Acque dalle rocce: una risorsa e un valore locale da tutelare
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- Gilda Fantoni
- 8 anni fa
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1 Acque dalle rocce: una risorsa e un valore locale da tutelare Maria Teresa De Nardo, Stefano Segadelli (Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli, RER) Luca Marcone (Autorità di Bacino Interregionale Marecchia-Conca)
2 Premessa Ampliamento dell ambito collinare e montano della Provincia di Rimini (+ 39% in superficie), caratterizzato dalla presenza di risorse idriche sotterranee Analisi territoriali pregresse nella Regione Marche: Piano di Tutela delle Acque (approvato in questi giorni), vigente PTC Provincia di Pesaro-Urbino, recenti studi di ARPAM L attenzione è focalizzata sugli acquiferi carbonatici della Dorsale Marchigiana: sorgenti da 200 l/s Nel contesto dell Appennino emiliano-romagnolo, la Val Marecchia è di interesse: es. sorgente Senatello (50 l/s)
3 Cose fatte E di interesse conoscere in prima approssimazione le unità geologiche sede di acquiferi In tempi brevi, è stato necessario reperire dati sulle sorgenti locali Dati della Provincia di Pesaro-Urbino, studio promosso dall Autorità di Bacino Marecchia-Conca sul DMV Utilizzate (con cautele!) anche le sorgenti nella cartografia topografica storica dell Istituto Geografico Militare (la base dati è frutto della collaborazione con l Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali regionale): sorgenti perenni Confronto tra la distribuzione delle scaturigini e la geologia (banca dati della Carta Geologica 1:50.000, Progetto Carg: AA.VV., fogli 255, 256, 266, 267, 278)
4 Le sorgenti storiche IGMI Da: Springs documented in hystorical topographic maps: creation of a digitalized database and contribution to a Website on groundwater resources A. Alessandrini, S. Pezzoli, D. Bonaposta e M.T. De Nardo, 2009
5 Cartografie di prima approssimazione Nelle diapositive seguenti sono illustrate le fasi attraverso cui si ottiene un quadro conoscitivo di prima approssimazione sulle unità geologiche sede di acquiferi Prima Fase: confronto tra la cartografia geologica dei Fogli 1: (Carg) e le sorgenti documentabili attraverso l Autorità di Bacino Le aree in azzurro, individuano le unità classificabili come rocce-magazzino, corrispondenti alle formazioni calcarenitiche-arenitiche (di S. Marino e Monte Fumaiolo) e calcareo-marnose (Formaz. di Monte Morello) appartenenti alla Colata della Valmarecchia AUCTT.; è cartografata anche la Formazione Marnoso-arenacea (da documentare meglio).
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7 Cartografie di prima approssimazione Seconda Fase: vengono utilizzate le sorgenti documentate dalla carta topografica storica IGMI. Dal confronto con la geologia, emerge una loro distribuzione preferenziale entro unità arenitiche es. intercalate nelle formazioni pelitiche di età tortoniana-messiniana o plio-pleistocenica. Le aree verdi rappresentano questi settori, non attribuibili allo stato attuale delle conoscenze a rocce-magazzino di prima approssimazione (le sorgenti IGMI richiedono una verifica sul terreno!), ma piuttosto ad aree di approfondimento.
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9 Cartografie di prima approssimazione Terza fase: la cartografia viene completata con le coperture detritiche di versante. In una versione definitiva, tra esse andranno selezionate quelle in possibile connessione con il substrato, dato da ammassi rocciosi permeabili per fratturazione (vedi fasi precedenti). Si aggiungono le unità evaporitiche (gessi, aree rosse), classificabili come ambiti di tutela naturalistica s.l., sede preferenziale di risorse idriche sotterranee che però non posseggono requisiti di potabilità chimica. I riquadri individuano due situazioni idrogeologiche che, già in questa prima approssimazione, appaiono meritevoli di futuri approfondimenti per l implementazione dell utilizzo e/o la ricerca di nuove risorse idriche sotterranee in ambito comunale e sovracomunale.
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11 1. Il Monte Carpegna Nelle diapositive seguenti (tratte da Google Earth) è rappresentato il rilievo di Monte Carpegna, costituito dalla Formazione di Monte Morello (MLL). Le sorgenti (punti rossi e verdi) sono concentrate in corrispondenza di scarpate morfologiche, queste ultime a monte di lembi monoformazionali scivolati in massa (vedi anche foglio 266 Carg), indicati da frecce. Questo modello si rinviene anche nel settore parmense e piacentino della catena, in litologie ofiolitiche o affini a MLL (Flysch del dominio ligure). L immagazzinamento di acqua nell ammasso roccioso è favorito dal detensionamento associato allo scivolamento gravitativo. Quest ultimo, nella sua geometria iniziale, è governato anche dalla presenza ed orientazione di locali sistemi di faglie.
12 1, Monte Carpegna Elaborazione: Daniele Bonaposta Formazione di Monte Morello
13 Tratto da: De Nardo, Segadelli e Vescovi, , Monte Carpegna Elaborazione: Daniele Bonaposta Formazione di Monte Morello
14 2. L alta Val Senatello Nelle diapositive seguenti, tratte da Google Earth, è rappresentato il rilievo del Monte Fumaiolo, costituito anche dalla formazione omonima, in calcareniti e areniti particolarmente fratturate. Questa roccia-magazzino è condivisa con la confinante Provincia di Forlì-Cesena ed è sede di risorse idriche di pregio qualitativo (acque mediominerali deboli, conducibilità a 20 C minore di 600 microsiemens/cm). Unità poco permeabili (argillitiche) separano questa roccia-magazzino dalla sottostante, data dalla Formazione di Monte Morello e sede della sorgente Senatello, che può considerarsi una delle principali dell Appennino romagnolo. Si noti anche qui la presenza di scarpate morfologiche.
15 Formazione di Monte Fumaiolo Foto R. Nannoni, da Internet 2, alta val Senatello Formazione di Monte Morello Elaborazione: Daniele Bonaposta
16 Le sorgenti sono importanti anche nell ambito di percorsi naturalistici: recupero di sorgenti, fontane, di antico uso e/o con particolari mineralizzazioni Fontane pubbliche, oggetto di recenti restauri (E. Salvatori, T. Guerra, Armonie d acque, 1999) Le fontane sono state e possono ridiventare luogo di aggregazione: esperienze in corso sulle case dell acqua oggi ieri
17 Confronto con studi recenti dell Autorità di Bacino (Università degli Studi di Urbino, prof. F.C. Wezel e collaboratori, vedi figura) Collaborazioni con la Provincia (Piano provinciale di Tutela delle Acque, PPTA), i Comuni e altri Enti: implementazione del censimento delle emergenze naturali della falda (art. 44 PTA), anche con uso di GPS. Conseguenze sui Servizi regionali competenti in materia di concessioni di acque pubbliche Censimento delle sorgenti di pregio naturalistico-ambientale (PPTA) e/o storico-testimoniale (ambito comunale) Cartografie delle zone di protezione delle acque sotterranee nell Appennino riminese e promozione di studi di dettaglio: contributo alla conoscenza delle risorse idriche sotterranee utilizzate e utilizzabili. Cose da fare (proposte del Servizio Geologico)
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