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1 UNIVERISTÀ DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO INGEGNERIA MECCANICA il caso ausili tecnici per Disabili le attività di ricerca e normazione a supporto della competitività Innovazione Tecnologica e Normazione Associazione Imprese Ortopediche e Sanitarie delle Venezie

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3 Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa Innovazione Tecnologica e Normazione UNIVERISTÀ DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO INGEGNERIA MECCANICA il caso ausili tecnici per Disabili Associazione Imprese Ortopediche e Sanitarie delle Venezie le attività di ricerca e normazione a supporto della competitività

4 La pubblicazione il caso ausili tecnici per Disabili le attività di ricerca e normazione a supporto della competitività è stata sviluppata nell'ambito di Innovazione Tecnologica e Normazione, progetto della Camera di Commercio di Padova in compartecipazione con CNA provinciale di Padova. La pubblicazione è stata curata da: Nicola Petrone - Dipartimento di Ingegneria Meccanica Università di Padova Chiara Piccolo - Dipartimento di Ingegneria Meccanica Università di Padova Massimo Ioan - Dipartimento di Ingegneria Meccanica Università di Padova Sandro Storelli - Settore biomedicale CNA Padova Hanno inoltre collaborato nel gruppo tecnico di lavoro: Vassilli Berto, Franco Pivato, Federico Polo, Gianuca Salerio, Danilo Volpato, Ruggero Vilnai Coordinamento del progetto: CNA Provinciale di Padova via della Croce Rossa, Padova tel fax Grafica Scriptorium Stampato da Arti Grafiche Padovane Dicembre 2009 Tutti i diritti riservati: CCIAA di Padova CNA Provinciale di Padova

5 Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa Il modello Veneto è caratterizzato, com è noto, dalla centralità delle piccole e medie imprese. Il nostro sistema d impresa, dopo aver garantito nell ultimo ventennio uno sviluppo senza eguali anche rispetto alle aree più industrializzate d Europa, deve ora affrontare la competizione sul mercato in una fase che si preannuncia molto difficile. La globalizzazione dei mercati ed il difficile momento nell economia mondiale impongono in ogni caso nuove soluzioni produttive e commerciali e inducono rapide evoluzioni e sviluppi tecnologici. I dispositivi medici rappresentano nell economia un settore sempre più importante. Si avvalgono di una varietà di tecnologie, inclusa l ingegneria meccanica, ma anche dei biomateriali, dell elettronica, del software, in quanto la tecnologia medica è caratterizzata da un alta velocità d innovazione e da una corrispondente alta frequenza di nuovi modelli. La normativa tecnica è strumento importante per lo sviluppo delle attività imprenditoriali e la sua conoscenza è essenziale per la crescita competitiva. Per le imprese, conoscere l evoluzione delle norme che sono d interesse per gli specifici prodotti diviene fondamentale per la competizione sul mercato internazionale. Anche nel settore medicale dovrebbe essere migliorata la capacità di rappresentanza delle imprese nei passaggi cruciali dei percorsi di normazione e nelle attività degli specifici comitati normativi nazionali, europei, internazionali. Con il progetto Innovazione Tecnologica e Innovazione, sviluppato in compartecipazione tra Camera di Commercio e CNA di Padova, ci siamo dati l obiettivo di individuare casi emblematici che possano essere di esempio, di facilitare la rappresentanza tecnica delle imprese nei processi normativi di livello nazionale, europeo ed internazionale, di favorire e diffondere la conoscenza dell evoluzione della normativa tecnica. Questa pubblicazione sulle esperienze del progetto intende offrire un contributo specifico, al fine di stimolare azioni adeguate per sostenere le nostre imprese. Il Presidente C.C.I.A.A di Padova Roberto Furlan Il Presidente CNA di Padova Sergio Gelain

6 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI INDICE INDICE PREMESSA 6 PARTE PRIMA introduzione e richiami 8 LE FINALITA DEL PROGETTO 8 LA COLLABORAZIONE 9 GLI OBIETTIVI PREVISTI PER IL PROGETTO 9 LE ATTIVITÀ SVOLTE 10 LE CARROZZINE ANALIZZATE 11 Analisi del ciclo produttivo: carrozzina elettronica New Space 1 14 LE PROVE DI NORMATIVA PREVISTE 20 Norme tecniche per le sedie a rotelle: la norma ISO La discussione in corso all interno del gruppo di lavoro ISO TC 173 SC1 WG1 test methods: la norma ISO PARTE SECONDA programmazione delle attività sperimentali 28 STRUMENTAZIONE APPLICATA ALLE CARROZZINE 28 Celle di carico agli assi ruota 28 Accelerometri 29 Tachimetro 30 Sistema di acquisizione dati SOMAT 30 Calibrazione del sistema di misura 30 BANCO PROVA A RULLI 32 BANCO PROVA A CADUTA 33 PROVE SU GRADINO 33 PARTE TERZA prove di laboratorio 36 METODI DI PROVA 36 I) PROVE SU GRADINO (CURB TESTS): 37 II) PROVE SU BANCO A RULLI (CAM TESTS): 38 III) PROVE SU BANCO A CADUTA (ISO DROP TESTS): 38 Sessione di Prove PILOTA 39 Carrozzina vuota, gradino di 50mm, 4km/h 39 Utente di 59kg, gradino di 50mm, 3,5km/h 41 Utente di 86kg, gradino di 50mm, 3,5km/h 43 Utente di 109kg, gradino di 50mm, 3,5km/h 44 Sessione di Prove DEFINITIVE 46 4

7 PROVE DI CADUTA DA GRADINO 46 Carrozzina R2, Zavorra di 46kg, gradino di 50mm 46 Carrozzina R2, discesa da gradino di 50mm con zavorra da 112 Kg a circa 3,5 Km/h 48 Carrozzina R1, discesa da gradino di 50mm con zavorra da 112 Kg a circa 3,5 Km/h 50 Carrozzina E3, discesa da gradino di 50mm con zavorra da 112 Kg a circa 3 Km/h 51 PROVE SU BANCO A CAMME 54 Carrozzina R2, Zavorra di 46kg su banco asincrono 54 Carrozzina R2, Zavorra di 46kg su banco sincrono 54 Carrozzina R2 con manichino da 112 Kg e rulli sincroni a velocità di 1 m/s 55 PROVE SU BANCO DI CADUTA ISO 58 Carrozzina R2 - Datidi carico 58 Carrozzina R2 - Dati di accelerazione 59 Carrozzina R1 - Dati di accelerazione 60 Carrozzina R3 - Dati di accelerazione 61 PARTE QUARTA prove su strada 64 PARTE QUINTA analisi comparativa dei dati rilevati 86 DISCUSSIONE DELLE PROVE DI LABORATORIO 88 DISCUSSIONE DELLE PROVE SU STRADA 89 PARTE SESTA considerazioni conclusive 92 Bibliografia 94 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI INDICE 5

