UNA PROPOSTA SOSTENIBILE PER IL PIEMONTE
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- Chiara Rizzi
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1 La filiera bosco-legno legno-energiaenergia UNA PROPOSTA SOSTENIBILE PER IL PIEMONTE Gian Luca Vignale Presidente della Commissione Montagna ed economia forestale del Consiglio regionale del Piemonte
2 La superficie forestale del Piemonte In Piemonte il bosco copre circa il 36% dell intero territorio (8747 kmq su ) Come evidenziato nelle "Linee guida di politica per le foreste e i pascoli" approvate con D.G.R. n del , tale risorsa risulta attualmente fortemente sottoutilizzata principalmente a causa della bassa remuneratività delle attività selvicolturali conseguente a limitazioni fondiarie (frammentazione e polverizzazione delle proprietà), organizzative (assenza di associazionismo) e alla inadeguata infrastrutturazione del territorio (rete di viabilità forestale). Il mancato utilizzo della risorsa forestale comporta una minore capacità del bosco di assolvere alle altre funzioni cui esso è chiamato: la protezione del suolo e la gestione del paesaggio in modo più evidente rispetto alle ulteriori altre. Boschi Arboricoltura da legno Totale Indice di boscosità ha ha ha 36%
3 Azioni della Regione Piemonte Obiettivi delle azioni messe in campo dalla Regione Piemonte: disciplinare gli interventi nel bosco prevenire e limitare l'abbandono delle superfici boschive, incentivare la pratica delle attività selvicolturali "gestione associata" "uso multifunzionale delle foreste" "realizzazione di progetti di filiera" IL BOSCO E - e deve- ESSER CONSIDERATO COME RISORSA in grado di garantire sviluppo economico e prevenzione idrogeologica legge regionale 4/2009, "Gestione e promozione economica delle foreste" e nei suoi regolamenti di attuazione (Vignale primo firmatario) L utilizzo energetico delle biomasse forestali è un contributo importante in questa direzione perché permette di valorizzare economicamente i prodotti legnosi che non hanno caratteristiche dimensionali e tecnologiche tali da poter essere altrimenti utilizzati.
4 REGIONE PIEMONTE OBIETTIVO DELLA POLITICA FORESTALE La legge regionale 4 febbraio 2009 n. 4 che identifica, al comma 1 dell art. 2, la promozione dell impiego del legno come materia prima rinnovabile come una delle finalità generali dell operato regionale in campo forestale e stabilisce, al comma 1 dell art. 25, essere prioritaria la promozione dello sviluppo della filiera legno energia, dalla raccolta al consumo delle biomasse legnose locali. Queste specifiche iniziative assumono particolare importanza nelle zone montane e rurali del Piemonte per l azione di contrasto che esse possono esplicare nei confronti del progressivo abbandono del territorio da parte della popolazione che ne determina una minore cura e una conseguente maggiore vulnerabilità. E infatti evidente che i proventi derivanti dall utilizzo dalle biomasse forestali locali per la produzione di energia costituiscono un reddito che rimane interamente in loco, contrariamente a quanto accade utilizzando altre fonti. Inoltre tale reddito è diffuso e localizzato prevalentemente in aree montane e rurali, contribuendo così a rinforzarle dal punto di vista socio economico riducendo i disequilibri territoriali. L interesse allo sviluppo della produzione di energia utilizzando le biomasse forestali è altresì una componente delle politiche energetiche regionali, come rappresentate nella Relazione Programmatica sull energia approvata con D.G.R. n del In essa le biomasse forestali rappresentano uno dei punti di diversificazione delle fonti rinnovabili, al cui sviluppo è attribuita una valenza strategica per il rilancio competitivo dell economia Piemontese
