidale 14 L autonomia che si coniuga con la responsabilità finanziaria primo piano 17 Archeologia industriale: il tempo ritrovato delle ex fabbriche 20 Il professor Renato Covino racconta il patrimonio archeologico industriale umbro 22 Il contributo del pubblico per superare la crisi 24 Il Polo Aerospaziale vola sempre più in alto 26 Confindustria e Inail insieme per la sicurezza 28 Enti locali: intervista ai presidenti delle Province di Perugia e Terni 32 UNIVERSITÀ & IMPRESA 32 Pratica e teoria a confronto: gli industriali incontrano la ricerca 33 Confindustria e ANCE Perugia rinnovano l impegno per ingegneria-architettura 34 Ferrini esalta le caratteristiche dei tessuti pregiati 35 Culture e tecnologie umbre insieme in Egitto 36 GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI 37 Il Gruppo di Perugia festeggia 50 anni con un convegno 38 Intervista al presidente Angelo De Poi : mezzo secolo di storia e di iniziative EDITORIALE IMPRESE UMBRE NEL MONDO 42 Da disoccupati a industriali di successo: la storia di Intermagnetics 43 Tendenza Kemon, lo stile italiano 44 L ascesa di Vipal verso i mercati europei 45 CCM, mezzo secolo di successi in giro per il mondo NOTIZIE DAL TERRITORIO 46 Spoleto Valnerina: successo per il Meeting Point dello Spoleto Festival 46 Confindustria Terni: Morelli nuovo presidente del Terziario 47 Terni, il Polo universitario a sostegno dello sviluppo 48 Bioraffineria: a Terni un centro di ricerca BREVI 50 Black&Decker e Ormesa aprono le porte agli imprenditori della meccanica 50 Novità su contrattazione e formazione per le aziende metalmeccaniche di Terni 51 Gli imprenditori della chimica in visita al gruppo Bazzica 52 Accesso al credito: per le aziende umbre un fondo da 25 milioni 52 Fondimpresa: seminari su come accedere a formazione e riqualificazione professionale 53 Per Eise 55 anni di attività a gonfie vele 53 A Cucinelli il premio Imprenditore Olivettiano Welcome Day : over 50 e neoassociati accolti in Confindustria 55 Tessuti del gruppo Caprai per il G8 e per i tesori di Michelangelo DA CONFINDUSTRIA 56 Emma Marcegaglia al Governo: subito le riforme 58 FOTONOTIZIE 58 Eventi dalle Associazioni Casse del Centro è una società del gruppo

