Annuario regionale dei dati ambientali 2011 IDROSFERA. Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente - Sicilia

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2 1. Autori : Anna Abita, Paola Aiello, Vincenza Maria Buscaglia, Salvatore Caldara, Marta Finocchiaro(1), Domenico Galvano, Anna Maria Mauro(2), Giacomo Scalzo, Katia Tribulato (3) (1) Struttura Territoriale di Catania, (2) Struttura Territoriale di Trapani, (3) Struttura Territoriale di Messina

3 Introduzione L idrosfera si distribuisce in una varietà di corpi idrici che possono essere raggruppati in alcune classi: i corsi d acqua rappresentati da fiumi e torrenti; i laghi e gli invasi; le acque di transizione rappresentate dalle zone di foce dei fiumi, dai laghi, dalle lagune e dagli stagni costieri in cui avviene un interazione tra acque dolci e salate; le acque marine e le acque sotterranee. Ognuna di queste classi di corpi idrici sostiene la vita di specie animali e vegetali e costituisce un sistema complesso ove hanno sede interscambi continui tra le acque stesse, i sedimenti, il suolo e l aria, che consentono la funzionalità di un corpo idrico come fosse un organismo vivente. Nel ciclo delle acque, la risorsa idrica è soggetta a modificazioni di composizione per cause naturali e per effetto delle attività antropiche; queste ultime spesso determinano fenomeni di inquinamento sempre più rilevanti. Il superamento di certe soglie di alterazione può compromettere queste capacità in modo irreversibile e determina uno scadere dello stato di qualità ambientale del corpo idrico, che si traduce in una minore disponibilità della risorsa per la vita degli ecosistemi associati e per gli usi necessari all uomo. Il D.Lgs n.152/06 e ss.mm.ii., che recepisce la direttiva 2000/60 CE (WFD), definendo l acqua patrimonio dell umanità, impone alle Regioni il miglioramento, la tutela e la salvaguardia del proprio patrimonio idrico dando nel contempo degli obiettivi di qualità da raggiungere in tempi prefissati. Il raggiungimento degli obiettivi di qualità deve attuarsi attraverso piani di tutela che consentono di migliorare e proteggere tutti i corpi idrici. Il Piano di tutela deve contenere quindi, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di cui alla parte terza del D.Lgs. 152/06, le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico. Il Piano di Gestione approvato nel 2010 è invece lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione ed alla corretta utilizzazione della acque, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato. La tutela delle acque dall inquinamento e la gestione delle risorse idriche è normata dalla Sezione II e III della Parte III del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii, che individua ARPA come istituzione competente al monitoraggio dei corpi idrici significativi, alla verifica delle caratteristiche di qualità delle acque a specifica destinazione e al controllo dei depuratori. Pertanto il capitolo è suddiviso nei seguenti temi ambientali: 1. Qualità dei corpi idrici ai sensi del DM 260/2010; 2. Acque vulnerabili da nitrati di origine agricola e da prodotti fitosanitari ai sensi dell allegato 7 della Parte III del D.Lgs. 152/ Qualità delle acque a specifica destinazione ai sensi dell art. 79 del D.Lgs. 152/06 4. Tutela qualitativa della risorsa idrica: disciplina degli scarichi Nel seguente Quadro Sinottico vengono riassunti gli indicatori utilizzati per valutare lo stato di qualità delle acque. Si è indicato con quando lo stato nella maggioranza dei casi analizzati ha una valutazione positiva e/o il trend è positivo; quando lo stato positivo e negativo è rappresentato in egual modo e/o il trend non mostra variazioni; quando lo stato in prevalenza ha una valutazione negativa e/o il trend è negativo.

4 Quadro sinottico Indicatori per Idrosfera Tema Nome Indicatore DPSIR Copertura S T Stato Rappresentazione e Trend Tabelle Figure Riferimenti Normativi Fiumi: LIMeco S Corpi Idrici Qualita dei Corpi Idrici DM 260/2010 Fiumi: stato ecologico Laghi/invasi: stato ecologico Acque di transizione: macroinvertebrat i Acque di transizione: MaQI Acque sotterranee: stato chimico S Corpi Idrici S Corpi Idrici S Corpi Idrici S Corpi Idrici S Corpi Idrici D.M. 260/2010 Rete Nitrati Fiumi: NO 3 media annua Laghi: NO 3 media annua Acque di transizione: NO 3 media annua Acque sotterranee: NO 3 media annua S S S S Stazioni Stazioni Stazioni Stazioni D.Lgs. 152/2006 in accordo con la Direttiva 91/676/CEE del Consiglio del 12/12/1991 Acque a specifica destinazione Acque idonee alla vita dei pesci Acque destinate alla vita dei molluschi Acque marino costiere: Densità di Ostreopsis spp S S Stazioni Stazioni S I Stazioni DM del 19/11/97 - D.Lgs. 152/2006 D.Lgs. 152/2006 Decreto Interministerial e del 30/3/ Circolare Regionale Interassessorial e n del 6/7/2007 Scarichi Numero controlli negli impianti di trattamento delle acque reflue urbane P Agglomerati D.Lgs. 152/2006

5 QUALITA CORPI IDRICI AI SENSI DEL DM 260/2010 (allegato 1 della Parte III del D.Lgs. 152/06). Il Piano di Tutela delle Acque della Sicilia, redatto da SOGESID spa nel dicembre 2007, per conto del Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia, ha individuato corpi idrici significativi e classificato lo stato ambientale ai sensi del D.Lgs. 152/99. Con il Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia, approvato nel 2010 dalla Regione, è stato predisposto un piano di monitoraggio per lo stato ecologico e per lo stato chimico dei corpi idrici, ai sensi del DM 56/2009, successivamente sostituito dal DM 260/2010 (allegato 1 della Parte III del D.Lgs. 152/2006). Tale monitoraggio si articola in monitoraggio di sorveglianza, monitoraggio operativo e monitoraggio d indagine. I corpi idrici a rischio devono essere sottoposti ad un monitoraggio operativo, mentre in quelli non a rischio o probabilmente a rischio si dovrà effettuare un monitoraggio di sorveglianza. Il monitoraggio d indagine deve essere attuato qualora non sia nota l origine del rischio di non raggiungimento dell obiettivo ambientale buono o della variazione dello stato di qualità, oppure il monitoraggio di sorveglianza indichi un rischio di non raggiungimento degli obiettivi di qualità e non sia stato definito il monitoraggio operativo. ARPA ha come compito istituzionale di definire, attraverso attività di monitoraggio per lo stato ecologico e per lo stato chimico, lo stato di qualità dei corpi idrici superficiali e sotterranei e di fornire il supporto tecnico scientifico per la tutela, la conservazione e il raggiungimento degli obiettivi di qualità. Per la valutazione dello stato ecologico di un corpo idrico è necessario determinare le condizioni biologiche, idromorfologiche, fisico-chimiche e chimiche (tab 1/B del DM 260/2010). Lo stato chimico prevede l'analisi delle sostanze prioritarie riportate nella tab. 1/A DM 260/2010. Ad eccezione del monitoraggio idromorfologico, che il Piano di Gestione affida all Assessorato Regionale dell Energia e delle Acque, tutte le attività sono onere di ARPA. A tutt oggi, ARPA Sicilia, a causa delle esigue risorse umane e finanziarie disponibili, ha potuto effettuare solo una percentuale molto esigua delle attività di monitoraggio previste dal DM 260/2010, soprattutto per le acque superficiali. Pertanto la conoscenza dello stato di qualità delle nostre acque risulta assolutamente incompleta. Nelle tabelle seguenti sono riportate le stazioni di monitoraggio, corrispondenti con i corpi idrici significativi previsti nel Piano di Gestione, suddivise per provincia e le stazioni effettivamente monitorate dal 2010 al 2011 per la valutazione sia dello stato ecologico che dello stato chimico. Entro il 2015 dovrebbe essere effettuato un monitoraggio completo per almeno un anno di tutti i corpi idrici. Tabella 1.1 Fiumi (256 stazioni + 48 siti di riferimento) Strutture territoriali competenti Numero di corpi idrici significativi Numero di stazioni in corsi d acqua perenni Numero di stazioni in corsi d acqua temporanei % stazioni monitorate dal 2010 Numero stazioni monitorate TP PA AG* CL* RG* SR* EN* ME* CT % TOTALE % *Le Strutture di AG, CL, EN, RG, ME e SR effettuano il monitoraggio chimico di alcune sostanze in parte delle stazioni presenti sui loro territori.