5 Massa legnosa potenzialmente prelevabile nel quindicennio m 3 all anno anno = 4,8 m 3 /ettaro gestione attiva /anno Superficie [ha] Provvigione [m 3 ] Ripresa in % della provvigione Massa prelevabile [m 3 ] Cure colturali % Ceduazione % Diradamenti conversioni e % Tagli rinnovazione di % Gestione attiva % Evoluzione controllata % - Evoluzione naturale % - Monitoraggio % Totale
6 Disponibilità legnosa annua prelevabile a uso energetico con attuale viabilità triturazione: RIPRESA POTENZIALE dai boschi serviti media per classe di priorità (q/anno) Breve (1-5 anni) Medio (6-10 anni) Differibile (11-15 anni) media annua Pubblico Privato Pubblica Privata Indice boschi serviti 42% 47% tronchetti: RIPRESA POTENZIALE dai boschi serviti media per classe di priorità (q/anno) Pubblico Privato Breve (1-5 anni) Medio (6-10 anni) Differibile (11-15 anni) media annua
7 Il Sistema forestale piemontese: punti di forza e opportunità Foreste estese e masse legnose ingenti 60% dei boschi potenzialmente gestibili nel prossimo quindicennio io Buona formazione e conoscenza della gestione della risorsa forestale Prelievo potenziale annuo di 2.6 milioni di m 3 : 4 volte quello corrente Incentivi economici per la produzione di energia da biomasse
8 Consumo di combustibili in Italia GLI OBIETTIVI AL 2020 PER L ITALIA SONO 17% di energia rinnovabile (8% al 2010) il 30% di energia primaria è prodotta dal legno Il riscaldamento riveste un ampia quota del mercato dell energia Il mercato del riscaldamento sleeping giant Circa il 95% del calore rinnovabile prodotto viene dalla biomassa, la cui quota principale è costituita dal legno (IEA 2007) Fonte: AIEL ANCHE IL PIEMONTE PUÒ INTERVENIRE SUL MERCATO DEL RISCALDAMENTO GRAZIE ALL AMPIA DISPONIBILITÀ BOSCHIVA
9 Il mercato del Pellet Mondo Alla fine del 2009 la produzione mondiale di pellet era pari a 20 Milioni di t, un dato sorprendente se si pensa che nel 2000 era pari a solo 3 Milioni di t (C. Rakos Europa Secondo uno studio condotto dalla Hawkins Wright: il mercato principale per pellet è l'europa nel 2010 sono state importate circa 2,5 milioni di tonnellate di d pellet circa il 40% in più rispetto al 2009 La Pöyry Management Consulting prevede flussi commerciali transcontinentali per un volume di 18 milioni di tonnellate di pellet all'anno nel 2020.
10 Il mercato del Pellet in Italia dimostrazione dell opportunit opportunità piemontese 80 produttori di pellet: di questi solo una minima percentuale è in Piemonte Il 32% della produzione nazionale è venduto direttamente dal produttore ad utenti privati (24%) ed a utenti medio-grandi tramite l uso di autobotti o comunque camion con capacità di trasporto concrete (8%) Il 68% della produzione nazionale viene venduto tramite rivenditori, commercianti, grandi centri distributivi. Nel 2009, l offerta italiana del pellet è stata intorno alle tonnellate a fronte di una domanda nazionale superiore al tonnellate Il divario tra offerta e domanda è stato colmato tramite importazioni di prodotto finito da paesi confinanti. AUMENTO DELLE IMPORTAZIONI È UN MERCATO IN FORTE CRESCITA IL PIEMONTE PUÒ COGLIERE L OCCASIONE GUADAGNANDO FETTE DI MERCATO!