3 4 Editoriale In questo numero 5 Ma il credito è ancora una nota dolente in questo numero di Umbro Bernardini - presidente Confindustria Terni e Antonio Campanile - presidente Confindustria Perugia La stretta creditizia è ancora il problema principale che ci troviamo ad affrontare in questa difficile congiuntura recessiva. A risentirne sono soprattutto le imprese manifatturiere di minori dimensioni che negli anni scorsi hanno avviato processi di ristrutturazione per innovare i prodotti, per riposizionarsi, per aprirsi a nuovi mercati. Ne soffrono anche gli operatori in crisi di liquidità, che pagano il calo della domanda internazionale e domestica. Il credito al settore privato è rallentato: da aprile la variazione italiana su tre mesi è divenuta negativa: in maggio era pari a -0,9 per cento su base annua. È particolarmente intensa la decelerazione dei prestiti erogati dai gruppi bancari maggiori. È significativo il richiamo rivolto qualche giorno fa dal Governatore Mario Draghi alle banche in occasione dell assemblea dell associazione bancaria italiana: bisogna conciliare il perseguimento di prudenti equilibri economici e patrimoniali delle banche con l esigenza di non far mancare il sostegno finanziario alle imprese con buone opportunità di crescita e reali capacità di superare la crisi. Ed ha pure aggiunto, in sostanziale sintonia con il senso della proposta della Presidente Marcegaglia di sospendere temporaneamente l accordo di Basilea 2, che le banche nel decidere sul credito devono integrare i metodi statistici di scoring - che perdono parte della loro capacità predittiva in momenti eccezionali - con la conoscenza diretta del cliente, delle sue effettive potenzialità di crescita e redditività nel lungo periodo, evitando un eccesso di automatismi. Torna così alla ribalta in questo periodo di crisi - in cui si propone giustamente la moratoria sui mutui - l importanza del radicamento territoriale del sistema bancario. È infatti indispensabile valorizzare quanto più possibile le conoscenze sul campo per definire in maniera più appropriata il merito di credito, tanto più in Umbria dove il tasso di interesse sui prestiti a medio e lungo termine è più alto di quello delle regioni limitrofe e simili per struttura economica. Per aiutare le imprese a gestire l emergenza finanziaria, il sistema Confindustriale regionale ha concentrato la propria attività proprio sulla questione creditizia. Nei giorni scorsi abbiamo dato vita ad un nuovo strumento, da noi progettato, che utilizza un plafond di 15 milioni di euro, messi a disposizione da Banca Intesa, per finanziare investimenti, effettuati negli ultimi 12 mesi o ancora da effettuare, e per ripristinare la liquidità aziendale, grazie ad un fondo di garanzia di 500 mila euro costituito in misura paritetica da Fidindustria e da Gepafin. Abbiamo pure contribuito a rendere operativo il fondo di garanzia di 5 milioni di euro attivato qualche mese fa dalla Regione, attraverso Gepafin, per facilitare l accesso al credito delle piccole imprese. Così come attraverso Fidindustria, il Consorizio Fidi di Confindustria Umbria, diamo quotidianamente assistenza alle aziende associate per sostenerle nell approvvigionamento della finanza a breve termine. A prescindere dalle problematiche legate al credito, permane un tono produttivo di 30 punti percentuali inferiore a quello di un anno fa, e non si intravedono al momento se non timidi segnali di ripresa. Le immatricolazioni di auto sono tornate a crescere in giugno, sia in Italia che in Europa che negli Stati Uniti. Cina, India e Giappone sono in espansione e se i cenni di recupero dell economia internazionale si consolideranno, le nostre esportazioni dovrebbero recuperare negli ultimi mesi dell anno. Le attese di produzione ISAE, infine, puntano ad un progresso dell attività industriale nei prossimi mesi. Per prendere il treno della ripresa è però necessario predisporre un contesto territoriale pronto a favorire le aziende. Accanto ai provvedimenti di livello nazionale, vanno portate a termine alcune riforme già impostate a livello regionale, come quella di semplificazione amministrativa, di riordino delle Agenzie e di definizione dei programmi pluriennali di politica industriale che molto possono incidere sulla capacità dell Umbria di cogliere le nuove opportunità quando queste si presenteranno. Per il momento notiamo con soddisfazione che, grazie al forte senso di responsabilità delle imprese, il tessuto sociale dell Umbria e del nostro Paese sta tenendo e che se le caute previsioni di ripresa dovessero concretizzarsi nei tempi ipotizzati - fine anno - potremmo considerare definitivamente alle nostre spalle una crisi che è stata, per la prima volta, davvero globale. Ci sono anni ed anni. Più meno buoni, più o meno impegnativi, più o meno ricchi di risultati, ma tutti, in vari modi, da ricordare. Poi ci sono le ricorrenze, quelle che segnano una svolta, raggiungono una meta e diventano inevitabilmente tempo di bilanci e sguardi sul futuro. Anni speciali, insomma, da celebrare, come quello che riguarda un importante traguardo raggiunto dai Giovani Imprenditori di Confindustria Perugia il cui Gruppo, nato nel 1959 e che ha fatto da apripista all omologo Movimento nazionale costituitosi ben sette anni dopo, festeggia proprio quest anno mezzo secolo di vita e di attività. Valore ha voluto dare a questo evento una rilevanza particolare con la puntuale cronaca del Convegno La valorizzazione del passato come chiave di successo per il futuro, organizzato per tale occasione e dedicato alle radici della tradizione imprenditoriale come patrimonio fondamentale per il processo di sviluppo d impresa. Ospite d onore la presidente nazionale Giovani Imprenditori di Confindustria, Federica Guidi. Ma siccome la rivista di Confindustria intende essere sempre sulla notizia, in particolare su quelle più attuali, con un attento sguardo d insieme sul panorama politico, economico e culturale del paese, il focus del numero 10 di Valore prende lo spunto dalla recente approvazione da parte del Parlamento della legge delega sul federalismo fiscale, la quale fissa la cornice normativa generale della riforma che concede autonomia impositiva agli enti locali, per analizzare, nei suoi punti principali, tempi e modi di questa rivoluzione lunga sette anni. Un percorso che, attraverso i decreti attuativi, porterà a regime entro il 2016 la legge, i cui pro e contro vengono valutati con il consueto impegno e serietà, sempre su questo numero di Valore, da Confindustria e dalla Regione Umbria. Un Primo Piano, particolarmente interessante, spazia anch esso su argomenti di grande presa ed attualità. Apre l archeologia industriale, con una intervista a Renato Covino, docente di Storia contemporanea nell Università di Perugia, sullo stato dell arte e con un affascinante viaggio tra le ex fabbriche dell Umbria, un bene da recuperare e comunque da salvaguardare che ha al suo attivo alcuni importanti successi ma anche purtroppo occasioni mancate. Al centro dell attenzione anche la performance del Polo Aerospaziale dell Umbria che ha dimostrato, con la partecipazione delle aziende aderenti alla fiera internazionale Paris air show di Le Bourget ed i cospicui contatti di affari intrapresi, di saper volare sempre più in alto, lanciando altresì la regione e le sue eccellenze sui mercati internazionali. Come dimenticare, poi, i neoeletti presidenti della Provincia di Perugia e di Terni? In due distinte interviste sia il presidente avventuroso Marco Vinicio Guasticchi, che il presidente protagonista Feliciano Polli - definizioni che in qualche modo rispecchiano il loro essere - si palesano come persone, carattere ed hobby compresi, e come politici con le proposte e gli obiettivi che intendono perseguire nel corso del mandato. Valore, inoltre, offre il consueto spazio ai rapporti tra Università e Impresa soffermandosi sull incontro, nella sede di Confindustria Perugia, tra industriali e docenti dell Ateneo perugino che hanno illustrato le ricerche da loro condotte principalmente negli ambiti della fisica, della chimica e dell ingegneria, di potenziale interesse applicativo nei vari campi industriali. A proposito delle Imprese umbre che si fanno onore nel mondo, vengono segnalate in questo numero di Valore: Intermagnetics (trasformatori per l elettronica) di Castiglione del Lago, ovvero la favola moderna vissuta dai titolari che, da disoccupati, si sono trasformati in industriali di successo; Kemon (prodotti per il mercato dell acconciatura) di San Giustino, sfida vincente dello stile italiano della bellezza; Vipal (componenti per impianti ascensore) in continua ascesa verso i mercati europei; Ccm - Caldareria Carpenteria Meccanica di Amelia le cui commesse provengono soprattutto dall estero. Valore chiude questo numero con una sintesi dell intervento, in occasione dell Assemblea 2009, della presidente nazionale Emma Marcegaglia che, tra l altro, ha rivolto un appello al governo ed in particolare al premier Silvio Berlusconi, chiedendo riforme subito per superare la crisi e per consolidare la coesione sociale.