6 Tabella Laghi Strutture territoriali competenti Numero di corpi idrici significativi Numero di invasi artificiali Numero di laghi naturali % Stazioni monitorate dal 2010 Numero stazioni monitorate TP % PA AG CL RG* 1 1 SR* 3 3 EN ME CT TOTALE % *Le Strutture di RG e SR effettuano il monitoraggio chimico di alcune sostanze in parte delle stazioni presenti sui loro territori. Tabella 1.3 Acque di transizione Strutture territoriali Numero di stazioni Numero di stazioni monitorate % Stazioni monitorate dal 2010 TP* 8 0 ME % SR 6 0 TOTALE % *La Strutture di TP effettua il monitoraggio chimico di alcune sostanze in parte delle stazioni presenti sui loro territori. Tabella 1.4 Acque marino costiere Strutture territoriali competenti Numero di transetti Numero di transetti monitorati % Stazioni monitorate dal 2010 TP 19 0 PA 17 0 AG 13 0 CL 3 0 RG % SR* 10 0 ME 24 0 CT 4 0 TOTALE % *La Strutture di SR effettua il monitoraggio chimico di alcune sostanze in parte delle stazioni presenti sui loro territori. Tabella 1.5 Acque sotterranee Strutture territoriali competenti Numero di stazioni in totale Numero stazioni monitorate dal 2010 % stazioni monitorate dal 2010 AG % CL 1 11 CT % EN % ME % PA % RG % SR % TP % TOTALE %

7 INDICATORE FIUMI: LIMeco (LIVELLO DI INQUINAMENTO DA MACRODESCRITTORI PER LO STATO ECOLOGICO) SCOPO Valutare lo stato dei corpi idrici attraverso l analisi delle caratteristiche chimico-fisiche. DESCRIZIONE L indice è calcolato, in accordo con quanto previsto dall allegato 1 del DM 260/2010, sulla base dei seguenti parametri: Ossigeno disciolto (100 - % di saturazione), Azoto ammoniacale (N-NH4), Azoto nitrico (N-NO3), Fosforo totale. Il valore dell indicatore di ciascun campionamento si ottiene calcolando la media dei punteggi attribuiti ai singoli parametri come riportati nella matrice di Tab Il punteggio di LIMeco per ogni corpo idrico è dato dalla media dei valori del LIMeco nei vari campionamenti effettuati nell arco dell anno di monitoraggio. Nel caso siano monitorati più punti di campionamento appartenenti ad un unico corpo idrico, si calcola la media ponderata dei valori dell indice in base alla relativa percentuale di rappresentatività. Tabella Valori soglia per l assegnazione dei punteggi ai diversi parametri per il calcolo del LIMeco Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 Punteggio * 1 0, Parametro (macrodescrittore) 100-O 2 % sat > 80 N-NH 4 (mg/l) < >0.24 soglie N-NO 3 (mg/l) < >4.8 Fosforo totale (µg/l) * Punteggio da attribuire al singolo parametro < >400 Le classi di qualità derivate dal LIMeco ed i rispettivi limiti superiori sono riportati nella tabella 1.7: Tabella Valori soglia e classificazione di qualità secondo i valori di LIM eco LIMeco Stato di qualità 0,66 Elevato 0,50 Buono 0,33 Sufficiente 0,17 Scarso < 0,17 Cattivo UNITÀ di MISURA Classi di qualità, da Elevato a Cattivo FONTE dei DATI Dati 2011 Arpa Sicilia (ST AG, CL, CT, ME, RG, SR, TP) NOTE TABELLE e FIGURE In 59 stazioni è stato effettuato il monitoraggio dei parametri chimici che ha permesso il calcolo del LIMeco. La tabella 1.8 riporta le stazioni monitorate e i relativi livelli risultati. La Figura 1.1 mostra