11 Il consumo di pellet in Italia Fonte: AIEL- 2010
12 Una sperimentazione sostenibile: la filiera del pellet nel VCO Otto comuni del Cusio l intera Valle Strona- hanno avanzato una proposta alla Regione Piemonte al fine di realizzare una filiera legno-energia per produzione e commercializzazione del pellet. Tale proposta può essere economicamente sostenibile grazie alla vocazione e alla presenza di imprese forestali sul territorio.. BISOGNA COGLIERE L OCCASIONE! È necessario ora che le Pubbliche amministrazioni siano pronte a promuovere lo sviluppo di filiere bioenergetiche concepite al fine di trasferire il margine economico su tutta la filiera e a considerare il bosco come un capitale e una risorsa. 3 passaggi fondamentali sostituzione delle energie fossili con energie rinnovabili pellet negli edifici comunali Sigla di protocolli d acquisto pluriennali Realizzazione impianto Pellet
13 L ECONOMIA DEL LEGNO NEL V.C.O ATTORI ECONOMICI PRESENTI NELLA PROVINCIA DEL V.C.O Secondo uno studio di I.P.L.A Filiera del Legno nel V.C.O svolto tramite interviste e indagini telefoniche i vari attori provinciali dell economica del legno sono i seguenti: 15 SEGHERIE 4 GRANDI COMMERCIANTI DI LEGNA DA ARDERE 32 TORNITORI 6 IMPRESE DI CARPENTERIA 90 FALEGNAMI 125 RIVENDITORI DI LEGNA DA ARDERE 7 IMPRESE TAGLIBOSCO 8 IMPIANTI DI CIPPATO PUBBLICI
14 FILIERA DEL LEGNO NEL VCO 28 AZIENDE RACCOLTA DEL LEGNO Operatori professionali - ditte boschive - imprese agricole e proprietari privati. Gran parte delle ditte boschive (80%) è rappresentato da microimprese individuali o a carattere familiare, formate dall imprenditore coadiuvato da uno o due operai stabili, cui si unisce talvolta il supporto di addetti stagionali. È da evidenziare inoltre che l occupazione in questo settore ha un alto livello di stabiltà. 15 IMPRESE DI PRIMA TRASFORMAZIONE E COMMERCIO DEL LEGNO imprese di seconda trasformazione e commercio del legno 1 AZIENDA (IMBALLAGGI) 158 AZIENDE (FALEGNAMERIE E CARPENTERIE) 71 AZIENDE DI ALTRI PRODOTTI (i.e TORNERIE) Si possono individuare almeno 2 categorie di falegnamerie: - con manodopera ridotta (da 1 a 3 addetti) e rivolta a produzioni di qualità o su misura- settore dell arredamento. - con maggior numero di addetti, indirizzata prevalentemente alle produzioni più industrializzate di serramenti. Nelle altre produzioni in legno emerge il peso dei piccoli comuni ove sono presenti imprese caratterizzate da produzioni tipiche con forti legami con altre attività presenti sul territorio. E emblematico il caso del comune di Valstrona, che conta ben 35 imprese di produzione di altri prodotti in legno (soprattutto tornerie).