8 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PREMESSA PREMESSA Il presente documento viene redatto in seno al progetto: Innovazione Tecnologica e Normazione, di CNA Padova e Camera di Commercio di Padova, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica (DIM) di Padova. Esso rappresenta il prosieguo di un lavoro di aggiornamento e diffusione delle Cultura Normativa avviato lo scorso anno sotto il coordinamento di CNA che ha coinvolto le ditte produttrici di ausili del territorio. La principale finalità dell iniziativa, di aggiornamento sulle attività di normazione in corso a livello europeo ed internazionale nel settore degli ausili tecnici per disabili, in particolare delle sedie a rotelle, si è tradotta in attività di ricerca a livello di gruppo di studio locale, in attività di riattivazione della sottocommissione italiana Protesi, ortesi e ausili tecnici per disabili dell UNI e partecipazione a diversi incontri dei gruppi di lavoro CEN e ISO con i risultati delle attività di ricerca sul campo e prova in laboratorio. Con tale iniziativa le imprese del settore hanno avuto la possibilità di essere presenti alle discussioni tecniche, propositive nelle soluzioni di prova e di conseguenza reattive nel mercato conoscendo in anticipo le modalità di prova ed i requisiti di sicurezza. 6

9 PARTE PRIMA IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA

10 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA PARTE PRIMA introduzione e richiami Si vogliono in questa prima parte richiamare quelle che erano le finalità e gli obiettivi iniziali del progetto, a cui si sono orientate tutte le attività svolte fino ad oggi. In forma sintetica inoltre, le informazioni relative alle normative in discussione sono state richiamate per facilitare la comprensione soprattutto delle descrizioni più tecniche. LE FINALITÀ DEL PROGETTO Le finalità del progetto sono state quelle di sviluppare un esperienza di rinnovata attenzione alla cultura normativa che potesse essere un percorso pilota all interno di una tipologia di prodotto valida potenzialmente anche per altri settori dell economia locale, nonché una iniziativa che potesse aprire un canale di collaborazione con le istituzioni nazionali (in particolare l ente di Normazione Italiano UNI) ed internazionali (CEN e ISO) da poter sfruttare in seguito sinergicamente per diverse tipologie di prodotto. Si era individuato nel settore degli Ausili Tecnici per Disabili un gruppo di costruttori che è sempre stato sensibile alla problematica e presente nei comitati di normazione italiana ed internazionale, ma che di recente aveva visto rallentare, se non tacere completamente, le attività in seno al corrispondente comitato italiano Protesi, ortesi e ausili tecnici per disabili della Commissione UNI Tecnologie Biomediche e Diagnostiche. Va osservato come il settore degli ausili tecnici per disabili veda nel territorio locale una presenza significativa di imprese molto affermate sia nel mercato locale che in quello internazionale: per tale tipologia di prodotti, ed in particolare per il prodotto sedie a rotelle, la dimensione internazionale del mercato e la complessità crescente del prodotto che, nel caso ad esempio di propulsione elettrica, si trova ad essere sempre più equipaggiato con sistemi elettronici e meccanici combinati, nonché ad essere collegato (come seduta di guida) a prodotti molto avanzati e continuamente in evoluzione quali le automobili, impongono al produttore la conoscenza delle norme tecniche in vigore e la capacità di conoscerne le direzioni di sviluppo. Le finalità individuate come strategiche per le aziende del settore coinvolto sono state dunque: la disponibilità di materiale aggiornato sulle attività di normazione in corso a livello europeo ed internazionale; la possibilità di partecipazione attiva ai gruppi di lavoro considerati strategici per poter essere propositivi e reattivi nel mercato. Le ragioni di un progetto supportato dalla CNA e di una collaborazione con l Università di Padova, in particolare con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, sono molteplici e si possono richiamare brevemente: 1. la partecipazione ad incontri internazionali richiede la conoscenza e la padronanza della lingua inglese scritta e parlata, competenza sempre più diffusa ma a volte ancora possibile ostacolo alla partecipazione proficua a riunioni internazionali; 2. la partecipazione ai gruppi di lavoro richiede la possibilità di svolgere viaggi anche intercontinentali con una frequenza di 3-4 mesi, a seconda della intensità e criticità dei punti allo studio; 8

11 3. la partecipazione ai gruppi di lavoro ISO e CEN come esperti UNI richiede la capacità di presentare una posizione italiana unitaria e non solo aziendale in senso stretto, per cui occorre una rappresentatività concordata con i diversi membri italiani; 4. la partecipazione attiva al gruppo di lavoro richiede la possibilità di eseguire con sufficiente rapidità delle prove di conferma o di sviluppo, studi di tipo round robin tra diversi laboratori o produttori, che necessitano di tempo, personale ed attrezzature o strumenti di misura non sempre a disposizione delle singole aziende; 5. presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica sono già state condotte numerose esperienze di coordinamento in sede di normazione Italiana, europea ed internazionale, ad esempio nel settore delle giunzioni saldate, delle costruzioni meccaniche e delle biciclette: tale esperienza consente di affrontare una nuova tipologia di prodotto con un approccio ed un metodo di lavoro già consolidato; 6. le tematiche specifiche del settore Ausili Tecnici per Disabili, collegabili a problematiche di tipo Ergonomico, Biomeccanico, di Progettazione Industriale ed Elettromeccanica, sono oggetto di attività di ricerca e di Corsi Universitari proprio presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica; 7. infine, non va trascurato un contributo positivo allo sviluppo dello studio del problema che può venire dal coinvolgimento di studenti e soprattutto tesisti interessati allo svolgimento di progetti e tesi di laurea e ad un successivo inserimento nelle imprese del settore con cui hanno collaborato. IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA LA COLLABORAZIONE Sulla base di tali osservazioni si è concretizzato il progetto che ha coinvolto, oltre a CNA quale ente promotore, alcune aziende del territorio, l Università e l ente UNI di normazione. In particolare la collaborazione ha coinvolto: le imprese presenti nel territorio, casi di eccellenza imprenditoriale; l Ente di Unificazione Italiano UNI, per la riattivazione della sottocommissione Ausili Tecnici per disabili; il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell Università di Padova, all interno del gruppo di Ricerca in Costruzione di Macchine. I partner del progetto si sono coordinati sia attraverso riunioni periodiche a livello locale, sia attraverso riunioni a livello Nazionale presso l UNI di Milano, sia in occasione delle riunioni ISO e CEN secondo il calendario previsto. GLI OBIETTIVI PREVISTI PER IL PROGETTO Gli obiettivi dell attività, definiti e concordati tra i partner sulla base delle priorità considerate strategiche e delle risorse tecniche, temporali e finanziarie disponibili, si possono in breve descrivere in quanto segue: 1. predisporre un quadro delle caratteristiche del processo produttivo delle imprese coinvolte quale valorizzazione del patrimonio tecnico e tecnologico del settore; 2. aggiornare le informazioni disponibili sullo stato delle normative europee ed internazionali in vigore e di prossima emanazione: a. accedere alle norme in vigore con facilità; b. accedere ai documenti in fase di elaborazione o di prossima emanazione; c. ottenere informazioni sulle specificità di regolamentazione e normazione presenti eventualmente in alcuni stati; 9