8 la distribuzione delle classi di qualità del LIMeco tra le stazioni sottoposte a monitoraggio nell anno STATO e TREND Lo stato di qualità da macrodescrittori dei corsi d acqua in passato è stato valutato attraverso un indice differente, il LIM (D.Lgs. 152/99), che teneva conto anche degli aspetti microbiologici e che aveva una diversa scala di attribuzione dei punteggi. Inoltre, il monitoraggio nel 2011 ha riguardato anche dei corpi idrici individuati ai sensi della WFD, non presenti nella precedente selezione delle stazioni, pertanto per queste non è possibile valutare alcun andamento. Ciononostante, per le stazioni coincidenti, si può evidenziare un certo miglioramento rispetto al monitoraggio 2008, più evidente nelle stazioni dei bacini del Simeto e dell Alcantara. Nel 2011 si rilevano 40 corpi idrici con un LIMeco elevato o buono e 19 con un livello di LIMeco sufficiente, scarso o cattivo. TABELLE Tabella 1.8 Stazioni monitorate e i relativi livelli LIMeco provincia bacino denominazione stazione codice tratto LIMeco CATANIA Fiume Simeto-Passo Fico R CATANIA Fiume Simeto-Ponte Biscari R CATANIA Fiume Simeto-Pietrarossa R CATANIA Fiume Simeto-Troina-Serravalle R Simeto CATANIA Torrente Saracena R CATANIA Torrente Dittaino-Ponte sp 70 II R CATANIA Torrente Gornalunga-Passo Martino R CATANIA Torrente Gornalunga-Albano R CATANIA Torrente Monaci-Case Bracco R CATANIA Fiume Flascio R CATANIA Alcantara Randazzo R CATANIA Torrente Favoscuro - stazione Villanu R CATANIA/MESSINA Alcantara Torrente Roccella R MESSINA Fiume Alcantara - Mulino Cannarozzo R CATANIA Fiume Alcantara - Centrale Enel II salto R CATANIA Alcantara - San Marco R AGRIGENTO Carboj Carboj R AGRIGENTO Verdura Verdura R AGRIGENTO Verdura Sosio-S. Carlo R AGRIGENTO Magazzolo Fiume Magazzolo R AGRIGENTO Platani Platani 1 R AGRIGENTO Platani Platani 2 R AGRIGENTO Platani Platani-Passo Fonduto R AGRIGENTO Platani Platani 4 R AGRIGENTO Platani Platani-Casteltermini R AGRIGENTO S.Leone fiume S.Anna-S.Leone R AGRIGENTO Naro Fiume Naro R AGRIGENTO Imera Meridionale Imera Meridionale 1 R CALTANISSETTA Imera Meridionale Imera Meridionale 2 R CALTANISSETTA Imera Meridionale Imera Meridionale 3 R CALTANISSETTA Platani Fiume Salito R CALTANISSETTA Platani Fiume Gallodoro R CALTANISSETTA Gela Fiume Gela R RAGUSA Acate Acate 4 R RAGUSA Acate Acate 5 R RAGUSA Acate Torrente Amerillo R RAGUSA Acate Torrente Paratore R RAGUSA Ippari Ippari 2 R RAGUSA Ippari Ippari 3 R RAGUSA bacini minori tra ippari e Irminio Torrente Grassullo R RAGUSA Iriminio Iriminio 1 R RAGUSA Iriminio Iriminio 2 R RAGUSA Iriminio Iriminio 3 R RAGUSA Iriminio Iriminio 4 R RAGUSA Scicli Torrente Passo Gatta R RAGUSA bacini minori tra Scicli e Capo Passero Torrente Favara R RAGUSA Tellaro Tellaro 1 R

9 provincia bacino denominazione stazione codice tratto LIMeco SIRACUSA Tellaro Tellaro 2 R SIRACUSA Cassibile Cassibile-Manghisi R SIRACUSA Bacini minori tra Cassibile e Anapo Vallone Mortellaro R SIRACUSA Anapo Anapo 1 R SIRACUSA Anapo Anapo 2 R SIRACUSA Anapo Ciane R SIRACUSA Lentini San Leonardo R TRAPANI S.Bartolomeo S.Bartolomeo 1 R TRAPANI Birgi Birgi R TRAPANI Arena Arena R TRAPANI Belice Belice 1 R TRAPANI Belice Belice 2 R stato di qualità elevato stato di qualità buono stato di qualità sufficiente stato di qualità scarso stato di qualità cattivo LIMeco 60 numero di stazioni ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO totale stazioni 0 Figura 1.1. Distribuzione delle classi di qualità del LIMeco nelle stazioni monitorate nel 2011

10 INDICATORE FIUMI: STATO ECOLOGICO SCOPO Valutazione dello stato ecologico dei corpi idrici fluviali attraverso l analisi delle caratteristiche biologiche, fisico-chimiche e chimiche. DESCRIZIONE Gli elementi di qualità biologica, fisico-chimica e chimica concorrono alla definizione dello Stato Ecologico del corpo idrico in accordo con quanto richiesto dal DM 260/2010. In particolare, gli elementi biologici monitorati sono le macrofite (valutati attraverso l indice IBMR), i macroinvertebrati bentonici (attraverso l indice STAR_ICMi), le diatomee (attraverso l indice ICMi); a sostegno di questi si analizzano, attraverso l applicazione del LIMeco, i parametri fisicochimici indicati nell allegato 1 del DM 260/2010 e le sostanze inquinanti non appartenenti all elenco di priorità (tab. 1/B dell All.1 DM 260/2010). Il risultato degli indici derivati da ciascuno degli elementi di qualità biologica considerato, va normalizzato sui valori di riferimento forniti dal DM 260/2010 per le differenti tipologie di corpo idrico, in attesa della definizione dei siti di riferimento specifici. Lo stato ecologico del corpo idrico è classificato in base alla classe più bassa risultante dai dati di monitoraggio degli elementi biologici, incrociando il dato con la classe derivata dal LIMeco, così come riportato nella matrice di tabella 1.9. Tabella Integrazione tra gli elementi biologici, fisico-chimici e idromorfologici (1) Lo stato elevato deve essere confermato dagli elementi idromorfologici a sostegno Le varie classi sono rappresentate da differenti colori, come riportato in Tabella 1.10.

11 Tabella Schema cromatico per la presentazione delle classi dello stato ecologico Classe dello stato ecologico Elevato Buono Sufficiente Scarso Cattivo Colori associati blu verde giallo arancione rosso Al fine di ottenere una classificazione complessiva dello stato di qualità del corpo idrico, lo stato elevato, derivato come sopra descritto, deve essere confermato dall esame degli elementi idromorfologici (analisi a Cura dell Osservatorio delle Acque della Regione Siciliana) che, se negativi, declassano il corpo idrico allo stato buono. UNITÀ di MISURA Classi di qualità, da Elevato a Cattivo FONTE dei DATI Dati 2011 Arpa Sicilia (ST CT) NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 1.11 mostra le stazioni di monitoraggio con i risultati per ciascun elemento di qualità biologica e chimica a sostegno. In tabella 1.12 sono evidenziate le criticità, se presenti, per gli elementi di qualità biologica, per i parametri chimici a sostegno (macrodescrittori ed inquinanti non appartenenti all elenco delle priorità) per il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla WFD, nonché per lo stato chimico (inquinanti dell elenco di priorità, tab. 1/A del DM 260/2010), che concorre alla valutazione dello stato complessivo del corpo idrico. STATO e TREND Il monitoraggio completo è stato effettuato su 8 stazioni, di cui sei non a rischio e due probabilmente a rischio (Fiume Alcantara - Centrale Enel II salto, Alcantara - San Marco). Le stazioni Fiume Flascio staz. Zarbata, Torrente Saracena staz.trearie, Torrente Favoscuro staz. Villanu, Torrente Roccella - staz.roccella, che presentano le classi di qualità più elevate, sono state monitorate per verificarne l idoneità a candidati siti di riferimento. Per alcuni elementi di qualità biologica in queste stazioni sono risultati maggiori di 1 i rapporti di qualità ecologica (RQE), essendo stati calcolati sui valori teorici riportati nel DM 260/2010. Come messo in evidenza nella tabella 1.12, le criticità per il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla Direttiva Europea 2000/60 CE (WFD), sono risultate tra gli elementi di qualità biologica, essendo invece risultati superiori al livello buono sia gli elementi chimici a sostegno che le sostanze dell elenco di priorità monitorate. Un ulteriore valutazione potrà essere effettuata quando saranno comparati i dati ottenuti da questo monitoraggio con quelli derivati dalle analisi idromorfologiche.