4 6 FEDERALISMO FISCALE FEDERALISMO FISCALE 7 Federalismo fiscale, una rivoluzione lunga sette anni La legge fissa la cornice generale della riforma che concede autonomia impositiva agli enti locali. Entro il 2011 i decreti attuativi, entro il 2016 l entrata a regime. Cosa cambia, dalle tasse alle funzioni, da Roma Capitale alle città metropolitane di Danilo Nardoni Con l approvazione da parte del Parlamento della legge delega sul federalismo fiscale, la quale fissa la cornice normativa generale della riforma che concede autonomia impositiva agli enti locali, è stato dato il via a quella rivoluzione del sistema delle tasse basata, almeno sulla carta, sui principi di efficienza e solidarietà. Una condizione, quest ultima, sine qua non per rendere accettabili in tutto il Paese, vestendoli di valori, interessi e finalità sentiti prevalentemente nel Nord. Tanto da poter inaugurare, in tale occasione, una stagione di collaborazione tra governo ed opposizione che ha visto accolte alcune sue positive correzioni. Una collaborazione, tra l altro, che potrebbe essere propedeutica, così si spera, alle tante riforme strutturali - costituzionali e ordinarie - che ancora aspettano di essere varate. Comunque, nella prospettiva di chiudere il cerchio con il federalismo istituzionale, il provvedimento appena licenziato presenta, in attesa dei necessari chiarimenti attraverso i decreti delegati, diversi nodi ancora da sciogliere in particolare sulle possibili fonti di entrata degli enti locali che, come noto, oggi navigano a vista potendo contare sui ben magri proventi derivanti dagli attuali balzelli non in grado di assicurare adeguati servizi sociali. Inoltre, le regioni di ridotta dimensione demografica, come l Umbria, sono particolarmente attente a che si tenga veramente conto della loro specificità (non a caso infatti considerata nella legge) non per invocare privilegi o difendere aree di inefficienza, ma perché - fatto salvo l obiettivo strategico del federalismo fiscale di promuovere condizioni per una maggiore responsabilizzazione dei governi territoriali - si considerino gli oggettivi sovraccosti che la ridotta dimensione inevitabilmente determina per alcune funzioni. L applicazione del principio di territorialità delle imposte, secondo cui una parte delle risorse deve essere reinvestita, sotto forma di servizi pubblici locali, nel territorio stesso in cui sono prodotte, rappresenta del resto il cuore del concetto di federalismo fiscale. Si tratta di una dottrina filosofica ed economica per cui, in altri termini, c è una proporzionalità diretta tra le tasse riscosse in una determinata area geografica e le imposte effettivamente utilizzate nella stessa area. Nelle riforma federalista ci sono però correttivi per evitare che le Regioni con scarso o insufficiente gettito fiscale si trovino senza risorse per l erogazione dei servizi essenziali. Infatti, il gettito di tributi localmente riscossi è integrato, laddove ricorrano queste condizioni, da risorse aggiuntive. Per questi territori a minore capacità fiscale è prevista l utilizzazione del cosiddetto Fondo di perequazione che è statale e le cui quote vengono assegnate senza vincolo di destinazione. Ma, al di là della voce solidarietà, sono molte altre le caselle da considerare o ancora da sistemare per completare e rendere operativo il puzzle della riforma. Tempi I passaggi della nuova legge vengono fissati in due date: il 2011 per emanare tutti i decreti attuativi (il primo entro dodici mesi) al fine di tradurre in pratica i principi. Il governo avrà poi altri due anni di tempo per eventuali norme correttive. Mentre il termine ultimo per l entrata a regime del federalismo fiscale è fissato in sette anni: tempo massimo per l attuazione, quindi, il Funzioni, accesso ai finanziamenti e pressione fiscale Assistenza, sanità e spese amministrative per l istruzione sono le funzioni fondamentali regionali. Gli enti locali avranno autonomia impositiva e accesso al gettito erariale, in particolare all Iva. Viene, invece, cancellata la riserva di aliquota Irpef, gestita attualmente a livello centrale per permettere alle Regioni di finanziare i servizi. Le spese essenziali dei Comuni sono finanziate con le imposte immobiliari, mentre per le altre funzioni sono previsti tributi propri e compartecipazione a tributi regionali. Per le Province previsti tributi connessi al trasporto su gomma. Essendo uno degli obiettivi della legge di ridurre gradualmente la pressione fiscale, uno dei decreti attuativi dovrà fissare la determinazione periodica del suo limite massimo sui contribuenti per evitare che gli enti locali, avendo una maggiore autonomia impositiva, possano aumentarla. Gli enti locali potranno, comunque, imporre nuove tasse per finanziare opere e progetti. Ma per evitare il ricorso eccessivo alla tassazione locale, interverranno per le spese essenziali delle aree con minor gettito fiscale i fondi perequativi. Mentre il governo centrale, attraverso il cosiddetto fisco di vantaggio, potrà stanziare risorse per le aree depresse e svantaggiate. Sono contemplati premi ed incentivi per le amministrazioni virtuose che rispetteranno i parametri, e sanzioni e penalizzazioni per chi, invece, spreca risorse pubbliche. Oltre a questo sistema, per la riduzione degli sprechi il ddl fissa l abolizione della cosiddetta spesa storica. Agli enti locali i servizi erogati non saranno più rimborsati secondo il principio delle risorse utilizzate, ma sulla base di costi standard predefiniti. Inizialmente il disegno di legge prevedeva solo costi standard, ma su proposta del Pd accolta dal governo si individuerà il patto di convergenza su costi e fabbisogni standard da presentare insieme al Dpef alle Camere e che poi gli enti locali saranno tenuti a rispettare, in modo che tutte le Regioni abbiano pari opportunità. Verifiche sull attuazione e costi della riforma Sarà una commissione parlamentare bicamerale (composta da 15 deputati e 15 senatori) a vigilare sull attuazione della riforma, riferendo ogni sei mesi in Aula sull avanzamento dei lavori. Per quanto riguarda i costi, invece, ancora non ci sono dati certi: la copertura finanziaria sarà determinata caso per caso con l approvazione dei decreti attuativi. Roma Capitale e città metropolitane La città di Roma avrà poteri speciali. Il ddl prende in considerazione, infatti, l istituzione di Roma Capitale che avrà ampia autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria, anche per quanto riguarda lo sviluppo urbano e la pianificazione territoriale, l edilizia, i servizi urbani e la protezione civile, lo sviluppo del settore turistico. Possono essere istituite città metropolitane nei comuni di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. L iter viene avviato dal Comune stesso d intesa con la Provincia che cessa di esistere una volta istituita la città metropolitana. A tal proposito si faranno referendum con esito vincolante tra i cittadini.