12 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA 3. rafforzare la conoscenza e l utilizzo delle normative all interno delle aziende; a. èredisporre degli strumenti sintetici di consultazione delle norme a supporto del progettista e del responsabile di prodotto; b. applicare in fase preventiva tutti i requisiti previsti dalle prove di normativa; c. fornire anche agli uffici commerciali le informazioni necessarie a valorizzare il prodotto 4. partecipare attivamente ai lavori dei gruppi di lavoro; a. riattivare la competente sottocommissione a livello italiano, proponendosi in UNI per una rinnovata attenzione e coordinamento; b. accreditarsi a livello CEN e ISO per la partecipazione ai gruppi di lavoro ed ai comitati tecnici in veste di membri attivi e non solo di osservatori; c. attrezzarsi per poter eseguire controprove di verifica riguardanti metodologie di prova o requisiti in fase di discussione; 5. aumentare la credibilità aziendale e la consapevolezza nei confronti dei Laboratori di certificazione; a. disporre delle informazioni, documentazioni e competenze necessarie per poter discutere eventuali esiti di prove di certificazione presso laboratori italiani o esteri; b. valorizzare anche nella comunicazione e nel marketing le attività e le competenze di certificazione acquisite; Le azioni intraprese sono state molteplici e orientate al raggiungimento degli obiettivi sopra esposti, come sarà presentato in seguito nella parte relativa alle attività del progetto. LE ATTIVITÀ SVOLTE Con riferimento agli obiettivi del progetto, si possono sinteticamente elencare le attività svolte dal gruppo di lavoro che saranno oggetto dei capitoli seguenti: 1. si è definito un Gruppo di Lavoro locale coordinato da CNA Padova e costituito dai Ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Meccanica di Padova (DIM UniPD) e dai rappresentanti delle Imprese produttrici locali; 2. si sono predisposti degli strumenti sintetici di descrizione delle norme ISO utilizzabili da progettisti e responsabili di qualità a supporto dello sviluppo di prodotto; 3. si è riattivata la competente sottocommissione UNI Protesi, ortesi e ausili tecnici per disabili della Commissione Tecnologie Biomediche e Diagnostiche a livello italiano, ottenendo dalla UNI la presidenza della Sottocommissione per un rappresentante del gruppo di lavoro costituito; 4. si è rinnovato l accreditamento a livello CEN e ISO per la partecipazione ai gruppi di lavoro ed ai comitati tecnici in veste di membri attivi e non solo di osservatori; 5. si sono attrezzati presso il Laboratorio di Costruzione di Macchine dei banchi prova abilitati a poter eseguire controprove di verifica riguardanti metodologie di prova o requisiti in fase di discussione; 6. si sono svolte attività di ricerca applicata alla rilevazione delle sollecitazioni di utilizzo su carrozzine manuali, alle sollecitazioni di discesa da un gradino ed alle sollecitazioni su banchi a rulli o a camme secondo normativa ISO; 7. si è partecipato a tre incontri internazionali ISO e CEN dei gruppi di lavoro, presentando ad ogni incontro almeno un rapporto delle prove ed attività svolte come delegazione italiana. 8. si sono definiti dei percorsi di collaborazione con le imprese produttrici orientati alla formazione di Ingegneri Triennali e Quinquennali che hanno portato allo svolgimento di diverse Tesi di Laurea nel corso del progetto. 10

13 LE CARROZZINE ANALIZZATE Per lo studio si sono utilizzati i prodotti forniti da tre costruttori membri della Commissione UNI Tecnologie Biomediche Sottocommissione Ausili Tecnici per Disabili - che hanno fornito le tre carrozzine riportate in Fig. 1, le cui caratteristiche costruttive e dimensionali sono raccolte in Tab. 1. IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA (a) (b) (c) Fig. 1. Carrozzine utilizzate nello studio. (a) Carrozzina manuale rigida R1. (b) Carrozzina manuale pieghevole R2. (c) Carrozzina elettronica E3. Tab. 1. Descrizione delle carrozzine utilizzate nello studio. Le caratteristice dettagliate delle carrozzine analizzate sono di seguito riportate. Fig. 2. Carrozzina Zodiac Carrozzina ZODIAC (R1): Zodiac è un modello di sedia a rotelle manuale rigida prodotta dalla ditta OFFCARR su cui verranno eseguite le prove a fatica ISO Si tratta di una carrozzina in alluminio superleggera rigida adatta per chi cerca dinamicità. Il telaio, realizzato su misura con materiali leggeri e l uso di titanio e fibra di carbonio sottolineano l evoluzione tecnica di questo modello. Il design e la cura dei particolari sono le caratteristiche che la contraddistinguono. Caratteristiche principali: - 3 anni di garanzia sul telaio; - Tasca portaoggetti sotto il sedile; 11