12 TABELLE E FIGURE Tabella 1.11 Stazioni monitorate nel 2011 e classi di qualità per ciascun elemento. provincia bacino Corso d acqua stazione codice tratto RQE macrofite (IBMR) RQE diatomee (ICMi) RQE macroinvertebrati (STAR_ICMi) LIMeco tab 1/B DM 260/2010 Stato ecologico CATANIA Alcantara Flascio Fiume Flascio R CATANIA Alcantara Alcantara Torrazze R MESSINA Alcantara Favoscuro Villanu R MESSINA Alcantara Roccella Roccella R MESSINA Alcantara Alcantara CATANIA Alcantara Alcantara Mulino Cannarozzo Centrale Enel II salto R R CATANIA Alcantara Alcantara San Marco R CATANIA Simeto Saracena Trearie R stato di qualità elevato stato di qualità buono stato di qualità sufficiente stato di qualità moderato/scarso stato di qualità cattivo non valutato Tabella 1.12 Valutazione del raggiungimento degli obiettivo previsto dalla WDF provincia bacino Corso d acqua denominazione stazione codice tratto EQB criticità CATANIA Alcantara Flascio Zarbata R CATANIA Alcantara Alcantara Torrazze R MI; MF MESSINA Alcantara Favoscuro Villanu R MESSINA Alcantara Roccella Roccella R MESSINA Alcantara Alcantara Mulino Cannarozzo R MF CATANIA Alcantara Alcantara Centrale Enel II salto R D CATANIA Alcantara Alcantara San Marco R MI; MF; D CATANIA Simeto Saracena Trearie R *Sono stati determinati solo alcuni dei parametri indicati in tabella MI = macroinvertebrati MF = macrofite D = diatomee non raggiunto l obiettivo buono Direttiva Europea 2000/60EC (WFD) raggiunto l obiettivo buono Direttiva Europea 2000/60EC (WFD) LIMeco criticità tab 1B DM 260/2010 criticità* tab 1A DM 260/2010 criticità*

13 INDICATORE LAGHI/INVASI: STATO ECOLOGICO SCOPO Valutare lo stato degli invasi attraverso l analisi delle caratteristiche biologiche, fisico-chimiche e chimiche. DESCRIZIONE Per la valutazione dello Stato Ecologico dei laghi secondo il DM 260/2010, sono da analizzare gli elementi di qualità biologica, fisico-chimica e chimica. In particolare, gli elementi biologici monitorati sono le macrofite, i macroinvertebrati bentonici, il fitoplancton; i parametri chimicofisici, indicati nell allegato 1 del DM 260/2010 (Fosforo totale, Ossigeno ipolimnico e trasparenza dell acqua), si valutano attraverso il calcolo del livello trofico dei laghi (LTLeco), e le sostanze inquinanti da determinare sono quelle non appartenenti all elenco di priorità (tab. 1/B dell All.1 DM 260/2010). In attesa della definizione dei siti di riferimento specifici, la normalizzazione del dato è effettuata su valori di riferimento teorici forniti dal DM 260/2010 per le differenti tipologie di corpo idrico. Nel caso degli invasi l unico elemento di qualità biologico necessario alla valutazione del corpo idrico è il fitoplancton, analizzato attraverso l applicazione dell Indice Complessivo per il Fitoplancton (ICF) determinato sulla base di un anno di campionamento e ottenuto come media di due indici componenti: 1. l indice medio di biomassa, basato a sua volta sulla concentrazione media di clorofilla a e sul biovolume medio degli organismi fitoplantonici; 2. l indice di composizione PTIot (Phytoplankton Trophic Index basato su optimum-tolerance) a partire dalla composizione specifica delle associazioni fitoplanctoniche. L indice di composizione è differente a secondo del tipo del corpo idrico, individuato ai sensi del D.M. 131/2008, e delle macrotipologie, ai sensi del D.M. 260/2010. Per le tipologie rappresentate in Sicilia, l indice da applicare è il PTIot per le tipologie Me-1, Me-2, S, comprese nelle macrotipologie I3, L3, L4. In accordo con la WFD, i limiti di classe dei rapporti di qualità ecologica (RQE) sono stati stabiliti attraverso esercizi di intercalibrazione europei effettuati mediante un apposita campagna di campionamento ed analisi. E risultato che l indice PTIot è uno strumento idoneo alla valutazione dello stato ecologico dei laghi poco profondi della regione alpina, per i quali è stato formulato, e non è stato ad oggi testato nell area mediterranea. L indice LTLeco, introdotto nella normativa italiana dal DM 260/2010, è basato su parametri chimico-fisici: il fosforo totale, riferito alla concentrazione media ottenuta come media ponderata rispetto al volume o all altezza degli strati nel periodo di piena circolazione; la trasparenza, ottenuta come media dei valori riscontrati nell arco dell anno; la concentrazione dell ossigeno ipolimnico (calcolato come percentuale di saturazione), anche questa calcolata come media ponderata rispetto al volume o all altezza degli strati, alla fine del periodo di stratificazione. A ciascuno dei valori riscontrati si attribuisce un punteggio a seconda del macrotipo del corpo idrico, sulla base del quale si esprime il giudizio di qualità in 3 classi (Elevato, Buono, Sufficiente). Lo stato ecologico del corpo idrico è classificato in base alla classe più bassa risultante dai dati di monitoraggio degli elementi biologici, incrociando il dato con la classe derivata dal LTLeco, così come riportato nella matrice di tabella 1.13.

14 Tabella Integrazione tra gli elementi biologici, fisico-chimici e idromorfologici Le varie classi sono rappresentate da differenti colori, come riportato in Tabella Agli invasi non può essere attribuita la classe di qualità elevata a causa della loro non naturalità idromorfologica. Tabella Schema cromatico per la presentazione delle classi dello stato ecologico Classe dello stato ecologico Colori associati Elevato blu Buono verde Sufficiente giallo Scarso arancione Cattivo rosso In Sicilia il monitoraggio dei corpi idrici lacustri è stato avviato nel 2010 su un invaso artificiale, il Trinità, nella provincia di Trapani. Questo risulta appartenere al macrotipo lacustre I3, (invasi con profondità media inferiore ai 15 metri, non polimittici); tipologia Me-2 (laghi ed invasi mediterranei, poco profondi, con substrato calcareo). UNITÀ di MISURA Classi di qualità, da Elevato a Cattivo FONTE dei DATI Dati 2011 Arpa Sicilia (ST TP) NOTE TABELLE e FIGURE La Figura 1.2 mostra l andamento delle principali classi fitoplanctoniche durante il In Tabella 1.15 si riportano i valori dei Rapporti di Qualità Ecologica relativi ai valori degli indici componenti ottenuti nel STATO e TREND Lo stato di qualità ecologica dell invaso Trinità è risultato buono. Ciò nonostante l indice PTIot sia risultato in classe sufficiente. Come sopra descritto, quest indice è basato sulla diversa sensibilità delle specie fitoplanctoniche e un valore basso può essere anche attribuito alla abbondante presenza di Cyanophyta, che comprende specie molto tolleranti; in particolare si è verificata una persistente fioritura Planktothrix rubescens a partire dal mese di marzo.