5 8 FEDERALISMO FISCALE FEDERALISMO FISCALE 9 La riforma federale e le conseguenze per l Umbria di Massimo Bordignon Premessa Con l approvazione della Legge 42/2009 sull attuazione dell articolo 119 della Costituzione, il lungo percorso sulle prospettive del federalismo fiscale in Italia, iniziato con l approvazione della riforma del titolo V nel 2001, ha raggiunto finalmente un punto fermo. Non era ovvio che l obiettivo sarebbe stato raggiunto. Il modello di federalismo fiscale (inteso nel senso tecnico di definizione dei rapporti finanziari e politici tra i diversi livelli di governo) disegnato dal nuovo titolo V è infatti tutt altro che univoco. Diverse interpretazioni sono legittime e molte sono state in effetti avanzate negli anni intercorsi dall approvazione della riforma costituzionale, alcune delle quali conservative dell esistente e altre invece potenzialmente molto più dirompenti. Il dibattito è stato molto acceso e andato ben al di là dei confini del mondo accademico, visto i robusti interessi che la riforma andava a toccare. È un peccato che la discussione abbia raggiunto poco e solo in modo assai distorto l opinione pubblica. Ma questo ormai riguarda solo il passato. La legge delega rappresenta in questo senso una cesura. Con l approvazione della legge, il legislatore, con la quasi unanimità del Parlamento (contando anche l astensione come un voto a favore), si è espresso per una particolare interpretazione dell articolo 119 (e più in generale del titolo V), relegando le altre a potenzialità inespresse della storia. Esiste dunque ora un punto fermo su cui basare le riflessioni. Questo non significa tuttavia che si possa già parlare con certezza degli effetti della riforma sugli enti locali di governo. Quello che è ora chiaro è il quadro generale delle competenze e dei sistemi di finanziamento e i principi a cui questo quadro si ispira; cosa tutto questo significa in pratica dipenderà dai decreti attuativi che nei prossimi due anni l esecutivo presenterà in attuazione dei principi generali definiti dalla legge delega. In altri termini, è chiaro il quadro generale, restano non definiti i dettagli; ma come ben noto, il diavolo si annida spesso nei dettagli. Questa nota illustra brevemente gli elementi fermi raggiunti con la legge 42/2009 (il quadro generale ); solleva qualche preoccupazione e qualche interrogativo sull interpretazione dei principi generali (i dettagli ); su questa base ne discute le possibili conseguenze, in positivo e in negativo, su una piccola regione a statuto ordinario, come l Umbria. Nel far questo, fa brevemente riferimento ai risultati di una ricerca in corso sul federalismo fiscale per conto della Regione, svolta da un centro di ricerca della Università Cattolica di Milano (il CIFREL). Il quadro generale Il quadro generale della riforma è costruito a partire dall equilibrio raggiunto in sede di conferenza stato-regioni sull interpretazione da attribuire all articolo 119 e espresso in un parere unanime avanzato dalle Regioni nel L impostazione generale del parere era già stata ripresa in una proposta di legge delega sull articolo 119 avanzata dall ultimo governo Prodi, proposta poi arenatesi con la fine anticipata della legislatura. Il nuovo governo di centro destra, dopo un iniziale falsa partenza (la cosiddetta proposta lombarda, esplicitamente richiamata anche nel programma del Partito delle Libertà) ha ripreso in mano il modello Prodi e lo ha portato alla definitiva approvazione, modificando pesantemente il testo originario alla luce del dibattito parlamentare e della necessità di raggiungere un consenso di massima tra tutti gli interessi in gioco, dai vari governi locali (Regioni a statuto ordinario e statuto speciale, rappresentanze istituzionali di Comuni e Province) ai partiti di maggioranza e di opposizione. Ne è un risultato un testo finale tuttora non privo di ambiguità, ma con una cornice generale che si presenta abbastanza chiara. La cornice è la seguente. Per quello che riguarda il finanziamento degli enti locali - inclusivo dei trasferimenti perequativi, l unica tipologia di trasferimento prevista dalla Costituzione dopo la riforma del l idea di fondo è che questo deve essere commisurato al tipo di funzione svolta dall ente locale di governo, sia esso una regione, un comune o anche una città metropolitana (non ancora introdotte, ma previste esplicitamente dalla legge delega). Specificatamente, tutte le funzioni svolte dai diversi enti locali e le relative spese vengono divisi dalla legge in tre categorie: 1) spese che riguardano servizi fondamentali svolti dagli enti locali, cioè funzioni che per quanto svolte a livello locale riflettono comunque uno specifico interesse nazionale; 2) spese locali, su cui questo interesse è invece più limitato o inesistente; 3) altre spese, che riguardano specificatamente aspetti redistributivi a vantaggio di specifici enti locali, il cui fondamento normativo si ritrova nel quinto comma dell art.119 della Costituzione. Per le Regioni in particolare, la prima tipologia di funzioni fa riferimento a tutte quelle materie su cui esiste una competenza legislativa, esclusiva o concorrente, della Regione ma che sono anche soggette alla lettera m) del secondo comma dell art.117. La lettera m) rimanda alla potestà dello stato la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere offerti in modo uniforme sul territorio nazionale. Per queste funzioni, il principio fondamentale del finanziamento (e della perequazione) è rappresentato dal concetto di fabbisogno. L idea di fondo qui è che siccome è lo Stato che definisce i livelli essenziali di questi servizi, sta anche allo stato garantirne il finanziamento in ciascuna Regione (e in ciascun Comune, Provincia etc.), integrando le risorse proprie delle Regioni (dedicate a queste funzioni) con appropriati trasferimenti compensativi. In pratica, si tratta di definire un fabbisogno di risorse per ciascun ente territoriale per l esercizio di queste funzioni e commisurare i trasferimenti perequativi alla differenza tra questi fabbisogni e le risorse proprie. L idea non è nuova, ma il passo avanti fatto dalla legge delega sta nella esplicita identificazione delle materie concernenti i diritti civili e sociali. Non senza qualche residua ambiguità, la legge individua queste materie nelle prestazioni dello stato sociale, identificandole nella sanità, l istruzione e l assistenza sociale. Dunque, per ciascuna di queste funzioni si tratta di identificare un sotto-insieme di servizi essenziali, prezzarli adeguatamente, e commisurare il finanziamento a queste funzioni. Si noti che ciò non è molto diverso da ciò che già si fa per la sanità, mentre per l assistenza sociale, in molte regioni strettamente coordinata con la sanità, esiste una maggiore ambiguità e anche maggiori carenze informative. L elemento di novità della legge in questo campo è comunque rappresentato dall insistenza nella legge sulla necessità che la valutazione delle risorse per svolgere questi servizi debba avvenire sulla base dei costi standard, cioè dei costi medi o minimi necessari per l offerta di questi servizi e non dei costi storici. Anzi, la legge definisce con chiarezza un intervallo temporale per riportare il finanziamento dalla spesa storica a quella standard (cinque anni). Nella logica della riforma, ciò dovrebbe garantire che il finanziamento statale non copra sprechi e inefficienze facilmente eliminabili. Vista la situazione attuale dei servizi offerti (per esempio, per quanto riguarda la sanità), ciò potrebbe significare una potenziale riduzione o revisione delle risorse per alcune Regioni. Per le funzioni legislative delle Regioni non coperte dalla lettera m, il principio cardine del finanziamento e della perequazione è invece rappresentato dalla capacità fiscale. I trasferimenti esistenti vengono aboliti, e il legislatore garantisce che la perequazione avvicini la capacità di spesa delle regioni su queste funzioni, senza necessariamente annullare del tutto le differenze. Qui non c è un fabbisogno o un costo standard a cui collegarsi perché non