15 Sostenibilità dell iniziativa iniziativa- l economia del legno nel VCO
16 La ripresa potenziale del VCO la ripresa potenziale espressa in metri cubi (cioè la quantità di legname ritraibile sulla base di interventi selvicolturali sostenibili) per i prossimi 15 anni sempre su proprietà pubbliche. PROPRIETA PUBBLICHE BREVE TERMINE (1-5 anni) RIPRESA POTENZIALE (m³) MEDIO TERMINE (6-10 anni) DIFFERIBILE (11 15 anni) TOTALE ~ ~ ~ ~ m³ RIPARTIZIONI IN ASSORTIMENTI DELLE POTENZIALITA' PRODUTTIVE DEI BOSCHI PUBBLICI NEL PROSSIMO QUINDICENNIO METRI CUB TRITURAZIONE TRONCHETTI PALERIA LAVORO ASSORTIMENTI
17 Obiettivi Benefici del Progetto sul territorio VCO Aumento della quota di uso e trasformazione di legname di provenienza locale Sviluppo industriale produttivo piemontese Sviluppo del mercato del pellet regionale Aumento delle efficienze del sistema Promozione di una collaborazione pubblico- privato Valorizzazione delle foreste e del bosco Riduzione dei costi di riscaldamento per le amministrazioni pubbliche Aumento della forza lavoro impiegata in Piemonte Interventi di pulitura dei boschi, fondamentali per assetto idreogelogico
18 Analisi dell obiettivo VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO BOSCHIVO E RAGGIUNGIMENTO DELLA SOSTENIBILITA ECONOMICA DELLE FILIERE FORESTA-LEGNO Diminuzione dei costi per interventi sui boschi Aumento del valore di mercato del legno Attivazione di tutti gli anelli della filiera Strutturazione delle imprese forestali Riconoscimento sociale, economico e istituzionale del valore bosco Attivazione- riutilizzo dell imprenditorialità Ricerca e sviluppo di produzioni ottenibili con le attuali risorse Legno - energia Nuovi prodotti Attivazione incubatori di impresa Incentivazione al rinsediamento
19 Logica dell intervento Logica Valorizzazione del patrimonio boschivo e raggiungimento della sostenibilità economica Diminuzione dei costi di intervento sui boschi Attivazione anelli della filiera Reinsediamento montano Aumento del valore di mercato del legno prodotto Strutturazione delle imprese forestali Riconoscimento sociale del valore bosco Ricerca e sviluppo di produzioni ottenibili con le risorse attuali Indicatori -Aumento dei prezzi -Aumento del consumo -Aumento tasso occupazione -aumento produzione locale -Aumento immagine del territorio Aumento della superficie boschiva gestita Ottimizzazione del ciclo produttivo Aumento demografico Aumento dei prezzi Aumento della forza lavorofatturato Aumento finanziamenti Ricerche di mercatotecnica bandi assistenza condizioni -conversione delle aziende oggi presenti e non operative nascita di nuove aziende -Strumenti normativi chiari -Sostegno della Pubblica Amministrazione Sostegno finanziario all infrastrutturazione da parte della PA Aumento della domanda Mantenimento alta qualità della vita Promozione del prodotto garanzia dell acquisto da parte della PA Sviluppo della domanda Comunicazione sostegno della PA Approccio partecipativo con i portatori di interesse
20 Punti di forza soggetti Punti di forza dell obiettivo Benefici Agricoltori Comuni Imprese forestali Consorzi Regione Piemonte Possibilità di coltivazione alternativa dei propri terreni Implementazione di politiche e azioni di sostegno alla filiera Creazione di una nuova economia sul territorio Creazione di eccellenza Introduzione in un mercato italiano/europeo e regionale in via di sviluppo Contributi pubblici costanti Realizzazione di consorzi Realizzazione di un progetto pilota ripetibile in altre zone Coltivazione alternativa dei terreni Diversificazione reddito Riduzione costi per riscaldamento Creazione di nuove imprese sul territorio Creazione di una filiera e quindi di economia e lavoro sul territorio Fornitura legname per 10 anni siglata tramite protocollo Semplificazione burocratica Stimolo alla gestione diretta dei terreni Promozione per la realizzazione di centri di raccolta del legno Aumento del fatturato locale e quindi della forza lavoro e della produttiva regionale Stimolo agli investimenti
21 Azioni Ad oggi il progetto è solo nella sua fase di start up. La Regione Piemonte, grazie a misure di sostegno economico già esistenti o ad altre in fase di attuazione, intende sostenere questo progetto pilota con: un intervento finalizzato alla realizzazione dell impianto di produzione; Prestiti agevolati a chi intende riscaldare la propria abitazione con biomassa legnosa; Sostegno alle imprese forestali; Interventi di costruzione e manutenzione piste e miglioramenti boschivi.
22 grazie per l attenzione! Gian Luca Vignale presidente della Commissione Montagna e forestazione della Regione Piemonte GIANLUCA.VIGNALE@CONSIGLIOREGIONALE.PIEMONTE.IT
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