15 Una valutazione sul trend non è possibile farla in quanto in precedenza la valutazione di laghi ed invasi era effettuata attraverso indici differenti che non tenevano in considerazione gli elementi di qualità biologica. E comunque da rilevare che lo Stato Ambientale valutato ai sensi del D.Lgs. 152/99, attribuiva all invaso Trinità una classe sufficiente. TABELLE E FIGURE LAGO TRINITA' Biovolume algale mm 3 /m mag giu ago sett dic 2011 Cyanophyta Bacillariophyta Euglenophyta Cryptophyta Pirrophyta Clorophyta Figura 1.2 Andamento delle classi fitoplanctoniche nel 2011 Tabella 1.15 Valori del Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) calcolati sui dati del 2011 Indice Media annuale RQE (ICF) Classe di Indice medio Complessivo per qualità di biomassa il Fitoplancton Classe di qualità ecologica per il fitoplancton Biovolume medio annuo (mm 3 /l) Buono* 1.86 Conc. Media Clorofilla a (g/l) Buono 1.35 BUONO Indice di composizione PTIot ,847 Sufficiente *Gli invasi non possono avere classe di qualità elevata a causa della loro non naturalità idromorfologica

16 INDICATORE ACQUE DI TRANSIZIONE: MACROINVERTEBRATI SCOPO Valutare lo stato dei corpi idrici delle acque di transizione attraverso l analisi delle caratteristiche delle comunità macrobentoniche. DESCRIZIONE La normativa vigente (DM 260/2010) prevede che per l elemento di qualità biologica macroinvertebrati bentonici la classificazione dello stato di qualità sia effettuata attraverso l applicazione dell indice M-AMBI (Muxika et al., 2007) e, facoltativamente, anche l indice BITS (Mistri e Munari, 2008). M-AMBI è un indice multivariato basato sull indice AMBI (AZTI s Marine Biotic Index) integrato con l indice di diversità di Shannon-Weawer (H ) ed il numero di specie (S). L indice AMBI, basato sulla struttura della comunità presente, suddivide le specie presenti in 5 gruppi ecologici in relazione alla sensibilità ai gradienti di stress ambientali. I valori di riferimento per il calcolo del Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) vanno indicati per i tre indici che lo compongono e sono riportate nel DM 260/2010. I limiti di classe del Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) per l indice M-AMBI sono i seguenti: elevato/buono Buono/sufficiente Sufficiente/scarso Scarso/cattivo L indice BITS (Benthic Index based on Taxonomic Sufficiency) necessita del riconoscimento tassonomico al livello di famiglia, e tiene in considerazione le caratteristiche ecologiche delle famiglie, distinte in tre gruppi: sensibili, tolleranti e opportuniste. I valori di riferimento tipospecificio per il calcolo dell RQE sono definiti dal DM 260/2010 ed i limiti di classe per il BITS sono quelli di seguito riportati: elevato/buono Buono/sufficiente Sufficiente/scarso Scarso/cattivo UNITÀ di MISURA Classi di qualità, da Elevato a Cattivo FONTE dei DATI Arpa Sicilia (ST Messina) NOTE TABELLE e FIGURE La Tabella 1.16 riporta le classi di qualità ottenute con gli indici M-AMBI e BITS nelle due stazioni, nei differenti periodi dell anno di monitoraggio. Nella tabella 1.17 sono messe in evidenza le criticità rilevate per i vari elementi di qualità monitorati nel corso del STATO e TREND Il Lago di Ganzirri, corpo idrico di transizione monitorato nel 2011, appartiene al macrotipo M- AT1 (non tidale), l habitat prevalente, definito sulla base della natura del substrato e dall eventuale presenza di macrofite, risulta essere sabbioso con presenza di macroalghe e fanerogame. Il giudizio complessivo valutato con l indice M-AMBI si ottiene integrando i giudizi dei diversi indici componenti. Come riportato in tabella 1.16, considerando le due stagioni monitorate (primavera e autunno), la classe di qualità risulta per il periodo primaverile BUONO mentre per il periodo autunnale MODERATO.

17 Tabella 1.16 Classi di qualità calcolate con i diversi indici nelle due stazioni, nei differenti periodi dell anno di monitoraggio. M-AMBI BITS ST.A primavera buono elevato ST.B primavera buono buono ST.A autunno moderato elevato ST. B autunno moderato elevato Questa prima applicazione degli indici BITS e M-AMBI per l EQB macroinvertebrati bentonici, come mostra la figura 1.16, evidenzia una differenza di valutazione del corpo idrico per i due indici, più spiccata nel periodo autunnale. La classe di qualità per i macroinvertebrati (EQB) risulta quindi moderata per indice M-AMBI e buona per il BITS, pertanto i due indici non sembrano comparabili. Inoltre, come mostrato in tabella 1.17, tra le sostanze inquinanti ricercate nei sedimenti, si è rilevata la presenza di Cadmio in concentrazioni superiori allo Standard di qualità ambientale (tabella 2/A del DM 260/2010). Tabella 1.17 Criticità rilevate per i vari elementi di qualità monitorati nel corso del 2011 provincia bacino denominazione stazione MESSINA Bacini minori fra FIUMEDINISI e Capo Peloro codice stazione EQB criticità tab 1A DM 260/2010 criticità* tab 2A DM 260/2010 criticità** Lago Ganzirri R M-AMBI Cd * Parametri analizzati: Alaclor, Aldrin, Dieldrin, Endrin, Atrazina, Benzene, Cadmio, Clorfenvinfos, Clorpirifos, DDT, 1,2-Dicloroetano, Diclorometano, Endosulfan, Esacloro-benzene, Esaclorobutadiene, Esaclorocicloesano, Fluorantene, Benzo(a)pirene, Benzo(b)fluorantene, Benzo(k)fluorantene, Benzo(g,h,i)perylene, Indeno(1,2,3-cd)pyrene, Naftalene, Nichel, Piombo, Simazina, Tetracloruro di carbonio, Tetracloroetilene, Tricloroetilene, Triclorobenzeni, Triclorometano, Trifluralin * Parametri analizzati: Cadmio, Nichel, Piombo, Benzo(a)pirene, Benzo(b)fluorantene, Benzo(k)fluorantene, Benzo(g,h,i)terilene, Indeno(1,2,3-cd)pirene, Antracene, Fluorantene, Naftalene sufficiente moderato buono mancato conseguimento dello stato buono Alla luce di tutto ciò si potrebbe ipotizzare una migliore rispondenza al reale stato di qualità del corpo idrico dell indice M-AMBI rispetto al BITS. Ulteriori considerazioni potranno essere fatte solo in seguito all acquisizione di una serie storica consistente di dati. Infine, nessuna valutazione può essere effettuata su trend in quanto si tratta di indici applicati per la prima volta nel 2011.