6 10 FEDERALISMO FISCALE FEDERALISMO FISCALE 11 esiste un obbligo statale nell offerta di questi servizi; il legislatore si limita pertanto a considerare quanto già le Regioni spendono per queste funzioni, e a garantire con i trasferimenti perequativi che le Regioni meno dotate abbiano sufficiente capacità di spesa per non allontanarle troppo dalle altre. Si noti che solo per queste funzioni viene previsto che il riparto del fondo perequativo tenga conto della dimensione demografica, attribuendo maggiori risorse alle Regioni al di sotto di una determinata soglia. Questo è un punto particolarmente importante per l Umbria su cui torneremo. Infine, le altre funzioni vengono sostanzialmente identificate con le spese (co-finanziate) con i fondi strutturali europei e con i fondi per le aree sottoutilizzate, su cui non si prevedono variazioni rispetto all esistente. Una volta definito il quadro delle competenze e delle spese, diventa anche chiaro il meccanismo di finanziamento previsto sul lato tributario per le Regioni. Le funzioni della prima categoria (sub lettera m) vengono finanziate con una combinazione degli attuali tributi partecipati dalle Regioni: Irap, addizionale Irpef e compartecipazione all IVA. Le aliquote verranno scelte in modo da garantire il finanziamento integrale del fabbisogno standard per le tre materie ricordate sopra (più i trasporti locali, nella misura in cui rientrano in questa categoria; si veda la nota 1) alla Regione più ricca, la Lombardia; le altre riceveranno risorse addizionali dal fondo perequativo in modo da garantire il finanziamento del fabbisogno standard. Per le funzioni della seconda categoria, si prevede invece l abolizione degli attuali trasferimenti statali per queste materie e la loro sostituzione con un ampliamento dell attuale addizionale all Irpef definita in modo tale da garantire un gettito identico ai trasferimenti soppressi. E questa addizionale verrà ripartita tra le Regioni in modo da avvicinare, come spiegato sopra, la capacità di spesa. Si noti che per questo secondo insieme di funzioni, la capacità fiscale è identificata dal gettito procapite di questa ulteriore addizionale. In altri termini, non si prevede una perequazione dei restanti tributi regionali (e.g. il bollo auto) che non finanziano le funzioni fondamentali. Andrebbe anche aggiunto che la riforma prevede un potenziamento del ruolo della Regione nella finanza locale (i trasferimenti a Province e Comuni passano ora per il bilancio della Regione in cui questi enti locali sono situati e la Regione può proporre modifiche nei criteri di riparto, purché trovi l accordo delle proprie autonomie), nella definizione dei PSI per gli enti locali, e in prospettiva nella scuola, su cui però la legge delega rimanda a futuri accordi Stato-Regioni. I dettagli Non c è dubbio che il legislatore abbia scelto una strada molto conservativa nell interpretazione dell art.119, riportando il più possibile la finanza prevista per le Regioni a quella già esistente. Le ragioni della solidarietà hanno prevalso su quelle dell efficienza; e ha probabilmente giocato un ruolo anche la paura di introdurre shock troppo forti e troppo rapidi nel sistema. A questa interpretazione conservativa ha condotto anche la scelta - probabilmente inevitabile, viste le forti resistenze presenti anche all interno della maggioranza di governo - di procedere cercando il massimo consenso possibile, sia in Parlamento che tra i governi locali. Inevitabilmente, ciò ha condotto a una scelta interpretativa molto vicina allo status quo, come unico sistema per non scontentare. Così, per esempio, nelle varie riscritture del testo le materie da finanziarsi sulla base del principio del fabbisogno sono state costantemente espanse a danno di quelle meno vincolate; dopo vari passaggi, i tributi regionali prefigurabili per il futuro hanno finito con l assomigliare sempre di più a quelli già esistenti; e innovazioni potenzialmente molto importanti (sulla finanza locale e sulla scuola) sono state introdotte in modo così cauto, da rendere difficile prevederne gli effetti futuri. E tuttavia ciò non significa che la riforma rappresenti soltanto un riproposizione dello status quo sotto mutate vesti. La retorica sulla necessità di raggiungere livelli elevati di efficienza come condizione per ottenere finanziamenti dal centro è molto forte nella legge; sostenuta anche dall ipotesi di sanzioni pesanti (quali la non rieleggibilità di governanti locali che non hanno rispettato gli equilibri di bilancio), del tutto ignote alla tradizione italiana. Probabilmente, anche le nozioni di fabbisogno e costo standard verranno interpretate in modo conservativo, così da non imporre shock eccessivi all esistente; ma di nuovo qualche discontinuità molto forte è prefigurabile, soprattutto nei confronti delle Regioni, particolarmente nel centro-sud di Italia, che hanno accumulato pesanti deficit nella gestione della sanità, la principale competenza delle Regioni sia prima che dopo la riforma. Seppure meno accentuata, anche la tensione verso l autonomia tributaria degli enti locali e in particolare delle Regioni è molto forte nella legge, e per la prima volta, si definiscono con chiarezza anche i principi relativi alla territorializzazione dei tributi. Anche qui, è anticipabile qualche variazione sostanziale verso l alto negli spazi di autonomia delle Regioni. Rischi e convenienze per la Regione Umbria Come dovrebbe essere chiaro dai paragrafi che precedono, il livello di incertezza che circonda la riforma è tuttora troppo ampio per consentire stime accurate degli effetti della riforma sulla Regione; per questo bisognerà aspettare per forza i decreti delegati. Comunque, qualche ragionamento può essere fatto. Per quello che riguarda le funzioni fondamentali (che da sole coprono circa l 85% della spesa delle Regioni), tutto dipenderà da come il governo intende interpretare le nozioni di fabbisogno / costo standard. Ma sulla base dell ipotesi che non farà qualcosa di molto diverso da quello che già fa in sede di riparto dei finanziamenti per il Fondo Sanitario, l Umbria non sembra correre rischi eccessivi in termini di allocazione delle risorse. La spesa procapite per la sanità dell Umbria per esempio è in linea con quella media nazionale; e una volta che si tenga conto della mobilità dei pazienti, della complessità dei servizi offerti e di altri indicatori di qualità, è in realtà inferiore alla media nazionale. Dunque, a meno che la spinta verso la riduzione dei costi sia estremamente forte (per esempio, interpretando la spesa standard come quella minima procapite a livello regionale), appare improbabile che ci possano essere riduzioni nei trasferimenti. Per le altre materie soggette alla lettera m i calcoli sono più complicati, a causa delle carenze nei dati a disposizione; ma anche qui, sulla base di quanto noto, è difficile immaginare variazioni molto forti nelle risorse a disposizione. Più complicato è il ragionamento relativo alle materie non soggette alla lettera m. Qui il problema è che l Umbria è una piccola regione; e per la presenza di costi fissi, le spese procapite per l amministrazione generale tendono a essere più elevate rispetto a quelle di regioni di maggiori dimensioni. La legge consente di correggere il riparto del fondo perequativo per queste funzioni in modo da tener conto di questo fattore; ma come si è già notato, le risorse ridistribuibili a questo fine sono limitate, comprendendo solo l addizionale della addizionale Irpef, introdotta in sostituzione dei trasferimenti aboliti. È possibile dunque, a seconda di come la correzione verrà introdotta, che la Regione possa non ricevere risorse sufficienti a compensare lo svantaggio indotto dalla dimensione. Nei consessi appropriati, è dunque utile che la Regione vigili su questi aspetti. Ma la riforma non si limita soltanto a modificare, più o meno marginalmente, il riparto delle risorse tra i territori. Essa aumenta anche i poteri delle Regioni nella gestione del proprio territorio, comprese le proprie autonomie locali. Ne aumenta anche i poteri in campo tributario, consentendo la possibilità di svolgere politiche fiscali più autonome nei confronti del territorio e delle imprese. Per quanto ampia sia ancora l incertezza su questi fronti, non c è dubbio che con l attuazione della legge delega qualche passo in più in queste direzione verrà fatto. Questo implica più autonomia, ma anche più responsabilità. Del resto, questo è appunto il federalismo fiscale.