14 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA - Tasca portaoggetti posteriore unita allo schienale; - Freni standard o a scomparsa; - Schienale in tessuto traspirante; - Imbottitura dello schienale tensionabile; - Schienale regolabile in altezza, inclinazione ed abbattibile; - Salva abiti in fibra di carbonio; - Pedana unica in fibra di carbonio o alluminio; - Estrazione rapida delle ruote posteriori; - Telaio rigido in lega leggera di alluminio e particolari in fibra di carbonio; - Categoria: Superleggera. Dati tecnici: - Peso in assetto standard: 7 Kg circa; - Carico massimo supportato: 125 Kg. Carrozzina EXCELLE VARIO (R2): Fig. 3. Carrozzina EXELLE VARIO. Progeo EXELLE VARIO è un modello di sedia a rotelle manuale pieghevole prodotta dalla ditta Rehateam su cui in seguito verranno eseguite le prove a fatica ISO Si tratta di una carrozzina superleggera pieghevole. Facilità d uso e massima personalizzazione sono alcune delle importanti caratteristiche di questo modello. EXELLE VARIO rientra nel concetto di carrozzina pieghevole con sistema a crociera ad altissima precisione che assicura rigidità e maneggevolezza. Essa inoltre è equipaggiata con un nuovo sistema per l estrazione e la rotazione interna/esterna delle pedane, che riduce notevolmente gli ingombri e amplia le possibilità dell utente nella gestione delle proprie risorse. Compatta ed elegante, è personalizzabile grazie ai numerosi accessori e colori disponibili ed è adatta ad uso sia interno che esterno. Caratteristiche principali: Telaio pieghevole in lega di alluminio ad altissima resistenza; - Schienale imbottito adattabile e regolabile in altezza; - Sistema multiregolazione ruote posteriori ed anteriori; - Parafanghi con supporto in alluminio regolabili; - Pedana unica o sdoppiata regolabile in inclinazione. Dati tecnici: - Peso in assetto standard: 12 Kg circa; - Carico massimo supportato: 120 Kg. 12

15 Carrozzina NEW SPACE 1 (E3): IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI Fig. 4. Carrozzina NEW SPACE 1. PARTE PRIMA NEW SPACE 1 è un modello di sedia a rotelle elettronica prodotta dalla ditta VASSILLI su cui verranno eseguite le prove a fatica ISO Si tratta di una carrozzina elettronica per uso prevalentemente esterno che permette di muoversi agevolmente anche all interno delle residenze grazie alle misure contenute. Il design, moderno e accattivante, raggruppa soluzioni tecniche ed innovative. La struttura portante è in profilati d acciaio verniciati a polveri; il telaio è smontabile. Il sedile e lo schienale sono regolabili in profondità ed altezza con fondi tensionabili ed imbottiti con cuscino asportabile rivestito in lycra. È disponibile in 3 larghezze di seduta: 36cm la versione junior, 42-46cm quella per adulti. I braccioli sono imbottiti, regolabili in altezza ed asportabili. Le fiancate laterali sono asportabili e regolabili in larghezza fino a 7 cm. Lo schienale è abbattibile in avanti ed ha un angolo variabile fino a 20, l angolo del sedile può variare fino a 16 all indietro. Le pedane sono regolabili ed asportabili. La carrozzina ha ruote pneumatiche maggiorate, due motoriduttori da 350 Watt, due batterie senza manutenzione da 65Ah. Essa inoltre è dotata di freno elettromagnetico montato sulla testa di ciascun motoriduttore, il quale si inserisce automaticamente quando non è alimentato e di un sistema di sblocco della trasmissione tramite leva rinviata sul telaio per la spinta manuale della carrozzina in caso di guasto. Sulle ruote posteriori sono presenti sospensioni montate tra il basamento ed il supporto motore e collegate da una barra di torsione che irrigidisce adeguatamente il telaio evitando sobbalzi. Il Joystick è dotato di diagnostica ed indicazione di eventuali guasti sul display ed è regolabile in profondità, in altezza e rientrabile lateralmente per permettere di avvicinarsi ai tavoli. È stata prevista una chiave di sicurezza per l inibizione del sistema elettronico di comando. Le frecce ed i fari anteriori sono montati su un supporto ribaltabile per agevolare la salita e discesa laterale dell utente. Il caricabatteria da 8Ah in dotazione garantisce la carica più idonea al tipo di batterie in uso (le indicazione dello stato di carica delle batterie si trovano sul pannello a led del joystick) garantendo un autonomia, in condizioni normali, fino a 5 ore. Sono possibili 5 livelli di velocità fino a max. 12 km/h e portata utente fino a 120 kg. La carrozzina possiede, infine, molti optional che la rendono adattabile ad ogni esigenza dell utilizzatore. 13

16 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA Analisi del ciclo produttivo: carrozzina elettronica New Space 1 Analogamente a quanto già svolto in una fase precedente del progetto riguardante le carrozzine manuali. Sono riportate in quanto segue le varie fasi del processo produttivo della sedia a rotelle elettronica New Space 1, fornita al Dipartimento di Ingegneria Meccanica di Padova dalla ditta Vassilli. Progettazione La carrozzina viene progettata in tutte le sue parti nell ufficio tecnico dell azienda utilizzando tecniche di modellazione tridimensionale e documentando a disegno ciascuno dei pezzi strutturali e di allestimento prodotti. Ordinazione Caratteristica molto importante di New Space 1 è di essere totalmente adattabile alle esigenze della persona che la utilizzerà. Pertanto, al momento dell ordinazione, va compilato il modulo d ordine che richiede le seguenti indicazioni: - le misure antropometriche dell utente; - la posizione del joystick; - il colore del telaio; - la scelta degli optional. Le opzioni disponibili a richiesta sono: trazione anteriore, basculamento elettrico, seduta ad altezza variabile elettrica, schienale inclinabile elettrico con poggiatesta, pedane inclinabili indipendenti elettriche o manuali, vari tipi di controllo elettronico (tra cui a mento, mini joystick, modulo Omniplus), batterie maggiorate, ruotine antiribaltamento, ruote imperforabili, dispositivo salicordoli, ganci per fissaggi in auto, vari tipi di poggiapiedi, di schienali, di poggiatesta e di tavoli, porta stampelle, specchietto retrovisore, zaino porta oggetti. Quando il modulo d ordine arriva all azienda viene trasformato in un ordine di produzione, con un fascicolo di documenti che ha in prima pagina la descrizione della carrozzina con gli optional richiesti e nelle pagine seguenti l elenco delle parti costituenti l articolo base; alcune di queste parti standard vengono poi precisate e sostituite con gli optional richiesti. Produzione La realizzazione del telaio e della parte tessile avviene direttamente nell azienda. Le fasi della produzione riguardano in maniera distinta la produzione di Telaio e Schienale, intesi come strutture portanti della sedia, parti Tessili, Ruote e Accessori. Telaio e schienale I tubi vengono tagliati a misura, curvati per ottenere le forme desiderate, sgolati alle estremità, puntati su dime di montaggio ed infine saldati con tecnologia TIG. I fornitori di tali componenti sono imprese locali che lavorano in stretta collaborazione a costituire una filiera dedicata al prodotto carrozzina. 14