18 INDICATORE ACQUE DI TRANSIZIONE: MACROPHYTE QUALITY INDEX (MAQI) SCOPO Valutare lo stato dei corpi idrici delle acque di transizione attraverso l analisi della comunità vegetale bentonica. DESCRIZIONE Negli ambienti di transizione dell eco-regione Mediterranea la comunità vegetale bentonica è valutata attraverso l applicazione del Macrophyte Quality Index (MaQI) composto da un indice esperto (E-MaQI), basato sulla raccolta e classificazione del maggior numero possibile di macrofite presenti nell area di studio (15 x 15m, ISPRA), e da un indice rapido (R-MaQI modificato), basato sulla dominanza, copertura e/o presenza/assenza di taxa di particolare interesse ecologico. L E- MaQI è affidabile solo in presenza di un numero minimo di 20 specie; in caso contrario è necessario applicare l indice R-MaQI modificato. Questo è un indice basato sulla determinazione delle macroalghe e fanerogame marine presenti nelle aree di studio, con precisione a livello di specie negli ambienti di qualità superiore alla moderata. Tiene conto della copertura ed abbondanza relativa delle macroalghe dominanti (maggiore o minore del 5%) e delle fanerogame presenti, con particolare attenzione alle specie di alto valore ecologico. La classificazione è effettuata attraverso un meccanismo dicotomico schematizzato nella tabella di seguito riportata, anche con un solo campionamento, purché questo venga effettuato in Maggio o inizio di Giugno. L ulteriore campionamento effettuato in Ottobre, previsto dal DM 260/2010, è utile come conferma della classificazione effettuata.

19 L indice R-MaQI modificato restituisce direttamente il rapporto di qualità ecologica. In tabella 1.18 sono riportate le soglie relative alle 5 classi di qualità per la valutazione del Rapporto di Qualità Ecologica (RQE). Tabella Limiti di classe per la classificazione dello stato ecologico basato sull RMaQI (DM 260/2010) Rapporto di Qualità Ecologica Elevato/buono Buono/sufficiente Sufficiente/scarso Scarso/cattivo 0,8 0,6 0,4 0,2 UNITÀ di MISURA Classi di qualità, da Elevato a Cattivo FONTE dei DATI Dati 2011 Arpa Sicilia (ST ME) NOTE TABELLE e FIGURE La Tabella 1.19 mostra l elenco delle specie di macrofite rilevate nel Lago di Ganzirri durante l anno di monitoraggio 2011 e relative percentuali di copertura sia della stagione primaverile che autunnale. In Tabella 1.20 sono riportate le classi di qualità di R-MaQI modificato calcolate nelle 2 stazioni monitorate in ciascun periodo di campionamento. STATO e TREND Il Lago di Ganzirri, corpo idrico di transizione monitorato nel 2011, appartiene al macrotipo M- AT1 (non tidale), l habitat prevalente definito sulla base della natura del substrato e dall eventuale presenza di macrofite, risulta essere sabbioso con presenza di macroalghe e fanerogame. Per l EQB macrofite, visto il ridotto numero di specie è stato applicato l indice dell R-MaQi modificato. I risultati ottenuti sono riepilogati in tabella In base alle percentuali di copertura delle fanerogame o delle specie sensibili si ottiene un EQR elevato. Il giudizio risulta, pertanto, elevato per entrambe le stazioni ed i periodi (tabella 1.20). TABELLE E FIGURE Tabella 1.19 Specie di macrofite rilevate nel Lago di Ganzirri durante il 2011 e relative percentuali di copertura nella stagione primaverile ed autunnale. PRIMAVERA STAZIONE A % copertura STAZIONE B % copertura Cymodocea nodosa 25 Ruppia cirrhosa 10 Caulerpa prolifera 15 Chaetomorpha aerea 50 Chaetomorpha lunum 15 Ulva intestinalis 10 Ulva intestinalis 5 Altre alghe presenza molto ridotta < 5 % Altre alghe presenza molto ridotta <5% Gracilaria bursa-pastoris Gracilaria bursa-pastoris Gayliella flaccida Ulva fasciata Gayliella flaccida

20 AUTUNNO STAZIONE A % copertura STAZIONE B % copertura Cymodocea nodosa 50 Ruppia cirrhosa 10 Ruppia cirrhosa 5 Chaetomorpha aerea 50 Chaetomorpha aerea 5 Ulva intestinalis 5 Altre alghe presenza molto ridotta < 5 % Altre alghe presenza molto ridotta < 5 % Gracilaria bursa-pastoris Gayliella flaccida Caulerpa prolifera Gracilaria bursa-pastoris Hypnea cornuta Ulva fasciata Gayliella flaccida Ceramium cf. diaphanum Tabella 1.20 Classi di qualità di R-MaQI calcolate nelle 2 stazioni monitorate in ciascun periodo di campionamento dell anno 2011 EQR Classe Primavera staz. A 0.9 Elevato Primavera staz. B 0.9 Elevato Autunno staz. A 1 Elevato Autunno staz. B 0.9 Elevato Si evidenzia che questo corpo idrico (lago di Ganzirri), oltre a presentare un indice R-MaQi modificato elevato, mostra l indice M-AMBI (macroinvertebrati) moderato. Inoltre la stazione di monitoraggio per la verifica dell idoneità delle acque alla vita dei molluschi, ubicata all interno del lago, è risultata non conforme nel quadriennio

21 INDICATORE ACQUE SOTTERRANEE:STATO CHIMICO SCOPO Valutazione dello stato di qualità delle acque sotterranee attraverso il monitoraggio qualitativo. DESCRIZIONE L indicatore valuta la conformità delle acque sotterranee ai limiti previsti nelle tabelle 2 e 3 del D.M. 260/2010 per ogni stazione di monitoraggio (pozzo o sorgente). La classe di qualità che ne deriva, indica con BUONO i corpi idrici nei quali tutti i parametri rientrano nei limiti della norma, NON BUONO, quando uno o più parametri sono risultati con concentrazioni superiori a tali limiti. Inoltre sono indicati il numero di superamenti, i parametri per i quali si è riscontrata la non conformità e la percentuale di stazioni nel corpo idrico che hanno raggiunto il buono stato chimico rispetto al numero di stazioni monitorate. UNITÀ di MISURA Classi di qualità: BUONO o NON BUONO. FONTE dei DATI Dati 2011 Arpa Sicilia (ST AG, CL, CT, EN, ME, SR, TP) NOTE TABELLE e FIGURE La Tabella 1.21 mostra i corpi idrici con la relativa classe di qualità: Per i corpi idrici con classe non buona vengono elencati: i parametri per i quali si sono registrate concentrazioni superiori ai limiti di legge ed il numero dei superamenti per ciascuno di essi (indicato tra parentesi); la percentuale di stazioni con superamenti sul numero di stazioni monitorate nel corpo idrico. Viene inoltre riportato un fattore di ponderazione (FP) calcolato come prodotto tra numero superamenti per stazione e la percentuale di stazioni non conformi sul totale delle stazioni monitorate per ciascun corpo idrico. La figura 1.3 mostra la distribuzione dei superamenti delle stazioni siciliane monitorate nel corso del 2011 per tipologia di inquinante. In figura 1.4 è riportata la localizzazione delle stazioni di monitoraggio con la relativa classe di qualità calcolata sui dati dell anno STATO e TREND Durante l anno 2011 sono state sottoposte a monitoraggio 238 stazioni complessivamente di 39 corpi idrici. Ben 21 corpi idrici hanno evidenziato non conformità rispetto ai valori limite riportati dal DM 260/2010. Sono, invece, risultati in buono stato chimico 18 corpi idrici. Il maggior numero di superamenti ha riguardato il corpo idrico Piana di Marsala-Mazara del Vallo dove quasi il 59% delle stazioni monitorate è risultata non conforme. Segue il corpo idrico Piana di Catania dove si è registrato più del 35% di stazioni non conformi. Di contro ha presentato le migliori condizioni il bacino idrogeologico Monti Sicani nel quale tutti i corpi idrici sono risultati in classe buono. Non è possibile fare valutazioni nella zona del ragusano, altra zona a rischio agricolo, poiché i dati non sono disponibili. Si è rilevato (Fig. 1.3) che il parametro con più superamenti è il nitrato, che conferma l impatto dell agricoltura sulle acque sotterranee. Inoltre si rilevano superamenti per cloruri e conducibilità, alcuni pesticidi (simazina, ecc), sostanze clorurate volatili (tetracloroetilene, ecc) e metalli (vanadio, mercurio, ecc). TABELLE E FIGURE