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico L Associazione Bancaria Italiana (ABI) Il Presidente dell ABI La CONFINDUSTRIA Il Presidente di CONFINDUSTRIA La Conferenza dei

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale Cos è un piano urbanistico? È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale È uno strumento prima di

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO

SEZIONE I PROGETTI DI RICERCA E COLLABORAZIONI FONDI PER LA RICERCA E MODALITÀ DI ACCESSO REGOLAMENTO SULLE MODALITA' DI ASSEGNAZIONE E UTILIZZO DEI FONDI PER LA RICERCA (Emanato con D.D. n. 45 del 23.01.2002, modificato con i D.D. n. 618 del 2003, n. 103 del 2005, n. 99 e n. 552 del 2006,

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act CENTRO STUDI Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act Nota CNA N. 10/DICEMBRE 2014 CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL ARTIGIANATO E DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE

1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE 1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO... 1 2- INTRODUZIONE... 1 3- ACCESSO ALLA PROCEDURA... 2 4- COMPILAZIONE ON-LINE... 4 5- SCELTA DELLA REGIONE O PROVINCIA AUTONOMA... 5 6- DATI ANAGRAFICI... 6 7- DATI ANAGRAFICI

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A

S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 4369 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa del senatore PASSIGLI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 1 o DICEMBRE 1999 Norme in materia

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila). COMUNICATO STAMPA Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (IRPEF) relative all'anno d'imposta 2010, a sei mesi dal termine di presentazione (settembre

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

La perequazione: capacità fiscale e fabbisogni di spesa Il meccanismi perequativi nella Legge Delega del federalismo fiscale (legge 42/2009)

La perequazione: capacità fiscale e fabbisogni di spesa Il meccanismi perequativi nella Legge Delega del federalismo fiscale (legge 42/2009) Contenuti La perequazione: capacità fiscale e fabbisogni di spesa Il meccanismi perequativi nella Legge Delega del federalismo fiscale (legge 42/2009) Bari 24/06/2013 2 Perché è importante perequare? Le

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato 5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla

Dettagli

Decentramento e federalismo

Decentramento e federalismo Decentramento e federalismo Teoria economico-finanziaria dell ottimo livello di governo. Principi: ECONOMIA PUBBLICA (6) Le giustificazioni del decentramento e del federalismo sussidiarietà; responsabilità;

Dettagli

Direttore Generale DETERMINAZIONE N. 3247

Direttore Generale DETERMINAZIONE N. 3247 Oggetto: Acquisto autovetture di servizio, D.L. 06.07.2012 n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012 n. 135, articolo 5. Richiesta autorizzazione all utilizzo dell avanzo di amministrazione. IL DIRETTORE

Dettagli

RELAZIONE DEI CONSIGLIERI QUESTORI AL PROGETTO DI BILANCIO PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2014

RELAZIONE DEI CONSIGLIERI QUESTORI AL PROGETTO DI BILANCIO PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 RELAZIONE DEI CONSIGLIERI QUESTORI AL PROGETTO DI BILANCIO PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 L elemento caratterizzante di questo bilancio di previsione 2014 è rappresentato indubbiamente dal rinnovo dell

Dettagli

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05 Comune di Nembro Progetti dematerializzazione del Comune di Bergamo 26/092011 Finalità e caratteristiche

Dettagli

LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato)

LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato) PROTOCOLLO D INTESA PER LA INDIVIDUAZIONE DI AZIONI COMUNI VOLTE A MIGLIORARE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DELLE CITTA D ARTE DELLA SICILIA TRA LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1372 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa della senatrice TOIA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 6 MAGGIO 2002 (*) Modifica dell articolo 156 del codice civile, e norme

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le

Dettagli

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Maggio 2015 Più si va avanti e più si allontana l accesso alla pensione degli italiani. Col passare degli anni, infatti, aumenta l età

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

Il sistema di contabilità pubblica in Italia La riforma della contabilità in Italia: la situazione attuale

Il sistema di contabilità pubblica in Italia La riforma della contabilità in Italia: la situazione attuale Progetto di Gemellaggio TR 08 IB FI 02 Improving Data Quality in Public Accounts Workshop internazionale Public accounting data quality and IPSAS implementation strategies in UE countries Istanbul, 3-5

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA 1.1 - L assetto finanziario delle aziende Nel corso del 2014 la provincia reggiana evidenzia un saldo tra imprese che presentano aumenti e diminuzioni

Dettagli

Nel 2015 minori vantaggi fiscali IRAP per le imprese del Sud, 1.192 euro contro 1.245

Nel 2015 minori vantaggi fiscali IRAP per le imprese del Sud, 1.192 euro contro 1.245 Roma, 12 maggio 2015 LAVORO, SVIMEZ: NEGLI ANNI 2011-2015 RISPARMI IMPRESE PER NEOASSUNTO 10.954 EURO AL NORD, 10.407 AL SUD Sgravi contributivi per le aziende italiane finanziati con 3,5 miliardi di fondi

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Luglio 2010 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Modena ha l obiettivo di sintetizzare