17 Tessile Una macchina programmabile si occupa del taglio della tela dei modelli base. Delle imbottiture su misura si occupa invece un operatore. IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI Fig. 5. Macchina per il taglio delle tele. PARTE PRIMA La tela viene in seguito cucita secondo disegno e vengono applicati imbottitura e velcro Fig.6. Tele finite. La tappezzeria è provvista di fasce in velcro che ne permettono il maggiore o minore tensionamento a seconda delle esigenze del paziente/utilizzatore. Fig.7. Fasce in velcro applicate alla tela. 15

18 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI Ruote Le ruote sono ordinate esternamente ad aziende produttrici: i fornitori sono localizzati molto prossimi alla sede aziendale. PARTE PRIMA Impianto elettrico Le parti elettriche come joystick, motori, batterie e caricabatteria sono ordinate esternamente alle aziende produttrici. Durante l assemblaggio della carrozzina a queste parti viene assegnato, accanto al numero di serie della ditta produttrice, un ulteriore numero di serie, che li collega direttamente alla carrozzina di appartenenza, per una migliore reperibilità in caso di ricambi o modifiche nel tempo. Sistema di Illuminazione Essendo New Space 1 una carrozzina da esterni, viene provvista di fanali anteriori e posteriori Fig.8. Ruote. Fig Batteria e joystick. Le attuali lampade ad incandescenza saranno sostituite con lampade a led per ridurre il consumo energetico. Fig Fanali anteriori e posteriori. Fig.13. Fanali a led. 16

19 Accessori Caratteristica peculiare di New Space 1 è di poter essere personalizzata in base alle esigenze dell utilizzatore. Si riportano in seguito alcuni degli optional disponibili. IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA Poggiatesta, tavolo imbottito, pedane inclinabili indipendenti elettriche Fig.14. Schienale e seduta imbottiti anatomici. Fig.15. Carrozzina completa con alcuni accessori. Seduta ad altezza variabile elettrica Fig.16. Particolare carrozzina ad altezza variabile. 17

20 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA Assemblaggio Al centro di smistamento arriva il primo modulo del foglio d ordine con la descrizione della carrozzina. A questa vengono aggiunti i moduli con l elenco delle parti componenti la carrozzina da assemblare (si prevede in futuro di passare ad un sistema ottimale computerizzato basato su codici a barre). Il foglio d ordine viene passato al magazziniere che manda in verniciatura i telai e predispone un contenitore per tutti i pezzi necessari al montaggio. Il contenitore giunge nella zona di assemblaggio dove al telaio vengono montate progressivamente le varie parti. Fig.17. Parti necessarie al montaggio. Fig.18. Alcune fasi del al montaggio. Collaudo Una volta completato il montaggio la carrozzina viene portata nella zona di collaudo dove l addetto controlla che essa risponda alle specifiche richieste e che funzioni correttamente. Per fare ciò il collaudatore, dopo un primo controllo visivo, prova la sedia a rotelle nelle diverse manovre. Successivamente la carrozzina viene mantenuta in funzionamento a vuoto per mezz ora. Fig.19. Carrozzina in collaudo. 18

21 Carico di produzione Viene creato al computer il carico di produzione, ossia l elenco di tutti i pezzi che fanno effettivamente parte della carrozzina con associato sia il rispettivo numero di serie dell azienda produttrice che quello creato appositamente dopo l assemblaggio. Viene inoltre associato alla sedia un numero di matricola con il doppio scopo di scaricare il materiale dal magazzino e di creare una scheda della carrozzina che permetta, in caso di future modifiche o sostituzioni, di risalire facilmente a tutti i componenti e loro caratteristiche. Magazzino e spedizione La carrozzina viene mandata al magazzino dove avviene un ulteriore controllo della completezza e rispondenza alle richieste. Vengono quindi stampate le matricole per manuale d uso e carrozzina e l etichetta con l indirizzo del destinatario. La sedia viene infine imballata e spedita. IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA 19

22 IL C CASO AUSILI USILI TECNICI ASO TECNICI A PER PER DISABILI ABILI PARTE PRIMA LE PROVE DI NORMATIVA PREVISTE Lo sviluppo di ausili per disabili quali le carrozzine manuali o elettriche innovative richiede il raggiungimento di corretti livelli di sicurezza per un loro utilizzo normale o intenso che ad oggi viene assicurato dall osservanza delle norme ISO , EN e Le normative ISO in particolare presentano due tipologie di prova a fatica su carrozzina completa caricata da manichino di caratteristiche normate dalla ISO Una prima prova (drum test) consiste nell utilizzo di un banco a rulli asincroni (diametro 250 mm) dotati di ostacoli arrotondati (raggio 6 mm) di spessore e lunghezza predefinite (12x36 mm), rotanti a velocità specificata (vel. perif. 1 m/s) per un numero minimo di impatti sul rullo posteriore, a simulare le asperità stradali tipiche di un fondo sconnesso. Una seconda prova (Drop Test) corrisponde alla caduta della carrozzina completa di manichino da un altezza di 50 mm ripetuta per 6666 cicli e corrisponde intenzionalmente alla simulazione della discesa da gradino. Norme tecniche per le sedie a rotelle: la norma ISO 7176 La ISO 7176 stabilisce una serie di prove standard per la verifica delle caratteristiche tecniche delle carrozzine. Essa è divisa in parti, come riportato nell elenco seguente: PARTE TITOLO Determination of static stability Determination of dynamic stability of electric wheelchairs Determination of effectiveness of brakes Energy consumption of electric wheelchairs and scooters for determination of theoretical distance range Determination of overall dimensions, mass and turning space Determination of maximum speed, acceleration and deceleration of electric wheelchairs Measurement of seating and wheel dimensions Requirements and test methods for static, impact and fatigue strengths Climatic tests for electric wheelchairs Determination of the obstacle-climbing ability of electric wheelchairs Test dummies Determination of coefficient of friction of test surfaces Power and control system for electrically powered wheelchairs and scooters Requirements and test methods Requirements for information disclosure, documentation and labelling Resistance to ignition of upholstered parts Requirements and test methods Wheeled mobility devices for use as seats in motor vehicles Requirements and test methods for electromagnetic compatibility of electrically powered wheelchairs and motorized scooters Set up procedures Requirements and test methods for attendant-operated stair-climbing devices Requirements and test methods for user-operated stair-climbing devices Requirements and test methods for batteries and their chargers for electrically powered wheelchairs and motorized scooters Vocabulary 20