22 Tabella 1.21: Classe di qualità dei corpi idrici con relativa percentuale di superamento e fattore di ponderazione (FP) tra stazioni con superamenti e numero dei superamenti. Corpo Idrico Stazioni non Numero di FP Superamenti conformi/totale stazioni monitorate (%) superament i Piana di Marsala-Mazara del Vallo 58,82% 51 30,00 Benalaxil (3), Cloruri (8), Myclobutanil (3), Nitrati (25), Totale pesticidi (3), Conducibilità (3), Solfati (4), Simazina (2), Piana di Catania 35,29% 48 16,94 Cloruri (9), Mercurio, Nitrati (16), Solfati (10), Conducibilità (7), Fluoruri, Selenio (4) Etna Ovest 62,50% 13 8,125 Cloruri, Conducibilità, Vanadio (10), Piombo Siracusano nord-orientale 29,41% 14 4,41 Cloruri (5), Conducibilità (8), Simazina Piana di Augusta-Priolo 33,33% 10 3,33 Cloruri (6), Conducibilità (2), Simazina, Triclorometano Santo Stefano 100,00% 3 3,00 Antimonio, Nichel, Tetracloroetilene Piazza Armerina 33,33% 8 2,67 Antimonio (5), Mercurio, Piombo (2 superamenti), Messina-Capo Peloro 50,00% 5 2,50 Dibromoclorometano (2), Tetracloroetilene, (2), Piombo Monte Bonifato 50,00% 5 2,50 Nitrati (4), Tetracloroetilene Peloritani sud-orientali 100,00% 2 2,00 Bromodiclorometano (2) Etna Est 37,50% 4 1,50 Cloruri, Solfati, Nitrati, Mercurio Monte Ramalloro-Monte Inici 50,00% 3 1,50 Nitrati (3) Reitano-Monte Castellaci 100,00% 1 1,00 Vanadio Lentinese 18,18% 5 0,91 Cloruri, Conducibilità, Vanadio (3) Piana di Castelvetrano-Campobello 20,00% 4 0,80 Nitrati (4), di Mazara Etna Nord 33,33% 1 0,33 Cloruri Peloritani orientali 33,33% 1 0,33 Antimonio Monte Erice 25,00% 1 0,25 Nitrati Ragusano 25,00% 1 0,25 Nitrati Piana di Barcellona-Milazzo 6,67% 3 0,20 Antimonio, Arsenico, Tetracloroetilene Siracusano meridionale 14,29% 1 0,14 Triclorometano Alcantara 0 Belmonte-Pizzo Mirabella 0 Brolo 0 Gioiosa Marea 0 Menfi-Capo S. Marco 0 Monte Sparagio-Monte Monaco 0 Montevago 0 Peloritani centrali 0 Peloritani meridionali 0 Peloritani nord-orientali 0 Peloritani occidentali 0 Piana di Vittoria 0 S.Agata-Capo D'Orlando 0 Saccense meridionale 0 Sicani centrali 0 Sicani meridionali 0 Sicani orientali 0 Timeto 0

23 Triclorometano Totale pesticidi Tetracloroetilene Vanadio Antimonio Arsenico Benalaxil Bromodiclorometano Solfati Cloruri Simazina Selenio Piombo Conducibilità µgs/cm a 20 C Nitrati Dibromoclorometano Fluoruri Nichel Myclobutanil Mercurio Figura 1.3 Distribuzione del numero di superamenti per tipologia di inquinante.

24 Figura 1.4 Localizzazione delle stazioni di monitoraggio.

25 ACQUE VULNERABILI DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA E DA PRODOTTI FITOSANITARI - RETE NITRATI E FITOFARMACI L allegato 7 della Parte III del D.Lgs. 152/2006 prevede lo studio delle acque vulnerabili da nitrati di origine agricola, in accordo con la Direttiva 91/676/CEE del Consiglio del 12/12/1991 e delle acque vulnerabili da prodotti fitosanitari. Questi infatti costituiscono una delle principali cause di inquinamento delle acque.

26 INDICATORE FIUMI: NO 3 MEDIA ANNUA SCOPO Verificare il rispetto della concentrazione massima dei nitrati nei fiumi pari a 50 mg/l, parametro definito come standard di qualità ambientale dalla normativa vigente. Il monitoraggio è stato effettuato in 121 stazioni ubicate su fiumi DESCRIZIONE L indicatore verifica l andamento della concentrazione media annua di NO 3 nel quadriennio rispetto al periodo precedente. UNITÀ di MISURA %. FONTE dei DATI Dati ARPA Sicilia (ST AG, CL, CT, EN, ME, PA, SR, RG, TP) NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 1.22 riporta l andamento della concentrazione di azoto nitrico secondo la seguente classificazione prevista dal MATT: forte aumento: differenze superiori a 5 mg/l debole aumento: differenze comprese tra a 5 mg e 1 mg/l stabile: differenze comprese tra 1mg/l e -1mg/l debole diminuzione : differenze comprese tra -1 mg/l -5 mg/l forte diminuzione: differenze superiori a 5 mg/l In Figura 1.5 sono riportate le stazioni di monitoraggio nel quadriennio e le concentrazioni massime di NO 3 rilevate. STATO e TREND La Relazione dei dati sulla vulnerabilità da nitrati delle acque (superficiali e sotterranee) evidenzia un aumento dei punti di campionamento rispetto al periodo precedente. Nelle acque dei fiumi si evidenzia un ampia variabilità nell'andamento sia in aumento che in calo delle concentrazioni di nitrato determinate, anche se prevale la tendenza ad una diminuzione delle concentrazioni. Tabella Fiumi. Concentrazione di NO : andamento rispetto al periodo precedente Percentuale di punti su NO 3 max su media annua su media invernale comuni in aumento forte 26,8% 14,3% 10,8% debole 5,4% 5,4% 13,5% stabile 8,9% 23,2% 10,8% in calo forte 44,6% 32,1% 24,4% debole 14,3% 25.0% 40,5%