Dettagli

Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015. 3 febbraio 2014

Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015. 3 febbraio 2014 Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015 3 febbraio 2014 Si aprono le iscrizioni Da oggi al 28 febbraio sono aperte le iscrizioni alle scuole statali, alle scuole paritarie,

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Sezione Elettronica ed Elettrotecnica

Sezione Elettronica ed Elettrotecnica Sezione Elettronica ed Elettrotecnica Assemblea 17 giugno, ore 11.30 Date: 2011-06-17 1 (11) Ericsson Internal Premessa La Sezione Elettronica ed Elettrotecnica intende rappresentare un importante elemento

Dettagli

Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori

Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori Università IUAV di Venezia Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori Ezio Micelli Gli accordi con i privati Gli accordi con i privati nella Lr 11/04 Gli accordi con

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con

Dettagli

Analisi del residuo fiscale e studio comparativo Regione Lombardia, Nord, Centro, Sud Italia

Analisi del residuo fiscale e studio comparativo Regione Lombardia, Nord, Centro, Sud Italia Analisi del residuo fiscale e studio comparativo Regione Lombardia, Nord, Centro, Sud Italia Antonio Dal Bianco - Éupolis Lombardia 5 novembre 2014 Palazzo Pirelli Seduta congiunta delle Commissioni I

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

IL QUADRO NORMATIVO E LA LEGGE DI STABILITA 2015 PER GLI ENTI LOCALI

IL QUADRO NORMATIVO E LA LEGGE DI STABILITA 2015 PER GLI ENTI LOCALI IL QUADRO NORMATIVO E LA LEGGE DI STABILITA 2015 PER GLI ENTI LOCALI 17 ottobre 2014 A cura di : sen. Magda Zanoni QUADRO NORMATIVO COMPLESSO MOLTA BUONA VOLONTA, MOLTA VOGLIA DI FARE MOLTE NORME BUONE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

1. Introduzione e finalità delle Linee guida

1. Introduzione e finalità delle Linee guida LINEE GUIDA PER L ACQUISTO DI TRATTAMENTI ALL ESTERO - Versione finale, 09.11.2005 1. Introduzione e finalità delle Linee guida Il Gruppo ad alto livello sui servizi sanitari e l'assistenza medica ha deciso

Dettagli

LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE CIPAG IL FONDO PENSIONE FUTURA

LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE CIPAG IL FONDO PENSIONE FUTURA LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE CIPAG IL FONDO PENSIONE FUTURA Problem Setting Perché è importante disporre in vecchiaia di un assegno pensionistico adeguato? Come garantire nel tempo agli iscritti un dignitoso

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

Dalle Province alle Città metropolitane. Firenze 22 ottobre 2013

Dalle Province alle Città metropolitane. Firenze 22 ottobre 2013 Dalle Province alle Città metropolitane Firenze 22 ottobre 2013 1 Il caos del Disegno di legge del Governo: una legge in attesa di Il Disegno di Legge sulle Città metropolitane riscrive le leggi su queste

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, DALL ORIGINE AI GIORNI

IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, DALL ORIGINE AI GIORNI 417 www.freefoundation.com i dossier IL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI, DALL ORIGINE AI GIORNI NOSTRI 25 maggio 2013 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 Il finanziamento dei partiti in Italia L introduzione

Dettagli

DL 112 = Scomparsa dell Università Pubblica

DL 112 = Scomparsa dell Università Pubblica Una cronistoria - Il 25 giugno 2008, su proposta del Ministro del Tesoro On. Tremonti, il Consiglio dei Ministri approva (all unanimità, Ministro dell Università On. Gelmini compresa!) il Decreto Legge

Dettagli

IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE

IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE - questo Consiglio ha votato in data 01/10/2008 un ordine del giorno in merito a Finanziaria 2008 e successivamente in data 31/3/2009 un ordine del giorno in merito a

Dettagli

Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I

Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I CORSO DI DIRITTO COMUNITARIO IL NOTAIO TRA REGOLE NAZIONALI E EUROPEE Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I Alfredo Maria Becchetti Notaio in Roma Componente Commissione Affari

Dettagli

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re Relazione Semestrale al 30.06.2012 Fondo Federico Re Gesti-Re SGR S.p.A. Sede Legale: Via Turati 9, 20121 Milano Tel 02.620808 Telefax 02.874984 Capitale Sociale Euro 1.500.000 i.v. Codice Fiscale, Partita

Dettagli

L esperienza dell Università di Bologna

L esperienza dell Università di Bologna PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il

Dettagli

LINEE-GUIDA PER LA REDAZIONE DEL COSTO STANDARD NELLA SCUOLA STATALE E PARITARIA

LINEE-GUIDA PER LA REDAZIONE DEL COSTO STANDARD NELLA SCUOLA STATALE E PARITARIA LINEE-GUIDA PER LA REDAZIONE DEL COSTO STANDARD NELLA SCUOLA STATALE E PARITARIA Prof. Marco Grumo (Docente università Cattolica del sacro Cuore di Milano e Responsabile scientifico del corso di alta formazione

Dettagli

TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO"

TURISMO, BRAMBILLA: 400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO" "Per la prima volta in Italia, il governo dispone un concreto e significativo

Dettagli

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 PREMESSA IL FONDO PENSIONE E ARTICOLATO NELLA GESTIONE ORDINARIA E NELLA GESTIONE INTEGRATIVA CARATTERIZZATE DA NORME DIVERSE PER QUANTO

Dettagli

Programma di Microcredito Per i giovani e per tutti quelli che vogliono lavorare CASERTA AL LAVORO

Programma di Microcredito Per i giovani e per tutti quelli che vogliono lavorare CASERTA AL LAVORO elli elli LA NOSTRA PROPOSTA MISSION La questione più importante che caratterizza molte aree del Mezzogiorno è il futuro dei giovani under 30. Ma altrettanto drammatica è la situazione degli over 40, che

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

UNO STRUMENTO CHE PER FUNZIONARE HA BISOGNO DI FINANZIAMENTI ADEGUATI E DEL GOVERNO DELLA DINAMICA DEI CANONI.