23 ISO Questa parte della ISO 7176 specifica i requisiti di resistenza statica, ad urto ed a fatica per le sedie a rotelle (includendo anche gli scooters) ed i metodi di prova per determinare se i requisiti di resistenza sono soddisfatti. Le prove possono inoltre essere usate per verifiche nel caso il costruttore affermi che la sedia supera il valore di resistenza minimo richiesto dalla normativa stessa. Le prove descritte in seguito sono quelle incluse nella prossima versione della ISO , a meno dei risultati delle attività di discussione e prova in corso in sede di ISO TC 173/SC1/WG1 per la definizione dei metodi di prova a cui partecipa attivamente anche la delegazione italiana. Per la versione completa si rimanda alla normativa. ISO Cap. 4: REQUISITI 4.1 Requisiti di resistenza Per i test dei capitoli 8, 9 e 10 ogni carrozzina, alla fine della prova, deve soddisfare i seguenti requisiti: a. Nessuna parte rotta o staccata, con le eccezioni: 1. riadeguamento supporti posturali (cap. 8 e 9); 2. riadeguamento, riserraggio e rimontaggio di componenti identificati nel manuale d uso come sistemabili dall utilizzatore: è possibile fermare il ciclo al 25% ± 5% per ispezionare, fare aggiustamenti necessari e far ripartire la prova 3. sostituzione di elementi usurabili (consentita una sola volta durante la prova); 4. cricche su vernici o rivestimenti che non si estendano al materiale sottostante. b. Nessun cavo elettrico rovinato o rotto. Nessun raccordo elettrico rotto o disconnesso. c. Ogni parte che può essere rimossa, regolata o piegata, deve operare come descritto dal costruttore. d. Tutti i sistemi motorizzati devono lavorare come previsto dal costruttore. e. Le manopole devono essere al loro posto. f. Nessun componente o insieme di componenti deve avere deformazioni, giochi o spostamenti che compromettano la funzionalità della carrozzina. g. I meccanismi di frenata devono essere nella posizione imposta a inizio prova. IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA ISO Cap. 5: ATTREZZATURE DI PROVA 5.9 Macchina di prova multi-cilindro Due o più cilindri metallici orizzontali paralleli, diametro = 250mm ± 25mm (cilindri più piccoli per sedie con passo più corto). Un rullo è di riferimento. Tutti i rulli sono paralleli al cilindro di riferimento ed hanno asse parallelo alle ruote portanti. Superficie superiore dei rulli sullo stesso piano orizzontale. Distanza fra i rulli adeguata al passo della sedia, se i rulli non permettono un passo sufficientemente piccolo si possono usare rulli di diametro minore fino a 10mm. Un alternativa accettabile è quella di utilizzare un rullo più piccolo che però giri a una velocità periferica analoga a quella degli altri rulli. Ciò implica dei cicli di impatto extra su quell insieme di ruote. Due assicelle (come in figura 20) per ogni cilindro. Velocità media periferica cilindro di riferimento = 1,0 m/s ±0,1m/s per ogni10 giri. I rulli debbono avere differenti frequenze di urto al fine di poter variare la sincronizzazione dell impatto sulle assicelle (ossia variare la velocità periferica dei rulli con pulegge o ruote dentate oppure avere rulli di diversi diametri) in modo tale che l impatto con le assicelle sia

24 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA randomizzato affinché la frequenza d urto sia diversa da un asse all altro della sedia. La variazione della frequenza d urto deve essere almeno da 1 a 7%. Sedia posizionata con ruote motrici, o per sedie manuali ruote posteriori, sul cilindro di riferimento, le altre ruote sul secondo rullo ed eventuali altre ruote su di un terzo rullo. Misurare velocità di rotazione del cilindro di riferimento, precisione ± 0,01 m/s, e contare i giri del cilindro di riferimento. Mantenere la coppia di rulli prevista nella prova Per le sedie a motore si deve poter guidare il rullo di riferimento usando il proprio sistema di guida quando le ruote di guida hanno assale in comune, e di guidare gli altri cilindri come detto sopra. Una potenza elettrica supplementare, che sfrutta dei caricabatteria o altre sorgenti remote di potenza, può essere fornita alle batterie per far muovere la sedia a rotelle. Se si usa una potenza supplementare questa va connessa ai terminali o alle alette della batteria in modo che la corrente fluisca normalmente dall insieme delle batterie attraverso i corrispondenti connettori della sedia a rotelle. Le batterie debbono rimanere sulla sedia a rotelle per consentire un test del sistema elettrico completo. Non è consentito rimuovere le batterie dalla sedia a rotelle rimpiazzandole ai fini della simulazione con oggetti di ugual peso (Nota: il dispositivo di controllo dell input è nella maggior parte dei casi fissato nella posizione in avanti ed il controllo di velocità è scelto in modo da ottenere la velocità desiderata). Negli scooter il volante può essere bloccato con legacci elastici al fine di mantenere la posizione in avanti. Fig. 20. Rulli per prova multicilindro Macchina per prova di caduta In grado di alzare e far cadere la sedia a rotelle da 50mm ±5mm sul piano di prova rigido orizzontale 22