27 Figura 1.5 Mappa delle concentrazioni massime di NO 3 rilevate nelle stazioni di monitoraggio nel quadriennio

28 INDICATORE LAGHI: NO 3 MEDIA ANNUA SCOPO Verificare il rispetto della concentrazione massima dei nitrati nei laghi/invasi pari a 50 mg/l, parametro definito come standard di qualità ambientale dalla normativa vigente. Il monitoraggio è stato effettuato in 29 laghi/invasi. DESCRIZIONE L indicatore verifica l andamento della concentrazione media annua di NO 3 nel quadriennio rispetto al periodo precedente. UNITÀ di MISURA %. FONTE dei DATI Dati ARPA Sicilia (ST AG, CL, EN, ME, PA, RG, SR, TP) NOTE TABELLE e FIGURE Le tabelle 1.23 riporta l andamento della concentrazione di azoto nitrico secondo la seguente classificazione prevista dal MATT: forte aumento: differenze superiori a 5 mg/l debole aumento: differenze comprese tra a 5 mg e 1 mg/l stabile: differenze comprese tra 1mg/l e -1mg/l debole diminuzione : differenze comprese tra -1 mg/l -5 mg/l forte diminuzione: differenze superiori a 5 mg/l In Figura 1.6 sono riportate le stazioni di monitoraggio nel quadriennio e le concentrazioni massime di NO 3 rilevate. STATO e TREND La Relazione dei dati sulla vulnerabilità da nitrati delle acque (superficiali e sotterranee) evidenzia un aumento dei punti di campionamento rispetto al periodo precedente. Nelle acque dei laghi si evidenzia un ampia variabilità nell'andamento sia in aumento che in calo delle concentrazioni di nitrato determinate, anche se prevale un aumento dei valori massimi del periodo in oltre il 50% delle stazioni. Tabella Laghi. Concentrazione di NO : andamento rispetto al periodo precedente Percentuale di punti su NO 3 max su media annua su media invernale* comuni in aumento forte 20.7% 3.5% 0.00% debole 31.0% 20.7% 27.8% stabile 10.3% 31.0% 22.2% in calo forte 27.7% 24.1% 11.1% debole 10.3% 20.7% 38.9% i dati sulla media invernale sono disponibili solo su 18 stazioni

29 Figura 1.6 Mappa delle concentrazioni massime di NO 3 rilevate nelle stazioni di monitoraggio nel quadriennio

30 INDICATORE ACQUE DI TRANSIZIONE: NO 3 MEDIA ANNUA SCOPO Verificare il rispetto della concentrazione massima dei nitrati nelle acque di transizione, pari a 50 mg/l, parametro definito come standard di qualità ambientale dalla normativa vigente. Il monitoraggio è stato effettuato su 11 stazioni. DESCRIZIONE L indicatore verifica l andamento della concentrazione media annua di NO 3 nel quadriennio rispetto al periodo precedente. UNITÀ di MISURA %. FONTE dei DATI Dati ARPA Sicilia (ST ME, TP) NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 1.24 riporta l andamento della concentrazione di azoto nitrico secondo la seguente classificazione prevista dal MATT: forte aumento: differenze superiori a 5 mg/l debole aumento: differenze comprese tra a 5 mg e 1 mg/l stabile: differenze comprese tra 1mg/l e -1mg/l debole diminuzione : differenze comprese tra -1 mg/l -5 mg/l forte diminuzione: differenze superiori a 5 mg/l In Figura 1.7 sono riportate le stazioni di monitoraggio nel quadriennio e le concentrazioni massime di NO 3 rilevate. STATO e TREND La Relazione dei dati sulla vulnerabilità da nitrati delle acque (superficiali e sotterranee) evidenzia un aumento dei punti di campionamento rispetto al periodo precedente. Nelle acque di transizione si rileva per la media annua una variazione in debole aumento ed un aumento dei valori massimi del periodo in oltre il 50% delle stazioni. Tabella Acque di transizione. Concentrazione di NO : andamento rispetto al periodo precedente Percentuale di punti comuni su NO 3 max su media annua in aumento forte 9.1% 0.0% debole 45.4% 27,3% stabile 36.4% 72,7% in calo forte 0.0% 0.0% debole 9.1% 0.0%

31 Figura 1.7 Mappa delle concentrazioni massime di NO 3 rilevate nelle stazioni di monitoraggio nel quadriennio

32 INDICATORE ACQUE SOTTERRANEE: NO 3 MEDIA ANNUA SCOPO Verificare il rispetto della concentrazione massima dei nitrati nelle acque sotterranee, pari a 50 mg/l, parametro definito come standard di qualità ambientale dalla normativa vigente. Il monitoraggio è stato effettuato in 584 stazioni di corpi idrici sotterranei. DESCRIZIONE L indicatore verifica l andamento della concentrazione media annua di NO 3 nel quadriennio rispetto al periodo precedente. UNITÀ di MISURA %. FONTE dei DATI Dati ARPA Sicilia (ST AG, CL, CT, EN, ME, PA, RG, SR, TP) NOTE TABELLE e FIGURE La tabella 1.25 riporta l andamento della concentrazione di azoto nitrico secondo la seguente classificazione prevista dal MATT: forte aumento: differenze superiori a 5 mg/l debole aumento: differenze comprese tra a 5 mg e 1 mg/l stabile: differenze comprese tra 1mg/l e -1mg/l debole diminuzione : differenze comprese tra -1 mg/l -5 mg/l forte diminuzione: differenze superiori a 5 mg/l La tabella 1.26 mostra la percentuale di stazioni che superano i valori di concentrazioni di 50 mg/l e di 40 mg/l. STATO e TREND La Relazione dei dati sulla vulnerabilità da nitrati delle acque (superficiali e sotterranee) evidenzia un aumento dei punti di campionamento rispetto al periodo precedente. Per le acque sotterranee si evidenzia un ampia variabilità nell'andamento sia in aumento che in calo delle concentrazioni di nitrato anche se prevale la tendenza di un aumento delle concentrazioni. Si rilevano per i valori massimi di nitrato 104 stazioni in cui la concentrazione è superiore a 40 mg/l e 83 in cui la concentrazione è superiore a 50 mg/l. In Figura 1.8 sono riportate le stazioni di monitoraggio nel quadriennio e le concentrazioni massime di NO 3 rilevate. Tabella Acque sotterranee. Concentrazione di NO : andamento rispetto al periodo precedente Percentuale di punti comuni su NO 3 max su media annua in aumento forte 29,2% 19.0% debole 32.0% 27,5% stabile 20,1% 26,8% in calo forte 13,4% 18,3% debole 5,3% 8,4%

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