UNO STRUMENTO CHE PER FUNZIONARE HA BISOGNO DI FINANZIAMENTI ADEGUATI E DEL GOVERNO DELLA DINAMICA DEI CANONI. UNO STRUMENTO CHE PER FUNZIONARE HA BISOGNO DI FINANZIAMENTI ADEGUATI E DEL GOVERNO DELLA DINAMICA DEI CANONI. Il Fondo Sociale è un aiuto economico per pagare l affitto, indirizzato alle famiglie con

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO

ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO Schema di disegno di legge recante: Delega al Governo per l emanazione di un testo unico per il riassetto normativo e la riforma della salute e sicurezza sul lavoro bozza aggiornata al 30 dicembre 2006

Dettagli

FONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO

FONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO FONTI DEL DIRITTO IN MATERIA DI TURISMO Quali sono le autorità che possono produrre norme relative al turismo? 1) Stato; 2) Regioni; 3) Enti locali; 4) Diritto internazionale; 5) Unione europea. Art. 117

Dettagli

L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres.

L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres. L.R. 12/2006, art. 6, commi da 82 a 89 B.U.R. 3/1/2007, n. 1 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 12 dicembre 2006, n. 0381/Pres. LR 12/2006, articolo 6, commi da 82 a 89. Regolamento concernente i criteri

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

IL COSTO DI UN ATTO NOTARILE (Fonte: Consiglio Nazionale del Notariato)

IL COSTO DI UN ATTO NOTARILE (Fonte: Consiglio Nazionale del Notariato) IL COSTO DI UN ATTO NOTARILE (Fonte: Consiglio Nazionale del Notariato) Acquistare la casa: quanto costa il notaio? Le tabelle qui pubblicate riportano di massima i compensi dovuti al notaio per gli atti

Dettagli

87083 Amministrazione e controllo. Fondata sulle informazioni tratte dalla contabilità

87083 Amministrazione e controllo. Fondata sulle informazioni tratte dalla contabilità 87083 Amministrazione e controllo delle aziende pubbliche Analisi Analisi di bilancio Fondata sulle informazioni tratte dalla contabilità finanziaria Analisi del bilancio preventivo Analisi del conto del

Dettagli

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,

Dettagli

I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l.

I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l. I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l. 1 Finanziare il Fotovoltaico In Italia certamente non manca la disponibilità di strumenti finanziari in grado di garantire

Dettagli

NOTA VANTAGGI FISCALI CANONE CONCORDATO

NOTA VANTAGGI FISCALI CANONE CONCORDATO NOTA VANTAGGI FISCALI CANONE CONCORDATO aggiornamento al maggio 2014 Il contratto di locazione con canone concordato è una particolare forma di affitto che viene stipulata nel rispetto delle condizioni

Dettagli

Ai Capi Ufficio. e p.c. Al Direttore Amministrativo LORO SEDI. Oggetto: Applicazione dell Iva ai contributi erogati per la realizzazione di progetti.

Ai Capi Ufficio. e p.c. Al Direttore Amministrativo LORO SEDI. Oggetto: Applicazione dell Iva ai contributi erogati per la realizzazione di progetti. Direzione Area Contabile Servizio Affari Fiscali Viale Gallipoli 49-73100 Lecce Tel. 0832/293392 - Fax. 0832/293042 Lecce, lì 18 luglio 2003 Prot. 15971 Ai Direttori dei Centri di Spesa Ai Responsabili

Dettagli

INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 Il presente rapporto riporta i principali risultati dell indagine sui crediti verso la Pubblica Amministrazione, svolta dall Associazione fra

Dettagli

La domanda aumenta inevitabilmente la spesa ( aging, veloce diffusione di conoscenza delle soluzioni disponibili, innovazione tecnologica sono i

La domanda aumenta inevitabilmente la spesa ( aging, veloce diffusione di conoscenza delle soluzioni disponibili, innovazione tecnologica sono i Tra costi elevati e difficoltà nella cura: riabilitazione ed assistenza domiciliare e protesica. Il tema della cronicità. 21 maggio 2014 Sala MELODIA Centro Servizi Blocco B Fiera EXPOSANITÀ Bologna Ore

Dettagli

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI C E N S I S VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA La ricerca del Censis Sintesi Roma, 11 giugno 2014 Il Censis ha sviluppato un modello per stimare l impatto economico e sull occupazione

Dettagli

L efficienza energetica in edilizia

L efficienza energetica in edilizia L efficienza energetica in edilizia Ing. Nicola Massaro - ANCE L Aquila, 13 maggio 2015 www.edifici2020.it Con il patrocinio di Negli ultimi anni si è evoluta la consapevolezza che la sostenibilità, nel

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI Eccoci ad un altra puntata del percorso di costruzione di un budget annuale: i visitatori del nostro sito www.controllogestionestrategico.it possono vedere alcuni

Dettagli

Il Fondo Mutualistico di Legacoop

Il Fondo Mutualistico di Legacoop LA FINANZA E IL CREDITO IN COOPERAZIONE Il Fondo Mutualistico di Legacoop Aldo Soldi Direttore Generale Coopfond Parma, 6 marzo 2014 1 1 - Coopfond Coopfond è il Fondo mutualistico di Legacoop. E una S.p.A.

Dettagli

NOTA OPERATIVA N. 7/2015. OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo.

NOTA OPERATIVA N. 7/2015. OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo. NOTA OPERATIVA N. 7/2015 OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo. - Introduzione E sempre più frequente che le imprese italiane svolgano la propria attività

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

Prestito vitalizio ipotecario

Prestito vitalizio ipotecario Periodico informativo n. 65/2015 Prestito vitalizio ipotecario Gentile Cliente, con la stesura del presente documento informativo intendiamo metterla a conoscenza che la Legge n. 44/2015 ha introdotto

Dettagli

SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI

SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI Firenze, 28 febbraio 2013 AGENDA Ø I PARAMETRI DI ACCESSO AL FONDO CENTRALE Ø LE PERCENTUALI DI ACCESSO AL FONDO CENTRALE

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

Come funziona il Patto di

Come funziona il Patto di Come funziona il Patto di Stabilità per i Comuni SOMMARIO 1. Il Patto di Stabilità esterno (Italia Vs Europa) 2. Il Patto di Stabilità interno (Stato Vs Autonomie Locali) 2.1. Come si calcola il saldo

Dettagli

C.O.VE.VA.R. PARERE DEL REVISORE SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2015 E DOCUMENTI ALLEGATI IL REVISORE. Dr. Tino Candeli

C.O.VE.VA.R. PARERE DEL REVISORE SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2015 E DOCUMENTI ALLEGATI IL REVISORE. Dr. Tino Candeli C.O.VE.VA.R. Consorzio Obbligatorio Comuni del Vercellese e della Valsesia per la gestione dei rifiuti urbani della Provincia di Vercelli PARERE DEL REVISORE SULLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2015

Dettagli