25 ISO Cap. 10: PROVE DI RESISTENZA A FATICA 10.3 Prova multi-rullo Allestimento banco prova: a. Regolare la distanza tra rulli in modo che asse rulli e asse ruote coincidano con tolleranza ±10mm. b. Posizionare la sedia con le ruote motrici o, per sedie manuali, le ruote posteriori sul rullo di riferimento e le altre ruote sul secondo rullo. c. Se ci sono altre coppie di ruote,ogni coppia di ruote deve avere un rullo. d. Trattenere longitudinalmente la sedia con una struttura con rigidezza minima longitudinale di 100N/mm, attaccandola all asse delle ruote motrici, o il più vicino possibile all asse stesso. Rollio, beccheggio e movimenti laterali liberi. e. Meccanismo per trattenere sedia deve essere orizzontale ±10 f. Trattenere lateralmente sedia in modo che si possa muovere solo di ±50mm dalla posizione media. Sono permessi elastici (sono permessi elastici). Se le ruote piroettanti oscillano più di ±45 per ogni lato rispetto alla posizione dritta avanti, usare elastici che permettono al massimo i 45. Ventilatore di raffreddamento ammesso per sedie a propulsione elettrica. Mantenere la temperatura della stanza tra 18 C e 38 C durante prova. IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA Prova per sedie a rotelle a propulsione manuale Velocità periferica del rullo di riferimento = 1,0m/s±0,1m/s. Far andare per giri del rullo di riferimento o più se dichiarato dal costruttore Misurazione preliminare di potenza per sedie a propulsione elettrica Misurare la potenza media dal sistema di batterie della carrozzina con una precisione del ±10% come segue: 1. Determinare la massima velocità della carrozzina come in ISO Far andare la sedia a rotelle per scaldare il sistema elettrico: misurare la potenza con la sedia a 1m/s o alla massima velocità se < 1m/s. Far andare la sedia per non meno di 5 minuti e misurare di nuovo la potenza. Ripetere la misura fino a che la differenza tra due misurazioni successive è minore del 5% della misura. 3. Con manichino far andare la sedia su una superficie piana a velocità periferica di 1,0m/s±0,1m/s o alla massima velocità se < 1m/s e misurare la potenza Prova per sedie a rotelle a propulsione elettrica a. Rimuovere le assicelle dai cilindri o posizionare la sedia su una parte di rullo senza assicelle. b. Regolare la sedia per far andare i rulli a velocità periferica = 1,0m/s±0,1m/s o alla massima velocità della sedia +0/-0,2 m/s se < 1m/s c. Regolare la sedia e la macchina prova in modo che la potenza assorbita dalla batteria sia pari alla potenza misurata in per moto su superficie piana, +20/-0%. È permesso l uso di un motore ausiliario per dare ai rulli sufficiente torsione. d. Verificare che tutti i rulli abbiano frequenze d urto leggermente diverse per sfasare l impatto sulle assicelle. e. Rimettere le assicelle sui rulli o posizionare la sedia in modo che le ruote siano colpite dalle assicelle. f. Controllare il posizionamento del manichino come in ISO g. Far andare per giri del rullo di riferimento o più se dichiarato dal costruttore. 23

26 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA 10.4 Prova di caduta a. Per carrozzine a propulsione elettrica regolare la macchina per la caduta in modo che la sedia sia sollevata, senza inclinarsi, fino a che le ruote motrici distino 50mm ±5mm da terra. b. Per carrozzine a propulsione elettrica senza sospensioni e sedie manuali, regolare la macchina per la caduta in modo che la sedia sia sollevata, senza inclinarsi, fino a che tutte le ruote distino 50mm ±5mm da terra. c. La sedia va fatta cadere in modo che non sia ostacolata l accelerazione verso il basso. d. Disinnestare i freni e i blocchi delle ruote. Sedia in modalità ruote libere. Disinnestare il sistema di guida delle ruote. e. Regolare le imbottiture in schiuma sotto al manichino Fig. 21. Esempio di manichino. f. La lunghezza e la larghezza della schiuma deve andare oltre lo spazio delle gambe del manichino. (Caratteristiche della schiuma: poliuretano open cell; durezza 315N±15N, determinata come in ISO2439; densità 75kg/m 3 ±5 kg/m 3, determinata come in ISO845). g. I vincoli sui movimenti orizzontali della carrozzina non devono ostacolare la caduta (raccomandate cinghie in tela). h. Se le ruote orientabili oscillano più di ±45 per ogni lato rispetto alla posizione dritta avanti, usare limiti elastici che permettono al massimo i 45. i. Mantenere la temperatura della stanza tra 18 e 28 C durante la prova. j. Non è necessario ruotare le ruote durante la prova. k. Verificare che la sedia sia ferma prima di ogni caduta. l. Far andare la macchina per 6666 cicli completi o il numero dichiarato dal costruttore. La discussione in corso all interno del gruppo di lavoro ISO TC 173 SC1 WG1 test methods: la norma ISO Nel corso del progetto si sono articolate diverse discussioni e corrispondenti attività di lavoro. La discussione maggiore riguardava alcune domande fondamentali relative al Drop Tests: 1. il Drop Test ISO con caduta da 50 mm è più gravoso di una discesa da gradino di 50 mm con carrozzina? 2. c è la possibilità di sostituire la prova Drop Test ISO di 50 mm per 6666 cicli con una prova su camma con salto di 50 mm applicata ad un banco a rulli? 3. qual è la giustificazione tecnica del requisito di 6666 cicli e la sua correlazione con il profilo di missione della carrozzina? I termini della discussione in ISO sono di seguito riportati per punti, secondo l evoluzione della discussione in sede di comitato, allo scopo di fornire anche un esempio delle dinamiche possibili presenti in sede di normazione internazionale. Nuova versione del Drop-Test: analisi critica del metodo di prova (Ott. 2008) I. La Vecchia norma ISO (attualmente in vigore) prevede di sollevare la sedia da sotto di 50 mm e farla cadere su un piano rigido per 6666 cicli; II. Alcuni Laboratori (HI-SWE, DEKA-USA) applicano la norma correttamente sollevando la carrozzina dalle ruote e facendola cadere, o con un piano mobile o con una culla che rialza le ruote. III. Altri Laboratori (INVACARE-USA, NOVITATECH-AUS ) applicano la norma sollevando la carrozzina dal telaio, misurando 50 mm sul telaio e facendola cadere su un piano rigido. 24

27 IV V VI. Nel caso di carrozzine con sospensioni le due modalità di prova sono sostanzialmente diverse per la corsa di allungamento che i due diversi sollevamenti possono consentire. E emerso dunque che occorre uniformare la modalità di prova. Se confrontata con una discesa da marciapiede la prova ISO (50 mm alla ruota, sollevamento dalla ruota) è più gravosa (SWE) del 43%. La delegazione della Svezia richiede giustificazione. Test svolti in laboratori australiani confermano tale gravosità (metodo: 50 mm alla ruota, sollevamento non dichiarato) VII. Test svolti in USA-INVACARE (50 mm al telaio, sollevamento dal telaio) NON confermano tale gravosità. VIII.Test svolti in USA-DEKA (50 mm allla ruota, sollevamento dalla ruota) CONFERMANO tale gravosità. IX. Dopo una lunga discussione si decide di ripetere i test con una procedura comune. X. C e possibilita di partecipare come delegazione italiana ai test e confrontare le accelerazioni di caduta da gradino 50 mm con quelle su macchina. Si conviene di studiare almeno una carrozzina manuale ed una elettrica. XI. Test in USA-INVACARE sono stati condotti su un banco prova dotato di rulli con ostacoli a camma simile a quello di fatica ma con rulli posizionabili in fase o sfalsabili, di altezza 50 mm. Tale test potrebbe sostituire quello basato su sollevamento dal telaio o dalle ruote, con il vantaggio di poter usare un solo banco prova e di adattarlo con ostacoli diversi per le due prove. XII. Il quesito ulteriore riguarda la significatività dei 6666 cicli: nessuno del gruppo di lavoro ISO è stato in grado di giustificare tale numero magico. Proposta italiana: se si attrezza una carrozzina con sensori e si registra un periodo sufficientemente lungo di attività su strada, si possono fare delle analisi di equivalenza di danneggiamento a fatica per definire il numero di cicli da assumere come requisito. IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA Primi risultati di prove comparative. Discussione sul Drop Test ISO. (Maggio 2009) XIII.Presentazione del Primo Report di prova svolte dal Gruppo di Lavoro Italiano. Si presentano il metodo adottato e le conclusioni preliminari che confermano la gravosità del Drop Test. XIV. Presentazione di INVACARE che, diversamente dalle iniziali affermazioni, conferma la gravosità del Drop Test. XV. Si evidenzia la necessità di definire la metodologia di prova in modo chiaro, così da evitare ambiguità sulla metodologia di sollevamento della carrozzina, ad esempio tramite telaio o tramite ruote. I risultati di tale discussione sono: a. Si concorda di esprimere il fatto che la carrozzina debba essere sollevata di 50 mm tramite le ruote, e si introducono alcuni disegni per chiarimento. Sollevamento con piano Sollevamento con culla Sollevamento con funi Fig. 22. Metodi di sollevamento della carrozzina. 25

28 IL CASO AUSILI TECNICI PER DISABILI PARTE PRIMA b. Si concorda di eseguire prove di confronto tra Drop Test e Gradino: le prove saranno eseguite da USA (Invacare e Pride), SWE e Italy. c. Si concorda di estendere lo studio dei carichi su strada anche tramite campagne di acquisizione dati su carrozzine strumentate per confrontare il danno reale e la capacità delle prove al DRUM test ed al Drop Test di simulare la vita della carrozzina. d. Si concorda di raccogliere dati statistici sul tipo di utilizzo, sul tipo di superficie e sul target di durata delle carrozzine (Quanti anni? Quanti Km?). Si osserva che nel mercato USA si ha il 40% di carrozzine manuali ed il 60% di carrozzine elettriche, nel mercato Europeo si ha il 70% di carrozzine manuali ed il 30% di carrozzine elettriche. Ulteriori risultati delle prove comparative. Discussione sul Drop Test ISO. (Ottobre 2009) XVI. Presentazione del Secondo Report del Gruppo Italiano. Si presentano il metodo adottato e le conclusioni che confermano la gravosità del Drop Test 50 mm rispetto al gradino 50 mm, la necessità di ridurre il Numero di impatti, la NON EQUIVALENZA dei sollevamenti da ruote e da telaio. XVII. Presentazione di INVACARE che, diversamente dalle precedenti affermazioni, afferma equivalente il sollevamento dalle ruote e quello da telaio nel Drop Test. Ne consegue una Discussione: si coglie l interesse dell azienda di mantenere le proprie modalità di prova per semplicità. XVIII.Si concorda nella necessità di DEFINIRE la metodologia di prova in modo chiaro, così da evitare ambiguità sulla metodologia di sollevamento, tramite telaio o tramite ruote. La delegazione italiana propone 5 POSSIBILI VERSIONI di descrizione del test che dovranno essere discusse tra gli esperti. Si scelgono TRE versioni possibili (che conservano la possibilità di sollevamento da ruote e da telaio) ma si programmano le attività di validazione finale per la verifica dell equivalenza tra i due metodi sulla base di una procedura comune dettagliatamente specificata. XIX. Si concorda che l acquisizione dei carichi su strada con carrozzine strumentate sia svolta da Università di Pittsburg e Università di Padova per confrontare il danno reale e la capacità complessiva delle prove al DRUM test ed al Drop Tests di simulare la vita della carrozzina. XX. Dati raccolti in passato in USA su utenti attivi di carrozzine manuali confermano un valore medio di 730 km/anno di utilizzo, simile al valore di 750 km/anno stimato su utenti attivi durante la ricerca al DIM. Si ritiene significativa una durata tipica di 5 anni per una carrozzina manuale. Attività Programmate da svolgere entro il giugno Raccolta dati sull utilizzo tipico di carrozzine, sulla diversa tipologia di utenza, sulla percentuale Manuale/Elettronica, sulla tipologia di percorsi. (Italia, Svezia, USA). - Completamento delle prove su carrozzine strumentate: prove di caduta da gradino con sollevamento tramite ruote secondo la procedura descritta. Si utilizzerà anche il banco prova DIM per rilevare le sollecitazioni derivanti dalle prove a rulli con ostacolo basso. - Estensione della campagna di acquisizione carichi su strada a carrozzine elettroniche. In tali attività saranno impegnati ricercatori e laureandi del Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell Università di Padova, in collaborazione con le imprese del Gruppo di Lavoro costituito in UNI e coordinato da CNA - Padova. 26

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